Andalusia 5

SIVIGLIA Sveglia alle 3,20! Rapida colazione poi partiamo alla volta di Orio al Serio dove parcheggiamo l’auto al Travel Parking, all’ottimo prezzo di 35 euro per 8 giorni. Una navetta ci accompagna all’aeroporto dove puntualissimi prendiamo il volo Ryanair delle 6,05 per Siviglia. Arriviamo alle ore 8,35 ci accoglie già una temperatura di...
Scritto da: Mcnebbia
andalusia 5
Partenza il: 18/08/2009
Ritorno il: 25/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
SIVIGLIA Sveglia alle 3,20! Rapida colazione poi partiamo alla volta di Orio al Serio dove parcheggiamo l’auto al Travel Parking, all’ottimo prezzo di 35 euro per 8 giorni. Una navetta ci accompagna all’aeroporto dove puntualissimi prendiamo il volo Ryanair delle 6,05 per Siviglia. Arriviamo alle ore 8,35 ci accoglie già una temperatura di 25 gradi. Non abbiamo problemi con i bagagli, chiamiamo la navetta dell’autonoleggio, prenotato con Autoeurope al costo di 314 Euro per 8 giorni. Al momento del ritiro dell’auto decidiamo di acquistare un’assicurazione aggiuntiva contro danni a cristalli e per non pagare la franchigia, al costo di 35 euro. Ci danno una “furgoneta” Citroen Nemo nuova e spaziosa, ci sentiamo sicuri di passare inosservati e di essere scambiati per elettricisti o idraulici, così da non costituire bersaglio per i ladri! Ci avviamo al nostro hotel Silken Al Andalus, prenotato dall’Italia per due notti (euro 164 camera e colazione), si tratta di un buon 4 stelle con un ottimo rapporto qualità prezzo, dotato di indispensabile piscina. Si trova a pochi km dall’aeroporto sull’Avenida de la Palmera viale che porta dritto in città. Alle 11,00 circa usciamo in perlustrazione e ci dirigiamo per prima cosa a Plaza de Espana, che troviamo maestosa bellissima, ma molto calda! Seconda tappa il famoso Barrio Santa Cruz (la Juderia) che ci colpisce subito per la bellezza dei suoi vicoli, su cui affacciano piccoli balconi e finestre con fiori e decorazioni in piastrelle colorate.

Vi si trovano numerosi ristoranti e locali che offrono tapas, qui è possibile mangiare a prezzi contenuti chiedendo il “menù del dìa” che può partire anche da 7 euro, comprende una serie di assaggi e a volte anche il bere.

Prima di mangiare, però decidiamo di visitare la cattedrale gotica e di godere delle splendide vedute su Siviglia dal suo campanile: la Giralda. Ingresso 8 euro. Dopo una salita di 35 piani a scivolo, dove un tempo salivano anche a cavallo, raggiungiamo le campane della Giralda con grande soddisfazione, vista la fame, la sete e il caldo sempre in aumento! Dedichiamo il pomeriggio alla siesta fino alle 17,00, piscina fino alle 20,00 e poi fuori di nuovo all’assalto di un ristorante nell’amato Barrio Santa Cruz. Ceniamo con paella mista e sangria.

Il giorno dopo raggiungiamo il Real Alcazar di Siviglia. Ingresso 8 euro. Decidiamo di cominciare la visita dai giardini, dato che al mattino le temperature sono ancora accettabili. Sono giardini veramente incantevoli! Pieni di fontane, piante e fiori di tutti i tipi – c’è persino un labirinto di siepi in cui puoi perdere veramente l’orientamento… dopo i giardini visitiamo, un po’ frettolosamente, il palazzo. L’Alcazar è una delle cose migliori che abbiamo visto in questo viaggio.

Torniamo a pranzare nella Juderia: solite tapas (calamari fritti, merluzzo, tortilla di patate), e poi Franco mi regalerà un ventaglio, che userò moltissimo sentendomi così un po’ Sivigliana. Dopo la siesta e la piscina ceniamo in un ristorante segnalato dalla nostra guida: il San Marco, che di italiano ha solo il nome… è ricavato in un antico bagno arabo e serve una buona paella un po’ saporita e dell’ottima sangria.

La sera, via internet, prenotiamo l’Hotel Eurostars Maimonìdes (67 camera 12,90 parcheggio) per la nostra prossima tappa: Cordoba.

Lasciamo il Silken dopo un abbondante colazione.

CORDOBA Il viaggio nelle campagne riarse è così tranquillo che non sembra vero. Arriviamo a Cordoba alle 10,00 circa, fatichiamo un poco o a trovare l’Hotel, che si trova nella zona pedonale, intorno alla Mezquita. L’hotel ci piace subito: è un po’ vecchiotto, ma grazioso con l’ingresso arabeggiante e il patio. La nostra camera è spaziosa e pulita. Facciamo subito un giretto nella Juderia di Cordoba che ci appare subito un po’ troppo turistica, piena di tantissimi negozietti di souvenir. Ci fermiamo a mangiare tapas pesantissime accompagnate da un buono e fresco vino “tinto” con limone, di cui non abbiamo capito il nome.

Alle 17,30 ci dirigiamo al Bagno Arabo di Cordoba, che avevamo prenotato tre giorni prima per le 18,00 al costo di 35 euro comprensivo di massaggio e tè. L’ingresso di per sé già rilassante, dopo qualche spiegazione raggiungiamo i piccoli spogliatoi e di lì le vasche con l’acqua. Proviamo prima l’acqua “fria” che sarà la nostra preferita per tutto il tempo. Poi passiamo al bagno di vapore, nebbiosissimo e alle varie vasche calde e tiepide, godendoci la bellezza dei bagni, con le colonne, le fontane, e il soffitto con le finestre a stella che lasciano entrare nella penombra la luce del sole.

Quanto è il nostro turno veniamo chiamati per il massaggio: 15 minuti di relax sotto le mani esperte e profumate delle massaggiatrici. Dopo il massaggio e altri bagni, saliamo al piano superiore dove ci aspetta un tè arabo, profumato e rigenerante. Il tutto è un’esperienza fantastica, provatelo! Alla sera Juderia con cena al ristorante Tio Pepe: molto bello il locale e molto buono il cibo, ma veramente difficile da digerire, così pieno d’aglio e di spezie.

Sulla via del ritorno deviamo verso il cortile di un palazzo dove assistiamo a un vero spettacolo di Flamenco (euro 20 con consumazione).

La mattina dopo, per visitare la Mezquita-Catedral “de sfroos”, cioè senza pagare il biglietto (costo 7 euro), alle 8,15 siamo già in attesa davanti ai portoni chiusi. La nostra guida Lonely Planet dice che dalle 8,30 alle 10,00, dal lunedì al venerdì, è possibile entrare gratis, è vero. Alle 8,30 aprono i portoni e noi non abbiamo nessun problema ad entrare, siamo in pochissimi insieme agli addetti alle pulizie e alla sicurezza. La Mezquita Catedral è bellissima… è una ricca e dorata cattedrale cattolica al centro di una moschea enorme, tutta ad archi bianchi e rosati. Merita veramente una visita, anche a pagamento.

Alle 10,00 lasciamo Cordoba in direzione Granada.

GRANADA Attraversiamo colline di uliveti a perdita d’occhio in una zona scarsamente abitata. Quando arriviamo a Granada ci troviamo in un caos indescrivibile: sembra di essere in centro a Milano, vie strette, sensi unici, i soliti lavori in corso e tanto tanto traffico! Franco (l’autista per oltre 900 km di viaggio) sta per perdere la pazienza, quando riusciamo a trovare l’hotel Juan Miguel, prenotato alla cieca la sera prima, chiediamo anche il parcheggio che pagheremo 15 euro per un giorno.

Il Juan Miguel è un vecchio hotel, ma per noi è accettabile, dato il suo costo contenuto (53 euro a camera). Visto che ci sentiamo a Milano, pranziamo al Burgher King, poi cominciamo il giretto nelle vie di Granada, piene di tanti negozi alla moda. A un certo punto notiamo che una di queste vie pedonali si incrocia con uno stretto, molto stretto vicolo pieno di mercanzia araba. Vi entriamo e ci accorgiamo che ci sono altri violetti con negozi arabi che vendono tè, copricuscini, narghilé, insieme ai ricordi di Granada… improvvisamente veniamo catapulati nella casbah!! Granada, ce lo confermeranno altri turisti italiani, è un po’ così, sconvolge, ma poi fa venire il desiderio di conoscerla in tutta la sua eterogeneità… Visitiamo la tranquilla e pulita zona della cattedrale, dove le solite gitane tentano di spillarti quattrini vendendo rosmarino portafortuna. Poi facciamo una capatina in un Bingo, dove perdiamo 20 euro… Sarà stato perché non abbiamo acquistato il rosmarino dalle gitane? Dopo una doccia, prendiamo l’autobus (costo 1,20 euro) che ci porta alla meta principale del nostro viaggio a Granada: la famosa Alhambra. Purtroppo dobbiamo attendere quasi due ore per entrare, per la visita notturna, prenotata via internet (costo 12+1 euro), aprono la biglietteria solo alle 21,30. Finalmente entriamo e alle 22,00 puntuali entriamo ai palazzi Nazaridi Sin dalla prima sala troviamo tutto molto affascinante. Nel buio e nel silenzio, con la giusta illuminazione ci sembra che il tempo si fermi e che il mondo si racchiuda tutto tra quelle splendide mura! Dopo i Nazaridi visitiamo il Palacio Carlo V con il suo bel cortile circolare, purtroppo con la visita notturna non è compresa la visita ai giardini (Generalife), che vedremo la prossima volta.

Alle 11,15, non essendoci più corse di autobus, prendiamo un taxi che, per la modica cifra di 5,75 euro, ci riporta all’hotel.

COSTA DEL SOL L’indomani, viaggio a Malaga. Nei pressi della costa troviamo subito coda di automobili, mai trovata prima. Entriamo nella città e subito le nostre aspettative rimangono deluse. E’ piena di case, villette, residence, appartamenti in vendita e in costruzione, non riusciamo nemmeno a vedere il mare. E’ completamente diversa dalle nostre località marine. Decidiamo così di raggiungere Estepona, più vicina alla nostra prossima meta: Gibilterra. La nostra guida definisce Estepona così: cittadina piacevole che è riuscita a tenere sotto controllo il proprio sviluppo urbanistico a differenza di tutto il resto della Costa del Sol. A Estepona, non ci sono molti hotel, troviamo una camera con vista mare al Buenavista (costo 70 euro senza AC). Facciamo un po’ di vita da spiaggia e dopo una cena a base di frutta ci concediamo una piacevole passeggiata sul lungo mare.

GIBILTERRA La mattina de 23 agosto lasciata Estepona, senza rimpianti, giungiamo a Gibilterra seguendo le indicazioni stradali per la Linea. Gli spagnoli non segnalano facilmente quest’enclave britannica nel loro territorio.

E’una strana città, ha cabine telefoniche rosse, Double Decker, e pub che offrono Fish and Chips, ma lungo la sua Main Street incontriamo uomini in caffettano e donne con il burka che conversano in arabo, piacevolmente su una panchina.

Paghiamo 23 euro per due passaggi A/R in cabinovia verso la rocca coperta da nuvole. Il viaggio è breve e al nostro arrivo una guida ci spiega, in inglese, come comportarci con le scimmie: non vanno assolutamente nutrite o toccate e bisogna rammentare che si tratta di animali selvatici. La prima scimmia che vediamo zampetta sul tetto del bar, tutte le altre incontrate lungo i sentieri della riserva saranno una gioia e un divertimento per tutti. Le vedremo saltare, rincorrersi, spulciarsi a vicenda, gridare e posare per le nostre fotografie. Saranno uno spettacolo esilarante e curioso.

Unica pecca: troviamo la rocca molto sporca, con lattine e cartacce ovunque.

Scendiamo in città e dopo un buon Fish and Chips con birra inglese partiamo verso Tarifa, la città che separa il Mare Mediterraneo dall’Oceano e che dista solo 14 km dall’Africa.

TARIFA E’ la capitale del surf, mica per niente! Tutto l’anno tira un vento da pale eoliche, pale che troviamo disseminate per un lungo tratto come fossero croci in un cimitero militare.

Tarifa è una cittadina graziosa, ha spiagge enormi e semideserte. A causa del vento non resistiamo molto sulla spiaggia, così alle 17,30 partiamo verso Cadice.

Lungo il percorso troveremo ancora campi di pale eoliche e a volte campi di pannelli solari. CADICE Entriamo a Cadice e subito diventiamo matti a cercare un hotel seguendo le indicazioni turistiche. Decidiamo di fermarci all’Hotel de Francia y Paris che si trova nella zona pedonale del bellissimo Casco Antiguo. Costo del pernottamento euro 80 e parcheggio euro 18. Cadice secondo noi è bellissima, si trova su una piccola penisola, circondata dal mare, ed è “tutta un centro” non essendoci più alcuna possibilità di edificare. La città vecchia è molto carina e vivace, nelle sue vie non troppo strette piene di gente ci sono locali, negozi alla moda, librerie, sale da gioco. Alla sera ceniamo in una Freidurìa in Plaza de las Flor dove mangiamo un fritto di pesce squisito. Terminiamo la serata in un locale all’aperto in Plaza de la Mina sorseggiando una sangria ad alta gradazione alcolica.

Il giorno dopo lasciamo Cadice a malincuore, è veramente una bella città, verso lo Sherry di Jerez de la frontera.

JEREZ DE LA FRONTERA La nostra guida dice che Jerez è una città molto ricca. Oltre che per il famoso Sherry è conosciuta anche per i cavalli e per il flamenco.

Noi ci andiamo perché desideriamo intensamente visitare una bodega dello Sherry e appena arrivati, per fortuna, la troviamo e riusciamo ad avere i biglietti per una visita con degustazione di Sherry e Tapas al costo di euro 15, alle 14,00 presso la Gonzales Byass, famosa per il suo Tio Pepe.

Durante la visita seguiamo il gruppo in inglese, dato che è il meno numeroso, ci servirà come esercizio linguistico. Attraversiamo cantine piene di botti profumate mentre ci viene spiegato il metodo “solera” con cui si mischiamo i vini più giovani con quelli invecchiati, inoltre ci insegnano la differenza tra lo sherry fino e quello olorosos. Alla fine del lungo giro tra botti piene, alcune delle quali autografate da personaggi famosi, c’è il momento della degustazione di vino e tapas. Lo sherry è molto buono, ma anche molto alcolico, così Franco per gli ultimi 100 km di viaggio mi cederà il posto alla guida, durante il ritorno a Siviglia.

Il ritorno è molto tranquillo giungiamo al Silken alle 17,30 e ci tuffiamo in piscina fino all’ora di cena quando per l’ultima volta andiamo a mangiare in un locale di tapas nel Barrio Santa Cruz.

Il giorno dopo alle 7,00 riportiamo l’auto senza nessun problema al noleggiatore che ci accompagnerà all’aeroporto per il nostro volo di ritorno con partenza alle 9,00 e con arrivo a Bergamo alle 11,10.

Abbiamo percorso 1015 km in automobile, senza alcun tipo di problema. Le strade spagnole sono molto belle, ben tenute e con una buona segnaletica. Inoltre non abbiamo pagato pedaggi tranne che su alcuni tratti della Costa del Sol.

Il nostro breve e intenso viaggio in Andulusia è finito…Ma ci ritorneremo, ne siamo sicuri.



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