Siviglia: tapas e storia

Breve ma intenso soggiorno in una magnifica città
Scritto da: Mr Moonlight
siviglia: tapas e storia
Partenza il: 22/10/2019
Ritorno il: 26/10/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
22 ottobre

Dopo una nottata insonne causa nubifragio (cantina allagata, infiltrazioni nel bagno nonna, assenza corrente) si parte comunque. Il volo Ryanair da Malpensa è alle 12:40. Atterriamo alle 15:40 dopo un volo tranquillo. Appena fuori individuiamo il bus EA per il centro (€4). Non abbiamo idea precisa su dove scendere così procediamo poi in taxi per il Calle Conde de Ibarra (€6). Siamo in pieno centro, nel quartiere di Sta. Cruz. La casa appare confortevole ed in ottima posizione per visitare la città, con cortile interno alla “araba” piastrellato di blu e adorno di piante verdi. Sono le 17 circa per cui facciamo giro esplorativo. Attraverso viuzze e piazzette con alberi di arance (sono ovunque) arriviamo alla Cattedrale davvero imponente e percorriamo la Avenida de la Costitucion. Poco distante troviamo un Carrefour express e facciamo un po’ di scorta ( biscotti , brioche, latte e ovviamente birre Cruzcampo. Rientriamo per fare il punto posare la spesa. Dopo aver esaminato parecchie possibilità decidiamo di andare a cena al Baratillo vicino alla Plaza de Toros. Per arrivarci attraversiamo il centro monumentale di Siviglia e dopo una ventina di minuti raggiungiamo il locale. Come ovunque tavolini stretti e folla. Il sistema è restare alla porta, dare il nominativo ed attendere di essere chiamati. Siamo solo in due quindi l’attesa è breve. Il locale è adornato dalle teste di enormi tori (con tanto di targa) abbattuti nelle corride. Due calici di vino e tapas ovviamente: insalata di patate, polpo alla piastra, calamari fritti, maiale al whisky, insalata di pomodori, peperoni,cetrioli e polpo, due caffè per poco più di € 28. Rientro con lungo giro per il centro tutto illuminato. Davvero elegante e spettacolare.

23 ottobre

La casa è perfetta: un locale piuttosto grande serve da tinello e salottino ben separati. La zona cucina è ben fornita: stoviglie, induzione, fornetto, microonde, frigo. Il letto è comodo, il bagno pulito e funzionale, con lavatrice. Ci sono armadi con coperte asse e ferro da stiro, phon, spazzole e lucidi per scarpe, insomma, tutto ! Sveglia alle sette, e colazione. Fuori c’è buio! Fino alle otto buio pesto.

Oggi Arenal. Prima tappa della giornata alla Torre del oro. Attraversiamo la città ancora sonnolenta e ci dirigiamo verso il Guadalquivir. Numerosi battelli sono in attesa per le crociere. Percorriamo il lungo fiume, largo e con ciclopiste, ma senza alcuna protezione verso l’acqua, superando la torre che alcuni dicono fosse ricoperta d’ oro un tempo o forse prende il nome dal fatto che vi si depositasse l’oro che arrivava dal fiume. Poco prima del puente de Isabel II c’è l’antica Plaza de Toros. Non ci piacciono le corride ma una vista alla struttura può essere interessante. Per € 8 e dotati di utile audio guida veniamo scortati nei vari ambienti. Prima al museo con i disegni di Goya , costumi e ritratti di toreri, adornato dalle teste di tori con tanto di targhetta con nome e data di “esecuzione”. Più interessante vedere l’ante Arena dove i picadores preparano i cavalli e dove si preparano spiritualmente i toreri , la cappella con le preghiere e l’anfora dell’ultimo sorso prima di scendere nell’arena. Anche noi scendiamo nell’arena (senza il toro per fortuna). Fa impressione il terreno giallo sul quale deve risaltare il rosso del sangue (vero!). Contiene 12 mila spettatori. Pa Abbandoniamo il lungo fiume e risaliamo Calle Reyes Catholicos per raggiungere Parque de la Victoria dove abbiamo letto che proprio davanti al Corte Ingles (grande supermercato) c’è un mercatino. In effetti c’è ma molto modesto e vendono solo zaini, borse e borselli. Riprendiamo Calle Martin Villa verso la Iglesia de la Anunciacion e il famoso Parasol, il fungo a ragione tanto discusso. Devo dire che pur nella sua spettacolarità e originalità non mi piace proprio. Non c’entra niente con tutto il resto. Si può salire sopra ma noi andiamo invece sotto dove c’è un mercato di frutta pesce e carni. Ci stupisce in particolare le varietà di carni di agnello alle quali non siamo abituati (cervello, cuore, trippe, lingua). Attraverso la Calle Cuna e per la Placa del Salvador torniamo in zona Cattedrale. Abbiamo prenotato la visita alle due e non lo sono ancora ma dobbiamo capire come e dove si entra. La coda è lunghissima tanto che subito non scorgiamo l’ingresso dei prenotati che consente di saltare la coda. Consigliabilissimo prenotare on line se non volete passare un sacco di tempo in attesa. C’è un solo inconveniente. L’audio guida che potete scaricare sul vostro iphone non è per niente agevole da seguire;. ce ne accorgiamo appena entrati e torniamo indietro per affittare una indispensabile audio guida locale.(€6) La cattedrale è imponente ( è la più alta cattedrale gotica al mondo) e zeppa di opere d’arte e curiosità come la puerta del lagarto al cui soffitto è appeso un coccodrillo imbalsamato dono (vivo) di un sultano al re Alfonso X nella vana speranza di averne in sposa la figlia. Costruita al posto di una moschea ospita ben 80 cappelle (un trionfo di altari barocchi) ed il sepolcro di Cristoforo Colombo la cui salma dopo molte peregrinazioni riposa qui. Come tutte le chiese di Siviglia, il barocco è imperante.Non lo amo ,sinceramente, ma a ben guardare eliminati tutti gli orpelli decorativi, le figure, dipinte o in rilievo, sono sempre notevoli. Ci vogliono almeno un paio d’ore per visitare la cattedrale per poi salire le rampe (34!) della Gilarda (101 metri) e godere il panorama della città. Si tratta dell’antico minareto ( XII secolo) trasformato in torre campanaria sulla sommità della quale è stato installato il Giraldillo, un segnavento in bronzo alto 4 metri: raffigura una donna che porta un grande stendardo, una palma ed una croce. Usciamo attraversiamo bellissimo Patio de los naranjos ,che in origine era il cortile della moschea, e facciamo una sosta meritata in Calle Mateos Gago da Casa Tomate per una sangria ed un paio di tapas ( spinaci e ceci e bastoncini di baccalà) € 11. Dopo la breve pausa torniamo verso Plaza Nueva per andare a passeggiare lungo le vie dei negozi dove fare qualche acquisto . Calle Sierpes,Calle Cuna e Calle Tetuan sono le vie dello shopping. In Calle Tetuan siamo attratti da un profumino niente male. Viene dal Blanco Cerillo uno dei locali che avevamo selezionato senza riuscire però a individuarlo sulla mappa. Dopo una breve attesa riusciamo a sederci. Il cameriere Emilio pulisce velocemente il tavolo e fa cadere i resti in un contenitore basso e tondo posato a terra e assicurato al tavolo. In un baleno ci chiede l’ordinazione e un po’ alla sprovvista ordiniamo birre e un piatto misto di frittura. Ottima scelta. Ci porta totani, baccalà e il prelibato adobo ( sardine marinate speziate e fritte). Facciamo il bis di adobo accompagnato da chorizo. € 22,50. Abbiamo ancora voglia di camminare e poi Siviglia di sera è, se possibile, ancora più bella ed elegante. Facciamo un lungo giro fino alla Torre del Oro sorseggiando un caffè americano da uno dei numerosi Starbucks, poi indietro, passando davanti all’Alcazar fino a casa.

24 ottobre

Iniziamo la giornata recandoci al mercato di Calle Feria, un caratteristico mercatino vintage-piccolo antiquariato. C’è un po’ di tutto e nel bar di zona si beve anice. Non troviamo nulla di interessante benché la via, molto affollata, ospiti parecchi banchi di oggetti vari. Raggiungiamo poi la grande calle Trajano e la Alameda ded Hercules dominata dalle statue di Ercole appunto e Giulio Cesare poste su alte colonne romane. La percorriamo fino a ritrovarci in plaque Duque de la Victoria e da li proseguiamo per raggiungere Triana attraverso l’omonimo ponte oltrepassato il quale ci accoglie il mercato alimentare, ricchissimo. Ogni banco reca un insegna fatta di piastrelle blu con nome e genere del prodotto venduto. Il ristorante La Muralla è uno dei pochi a preparare il sarmorejo così decidiamo di provare questa zuppetta fredda. Non è una grande idea. Un po’ perché ancora non abbiamo fame, un po’ perché a quell’ora non servono tapas e siamo costretti a prendere una porzione più grande, Alla fine due bianchi, il salmorejo, baccalà freddo con peperoni e cipolla e un piattino di formaggio per €32. Usciamo per nulla soddisfatti e percorriamo il lungo fiume che porta al ponte San Telmo. E’ il quartiere di Betis, come i Romani chiamavano il fiume che oggi ha preso il nome arabo Quadalquivir che significa grande fiume. Ci aspetta l’Alcazar che abbiamo prenotato alle due. Alla Puerta del Leon c’è una coda gigantesca e fa caldo. Per fortuna la fila dei prenotati è molto più corta. Quando è il turno di entrare l’inflessibile addetta ci fa notare che è solo l’una a venti, troppo presto! Si può entrare al massimo venti minuti prima dell’orario prenotato. Così restiamo con altri in stand by. Poi finalmente si entra ed è uno spettacolo passare di sala in sala di patio in patio fino ad arrivare ai saloni ed ai giardini immensi. Li si può anche vedere dall’alto percorrendo la galleria grottesca. Naturalmente, memori dell’esperienza alla cattedrale, ci muniamo subito di audioguida €6. Il complesso risale all’VIII secolo ma i successivi interventi ne hanno fatto un mix unico di stili islamico, gotico,romanico e rinascimentale. La visita è un po’ frastornante per il gran numero di sale, tutte vuote, riccamente decorate però, e la folla di gruppi di ogni provenienza che sciamano ovunque Veramente notevoli sono il rettangolare Patio de las Doncellas con la piscina al centro e giardini su entrambi i lati, il Cortile delle Bambole e la Sala del Trono. Dopo un’ ora e mazza non approfondiamo i giardini ed usciamo per rilassarci su uno dei battelli che percorrono il Guadalquivir. Quindi tornati alla Torre del Oro ci imbarchiamo per la crociera delle 16 sulla Luna de la Macarena. La crociera dura un’ora ed è molto piacevole con una voce che dà informazioni anche in italiano su quanto si scorge lungo il percorso: i vari ponti di San Telmo, di Isabel, del Cristo, de la Cartuja, de la Barqueta, e poi il vecchio marcato del pesce progettato da Eiffel, le torri Sevilla e Schindler, il monastero dela Cartuja ed il villaggio olimpico. Un breve rientro a casa per prendere la carica per il telefono e poi prendiamo la temeraria decisione di andare al Nervion Plaza un centro commerciale lontano dal centro. Infatti il percorso è molto lungo e oltretutto il navigatore ci porta fuori strada. Ritorniamo sui nostri passi e troviamo finalmente il centro Nervion che fa parte dello stadio del Siviglia calcio. Suggestivo l’ingresso allo stadio. Stasera c’è anche una partita di Europa League. Il centro non è particolarmente interessante nel senso che ci sono tutte le marche che si trovano anche in città e in Italia con gli stessi prezzi. Per tornare prendiamo la metro (€ 3:50 due corse) per tre fermate (porta Jerez) e ci ritroviamo in centro. È ormai ora di cercare un locale per la cena. Avevamo visto un locale affollato ma promettente non lontano dalla Cattedrale. Ci torniamo e abbiamo più fortuna. Casa Morales in Calle Garcia de Vinuesa è uno spettacolo. Il grande bancone divide letteralmente in due il locale, tanto e vero che ci sono due ingressi distinti. All’interno gente che tapa in piedi o seduta su tavolini addossati ad enormi tini color ocra. E si mangia benissimo. Allora, quattro birre, baccalà con cipolla, tortilla di patata, salsiccia al vino bianco, sotto filetto al Roquefort, sopressata maiorchina (una sorta di ‘nduja), dolce della casa e vino naranja per € 25:00! (Tapas naturalmente).Controlliamo l’orologio:oggi oltre 29 mila passi !

25 ottobre

Ancora una bellissima giornata. Come sempre fresca al mattino (12/13 gradi) ma che diventerà via via più calda fino a raggiungere i 26 °.Meta della giornata è il quartiere di San Vincente e San Lorenzo con la Piazza di Spagna che raggiungiamo passando dai giardini di Murillo e l’Avenida del Cid. La piazza è davvero spettacolare, enorme,a semicerchio, circondata da portici al di sotto dei quali ci sono delle panchine decorate con piastrelle colorate di ceramica che rappresentano le 48 provincie della Spagna. Un canale dotato di 4 ponticelli alla veneziana la attraversa e alle estremità dell’anfiteatro sorgono due torri. Non è antica perché fu inaugurata in occasione dell’Esposizione Iberoamericana del 1929…. ma è di grande effetto tanto è vero che è stata utilizzata in diversi film tra cui il secondo episodio di Star Wars e Il Vento e il Leone. È mattina ma già si sta riempiendo di venditori di nacchere e ventagli. Dopo un giro nel Parque .de Maria luisa torniamo verso il centro. Prossima tappa il museo delle belle arti. Non è vicinissimo ma che importa, passeggiare per Siviglia è sempre piacevole, perché ogni piccola Calle offre spunti suggestivi. Il museo e’ gratuito per i cittadini EU e contiene 14 sale con opere notevoli che spaziano dal ‘500 al ‘900. Sinceramente sono le prime sale quelle che ho preferito. Ci vuole una sosta e la facciamo nella piazzetta davanti al Corte Ingles consumando dolcetti locali e frutta. Di nuovo in marcia verso le ultime due mete l’Hospital de los Venerables (che ha un patio incassato unico nel suo genere) e la Casa de Pilates (€10 evitabili) Ancora un mare di azulejos in una successione di locali e giardini mescolati sgradevolmente con elementi classici:busti di imperatori, statue. E’ l’ultima sera e ripercorriamo i locali preferiti. Arriviamo al Blanco Cerillo giusto alle sette quando apre, anzi all’apertura Emilio ci trova già seduti. Adobo e vino bianco (€8). Adesso Casa Morales ma qui aprono alle otto e allora facciamo un giretto al mercato artigianale El postigo proprio dietro l’Avenida dela Costitucion. E’ venerdì sera ed i locali traboccano di gente, ma noi siamo tra i primi ad entrare a Casa Morales che in un attimo si riempe. Tapas di bacalao encebollado, Bocadillo a la crema e sopressata con birre (€11). Ci sta ancora un locale. Andiamo al Reconcillo,il più antico della città. È lontano ma è poco distante da casa. Quando arriviamo è così affollato che dopo una breve ispezione all’interno desistiamo. Un salto ancora in centro per un dolcetto e un tinto de verano La Casera (vino Tempranillo con gassosa) e poi a nanna. Battuto ogni record: 35mila settecento passi.

26 ottobre

Si torna a casa, purtroppo. Prima però un ultimo giro in questa magnifica città alla ricerca di souvenir per amici e parenti, sufficientemente poco ingombranti da non creare problemi con il peso del bagaglio aereo. Troviamo quasi tutto in uno dei tanti Toro Toro sparsi un po’ ovunque. Sarà stato il bel tempo o il cibo buono o l’eleganza dei monumenti, ma Siviglia si è rivelata una piacevolissima parentesi.

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Piazza di Spagna

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Triana

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Giralda



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