Florida – in viaggio nel di quasi Sunshine State

Avete mai visto sui giornali scandalistici le foto dei VIP italiani in costume da bagno a Miami? Tutto quello sfoggio di tartarughe perfette è fatto con noncuranza del vento freddo, a puro favore dell’esibizionismo. Prima convinzione da sfatare: in Florida non fa sempre caldo e, udite udite, nel Sunshine State a volte piove. Nonostante i...
Scritto da: anamaya
florida - in viaggio nel di quasi sunshine state
Partenza il: 29/11/2009
Ritorno il: 13/12/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Avete mai visto sui giornali scandalistici le foto dei VIP italiani in costume da bagno a Miami? Tutto quello sfoggio di tartarughe perfette è fatto con noncuranza del vento freddo, a puro favore dell’esibizionismo. Prima convinzione da sfatare: in Florida non fa sempre caldo e, udite udite, nel Sunshine State a volte piove.

Nonostante i repentini cambi di temperatura abbiamo tenuto fede al nostro itinerario, basato in origine su quelli classici proposti dai maggiori tour operators e poi modificato in base ai nostri gusti e ai nostri interessi.

Il risultato delle nostre fatiche sono state 2.600 impegnative miglia, un po’ di stanchezza e tantissimo divertimento.

Prima tappa (30 Novembre): KEY WEST Occorrono circa due ore e mezza di viaggio da Miami, con un susseguirsi di ponti spettacolari e paesaggi un po’ più monotoni.

Key West è una classica isola dall’atmosfera easy e caraibica.

La nostra giornata è trascorsa velocemente, facendo le classiche tappe d’obbligo: – il punto più a Sud degli U.S.A, segnalato da un barilotto colorato (da me definito suppostone!) davanti al quale si forma la coda di turisti per la classica foto di rito – la casa di Hemingway (12$ a persona) – Sloppy Joe’s. Bar/ristorante a nostro avviso spettacolare. Una pausa qui è d’obbligo. (Non perdetevi il secondo pub di Sloppy Joe’s dove sono appesi alle pareti reggiseni e banconote in ogni angolo!) – Mallory Square al tramonto.

Le bancarelle, la musica, l’odore del cibo creano un’atmosfera rilassata e divertente. Ovviamente non si può dimenticare di citare gli artisti di strada che si danno il cambio per divertire la gente. I loro spettacoli sono originali e avventurosi e coinvolgono il pubblico che aspetta il calar del sole.

Probabilmente il luogo ha la fama di avere il tramonto più bello del mondo proprio per la “Sunset Celebration” che si crea in attesa dell’evento naturale.

A causa di un’improvvisa quanto violenta tempesta tropicale il nostro giudizio sul tramonto è: non pervenuto! Un consiglio però lo possiamo dare: se vedete la gente del luogo sbaraccare tutto in fretta e furia e dileguarsi in 5 minuti non sottovalutate le “nuvolette” che vedete sulla vostra testa.

I temporali a Key West possono essere davvero violenti e improvvisi e le strade si possono trasformare in fiumi navigabili. Occhio ai segnali! Seconda tappa (01-02 Dicembre): EVERGLADES Visitarle a dicembre ha il grande vantaggio di poter godere di meravigliosi posti senza troppa gente e soprattutto senza l’incubo delle zanzare.

Il Parco Nazionale è strutturato come i classici parchi americani: un Visitor Center e molti view points.

L’ingresso costa 10$ e consente l’entrata e l’uscita dal parco per 7 giorni, più l’ingresso alla Shark Valley sul Tamiami Trail.

L’impatto visivo con la marea di erba e acqua è notevole. Sono ben visibili molte specie di uccelli e, con un po’ di pazienza, sono avvistabili parecchi alligatori.

Per sostare nei vari view points e fare i percorsi a piedi occorre almeno mezza giornata. Lungo il Tamiami Trail è possibile godersi un tour in Air Boat. Le proposte sono molte.

Noi abbiamo scelto un tour con un piccolo air boat della durata di 35 minuti (19$ a testa).

“Volare” sul fiume d’erba è spettacolare e, con un po’ di fortuna, si possono incontrare moltissimi alligatori.

A nostro avviso merita una visita di mezza giornata anche la Shark Valley.

Per raggiungere la torretta di osservazione più alta delle Everglades si può optare per un giro in trenino della durata di due ore (16$), oppure il noleggio delle biciclette (7$).

Il percorso è di circa 16 miglia, quindi occorre essere preparati fisicamente per farlo in bici…Tra l’altro occhio agli alligatori in mezzo alla strada! Noi (scansafatiche) abbiamo optato per il trenino con guida e sono state due ore piacevoli e interessanti.

Terza Tappa (03 Dicembre): GOLFO DEL MESSICO Avremmo dovuto pernottare a Marco Island, ma ci è voluto molto poco per scoprire che l’isola è fatta su misura per la gente “in grana” (300$ a notte avrebbero inciso non poco sul nostro budget!).

Abbiamo quindi ripiegato su Naples, deliziosa e vivace cittadina con un centro pieno di negozi.

Purtroppo non ci è stato possibile sfruttare la spiaggia bianca e fine a causa dei miseri 14 gradi di temperatura.

Proseguendo lungo la costa ci siamo fermati a vedere la spiaggia di “borotalco” di Sarasota.

I posti sono davvero incantevoli, ma il clima ci ha remato contro! Quarta Tappa (04 Dicembre): HOMOSSASSA La zona di Homossassa e Crystal River è un po’ al di fuori dai circuiti battuti dai turisti.

Io sono molto contenta di aver dedicato un giorno della vacanza a questi luoghi.

La mattina alle 7.30 siamo andati a fare snorkeling con i lamantini.

I lamantini (conosciuti qui come Manatees) sono animali paciosi, cicciotti e curiosi.

Abbiamo nuotato in mezzo a loro per due ore (temperatura esterna: 10 gradi, temperatura dell’acqua: 21 gradi) ed è stata una delle esperienze più belle della nostra vacanza.

Non si può descrivere a parole l’emozione di nuotare con animali grossi come una macchina, ma teneri come cucciolotti indifesi. E’ una cosa da provare sulla propria pelle! Ovviamente i 10 gradi hanno avuto conseguente nefaste per i nostri poveri fisici poco inclini a sopportare le basse temperature: un raffreddore colossale non ce lo potevamo scampare! Quinta Tappa (05-06-07 Dicembre): ORLANDO Primo (e unico degno di nota) imprevisto della nostra vacanza.

Sulla strada per Orlando ci siamo trovati dietro una macchina della polizia con i lampeggianti accesi: Fabio: “Ale, ma ce l’ha con noi?” Ale: “ma vaaaaaaaaa! Ma perché dovrebbe avercela con noi?” UEEEEEEEEEEEEEEE…SIRENA! Ale: “accosta, accosta. Ce l’ha con noi” Poncharello (non si può chiamarlo in altro modo!!) ci chiede i documenti e ci illustra il problema: stavamo andando a 70 miglia quando il limite era 45.

Fabio: “ma ci darà la multa?” Ale: “ma vaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Quando vedrà che siamo turisti ci farà un cazziatone e ci manderà via” Dopo i vari controlli torna il Ponchy e ci piazza in mano un bel verbale: 231$ di multa. DUECENTOTRENTUNO $ DI MULTA…

Io sono rimasta a bocca aperta esalando i miei ultimi duecentotrentun respiri. Fabio ha iniziato ad arrancare scuse in una lingua a dir poco sconosciuta, ma ormai il danno era fatto.

Il Pitbull ci ha fatto pure la ramanzina “non importa se è la prima, la seconda o la terza volta che superate il limite: così siamo sicuri che sarà l’ultima. Se non avete intenzione di tornare negli Stati Uniti potete evitare di pagare. Se invece volete rientrare negli USA siete obbligati a farlo, altrimenti la prossima volta verrete respinti alla dogana come persone non gradite.” SIMPATICO! Superato lo shock emotivo (e fatto desistere Fabio dall’intento di non mangiare per il resto della vacanza per rientrare della spesa imprevista!) siamo giunti finalmente alla capitale sfrenata del divertimento.

3 giorni di parchi ci attendono! La multa verrà digerita in seguito! UNIVERSAL STUDIOS e ISLAND OF ADVENTURES: In giornate senza coda, 5 ore (a parco) sono sufficienti per vedere tutte le attrazioni.

Non spieghiamo nel dettaglio le giostre, ma possiamo garantire che sono tutte molto divertenti (io ho lasciato lo stomaco sulla Mummia e il pancreas sull’Incredibile Hulk…Però è un dettaglio)! MAGIC KINGDOM: E’ il parco per eccellenza. Un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.

Molte giostre sono dedicate ai bambini, altre sono divertenti anche per gli adulti.

Il bello del parco sono le due parate giornaliere.

Musica, balletti, personaggi Disney che sfilano: uno spettacolo mai visto! Da non perdere i fuochi d’artificio sul castello di Cenerentola verso l’orario di chiusura.

Al solo pensiero rimango ancora a bocca aperta! Per le serate a Orlando, se si hanno ancora energie, consigliamo Downtown Disney e gli Universal City Walk.

Divertimenti per tutta la famiglia fino a tarda sera! Ps: sui parchi in generale c’è da aprire una piccola parentesi: se avete una fidanzata pazza per i cartoons, i personaggi delle fiabe ecc. Ecc. (come la sottoscritta) preparatevi a una sana dose di figure imbarazzanti. Io ho rincorso per tutti i parchi TUTTI i personaggi che vedevo per fare le foto di rito. Fabio ha evitato di sprofondare sotto metri di terra giusto perché eravamo a Orlando e non ci conosceva nessuno! Sesta Tappa (08 Dicembre): KENNEDY SPACE CENTER Immancabile.

Noi abbiamo scelto la visita guidata (69$) che consente di avvicinarsi alle rampe di lancio.

Il tour è molto interessante e occorre tutta la giornata per visitare tutte le zone aperte al pubblico.

Consigliamo anche di entrare nel simulatore di lancio. Sballotta un po’, però è molto divertente! Settima Tappa (09 Dicembre): PALM BEACH e FORT LAUDERDALE Queste soste sono state dedicate allo shopping sfrenato.

A Palm Beach ci sono solo negozi di lusso, stile via Montenapoleone a Milano per intenderci. Vicino a Fort Lauderdale invece c’è un outlet gigantesco (Sawgrass Mall) dove gli acquisti sono più economici. I nostri acquisti migliori però sono stati concentrati in un outlet di Florida City (vicino alle Everglades).

Gli outlet non mancano, quindi per lo shopping basta avere un po’ di pazienza e la carta di credito sempre pronta! Ottava Tappa (10-11-12-13 Dicembre): MIAMI Come ultima tappa del tour abbiamo scelto Miami.

Siamo rimasti 3 giorni pieni, ma con il senno di poi, se tornassimo indietro ne faremmo meno.

Miami non è stata all’altezza delle nostre aspettative.

Il centro non è paragonabile a quello delle grandi città americane e in alcune zone c’è parecchio degrado.

Little Havana è stata una grossa delusione, mentre le zone di Coral Gables e Coconut Groove valgono una visita.

La parte più caratteristica è senza dubbio la zona di South Beach con Ocean Drive e la spiaggia.

Anche qui il vento però ha un po’ penalizzato la nostra voglia di mare.

Per la sera consigliamo i locali di Ocean Drive (dove spesso i ristoranti applicano il 50% di sconto sui menù) oppure Lincoln Road. Espanola Way non regge il confronto.

Ci hanno detto che dicembre non è ancora alta stagione, quindi c’era poco movimento turistico, comunque da una metropoli famosa come Miami ci aspettavamo di più.

Tirando le somme possiamo dire che abbiamo apprezzato la Florida.

Probabilmente il periodo migliore per visitarla è a marzo (almeno dal punto di vista climatico), però, secondo il nostro modesto parere, a dicembre gli addobbi natalizi rendono la vacanza magica (specie al Magic Kingdom!).

Se dovessimo dare dei consigli diremmo assolutamente di non perdere le Isole Keys, le Everglades, il Magic Kingdom, i lamantini, Cape Canaveral e magari una bella partita di NBA.

Facendo i debiti scongiuri, nel caso doveste prendere una multa pagatela subito nella contea dove l’avete presa. Noi l’abbiamo pagata dall’Italia tramite Internet, ma la procedura non è così semplice quindi si rischia di rimanere fregati.

Noi abbiamo prenotato volo + macchina con largo anticipo tramite Expedia e ci siamo trovati bene. Per le notti abbiamo scelto i classici Motel. Alcuni carini, altri tremendi (con tanto di scarafaggi in camera!). Negli Stati Uniti è usanza chiedere di vedere la camera prima di pagare, quindi un’occhiatina è sempre meglio darla! Il navigatore satellitare non è indispensabile. Le strade sono ben segnalate.

Se invece siete come me ed ogni volta che avete in mano una cartina iniziate a chiedervi dove siete e dove state andando (e non in senso filosofico) forse è meglio che lo prendiate! Fabio ha più volte inveito contro il mio noto senso dell’orientamento e contro il mio insistere nel dire che le cartine in dotazione erano chiaramente sbagliate! Però alla fine non abbiamo perso così tanto tempo con le mie “deviazioni” fuori programma! Per quanto riguarda il cibo, inutile dire che negli USA non si risparmiano di certo! Le porzioni sono sempre enormi e ovviamente vanno per la maggiore hambuger, patatine e qualunque cosa ipercalorica e ipercondita da salse.

Noi in vacanza ci adattiamo alla cucina del luogo, ma se per caso vi capita di sentire carenza di carboidrati a Miami andate pure nei ristoranti italiani su Ocean Drive. Prezzi onesti e pasta davvero buona. Evitate Espanola Way perché i prezzi sono folli! Che altro dire? Buon viaggio e salutateci la Florida!



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