Fuerteventura, che meraviglia

Fuerteventura è un'isola bellissima! Prima di partire avevo letto delle recensioni su internet ma mai mi sarei aspettata di trovare un posto così incantevole! Vi farei vedere tutte le foto che ho scattato! Ogni punto è uno splendore, passando dalla sabbia fine e bianchissima delle dune, all'acqua cristallina, alle montagne della parte centrale...
Scritto da: BettyBurzum
fuerteventura, che meraviglia
Partenza il: 24/12/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Fuerteventura è un’isola bellissima! Prima di partire avevo letto delle recensioni su internet ma mai mi sarei aspettata di trovare un posto così incantevole! Vi farei vedere tutte le foto che ho scattato! Ogni punto è uno splendore, passando dalla sabbia fine e bianchissima delle dune, all’acqua cristallina, alle montagne della parte centrale con le caprette che ci abitano. Ogni momento è magico. Ogni angolo è una scoperta. E’ stato abbastanza caldo, naturalmente non si deve pensare al caldo tropicale o desertico, siamo pur sempre in inverno. Le temperature sono intorno ai 25 gradi e non si abbassano mai sotto i 18. In alcune zone conviene stare in spiaggia nelle ore di punta e al pomeriggio fare delle gite: dopo le quattro inizia a fare freddo e non si riesce a stare in costume. Io e Teo siamo partiti il 24 dicembre 2007 alle ore 12, arrivo alle ore 15. Il volo era previsto per le otto di mattina con arrivo alle undici, invece ha subito un ritardo di quattro ore e ci ha fregato mezza giornata di sole! Abbiamo comperato un pacchetto volo + hotel all inclusive su internet. La formula all inclusive non ci interessava più di tanto perché avevamo deciso di vivere un po’ l’isola, ma l’offerta era vantaggiosa. Abbiamo alloggiato in un hotel nei pressi di Playa Cotillo, a nord. E’ una zona tranquillissima, a pochi passi hai una delle spiagge più belle dell’isola. Le camere sono grandi e pulite, alcune hanno vista piscina. I clienti sono pochi. Non si mangia benissimo, ma credo sia una cosa tipica dei buffet. I camerieri sono simpatici e, anche se non parlano italiano, sono molto cordiali e cercano di soddisfare le tue esigenze. L’animazione è praticamente assente, il bar chiude alle 23.30. Non avevamo assistenza in loco, solo telefonica. Il primo giorno ci hanno però lasciato tutto il materiale informativo, anche il programma delle escursioni. Nel complesso noi ci siamo trovati bene; forse per le famiglie con bambini non è il massimo (in inverno).

Prima di partire abbiamo noleggiato anche un’auto: col noleggio su internet abbiamo pagato circa 10 euro in meno. La benzina costa 80 cent. Di Euro al litro. Le cartine aggiornate segnalano tutte le stazioni di servizio, che non sono numerosissime. Dopo metà pieno, dato il numero di chilometri percorsi in media, per non restare a piedi, facevamo benzina. Con l’auto noleggiata abbiamo visitato gran parte dell’isola (quella raggiungibile con l’auto, quasi tutte le assicurazioni non coprono i danni in aree non asfaltate, dove comunque è meglio andare con un quattro per quattro o un quad, data l’alta probabilità di incontrare buche e sassi enormi).

Alla fine della vacanza il display dell’auto segnava 1300 km.

Ecco il mio itinerario.

Primo giorno – 25 dicembre (soleggiato) Raggiungiamo la città di Corralejo dove alle 10.30 ci aspetta l’auto che abbiamo noleggiato. La fermata del bus è proprio dietro il nostro hotel. La tratta Cotillo – Corralejo costa 2,65 € a persona (linea numero 8). L’auto è rossa, carina! E consuma poco.

Le strade sono perfette. La curiosità è tanta, in due ore percorriamo tutta la costa orientale da Corralejo a Morro Jable, senza sosta (circa 130 Km). Ecco i primi scorci di paesaggi stupendi. Con la telecamera riprendiamo tutto il nostro viaggio. Fantastico. Passeggiamo in riva al mare a Morro Jable, la spiaggia è lunga chilometri, sembra deserta nonostante la presenza di turisti. Comperiamo qualche cartolina e ci facciamo una scorpacciata di pesce in un ristorantino (ne scegliamo uno non proprio sulla spiaggia, per evitare i “menu dei turisti”; più avanti avremmo scoperto che anche nei baretti si mangia benissimo). Sulla strada del rientro facciamo sosta allo zoo safari. Essendo entrati dopo le quattro di pomeriggio (il parco chiude alle sei) paghiamo 12 € anziché 18, non ci sono più spettacoli di pappagalli e leoni marini, ma gli animali sono tutti simpatici. Guardate bene la cartina perché è facile perdersi e si rischia di non vedere tutto il parco. Per i piccoli ci sono anche le gite in cammello.

Secondo giorno – 26 dicembre (soleggiato) Nella parte nord, appena dopo Corralejo, in direzione Puerto del Rosario, si trova un parco naturale formato da dune di sabbia bianca e finissima portata dal vento direttamente dal deserto africano. Il parco è diviso in due dalla strada. Si può parcheggiare l’auto lì (ci sono aree apposite; se piene, si può sostare a fianco alla carreggiata) e proseguire a piedi a destra o sinistra, dipende se si vuole camminare in pieno deserto o avvicinarsi al mare. L’acqua è cristallina e ti viene voglia di pucciare i piedi! Da qui si vede anche l’isoletta di Lobos e l’isola di Lanzarote.

La spiaggia è dotata di piccoli anfiteatri di pietra dove ci si può riparare dal vento e mettere in intimità. Data l’alta presenza di naturisti, ci spogliamo anche noi. Verso l’ora di pranzo ci spostiamo con l’auto nella città principale dell’isola, Puerto del Rosario. La città non offre nulla di particolarmente interessante per il turista: è una città commerciale e portuale. Sinceramente facciamo anche fatica a trovare un ristorante. Ci fermiamo in un baretto dove servono tapas e boccadillos e fanno anche una paella buonissima! Per il pomeriggio decidiamo di inseguire il tramonto nella parte ovest dell’isola. Nonostante la nostra cartina sia funzionale e aggiornata, per raggiungere le spiagge pubbliche di questa parte dell’isola ci perdiamo un paio di volte! Le indicazioni (a differenza dei centri turistici) non sono chiare o sono addirittura assenti.

Passando per la parte centrale dell’isola, ci soffermiamo a guardare il paesaggio mozzafiato. Sostiamo più volte perchè ogni posto è bellissimo e offre una visuale stupenda. Nelle vicinanze di Betancuria ci sono diversi punti panoramici, tra cui il Mirador Morro Velosa, da cui si può ammirare l’affascinante paesaggio di Fuerteventura. Dopo Paraja, prendiamo per Ajuy: arriviamo in un posto incantevole. Ajuy ha una lunga spiaggia di sabbia nera; sulla destra, un lungo sentiero lungo le scogliere conduce a una caverna che funge da osservatorio sul mare, bellissima soprattutto all’ora del tramonto. Ci sediamo sulle rocce e ci godiamo questo momento magico.

Terzo giorno – 27 dicembre (nuvoloso) Oggi ce la prendiamo con calma perché il tempo è brutto, la notte ha persino piovuto.

Da buoni consumisti ci buttiamo nel centro commerciale di Puerto del Rosario e ci sbizzarriamo nelle compere. I negozi di abiti giovanili spagnoli sono proprio belli e a basso costo. Verso le due il cielo si schiarisce e ci trasferiamo nella parte opposta dell’isola. Troviamo (sempre andando a naso perchè le indicazioni sono praticamente assenti) un paesino di pescatori con un bar sulla spiaggia dove cucinano pesce fresco (credo la località si chiami Los Molinos). Il luogo è semplice e informale, ma si spende poco e si mangia bene. Facciamo una passeggiata nei dintorni e arriva l’ora del tramonto. Dall’alto la vista della costa ci fa emozionare. Quarto giorno – 28 dicembre (soleggiato) Visitiamo la località Caletta de Fuste, situata a dieci chilometri dall’aeroporto: è un punto comodo ma solo se non vi interessa il rumore degli aerei. E’ molto turistica, piena hotel, di ristoranti, pub, locali, negozi, anche centri golf, ma nelle vicinanze non c’è nulla di bello dal punto di vista naturalistico. La spiaggia pubblica di sabbia bianca sembra addirittura artificiale (Playa del Castillo). Qui si trova anche un centro acquatico, si può fare sport, gite guidate in catamarano o immersioni. Dall’esterno si vede un leone marino spaparanzato al sole. La costa è formata da una scogliera di roccia nera dove troviamo alcuni pescatori; seguiamo la pista pedonale ma non sembra condurre da nessuna parte. Fa caldo e ci stanchiamo presto di camminare. Torniamo in centro e ci rilassiamo con un pranzone a base di cibo messicano. Nel pomeriggio ci dirigiamo a Pozo Negro. L’indicazione non è presente sulla strada principale, bisogna stare attenti perché il cartello si trova sulla strada nella direzione della località. Arrivati troviamo un paesino di pescatori, non c’è niente altro, solo un piccolo alloggio e un bar, ma noi siamo più interessati alla bellezza del posto. La sosta è breve ma intensa, la sabbia nera e la scogliera a picco sul mare creano un paesaggio veramente suggestivo. Sulla spiaggia troviamo delle conchiglie. Proseguiamo per Gran Tarajal. In riva al mare non c’è quasi nessuno; sebbene oggi non tiri molto vento inizia a fare freddo. Passiamo la fine della giornata sul lungomare che circonda la spiaggia dove ci sono bar e ristoranti in cui si può mangiare buon pesce fresco. Quinto giorno – 29 dicembre (soleggiato) Oggi vogliamo visitare tutta la Costa Calma da Lajita sino alla Playa del Sotavento. Le indicazioni per le spiagge pubbliche anche qui non sono chiare, sulla cartina ci sono dei nomi che non incontriamo, o cartelli che non portano nella direzione desiderata. Per arrivare alla spiaggia seguiamo una bandierina di una scuola di wind surf (località Risco al Paso). In quella zona infatti il vento è sempre presente e vi è la possibilità di fare questo tipo di sport. Parcheggiamo e ci facciamo quasi tutta la costa a piedi (circa cinque chilometri). Io faccio anche alcune foto da calendario. Se la si guarda sulle cartoline, sembra quasi che ci sia una piccola isola all’interno del mare. In effetti, con l’alternarsi dell’alta e la bassa marea, Playa di Sotavento è diventata una laguna di sabbia fine e dorata e acque calme e cristalline. Pranziamo in una “posada” in località Canada del Rio dove fanno cucina tipica canaria: sono tutti molto lenti, ma il pasto è buono e abbondante. Al ritorno ci fermiamo a Playa Blanca, a poca distanza da Puerto del Rosario, una spiaggia lunghissima di sabbia bianca frequentata per lo più da surfisti. Verso sera questa spiaggia di bianco ha solo l’appellativo, noi la troviamo sporca e piena di cartacce, nonostante la presenza di cestini. Sesto giorno – 30 dicembre (soleggiato) Consegnamo l’auto in agenzia alle ore 11. Facciamo una passeggiata per Corralejo, ma non vogliamo trascorrere lì la giornata; manca poco alla nostra partenza e ci piacerebbe passare il tempo restante a El Cotillo, che non abbiamo ancora visto. Inoltre alla una abbiamo la riunione con la rappresentante del tour operator per la conferma del volo di rientro. La ragazza ci comunica che il volo di domani è stato cancellato: che sorpresona!! Ci hanno comunque riprotetto su un volo che partirà alle 16.45 però il 2 gennaio (con scalo a Tenerife), arrivo previsto per le ore 23.40! Mh che bello .. Non ci sanno nemmeno dare una spiegazione. Abbiamo chiesto per altri voli ma non c’era nulla disponibile. Siamo un po’ arrabbiati ma non si può fare nulla.. Passiamo il pomeriggio a El Cotillo, come previsto, nella parte più vicina al nostro albergo; la parte sinistra, quella del porticciolo e delle spiagge per surfisti la visiteremo domani, tanto abbiamo guadagnato due giorni (non sapevo se ridere o piangere)! Il paese è servito di tutto, ci sono ristoranti e bar, noleggi di bici e surf, un supermercato e un servizio internet dove vendono anche souvenir, passa un autobus ogni ora, ma sicuramente non è un posto turistico. Questo ha i suoi lati positivi e negativi. La spiaggia è bellissima, sabbia bianca e insenature. Ci sono delle calette e zone riservate dove potersi appartate. Le rocce nere in riva formano delle piscinette di acqua limpida dove vivono pesciolini colorati, granchi neri e conchiglie meravigliose. Facciamo il bagno, l’acqua è calda e il tempo perfetto. Passeggiamo fino al faro. Tornare in hotel con il sole che tramonta è bellissimo. Settimo giorno – 31 dicembre (soleggiato) Avendo lasciato l’auto in agenzia, non abbiamo possibilità di muoverci se non con i mezzi pubblici. Non avendo alternative, raggiungiamo la città più vicina, Corralejo, con il bus. Ce la giriamo tutta, entrando in ogni negozio e comperando dei souvenir. Passiamo dal porto e i camerieri dei locali cercano di addescarci per andare a mangiare da loro. Scegliamo un ristorante italiano per una grigliata di carne. Il pranzo è ottimo, ma il conto un po’ salato (ristorante più caro in cui abbiamo mangiato).

Rientriamo alle 16 e sulla strada, a pochi passi dall’hotel, vediamo un negozio di noleggio bici e surf. Decidiamo di affittare una bici per il giorno seguente: il primo dell’anno in bicicletta tra sole e mare! Mai fatto. La bici da donna costa 10 € al giorno, quella da uomo 12.50; lasciamo un acconto così il commesso le può riservare. Viviamo un altro tramonto bellissimo a El Cotillo, seduti sulla spiaggia.

Ottavo giorno – primo dell’anno (soleggiato) Sveglia di buona mattina e abbondante colazione! Così ci prepariamo alla nostra gita in bici. In negozio prendiamo una cartina dove sono mostrati i percorsi da effettuare in bici a nord dell’isola. Noi seguiremo il percorso A, quello che va da El Cotillo a Corralejo, passando per la costa. Dopo circa un’ora di strada ci fermiamo in una spiaggia frequentata da surfisti. Che bravi e che acrobazie con la tavola! Ci sediamo e arriva un cagnolino. Senza problemi si siede accanto a noi e ci fa compagnia. Probabilmente aspetta il padrone. Dopo un po’ di meritato riposo ci rimettiamo in cammino, siamo quasi a metà percorso! Non c’è nemmeno un punto di ristoro sulla strada, non una fontana di acqua potabile. Conveniva portarsi la borraccia. La strada è sterrata e in alcuni punti sabbiosa, la fatica sopraggiunge presto. Possiamo tenere la bici fino alle sei (ora di chiusura invernale del negozio, in estate chiude più tardi) ma alle quattro la lasciamo: siamo tanto stanchi, e anche abbronzati! Prima però ci fermiamo in un bar sulla spiaggia: una bella scorpacciata di pesce fresco e scampi è quello che ci vuole per rigenerarci. Passiamo la fine della serata passeggiando per la parte ovest della cittadina: il porticciolo coi suoi ristoranti di pesce e i negozi di souvenir, i pescatori, ma soprattutto le spiagge frequentate da surfisti. Alle cinque e trenta inizia a fare freddo e ci sediamo aspettando il tramonto e guardando i ragazzi che fanno surf. Tra loro scorgiamo anche una faccia nota: il nostro cameriere! Ultimo giorno – 2 gennaio (soleggiato) Finalmente è ora di partire! Siamo tanto contenti, l’isola è bella ma la voglia di casa è tanta, soprattutto dopo la fregatura con l’agenzia. Il pullman che ci deve venire a prendere in hotel è in ritardo. Che organizzazione! Chiamiamo l’assistenza e scopriamo che tutti i bus che portano i turisti in aeroporto sono in ritardo! Parlando tra di noi, non siamo riusciti comunque a sapere il motivo della cancellazione del nostro volo del 31.

L’aereo fa scalo a Tenerife e perdiamo circa un’ora tra sbarco e salita di nuovi passeggeri. Arriviamo in Italia alle 23.40. Fa freddo, ma siamo troppo stanchi per accorgercene. Lasciamo l’aeroporto dopo le 12.30 (causa ritardo consegna bagagli) con nel cuore il bellissimo ricordo di una esperienza meravigliosa. p.S. Dato che la vacanza non è andata benissimo a livello organizzativo, ho preferito non fare nomi di compagnie aeree o turistiche per evitare pubblicità negative.



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