New York e Balene, un’accoppiata felice

Beh, dire che la vacanza ci è piaciuta è dir poco: dopo anni di insistenze sono riuscita a convincere, grazie anche al cambio favorevole (e comunque quasi con la forza, visto che il resto della famiglia adora il mare) mio marito e la mia bambina dodicenne a visitare New York agli inizi di questo giugno. Tanto per cominciare quando si dice New...
Scritto da: MassimoSUB
new york e balene, un'accoppiata felice
Partenza il: 02/06/2008
Ritorno il: 12/06/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
Beh, dire che la vacanza ci è piaciuta è dir poco: dopo anni di insistenze sono riuscita a convincere, grazie anche al cambio favorevole (e comunque quasi con la forza, visto che il resto della famiglia adora il mare) mio marito e la mia bambina dodicenne a visitare New York agli inizi di questo giugno. Tanto per cominciare quando si dice New York si dice Manhattan o poco più, perché la città con i suoi 5 distretti è immensa ed è impossibile dire di averla vista tutta. Partiamo il 2 di giugno da Malpensa con British Airways via Heatrow destinazione aeroporto JFK di NYC (il ritorno sarà diretto con la compagnia American Airways). Arrivando di sera decidiamo di prendere il classico taxi giallo invece che avventurarci sull’AirTrain che collega l’aeroporto alla stazione metro Jamaica e di qui al resto della città, la differenza in cifra per 3 passeggeri non vale la pena. L’autista, rigorosamente indiano come pare essere la tradizione newyorkese, ci porta al nostro hotel Pan American, nel Queens. La scelta su Internet, come spesso ci capita quando visitiamo le città, è caduta su un hotel periferico ma vicino ad una stazione metro, in questo modo generalmente si spende meno, anche per cenare o fare colazione nei dintorni, con l’unico inconveniente di qualche fermata in più di metro. Una soluzione alternativa in Manhattan sarebbe consistita in un ostello con bagno in comune, a pari prezzo no, grazie. Sveglia pressappoco all’alba perchè il cambio di fuso orario, per quanto ci si sforzi di dormire un po’, è in agguato. Dieci minuti a piedi ed eccoci alla prima stazione metro dove acquistiamo l’economico abbonamento settimanale ai trasporti MTA, sia metro che bus di superficie per 25$. Dopo circa 20 minuti di treno sferragliante sbuchiamo, e proprio il caso di dirlo, nel bel mezzo del Rockfeller Center. Una nota: la metropolitana newyorkese, seppure efficiente e relativamente semplice da usare, non è il massimo come strutture e bisogna stare attenti alle stazioni di interscambio, agli orari festivi, ed agli immancabili lavori in corso, tutto peraltro chiaramente indicato nella mappa che potete richiedere e che trovate nelle bacheche di ogni stazione. Gli autobus, seppur inclusi nell’abbonamento, non li abbiamo usati perché soggetti comunque al traffico caotico della città e quindi lenti, meglio a piedi. Siccome la fretta ci aveva fatto saltare la colazione ma non dimenticare la fame, ci avviciniamo al primo chiosco disponibile, e ce n’è veramente ovunque, e lì risolviamo il problema. Ora però non voglio annoiare col solito report dei luoghi da noi visitati nei 6 giorni full immersion trascorsi nella città più pazzesca che abbia mai visitato, perché in mille l’hanno già fatto e ai loro racconti non aggiungerei nulla di utile, preferisco darvi alcuni spunti e consigli.

Per prima una risposta alla domanda che molti amici ci hanno posto: ma quanti giorni servono per visitare NYC? L’atmosfera della città la si percepisce ovunque e già dai primi minuti, quindi basta limitarsi ad andare a spasso per Manhattan e Central Park per tre o quattro giorni e la sensazione di essere un po’ come a casa propria non tarda a farsi sentire, complice il cinema e la televisione americane che utilizzano New York come location prediletta. Ed è questo girovagare miglia e miglia a piedi per la città che dona un’esperienza di immagini, luci, gente che ti rimane nel cuore oltre che nell’iride.

Un po’ rimane anche nelle gambe, a dire il vero, quindi d’obbligo l’uso di scarpe comode e, se siete dei sedentari, un consiglio: allenatevi un po’ prima di partire! Se invece volete anche approfittare per visitare gli ottimi musei della città allora è meglio che mettiate in conto altri tre giorni almeno (e altre miglia a piedi, anche i musei sono enormi). Il Museo di Storia Naturale, bellissimo ed unico nel suo genere con tutti i suoi diorama. Lo strepitoso Metropolitan Museum in cui non solo gli oggetti esposti ma le sale stesse valgono la visita, inclusa la sosta al bar della balconata nel tardo pomeriggio ascoltando musica da camera. Da non perdere anche la biblioteca Nazionale con i suoi arredi in legno o la vastità della Central Station. O i bellissimi panorami che si godono dalle terrazze dell’Empire o del Top of the Rocks (Rockfeller Center). Ultima ma non meno interessante è stata la visita alla Statua della Libertà ed al museo di Ellis Island, uno spaccato della storia delle emigrazioni in america che fa riflettere e, per alcuni, ricordare.

In questo caso si rivela utilissimo l’acquisto della CityPass che permette di accedere alle principali attrazioni (musei, statua della libertà, empire, ecc.) a costi nettamente inferiori e, soprattutto, evitando lunghe code (la potete acquistare nella prima attrazione che intendete visitare). Visitare NYC in primavera è stata una scelta azzeccata perché gli ultimi due giorni col sole battente, umidità e una temperatura prossima ai 30°, sono stati un po’ pesanti per girovagare in città. Dopo questa settimana cittadina abbiamo deciso di andare qualche giorno a curiosare nei dintorni, e così, all’areoporto JFK, abbiamo noleggiato un’auto con la compagnia Dollar e ci siamo diretti a nord lungo la costa, verso Boston passando dalla penisola di Cape Cod, nel Massachussets. E qui siamo giunti, nel pomeriggio del primo giorno dopo circa 500 Km., al termine della penisola: Provincetown, una cittadina sul mare dove abbiamo trovato un B&B bellissimo ed antico, proprio sulla punta estrema di Cape Code, sul mare, al fianco di un’oasi naturalistica fatta di dune, fari, rose selvatiche, foche, uccelli marini, spiagge solitarie e sterminate. E qui, sull’Atlantico, abbiamo trascorso gli ultimi due giorni della nostra vacanza accontentando le tendenze “marine” della famiglia e godendoci uno spicchio di america diversa.

Andateci se potete, mettete questa zona nei vostri itinerari perché vale veramente la pena, mare stupendo, natura, balene, foche, casette bellissime…Indimenticabile.

Così come è indimenticabile, se amate la natura e in particolare il mare, l’escursione in barca che parte da Provincetown per osservare le balene. E non immaginate che se ne veda solo una, quasi fosse un colpo di fortuna, vi sono decine e decine di esemplari di balene che si cibano, si immergono, e saltano per gioco davanti ai vostri occhi a pochi metri dalle imbarcazioni (www.Whalewatch.Com ).

Un altro risvolto “marino” della località è stata la cucina, ci siamo tolti la voglia di pesce e aragoste, abbondanti nella zona e ottimamente cucinate. Insomma, questa breve gita al mare è rimasta nel cuore di tutta la famiglia.

Notizie pratiche: io ho prenotato i voli a/r e le notti a NYC su Expedia, mentre il noleggio auto lo abbiamo prenotato sul posto sempre via Internet con Enoleggio (come consigliato da altri turisti per caso), a Provincetown invece ci siamo fermati nel primo posto che ci ispirava (www.Provincetowninn.Com), ma lì è tutto talmente bello che dubito s’incappi in qualche fregatura.

Le difficoltà che paventavamo all’inizio del viaggio ovvero un inglese troppo slang e scarsa disponibilità della gente del luogo non sono affatto state un problema, anzi, si sono dimostrati tutti molto disponibili e gentili a cercare di capire e a farsi capire.

…Ah dimenticavo, mi raccomando controllate i vostri passaporti! Io mi sono accorta pochi giorni prima della partenza che i nostri erano ancora validi ma non per gli USA, occorrono i più recenti passaporti con banda a lettura ottica e foto digitale anche per i minori…Quindi tutto da rifare e con l’angoscia che non arrivassero in tempo.

Un’ultima cosa: noi siamo piuttosto scarsi a voglia di shopping e preferiamo visitare e girare, ma tornando in Italia mi sono resa conto che abbiamo sbagliato a non farci prendere almeno un po’ dallo shopping compulsivo, perché i prezzi sono davvero convenienti per quanto concerne abbigliamento, scarpe, accessori, tecnologia rispetto ai nostri, vuoi per il cambio a nostro favore, vuoi per i prezzi in generale più bassi. Mi ero ripromessa di riempire la valigia ma poi la pigrizia e la stanchezza hanno preso il sopravvento e mi sono limitata a qualche maglietta. Quindi se volete fare shopping risparmiando…, non fate come noi! Ora è tempo di pensare alla prossima vacanza, magari sulla costa ovest, quindi buon viaggio a chi ha progettato di visitare NY quest’estate! Giuliana, Massimo ed Eleonora



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