Finalmente New York City

L’idea di questo viaggio nasce in un martedì di novembre,dopo un’estenuante esame, nel piazzale dell’università. Io (Francesco) e Marcello (cello) , iniziammo a riflettere su quanto bello sarebbe stato fare un viaggio a fine semestre, di quanto è grande il mondo e bla bla bla, finchè stanco del solito parlare e mai fare lo guardo e gli...
Scritto da: franky#3
finalmente new york city
Partenza il: 04/01/2007
Ritorno il: 11/01/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
L’idea di questo viaggio nasce in un martedì di novembre,dopo un’estenuante esame, nel piazzale dell’università.

Io (Francesco) e Marcello (cello) , iniziammo a riflettere su quanto bello sarebbe stato fare un viaggio a fine semestre, di quanto è grande il mondo e bla bla bla, finchè stanco del solito parlare e mai fare lo guardo e gli dico, “beh perché non partiamo per nuova york ( affettuosamente rinominata per l’occasione)” lui dopo aver balbettato le solite frasi di circostanza, ma… Non so… Dovrei vedere… mi guarda e deciso “ si perché no!!”.

Bene da allora in 2 giorni il nostro viaggio da sogno è diventato realtà.

Prima cosa periodo: assodato che a capodanno è bellissimo, a natale non ne parliamo, ma io e cello siamo poveri studentelli universitari, decido di “rischiare” e cercare un periodo subito post feste ( scelta che si rivelerà una benedizione). Periodo 4-11 gennaio 2007.

Seconda cosa: volo +albergo. Per questo mi affido al sempre fedele Expedia e tiro fuori volo diretto milano – new york ( malpensa- jfk) a/r più albergo Park Central New York Hotel a 950 euro a testa!!!!!! Il volo di andata effettuato da Delta quello di ritorno a Alitalia. L’albergo è un 3 stelle e devo dire che mi sono trovato molto bene. E’ sulla 7th Ave a due passi da time square con la metro dietro l’angolo, starbucks sotto “casa”, insomma un’ottima posizione ad un gran prezzo ( a new york gli alberghi costano moltissimo!!!!). Inutile dire che per trovare dei prezzi così ho valutato moltissime date di partenza e ritorno, avere date flessibili è ovviamente meglio.

Noi abbiamo stipulato un’assicurazione su internet per le cure mediche e e altre opzioni. E’ sempre meglio averla, perché anche se non succederà mai nulla, negli States non si ha assistenza sanitaria altrimenti.

Ma veniamo al dunque, la partenza.

Giorno 1: E’ così fù, che in una freddissima mattina di gennaio io e cello ci trovammo in quel della Malpensa, pieni di adrenalina, pronti a vedere la città, a detta di molti, più bella del mondo ma andiamo con ordine, la strada è ancora lunga.

Ci troviamo per le 8.30 in aeroporto. Il volo è previsto per le 12.30. Effettuiamo le operazioni di check in molto velocemente, e via verso il gate ( via per modo di dire visto che abbiamo aspettato li per 3 ore!!! Colpa di cello e della sua fretta!!!). Apprendiamo che il volo sarà posticipato di 1 ora, poi impazienti prendiamo posto nel nostro aereo che ci porterà verso “nuova”.

Il volo scorre via velocissimo, tra un pasto e un film ( devo dire che l’aereo non era fantastico cmq accettabile, il volo di ritorno con l’alitalia è stato molto meglio, anche perché l’aereo di ritorno aveva 1 lcd per ogni sedile con oltre 12 film a scelta giochi etc una vera figata!!!) e di dormire non sene parla, è troppa l‘eccitazione, come si fa a dormire!!! Finalmente arriviamo a New York. Appena atterrati ci dirigiamo verso l’uscita per effettuare le operazioni di sdoganamento, controllo passaporti etc .

Altri tpc hanno scritto dell’efficienza delle dogane americane, ma io sinceramente sono rimasto 3 ore in coda per effettuare tutti i controlli, cmq ho chiesto il perchè e mi è stato detto che il delay era dovuto al fatto che nel post-feste il personale era ridotto causa ferie…Mah…

Dopo la paura di essere rispediti in italia nel caso ci fosse stato qualcosa di non regolare nei nostri passaporti o altro, storditi sia per la coda sia sia per il viaggio lunghino, andiamo a prendere le valigie e li attendiamo più di mezz’ora ( anche questa è colpa di cello visto che addormentato com’era non ha riconosciuto la sua valigia…).

Usciamo dal jkf e attendiamo il pulmino prenotato ( vanno benissimo anche i taxi per la prox volta) e impazienti ci dirigiamo verso la city.

Ad un certo punto il cuore si ferma, le luci si impossessano del cielo scuro e l’immagine del chrysler build. Ti si piazza davanti alla faccia lasciandoti di stucco… non posso attendere oltre vorrei che il pulmino volasse!!!!! Arrivati in albergo lasciamo veloci i bagagli in camera (spaziosa e bel bagno), doccia e via verso time square.( la cosa che mi ha colpito di più appena entrati a NY è l’odore.. Il giorno dopo mi spiegherò il perché visto il numero infinito di venditori di hotdog e altre grassissime leccornie.) Siamo totalmente distrutti, saranno le 21.45 a NY ma per noi è notte fonda… Poi il bagliore delle luci la quantità pazzesca di gente i negozi aperti, le luci delle sirene dei pompieri e della NYPD, fanno da supereccitante e la stanchezza è solo un lontano ricordo ( il mio cuore non regge una tale emozione, la città che ho sempre sognato vedere , e io ci sono …).

In preda alla fame decidiamo per mangiare all’Hard rock cafè in time square. Vabbè non vi racconto l’emozione dell’hard rock se siete un minimo appassionati di musica etc, ma la cosa più importante è stato l’incontro con le porzioni di cibo americane. Bene io e cello siamo due mangioni ma vi giuro che non siamo riusciti a finire ciò che abbiamo ordinato , pazzesco!!!!!!! Cmq dopo esserci rifocillati e aver preso confidenza con la mancia ( con il cell sotto il tavolo per calcolare il 20% hahahahahah!!! Ridicoli ma poi ci abbiamo fatto l’abitudine), abbiamo lasciato il conto sul tavolo( all’inizio eravamo decisamente titubanti, ma poi li è normale così nessuno si azzarda a prenderli) e siamo usciti per smaltire l’abbondante cena.

Dopo un vasca in times voliamo nel letto alla fine siamo in piedi da sole 26 ore!!!! Giorno 2: Dolce è la sveglia del 5 gennaio 2007. Msg sul cell da mio padre che recita :” ben svegliato a NY…” Pazzesco non riesco ancora realizzare!!!Dopo aver immerso la faccia in h2o e ghiaccio per svegliarci, giù al volo a fare colazione da starbucks che la grande mela ci attende.

L’incontro con il caffè americano è tutto un programma per noi italiani, alla fine opteremo per un cappuccino tal con 2 kg di zucchero ( la colazione penso sia la cosa più costosa in assoluto a NY!!!!!) che ci riscalda la pancia per bene, e poi via in metro ( metro card comodissima valida 7 gg, fatta direttamente tramite bancomat nella fermata) verso tribeca.

La metro la useremo per i tragitti lunghi e per tornare in albergo perché vogliamo camminare all’aperto per gustarci ogni angolo della city.

Visitiamo tribeca e ne costatiamo quanto ancora stia subendo l’immane tragedia del torri, in quanto il quartiere non si è ancora ripreso nonostante lo sforzo dei suoi cittadini.

Da tribeca passiamo a vedere lower Man.(per ora solo il World Trade Center Site) e il buco devastante dovuto all’assenza delle torri.

Di pazzesco c’è che passando da un quartiere ( direi quasi città) all’altro di NY cambi proprio tutto.

Velocemente ci spostiamo verso little Italy (molto caratteristica anche se ormai ne rimane poco )e chinatown che sta invadendo la zona di little Italy. Dopo un veloce pranzetto a base di pizza ci spostiamo verso soho e dopo averlo visitato iniziamo uno shopping selvaggio ( è periodo di saldi a NY!!!!e qui inizio ad apprezzare la scelta del periodo).

Il tempo non è dei migliori ma si può stare, pensavo molto più freddo(che poi verrà inesorabile…).

Torniamo in albergo, doccia e sfiniti andiamo a cenare con un panino di dimensioni spropositate con la carne di bufalo( veramente eccezionale, come in generale ho trovato la carne in tutta la vacanza) 17 dolla compreso di mancia e ti passa la paura, poi solito smaltimento lungo la 7 verso times… Poi nanna distrutti.

Giorno 3: Questo sarà il giorno più strano di tutta la mia vita e forse anche per quella dei NYesi.

Solita sveglia a base di ghiaccio e cappuccino, e poi via verso il palazzo dell’ONU e per poi risalire fino all’empire, per poi visitare chelsea e il greenw. Village ( est e ovest).

Il sole gia scalda di prima mattina ma la cosa incredibile è che ci ritroviamo a osservare il palazzo dell’ONU sabato 6 gennaio a NY in maglietta a maniche corte!!!!!!!! Fantastico!!!! Il sole poi ha tenuto tutta la giornata anche sull’empire( che spettacolo) e davanti al blu notes di chelsea, pranzo in un localino del village e solita cena con passeggiata prima della nanna.

Per l’empire c’è da aprire una parentesi, noi abbiamo fatto abbastanza coda, per salire ma ne vale la pena. Abbiamo comprato la city pass, che ti fa risparmiare parecchi soldi e cmq comprende molte “attrazioni”. Nel pomeriggio veloce giro da Mecy’s e poi via verso l’upper-est side per shopping e giretto intorno alle mura di Central Park ( che in questi gg non abbiamo visitato per ovvi motivi di tempo).

L’est è molto bello, sarebbe molto bello viverci… Magari…

Lasciando i sogni e le fantasie lungo la le strade dell’ upper est, ci ridirigiamo in albergo passando per la parte iniziale della 5, osservando il cubo enorme della Apple, e i primi negozi, compreso Abercrombie ( dire quante volte ci sono entrato è inutile, qui shopping super selvaggio!!!) dove passerò buona parte del mio tempo ahahahah!!!!! Voliamo in albergo, doccia, andiamo a cenare verso midtown ma ci accorgiamo che più o meno gli standard sono tutti uguali quindi tanto vale restare in times ( a meno che non si conoscano localini particolari o ristoranti che però sono molto costosi…), giro e poi tutti a letto.

Giorno 4: Domenica mattina in quel di New York City.

Veloce consulto al programma di massima che ci siamo fatti prima di partire ( tramite lonley planet, che si è rivelata come al solito molto utile, soprattutto con la cartina della metro aggiornata e precisissima!!) e via con cappuccino in mano verso il MOMA.

Dopo aver apprezzato moltissimo il MOMA (zero coda con la city pass), il fatto che ci sia una guardaroba dove poter lasciare tutto ciò che è ingombrante(in ogni museo della città), il reparto di design e le numerose opere presenti, andiamo a rifocillarci.

Pomeriggio dedicato alla vistita di midtown, union square, la N.Y. Public library (stupenda), capatina alla NY university, un po’ di shopping in centro albergo, doccia, cibo e nanna ( impossibile fisicamente fare altro!!!).

Giorno 5: Lunedì mattina NY ci accoglie con un tempo meno promettente del solito, infatti subito dopo la colazione inizia a piovere.

Guardiamo la tabella di marcia che indica Statue of Liberty.

Decidiamo però di fare un cambio di programma, sperando che il tempo l’indomani possa essere migliore.

Così ci dirigiamo verso il Natural museum. Mai mattina fù più azzeccata. Il cielo plumbeo,poca luce ,l’atmosfera è delle migliori per chiudersi in un museo, fantastico!!! Il Natural ci porta via tutta la mattina , ma ne vale proprio la pena. Stupendo in ogni suo punto di vista. Spettacolare lo show al planetario ( compreso nella city pass).

Usciti dal museo tappa cibo, e poi nel pomeriggio visto che il cielo non migliora prendiamo un taxi, e via verso il Guggenheim museum. Anche questo ci prende parecchie ore.

Gironzoliamo un po’ per l’upper west side e poi torniamo a piedi in albergo.

Il tempo passa troppo velocemente. Vorrei fermarlo. Intanto cello si prodiga in foto artistiche di un Central Park illuminato a festa.

La sera solita “rutine”, solo che dopo cena il vento si alza, e siccome credo che fosse a -30 gradi decidiamo di tagliare la passeggiata e torniamo in albergo, una birretta( imbevibile) al bancone del bar con basket su 32 pollici proprio all’ammericana( citazione d’obbligo) e poi a nanna.

Giorno 6: Ad attenderci al nostro risveglio, un timido sole. Esultando come allo stadio, dopo “one tal cappuccino” come dicono da queste parti, scendiamo in metro e dopo esserci persi (per la prima volta) nell’intricata metro della city, fermata a bowling green e via giù a battery park…

ma visto che abbiamo sbagliato nel frattempo che attendiamo la metro ( tempi di attesa non troppo lunghi, in sostanza metro accettabile anche se molte stazioni sono veramente vecchie e andrebbero perlomeno ristrutturate… ), decidiamo di scendere a wall st e visitare il finacial district in lower man.

Prendiamo un hotdog nelle vicinaze di battery park e poi ci dirigiamo al molo per fare la coda per il battello che ci avrebbe portato alla statua più famosa del mondo ed a Ellis Is.

Inutile dire che ci eravamo messi l’anima in pace, ci aspettavamo ore e ore di coda, non avevamo preso i biglietti su internet ( se lo avessimo fatto non avremmo potuto cambiare data una volta arrivati a new york e quindi ci saremmo presi la pioggia)e quindi già ci stavamo addossando le colpe di questo stupido gesto … “cello ma quella è la biglietteria?” “ si fra è quella”… “ cello ma quello è il metal detector per il battello?” “si fra è quello”… “cello questo è il battello? Controlla perché secondo me c’è un errore…” “no fra è questo!!!!”.

Bene tutto ciò per farvi capire che in esattamente 15 minuti abbiamo fatto i biglietti abbiamo passato i controlli e siamo saliti sul battello potendo scegliere quando stare fuori e quando dentro ( visto il freddo decisamente pungente).

Fantastico!!!!! E qui ho benedetto il giorno in cui ho deciso di partire nel post-feste! ( e mene sono vantato con cello per tutto il resto del viaggio, e a volte lo faccio tutt’ora, anche perché chi è rimasto per ore in coda sa perché sto esultando e forse lo saprete anche voi!!!!).

La statua è bellissima seppur piccola (quando ci sarete scoprirete quanta verità c’è nelle mie parole) e decidiamo che è inutile scendere dal battello visto che tanto non ci fanno salire on it ( statua chiusa per pericolo terrorismo…), quindi facciamo tappa a Ellis per vedere il museo interno.

Deliziati da questo luogo e affascinati dalla sua storia, riprendiamo il battello e ci ritroviamo ancora a battery park.

Riprendiamo la metro e ci dirigiamo verso il pier 17 ( i pier sono i porti) dove c’è un grosso centro commerciale per fare spese, e attendere l’imbrunire per la perla finale, il ponte di brooklyn.

Scendiamo a fulton e ci dirigiamo verso il pier.

Li ci rifocilliamo e restiamo parecchie ore nel centro commerciale sparso in tutto il quartiere. Svaligiamo il negozio di abercrombie ( qui al pier c’è quest’altro negozio oltre a quello sulla 5 , dove ci sono molti capi strascontati.. Infatti era pieno di italiani!!!!! grandi!!!!!) e verso le 4 e mezza ci dirigiamo al ponte.

Troviamo la strada con una certa difficoltà, ma come al solito ci viene spontaneamente in soccorso un NYese con “ you need some help??” “thank you sir” ( ho trovato molta gentilezza negli abitanti della city, che normalmente non ti degnano di uno sguardo ma se sei in difficoltà sono sempre li ad aiutarti), e prendiamo la ciclabile/pedonabile che sale sul ponte. Arrivati esattamente a metà aspettiamo il tramonto che non tarda ad arrivare. Qui ogni spiegazione è inutile. Quando ci ripenso mi vengono ancora i brividi. Lascio a voi ogni parola.

Finito quello spettacolo meraviglioso, torniamo in albergo.

Giorno 7: Mi sveglio con una certa malinconia. Questo è l’ultimo giorno in una città fantastica… Ma perché farsi prendere da questo sentimento, in fondo sono ancora nella city, quindi enjoy!!! Ora la parte didattica ( veramente bella) della vacanza è finita, oggi decidiamo che oltre non riusciremo a vedere ( e per quanto riguarda musei etc abbiamo visto quasi tutto, pur correndo come pazzi), quindi a zonzo lungo la 5 e via con lo shopping.

Stiamo tutto il giorno per strada visto che seppur gelido il tempo ci grazia, come al solito gironzoliamo ovunque.

Vediamo zone della città ancora inesplorate ( e purtroppo sono ancora molte), molte cose ci riportano in mente film visti di recente e non, e molte cose le riconosciamo grazie a film visti di recente e non!!! La giornata corre via veloce, doccia e poi decidiamo di chiudere tornando dove avevamo iniziato, ovvero hard rock.

Finito di cenare e presi gli ultimi regalini, andiamo a nanna con l’immagine di times square nel cuore.

Giorno 8: Ci svegliamo di buon’ora perché la stanza deve essere consegnata per le 10.00.

Lasciamo le valigie in albergo e ci lanciamo in un ultimo giro mattutino della city visto che dobbiamo essere in aeroporto per le 3.

Dopo aver gironzolato un pò, e ci ridirigiamo in albergo a prendere le valige che nel frattempo sono raddoppiate (ho ricevuto rassicurazioni in partenza che avrei potuto portare 2 valigie con me al ritorno, visto che mene ero portata una da riempire…).

Pulmino e via verso l’aereoporto, dove sbagliamo terminal ( che sono uno sproposito), sbrighiamo le ultime formalità e via verso casa. Il volo passa benissimo tra un film, sonno e pensieri… Beh che dire in fine, sicuramente che 8 giorni sono troppo pochi per apprezzare a pieno la città.

Avere così poco tempo a disposizione ti obbliga a correre e molte cose ti sfuggono, oltre al fatto che è fisicamente massacrante ( avremo percorso almeno 10 km a piedi al giorno), credo che almeno 10 giorni siano necessari.

Credo che una parte della mia vita mi piacerebbe viverla qui.

Sinceramente aldilà delle descrizioni oggettive e di alcune dritte che possono essere utili, diventa impossibile descrivere le emozioni che questa city offre.

Questo perché credo siano troppo personali ( come per ogni viaggio) e tentare di descrivere le mie sarebbe impossibile.

Credo che la sua anima e ciò che la rende così siano proprio i suoi cittadini, provenienti da tutto il mondo, multietnici, ma cmq alla fine NYesi.

“Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo” (Socrate) questo è lo spirito dei suoi abitanti.

Ho trovato grandioso il fatto che questa città è realmente l’insieme di tante piccole città, non quartieri. Non riuscendo a descriverla penso che questa citazione possa esprimere almeno in parte quello che NY mi ha trasmesso, o che cmq ho percepito.

“È delle città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.” Italo Calvino



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