I colori della Spagna

Interrail di un gruppo di amici alla scoperta dei tanti volti della Spagna
Scritto da: erika86
i colori della spagna
Partenza il: 12/08/2008
Ritorno il: 29/08/2008
Viaggiatori: 11
Spesa: 1000 €
Partiamo con uno zaino in spalla e il nostro biglietto interrail, che ci permetterà di sfruttare i collegamenti ferroviari tra le città che vogliamo visitare ad un prezzo vantaggioso! Siamo 11 ragazzi di Vicenza, e partiamo dall’aereoporto Canova di Treviso, con volo Ryanair per Girona.

GIRONA: IL GRIGIO DELLA PIETRA

La nostra prima tappa è Girona, città quasi al confine con la Francia. Arriviamo di notte e ci accontentiamo di una breve passeggiata tra le stradine in pietra del centro, prima di rientrare a riposare in hotel. La mattina seguente inizia la nostra veloce visita di questa incantevole città: dal ponte di pietra parte un susseguirsi di viottole e scalinate. Imponente è la cattedrale, con un’immensa navata gotica, la più larga al mondo, precedua da una facciata ed una scalinata barocca. Con una piacevole passeggiata raggiungiamo San Feliu e la colonnina della leonessa (vi è un detto a riguardo di questa piccola statuetta: ‘chi non bacia la leona non torna più a Girona’), come resistere?

FIGUERES: L’ORO DI DALI’

Dopo esserci fermati al mercato coperto di Girona per procurarci il necessario per un pranzo veloce, prendiamo il primo treno del nostro viaggio, la meta è una cittadina vicina, nella direzione della Francia: Figueres, città natale del grande Salvador Dalì. Qui, l’artista ha costruito l’oggetto surrealista più grande e impensabile al mondo: il Teatro Museo Dalì. Ad accoglierci all’esterno (insieme ad un lunga fila per entrare) i suoi tipici manichini dorati con la testa ovale. All’interno dell’edificio, spazi, opere ed idee davvero coinvolgenti, per lo meno per l’atmosfera onirica che creano, un must per gli appassionati di surrealismo e di arte n generale! All’interno vi è anche la tomba dell’artista. Nell’altra facciata, il muro bordeaux e le enormi uova della torre Gala non possono passare inosservate!

BARCELLONA: I COLORI DELL’ARCOBALENO

Nel tardo pomeriggio ritorniamo in stazione, con gli zaini sulle spalle per raggiungere finalmente Barcellona. All’uscita della metro, ci accoglie il grande arco di trionfo, reso ancora più suggestivo dai colori tiepidi del tramonto. A due passi il nostro hostal, dove resteremo per tre notti. Usciamo per cena, e passeggiamo nei dintorni, la stanchezza si fa presto sentire! Il giorno dopo inizia la nostra visita. Partiamo da Plaza Catalunya, e ci addentriamo subito nelle Ramblas, rapiti dalla simpatia e dai colori dei costumi degli artisti di strada. Svoltiamo per il Barri Gotic, e visitiamo la Cattedrale detta la Seu (nei chioschi vivono ancora le oche che erano originariamente allevate dai monaci), girovaghiamo nel quartiere incantati da scorci, palazzi e piazze. Entriamo a visitare Palazzo Guell, il primo assaggio dell’originalità architettonica di Gaudì. Dopo pranzo andiamo a visitare il Museo Picasso, che offre ai visitatori un’imperdibile collezione, soprattutto dei periodi di formazione dell’artista. Proseguiamo per il Parco de la Ciutadella. Passeggiare in un parco dopo aver visitato palazzi e monumenti è sempre rilassante ed appagante. Ma non siamo ancora stanchi. Prendiamo la metro e raggiungiamo il Mirador de Colon, il monumento a Cristoforo Colombo, c’è lapossibilità di salirvi, e ciò che ci sorprende è la vista di Barcellona dall’alto: il serpentone verde delle ramblas che si infila tra i palazzi, le guglie della Cattedrale e della Sagrada Familia, la Rambla del mar che entra nell’azzurro del Mediterraneo. Ed è proprio in questa rambla che decidiamo di passeggiare, fino al grande centro commerciale MareMagnum. Siamo soddisfatti, dopo una breve sosta all’hostal usciamo per cena, e passeggiamo nel barri gotic finchè una piogerellina non ci invita ad andarci a riposare. Il giorno dopo la sveglia suona presto, raggiungiamo in anticipo la Sagrada Familia per non trovare fila all’ingresso. Uscire dalla metro e trovarsi davanti le guglie della facciata della natività è un’emozione! Quest’opera architettonica, a dir poco ambiziosa, è il capolavoro non terminato di Gaudì! La nostra visita inizia dalla più moderna facciata della Passione, poi saliamo sulle guglie, e di nuovo, dall’alto, la vista di Barcellona nelle prime ore del mattino ci saluta. Da quel punto tutti i piccoli particolari e dettagli delle guglie prendono forma definita! Una volta scesi visitiamo l’interno della chiesa, il soffitto e le colonne ci fanno sentire delle minuscole formiche in un prato di fiori alti. La vista della facciata della natività è un insieme di dolcezza delle forme e meraviglia, di fronte a sculture che sembrano fatte di sabbia. Non abbiamo fretta nel visitare questo spettacolare monumento e impieghiamo ore a scoprire ogni particolare. Quando usciamo prendiamo la metro e raggungiamo il quartiere dell’example,in cui gli esempi dell’art nouveau e di Gaudì primeggiano. Ci gustiamo le facciate delle case Lleo Morera, Amatller, Battlò e Milà (detta anche la Pedrera). Ma non siamo stanchi delle stravaganze di Gaudì e raggiungiamo il Parc Guell. La visita ci ha occupato quasi tutto il pomeriggio, ma è stata una giornata davvero piacevole e divertente! Ritornando all’hostal facciamo una piccola deviazione (in metro, i nostri piedi chiedevano pietà) e ci gustiamo l’occhio con un’ultima creazione di Gaudì, anche se in realtà si tratta della sua prima commissione: la Casa Vicens. Il nostro terzo e ultimo giorno a Barcellona inizia e finisce a Plaza d’Espanya. Dalle due torri in stile veneziano (che ci fanno sentire tanto a casa) ci incamminiamo verso Montjuic, salendo le scalinate che portano verso il Palazzo Nazionale, sede del museo nazionale di arte contemporanea. Arriviamo allo stadio olimpico, al palazzo degli sport e alla torre di Calatrava. Ma la nostra meta è il Museo della Fundaciò Joan Mirò. Dopo esserci gustati il museo rientriamo. Nel pomeriggio un po’ di shopping e souvenir, e infine Barcellona ci saluta nel migliore dei modi: con lo spettacolo delle fontana di Plaza d’Espanya, un turbinio di spruzzi d’acqua, luci e colori a ritmo di musica.

VALENCIA: BIANCO E VERDE ACQUA ALLA CITTA’ DI ARTI E SCIENZE

Il viaggio Barcellona-Valencia ci occupa una mattinata abbondante. Quando arriviamo in questa splendida città, raggiungiamo subito l’ostello, e usciamo alla scoperta del centro storico. Ci colpiscono le maioliche colorate del Mercado Central, le decorazioni medievali della Lonja, il gusto ‘non so se mi piace o no’ dell’orchata (bevanda tipica alle mandorle), la maestosità della cattedrale. Per cena, ovviamente, paella alla valenciana, e di nuovo sulle strade affollate… Il mattino seguente raggiungiamo con clma la Ciudad de las artes y las ciencias, insieme di opere architettoniche di Calatrava. Ci incantiamo e le osserviamo una ad una. Poi ci mettiamo in fila per entrare a visitare l’Oceanogràfic, un acquario con diversi ambienti, uno più spettacolare dell’altro. Anche questa visita sarà particolarmente piacevole e divertente! Il nostro biglietto d’ingresso prevedeva un’entrata a prezzo ridotto anche al Museo delle Scienze, interattivo e altrettanto divertente e interessante. Sulla via del ritorno decidiamo di passeggiare lungo i giardini del Turia, e veniamo accolti da un parco giochi, che si snoda sul corpo disteso di un enorme Gulliver. Passiamo la serata in ostello, a socializzare con altri viaggiatori e a riposare le gambe!

GRANADA: OCRA IL RIFLESSO DEL SOLE SULL’ALHAMBRA

Abbiamo trascorso il giorno seguente quasi interamente in treno! Per lo meno abbiamo riposato gambe e piedi! Nella mattinata il viaggio Valencia-Madrid. Siamo arrivati alla famosa stazione Atocha e ci siamo diretti al magnifico Parque del Retiro. Abbiamo pranzato con un bel pic-nic e abbiamo scoperto il Palazzo di Cristallo, il monumento ad Alfonso XII e la statua all’angelo caduto (unica rappresentazione pubblica di Lucifero). Siamo ripartiti con il treno diretto verso Granada, unica tappa del nostro viaggio nell’affascinante Andalusia, abbiamo raggiunto Granada in nottata e abbiamo passeggiato tra le vie, molto affollate, vicine al nostro hotel. L’indomani ci siamo alzati molto presto per raggiungere il colle della favolosa Alhambra. La fila al di fuori del monumento era impressionante (vista l’ora), ma noi avevamo gà prenotato il nostro ingresso, cosa che consiglio a tutti, soprattutto se vi fermate qui solo un paio di giorni! La nostra visita inizia dal Palazzo Reale (Palacios Nazaries), impossibile trovare le parole adatte per descrivere la meraviglia di fronte all’intreccio di stucchi, arabeschi, archi e colonne… La visita prosegue nel palazzo di Carlo V (ora museo), nell’Alcazaba e nei giardini del Generalife (residenza estiva). Terminiamo la nostra visita alle 14, incantati da tanta bellezza ed armonia di forme. Raggiungiamo il quartiere dell’Albaycin (antico quartiere moresco) e visitiamo i bagni arabi. Poi risaliamo le stradine che portano a sacromoonte (quartiere gitano), dove ci godiamo delle rinfrescanti tapas in una casa scavata nella grotta. Una giornata davvero intensa, ma in un mondo davvero affascinante! Il giorno successivo, visitiamo con calma il centro storico di Granada: la casa de los tiros in stile moresco, San Juan de Dios, la cattedrale e la Capilla Real, dove sono conservate la corona, lo scettro e la collezione d’arte privata di Isabella la Cattolica e le tombe dei re cattolici: Isabella di Castiglia, Ferdinando d’Aragona, Filippo il Bello e Giovanna la Pazza. Ci concediamo un po’ di shopping tra i negozi di spezie. Per pranzo ci dirigiamo verso il Parco Federico Garcia Lorca, e nel tempo rimanente visitiamo la sua casa-museo. Arriva presto l’ora di lasciare Granada e l’Andalusia per raggiungere la capitale.

MADRID: IL VERDE RAME DI DON CHISCIOTTE

Il primo giorno a Madrid inizia al Museo del Prado. Ci presentiamo alle casse poco prima l’apertura per evitare la fila e la visita alla collezione ci richiede quasi tutta la mattinata! Prima di pranzo raggiungiamo la Puerta del Sol, il punto d’incontro delle principali vie del centro di Madrid, Plaza Mayor, Plaza de la Villa, Plaza de Oriente e arriviamo presto al Palazzo Reale. La visita è molto interessante, le stanze visitabili del palazzo sono limitate, ma poi si possono visitare anche la farmacia reale e l’armeria reale, con armature dei grandi re spagnoli. Proseguiamo nella nostra visita, raggiungiamo il templio di Dablod, un templio egiziano, regalato alla Spagna. Infine: Plaza d’Espanya, con il monumento a Cervantes raffigurante don Chisciotte e Sancho Panza! Alla sera, tapas e movida! La mattina seguente un po’ di meritato riposo, e nel pomeriggio abbiamo usufruito dell’ingresso gratuito al Centro de Arte Reina Sofia, dove, tra i grandi capolavori dell’arte contemporanea, è custodita anche Guernica di Picasso. Abbiamo passeggiato poi per quartieri meno turistici della capitale, concedendoci un po’ di shopping e relax. Il terzo giorno a Madrid è cominciato con la visita del museo Thyssen-Bornemisza, poi ci siamo diretti verso la spttacolare Plaza Cibeles. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto la Plaza de Toros e lo stadio Santiago Bernabeu! Alla sera abbiamo voluto dire addio a Madrid con una tazza di cioccolata accompagnata dai churros, alla famosa cioccolateria San Gines.

BILBAO: IL COLOR ARGENTO DEL GUGGENHEIM MUSEUM

La nostra tappa seguente ci ha dato il benvenuto in una Spagna completamente differente. Il sole era coperto dalle nuvole, e la temperatura più bassa. La lingua locale, il basco, spartisce poco con lo spagnolo o il catalano, e le case del quartiere vecchio di Bilbao hanno uno stile unico ma ben diverso da quelli visti fin’ora. In una giornata, passeggiamo per tutto il quartiere vecchio, visitando la cattedrale, raggiungiamo poi la zona più moderna con il palazzo Euskaldura e il maestoso Guggenheim Museum di Frank Gehry. Ci divertiamo a scattare qualche foto tra le grandi opere esposte all’esterno, tra cui Puppy, il grosso gattone ricperto di fiori e le onde dell’architettura dell’edificio. La visita all’interno del museo però la riserviamo al giorno successivo, e non ne resteremo delusi. Nel pomeriggio ci concediamo del riposo e delle tranquille e gradevoli passeggiate e alla sera raggiungiamo il parco Etxebarra, dove c’è un grande luna park e molte bancarelle di ristoranti che offrono pesce fresco.

SANTANDER: IL BLU DELLE ONDE E IL BIANCO DELLA SCHIUMA

Il mattino seguente partiamo con un treno della compagnia ferroviaria Feve (tutti gli altri viaggi erano della compagnia nazionale Renfe), raggiungiamo Santander, per trascorrere gli ultimi due giorni della nostra vacanza tra mare e spiagge. Ovviamente, appena arrivati, prima di raggiungere la spiaggia, visitiamo il centro della viva città. Ma presto non resistiamo più e saliamo su uno dei tanti autobus che portano verso le spiagge. Le onde forti ti invitano ad entrare a divertirti, anche se la temperatura dell’acqua dice il contrario. Nel tardo pomeriggio andiamo al parco della penunsula de la Magdalena, percorriamo tutta la passeggiata sugli scogli che cadono sul mare, dove si infrangono le onde. A nostra sorpresa incontriamo delle vasche popolate da pinguini, foche e orche che aspettavano la cena. Il giorno seguente lo trascorriamo nella spiaggia del Sardinero e di nuovo alla Magdalena. Il nostro ultimo giorno in Spagna, decidiamo di visitare l’Iglesia del Santisimo Cristo, proseguendo verso i giardini de Pereda, ci accorgiamo di una manifestazione: un gran numero di bancarelle e di artigiani in veste di antichi romani. Una piacevole e divertente sorpresa, prima di partire per l’aereoporto di Santander e imbarcarci sul volo Ryanair per Bergamo. Un viaggio vero, con lo zaino sulle spalle e le vesciche ai piedi, e tante tante cose che resteranno impresse nella memoria. A presto Spagna!



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