Pioggia e arena

Alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al racconto delle singole giornate: 1. La prenotazione degli alberghi all’ultimo momento, forse perché eravamo in bassa stagione, non è stata mai un problema. Abbiamo trovato molto utile servirci del sito www.venere.com , che ci ha permesso di usufruire di tariffe molto basse in alberghi più che...
Scritto da: puremorning1999
pioggia e arena
Partenza il: 27/12/2009
Ritorno il: 09/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al racconto delle singole giornate: 1. La prenotazione degli alberghi all’ultimo momento, forse perché eravamo in bassa stagione, non è stata mai un problema. Abbiamo trovato molto utile servirci del sito www.venere.com , che ci ha permesso di usufruire di tariffe molto basse in alberghi più che dignitosi. 2. Ci avevano consigliato di prenotare l’Alhambra prima di partire per evitare di non trovare biglietti disponibili una volta giunti all’ingresso. Questo consiglio si è rivelato efficace: cercando di trovare un posto libero la sera del 26, siamo riusciti a prenotare solo per il 6. Questo ha condizionato il nostro tour andaluso, perché siamo stati costretti a lasciare Granada alla fine, iniziando da Malaga. Peraltro, consigliamo di scegliere l’opzione visita alle 8.30 del mattino, perché i turni successivi sono molto più affollati. 3. Abbiamo portato con noi la guida Handbook della Footprints e quella della Lonely Planet, che si sono rivelate accettabili, anche se a tratti lacunose. 1° giorno Partiamo in auto da Milano verso le 13.00 in una splendida giornata invernale. Ci fermiamo verso le 21.00 in Francia a Perpignan, che visitiamo molto velocemente e passiamo lì la notte (ETAP Hotel, 66 rue de Rome, ZAC du Grand St-Charles, Perpignan. € 42,66 la doppia con bagno). Abbiamo comunque l’impressione che una sosta più prolungata avrebbe rivelato piacevoli sorprese. 2° giorno Al mattino ci dirigiamo verso Barcellona dove arriviamo verso le 11.00 e lasciamo i bagagli in hotel, che abbiamo scelto non proprio in centro, ma vicino al Parc Güell (Catalonia Rubens, Paseo Mare de Due del Coll, 10. Tel.: 932191204; Fax: 932191269, www.hoteles-catalonia.es , e-mail: rubens@hoteles-catalonia.es , € 39 stanza doppia con servizi. Hotel carino prenotato tramite venere.com. Consigliamo di prenotare anche il parcheggio dell’hotel, perché è quanto mai complesso trovare parcheggio in strada ed i parcheggi privati della zona sono incredibilmente costosi). Iniziamo la visita con lo splendido Parc Güell, per proseguire poi con un giro al quartiere modernista dell’Eixample e concludere con la visita all’interno di Casa Milà (detta anche “La Pedrera”), dalla cui terrazza ammiriamo il tramonto sulla città. L’unico neo della visita è stata la lunga coda all’ingresso, ma alla fine ne è valsa davvero la pena. Continuiamo il tour degli edifici modernisti lungo la Diagonal e poi, dopo un ottimo kebab in Paseo de Gracia, torniamo in hotel. 3° giorno All’apertura di Casa Battlò ci facciamo trovare all’ingresso per evitare le lunghe code intraviste il giorno precedente. La visita è interessante, anche se il costo del biglietto (ben € 16!) non è giustificato. Proseguiamo poi sulla Rambla, visitiamo il quartiere del Raval e concludiamo con la visita a Palau Güell (anche qui c’è un po’ di fila). E’ poi la volta del Barrio Gotico e della Ribeira, gli altri due quartieri del centro storico. Visitiamo lo splendido Museo della storia della Città, con gli scavi romani di Barcino e poi ci dirigiamo a Montjuic per vedere il Padiglione di Mies van der Rohe. Con la funicolare andiamo a Barceloneta, ma, a causa della pioggia, decidiamo di tornare verso il centro, fermandoci in un ristorante basco a caso. Mai scelta fu più fortunata: la selezione di tapas e piatti catalani e baschi è ricca e la qualità eccellente ad un costo limitato (Bar Bidasoa, Carrer d’en Serra, 21). 4° giorno Ci mettiamo in macchina verso le 8.00 ed alle 18.00 arriviamo a Malaga (Hotel Atarazanas, calle Atarazanas 19, Malaga; Tel.: 96 330 8495; Fax: 96 330 6731; http://www.balboahoteles.com , e-mail: atarazanas@balboahoteles.com , € 53,30 per la stanza doppia con bagno. Centrale e molto carino). Un giro serale a Malaga ci rivela quest’ultima come una cittadina piacevole e molto vivace. Purtroppo i lavori di restauro ci impediscono di godere appieno del teatro romano, che riusciamo ad intravedere appena, ma la cattedrale ci ripaga pienamente. 5° giorno Al mattino cerchiamo di vistare l’Alcazar, ma lo troviamo chiuso. Dopo una breve sosta al Mirador di Gibralfaro, raggiunto in auto, proseguiamo per Gibilterra, che raggiungiamo dopo un viaggio sotto il diluvio. Fortunatamente a Gibilterra il tempo migliora ed esce il sole. Gibilterra, la cui rocca è impressionante a vedersi da Linea de la Concepcion, è un posto carino, ma non è niente di particolare, se escludiamo la bertucce e lo shopping tax free. L’unica cosa davvero degna di nota è l’estremità meridionale, dalla quale si vede il Marocco – consigliatissima. Nel tardo pomeriggio arriviamo a Jerez de la Frontera (Hotel La Albarizuela, calle Honsario, 6; Tel.: 956346 862; Fax: 956346 686; www.hotelalbarizuela.com ; e-mail: info@hotelalbarizuela.com ; € 45 la doppia con bagno, più € 9,63 al giorno per il parcheggio interno. Carino ed in posizione semicentrale, con personale disponibile). E’ il 31 dicembre e Jerez sembra una città molto carina, ma fantasma: dopo aver fatto un giro ed aver cenato nell’unico ristorante aperto senza cenone, andiamo nella piazza principale, seguendo i consigli della gente del posto, per ritrovarci quasi da soli a festeggiare la mezzanotte! 6° giorno Giornata trascorsa a Cadice, che all’inizio, forse a causa della pioggia, non ci entusiasma, ma poi, quando il cielo si apre e viene fuori un sole abbagliante, si rivela in tutto il suo fascino, soprattutto sullo splendido lungomare fortificato. La cittadina di per sé non è all’altezza delle sue più celebri vicine andaluse (essenzialmente neoclassica, con poche eccezioni, quali la cattedrale e le rovine romane), ma l’ufficio del turismo è riuscito a valorizzarla al massimo tramite dei percorsi tematici evidenziati da linee colorate che attraversano tutta la città. Torniamo a Jerez per la notte. 7° giorno Visitiamo lo splendido Alcazar di Jerez, con la sua moschea ed i suoi bagni arabi, ma non riusciamo a visitare anche l’imponente cattedrale, che è chiusa. La giornata è meravigliosa, circostanza questa d’aiuto per apprezzare al massimo i pueblos blancos Arcos de la Frontera e Ronda. Questi villaggi di per sé non hanno particolari monumenti o attrattive, tranne la posizione spettacolare. L’eccezione è costituita dal ponte di Ronda, davvero impressionante. Comunque, sono soste carine e piacevoli, che vale la pena di inserire in un itinerario, anche se il consiglio delle guide di passarci un paio di giorni ci sembra eccessivo. Arriviamo in serata a Siviglia, dove ci ricongiungiamo con alcuni amici e festeggiamo in un bar con tapas e claras. Alloggiamo nel centrale Hotel Madrid, appena accettabile (Calle San Pedro Martir, 22; Tel.: 954 214 306/307; Fax: 954 214 306; www.hotelmadridsevilla.es , e-mail: hotelmadridsevilla@hotmail.com ; € 45 la doppia con bagno). 8° giorno La giornata non è delle migliori ed iniziamo la visita della città con lo splendido Alacazar, per proseguire sotto la pioggia nei quartieri Santa Cruz, Juderìa, Centre e Macarena. Purtroppo il tempo non ci fa apprezzare al meglio la città. Passiamo la serata a vedere uno spettacolo di flamenco alla Casa de la Memoria, prenotato al mattino. 9° giorno La pioggia continua incessante e ci rovina il tour di Triana. Fortunatamente, però, proprio quando abbiamo deciso di lasciare la città, la pioggia smette e viene fuori il sole. Per cui, ci precipitiamo sulla cima della Giralda per vedere il panorama della città e ne vale davvero la pena. Nel primo pomeriggio lasciamo Siviglia, con la certezza di non essere riusciti a visitarla come si deve e andiamo a Carmona. Il paesello si rivela deludente, se si esclude la monumentale porta di accesso e non all’altezza delle descrizioni. Lo abbandoniamo presto e raggiungiamo Cordoba (Hotel Gonzalez, calle Manriquez 3, Tel.: 957 479819; Fax: 957 486187; www.hotel-gonzalez.com ; e-mail: hotelgonzalez@wanadoo.es , € 52,43 la doppia con bagno. Carino e centralissimo), per fare un giro notturno intorno alla sensazionale mezquita e goderci una sosta nei Baños Arabes, che avevamo prenotato in mattinata. Dopo una cena memorabile alla Taberna El Juncal (Calle San Felipe, 13), consigliatissima, continuiamo il giro notturno in una città deserta e poi terminiamo in albergo. 10° giorno I segni della recente alluvione sono evidenti: il ponte sul Guadalquivir offre uno scenario affascinante e desolante al tempo stesso, con i mulini semisommersi dall’acqua. Visitiamo i Baños Arabes dell’Alcazar e riserviamo gran parte della mattinata a quella che è sicuramente l’attrazione principale dell’Andalusia: la mezquita di Cordoba. Da non perdere per nessuna ragione! Dopo un giro per la Juderìa ci dirigiamo verso la Casa Viana, che merita una visita se si ha un po’ di tempo a disposizione. Tornati in centro, visitiamo rapidamente la Sinagoga e, ripresa l’auto, usciamo da Cordoba diretti a quel che resta di Medina Azahara. Il modernissimo centro di accoglienza è molto interessante; i resti della Medina, in parte ricostruiti, sono, sì, notevoli, ma purtroppo le parti meglio conservate sono in resturo (e non siamo stati avvertiti di questa circostanza né dall’Ufficio del turismo, né dal Centro di accoglienza, scoprendola solo una volta giunti laggiù con l’autobus a pagamento che bisogna obbligatoriamente prendere dal Centro). Dopo Medina Azahara, andiamo a Granada (Hotel Molinos, Calle Molinos 12, Tel.: 958 227367; € 32 la doppia con bagno; ottimo rapporto qualità prezzo e personale incredibilmente cordiale. Abbastanza vicino all’Alhambra e a due passi da una piazzetta con locali e ristoranti). 11° giorno Ci svegliamo in una Granada ancora buia e scarpiniamo fino all’Alhambra che, data l’ora, riusciamo a visitare senza troppi turisti. In tarda mattinata facciamo un giro in città, che si rivela molto carina – degni di nota soprattutto i quartieri di Albaycin e Sacromonte. La vista dell’Alhambra al tramonto vista dal Mirador di San Nicolas non sarà la cosa più originale del mondo, ma è di sicuro effetto. Cena e poi albergo. 12° giorno Al mattino il tempo è pessimo: piove e fa molto freddo. Guidiamo alla volta di Jaen, dove, in un traffico infernale, ci fermiamo solo per vedere i Baños Arabes, che peraltro non riusciamo neppure a visitare interamente causa allagamento. Il paese successivo è Baeza, che, nonostante la pioggia, si rivela una gradevole sorpresa, al contrario di Ubeda, tanto decantata, ma non particolarmente affascinante (anche se, ad onor del vero, dobbiamo aggiungere che gran parte della cittadina è interessata da lavori di ristrutturazione). Lasciamo quindi l’Andalusia e, dopo un viaggio un po’ accidentato, fra pioggia, neve e nebbia, arriviamo a Valencia (Bed & Breakfast Mare de Deu – Canovas, Calle Cirillo Amoros, 82, prenotato tramite www.venere.com, € 45 la doppia con bagno in comune. La posizione è molto buona e l’albergo è in un edifcio molto bello. L’unico problema è costituito dall’assente addetto, sul quale non si può assolutamente fare affidamento neanche al momento del pagamento e della restituzione della chiave. La colazione, inoltre, consiste in un buono per cornetto e caffé in un vicino bar). 13° giorno Valencia, che doveva essere solo una tappa di passaggio, si rivela una città interessante. I quartieri del centro, piacevoli da girare, hanno come highlight la splendida cattedrale, la Lonja de la Seda ed il Mercado Central. Purtroppo non abbiamo tempo per visitare il museo d’arte, ma facciamo una sosta alla Ciudad de las Artes y de las Ciencias di Calatrava, che è davvero impressionante. La vacanza è terminata e ci mettiamo in cammino verso la Francia, dove sostiamo nelle vicinanze di Montpellier (Hotel Sun, Saint-Jean-de-Védas, Parc de la Lause – 70, rue Hélène Boucher, prenotato tramite venere.com; € 31 la doppia con bagno. Precisiamo che è un albergo stile Etap alla periferia industrale della città, comodo solo per chi, come noi, deve fare una semplice sosta). 14° giorno L’ultimo giorno è una semplice tappa di trasferimento, da Montpellier a Milano, quasi tutta sotto la pioggia.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche