Magica Filicudi

Filicudi è un’isola calda e magica che conquista per i colori, i suoni e i sapori. I colori sono splendidi quasi maiolicati, dal blu turchese del mare, che a volte assume una sfumatura color topazio, al verde intenso delle piante di capperi o a quello più tenue dei fichi d’india, dal giallo al blu al rosa e al rosso delle case che...
Scritto da: atlanta
magica filicudi
Partenza il: 16/08/2009
Ritorno il: 23/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Filicudi è un’isola calda e magica che conquista per i colori, i suoni e i sapori.

I colori sono splendidi quasi maiolicati, dal blu turchese del mare, che a volte assume una sfumatura color topazio, al verde intenso delle piante di capperi o a quello più tenue dei fichi d’india, dal giallo al blu al rosa e al rosso delle case che dipingono le strade.

A Filicudi il cielo è più stellato che altrove . Un manto blu con tutto il tappeto stellare che brilla come mai altrove.

E le strade, senza luce, sono illuminate o dalla luna o dalla piletta che devi portarti appresso per tracciare il tuo percorso nell’incanto della notte.

Pareti di roccia rivestite di verde sfavillante sono presenti dovunque e degradano nel mare creando meravigliose insenature dove le barche sembrano sospese su un velo color smeraldo quasi sollevate sul pelo dell’acqua.

Le spiagge, tutte di sassi spesso di non piccole dimensioni , sono tre: Pecorini, il Porto e le Punte.

Quest’ultima è un gradino sopra le altre.

La gentilezza di Eugenio, le belle parole e la grazia di Concetta e la grande esperienza di un ragazzino come Yasmin rendono gradevole il contatto con le Punte.

Un posto da paradiso dove la montagna scende gradatamente nel mare in una baia meravigliosa in cui anche i sassi sembrano opere d’arte nello scenario della natura circostante e si nascondono piano piano nell’acqua del mare limpida come non mai e carezzevole come seta sulla pelle. Quando ti sdrai sul lettino e ti offri al sole, fin quando sei in grado di resistere, in un silenzio che ti avvolge e ti accarezza completamente, ti sembra di scrollarti da dosso tutte le tensioni e le ansie della grande città, ti riconcilii con il mondo intero e hai la sensazione di essere entrato in un paradiso che ha proprio i colori che ti circondano. Pensi alle tue cose con serenità, ti lasci cullare dalla pace infinita e facilmente puoi anche addormentarti perché tutto intorno a te ti coccola e ti abbraccia.

Solo qualche piccola medusa da ogni tanto un senso di realtà ad una sensazione che altrimenti avrebbe avuto i caratteri del miraggio o del sogno.

E i sapori di Filicudi, sapori eoliani, intensi, che ti accarezzano il gusto che ti invitano ad un ritmo lento il ritmo di quest’isola che entra ed esce contemporaneamente dal tempo. La cucina di Filicudi fatta di sapori antichi ma sconosciuti alla maggior parte dei turisti, sapori a volte aspri a volte dolci ma sempre coinvolgenti come parte di un passato al quale chissà perché ti sembra di appartenere.

Siamo stati sette giorni ospiti di Villa La Rosa e qui abbiamo vissuto ancora più profondamente il senso filicudiano della vita.

E’ il secondo anno in questa pensione dove il personale tutto ci ha accolto ancora una volta come persone di famiglia.

Mimmo, il manager, che ti prende al porto e ti riaccompagna quando devi ripartire, che ti dà i suoi consigli su come vivere a Filicudi quando arrivi e ti chiede le tue impressioni quando parti, che è pronto quasi come il tuo miglior amico a dirti la sua se vuoi e se non vuoi almeno a regalarti sempre un sorriso. E trovi personaggi come Gabriele, sempre attivo e pieno di risorse, o il buon Beppe, ragazzo del Sud nato al Nord ma con una carica di umanità e simpatia come pochi.

E Daniela e Caterina sempre attive e instancabili nel cuocere pizze e nel servire ai tavoli.

Tutti con il sorriso sulle labbra, tutti con garbo misurato ed estrema cortesia.

Ed infine, per ultima ma non da ultima, Adelaide la moglie di Mimmo, che definire una bravissima cuoca è riduttivo perché non rende la grossa cultura culinaria e l’amore per la tradizione dei sapori filicudiani, appresi dalla mamma, la signora Lucia, e trasmessi con passione all’ospite nel tentativo, sempre riuscito, di offrire, attraverso il gusto, un’altra sensazione bella dell’isola: l’amore per il cibo presentato all’ospite come gesto di amicizia e di vicinanza.

Indimenticabili tra i primi piatti la pasta al pesto di capperi, la pasta al ragù di totani, i ravioli alla cernia, la pasta al pesto di mandorle, i pizzichi al pachino e pecorino, la pasta al pesto di finocchietto e la pasta alla crema di pistacchio. Tutti ingredienti semplici, offerti dalla natura del posto, eppure amalgamati in maniera deliziosa tanto da esaltare anche il gusto più raffinato e pretenzioso.

E tra i secondi come dimenticare le occhiate al cartoccio, il totano al vapore o ripieno, la tagliata di aguglia imperiale o di tonno, i gamberetti appena scottati, le polpette di totano alle cipolle in agrodolce? Tra i dolci poi il trionfo: torta ai fichi, strudel di ricotta, torta al cioccolato e pere, budino d’anguria, budino ai fichi d’india.

La signorilità dei proprietari e di Adelaide in particolare si rileva anche dal fatto, non di poco conto, che il loro ospite, pure a mezza pensione, può scegliere ogni giorno alla carta tra una varietà di sei sette primi e nove dieci secondi. E la scelta è stata sempre difficile perché si aveva un chiaro rammarico delle pietanze che dovevano essere rifiutate a favore di quelle prescelte. Ma tutti i clienti, tutti all’unanimità, a fine cena, tributavano la propria riconoscenza all’arte culinaria di Adelaide che non ha mai perso di vista l’obiettivo principale: quello di soddisfare l’ospite regalando intensità nella bontà.

Una menzione finale alla bravura di questa coppia, Mimmo e Adelaide, nell’aver saputo costruire, durante la nostra permanenza tre momenti di aggregazione di straordinaria bellezza: – una biennale della musica dove artisti noti e meno noti o semplici cultori del canto e della musica hanno voluto esporsi al giudizio del pubblico. Tutti coloro che si sono esibiti lo hanno fatto con garbo e con gradevolezza rendendo la serata molto piacevole; – una serata enogastronomica intitolata “ Filicudi e l’Etna si incontrano a Villa La Rosa” dove accanto alla consueta maestria di Adelaide in cucina, gli ospiti hanno potuto degustare una selezione di vini e spumanti dell’Etna; – ed infine una serata spensierata di balli e canti promossa dall’orchestra “ la Malarazza”. Artisti bravissimi che con canzoni e suoni della tradizione siciliana hanno saputo coinvolgere tutto il pubblico presente affascinato da ritmi a dir poco travolgenti. Tutti hanno cantato e ballato all’insegna della spensieratezza e allegria propinata con sapiente maestria.

Bravi, bravi tutti. A tutti un grazie di cuore.

Sono queste le vacanze che ciascuno di noi desiderava trascorrere e che ha trascorso nella magia trovata e lasciata a Filicudi.

Vacanze di sogno, da ricordare in città con grande nostalgia per le persone e le cose belle di Filicudi



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