Barcelona-bus 10 e lode

Navigando sul sito Ryanair incappo in un'offerta Pescara-Barcellona a 1 euro no tasse. Chiamo la mia amica di sempre e le propongo 2 giorni nella capitale catalana. Come rifiutare? Il ritorno con le tasse ci costerà invece ben 16 euro a testa. 28 settembre 2008 Il volo arriva Girona con 25 minuti di anticipo, l'autobus della Sagalès è pronto...
Scritto da: artemisia59
barcelona-bus 10 e lode
Partenza il: 28/09/2008
Ritorno il: 30/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Navigando sul sito Ryanair incappo in un’offerta Pescara-Barcellona a 1 euro no tasse. Chiamo la mia amica di sempre e le propongo 2 giorni nella capitale catalana. Come rifiutare? Il ritorno con le tasse ci costerà invece ben 16 euro a testa.

28 settembre 2008 Il volo arriva Girona con 25 minuti di anticipo, l’autobus della Sagalès è pronto appena fuori e dopo 1 ora e 10 minuti siamo a Barcellona Estaciò del Nord (zona Arc de Triomph). Alloggeremo all’Hotel Gran Ronda, tre stelle prenotato su internet, non eccezionale, ma perlomeno insonorizzato e vicino a Plaça Catalunya. Lo raggiungiamo in taxi vista l’ora tarda, ma sarebbe stato comunque semplicissimo e sicuramente più economico (il taxi fa il giro della città per farci percorrere poco più di 1 km) prendere la metro.

29 settembre 2008 Alle 8 del mattino siamo già fuori, ma Barcellona dorme e non riusciamo a trovare un bar aperto prima delle 8,30. Essendoci già informate su internet, optiamo per muoverci con il Barcelona-Bus, scelta che si rivelerà azzeccatissima. Il servizio turistico è composto da tre linee (la blu, la rossa e la verde) che coprono praticamente tutta la città, con svariate fermate nei punti d’interesse e la possibilità di scendere e salire a piacimento. E’ una scelta strategica (riusciamo a ottimizzare il poco tempo a disposizione), economica (26 euro per due giorni di trasporto illimitato + blocchetto di sconti e audioguida) e molto riposante. Il biglietto si fa sul bus e le corse sono dalle 9 alle 21,30 (www.Barcelonabus.Com).

Dopo la variopinta Casa Batlò e l’ondosa Pedrera, tappa d’obbligo è la Sagrada Familia, eterno cantiere a cielo aperto ma anche a cielo chiuso, visto che entrando (7 euro con lo sconto-bus) vediamo quasi solo impalcature. Breve fila per l’ascensore (2.50 euro) e poi Barcellona dall’alto tra guglie, pinnacoli, feritoie e statue di santi. Scendiamo per la vertiginosa scala a chiocciola che sembra inghiottirci. Ripartiamo e ci fermiamo al Parc Guell, altra stravagante opera del visionario architetto (ingresso gratuito). Non ci resta che risalire sul nostro amato bus e farci scarrozzare per mezza città: il Tibidabo, Sarrià, il Palazzo Reale e poi infine di nuovo in centro. Saliamo e scendiamo continuamente e non attendiamo mai più di 5 minuti. Ora è doverosa una passeggiata sulla Rambla, dove ammiriamo decine di originalissime “statue viventi” e artisti di strada. E’ però abbondantemente ora di pranzo, così entriamo all’antico Mercato della Boqueria e lì stuzzichiamo tra le bancarelle, spaziando dai fritti di baccalà ai frutti di mare, dal jamon serrano alla frutta di ogni varietà. Adesso un bel giro a piedi per il Barrio Gotico, passando per l’incantevole Museo Picasso, tra i musicisti che suonano musica classica agli angoli delle stradine. Visitiamo la Cattedrale e il suo chiostro (ingresso gratuito dopo le 17,15), la Chiesa di Santa Maria del Mar e il porto. Siamo stanche. Altro giro sul bus per riposarci e ci facciamo depositare alla Barceloneta, dove in un ristorantino sulla spiaggia concludiamo l’intensa giornata con una buona paella de marisco.

30 settembre 2008 Decidiamo di fare colazione in una ciambelleria puntata e testata il pomeriggio precedente: si trova in Paseo de Graçia a pochi metri da Plaça Catalunya. Ci concediamo 6 ciambelle glassate, ripiene, sofficissime, da scegliere tra decine di gusti… Una goduria.

Prendiamo ora la linea blu per Montjuic (peccato non esserci state di sera per lo spettacolo delle fontane). Plaça d’Espana è comunque uno spettacolo. Qui però commettiamo un errore: perdendoci il Museo Joan Mirò, optiamo per un’ignobile tappa al Pueblo Espanol, mini-parco dove sono riprodotte in scala reale alcune delle tipiche architetture di Spagna, ma più che altro luogo di ristoranti e negozi di artigianato (ingresso 8 euro). Per consolarci ci regaliamo un giro in teleferica fino al castello. Di nuovo Barcellona dall’alto, e di nuovo un panorama-spettacolo. Il bus riscende passando per il porto e ancora in centro.

Il viaggio sta per finire, ma c’è tempo per un’altra sosta culinaria in via Laietana: stavolta gazpacho e pesce al forno, e la mia amica dopo le 6 ciambelle ha ancora il coraggio di farsi portare una fetta di torta! Dobbiamo correre verso l’Estaciò del Nord, ma ci fermiamo incantate al Palau della Musica Catalana, trionfo di forme e colori, Peccato non si possa entrare se non con la prenotazione e non si possano scattare foto. Così perdiamo l’autobus per l’aeroporto. Fortunatamente l’autista, vista la formazione di un gruppetto nelle nostre condizioni, cambia l’orario sul display e parte. Arriviamo in tempo, anche se in fondo speravamo proprio di perdere l’aereo, che invece, puntualissimo, ci riporta a casa.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche