Un salto in Spagna

Dalla Gran Via di Madrid alla medievale città di Toledo
Scritto da: gam
un salto in spagna
Partenza il: 17/03/2016
Ritorno il: 22/03/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €

17 marzo 2016

È il giovedì che precede la domenica delle palme. Ci siamo: partenza per il nostro viaggio a Madrid!

Partiamo dall’aeroporto di Pisa con volo Ryanair. In poco più di due ore arriviamo a Madrid Terminal n° 1 aeroporto di Barajas ribattezzato con il nome di Adolfo Suarez in memoria dell’uomo che ha traghettato la Spagna dalla dittatura franchista alla democrazia, deceduto nell’aprile del 2014. La Spagna è stata una colonia romana (in latino Hispania) ma la storia di Madrid inizia nel 865 per volontà dell’emiro musulmano Mohamed I che fece costruire una fortezza, il Magrit, sulle rive del fiume Manzanarre nel centro della Meseta. La posizione strategica della città è causa di numerosi conflitti tra cristiani e musulmani fino all’anno mille con il governo di Alfonso IV di Castiglia. Isabella di Castiglia e il coniuge Ferdinando d’Aragona (finanziatori del viaggio verso le Indie di Cristoforo Colombo) dettero il primo slancio allo sviluppo di Madrid, e Filippo II di Asburgo la designò capitale (in precedenza la capitale era Toledo). Rimasta fino ad allora di dimensioni contenute, Madrid “esplode” e raggiunge il culmine culturale e politico con Filippo IV; è questa l’epoca del Barocco figurativo e del grande Maestro Diego Velazquez. Con l’avvento dei Borboni la città è arricchita da nuove meraviglie architettoniche; gli anni a cavallo del 1800 sono quelli della ribellione spagnola ai domini transalpini e della successiva crudele repressione napoleonica. Il Novecento madrileno è tragico. I tre anni di Guerra Civile (1936-39) lasciano il segno anche nella capitale così come rabbuia la città il dominio del generale Franco in carica fino al 1975. L’avvento dell’allora giovane re Juan Carlos di Borbone ha portato invece una ventata di novità a Madrid; la città spagnola è diventata la capitale della “movida” (intesa come movimento culturale, sociale di reazione al franchismo), centro museale di indiscusso valore e meta tra le più ricercate del turismo internazionale.

Madrid ha un ottimo servizio di metropolitana e con un biglietto di 4,50 euro arriviamo a destinazione alla stazione di Opera. Usciti dal buio della metro ci troviamo davanti al Teatro reale in Piazza Elisabetta II e a cinquanta metri c’è il nostro Hotel Mario Mate. Un buon albergo, situato in posizione ottima, centrale, che ci offre camere confortevoli, piacevoli, arredate con linee moderne in bianco e nero e note di colore sulle testate dei letti.

Sbrigate le formalità usciamo immediatamente per consumare un pasto veloce. 100 Montaditos è una catena di locali dove si possono scegliere spuntini (a un prezzo molto contenuto: 5 euro a testa circa) a base di panini (boccadillos) con grande varietà di farcitura. Si compila un ordine su un modello predisposto che si consegna al banco, in breve siamo chiamati per ritirarli. Buoni!

Nel pomeriggio ci rechiamo nella parte nord ovest della città percorrendo la Gran Via, la Broadway di Madrid, maestoso viale affollatissimo, su cui si affacciano ricchi palazzi art deco, bar, caffè, hotel, gioiellerie, ristoranti, negozi, cinema e teatri. Raggiungiamo la Placa de Espana dove sono collocate le statue di Cervantes con Don Chisciotte e Sancho Pansa e dove svettano la Torre di Madrid e l’edificio de Espana, voluto dal dittatore Franco. Attraversata la piazza saliamo la scalinata che ci porta nel Parco de la Montana da cui si gode la splendida vista del Palacio Real, e ci rilassiamo all’ombra delle piante su una comoda panchina attendendo l’apertura del Tempio di Debod. Questo suggestivo e sorprendente tempio, dedicato ad Amon dio di Tebe e costruito nel secondo secolo a.c. in Egitto, è stato donato a Madrid quando fu costruita la diga di Assuan, in segno di riconoscenza per il lavoro prestato dagli archeologi spagnoli nella squadra dell’Unesco nel salvataggio di opere di inestimabile valore dal rischio di scomparire per sempre sommerse delle acque. Passeggiando rientriamo all’hotel per un po’ di relax in quanto la notte madrilena ci aspetta!

Consumiamo la cena nel vicinissimo ristorante La Paella del rey dove gustiamo un’ottima e abbondante paella di pesce freschissimo con un buon vino blanco della regione de La Rioja e un flan alla vaniglia in un ambiente elegante e raffinato, spendendo 20 euro a testa. Prima di rientrare per la notte ci godiamo una passeggiata verso la vicina Plaza de la porta del Sol sempre animata e molto suggestiva.

Venerdì

La mattina, partendo dalla piazza del Teatro Reale (il più importante della città) ci spostiamo in Plaza d’Oriente dove si trova il Palazzo Reale e quindi in Plaza de Santiago con l’omonima chiesa da cui si parte per il pellegrinaggio verso Santiago di Compostela e che mostra sulla facciata il simbolo della conchiglia usata dai pellegrini per bere. Raggiungiamo Plaza de Ramales (dove si dice che sia sepolto il grande pittore Velasquez) e in seguito la piccola e incantevole Plaza de la Villa circondata da edifici di stile barocco madrileno del seicento perfettamente conservati che è sede del governo della città fin dal Medioevo. L’edificio del municipio è un esempio di stile Asburgico con guglie slanciate e tetti in ardesia. Proseguiamo verso la vivace Plaza San Miguel dove si trova il Mercado de San Miguel, costruzione in ferro in stile liberty, dove si può pranzare, gustare un caffè o un gelato e curiosare fra le accattivanti bancarelle su cui dolciumi, frutta, salumi, formaggi sono disposti in bella mostra per invogliare i visitatori all’acquisto.

Ed eccoci nella straordinaria Plaza Mayor, attorniata da magnifici edifici con caratteristiche guglie di ardesia e balconi con ringhiere in ferro battuto. Tra questi c’è la Real Panaderia (ex panificio reale) raffinatamente affrescata. La piazza risale al 1600 e accolse la cerimonia di beatificazione di San Isidro Labrador (San Isidro contadino), patrono di Madrid. Ospitò corride, le esecuzioni capitali pubbliche degli eretici tramite il rogo, la garrota o l’impiccagione (le feroci autodafé). Come oggi è circondata da negozi, ristoranti e bar, una volta era gremita dai banchi del mercato di prodotti alimentari. Vi si respira un’atmosfera vivace, animata dai tavoli all’aperto dei locali che la circondano. E’ uno dei punti di ritrovo prediletto dai madrileni sotto il controllo permanente della statua equestre di Filippo III (che la volle) collocata nel centro. Ci spostiamo poi nella Plaza de la paja che corrisponde al primo nucleo urbano medioevale di Madrid (si possono vedere ancora i resti delle mura di cinta), dove si tenevano il mercato agricolo e del foraggio (paja). Si trova in questa piazza la cappella dell’Obispo che ospitò la prima sepoltura di San Isidro. Ci spostiamo poi verso la cattedrale osservando i resti della prima chiesa di Madrid, costruita sul sito della moschea di Magrit.

La cattedrale di Nuestra Senora de Almudena è moderna e anonima (terminata solo nel 1992) senza le tradizioni e la storia della grandi cattedrali delle città europee. L’esterno si armonizza bene con il palazzo reale collocato di fronte che osserviamo solo esternamente in quanto abbiamo deciso di visitarlo nei prossimi giorni. Ci dirigiamo ora verso la Plaza della Puerta del Sol, chiamata così in quanto limite orientale della città, centro geografico ufficiale della Spagna (all’inizio di Calle Mayor sul marciapiede che la costeggia si trova una scritta che segnala il km 0). Percorrendo Calle Arenal incontriamo la Casa Museo del Ratòn Perez (il topo Perez) molto frequentato dai bambini madrileni. Una fiaba spagnola racconta di un topolino che viveva nei pressi del palazzo reale e che visitava la stanza del principino portandogli regali in cambio di dentini nascosti sotto il cuscino. Plaza della Puerta del Sol è considerata il salotto della città. Frequentata ogni giorno da decine di migliaia di persone, punto d’incontro culturale e commerciale, animata da artisti di strada, da musicisti, simbolo della protesta degli indignados che qui si accamparono a lungo, è l’emblema indiscutibile delle proteste. Vi si trovano la statua dell’orso e del Corbezzolo, simbolo della città, e la statua di Carlo III di Spagna.

Ci concediamo una meritata sosta pranzo in un self service della catena Fresco che propone tante verdure, pasta, pizza, frutta (il tutto a volontà), dolce e caffè per dieci euro circa. Nel pomeriggio raggiungiamo in metropolitana, dalla stazione Banco de Espana, la Plaza de la Cibeles dedicata a Cibele, la dea greca della natura, raffigurata nella fontana al centro della trafficata rotonda, che esprime il fasto della Madrid imperiale. Si affacciano sulla piazza il Banco de Espana, La Casa de America, sede dell’ambasciata statunitense e il magnifico Palacio de Comunicaciones, le Poste!

Attraverso la Puerta de Alcalà (un tempo ingresso principale della città) raggiungiamo il vastissimo Parque del Buen Retiro, molto frequentato dai madrileni, con i suoi giardini ricchi di vegetazione rigogliosa, abbelliti da eleganti edifici e monumenti in marmo. Un tempo erano riservati alla famiglia reale e furono utilizzati da Napoleone come quartier generale. Nell’interno c’è un lago artificiale, su cui si può anche effettuare un giro in barca, il mausoleo di Alfonso XII e il Palacio de cristal, un giardino d’inverno costruito con una struttura di metallo e vetro. In un angolo del parco si trova il Bosco degli assenti un monumento che ricorda le 191 vittime degli attentati terroristici sui treni locali del marzo 2004.

Ci dirigiamo verso il vicino Museo del Prado che tutti i giorni dalle 18 alle 20 apre le porte gratuitamente ai visitatori. Approfittiamo, ci accodiamo e ammiriamo con piacere opere eccezionali di grandi artisti (Goja, Velasquez, El Greco …). Il museo chiude, rientriamo con la metropolitana e dopo una buona ora di riposo ci ritroviamo per una cenetta a base di tapas in un locale dietro al mercato di San Miguel. Assaggi di melanzane, jamon iberico, fantastici peperoncini verdi fritti, olive e una buona birra per una spesa di circa 20 euro a testa anche stasera. Abbiamo rinunciato al dolce in quanto ci dirigiamo alla cioccolateria di san Gines sulla strada che da Plaza Isabella porta alla Puerta del sol. Questo originale locale è una tappa d’obbligo anche per personaggi famosi, attori, cantanti,sportivi immortalati nelle foto appese ai muri. Si gusta una cioccolata calda nella quale si possono immergere i chocos una pasta dolce arrotolata e fritta, da non perdere! E’ mezzanotte, nonostante l’animosità del centro rientriamo. Buenas noces.

Sabato

Di mattina passeggiamo sul lungo fiume del rio Manzanarre (citato dal Manzoni nel suo 5 maggio… dalle Alpi alle piramidi dal Manzanarre al Reno…). E’ un parco ciclopedonale inaugurato nel 2011, che ha rivalutato il fiume creando un nuovo polmone verde per la città.

Dal fiume in breve raggiungiamo il Palacio Real, un edificio in stile barocco italiano di 2800 stanze che fu commissionato nel 1734 da Filippo V (primo re della dinastia dei Borboni) a Filippo Juvarra l’architetto della Basilica di Superga e della Palazzina di Stupinigi a Torino e dopo la sua morte, all’architetto Giovannni Battista Sacchetti che lo completò. Il palazzo, che ospita tuttora la famiglia reale, merita una visita per la sfarzosità delle sale (ricche di affreschi, di stucchi, di sete ricamate) nelle quali è possibile ammirare porcellane, armi, vasi. Sbalorditiva la sala da pranzo di gala. Sono già le 14 … ci rifocilliamo in un caffè bar con tapas e birra e poi decidiamo di prenderci una meritata sosta nel nostro vicino hotel per poi raggiungere nel pomeriggio il Centro d’arte Reina Sofia. Più tardi, passeggiando e osservando la città, le vetrine, i madrileni raggiungiamo il museo che alle 19 viene aperto gratuitamente al pubblico. L’edificio che lo ospita era un ospedale del settecento e raccoglie una ricchissima collezione di arte moderna spagnola. Si possono ammirare opere di Joan Mirò, Salvador Dalì, Pablo Picasso e altri pittori surrealisti. L’attrazione principale per i visitatori è Guernica di Picasso, uno dei quadri più famosi del mondo che nella sua maestosità (misura 3,5 X 7,8 metri) esprime lo sdegno per l’orrore commesso contro gli innocenti nelle guerre. Picasso lo dipinse in un momento di rabbia e sgomento a seguito del bombardamento sulla città di Guernica voluto del dittatore Franco, effettuato dalla legione tedesca nel 1937, che causò 2000 vittime civili e distrusse gran parte della città.

La struttura è dotata di un ascensore di vetro esterno da cui si gode una spettacolare vista sulla città. Alle 21 il Museo chiude. Usciamo, attraversiamo il viale per ammirare l’antica Stazione di Atocha, enorme complesso di ferro e vetro che ricorda le vecchie stazioni europee. Rientriamo verso la Plaza del sol e ci fermiamo per il pasto serale in uno dei tanti ristorantini per un’ottima cena a base di polpo, jamos iberico,calamari e tortilla de patatas (spesa ancora modica).

Domenica

È la domenica delle palme (domingo de ramos) e accanto a ogni chiesa sono presenti venditori di foglie di palma intrecciate, rametti di rosmarino e di ulivo per la benedizione durante le funzioni. In tutte le chiese si notano dei piedistalli ricchi di candele e decorazioni di fiori su cui poggiano statue sacre pesantissime adornate da mantelli ricamati preziosamente, che, durante la settimana santa, vengono portati in processione dai portantini delle confraternite. Le processioni che si svolgono in questo periodo sono rappresentazioni religiose particolarmente suggestive (tra folclore e fede), accompagnate da rulli di tamburi, dalle trombe e da momenti di silenzio. Gli incappucciati (i nazarenos) precedono il corteo portando grossi ceri accesi, seguono personaggi in costume, personalità pubbliche e religiose, signore con ricchi abiti tradizionali con mantilla.

Visitiamo la chiesa di Pedro el vejo, la chiesa del convento del Corpus Christi di un ordine di suore di clausura che per tradizione preparano biscotti acquistabili all’ingresso dell’Iglesia di san Andres. Raggiungiamo poi El rastro l’affollato mercato domenicale dove tra centinaia di bancarelle con le merci più disparate si esibiscono suonatori, statue viventi, saltimbanchi. Decidiamo di pranzare nel Parco di Casa del campo (un tempo riserva di caccia della famiglia reale) ampia zona verde situata ad ovest del centro città, raggiungibile con il Teleferico, una rilassante funivia. Ci gustiamo una buona paella sulla terrazza del punto di ristoro godendoci la splendida visuale sulla città. Dopo il rientro in hotel e il solito riposo usciamo per una distensiva passeggiata nell’affollato cuore della città e un leggero pasto in un dei tanti locali frequentati dai madrileni. A sorpresa assistiamo ad una spettacolare processione che si snoda nel centro e ci lascia particolarmente ammirati. A letto! Domani escursione a Toledo.

Lunedì

Ultimo giorno di vacanza. Partiamo dalla Gran Via dove ha sede il servizio di pullman Busvision che offre il viaggio di andata e ritorno a Toledo (70 km da Madrid) e il trenino turistico che effettua un giro panoramico della città con guida.

Toledo (chiamata Toletum dai romani) è uno splendido esempio di città medioevale. Fu capitale di Spagna fino al 1561 quando Filippo II scelse come nuova capitale Madrid. E’ famosa in tutto il mondo per le sue lame e le spade. Ci sono botteghe e laboratori che le vendono in ogni angolo. Saliamo la collina sulla quale è costruita la città e raggiungiamo il centro formato da stradine tortuose, ripide e vicoli suggestivi su cui si affacciano edifici antichi. Raggiungiamo l’Alcazar sorto come accampamento delle milizie romane che diventò poi fortezza araba e in seguito cristiana.

Oltre l’Alcazar si apre un pittoresco panorama sul Rio Tago (il fiume che raggiunge il Portogallo, bagna Lisbona e che sfocia nell’Atlantico). Scendiamo verso la piazza da cui parte il trenino che ci porterà nel tour turistico intorno alle mura. Ci vengono forniti degli auricolari grazie ai quali ascoltiamo le notizie sui luoghi che attraversiamo. Vediamo l’Alcazar, i ponti le mura da un’altra visuale e ci fermiamo in un punto panoramico da dove scattiamo splendide foto. Pranziamo in uno dei tanti locali che si trovano nel centro. Nel pomeriggio visitiamo la grandiosa Cattedrale del XIII secolo i cui interni sono particolarmente elaborati in uno stile gotico e moresco stupefacente. Custodisce oggetti sacri, arredamenti ed elementi di gran pregio che lasciano sbalorditi. Nella Sacrestia si possono ammirare alcune opere de El Greco, il grande pittore che nato a Creta qui visse e morì. Percorriamo poi il quartiere ebraico e quindi rientro a Madrid. Cena nell’ottimo ristorante di fronte al nostro hotel. Buona cucina e un brindisi per la felice vacanza.

Ciao Madrid!



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