One day Singapore

Qualche dritta per visitare Singapore in pochissimo tempo
Scritto da: daviformia
one day singapore
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Rimasti folgorati dalla Thailandia un anno prima, io e Riva decidiamo di ritornare nel sud est asiatico spostandoci più ad est nella penisola malese; riusciamo a beccare un’offerta imperdibile della Quatar Airways per 516 euro con volo Roma-Singapore e scalo in Quatar di 2 ore. Abbiamo pensato di darvi qualche dritta nel caso siate di passaggio da queste parti e dobbiate proseguire la vostra vacanza altrove, perchè Singapore merita di essere visitata anche con poco tempo a disposizione. Certamente ci vorrebbero almeno 3 giorni per girarla tutta, ma noi abbiamo fatto così…

5 febbraio: Singapore

Il volo è tranquillo e arriviamo puntuali a Singapore alle 19:30 locali accolti dalla pioggia. Svolgiamo le formalità di visto nel fantastico aeroporto e ci dirigiamo alla stazione metro nel piano inferiore. Per fare il biglietto bisogna dirigersi alle macchinette automatiche, preparatevi gli spicci altrimenti fateveli cambiare all’ufficio in loco, è tutto relativamente facile, basta usare la mappa sul touch screen e con 2 dollari e 20 cent sarete in centro. Il biglietto è comprensivo di 50 cent di cauzione, se volete riottenerli indietro basta recarvi alle macchinette e premere il pulsante relativo al rimborso, inserite il biglietto e magicamente rispunteranno 50 cent, che efficienza! Non preoccupatevi se avrete qualche difficoltà perché troverete qualcuno sempre pronto ad aiutarvi. Arriviamo a Little India dove avevamo prenotato un anonimo albergo per 70 euro a notte, un prezzo accettabile per gli standard di Singapore specie se la vicinanza alla stazione metro ne fa un posto strategico. Ceniamo in uno dei numerosi ristoranti vicino al Mustafa Center e ci dirigiamo a letto.

6 febbraio: Singapore

Sveglia di buon mattino, l’intento è quello di visitare più cose possibili in un giorno, c’è un caldo asfissiante e le nuvole chiudono la città in una cappa. Una volta capito come funziona, usiamo la metro con destinazione la famosa Orchard Road, la via dei grandi centri commerciali e dello shopping, ma che ha un fascino tutto particolare per le sue architetture, sembra di stare in un salotto con le numerose piante che ti circondano. Naturalmente ci teniamo alla larga dai negozi e proseguiamo a piedi in direzione Botanic Gardens, l’immenso polmone verde di Singapore con i suoi giardini supercurati, inevitabile l’ingresso al giardino delle orchidee per 5 dollari, ne vale veramente la pena per chi ama i fiori e quel piacevole odore che si sprigiona nell’aria dandoti un senso di benessere. Ad ora di pranzo mangiamo qualcosa in un ristorantino sul posto dopodiché riprendiamo la metro dirigendoci al quartiere coloniale: devo bere il mio Singapore Sling al famoso Raffles Hotel, non mi importa se costa 20 euro, ma per chi come me fa il mestiere di barista è una meta imprescindibile. Il tempo di sederci nel giardino dell’hotel che si scatena un violento temporale, ma niente paura perché da queste parti è normale e dopo un po’ riprendiamo il nostro cammino in direzione Marina Bay avendo come punto di riferimento le 3 torri del Marina Bay Sands e la celebre “piscina dell’infinito“ che vi è sopra. Facciamo il giro del laghetto sottostante ed arriviamo alla statua del Merlion, la mitica creatura con la testa di leone e il corpo di pesce simbolo di Singapore. Foto di rito ed aperitivizziamo in uno dei numerosi localini che sorgono sulla baia in atteso dello spettacolo delle luci e delle fontane alle ore 20, (l’altro è alle 21 e 30)! Sinceramente rimaniamo un pò delusi dallo spettacolo, ma forse abbiamo sbagliato posizione perché era meglio seguirlo ai piedi del Marina Bay Sands mentre noi eravamo nella posizione opposta dove c’è il Merlion. Siamo stanchi ma ancora pieni di energie, rientriamo frettolosamente nel nostro quartiere di Little India, doccia e via subito in metro a Boat Quay e Clark Quay, le 2 vie sul lungo fiume dove si concentra la movida singaporense, noi abbiamo optato per una cena a base di sushi e un dopocena in un locale stile cubano ma ce n’è veramente per tutti i gusti e locali pieni di gente.

7 febbraio: Singapore

Lasciamo Singapore in treno: giornata di trasferimento fino a Kuala Lumpur, sono i giorni del capodanno cinese e le tariffe aeree erano un po’ proibitive quindi abbiamo scelto di muoverci in treno. A questo riguardo abbiamo comprato i biglietti sul sito delle ferrovie malesi www.ktmb.com.my per l’intercity delle 13.45 ed arrivo alle 20:25: la stazione di Singapore è presente sotto la voce Woodlands, mentre quella di Kuala Lumpur sotto la voce Sentral…

Importante: il sistema di vendita del biglietto presenta un’anomalia… se comprate il biglietto Woodlands-Sentral, ad esempio in seconda classe, pagherete 34 dollari di Singapore, mentre se fate un biglietto andata e ritorno da Sentral a Woodlands pagherete 34 ringgit malesi, risparmiando così anche se quel viaggio di andata non lo farete mai. Noi abbiamo fatto così!

Per arrivare alla stazione di Singapore prendiamo la metro fino a Woodlands (occhio che qualche guida riporta ancora la stazione vecchia di Singapore da dove non partono più treni), scendiamo al piano interrato recandoci al Bay 11 e prendiamo l’autobus 911 per il train checkpoint che dista 10 minuti. La stazione sembra un casermone militare circondato da filo spinato, una volta dentro passiamo i bagagli sotto gli scanner, superati i controlli di sicurezza simili a quelli di un aeroporto ci timbrano il passaporto col visto di uscita da Singapore e quello di entrata in Malesia. Prima di affrontare il viaggio avevamo fatto un rifornimento al supermercato cinese che sorge di fronte la stazione.

La seconda parte del nostro racconto di viaggio verso la Malesia e la Thailandia potrete leggerla nel diario già pubblicato su questo sito e intitolato “Fuga a Singapore, Malesia e Thailandia”. Se posso esservi di aiuto contattatemi Davide_amato@hotmail.it

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