Alla scoperta dell’andalusia 2

Anche se con un anno di ritardo vorrei raccontare la vacanza che io e Lab abbiamo fatto ad agosto 2006, perché la nostra voglia di viaggiare ci ha mostrato tanti luoghi magnifici e diversi e non vorremmo mai che il tempo possa crearci confusione, per cui nell’immortalare i ricordi spero che possiate trovare in questo diario tanti consigli...
Scritto da: Labila
alla scoperta dell’andalusia 2
Partenza il: 18/08/2006
Ritorno il: 28/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Anche se con un anno di ritardo vorrei raccontare la vacanza che io e Lab abbiamo fatto ad agosto 2006, perché la nostra voglia di viaggiare ci ha mostrato tanti luoghi magnifici e diversi e non vorremmo mai che il tempo possa crearci confusione, per cui nell’immortalare i ricordi spero che possiate trovare in questo diario tanti consigli utili.

18 agosto.

Partenza da Roma – Fiumicino in tarda mattinata, volo IBERIA e arrivo a Malaga, che non susciterà il nostro entusiasmo, con scalo a Madrid, verso le 18.00. Per l’occasione abbiamo noleggiato una macchina (prenotata dalla nostra agenzia di viaggi) e la Hertz ci assegna una comodissima Peugeot 407. Ci dirigiamo verso il nostro albergo, l’Hotel Don Curro (sempre già prenotato), posizione centrale e molto curato che però fatichiamo un po’ a trovare perché siamo capitati nella 10 giorni della FERIA DE MALAGA: festa per commemorare la riconquista della città da parte dei re cattolici. Potete immaginare il caos. Per fortuna un vigile sposta le transenne e ci lascia passare perché altrimenti a quest’ora saremmo stati ancora lì. La città in questa occasione è totalmente invasa da giovani che ballano, bevono e cantano, ci sono gruppi folkloristici e bande musicali, le bambine sono vestite con abiti tipici della tradizione gitana (gonne lunghe e corpetto fasciante), un vero delirio. Facciamo una passeggiata in mezzo a tutto questo, dopo aver posato i bagagli e parcheggiato l’auto in un posto sicuro, ma non resistiamo a lungo e preferiamo uscire dalla folla e salire verso l’Alcazaba (costruzione militare mussulmana). E’ abbastanza faticoso arrivare in cima perché la salita è notevole ma sicuramente ne vale la pena: bella la vista sulla città e il porto. Non entriamo nella fortezza ma ci limitiamo ad osservare i resti della muraglia in muratura ed i mattoni che si arrampicano lungo il percorso. Dopo la discesa decidiamo di cenare su una delle vie principali, ora praticabili, per soddisfare la nostra voglia di paella e sangria, aspettiamo parecchio perché la preparazione è lunga ma la voglia è soddisfatta in pieno.

19 agosto Prima di lasciare Malaga visitiamo la bella cattedrale di stile rinascimentale e non solo, infatti la pianta è gotica mentre i soffitti e la facciata sono di stile barocco. Sicuramente degni di nota sono i pulpiti in marmo, il coro e gli organi. Ci dirigiamo poi verso la casa di Picasso, dove sono esposte delle decorazioni di ceramiche, probabilmente siamo noi che capiamo poco di arte ma non è proprio il genere che preferiamo. Torniamo in albergo per prendere le nostre cose e ripartiamo alla volta di Granada. Come punto di riferimento prendiamo plaza Bib-Rambla dove avevamo letto dell’hotel Los Tilos (semplice ma confortevole) che si affaccia su questa piazza colorata dalle bancarelle di fiori. Troviamo una camera (€ 50,00 in due al giorno), parcheggiamo (€ 14,00 per 2 gg) e cominciamo una lunga passeggiata.

Granada è una città a misura d’uomo, vivace per la numerosa presenza di studenti e turisti, circondata dalla Sierra Nevada che rende il clima sicuramente più piacevole e dominata dall’Alhambra . Cominciamo il nostro giro dalla Carrera del Darro, una via molto carina che sbocca su quello che per due giorni sarà il nostro punto di sosta preferito: paseo de los Tristes. Seduti ai tavolini all’ aperto per un aperitivo con gli immancabili tapas e con la vista dell’Alhambra rilassiamo completamente anima e corpo. Una salita ci porta all’Albayzin il quartiere più caratteristico della città: ci troviamo a camminare per strette viuzze deliziose caratterizzate dalla presenza delle famose ville dette Carmen (antiche residenze arabe che comprendevano l’abitazione, l’orto e il giardino). Ma il bello deve ancora arrivare. Seguiamo infatti le indicazioni che ci portano al Mirador di San Nicolas e qui godiamo di un panorama senza paragoni. E’ tutto un effetto a salire: le casette bianche di Granada, la collina dove sorge l’Alhambra i cui colori rosso e ocra con la luce del tramonto risplendono ancora di più e la Sierra Nevada che fa da conrnice. Fantastico. E’ buio quando ritorniamo dalle parti del nostro albergo. Ceniamo all’aperto in uno dei tanti ristorantini che si affacciano sulla piazza. Fa addirittura freschetto e abbiamo bisogno del giacchetto.

20 agosto Sulla guida c’è scritto che l’Alhambra attira folle di visitatori e di prenotare o comprare il biglietto con sufficiente anticipo ma ahi me non abbiamo seguito questo consiglio e di fronte ad una fila interminabile e con l’altoparlante che annunciava il numero di biglietti residui, abbiamo deciso a malincuore di tornare indietro. Oggi è domenica e così ne approfittiamo per seguire la messa nella bella cattedrale e visitare la splendida Cappella Reale. Siamo fortunati perché troviamo una guida italiana che ci accompagna dalla fantastica cancellata, con al centro lo stemma dei re cattolici e più in alto rappresentazioni di scena della vita di Cristo, al museo dove sono conservati oggetti appartenenti ai reali con vari dipinti di prestigiosi autori spagnoli e italiani. Il pomeriggio prendiamo l’autobus scoperto (€ 14,00 a persona per 24 ore) che ci fa ammirare tutta Granada con la spiegazione dei vari punti della città: passiamo dall’Università all’ Ospedale Reale e arriviamo alla bellissima Certosa dove la semplicità dell’esterno si contrappone alla particolare decorazione della sacrestia che merita sicuramente una visita. La sera andiamo a letto molto presto perché domani nessuno potrà impedirci di visitare l’Alhambra.

21 agosto Sveglia alle 5.30, dopo un’ora siamo di fronte all’ingresso con non poche persone avanti a noi. Finalmente alle 9.00 siamo in possesso dei biglietti per l’accesso (€ 10,00 a testa). Ci troviamo immersi nei giardini con una moltitudine di fiori colorati che ci deliziano con il loro profumo e con piccole fontane, si sente solo il piacevolissimo rumore dell’acqua che scorre. Passeggiamo incantati da tanta armonia. Ci dirigiamo poi verso i palazzi Nasridi (per tale visita fate attenzione all’orario scritto sul biglietto) dove rimaniamo particolarmente colpiti dalle lavorazioni con zoccoli di azulejos e dai cortili. Di gran fascino è senz’altro il patio dei Leoni, mentre la sala che ci piace di più è quella delle due sorelle con la sua cupola riccamente decorata, ma è comunque tutto uno splendore. Al di fuori, prima di raggiungere il palazzo di Carlo V, c’è un punto panoramico speciale che si affaccia sull’Albayzin. Il Generalife, residenza estiva di modeste dimensioni, riprende i motivi dei giardini e particolarissima è la scalinata d’acqua. Teatro di tradimenti, il patio della sultana, deve il suo nome al cipresso dove si dice che la moglie del sultano Boabdil e un capo degli Abenceragi si incontrassero segretamente. Da qui il massacro degli stessi nell’omonima sala. Il fatto che tutto sia stato realizzato in perfetto stile con la tradizione mussulmana dell’eden cranico è ciò che ci incanta di più, è la diversità della cultura che ci attrae e ci sorprende. Verso le 14.00 la nostra visita finisce, salutiamo l’Alhambra, riprendiamo il bus scoperto e andiamo a rifocillarci.

Il pomeriggio facciamo un po’ di shopping: Granada ha migliaia di negozi di scarpe, ce ne sono per tutti i gusti e misure con prezzi allettanti (è periodo di saldi).

22 agosto Si parte per Cordoba. Arriviamo verso l’ora di pranzo. Abbiamo un po’ di difficoltà perché andiamo ad incastrarci nel quartiere della Juderia ma alla fine ne usciamo e riusciamo a parcheggiare lungo il Guadalchivir. Scegliamo l’Hostel El Triunfo (€ 100,00 in due per 2 gg) e pranziamo impressionati dai 50° che fanno rimpiangere il giacchetto indossato la sera a Granada. Pranziamo in albergo e per la prima volta assaggiamo il gazpacho: zuppa fredda che non abbandoneremo più perché oltre ad essere buona è rinfrescante al 100%. Il pomeriggio andiamo alla torre della Calahorra, fortezza araba da cui si gode un fantastico panorama sulla città. All’interno visitiamo il Museo Vivo de Al-Andalus: statue del re cristiano Alfonso X il saggio, dell’ebreo Maimonide e dei mussulmani Averroe e IbnArabi raccontano di un mondo diverso dove cristiani e mussulmani vivono in pace rispettandosi a vicenda. Alla luce di quel che avviene oggi la vediamo una cosa impossibile ma quelle parole è come se infondessero la speranza che forse un giorno tutto potrà cambiare. Visitatelo. C’è anche un plastico della Moschea originaria che sembra un’opera d’arte per quanto è perfetto. La torre della Calahorra è facilmente raggiungibile attraversando il Ponte Romano che però, inagibile per lavori, ci fa fare un lungo giro che permette di scorgere in mezzo alla folta vegetazione un interessante mulino che leggiamo essere di origine araba ma che tuttavia poteva essere valorizzato un po’ di più magari sfoltendo le piante che gli si erano radicate intorno. Attraversata la porta di Almodovar siamo nella Juderia (quartiere ebraico) che è un incanto con le sue viuzze alcune delle quali abbellite da vasi di fiori e dalle casette dove è possibile intravedere dei patii deliziosi. A proposito qui i patii rappresentano un vero e proprio simbolo. Negli stessi ristoranti anche se si mangia al chiuso sembra di essere all’aperto, lo stile infatti è quello di riprendere i motivi dei cortili ed allora si può cenare con un pozzo proprio al centro della sala e sentire in sottofondo l’acqua che scende oppure vedere gabbiette con passerotti finti che cinguettano allegramente, per non parlare poi delle piante e dei fiori che completano la decorazione. Il locale che scegliamo non a caso si chiama proprio “El Patio Andaluz”.

23 agosto La mattina visitiamo prima il Real Alcazar de los Reyes Cristianos con dei giardini e giochi d’acqua splendidi, al centro troviamo le statue della regina Isabella, re Ferdinando e Cristoforo Colombo in memoria all’aiuto che il famoso navigatore ricevette dalla Spagna per intraprendere il suo viaggio. All’interno dell’edificio c’è un museo: molto bella la sala dei mosaici, spettacolare la lavorazione di un sarcofago romano e interessante è vedere la ricostruzione dei bagni di tipica struttura araba.

E adesso è finalmente il momento della meraviglia di Cordoba: La Mezquita-Catedral. Due luoghi completamente diversi ma che insieme formano una sola armonia: non si sovrappongono ne si sovrastano, ognuno ha il suo spazio ma tutto è ricondotto ad un unico tempio di preghiera. La moschea è grandissima, il numero delle colonne è impressionante e la tecnica del 2° piano di archi la rende ancora più ampia. Di incredibile bellezza è il Mihrab, decorato in maniera esemplare con colori che lo fanno brillare. La cattedrale non può non essere ammirata per i pulpiti e per lo splendido coro dove sono rappresentate immagini della vita di Gesù Cristo e della Madonna. La cappella reale è purtroppo chiusa per lavori, all’esterno è un piacere invece passeggiare nel patio degli aranci. Le sensazioni che già avevamo provato visitando il museo Vivo de Al-Andalus qui si fanno ancora più forti perché davanti a noi vediamo come possa essere possibile e semplice unire due culture religiose che si contrastano da sempre e che invece possono convivere nel rispetto reciproco, ognuna con i suoi simboli senza per nulla ostacolarsi. Nel pomeriggio visitiamo in Calle Judos n.12 una tipica casa Andalusa dove all’interno c’è anche uno spazio dedicato alla fabbricazione della carta. Deliziosa. Come delizioso è il Salon da tè dove beviamo qualcosa, completamente in stile arabo, dagli arredi alle persone che ci lavorano, dalle decorazioni al forte odore di incenso. Probabilmente Cordoba è la citta che più ha risentito di questa influenza dando l’impressione che il tempo lì si sia fermato regalando a chi la visita un’atmosfera dal fascino incredibile.

24 agosto Prima di andar via facciamo un salto alla sinagoga che non occupa molto tempo perché di dimensioni ridotte: è una sola stanza dove il muro è ricoperto da stucchi di mudejar e iscrizioni ebraiche ma comunque interessante da vedere. E si riparte alla volta di Siviglia capoluogo dell’Andalusia. Anche qui arriviamo per pranzo. Stuzzichiamo qualche tapas in un bar allestito su un barcone proprio sul fiume perché dà l’idea di essere un posto ventilato considerato il caldo pazzesco. Siamo proprio vicini alla strategica Torre dell’Oro utilizzata in passato per controllare la navigazione del Guadalchivir, oggi sede di un museo navale. Scegliamo poi l’Hotel Simon vicinissimo alla Cattedrale (€72,00 in due) con stanze molto carine ma senza televisione. Decidiamo subito dopo di prendere il bus turistico per avere un’idea generale della città. Il giro è molto interessante perché oltre a luoghi dove ovviamente ci recheremo per una visita più approfondita passiamo per il Paseo de las Delicias dove si trovano la maggior parte dei padiglioni che furono costruiti per l’esposizione universale del 1929, ognuno dei quali riporta le caratteristiche del paese che rappresenta: quello del Messico per esempio è ispirato all’architettura Maya, mentre quello del Guatemala è completamente ricoperto di maioliche. Scendiamo nei pressi del Parco di Maria Luisa, grande giardino con numerosi viali alberati che fanno da riparo dal gran caldo e arriviamo alla bellissima Plaza de Espana. La forma è di un semicerchio che termina con due torri stilizzate e sotto le balaustre dei portici ci sono panchine decorate con maioliche colorate che rappresentano le province spagnole. Al centro una bella fontana. La cosa che ci colpisce di più è la luminosità di questa piazza che assume riflessi incredibili. Riprendiamo il bus e attraversiamo alcuni ponti moderni dalle forme interessanti costruiti per l’esposizione universale questa volta del 1992. Completato il giro passeggiamo nell’incantevole quartiere di Santa Cruz che riprende lo stile della Juderia di Cordoba e decidiamo di cenare in uno dei ristornatini all’aperto che animano del deliziose piazzette.

25 agosto La mattina la dedichiamo alla visita della Giralda e della Cattedrale, simboli indiscussi della città. Di dimensioni notevoli, la cattedrale, ha all’interno una splendida Grata appartenente alla Cappella Maggiore con rappresentazioni ispirate all’antico e al nuovo Testamento. Opera senza dubbio degna di nota è l’ostensorio di Arfe nella sacrestia maggiore dove si trova il tesoro. Bella anche la cupola della cappella reale visibile però solo durante la partecipazione all’Eucarestia domenicale. Interessante è il mausoleo di Cristoforo Colombo mentre da non perdere le tele del Goya e Murillo: assolutamente fantastiche. Dalla Giralda, costruita sull’antico minareto della grande moschea, godiamo di un’ampia vista sulla città. Passiamo poi alla visita de Reales Alcazares. La struttura è quella dei palazzi arabi tipo l’Alhambra ma anche se lo stile si ripete rimane tutto affascinante perché le decorazioni sono sempre bellissime soprattutto quelle del patio de las Doncellas e perché comunque è sempre intrigante poter immaginare come poteva svolgersi la vita dei reali mussulmani e cattolici all’interno di queste mura dalle magnifiche lavorazioni. Terminato il giro all’interno facciamo una sosta nei meravigliosi giardini accompagnati da simpatiche papere. La sera andiamo a divertirci nel parco tematico dell’Isla Magica dove oltre ad avventurarci tra le varie attrazioni assistiamo ad un suggestivo spettacolo di flamenco e proprio in chiusura a giochi pirotecnici.

26 agosto Per proseguire l’affascinante percorso dell’architettura araba, che tanto ci ha colpito, andiamo a visitare la casa di Pilato. Tutto è nato dall’idea di Don Fadrique, figlio del governatore maggiore dell’Andalusia, di realizzare una copia del pretorio del procuratore della Giudea Poncio Pilato. Egli tornato dal viaggio da Gerusalemme rimase affascinato dall’arte mudejar ma anche da ciò che aveva ammirato nella nostra Italia. Nacque così questo palazzo la cui facciata è rappresentata attraverso una sorta di arco di trionfo romano, il patio principale è circondato da colonne che sostengono archi decorati in stile mudejar e al centro una fontana. I saloni sono caratterizzati da bellissimi soffitti a cassettoni sempre in stile mudejar ed è possibile passare per un corridoio nel quale sono esposti alcuni reperti archeologici, di cui il più notevole è sicuramente il bassorilievo Leda e il Cigno. Si possono visitare anche alcune stanze, per accedere alle quali si sale per una scala le cui pareti sono un vero e proprio trionfo di maioliche colorate. Qui si trovano opere d’arti, sculture e mobili, la visita è guidata ma totalmente in lingua spagnola che tuttavia ci risulta per la maggior parte comprensibile. Completiamo la mattinata con la visita al Museo di Belle Arti dove sono esposte magnifiche opere di Murillo e di altri importanti artisti spagnoli. Vale sicuramente la pena soffermarsi qui, tanto più che l’ingresso per i cittadini dell’unione europea è gratuito.

Nel pomeriggio visitiamo il quartiere di Triana, dall’altra sponda del fiume da cui si gode una bellissima vista di Siviglia. E’ caratterizzato da numerosi negozi di ceramiche le cui lavorazioni artigianali l’hanno reso famoso. E’ anche un luogo legato al mare, Rodrigo di Triana infatti accompagnò Colombo a bordo della Pinta e fu il primo europeo a vedere terre americane, non a caso vi si trova la Cappella dei Marinai uno dei simboli del quartiere. Diverse sono comunque le chiese che si trovano da queste parti, prima fra tutte quella di S. Anna una delle più antiche di Siviglia.

27 e 28 agosto Siamo agli sgoccioli della nostra vacanza, domani infatti si torna a casa. Visto che dobbiamo riconsegnare l’auto all’aeroporto di Malaga, arriviamo lì vicino in una tipica località di villeggiatura: Torremolinos. Non è proprio il massimo ne come spiagge ne come cittadina ma importa davvero poco perché siamo estremamente felici di aver visitato una delle zone più “calienti” della Spagna che ci ha segnato con messaggi importanti, messaggi di unione e condivisione, di rispetto ed ammirazione per tutto ciò che si allontana dalle nostre abitudini e che proprio per questo ci ha arricchito in modo veramente speciale.



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