New england: alla ricerca… Dell’alce

NEW ENGLAND: ALLA RICERCA… DELL’ALCE Dopo i soliti preparativi eccoci pronti a partire alla scoperta del New England con la certezza di vivere una vacanza a contatto con la natura e la speranza di poter avvistare un alce. Prima di iniziare il racconto ecco un veloce riepilogo del viaggio: - partenza da Milano Malpensa arrivo a Boston con...
Scritto da: GLORIA78
new england: alla ricerca... dell'alce
Partenza il: 16/08/2008
Ritorno il: 01/09/2008
Viaggiatori: in coppia
NEW ENGLAND: ALLA RICERCA… DELL’ALCE Dopo i soliti preparativi eccoci pronti a partire alla scoperta del New England con la certezza di vivere una vacanza a contatto con la natura e la speranza di poter avvistare un alce.

Prima di iniziare il racconto ecco un veloce riepilogo del viaggio: – partenza da Milano Malpensa arrivo a Boston con volo Airone – 3 notti a Plymouth (Massachuesset) – 1 notte a Wilmington (Vermont) – 2 notti a Waitsfield (Vermont) – 2 notti a Stowe (Vermont) – 2 notti a Glenn (New Hampishire) – 3 notti a Bar Harbor (Maine) – 1 notte a Wells Beach (Maine) – 2 notti a Boston Tutti i pernottamenti sono avvenuti in b&b in parte contattati prima di partire e in parte trovati direttamente sul posto (qualora siate interessati posso fornirvi gli indirizzi) nei quali ci siamo sempre trovati bene trovando persone gentili e disponibili e delle colazioni davvero sublimi.

L’auto l’abbiamo prenotata dall’Italia ed al momento del ritiro abbiamo richiesto il navigatore satellitare sicuramente utile soprattutto nella ricerca dei b&b; andate piano perché la polizia è davvero tanta ma anche per godervi i paesaggi e attenzione agli animali attraversano veramente la strada nei posti più inaspettati (leggete e scoprirete).

Il dollaro basso ha facilitato la scelta della meta e ci ha permesso di non farci mancare nulla spendendo sicuramente meno che in Italia, molto convenienti gli outlet a Freeport, alla fine del viaggio abbiamo accumulato acquisti per dieci chili.

Il cibo è accettabile insieme agli immancabili hamburger non manca mai il pesce ed assolutamente da provare, almeno una volta, l’aragosta del Maine; noi non abbiamo rinunciato a nulla compresa torta ai mirtilli tipo nonna papera e mega fetta di torta multistrato al cioccolato. Inoltre abbiamo apprezzato moltissimo le varie zuppe. Solo un avvertimento i ristoranti chiudono verso le 21/21.30 se cercate vita notturna vi conviene cambiare meta nei vari paesini dopo cena non c’è molto da fare.

Il tempo è stato davvero clemente abbiamo trovato sempre sole, temperature ideali per girare, anche se una felpa per la sera è indispensabile; utilissimi gli scarponi da trekking per affrontare le passeggiate in tutta sicurezza.

Il cellulare non prende molto bene soprattutto nella zona del Vermont siamo rimasti “isolati” per quattro giorni perciò se avete a casa parenti ansiosi sappiate regolarvi.

Finalmente infilati in valigia gli scarponi da trekking siamo pronti per partire e così alle undici del 16 di agosto decolliamo destinazione Boston dove atterriamo sette ore e mezzo dopo pronti a ritirare la nostra macchina e a dirigerci immediatamente sulla costa.

Le prime tre notti le trascorriamo a Plymouth, la cittadina non è niente di particolare, ma è a mezza strada tra la penisola di Cape Code e il Rhode Island che visitiamo i due giorni successivi.

La penisola di Cape Code ci offre la veduta di spiagge chilometriche e bianchissime come la spiaggia Marconi e la possibilità di visitare cittadine tranquille ed eleganti come Chathman ma anche chiassose e colorate come Provincetown che ci ha piacevolmente colpiti per la sua tolleranza.

Il piccolo stato di Rhode Island ci permette di visitare Newport famosa città della coppa America dove, dopo aver visitato alcune delle residenze storiche, ci gustiamo un gelato nella colorata zona del porto, anche se in realtà ci aspettavamo un po’ di più da questa città.

Dopo questo primo assaggio di New England siamo pronti per avventurarci nel Vermont lo stato che maggiormente ci ha rapito con la sua calma, i suoi colori, la sua tranquillità, basta lasciare la costa e ci si trova immersi nell’atmosfera country, i paesi sembrano usciti da un libro di fiabe e i country store ricordano tanto il negozio della signora Holison della casa nella prateria: vendono dalle caramelle ai vestiti, dal cibo agli articoli per la casa e in più se hai fame ti cucinano pure qualcosa.

Il Vermont riesce a conquistarci ogni giorno cominciamo a scoprire i suoi numerosi ponti coperti, le sue strade alberate che cominciano a colorarsi dei colori autunnali, è solo un piccolo assaggio, solo qualche albero, ma ci dà un’idea di che spettacolo magnifico è l’autunno in questi luoghi.

Ma non possiamo certo perdere di vista uno degli scopi del nostro viaggio così il tempo trascorso in Vermont è dedicato anche alle varie camminate nei boschi nella speranza di avvistare la nostra alce ma non siamo fortunati, lo spettacolo naturale in ogni modo non ci delude anzi ci offre scenari bellissimi, ma l’alce non sembra volersi mostrare, ma il viaggio è ancora lungo e noi sempre più determinati a non cedere ad una di quelle gite preconfezionate che assicurano avvistamenti di alci.

Nel nostro soggiorno a Wilmington passiamo la notte in una fattoria con le mucche che pascolano in giardino, mentre a Waitsfeld abbiamo anche la fortuna di poter partecipare ad una festa country (non da intendere come festa dove si ballavano danze country) ma proprio come festa di campagna con la classica pannocchia abbrustolita come piatto principe della serata: inizio festa ore 18.00 fine ore 21.30 davvero uno spettacolo.

La mattina seguente, invece, la dedichiamo al kayak, affittiamo le nostre due canoe in paese e caricate sul tetto dell’auto andiamo al Blueberry Lake dove essendo solo noi possiamo goderci il paesaggio in un’atmosfera davvero surreale.

Stowe, ultima tappa nel Vermont, è una rinomata stazione sciistica che in estate, in un’atmosfera totalmente rilassante, offre numerose occasioni di praticare sport all’aperto tra cui alcune passeggiate anche impegnative; inoltre, se avete avuto l’occasione di vedere il musical “tutti insieme appassionatamente” sappiate che qui risiede la famiglia Von Trapp che gestisce un bellissimo b&b che domina la vallata (noi ci siamo limitati ad una visita al negozio e a qualche foto).

Pieni di entusiasmo per i posti che ci hanno ospitato per quattro giorni ci dirigiamo verso il New Hampishire ed anche qui le possibilità di avvistare alci non mancano perciò siamo sempre molto attenti rincuorati anche dai numerosi cartelli di avvertimento di attraversamento alci. La nostra prima tappa data la bella giornata è la salita al Monte Washington e qui si vede la capacità degli americani di valorizzare le loro bellezze: per accedere in macchina al monte è necessario pagare un pedaggio di venti dollari per macchina e conducente e sette per ogni altro occupante dell’auto e una volta pagati vi sarà consegnata una busta con tanto di diploma e adesivo formato gigante “This car is climbing mt. Washington” e cd che accompagnerà la vostra salita e discesa! Comunque abbandonato il cambio automatico e passati a quello manuale (si può salire solo utilizzando la prima e la seconda marcia) si comincia a salire su di una classica strada di montagna tutta curve che alla fine ti regala una vista magnifica sulla vallata e quella strana sensazione di trovarti sulla cima più alta infatti intorno niente è più in alto di dove ci si trova.

Scendendo dalla vetta intraprendiamo un piccolo sentiero sulla montagna ma nonostante le nostre aspettative e l’alta possibilità di incontrare un alce, come dice la lonely, non siamo ancora fortunati ma la giornata non è ancora finita e fiduciosi andiamo verso il b&b che ha un ponte coperto annesso.

La nostra fiducia viene in parte ripagata la sera, infatti, tornando dalla cena facciamo l’incontro più sorprendente ed inatteso oserei dire della nostra vita: un orso ci attraversa la strada, si avete letto bene un bell’orso ci attraversa tranquillamente la strada per poi sparire nel bosco a lato, non so immaginarmi la mia faccia, stiamo cercando disperatamente da giorni un alce su e giù per le montagne e praticamente in mezzo al paese avvistiamo un orso, l’emozione è incredibile, il regalo più bello di tutta la vacanza.

Ancora eccitati per l’incontro della sera precedente la mattina partiamo alla scoperta della Kancamagus Highway una strada magnifica ricca di posti dove è possibile fermarsi per intraprendere passeggiate o semplicemente per un pic-nic (ricordatevi di portarvi sia da mangiare sia da bere perché non vi sono bar lungo il percorso), al primo punto panoramico ritirate il pass da esporre in macchina e pagate la quota di tre dollari inserendo i soldi in una cassetta di legno. Vi trascorriamo l’intera giornata, visitiamo le numerose cascate e facciamo anche dei brevi percorsi di trekking, io, dopo l’incontro della sera precedente, sono un po’ timorosa per gli orsi che potrebbero aggirarsi, mentre Andrea è sempre più fiducioso di poter realizzare il suo sogno di incontrare un alce.

Tra le passeggiate fatte in particolare vi segnalo il breve sentiero che permette di camminare attorno al lago (Falls Pond) che si trova al Rocky Gorge facile ed emozionante, eravamo solo noi in mezzo alla natura.

Non vogliamo lasciare nulla di intentato e così come ci consiglia la guida ci rechiamo al Lilly Pond descritto come luogo migliore per l’avvistamento delle alci, scendiamo dall’auto proprio mentre si alza un’arietta gelida ma noi impassibili pronti con le due macchine fotografiche e in religioso silenzio aspettiamo per una mezz’oretta (non molto lo so, ma il mio naso si stava letteralmente congelando) ma alla fine dobbiamo desistere anche questa volta non siamo fortunati e così saliamo in macchina e… il vento si placa immediatamente.

Soddisfatti dei due giorni trascorsi partiamo alla volta del Maine ma ancora un “regalo” ha in serbo per noi il New Hampshire, infatti, percorrendo la strada che porta al mt Washington, proprio davanti al centro visitatori notiamo a lato un fuoristrada con lampeggiante acceso, rallentiamo e a mano a mano che ci avviciniamo non possiamo credere ai nostri occhi: il ranger sta caricando sull’auto un alce morta investita da un auto, a testimonianza dell’incidente ancora una macchia di sangue sulla strada, siamo senza parole una tristezza infinita ci coglie e restiamo in silenzio a pensare alla nostra bell’alce che tanto abbiamo inseguito tra i boschi e che mai avremmo immaginato e voluto vedere in questo modo. Ancora scossi arriviamo in Maine e quasi a far pace con noi la natura ci offre un altro spettacolo meraviglioso, poco distante dall’entrata dell’autostrada in un prato riusciamo ad avvistare e fotografare un cerbiatto con la sua mamma, rincuorati e rinfrancati siamo pronti per scoprire questo nuovo pezzetto di New England.

La scelta di Bar Harbor è stata dettata dal desiderio di visitare il parco nazionale dell’Arcadia e appena giunti ci ritroviamo in una realtà ben diversa da quella a cui eravamo abituati, infatti, qui c’è davvero molto gente ed, in effetti, il parco attira numerosi visitatori incantati come noi dalla possibilità di poter godere dei boschi e delle spiagge.

Pagato il pass per il parco al visitor center, venti dollari con validità una settimana, il primo giorno percorriamo l’anello più battuto del parco (Park Loop Road) fermandoci nei vari punti di interesse e terminando con il percorso che costeggia il Jordan Pond, un percorso piacevole e non particolarmente impegnativo dopo il quale ci concediamo una piacevole merenda al ristorante vicino.

Il secondo giorno, invece, ci dedichiamo alla parte meno turistica del parco e desiderosi di ripetere l’esperienza in kayak andiamo fino a Long Pond e noleggiamo questa volta un imbarcazione doppia e qui faccio la mia grande scoperta: in un kayak doppio non mettetevi dietro perché si fa molta più fatica, non sapendolo e credendo di fare cosa gradita ad Andrea mi sono posizionata nel posto dietro e mai errore fu peggiore, l’inesperienza è stata pagata con una gran fatica e alla fine distrutta mi faccio convincere ad invertire i posti ma il cambio lo effettuiamo su di una traballante piattaforma di legno in mezzo al lago, un vero miracolo che non sia caduta in acqua ma una volta conquistato il posto davanti è tutta un’altra vita, è bellissimo, la fatica è quasi pari a zero e posso godermi il sole dedicandomi ad una bella abbronzatura con segno dei pantaloncini.

Nel Maine è assolutamente d’obbligo mangiare l’aragosta noi eravamo dubbiosi ma non potevamo certo esimerci e così abbiamo optato per un menu con zuppa, aragosta, patatine e torta ai mirtilli, onestamente l’aragosta non è che ti sazia tantissimo, ma è assolutamente da provare ha proprio il sapore del mare.

Ormai mancano pochi giorni al rientro e nella tappa di avvicinamento a Boston ci fermiamo a Freeport per un po’ di meritato shopping che non ci delude affatto inoltre non manchiamo una visita ai grandi magazzini L.L. Bean un’esperienza che lascia senza parole aperti 24h per 365 giorni l’anno offrono una vastissima gamma di prodotti per lo sport ed il tempo libero se non si hanno le idee chiare di cosa voler comprare si rischia davvero di perdersi.

Dopo lo spese decidiamo di cercare un posto per dormire in riva all’oceano e ci fermiamo quasi per caso a Wells Beach un paesino abbastanza anonimo ma che ci da la possibilità di fare una lunga passeggiata su di una chilometrica spiaggia bianca e di addormentarci con il rumore delle onde in sottofondo.

La mattina siamo pronti per affrontare i pochi chilometri che ci separano da Boston dove arriviamo in tarda mattinata e, preso possesso della nostra bellissima stanza nell’ultimo b&b della vacanza, usciamo subito alla scoperta di Cambridge e della sua prestigiosa università Harvard.

I vari spostamenti a Boston li abbiamo fatti con il pullman, il biglietto si può fare direttamente sul mezzo pagando 1,50 dollari per tratta se non si hanno i soldi contati la macchinetta carica il vostro credito su di una tessera che potete utilizzare per le successive corse.

Il giorno seguente, sempre in pullman, raggiungiamo l’inizio del Freedom Trail che percorriamo con calma soffermandoci nei vari punti di interesse e visitando i numerosi negozi del centro, rimaniamo colpiti dalla rilassata atmosfera della città che, complice anche la bella e calda domenica di fine agosto, la rende così diversa dalle altre metropoli americane.

Arriviamo così al giorno della partenza ed una volta consegnata la macchina ed imbarcati i bagagli siamo pronti a lasciare questo bellissimo paese che anche all’aeroporto ci regala un ultimo tocco country, infatti, davanti alla vetrata da cui si vede il fiume sono messe una fila di candide sedie a dondolo perché ovunque si sia e qualunque cosa si stia facendo nel New England vale sempre la pena fermarsi un attimo e godere della natura.

Una vacanza che ci ha regalato tantissime emozioni, un ringraziamento a tutti i tpc che con i loro racconti ci hanno aiutato nell’organizzazione del viaggio e buon New England a tutti sperando che abbiate più fortuna con le alci.



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