Le mille e una notte in … andalusia

ROMA 09/08/2008 Finalmente sono arrivate le nostre vacanze! Dopo un anno di lavoro e di stress, stamattina alle ore 09.20 siamo partiti dall’aeroporto di Fiumicino con destinazione Spagna: più precisamente Andalusia. Quest’anno nella comitiva di vacanzieri ci sono grosse novità. Ma partiamo dai “soliti noti”: Claudia “l’agente di...
Scritto da: pesce
le mille e una notte in … andalusia
Ritorno il: 24/08/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
ROMA 09/08/2008 Finalmente sono arrivate le nostre vacanze! Dopo un anno di lavoro e di stress, stamattina alle ore 09.20 siamo partiti dall’aeroporto di Fiumicino con destinazione Spagna: più precisamente Andalusia.

Quest’anno nella comitiva di vacanzieri ci sono grosse novità. Ma partiamo dai “soliti noti”: Claudia “l’agente di viaggio”, colei che ha badato a tutte le prenotazioni alberghiere e aeree, carattere determinato precisa nel suo lavoro e a volte anche un po’ rompi. Marco “l’aquila” del gruppo, per la sua appartenenza laziale e non per la vista acuta, simile nel carattere a Claudia in più divoratore di dolci. Simona “la tedesca” e non per le sue origini, chiaramente italiane anzi reatine, ma per le capacità organizzative e la fermezza nelle decisioni. E poi ci sono io Antonio, scrivere di se è sempre complicato ma ci provo. Carattere socievole, organizzatore e soprattutto “il fotoreporter” del gruppo. Fin qui niente di nuovo siamo gli stessi d’altri viaggi come quello a Cuba, in Perù … Le vere novità sono Giulia mia figlia di 16 mesi “la principessa” per i suoi modi delicati, Andrea 18 mesi il bimbo di Marco e Simona soprannominato dal gruppo il “bambinello” per la sua corporatura e l’iperattività. Poi altri due nuovi ingressi: Monica, sorella di Simona ,“Barbie luce di stelle” perchè è il classico tipo da “fermate il mondo ed io scendo”; per finire Daniele, il marito di Monica, programmatore e un po’ fobico per gli insetti. Ecco tutti gli elementi che si apprestano ad affrontare un fly & drive in Andalusia con partenza da Malaga. Di li andremo verso su per Siviglia, poi Cordoba e finiremo a Granada. Ola Spagna! Dopo il ritiro del mezzo all’aeroporto e aver fatto pranzare i pargoletti, decidiamo di avviarci verso la prima tappa. In aereo dopo una breve riunione abbiamo deciso di fare una sosta a Ronda piccola cittadina arroccata su una gola profonda un centinaio di metri, risalente al 18° secolo.Fa parte dei Pueblos blancos, un itinerario scenografico che passa attraverso il parco naturale della Sierra De Grazalema. Il paesaggio attraverso il parco è molto spettacolare e la cittadina una vera scoperta.: case in stile arabo, palazzi antichi e incantevoli piazzette con scorci sulla vallata …Lascia senza fiato la vista dal ponte Nuevo che divide l’antica Ronda da quella nuova. E’ una deviazione di una mezz’ora che vale la pena fare. Poco prima di sera siamo a Siviglia. 10/08/2008 il giro di questa città di 800.000 abitanti che si dividono tra corride e spettacoli di flamenco, inizia da Alcazares palazzo reale, una delle più antiche sedi d’Europa usato dal re di Spagna. La combinazione, nella costruzione, di tecniche moresche e l’inserimento della simbologia cristiana, fortemente presente in tutta la Spagna, mettono in risalto la bellezza dell’architettura Mudejar. La realizzazione del complesso fu ordinata da Pedro I nel 1362. Dall’ingresso si accede al Patio De las Docellas creato dalla combinazione di splendide piastrelle decorate e intricati stucchi. Il primo piano del palazzo è dedicato alle stanze del re; la scala che porta è raffinatamente ornata in perfetto stile moresco con maioliche di colore blu e verde con disegni. Al centro del cortile si trova il Salon De Embajadores con le immagini dei sovrani cattolici sulle balconate e la cupola di legno decorata con infiniti motivi a stella che simboleggiano l’universo. Patio de Leon, impiegato un tempo dalla guarnigione e Patio de Cas Munecas o patio delle bambole, sono il centro degli appartamenti privati del palazzo. Attraversando la cappella piastrellata accanto al palazzo di Pedro I e i giardini adiacenti,si arriva al palazzo di Carlo V allestito con splendidi arazzi. L’edificio fa da porta d’ingresso ai famosi giardini reali finemente decorati da aiuole, alberi e piscine; la più bella è quella dedicata a Mercurio abbellita da rocce vulcaniche. Terminata la visita d’Alcazares decidiamo di pranzare nel quartiere di Barrio de Santa Cruz, caratteristico con i suoi vicoletti e piazzette in stile arabo. Dopo pranzo ci avviamo verso la cattedrale. Imponente dall’esterno e notevolmente austera all’interno racchiude diversi stili. L’altare maggiore opera d’origine fiamminga è stato realizzato con 2,5 tonnellate d’oro proveniente dal Perù e dal Messico, mentre il coro è composto di stalli intagliati di mogano cubano. Le vetrate a mosaico sono retaggio del periodo gotico e rinascimentale. Dall’interno dell’edificio è possibile salire sulla torre della Giralda, antica testimonianza della dinastia Almohad, che designava il minareto della moschea su cui in seguito fu costruita la cattedrale. La salita alla torre è faticosa soprattutto se, come noi, si affronta con due passeggini al seguito poiché non ci sono gradini ma rampe. Solo in cima c’è una scala con circa 15 scalini.Ma lo sforzo è ripagato da una vista stupenda della città! La prima parte del giro di Siviglia è terminato, domani cominceremo a girare per le località limitrofe.

Prima tappa Gibilterra: punti d’interesse principali sono il parco naturale, raggiungile in funicolare, con vista mozzafiato sullo stretto. In giornate di cielo limpido si riescono a vedere le coste del Marocco. Nel parco vive una comunità di scimmie, le bertucce, a cui bisogna prestare molta attenzione. Oltre al parco di particolare interesse sono le grotte dove la presenza d’antiche stalattiti e stalagmiti rendono il posto ricco di mistero e curiosità. Si scende ad una profondità di circa 50 metri per ritrovarsi in una grotta talmente ampia e con un’acustica così particolare e buona da ospitare concerti lirici. Il giro, secondo l’affluenza, dura circa 40 minuti ed è molto piacevole. Altro di particolare non c’è. Saliti in auto ci dirigiamo verso Jerez de la Frontiera, cittadina molto vivace dove la fanno da padrone sherry, flamenco, cavalli e tori. Ci sono molte aziende vinicole che offrono una varietà di giri turistici al loro interno. Il vino prodotto è d’alto tasso alcolico ed è solo bianco, dolce e secco dal gusto molto particolare. Tra le tante noi abbiamo scelto Tio Pepe, probabilmente una delle più famose e antiche della zona; infatti è gestita dalla 5° generazione dei suoi fondatori. Esporta in tutto il mondo ed è di particolare interesse una delle sue vigne di bianco che, vista la particolare formazione della terra ricca di ferro e il microclima mediterraneo, è annaffiata poco perché la notte l’umidità è cosi alta da offrirgli la giusta quantità d’acqua. Per finire vale la pena fermarsi a dare un’occhiata all’antico Alcazar ove si trova una moschea raffinatamente conservata.

Tipiche sono le Bodega dove si può degustare, per gli interessati, ottimo cherry. Giorno 12-08 metà mattinata l’abbiamo dedicata al sito archeologico d’origine romana ” Italica ” a circa 12Km da Siviglia. Non aspettatevi siti come i nostri, ma merita venirlo a vedere se non altro per i suoi mosaici in ottime condizioni, come il labirinto nella casa di Nettuno, il mosaico dedicato a Nettuno, Los Pajaros … E soprattutto l’anfiteatro, uno dei più grandi al mondo e meglio conservati. La visita del luogo dura circa due ore senza guida e, più d’ogni altra cosa, per i cittadini europei l’ingresso è libero come per altro in molti siti, monumenti ed edifici storici che in Spagna consentono l’ingresso gratuito per gli europei. Al termine della visita, dopo avere dato la merenda ai bimbi siamo partiti alla volta di Osuna, a nord a 110Km da qui. Vorrei sottolineare a tutti che l’Andalusia non è solo Siviglia, Cordoba e Granata, ma particolare attenzione va riservata alla miriade di paesini del suo entroterra e quindi fermarsi qualche giorno in più e girare vi regalerà la stessa sorpresa che ci sta riservando a noi. In tanti alla partenza ci avevano sconsigliato di venire in agosto a causa delle temperature alte visto poi che nel gruppo c’erano anche due bimbi piccoli;sicuramente fa caldo, ma grazie ad un tasso di umidità praticamente inesistente, il calore percepito è quello reale e sopportabile. Naturalmente rispettando gli accorgimenti giusti come effettuare le visite nelle prime ore del mattino, bere acqua in abbondanza o integratori e cappellino per la testa. Chiusa la parentesi clima, torniamo a Osuna. Forse una delle più carine della zona, sperduta nelle pianure della Serranda de Ronda. Bello il centro storico, un mix tra periodo rinascimentale e barocco, ricco di conventi antichi e chiese centenarie. L’aspetto aristocratico deriva dalla dichiarazione di ducato del 1562; i duchi, signori della città, erano tra i più potenti della Spagna. Interessanti sono da vedere: l’antica università e la Colegiata che dall’alto di una collinetta dominano la parte storica. Perdersi tra i vicoli di questa cittadina ci fa scoprire angoli davvero suggestivi. Rientrati a Siviglia concludiamo la visita della città recandoci a dare un’occhiata solo esternamente all’Arena dove si svolgono le corride e al parco di Maria Luisa, duchessa di Montpensier, vero polmone della città. Al suo interno si trova Palacio de San Telmo costruito nel 1734 e prima sede al mondo di una scuola di nautica. Mercoledì 13-08 ci trasferiamo alla seconda tappa del nostro viaggio: Cordoba. Qui il paesaggio e la cittadina sono molto diversi da Siviglia. Il dominio arabo è molto visibile soprattutto nel tipo di decorazioni utilizzate per le costruzioni; ne è il simbolo evidente il monumento più importante e visitato: “la Mezquita”. Unica moschea medioevale spagnola sopravvissuta. L’inizio della costruzione risale all’anno 785 e fu voluta dall’emiro mussulmano Abderrahman I. Dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, nel corso dei secoli è stato soggetto a diverse modifiche da parte dei vari emiri; Abderrahman III fece innalzare un nuovo minareto, Abderrahman II ne ampliò la pianta e ad artisti venuti dall’oriente ordinò la decorazione del Mirahb. Composta di 19 navate 824 colonne e due livelli d’archi, l’alternanza di materiali e colori dà al suo ingresso un’eccezionale effetto ottico. Mosaici, marmi intagliati, stucchi, capitelli, lavori di gesso con disegni arabi costituiscono le particolarità di questo edificio. Purtroppo, come in tantissimi altri monumenti di culture diverse dal cristianesimo, anche qui i re cristiani apportarono delle modifiche all’architettura interna della moschea. Nella parte centrale, infatti, sorge la cappella Maggiore e la cappella Reale e nel XVI secolo fu eretta anche una grande cattedrale cristiana, sempre integrata alla moschea.

Di particolare interesse nei dintorni di Cordoba c’è da visitare il Castello de Almodovar nel paesino di Aldomovar del Rio. Perfettamente tenuto stipato su una collina, offre dall’alto delle sue torri una vista mozzafiato sulla vallata. Costruito nell’anno 760 è stato residenza di illustri personaggi come Pedro I soprannominato “ il crudele”. Dista circa 10km da Cordoba e vale la pena andarlo a vedere, se non altro per tuffarsi per un paio di ore nelle antiche vesti dei cavalieri e dei re. Restando sempre nella periferia di particolare attrazione la visita al sito archeologico di Medina Azahara. I resti del palazzo nella zona centrale del I secolo del califfo Abd-Ar-Rahman III erano interamente in marmo rosa con sfumature di blu e bianco e le decorazioni delle mura e del tetto in ebano avorio e pietre preziose. Si racconta che il califfo l’abbia fatto costruire per la sua favorita Al-Zahra (fiore d’arancio) e che siano stati impiegati più di 10.000 operai e 1900 tra muli e cammelli. Permettetemi di affermare che erano proprio altri tempi “cosa non si faceva per una donna” altro che ai giorni nostri… Al centro del sito, come dicevo prima, parte del palazzo è ancora in piedi e in fase di restauro, si possono notare ancora gli antichi ornamenti. Al tempo del califfo doveva essere davvero imponente visto le dimensioni del sito.

Rientrati a Cordoba durante la serata abbiamo assistito ad uno spettacolo di flamenco da non perdere qui in Andalusia; degno di nota anche la danza dei cavalli con ballerine e caballeros. I vicoli della Giuderia sono un’altra delle chicche di questa cittadina con stradine suggestive e antiche mura che rievocano ancora l’atmosfera dei tempi passati. Passeggiando è facile incontrare scorci incantevoli dove potersi regalare foto indimenticabili. Il palazzo dei re cristiani è la tappa finale del nostro soggiorno a Cordoba, particolari sono gli interni ma la meraviglia del posto si esprime tuta nei suoi giardini dove fontane e piscine ne costituiscono la principale attrazione.

16-08 Nel trasferimento a Granada abbiamo fatto una sosta a Zueros, piccolo centro arroccato su una montagna. Di caratteristico c’è un’ottima veduta sulla vallata, il castello, antico di un secolo, aggrappato su uno sperone di roccia. Fa parte dei numerosi paesini dell’entroterra Andaluso, piccoli presepi naturali tra le montagne.

Arrivati a Granada iniziamo la visita dalla cattedrale. La parte principale è di origine rinascimentale; imponenti sono le colonne che sorreggono un tetto totalmente decorato da pregiati stucchi. Al centro, ad un’altezza di una decina di metri, due enormi organi contribuiscono a rendere il posto molto solenne. Sulle pareti, appena dopo l’entrata, è espressa la massima maestria nella lavorazione del mogano con finiture in oro dei maestri del legno spagnoli. Sono rappresentati cavalieri, papi e scene della battaglia che liberò Granada dalla dominazione araba. Sul lato sud dell’edificio sorge l’antica “ Capilla Real” accessibile attraversala Lonja. La sua costruzione fu voluta dai monarchi cristiani per poterci ospitare le proprie tombe. Infatti, al suo interno, ci sono quella di Ferdinando e Isabella (1469-1519) stupendamente decorate e scolpite e della figlia di “Giovanna la pazza” con suo marito. Accanto alle tombe si trova il museo dove sono custoditi crocifissi intarsiati di pietre preziose, reliquari, calici ma l’attenzione va rivolta alla corona e lo scettro di Isabella e alla spada con la quale Ferdinando guidò la liberazione della città. Usciti dalla cappella di fronte c’è la “Madraza”; purtroppo chiusa ad agosto, è ciò che resta dell’antica moschea che sorgeva al posto della cattedrale. Da non perdere un giro nell’Abaicin, prima fortezza araba, che sorge sulla collina di fronte all’Alhambra. E’ tutto in salita, quindi i passeggini sono inutili, meglio gli zaini per i bambini. Formato da piccole viuzze che sbucano in meravigliose piazzette, l’Albaicin è un’ottima soluzione per una passeggiata rilassante godendosi dall’alto la vista della città; il quartiere è ottimo per fare acquisti di artigianato locale. Vero punto d’interesse di Granada è l’Alhambra. Consiglio a tutti di acquistare i biglietti per l’ingresso dall’Italia per evitare file chilometriche e soprattutto di ritirarli il giorno prima in biglietteria per evitare attese. Molto esteso il sito è diviso in quattro sezioni: l’Alcazaba, o fortezza militare, è il punto di partenza. Costituita da due torri costruite in secoli successivi, fa parte di una delle prime costruzioni arabe della città. Dalla torre della Vela si ha la visione completa del posto e si può avere anche una buona panoramica di Granada e della Sierra Nevada. Nella seconda sezione, non per importanza, si trova il palazzo “Nazrid” ,eretto intorno al 1300. Quando si entra al suo interno sembra di vivere in un sogno ad occhi aperti: fantastiche decorazioni moresche abbelliscono le mura. Stucchi, capitelli, archi e soprattutto mosaici sono alcune delle numerose particolarità di questo palazzo. Armatevi di buone macchine fotografiche per sottolineare con belle foto questa fantastica esperienza, ma anche per riuscire a mettere in risalto piccoli particolari a volte impercettibili ad occhio nudo, da poter ammirare al vostro ritorno a casa.

Descriverlo in tutti i suoi particolari è impossibile, così vi porto un esempio per tutti: il “ Patio De Los Leones” suddiviso in quattro parti separate, tipico dello stile islamico, in cui sono messi in risalto la fontana e i canali. La vasca della fontana è retta da 12 leoni e sul bordo è scolpito un poema la cui traduzione non fa che esaltare la bellezza del posto. Il cortile è circondato da tre sale, o meglio, da tre gioielli dell’architettura: la più bella è la Sala De Las Dos Hermanas dove la volta, a forma ottagonale, è composta dai Mugarnas che danno l’impressione di essere stalattiti come in una grotta. Di grande effetto poi è la luce naturale che attraverso piccole finestre illumina il posto. Le altre due sale: De Los Abencerrajies, volta a cupola tonda e, per finire, la Sala De Los Reyes dove il tetto presenta affreschi sicuramente di pittori cristiani. Nella terza sezione del sito il palazzo rinascimentale di CarloV.: nonostante è costituito da uno splendido cortile circolare interno a forma di anfiteatro, centra poco con il contesto dell’Alhambra. In ultimo il palazzo d’estate della Generalife: progettato per la vita all’aperto, l’attrazione principale è la piscina del Patio De La Acequia circondata da fontane e siepi. I giardini sono un esempio di sontuosità regale, perfettamente mantenuti e abbelliti costituiscono, a mio parere, la quinta sezione di questo magnifico posto. Poi, visto il caldo, se ne può approfittare per rinfrescarsi alle fontane e godersi, all’ombra di bellissimi alberi, un po’ di tranquillità. Per chi come noi vuole viaggiare con bambini piccoli suggerisco di attrezzarsi come noi con degli zaini per portarli sulle spalle, piuttosto che sobbarcarsi il peso sulle braccia dovendo affrontare scale, salite… Questa è stata la chicca per concludere un viaggio veramente bello ed interessante nel mondo arabo di qualche secolo fa. Le temperature sono state alte ma,visto come ho sottolineato prima, la mancanza assoluta di umidità, sopportabili. Dopo quasi 2000km e numerosi posti visitati ci imbarchiamo alla volta di Minorca, tappa conclusiva del nostro viaggio, per goderci un meritato riposo tra sole e mare. Se deciderete di venire qua tra il 23 e il 25 di agosto potrete partecipare, ma solo se siete dei temerari, alla festa di San Bartolomeo nellaa città di Ferreries. La festa si sviluppa tra le stradine e la piazza principale: 70 cavalli ornati a festa con i loro cavalieri affrontano la piazza gremita di gente. A coppie di due fanno ballare i loro cavalli tra la gente alzandoli mentre sotto di loro, a fatica, si cerca un riparo tra le acclamazioni generali e la musica della banda della città che suona senza sosta. Particolare ma divertente, da tenersi alla giusta distanza, se non si vuole finire travolti! Il mio racconto termina qui: spero di tornare utile a voi cari compagni viaggiatori e soprattutto di non aver annoiato nessuno. Del resto raccontare cercando di far partecipe chi legge non è un lavoro facile, ma l’impegno ce l’ho messo tutto. Al prossimo viaggio.

Antonio, Claudia & Giulia



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