Sri Lanka: viaggio zaino in spalla nella lacrima dell’India

Vademecum, cose da non perdere ed emozioni di un Paese straordinariamente variegato
Scritto da: Fra&Ele
sri lanka: viaggio zaino in spalla nella lacrima dell'india
Partenza il: 08/03/2013
Ritorno il: 27/03/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
DIARIO DI VIAGGIO – VADEMECUM

Giusto perchè di venerdì non si parte ( MA POI CHI L’HA DETTO??) 🙂

1° giorno – VOLO ROMA -KUWAIT- COLOMBO un vero affare!

2° giorno Aeroporto Anuradhapura in autobus (circa 6 ore). Scesi dall’autobus abbiamo trovato un ragazzo simpatico che ci ha condotti, con il suo tuk tuk, in un posto dove poter alloggiare e dove abbiamo potuto anche cenare ( hotel milano). Mi raccomando chiedete se la colazione è inclusa e se avete bisogno dell’acqua calda, vi costerà qualcosa in piu’, ma non date per scontato che ci sia.

3° giorno Visita di Anadhapura in tuk tuk. Comodo. Il tipo del tuk tuk ci ha poi portati in un posto tipico per cena dopo averci fatto comprare, in un negozio statale, dell’arrack (liquore a base di linfa di palma di cocco distillata). Il ristorante aveva, infatti, tante salette appartate in modo da poter bere indisturbati. In molti posti non viene servito alcool.

4° giorno Da Anuradhapura partenza con tuk tuk alle 5,00 per il safari al Parco Wilpaththu. Rientro nel pomeriggio ad Anuradhapura (forse il parco a sud dello Sri Lanka lo Yala National Park ha piu’ animali rispetto a quello da noi visitato). Abbiamo avvistato elefanti, molti uccelli, un leopardo in lontananza, orsi, cervi, daini.

5° giorno Siamo partiti in bus per Dambulla e poi da lì un altro autobus per Sigirya. Cercheranno di convincervi a ogni costo a prendere un tuk tuk che costa almeno 4 volte se non 8 volte il biglietto del bus. A Sigirya abbiamo soggiornato in un posto di cui è meglio dimenticare il nome e mangiato per 2 sere consecutive da un tizio “Ahinsa shop and restaurant”. Ottimo ed abbondante il kotthu roti.

6° giorno Siamo andati a Dambulla in autobus visita al Tempio d’Oro, mentre nel pomeriggio siamo ritornati a Sigirya (il Lion’s Rock è splendido al tramonto,è sicuramente l’orario migliore per arrivar alla cima).

7° giorno Partenza per Trincomalee in autobus dove abbiamo soggiornato per 3 notti nella località di Uppuveli all’hotel Palm Beach. Ottima cucina italiana, hotel piacevole e affacciato su spiagge meravigliose. Peccato fossero cosi mal tenute nel periodo di bassa stagione, ma siamo stati ripagati dalla genuinità del posto e dai pescatori che al tramonto tirano le reti (se ne avete voglia tiratele insieme a loro! Sarà una bellissima e faticosa esperienza, ma noi siamo stati ripagati con del pesce che ci hanno poi cucinato in hotel)

8° 9° giorno Uppuveli – Nilaveli -Trincomalee in giro con il tuk tuk per qualche località

10° giorno Da Trincomalee in autobus alla volta dell’Adam’s Peak. Siamo arrivati prima a Nuwara Eliya dove abbiamo pernottato nella camera credo dell’hotel Vittoria Inn. Camera soprannominata “dei mostri” 🙂 l’importante è non avere quel n. di camera le altre sembravano normali.In compenso era un hotel centrale e ci si muoveva a piedi.

11° giorno Mezza giornata dedicata ad Ella. A piedi si gira tranquillamente quasi tutta.

Poi da lì abbiamo preso un autobus per Hatton (circa 2 ore) e poi un altro autobus per Dalhouise, il posto piu’ vicino per salire su Adam’s Peak (altre 2 ore, ma se becchi quello giusto ci metti meno). Siamo arrivati intorno alle 17,00 tempo di mangiare e mettersi a letto alle 20,00. Per il pellegrinaggio si parte di notte, intorno all’una – le due. Noi siamo partiti in cammino alle 2 e siamo tornati indietro alle 8,30, tempo di fare colazione e alle 10 eravamo di nuovo in autobus per andare ad Hatton (stavolta ci abbiamo messo solo 1h.)

Da lì abbiamo preso il meraviglioso treno fino ad Ella e solo in quel momento vi renderete conto che i crampi per gli scalini dell’ Adam’s peak cominciano a farsi sentire ben bene. Ella è molto piccola per cui un pasto lunga la strada principale Wellawaya Road ed una birra presa al Cafe Chill sono le uniche cose da poter fare.In compenso la vista sulla vallata e le piantagioni di thé è davvero unica.

12° giorno Visita alla fabbrica del thè con tuk tuk rientro e autobus per Galle (circa 6 ore) dove abbiamo soggiornato al Frangipani Gall Fort.

13°-14°-15° giorno Da Galle Fort ci siamo sempre mossi in bus per andare nelle diverse spiagge Welligama, Mirissa, Unawatuna (shekira restaurant consigliato, 3 tavoli sulla sabbia con i piedi a mollo se c’e’ altamarea). Non aspettatevi di vedere i tipici pescatori appollaiati su altissime pertiche se non per business, ovvero farsi fotografare dai turisti. Peccato!

16° giorno Da Galle in treno per Colombo

17° giorno Giro per Colombo come homeless (mercato di Pettah, National Museum, Galle face green) sempre nella stessa tenuta abbiamo fatto la figata di prendere l’aperitivo al Galle Face Hotel. E’ stato un peccato non rimanerci per cena, ma il ns abbigliamento ha preso il sopravvento. Siamo tornati in hotel a riprendere i bagagli che gentilmente ci hanno tenuto e con un tuk tuk siamo andati all’aeroporto. Alle 5 del mattino locali avevamo il volo.

EMOZIONI E COSE DA NON PERDERE

Non poteva non portare il nome di una delle più belle esperienze della vita: la serendipità.

Serendib era il nome dell’isola a forma di goccia ( la lacrima dell’India).

La serendipità è anche la chiave di lettura più vera di questo Paese, una destinazione che non è in cima ai cataloghi né,probabilmente, nella lista dei posti da vedere della maggior parte delle persone che pianificano un viaggio: una destinazione che, quando succede, forse capita di considerare e conoscere senza averla mai realmente cercata, come le scoperte –appunto – regalate dalla serendipità.

E non poteva essere altrimenti perché anche chi ha condiviso con me il viaggio è entrato nella mia vita insieme allo sri lanka nello stesso modo.

Un caso fortuito, una conversazione tra due sconosciuti sull’isola di ceylon e della quale, per vie diverse e strani segni, avevamo sentito parlare.

In questo luogo c’è qualcosa che ti accarezza il cuore, un misto tra una carezza ed un abbraccio.

Non si ha l’impatto violento della vera India

Sarà, che poi, nell’ immaginario quest’isola ci abita e la accarezziamo da sempre: è infatti la terra da cui proviene la cannella ed è anche il luogo che ci regala magnifici thé trasformando i ns pomeriggi invernali o le notti a ridere con gli amici

Anche il ns viaggio in questo paese è stato un viaggio da “serendipity”, un viaggio che apriva la mente per cogliere al volo “i frutti ” del caso.

Un viaggio zaino in spalla dove erano gli eventi ed i posti a trascinare noi

C’era sempre qualcosa di inatteso che si accompagnava a felici e a volte faticose ( faticosissime) scoperte: il

Tirare le reti con i pescatori , il maestoso albero, Sri Maha Bodhi, tra i più antichi del mondo, preservato e adorato senza sosta da oltre 2300 anni, il tramonto da Sigirya, le distese di camelie, i fiori votivi e i numerosi e profumatissimi alberi di frangipani, le grandi statue del buddha a Dambulla,il delirio di Hatton,il lancio delle reti dei pescatori a Trincomalee, il suono ritmico dei coltelli che preparano il kotthu rotti, il pellegrinaggio di 5200 scalini ad Adam’s Peack la cui vetta ti ripaga delle ore di salita,i viaggi in treno, il mercato del pesce a Galle, l’acquisto dei gamberoni giganti per farli cucinare in una piccola bottega, i tramonti di Mirissa, la cena con i piedi nell’acqua ad Unawathuna, le distese di sabbia di Welligama e la richiesta di giuramento sulla parola per chi gli dà ancora valore, le colline di Ella e la strana eleganza di Nuwara Elia con lo zainetto che tanto ci ha fatto ridere sulla salita dell’ hill club, il tramonto coperto a Colombo dallo splendido Galle Face Green, l’aperitivo vestiti da homeless al mitico galle face hotel il fascino del giaguaro a Wilpattu e la dolcezza dell’orso… le miriadi di farfalle (che si uniscono a quelle dello stomaco dall’emozione).

Ogni panorama, ogni luogo viene sudato a 30 km/h. Per ridere un pò durante il viaggio ho detto che Terzani quando ha scritto”un altro giro di giostra” si riferiva agli autobus ed ai tuk tuk indiani…nonostante la lentezza degli spostamenti essere su uno di questi mezzi significa rischiare… si azzarda di tutto dai sorpassi in curva sui monti senza guard rail alle fermate dei bus “al volo”. Già, perchè se non riesci a salire o a scendere in corsa sono fatti tuoi .

Ecco lo Sri lanka è cosi: lento e frenetico.

Scopri ciò che non ti aspetti.

Difficile spiegare il fascino di una terra che odora del profumo intenso delle spezie ( ma attenzione a non essere truffati nell’acquisto 😀 ) e della fragranza della frutta tropicale ( i ns pranzi) , che è scrigno delle gemme più preziose e delle leggende più antiche, che è india ed a volte sembra occidente, dove puoi vedere divise scolastiche che rendono tutti uguali e differenze sociali che hanno portato lunghe guerre. Difficile è anche spiegarselo dopo esserci stati…

C’è uno strano riflesso di ciò che sei che riverbera nelle loro parole, nel loro modo di esprimersi, di sorridere, di muoversi… è per come ti osservano che inevitabilmente ti guardi dentro, guardi alla tua vita, alla tua routine quotidiana, al tuo modo di essere e di avere…



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