Alla ricerca dello spirito

Lontano dalla vita materiale, ecco la top ten dei templi dove dedicarsi all'anima. da Mont-Saint-Michel in Francia ai percorsi zen in Giappone, passando per Grecia, Siria, Egitto
Turisti Per Caso.it, 23 Ago 2010
alla ricerca dello spirito

elevarsi sulle maree

1. Normandia, Francia

Con 3.200.000 visitatori all’anno, una magnifica posizione su un isolotto al centro di un’enorme baia, un paesaggio che cambia a seconda delle maree (l’acqua sale e scende di 14 metri!) e addirittura una comunità di amici su Facebook, il Mont-Saint-Michel è il complesso monastico più straordinario del mondo. Oggi è un borgo che fa comune a sé, ma poco prima dell’anno mille, quando un gruppo di monaci benedettini arrivò qui, sfidando le onde, per costruire una chiesa, il luogo era così isolato da essere perfetto per vivere in comunione con Dio. Nei secoli – e come in una di quelle mirabolanti incisioni di Escher – l’isolotto è diventato un compendio dell’architettura medievale grazie alla costruzione di edifici sacri in stile romanico, gotico e gotico fiammeggiante: da non perdere il Chiostro delle Merveille, letteralmente sospeso su un’ala del monastero, e la passeggiata sui bastioni.

Info sui musei, gli alberghi e la gastronomia di Mont-Saint-Michel su lemontsaintmichel.info, il sito della comunità monastica è: abbayedumontsaintmichel.cef.fr

nel rifugio della tigre

2. Paro, Bhutan Se l’ateismo di stato degli occupanti cinesi ha tolto un po’ di magia ai luoghi sacri del Tibet, il regno himalayano del Bhutan è il paese dove vivere la spiritualità del buddhismo. Qui il monastero più scenografico, arroccato su una roccia che si eleva sulla valle di Paro, a 3.120 metri d’altitudine, è il Taktshang Goemba, il “rifugio della tigre”. Secondo la leggenda, venne fondato da guru Rimpoche, il maestro supremo del buddhismo tibetano, che arrivò qui per meditare in una grotta “volando” su una tigre. Quanto ai turisti, devono accontentarsi (si fa per dire) di visitarlo percorrendo un sentiero a piedi o a dorso di mulo, ma la fatica è ripagata dalla bellezza del luogo. Il periodo migliore per la visita è marzo, quando i monasteri ospitano il Tsechu Paro Festival, con celebrazioni e danze in onore di guru Rimpoche. Avete un anno davanti a voi per organizzare un viaggio che ricorderete per tutta la vita. Tra gli operatori italiani che propongono tour del Bhutan segnaliamo earthviaggi.it e rubytravel.it.

Templi Tra le meteore

3. Valle di Kalampaka, Grecia In greco, metéoros significa “sospeso nell’aria”, e il nome descrive queste rocce che, insieme al monte Athos (che non compare in questa classifica per una questione di “pari opportunità”, visto che la visita è vietata alle donne), conservano il fulcro del cristianesimo ortodosso in Grecia. Le ingiurie del tempo hanno risparmiato soltanto sei monasteri (Mégalo Metéoro, Varlaam, Agios Nikoláos Anapafsas, Roussánou, Agia Triada, Agios Stéfanos) dei 24 che prosperarono tra le rocce della Valle di Kalampaka tra il XIV e il XVIII secolo. Ma questi, raggiungibili attraverso impervie e panoramicissime scalinate scavate nell’arenaria, racchiudono affreschi e arredi sacri e, soprattutto, conservano intatta l’atmosfera delle origini. Qui, negli ambienti saturi degli effluvi d’incenso e illuminati da candele, si osservano i monaci intenti nelle attività quotidiane della cucina o del restauro dei manoscritti.

Info su visite, attività e pernottamenti nell’area monastica e nei dintorni su kalampaka.com

canti gregoriani

4. Veroli (FR), Italia In un paese di santi come il nostro è molto difficile eleggere il “numero uno” tra i monasteri più belli. Abbiamo scelto questo perché – oltre a rappresentare uno dei più straordinari esempi di architettura gotico cistercense d’Italia – si trova in una zona, la Ciociaria, ignorata dalle grandi rotte del turismo e ancora tutta da scoprire. Fondata dai monaci benedettini nel 1217, l’Abbazia di Casamari è immersa in uno scenario ancora selvaggio, ospita una notevole pinacoteca e un museo con reperti medievali, romani e paleontologici. La comunità di monaci tiene vive le tradizioni del canto gregoriano e dell’antica farmacia dove si producono rimedi, cosmetici naturali e liquori (come l’Elixir San Bernardo) con le piante officinali coltivate nello splendido orto officinale. Per visite guidate, prenotare pernottamenti nella foresteria, il calendario dei concerti di canto gregoriano e lo shopping cliccate su abbaziadicasamari.it

preghiere & gatti

5. Lago Inle, Myanmar

Su un’isoletta del lago Inle (di per sé una delle principali mete turistiche del Myanmar) il monastero buddhista di Nyaungshwe è, letteralmente, un sogno: costruito nel XIX secolo, si compone di una serie di stupa ricoperti d’oro e da una sala di preghiera sorretta da 654 pilastri in teak e racchiude grandiose statue raffiguranti il buddha. È noto anche come il “monastero dei gatti ballerini” perché i monaci occupano il tempo meditando e addestrando i cuccioli a fare formidabili acrobazie, per il divertimento dei visitatori. Dalle sponde del lago (dove si trova l’Iinle lake Wiew resort&spa, in stile tradizionale e di standard internazionale, inlelakeview.com) il monastero si raggiunge con una gita di mezz’ora in barca a remi. Lungo il tragitto si ammirano i mercati galleggianti e la vita dei pescatori. Per viaggi organizzati dall’Italia consultate il catalogo mistral su qualitygroup.it

3.700 gradini alla vetta

6. Monte Sinai, Egitto

La pressione del turismo ha fatto sì che, per preservare il loro stile di vita ascetica, i monaci di Santa Caterina abbiano dovuto limitare l’accesso a quello che, eretto tra il 527 e il 565 dall’imperatore Giustiniano, è il più antico monastero cristiano sopravvissuto fino ai giorni nostri. Gli orari di apertura sono dalle 9 alle 12 (esclusi il venerdì e la domenica, le festività religiose e i periodi di digiuno) e sappiate che la visita è limitata alla cappella e a pochi altri ambienti, nei quali però si può avere un assaggio degli straordinari tesori in manoscritti miniati e icone della tradizione greco-ortodossa. E, soprattutto, immergersi nell’atmosfera “divina” del luogo, quello che ci vuole per affrontare i 3.700 gradini fino alla vetta del Sinai, montagna sacra per cristiani, musulmani ed ebrei. sinaimonastery.com

club esclusivo

7. Arequipa, Perú

Nella splendida “città bianca” di Arequipa, il monastero di Santa Catalina è uno dei più sontuosi dell’intera America Latina. Fondato nel 1580 e considerato un gioiello dell’architettura coloniale, è così grande e labirintico, con la sue serie di chiostri fioriti, da essere una sorta di città nella città. Oggi le monache non ci sono più, anche se definire “monache” le donne che lo abitarono è fuorviante: accoglieva, infatti, le secondogenite delle famiglie nobili e agiate che qui vivevano nel lusso, tanto che il luogo aveva finito per assomigliare più a un club esclusivo che a un monastero. Qui si ammirano gli averi – mobili, quadri, argenti, gioielli, abiti – delle ricchissime religiose, e vale la pena perdersi tra i vari edifici che hanno una particolarità cromatica: quelli adibiti alle attività comunitarie hanno le pareti dipinte di rosso, quelli privati sono in azzurro pervinca.

Info sulle visite su santacatalina.org.pe; il tour operator italiano specializzato in viaggi in perù è tucanoviaggi.com

propiziare la dolce attesa

8. Maaloula, Siria Quando sono in dolce attesa, anche le donne musulmane si recano a invocare la fortuna per il nascituro al monastero di Santa Tecla che – insieme al monastero maschile di San Sergio – costituisce il cuore dell’incantevole borgo di Maaloula che, arroccato su una montagna, è l’enclave cristiana della Siria nonché l’unico luogo al mondo dove si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù. Maaloula è famosa per le celebrazioni religiose che richiamano fedeli da tutto il medio oriente: tra queste, il ritrovamento della croce, il 15 settembre, durante la quale si tiene una suggestiva processione notturna accompagnata da canti e danze, alla luce di enormi falò. Ogni giorno dell’anno, poi, val la pena di inoltrarsi nel canyon che si trova ai margini del borgo: secondo la leggenda, fu Dio ad aprire questo varco nella montagna per permettere a Santa Tecla di sfuggire ai suoi persecutori. Per un itinerario su misura in siria rivolgetevi a nawafirtours.com, tour operator con sede a Damasco.

l’ex gulag di stalin

9. Isole Solovetsky, Russia

L’isola che dà il nome all’arcipelago e al monastero (uno dei principali centri della cristianità russo-ortodossa) si trova nel Mar Bianco, a 160 chilometri dal circolo polare artico. Il luogo è emozionante, con costruzioni dalle cupole a cipolla che emergono all’acqua. Dalla fondazione nel 1429 e fino alla rivoluzione, il monastero fu la meta di pellegrinaggio preferita dagli zar mentre all’epoca di Stalin venne trasformato in gulag dove, a causa delle condizioni rigidissime, morirono circa un milione di dissidenti. Oggi tornato a essere un luogo sacro, racchiude capolavori artistici tra ori, argenti e icone e un orto botanico dove, grazie a un ingegnoso sistema idraulico, crescono le rose himalayane e altre specie esotiche, a dispetto del clima. Iscritto al patrimonio dell’umanità dell’Unesco, il monastero è la tappa cult di ogni viaggio nel nord della Russia. Tra i tour operator che propongono l’itinerario segnaliamo metamondo.it

percorsi zen

10. Penisola di Kii, Giappone A due ore di treno dalla futuristica Osaka, Koyasan è un luogo fuori dal mondo. a 900 metri di altitudine, su una verde montagna sempre avvolta da una mistica nebbia, è una cittadella – con 120 templi a pagoda e una popolazione di 4.000 monaci – fondata nell’anno 804 da Kükai, il padre spirituale del giappone nonché il maestro dello shingon, la corrente esoterica del buddhismo. L’atmosfera è magica, e si può fare l’esperienza di soggiornare negli shikubo (le foresterie monastiche), provare la shojin ryori (la cucina vegetariana dei monaci) e partecipare alle meditazioni del mattino. In più, Koyasan è la tappa fondamentale del pellegrinaggio nei luoghi sacri della penisola di Kii: iscritto al patrimonio dell’umanità dell’unesco, questo territorio è percorso da 2.000 chilometri di sentieri che collegano comunità monastiche buddhiste, shintoiste e zen.

Info per la visita e il pernottamento su shukubo.jp/eng, per percorsi di trekking nella zona cliccate su hikejapan.com