Spagna settentrionale

Un bellissimo viaggio in un periodo ideale per godere, oltre che delle bellezze artistiche e dei caratteristici villaggi, anche di una natura stupenda con una vegetazione varia dai colori intensi, al mare come in montagna
spagna settentrionale
Partenza il: 17/05/2013
Ritorno il: 27/05/2013
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €
Ottimo il periodo per godere dell’esplosione dei fiori in tutti i loro colori e per trovarsi in un periodo tranquillo. Abbiamo avuto un tempo prevalentemente bello (solo un giorno e mezzo di pioggia!).

Siamo 5 amici over 60. Abbiamo speso a persona 1000 euro per aereo A/R, comoda auto a noleggio, alberghi e pasti.

Questo diario di viaggio vuole fornire essenzialmente informazioni pratiche.

Molto utili sono state le indicazioni della Lonely Planet e di “Turisti per caso”.

Alberghi e macchina sono stati prenotati on line con notevole anticipo: per gli alberghi booking è molto chiaro ed efficiente. Non si paga prima e c’è una buona politica di cancellazione. Per la macchina ci siamo serviti di Europcar (ritiro aeroporto di Madrid, consegna aeroporto di Santiago di Compostela): una stupenda Altea XL adattissima a cinque persone, con relativo bagaglio. Il noleggio è stato di 371 euro (escluso il carburante) a cui abbiamo aggiunto un’assicurazione da 177 euro. Ottime le strade.

Venerdì 17 maggio

Partenza aereo Ryanair da Ciampino ore 6,30. Arrivo all’aeroporto di Madrid ore 9,10.

Ci innamoriamo subito della nostra macchina: le tre donne si piazzano dietro e i due uomini, autorizzati a guidare, siedono davanti. Potrebbero alternarsi alla guida, ma in realtà conduce quasi sempre Carlo perché gli piace guidare – e questa macchina gli dà proprio gusto – ma forse anche perché non si fida troppo dell’amico al volante…

Si parte per il nord, alla volta di Burgos Madrid – Burgos 243 km. (3 h., se andassimo diretti). Subito restiamo colpiti dalla natura rigogliosa con molte varietà di piante. Dopo due ore e mezza di strada deviamo per Lerma, antico paese che conobbe il suo splendore nel XVII secolo (Plaza Mayor con il Palacio Ducal ed altri palazzi…). Cominciamo ad assaporare le bontà spagnole alla consigliabile Taberna del Picaro. Entriamo subito in confidenza con il pulpo, mentre Carlo osa ordinare la morcilla (una sorta di sanguinaccio) e… la sconterà fino al giorno seguente.

Ci rechiamo quindi a Covarrubias: pittoresco e gradevole borgo con l’architettura tipica castigliana: case con strutture in legno, portici, balconate, stradine e piazze acciottolate (guardate le foto!). Chiesa tardogotica dei SS. Cosma e Damiano.

Nel pomeriggio arriviamo a Burgos dove ci sistemiamo alla Meson del Cid proprio di fronte alla stupenda cattedrale (la doppia, senza colazione, costa 65 euro). Passeggiamo per la bella città vecchia. Le case con le vetrate, gli alberi con i rami che “si danno la mano”, le simpatiche statue per la strada. Grazie alla Lonely andiamo a cena alla centrale Cerveceria Morito e… non ce ne siamo pentiti (a testa 19 euro). Il contesto è vivace, il cibo buono.

Sabato 28

Visita alla magnifica cattedrale gotica e al suo chiostro. Nel prezzo del biglietto è compresa l’audioguida che spiega tutto. Stupendi sia l’esterno che l’interno. Nelle numerose cappelle apprezziamo i “retablos” ossia le grandi pale dell’altare con scene scolpite tratte dalla Bibbia.

Imperdibile anche la Cartuja de Miraflores, a 4 km da Burgos, monastero con capolavori del XV secolo.

Siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, ma poco male… lo saremo spesso anche nei giorni successivi.

Burgos – San Sebastian km 214 (2,30 h), anche oggi una natura bellissima.

Va bene che in Spagna gli orari sono posticipati, ma noi siamo arrivati a San Sebastian un po’ prima delle 16 e non volevamo assolutamente rinunciare ad un pasto a base di “pintxos” da Astelena nella bella “Plaza de la Constitucion”. Ottimi. Ci aggiriamo quindi nella città vecchia con un po’ di pioggia e poi?? Saliamo sul trenino per turisti. Flavia fa di tutto per non farsi fotografare perché si vergogna all’idea che i figli la possano vedere sul trenino… ma alla fine è stata una buona idea visto che i vagoni erano coperti e il tempo piovigginoso.

San Sebastian – Bilbao km 98 (1,10 h) Arriviamo in serata a Bilbao. Individuiamo il nostro hostal Begona, in ottima posizione (la doppia 52 euro). Questa notte parcheggio a pagamento.

Cena da Arriaga in Calle de Perro, città vecchia. Il pasto molto buono, 25 euro a persona. Assaggiamo il sidro, bevanda qui rinomata, ma non ci entusiasma.

Domenica 19 Bilbao: a piedi lungo il fiume fino al famoso Guggenheim. Veramente bello. C’è chi lo ammira solo dal fuori e chi sceglie di entrare. Belli anche i ponti vicini. Ci ritroviamo alla macchina e partiamo per la Cantabria. Bilbao – Santander km 101 (1,15 h). Un bel picnic al mare a circa 50 km prima di Santander e nel primo pomeriggio raggiungiamo Santander. Altra sosta in spiaggia: noi con golf e giacca e qualche spagnolo pratica il surf…

Santander – Santillana del Mar 31 km (35 minuti) A Santillana visitiamo la bella Collegiata de Santa Juliana e poi passeggiamo per questo ben conservato paese medievale: anche qui strade acciottolate, edifici tipici, piazzette carine. Ottima cena al ristorante Uzquiza (17 euro a persona) e gradevolissima sistemazione alla Posada Araceli (la doppia 48 euro, con colazione).

Lunedì 20 Santillana del Mar – Cangas 113 km (1,30 h) Lungo il tragitto ci fermiamo a Comillas dove visitiamo l’originale Capricio de Gaudì. Poi, circa 7 km prima di San Vincent, ci fermiamo alla playa de Oyambre e alla playa la Robia dove, dopo una bella passeggiata, ci deliziamo con un buon picnic vicino al mare. Questo periodo è fantastico per godere dei siti in tutta tranquillità.

La Cueva de Altamira oggi, lunedì, è chiusa e per fortuna scopriamo che la cueva del Castillo (vicino Puente Viesgo) è aperta ed andiamo a visitarla. Ci sono segni di vita di migliaia di anni fa e comunque, a parte le poche tracce che ci vengono mostrate sulle pareti, è una bella grotta.

Una breve sosta al paese di LLanes e poi ci dirigiamo ai Picos d’Europa. Queste montagne sono abbastanza vicine al mare. Raggiungiamo Cangas de Onis, la nostra base per i Picos. Ceniamo vicino al Ponte Romano alla Méson Puente Romano (10 euro a testa) e dormiamo a Los Acebos (la doppia 35 euro, con colazione)

Martedì 21

Dopo esserci muniti di cartina nell’ufficio turistico di Cangas ed essendoci quindi fatti un’idea sul nostro itinerario, ci addentriamo nelle meravigliose montagne dei Picos: una natura rigogliosa e varia. Dopo un bel giro in macchina con inevitabili soste nei punti più panoramici ci dirigiamo alla gola “Garganta del Cares”. Tutto il sentiero, quello più noto, è di 9 km all’andata e altrettanti al ritorno. Noi scegliamo di partire da Cain e di percorrere il tratto più particolare. Ci limitiamo a 3 km in tutto a piedi tra andata e ritorno. Siamo proprio nella gola, in basso il ruscello e un susseguirsi di spettacoli… mozzafiato? No, abbiamo letto che questo termine è inflazionato e non si deve usare. Beh, proprio bello!

Dopo uno spuntino riprendiamo il nostro “coche” e sempre attraversando fantastici scenari ci dirigiamo ai laghi di Covadonga. Molte mucche ritardano il nostro viaggio. Finalmente arriviamo: anche questi laghetti sono imperdibili. La nebbia va e viene e conferisce un aspetto quasi fatato. Va aggiunto poi che siamo a maggio e non c’è quasi nessuno. Da favola! Prima si incontra il Lago di Enol e poi il Lago de la Ercina. Qui succede un fatto particolare: Carlo ed io ci avventuriamo incuriositi dal rumore di una sorgente che dovrebbe essere al di là del lago. La nebbia si è alzata, camminiamo speditamente… ma poi al ritorno scende un gran nebbione e non vediamo più nulla… e non c’era mica un sentiero! A un certo punto abbiamo sentito il suono dei fischietti (ognuno di noi del gruppo ne ha uno con sé) e abbiamo capito che erano i nostri amici preoccupati. Il suono ci ha aiutato a ritrovare la strada: il problema è che noi li sentivamo, ma loro non sentivano il nostro fischietto di risposta e già ci pensavano persi chissà dove.

Lasciamo le montagne e in macchina ci dirigiamo ad Oviedo. Cangas – Oviedo 73 km (1 h) arriviamo a Oviedo naturalmente in serata. Il sole tramonta tardi e a noi sembra sempre giorno. Chiediamo informazioni per trovare il nostro albergo. Tutti gli spagnoli sono sempre stati gentilissimi nell’aiutarci. Va detto poi che Massimo, il poliglotta del gruppo, se la cava molto bene ed è anche creativo nell’uso della lingua. Fatto sta che avendo preso spunto da antichi testi o da cartelli letti (tipo ai lavori in corso: scusate il disturbo) per chiedere un’informazione apostrofava i locali con un “caballero, desculpe la molestia…” frase che a noi faceva crepar dalle risate.

L’Hotel Ovetense è in ottima posizione (una camera doppia 44 euro). Ceniamo alla vicina Tierra Astur nella calle de la Gascona. Squisito (carne favolosa cotta sulla piastra, patatine fritte e dolci), euro 18 a testa. Poi una passeggiata nel centro con le sue belle piazze, i suoi bei palazzi: ci piace molto.

Mercoledì 22

La mattina visitiamo Oviedo: cattedrale con Càmara Santa e chiostro, chiesa di S. Isidoro. Poi ci aggiriamo nel centro per gustarcelo con la luce del giorno e con il clima del giorno feriale. Il bel mercato coperto, il mercatino in piazza, gli abitanti che si aggirano nelle loro attività quotidiane e le numerose e simpatiche statue che li guardano. Così fa Lola, ad esempio, la ragazza che immobile siede su una panchina nella piazzetta con portici e fiori.

Come da programma ci dirigiamo alle pendici del Monte Naranjo (a tre Km da Oviedo) per fare il nostro picnic davanti all’Iglesia de San Miguel de Lillo. Lì vicino andiamo poi ad ammirare il Palacio de Santa Maria del Naranjo (monumenti preromanici).

In genere troviamo i siti facilmente, ma questo Naranjo ci è sembrato poco indicato. Gli spagnoli però sono sempre gentili nelle loro indicazioni e così tra una izquierda, una derecha e una rotonda pure questa volta ce la siamo cavata. Anche questa è stata una bella deviazione, consigliabile. Ci spostiamo a metà pomeriggio a Leon (in Castiglia). Oviedo – Leon 126 km (1,30 h)

Siamo in tempo per visitare la meravigliosa cattedrale (anche qui con utile audio guida), poi ci spostiamo alla chiesa di San Isidoro e nel barrio antiguo, dove ceniamo. Questa è l’unica cena un po’ deludente. Dormiamo nel bello e restaurato Hostal Casco Antiguo (una doppia 34 euro), in ottima posizione, vicino alla cattedrale.

Giovedì 23 Leon – Lugo 225 km (2,40 h)

Cerchiamo di partire prima degli altri giorni (in genere non siamo in macchina prima delle 9 e un quarto). Per fortuna i nostri orari sono anti-acquisti: ossia la sera troviamo i negozi chiusi e la mattina non ancora aperti. Individuiamo un bar aperto (sono passate le 8 e sembra che la città stia iniziando ora a risvegliarsi) e dopo una buona colazione partiamo in direzione di Ponferrada (esattamente a metà strada tra Leon e Lugo). Da lì ci dirigiamo a “Las Médulas”, miniere d’oro romane. Las Médulas si trovano a circa 20 km a sud ovest di Ponferrada (statale N536, a 4 km dal piccolo centro di Carucedo). Anche questa è una mèta bella e interessante, assolutamente consigliabile. Sembra che queste miniere abbiano fornito nei primi due secoli d.c. 3 milioni di chili d’oro. Vennero scavati tunnel e canali nei quali veniva portata l’acqua (con un lavoro di alto ingegno) per rompere la roccia e per estrarre l’oro. Noi abbiamo effettuato una visita guidata con la brava Isabel, del centro visite del parco, che ci ha aiutato a comprendere le tecniche usate. Oggi i colori e la natura di queste montagne “aperte” in passato offrono uno spettacolo davvero singolare.

Dopo un bel pranzetto proseguiamo in direzione della Galizia. La nostra mèta è ora O Cebreiro, un bellissimo e antico sito del Camino de Santiago. Si trova a circa 1300 metri d’altezza, con ampia vista tutt’intorno. E’ caratterizzato da abitazioni in pietra; alcune circolari e con tetto di paglia sono chiamate pallozas.

La nostra mèta è ora Lugo dove ci sistemiamo all’Hotel Metropol by carris, poco fuori le mura (la doppia 36 euro). La nostra ottima cena questa sera è alla Casa de la tortilla in rua Basulto, vicino alla cattedrale. Tapas, tortilla e altri piatti “da condividere”, secondo l’usanza locale, e dolce; 10 euro a testa.

Venerdì 24

Si lascia Lugo, dopo aver visto le famose mura, per raggiungere Praia das Catedrais.

Lugo – Praia das Catedrais 88 km (1,25 h) A proposito di questo meraviglioso posto di mare va detto che c’è una forte escursione tra bassa marea e alta marea ed è bello arrivare con la bassa marea, passeggiare tra gli scogli e vedere poi come tutto cambia con l’arrivo dell’alta marea con le sue onde forti e spumeggianti. Gli orari delle maree li ho trovati facilmente su internet ed è fondamentale tenerne conto. Oggi ad esempio la bassa marea è alle 10,23 e l’alta marea alle 16,40. Ci togliamo le scarpe, Carlo anche i pantaloni con la speranza di riuscire ad andare oltre un certo scoglio. E poi passeggiamo lungo la costa rapiti dai colori dei fiori, dalle forme degli scogli. Ce la godiamo e il nostro picnic sui tavoli in pietra, vicino al mare e con un caldo sole… è il top. Aspettiamo l’alta marea e poi partiamo per Betanzos, passando per Viveiro. La zona è troppo bella e non ci vogliamo perdere una sosta nell’Area de Picon, zona bella e poco conosciuta. Si esce dalla AC862 al km 63 all’altezza di Loiba e si raggiunge il villaggio di Picon. Poi, proprio come dice la guida, si fa una curva a gomito verso sinistra fino a un sentiero con corrimano in legno che scende alla meravigliosa spiaggia. Noi non siamo scesi fin giù, ma siamo rimasti in panchina panoramica a farci baciare dal sole. Aria, fiori, cielo terso, mare… ma che ve lo dico a fare. E poi diciamo che la sera arriviamo tardi! Per forza…. ci fermiamo a godere.

La parte vecchia di Betanzos è carina, in salita, con stradine e alcune belle chiese. Mangiamo da O Pote. E sarà perché siamo ispirati da questo posto indicato dalla guida, sarà perché abbiamo appetito ci facciamo tentare da svariati piatti da condividere (la tortilla è rinomata). A testa 23 euro.

Trascorriamo la notte a Bastagueiro, a 14 km da Betanzos. Apartamentos As Galeras, la doppia, molto ampia, 51 euro con abbondante colazione compresa. Per noi è solo una tappa per dormire, economicamente più conveniente rispetto a località limitrofe.

Sabato 25 Betanzos – La Coruna 24 km (25 minuti)

Sosta a La Coruna (la Torre di Ercole, il bel lungomare con le case con le vetrate, l’armoniosa ed elegante piazza di Maria Pita…) e poi partiamo per la meravigliosa Costa da Morte.

La Coruna – Camarinas 88 km (1,15 h) C’è un tratto di litoranea assolutamente da non perdere tra Camelle e Camarinas: è una stradina sterrata, ma percorribile in macchina, che costeggia una costa frastagliata. Sulla strada 552 poco dopo Vimianzo c’è il bivio per Camarinas. Da lì si raggiunge il Cabo Villan da dove si vede la litoranea: verso destra si raggiunge Camelle (22 km) e verso sinistra ci si ferma ad un campo sportivo dopo 5 km. La strada si può anche prendere da Camelle: arrivati al porto c’è chiara l’indicazione ”rua litoral” che conduce al Cabo Villan costeggiando L’Area de Trece. Sono posti bellissimi che abbiamo anche qui avuto la fortuna di apprezzare in tranquillità, con fiori colorati e sole. Inevitabile un rilassante picnic sul mare. Dopo esserci riempiti di tanta bellezza facciamo una sosta a Camarinas ad ammirare l’arte locale del merletto (e fare anche qualche piccolo acquisto).

Non ci rimane ora che dirigerci verso Fisterra Camarinas – Fisterra 52 km (1,10 h). Troviamo subito il nostro bello e candido Mirador Fin da Terra (camera per due 35 euro). Dopo un giro nel paese di Fisterra ci dirigiamo al famoso Cabo Fisterra, ritenuto un tempo la fine della Terra ossia il punto più estremo del continente. Come è tradizione aspettiamo il tramonto che arriva in tutto il suo fascino alle 22,10.

Domenica 26

La nostra mèta è ormai Santiago, ultima tappa del nostro viaggio. Fisterra – Santiago (104 Km, 2 h). Lungo la strada ammiriamo la costa, attraversiamo dei tratti con rocce granitiche e ci fermiamo a Carnota dove, vicino a chiesa e cimitero, vediamo l’horreo più lungo della Galizia (m.34,5). L’hòrreo è un antico granaio, tipico della Galizia. Ne abbiamo incontrati diversi, ma davvero non grandi come questo.

Eccoci finalmente a Santiago, bellissima città medievale, mèta del famoso pellegrinaggio. Ci sistemiamo all’albergo Horeo (48 euro la doppia), in ottima posizione, e, dopo un picnic nei giardini pubblici, ci dirigiamo alla città vecchia. La città vecchia è abbastanza estesa, ben conservata con stradine, bei palazzi, belle piazze, portici. E’ proprio gradevole passeggiare e sedersi ad osservare il via vai. La grande cattedrale di San Giacomo, con i suoi diversi stili, svetta su tutto.

Cerchiamo un buon posto per l’ultima cena, ma è domenica e alcuni locali sono chiusi. Per fortuna la scelta sul ristorante Caracoles, in rua de la reina, si è rivelata ottima: i diversi piatti erano veramente gustosi, 17 euro a testa.

Possiamo affermare a fine viaggio che la cucina spagnola ci è piaciuta.

Lunedì 27

Restituzione della macchina all’aeroporto, senza troppe formalità, e partenza per Roma alle 9,15. Arrivo a Roma in tempo per votare alle amministrative!!

Che dire? Un bellissimo viaggio (con spostamenti quotidiani.. ma fattibile in 11 giorni) che riproporrei in tutte le sue tappe.



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