Seychelles no frills

La Digue e Praslin nel nostro stile (un po' cialtrone e con bambini al seguito)
Scritto da: Heidi Nosiola
seychelles no frills
Partenza il: 28/10/2011
Ritorno il: 13/11/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Nell’immaginario colletivo c’è forse l’idea che alle Seychelles si possa andare solo nei resort di lusso e grazie a pacchetti organizzati. Noi ci siamo andati in maniera indipendente e dobbiamo dire che le possibilità sono notevolissime, di qualsiasi standard. Certo, non sono un posto economico al pari di altre zone del mondo, per una doppia si devono spendere come minimo 60-80€ al giorno, fare la spesa costa come in Italia, ma poi si riescono a trovare facilmente supermercatini, take away, chioschetti, quindi per una vacanza di due settimane è possibilissimo non eccedere i 2000 € a testa, senza farsi mancare nulla (se non il lusso).

Noi abbiamo scelto questa meta perché viaggiamo con i nostri pupi di 3 e 5 anni, abbiamo trovato un comodo volo Air Seychelles diretto da Milano Malpensa, notturno sia all’andata che al ritorno (comodo per i bambini, che così dormono, non si annoiano e soprattutto… non rompono!), non ci sono tante ore di fuso orario di differenza e la situazione sanitaria è accettabile (non sono richieste vaccinazioni né profilassi).

Abbiamo scelto di trascorrere una settimana sull’isola di La Digue ed una a Praslin, buona scelta perché in questo modo si riescono a visitare in lungo e in largo e senza affanno. In entrambi i casi abbiamo scelto la formula in guesthouse con la mezza pensione, rinunciando (volentieri) alla cucina internazionale e mangiando sempre creolo seychellese. Per pranzo ci siamo arrangiati con panini in spiaggia, ristorantini, chioschi.

A La Digue abbiamo girato in bicicletta, come tutti. Il noleggio di una bici costa sui 5 euro al giorno e si trovano facilmente anche i seggiolini per i bimbi. La Digue ci è piaciuta particolarmente proprio perché è piccola, sembra un grande paese, si riesce a vivere a contatto con la popolazione locale e poi le attrazioni sembrano concentrate, rispetto a Praslin: le più belle, in uno spazio ridotto.

A Praslin invece l’ideale è il noleggio di una macchinina (attenzione: guida a sinistra!) ma noi per abbattere i costi l’abbiamo fatto solo per due giorni, arrangiandoci poi con i bus (esperienza impressionante a causa dei dislivelli e dei tornanti al limite del capottamento!) o rilassandoci nella spiaggia di fronte alla nostra guesthouse.

Le spiagge sono tutte soggette a marea e, soprattutto quelle col reef, cambiano decisamente aspetto a seconda delle condizioni di questa: con la bassa marea possono assumere quasi un aspetto desolante, a causa dell’emersione dei coralli che – aihmè- sono tutti sbiancati. Però ai bambini è molto piaciuto esplorarle alla ricerca di granchi, stelle marine, paguri…

Tra le spiagge visitate, imperdibili, anche se necessitano di una scarpinata nella selva, Petite Anse e Anse Cocos, le nostre preferite in assoluto, ancora selvagge e primitive. Anse Lazio a Praslin è sicuramente affascinante e suggestiva, ma nell’andarci ci è un po’ presa l’inquietudine per lo squalo, che pochi mesi fa si è qui manifestato con due attacchi mortali. Tra le spiagge più tranquille e adatte ai bambini o ad una placida nuotata, Anse Severe e Anse Patates a La Digue, e Cote d’Or a Praslin.

Anse Source d’Argent a La Digue è sicuramente la più scenografica, infatti pare sia la spiaggia più fotografata al mondo. Purtroppo sembra anche essere la mecca delle gite organizzate, e nelle ore centrali di alcune giornate, viene letteralmente presa d’assalto da frotte di turisti che in genere approdano a La Digue solo per visitarla. In una di queste circostanze noi siamo scappati.

Si possono poi fare appassionanti gite in barca agli isolotti più piccoli: noi abbiamo solo fatto quella a Curieuse Island per vedere le tartarughe (ma anche i granchi!) giganti. Un grosso rammarico però è stato quello di non esserci organizzati per andare anche a Felicitè, dove pare sia impagabile fare il bagno insieme alle tartarughe marine!

Nonostante le indubbie attrattive delle spiagge e dell’ambiente naturale, in questo viaggio noi abbiamo sentito la mancanza di qualcosa, forse di atmosfera, di energia, sicuramente di calore umano. La popolazione per buona parte sembra un tantino fredda, quasi ostile, e non abbiamo capito se questo sia dovuto ad un loro normale atteggiamento, magari dovuto a certi aspetti un po’ crudi delle loro condizioni di vita, oppure se derivi dalla cattiva opinione che hanno dei turisti, forse perché abituati ad avere a che fare con vacanzieri abbienti che si aspettano soltanto di essere serviti e riveriti. In ogni caso quest’aspetto del luogo ci ha piuttosto deluso.

Il diario completo del viaggio, condito con il nostro punto di vista sempre un po’ goliardico e irriverente, si trova sul nostro sito: https://sites.google.com/site/diaridelwestfalia/home/seychelles-no-frills

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Anse Severe, La Digue

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pirati ad Anse Source d'Argent

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Cote d'Or, Praslin

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noce di cocco sexy (coco de mer)



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