Scozia on the road 4

Una terra tutta da scoprire
Scritto da: andrea70
Partenza il: 09/08/2013
Ritorno il: 16/11/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

9 Agosto

Volo easy Jet da Malpensa, arriviamo all’aeroporto di Edimburgo con qualche minuto di anticipo sul previsto, passiamo il controllo passaporti e ritiriamo i bagagli.

Per l’autonoleggio si esce dall’aeroporto e si segue il marciapiede a sinistra, dopo una bella camminata sotto un tunnel con tutte le indicazioni si arriva al terminal degli autonoleggi. C’è parecchia gente, l’auto che avevamo prenotato non è disponibile così ci danno una Skoda Rapid con cambio automatico, davvero bella, allo stesso prezzo, Sandra è un po’ meno felice quando, alla prima frenata, pigio il freno col piede sinistro e, solo la cintura di sicurezza, la salva da un frontale col cruscotto, occorre imparare a dimenticarsi del piede sinistro poi guidare col cambio automatico è una meraviglia.

Avevamo previsto di fare tutto un tour delle abbey ma è parecchio tardi, decidiamo di prendere le cose come verranno senza affannarci, sono iniziate le vacanze!

Prima tappa alla Rosslyn Chapel, resa ancora più famosa dal libro e film “Il codice da Vinci”, cosa dire… un piccolo gioiello da gustare con calma grazie ad una mappa che aiuta a riconoscere e decifrare le effigi e i punti più interessanti.

Abbiamo anche il primo impatto con i prezzi delle attrazioni in Scozia, qui è tutto ben organizzato, parcheggi, assistenza, descrizioni, tutto in ordine ed efficiente, con persone gentilissime e disponibili, ma ovviamente la qualità si paga e non poco, ne vale assolutamente la pena, ingresso: 9 euro.

Arriviamo alla Melrose Abbey che sono le 17,10, l’ultimo ingresso era 10 minuti prima, ormai siamo in “fase zen” e assorbiamo il colpo senza patemi, soprattutto perchè l’abbazia è circondata da una cancellata che lascia vedere praticamente tutto, certo, non possiamo passeggiare tra le rovine, ma la vista è suggestiva e completa, poi con qualche acrobazia si fanno foto spettacolari.

Tutte le abbazie chiudono le visite alle 17 o 17,30 al massimo quindi anche la successiva Kelso Abbey non è visitabile. Anche qui però dalla cancellata si vede tutto o quasi, tenete conto che si tratta di resti anche se molto ben conservati, quindi anche rimanendo fuori nulla rimane celato, forse solo la magica sensazione di camminare tra quelle pietre. Piccolo rimpianto.

Ormai rassegnati a veder conclusa la prima giornata di visite cerchiamo un hotel dove dormire.

Una raccomandazione, se siete molto abili con internet, booking on line e con la lingua potete andare all’avventura e prenotare lungo il cammino assicurandovi massima elasticità, in caso contrario: meglio essere un po’ più legati con date e spostamenti ma prenotare in anticipo perché, soprattutto in Agosto, in certi posti si fa davvero fatica a trovare una sistemazione e lo scopriremo nei giorni seguenti.

Dormiamo in un piccolo hotel (Clovenfords Country Inn) a Galashielsnei pressi di Peebles che è sulla strada per Stirling, la nostra destinazione per il giorno successivo, niente da dire, pulito e ben attrezzato, ceniamo nel bel ristorante all’interno dell’hotel, prezzi assolutamente ragionevoli.

10 Agosto

Dopo un’oretta di auto arriviamo allo Stirling Castle, parcheggiamo sotto la rupe e camminiamo fino all’ingresso (14 Ä a testa).

Il castello è molto bello , una vera e propria fortezza con stradine , cortili e botteghe artigianali, la visita richiede un paio d’ore almeno.

Si possono visitare gli interni e salire sulle varie torri, la visita guidata Ë molto interessante e racconta la storia del castello nonché alcuni aneddoti inquietanti che non possono mancare in un maniero che si rispetti.

Usciamo e ci dirigiamo verso Fort William dove vorremmo dormire per partire l’indomani mattina presto alla volta di Mallaig, là si prende il traghetto per l’isola di Skye.

Pranziamo in un pub a Callander e ci facciamo una bella tirata tra strade ben tenute ma che non permettono velocità elevate. Attenzione in Scozia sulla maggior parte delle strade provinciali si può viaggiare a max 60 miglia orarie (95Km/h), si arriva a 105Km/h su quelle che sono le loro autostrade (poche). Ci sono autovelox dovunque quindi meglio essere prudenti.

Arrivati nei pressi di Fort William ci mettiamo subito in cerca di un Hotel o un B&B dove dormire, nulla. E’ tutto fully booked, i B&B recano sull’insegna posta all’ingresso la scritta NO VACANCY, quindi niente camere disponibili.

Il tempo passa, la sera si avvicina, non è l’inizio di una poesia ma di qualche preoccupazione, cominciamo a guardare i sedili della Skoda chiedendoci quanto saranno accoglienti…

Decidiamo di rischiare e procediamo verso Mallaig, almeno saremo già a destinazione, il primo Hotel che incrociamo entrando in paese ha camere disponibili ma da fuori mi fa una brutta impressione, decido di fare il difficile e proseguiamo oltre.

Scelta fortunata o istinto da tour Operator dilettante, troviamo l’ultima camera al West Highland, in cima ad una collinetta ed affacciato sul porto , Wifi gratuito e receptionists gentilissime che mi fanno anche stampare la conferma di prenotazione fatta on line per il traghetto del giorno dopo.

Per cena Sandra mi consiglia il Cornerstone, un piccolo ristorante al primo piano di una costruzione che da fuori non mi avrebbe particolarmente attirato, ma lei c’è già stata e garantisce per la qualità. Niente di più vero.

Innanzitutto il servizio è lodevole, in molti posti in Scozia la cucina chiude alle 21 e già qualche minuto prima non vi accettano più per la cena, qui ho visto gente fatta accomodare ben oltre le 21,30.

La cena si rivelerà assolutamente la migliore del nostro soggiorno in Scozia, iniziamo con delle cozze meravigliose adagiate su una zuppa che meritava di essere mangiata quanto le cozze stesse.

La tendenza dei ristoranti qui è di friggere tutto, per cui con grande sorpresa trovo un piatto di pesce al vapore. Buonissimo con aringhe, salmone, cappesante, gamberoni e altro adagiati su un letto di verdure.

Le patate fritte (eh beh qualcosa dovevamo pur lasciargli friggere…) erano anch’esse molto buone.

Chiudiamo la cena con il dolce, Sandra con lo Sticky Toffee pudding, un dolce tipico dalla strana composizione servito sotto una colata di crema al caramello calda, io con una cheesecake all’arancio favolosa. Il conto: 74 pound in due vino compreso, per quanto e come abbiamo mangiato ne valeva la pena.

Facciamo una passeggiata fino all’hotel e poi a nanna, è stata una giornata faticosa e un po’ snervante ma chiusa in bellezza.

11 Agosto

Al mattino facciamo un giretto per il paese e per il porto per qualche foto poi ci dirigiamo all’attracco del traghetto.

Il traghetto per l’isola costa circa 30 euro per auto + 2 persone, è meglio prenotare via internet per essere sicuri di salire, bisogna però inserire la targa dell’auto quindi non si può fare direttamente da casa con l’auto a noleggio.

Chi non prenota arriva all’ormeggio e viene fatto accodare a parte, quando sono saliti i veicoli con prenotazione si comincia a far salire gli altri, il rischio di restare a terra c’è ma ci sono almeno tre-quattro traghetti al giorno quindi si può sempre salire sul successivo.

La traversata dura una mezz’ora durante la quale gli antifurti delle auto che si attivano al rollio del traghetto, ci tengono compagnia.

Il tempo all’arrivo è bruttino, prima di entrare al Dunvegan Castle facciamo un veloce spuntino in un ristorante/hotel proprio dove la strada principale si divide nel centro dell’isola (una direzione per Dunvegan e una per Portree).

Il castello vale la visita, sia come struttura che per quello che si vede dai punti panoramici.

Ripartiamo alla volta del B&B prenotato dall’Italia (sull’isola non ci sono molte strutture, almeno qui è consigliabile prenotare).

Al Willow Bank B&B ci accoglie una signora dolcissima e molto simpatica, la casa è davvero bella, conserva un che di antico e al tempo stesso accogliente.

Ci facciamo consigliare dalla signora un buon ristorante dove rifocillarci dopo il giro della cittadina e prendiamo un po’ di indirizzi.

Mentre camminiamo fino al molo e alla riva , molto suggestivi, comincio a chiamare i vari ristoranti per prenotare un tavolo, niente da fare, nessuno accetta prenotazioni, ci si può accomodare all’ingresso e attendere che si liberi un tavolo, una prassi assai diffusa all’estero ma a cui sono allergico…

Ci godiamo la passeggiata tra le stradine di Portree e in riva all’oceano, tra barche e casette colorate, ci imbattiamo in un Hotel & restaurant (The Rosedale) e troviamo un tavolo disponibile di li a pochi minuti.

Va beh lo ammetto siamo due buongustai e anche qua ci sfondiamo di pesce, il piatto di pesce per due è una roba da leggenda, mezza aragosta, granchio, gamberoni, 6 ostriche che Sandra nemmeno assaggia perché le sembra di “leccare la chiglia di una barca” e così mi sacrifico io…poi salmone e aringhe marinate che paiono bistecche e le immancabili cozze, il tutto adagiato su un letto di verdure e con patate arrosto o fritte di contorno. La coppia accanto a noi al ristorante, quando ha visto arrivare la portata al nostro tavolo si è affrettata a richiamare l’attenzione della cameriera per cambiare l’ordinazione, fate voi.

Quanto abbiamo speso? Una follia, circa 35 pound a testa, in Italia ci mangiavi giusto le cozze e qualche gamberetto asfittico…

D’altronde a pranzo si va di spuntini e fish & chips, alla sera bisogna recuperare…

Torniamo al B&B un’altra volta soddisfatti, ma chi ha detto che in Scozia si mangia male ?

12 Agosto

Partiamo alla volta dell’Eilean Donan Castle, ho preso un colpo d’aria perchè ho la febbre, Sandra scherzando mi dice che sono state le ostriche , no no è proprio un colpo d’aria, il viaggio per me sarà un via di mezzo tra l’eroico e il rintronato, con una certa prevalenza del rintronato purtroppo.

I paesaggi verso la meta valgono quanto al destinazione, suggestivi e bellissimi.

Costeggiando il famoso Loch Ness visitiamo l’Urquarth Castle, ormai sono solo rovine ma di grande fascino. Non prendiamo il battello sul Loch Ness, Nessie ci saluterà un’altra volta e visto il mio stato non è consigliabile la navigazione…

Raggiungiamo Inverness a metà pomeriggio, la cittadina è davvero molto graziosa e trafficata.

Finalmente troviamo una farmacia per prendere l’equivalente della nostra tachipirina e poi lascio Sandra ad un solitario tour di Inverness dove può dedicarsi ad uno shopping impunito, io mi accascio a letto sfasciato dai brividi di freddo sperando di rimettermi per la mattina successiva.

Ceniamo nel ristorante dell’Hotel, praticamente guardo il piatto e subisco le domande insistenti della cameriera che, poveretta, non può sapere quanto più volentieri starei su un materasso invece che su una seggiola…

13 Agosto

Dopo una sudata degna di un ciclista sullo Stelvio mi sveglio sfebbrato e rassicurato (visto che era solo un colpo d’aria???), si riparte.

Visitiamo il Dunrobin Castle dopo aver costeggiato l’oceano, la scozia è terra di abbazie e castelli, ne troverete praticamente in ogni regione, che siano ancora perfettamente conservati o in rovina meritano una foto o una visita, perché si stagliano sempre su un paesaggio affascinante.

Ritorniamo verso Inverness e deviamo leggermente dalla strada principale per visitare il paesino di Dornoch, carino e molto tranquillo, facciamo quattro passi (e di più non ne servono perché è davvero piccolo) e via.

Arriviamo all’abbazia di Elgin , indovinate un po’, in ritardo come nostro solito, purtroppo i Km erano tanti e non si può correre, anche perché il paesaggio merita di essere visto con calma magari fermandosi a fare delle foto o a respirare aria di mare.

Riusciamo comunque a vedere l’abbazia in quanto i cancelli sono aperti manca solo la guida per la visita con commento, direi che visti i precedenti stavolta è andata di lusso.

Dopo un bel viaggio tra strade circondate da boschi e che all’improvviso sbucano in cima ad una vallata arriviamo nei pressi di Stonehaven, Sandra si è segnata una locanda dove trascorrere la serata, io cerco la guest house che ho prenotato via booking la sera prima.

Incredibile, la guest house che ho scelto senza preoccuparmi della locanda di Sandra è di fianco alla locanda stessa, Lairhillock Lodge e Lairhillock Inn, in effetti…

La guest house è molto accogliente e a buon prezzo, colazione inclusa. La locanda davvero caratteristica, cena leggera e quattro chiacchiere in un’atmosfera molto old style.

14 Agosto

Mentre ci stiamo vestendo la reception ci avvisa via telefono che l’orario per la colazione è quasi terminato, oh ma sono appena le 9…quindi scendiamo di corsa .

Ci avviamo verso Stonehaven dove lasciamo l’auto vicino alla banchina e facciamo un giretto in paese, dove la brezza porta il profumo del mare tra i vicoli . Le poche auto che circolano sembrano manufatti alieni in questo posto trasportato qui da un quadro di fine ‘800 .

Lasciamo il paese e arriviamo al Dunnottar Castle. Si cammina tra i ruderi e poi dentro il sito , in riva all’oceano. Paesaggio da favola, il tempo è anche bello, l’unico rumore è il trattorino del tizio che tosa l’erba, persino i numerosi turisti sembrano vivere questi momenti in un silenzio carico di ammirazione.

Riprendiamo l’auto e scendiamo verso sud, la successiva tappa è il Glamis Castle, decisamente uno dei più bei castelli scozzesi, e anche uno di quelli meglio conservati.

La visita alle stanze richiede un’ora buona, come sempre suggestiva e soddisfacente, si viene trasportati dolcemente in un’altra epoca.

E’ ormai primo pomeriggio, decidiamo di concederci uno spuntino nelle cucine del castello dove ora c’è un vivace bistrot che prepara piatti con gli ingredienti prodotti dagli orti e dalle riserve della tenuta attorno al castello e vende anche marmellate e conserve.

Uscendo facciamo un giretto per il parco davanti al castello, starsene sdraiati sull’erba tagliata all’inglese, sotto un tiepido sole (perché la temperatura in questi giorni è andata dai 13 ai 18 gradi) è molto rilassante.

Dopo una piccola “siesta” non troppo lunga per evitare un abbiocco epocale, riprendiamo il viaggio verso St. Andrews.

St. Andrews è una cittadina vivace, si parcheggia lungo una delle vie principali e quindi a piedi raggiungiamo i vari luoghi di interesse. Visitiamo il cortile dello splendido college, l’abbazia (stavolta siamo arrivati in tempo!) e il castello.

Non manca davvero niente e facciamo anche una passeggiata tra le vie, prima di riprendere l’auto.

Arriviamo a Dunfermline che è quasi sera, abbiamo prenotato in un hotel vicino al centro, la cittadina non è per niente brutta, c’è un po’ di traffico.

Dopo una doccia cerchiamo un posto per la cena, e appena fuori città, superati alcuni centri commerciali troviamo l’Harvester, un grande locale stile American Western, servizio rapido ed impeccabile, hamburger e patatine a volontà, riesco addirittura a bere un espresso che non abbia il sapore di acqua sporca (potete anche chiedere l’espresso ma il caffè in Scozia non Ë che sia cattivo, se fosse cattivo sarebbe quasi bevibile, Ë imbevibile, e io sono testardo).

Si va a letto, domani ci attende Edimburgo.

15 Agosto

In questi giorni ad Edimburgo ci sono vari festival e la città è in fermento, infatti non siamo riusciti a prenotare nessun hotel a prezzi abbordabili (minimo erano 180 Ä per una camera doppia), così abbiamo deciso di venire a Edimburgo in auto e dormire un’altra notte a Dunfermline, che dista una mezz’ora di macchina.

Tra l’altro entrambi avevamo già visitato Edimburgo qualche anno fa quindi si trattava di un piacevole ritorno in quella che considero una delle città più belle e sottovalutate d’Europa.

Arriviamo a Edimburgo in mattinata e troviamo un parcheggio a pagamento vicino alla stazione, sosta massima 4 ore, torneremo a cambiare il ticket più avanti. La città è affollatissima, girarla in auto impensabile anche perché il navigatore ci perde di continuo per la gioia mia che, come dice Sandra “ringrazio tutto il calendario”.

Facciamo un giro su uno dei bus scoperti così rivediamo i punti principali in modo veloce, scendiamo al Castello, davanti al quale è montato un enorme palco per gli spettacoli del Fringe Festival.

Replichiamo la visita al castello perché lo merita, facciamo giusto uno spuntino veloce in un bistrot all’interno, la vista sulla città‡ Ë molto bella ma ancora abbiamo l’asso nella manica : Calton Hill.

Dopo aver gironzolato per vicoli e stanze facciamo un giretto in città‡ , tappa obbligata all’Hard Rock caffè per le magliette , poi di corsa all’auto perché il tempo di sosta sta scadendo, decido di fare l’ultimo tratto di corsa perché il tempo è scaduto, buona intuizione perché arrivo all’auto mentre mi stanno facendo la multa per aver superato il tempo consentito, il poliziotto mi chiede se è la mia e se ne va graziandoci. Uff.

Lasciamo il centro e saliamo verso Calton Hill, in auto si arriva ai piedi della collinetta poi preparatevi ad una bella scarpinata, ma come per tutte le cose faticose in Scozia, ne vale la pena.

A parte che la collina stessa merita una visita, ma la vista su Edimburgo è impagabile e andando verso sera i colori del crepuscolo in arrivo creano uno scenario indimenticabile. A strapparci dai nostri sogni ad occhi aperti arriva un vento freddo e fastidioso, finiamo di immortalare il paesaggio e torniamo alla macchina.

Uscire da Edimburgo richiede tempo, c’è molto traffico e si procede a rilento, arriviamo a sera al nuovo Hotel. Scopriamo che all’interno ha un ristorante italiano, stavolta cediamo più alla stanchezza che al desiderio di pasta, Sandra è l’unica a prendere la carbonara che infatti della carbonara ha giusto gli ingredienti.

Al mattino dopo colazione ripartiamo alla volta dell’aeroporto di Edimburgo, restituiamo l’auto in perfette condizioni e salutiamo la Scozia a mezzogiorno abbiamo un volo Aer Lingus per Dublino.

Vacanza eccellente, posti magnifici, tanta natura, tanti castelli suggestivi e gli scozzesi che , fermandovi ad ascoltare scoprirete essere gentili, curiosi, simpaticissimi.



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