Slovenia e Croazia in moto

Partecipanti al viaggio: -Omar: il guidatore che ci ha messo tre anni a convincere la fidanzata Alessandra che andare in moto è bello -Alessandra: la passeggera che ci ha messo tre anni per essere convinta dal fidanzato Omar che andare in moto è bello -Yamaha YZF 600 Thundercat: la fida compagna che ha accettato di essere caricata con: Omar,...
Scritto da: Alessandra Zani
slovenia e croazia in moto
Partenza il: 03/07/2004
Ritorno il: 16/07/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Partecipanti al viaggio: -Omar: il guidatore che ci ha messo tre anni a convincere la fidanzata Alessandra che andare in moto è bello -Alessandra: la passeggera che ci ha messo tre anni per essere convinta dal fidanzato Omar che andare in moto è bello -Yamaha YZF 600 Thundercat: la fida compagna che ha accettato di essere caricata con: Omar, Alessandra+zaino, borse laterali, borsa da serbatoio e tenda Era il lontano maggio 2004 quando Omar e Alessandra hanno iniziato a pensare alle vacanze estive e Omar subito ha buttato lì la sua idea: una settimana in moto in qualche luogo con tante curve e una settimana dove vuole Alessandra, sapendo già che sarebbe stato un posto di mare (ma di mare bello, mica Rimini). E così Alessandra, che è da sempre l’organizzatrice di tutti i viaggi, ha iniziato a pensare… E ci ha pensato fino a giugno quando una sera al telefono ha detto a Omar: “Ho deciso dove andare”. E con grande sorpresa di Omar la proposta è stata: due settimane in moto: una in Slovenia e una in Croazia. E lui come poteva rifiutare una proposta del genere? Già lui pensava che gli sarebbe stata bocciata l’idea di una settimana in moto e invece lei gliene proponeva due! E così iniziano ad organizzare il loro primo vero viaggio in moto…Che alla fine si è svolto così…

1° giorno (sabato 03/07/04) Siamo partiti da Reno Centese di Cento (FE) alle 4.40 di notte per trovare poco traffico e viaggiare con il fresco. Alle 8.00 in punto abbiamo varcato il confine tra Italia e Slovenia, dalla parte di Gorizia. Ci siamo diretti verso nord, verso Tolmin e poi attraverso una strada di tutte curve siamo giunti a Bohinjska Bistrica, e ci siamo fermati al campeggio Danica. Il campeggio è molto bello e si trova sulle sponda di un fiume. Un solo consiglio: la tenda mettetela al sole se volete che alla mattina si asciughi in un tempo ragionevole dopo la condensa della notte! Inoltre il campeggio si trova alle porte del parco nazionale del Triglav. Dopo aver piantato la tenda e aver pranzato, siamo andati a fare il giro del lago Bohinjsko, il più grande della Slovenia (che in confronto ai nostri è proprio piccolino). Il lago è immerso nel verde e ha un’acqua cristallina ma anche molto freschina. Abbiamo anche fatto una bella camminata fino alla cascata Savica: una bella fatica con i vestiti da moto ma n’è valsa la pena. Al ritorno ci siamo fermati a fare spesa e abbiamo inaugurato la vacanza con una bella multa da 10000 talleri (circa 50 euro) per divieto di sosta! Ma per fortuna quell’angelo del vigile ha avuto pietà di noi e ce l’ha strappata davanti agli occhi.

2° giorno La prima tappa è stata il lago di Bled, così caratteristico con l’isoletta in mezzo al lago. Purtroppo il tempo non era un granché quindi non ci siamo arrischiati a prendere la barca per andare sull’isola. Dopodiché siamo andati a Kraniska Gora e poi ci siamo addentrati nel Parco del Triglav, verso il passo del Vrsic (1600 metri). La strada è molto panoramica e molto frequentata dai motociclisti poiché tra salire e scendere ci sono ben 50 tornanti. Siamo scesi dall’altra parte lungo il fiume Soca (Isonzo) che è attraversato da bellissimi ponti in legno stile tibetano quindi molto traballanti! Ci siamo fermati a Kobarid (Caporetto) a visitare il monumento ossario ai caduti italiani della Prima Guerra Mondiale, un posto che non può non toccare la tua anima. Quindi siamo tornati verso casa (il nostro igloo).

3° giorno Alla mattina abbiamo visitato Lubiana, la capitale della Slovenia. E’ una città molto piccola rispetto alle nostre, ma molto carina. Meritano di essere viste la piazza del mercato e i tantissimi ponti che la attraversano. Mentre nel pomeriggio ci siamo spostati a Skofja Loka, un paesino molto caratteristico e con un bel castello. La strada per tornare verso il campeggio è stata una sorpresa: su 27 km di percorso 18 km erano di strada sterrata! E ci hanno attraversato la strada ben due bisce, uno scoiattolo e un leprotto.

4° giorno Abbiamo ricaricato tutto sulla moto e ci siamo trasferiti a Prebold, nella parte centrale della Slovenia. Il campeggio dove siamo stati si chiama Dolina: potrebbe essere il giardino di casa nostra, ma è molto ben attrezzato e pulito e ha anche una piccola piscina. Questa giornata l’abbiamo dedicata al relax. Ma è in questo paesino abituato a vedere pochi turisti che ci siamo veramente resi conto di quanto è cordiale la gente slovena, camminando per strada ti salutano tutti anche se sei un perfetto sconosciuto. Dobbiamo dire che la gentilezza e la civiltà di questa popolazione ci ha proprio colpito, non pensavamo che fossero davvero così cordiali. E un’altra cosa che ci ha molto colpito è il loro rispetto per la natura: dove vedi qualcuno qui in Italia che spegne la cicca della sigaretta per terra e poi la tira su per buttarla nel cestino?! Abbiamo costatato dopo (ma già c’eravamo stati l’anno scorso) che la Croazia non è proprio così civile e pulita… 5° giorno La prima tappa è stata Rokarska Slatina, un paesino famoso per le sue terme ma che non ha assolutamente niente di bello. Poi siamo stati a visitare la città di Ptuj che invece ci ha ripagato perché è veramente molto carina. Questa città è famosa anche per le cicogne e, infatti, su quasi ogni camino c’era un nido e abbiamo anche visto una mamma con due piccolini.

6° giorno Siamo stati a visitare la valle glaciale Logarska Dolina. Purtroppo con l’abbigliamento da moto così pesante e ingombrante non abbiamo potuto camminare molto ma quel poco che abbiamo visto ci ha fatto apprezzare la natura incontaminata che sono riusciti a mantenere in questa stupenda valle. La strada per arrivare in questa valle corre lungo un torrente dall’acqua cristallina ed è piena di curve e strettoie, ma soprattutto di ponti di legno. Una strada del genere da noi non esisterà più e sembrava di tornare indietro nel tempo.

7° giorno E per la seconda volta abbiamo ricaricato la moto e siamo ripartiti verso la Croazia. Mentre ci dirigevamo verso la frontiera abbiamo visitato di sfuggita Kostanievika Na Krka: attraversare questo minuscolo paesino vuol dire immergersi in una favola. Infatti, si trova su un’isoletta in mezzo al fiume ed è collegato alle due sponde con due ponti di legno. Tutto sembra appartenere veramente al racconto di una favola: casette piccole, strada lastricata, tutto pieno di fiori. E quindi abbiamo ripreso il viaggio verso il confine croato che abbiamo attraversato a Novo Mesto. Appena entrati in Croazia abbiamo attraversato la città di Karlovac, famosissima per la sua birra (chi è stato in Croazia la conosce sicuramente). La meta che c’eravamo prefissati era l’isola di Pag. C’eravamo stati anche l’anno scorso (in macchina) ma per un problema meccanico avevamo dovuto abbandonarla subito. Quindi quest’anno c’eravamo ripromessi di ritornare su quest’isola così brulla e deserta. Ma dopo un viaggio tra le montagne slovene e quelle croate eravamo troppo stanchi per arrivare fino a là e quindi ci siamo fermati a Senj (anche lì eravamo già stati l’anno scorso e quindi già sapevamo che il mare era molto bello). Dopo essere stati nei campeggi sloveni, sapevamo benissimo che in quelli croati ci sarebbe stato un netto peggioramento ma eravamo preparati. E così al primo che abbiamo trovato ci siamo fermati: in una caletta stupenda con un mare azzurro e trasparente. Ma il bello era arrivato: picchettare la tenda in quel terreno così sassoso! E quindi dopo un po’ ci abbiamo rinunciato e ai tiranti abbiamo attaccato dei massi! E poi subito al mare a fare il primo bagno. E dopo di conseguenza anche la prima doccia fredda perché nei campeggi croati l’acqua calda è quasi sempre un optional.

Da 8° a 12° giorno L’idea di questi giorni in Croazia era: relax, tante nuotate e tanto sole, se non fosse che le condizioni metereologiche non sono state assolutamente dalla nostra parte: – Bora che tra poco portava via noi e la tenda e ci ribaltava la moto – Pioggia – Mare talmente gelato da non riuscire a fare il bagno, o meglio con molto coraggio riuscivi a tuffarti ma non riuscivi a scaldarti neanche nuotando e così qualche bagnetto l’abbiamo fatto ma non così tanti come speravamo Quindi tutti i nostri sogni si sono infranti, però siamo stati ricompensati da: due bellissime stelle marine, tantissimi pesciolini che ci nuotavano intorno (quelle poche volte che siamo riusciti a fare qualche bracciata), una cena a base di pesce che rimarrà nella storia, tanti francesi nel campeggio che facevano un casino terribile, ma soprattutto il paesaggio della costa croata che, per la nostra esperienza turistica, non ha eguali con la miriade di isole che si susseguono una dopo l’altra a picco in questo mare cristallino 13° giorno E per l’ennesima volta abbiamo ricaricato la moto e ci siamo riavviati verso la Slovenia. Per voler risparmiare siamo andati nell’autokamp “Kozina” molto vicino al confine con Trieste ma voi non fate il nostro stesso errore: facce molto poco raccomandabili e poi si trova in uno spiazzo dell’autostrada quindi ci può entrare chiunque. Per fortuna siamo stati lì solo una notte. Al pomeriggio abbiamo visitato le grotte di Skocjanske (in italiano San Canziano): sono lunghe circa 2.3 Km (si percorrono a piedi in circa 90 minuti) e contengono il più gran canyon sotterraneo d’Europa, in poche parole uno spettacolo e ci ricorderemo per sempre il rumore assordante di questo fiume che ha scavato questa bellezza naturale.

14° nonché ultimo giorno (Venerdì 16/07/04) Ahimè l’ultimo giorno! Ma dobbiamo dire che questa nostra vacanza è proprio finita in bellezza. Alla mattina abbiamo visitato le grotte di Postumia: a parole non si riesce a descrivere la maestosità e la grandezza di questo spettacolo naturale, siamo rimasti veramente senza parole davanti a queste immense sculture naturali. La visita inizia su un trenino per 4 km e poi si percorrono 1.2 km a piedi. E alla fine si vede anche il simpaticissimo Proteus, l’animale simbolo delle grotte di Postumia. Nel pomeriggio abbiamo visitato, sempre nelle vicinanze di Postumia, il castello di Predjama: anche questo merita una visita per la posizione così particolare (attaccato alla montagna) e per come è stato ben conservato. E poi ci siamo infilati sotto il castello, nelle sue grotte. Queste grotte sono molto più grezze di quelle che avevamo visitato fino a quel momento ma sono state molto più affascinanti per il tipo di visita molto particolare e spartana: torcia perché sono completamente senza illuminazione, passaggi angusti dove passavi o tu o lo zaino e poi pieno di pipistrelli che hanno anche pensato bene di sferrare un attacco alla povera Alessandra. Quindi abbiamo fatto un passaggio veloce a Lipica per vedere i famosi cavalli bianchi e infine subito a preparare il carico.

E poi…Il ritorno in patria!!!! Che sogno dormire in un letto normale e non sul materassino gonfiabile!!!!! Questa è stata la nostra prima esperienza di vacanza in moto e il giudizio è veramente molto positivo. Chi l’avrebbe mai pensato che Alessandra e Omar ce l’avrebbero fatta a stare via due settimane con così poca roba dietro?! Quei due che di solito si portavano dietro tutto quello che potevano, quindi anche il frigorifero? E invece sì, ce l’abbiamo fatta e lo rifaremo ancora, perché è stata un’esperienza che ci ha veramente entusiasmato. E infatti mentre tornavamo a casa già pensavamo all’estate prossima e forse una decisione l’abbiamo già presa: Repubblica Ceca e Slovacchia…Speriamo!!!!



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