Fantastico tour della Scozia in 10 giorni

Come tutti gli anni agosto si avvicina ma le nostre idee per le vacanze sono ancora molto vaghe. Cerco mete e ispirazione su internet e quasi per caso mi imbatto nei racconti di viaggio scozzesi. E leggo di castelli e cornamuse, di whisky e di fantasmi… Ed è già deciso… Quest’anno si va in scozia!
Scritto da: rafa&mari
fantastico tour della scozia in 10 giorni
Partenza il: 03/08/2010
Ritorno il: 12/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Come tutti gli anni agosto si avvicina ma le nostre idee per le vacanze sono ancora molto vaghe. Cerco mete e ispirazione su internet e quasi per caso mi imbatto nei racconti di viaggio scozzesi. E leggo di castelli e cornamuse, di whisky e di fantasmi… Ed è già deciso….Quest’anno si va in scozia! Seguendo i consigli di altri turisti, decidiamo di abbozzare ancor prima di partire un itinerario di viaggio che ci permetta di prenotare in anticipo i B&B necessari per la nostra permanenza. Compriamo una guida (nel nostro caso Lonely Planet che però sconsiglio per la scarsità di informazioni) e optiamo per un tour antiorario (Striling, Perth, Pitlochry, Inverness, Skye, Oban, Edimburgo). Prenotiamo il volo più conveniente possibile che si dimostra essere quello della Lufthansa con partenza da Roma per Edimburgo, circa 160 euro a persona che visto lo scarso anticipo ci sembrano una buona proposta, prenotiamo una macchina con la A. Clark a 150 sterline (di cui 20 per la registrazione del secondo guidatore), provo ad abituarmi alla stravagante idea di partire in pieno agosto con una valigia fatta solo di felpe e indumenti a manica lunga e ci siamo… siamo pronti per quest’avventura scozzese. 1° GIORNO: Arriviamo ad Edimburgo in perfetto orario (circa alle 14.30 ora locale) e recuperati i bagagli ci affrettiamo a prelevare la macchina. L’obiettivo è infatti mettersi in marcia per Stirling, dove abbiamo intenzione di visitare la cattedrale che chiude alle 16. La macchina c’è, la praticità con la guida a destra un po’ meno, ma una volta presa l’autostrada ( indicataci sapientemente da un navigatore su cui avevano all’occorrenza caricato le mappe scozzesi), si ci abitua velocemente all’idea di sorpassare a destra! Arriviamo a destinazione appena in tempo per parcheggiare la macchina appena fuori dal centro storico e ci dirigiamo verso la cattedrale, Church of the holy Rude. L’impatto è fantastico, sarà per l’imponenza delle colonne in pietra o per le vetrate dai mille colori, ma decisamente pensiamo sia stata una buona idea farci una sosta. Poi ci dirigiamo verso il castello che, a quanto dicono, dovrebbe se non superare almeno uguagliare quello ben più famoso di Edimburgo. Il panorama effettivamente merita, l’interno del castello un po’ meno. In realtà riusciamo a veder poco: il palazzo è chiuso per restauro mentre il museo degli Argyll (gestito direttamente dall’esercito) chiude, a differenza di quanto riportato dalla guida, alle 16.45, o, a piacimento dei militari, anche un po’ prima. Dopo il castello decidiamo di fare un giro per la città vecchia, ci imbattiamo in una fabbrica di cornamuse in Broad St. Ad altezza della Mercant Cross e ne nasce una passione che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Prima di raggiungere il B&B prenotato appena fuori Stirling, decidiamo di visitare il Wallace Monument, di cui però vediamo solo la struttura esterna, la zona dove sorge l’edificio è panoramica ed è comunque una sosta piacevole. Ci avviciniamo quindi a Bridge of Allan dove abbiamo prenotato per la notte (Inverallan Lodge, 55 sterline a notte, un posto carino, di cui ci colpisce l’abbondante colazione al risveglio ). Di sera ceniamo (presto, come accadrà per l’intera vacanza perché mediamente alle 21.30 le cucine chiudono) a Weaterton Arms. La carne è squisita e i prezzi più che abbordabili (circa 29 sterline in due). Stanchi per il viaggio ma decisamente già affascinati da questi primi contatti con la Scozia, andiamo a dormire.

2 GIORNO: Fantastico: il tempo è di nuovo bello. Dopo una colazione fin troppo abbondante, ci muoviamo alla volta di Scone, per visitarne il palazzo. Decidiamo di seguire un itinerario turistico che ci conduce al Monumento a D. Strirling, che troviamo affascinante non fosse altro per la posizione in cui si trova, immerso com’è nella campagne scozzesi. Decidiamo di fare una sosta al castello di Doune che non visitiamo per tempo perchè è necessario arrivare a Scone prima delle 17.00. Stavolta la guida ha ragione, il castello vale il viaggio, l’edificio è ben conservato e imponente e la vista da cui si gode dal lato posteriore è fantastica. Riesco a staccare mio marito dalla macchina fotografia e ci rimettiamo in viaggio alla volta di Dunblane, dove abbiamo intenzione di visitare la cattedrale. Bella ma non entusiasmante è il commento con cui ci congediamo dove aver cercato invano la pietra dei “pitti” qui conservata secondo la guida. A metà mattinata arriviamo al Palazzo di Scone, di cui visitiamo gli interni, mediamente belli, e l’esterno che decisamente colpisce di più. Pavoni in libertà, una cappella con la pietra del destino (una copia in verità), il campo delle farfalle e il giardino di fiori fanno respirare un’atmosfera ben più selvaggia. E scozzese. Lasciamo Scone per dirigerci verso St. Andrews , probabilmente la più famosa delle cittadine del Fife, non fosse altro per i campi da golf. Qui visitiamo la cattedrale, di cui in realtà restano solo le rovine che sono però più che sufficiente per evocarne la grandezza. Il sito è affascinante, e la vista da cui godiamo dalla torre di St. Rule vale la fatica della scalinata! Dopo la visita alla cattedrale facciamo un giro nel centro, assolutamente meno bello della zona vecchia, obbligatoria una sosta gelato perché almeno finora la temperatura è piacevolissima e meno fredda di quanto mi aspettassi. A conferma, in spiaggia non mancano eroici bagnanti! Lasciamo St. Andrews per muoverci verso Crail, dove passeremo al notte al Marine Hotel, un B&B carino con vista sul mare (70 sterline). Ceniamo al Golf Club Hotel, tradizionale fish e chips e pesce affumicato, il risultato non convince forse per questo riteniamo il pezzo un po’ caro (36 sterline).

3 GIORNO: Stamattina il tempo non sembra volerci irridere. Una pioggerellina sottile e fastidiosa ci accompagna per tutto il viaggio da Crail a St. Monans, ma la costa del Fife ci appare bella anche così. Ci muoviamo alla volta di Kinross, punto di accesso al Loch Leven Castle, che sorge su un isolotto. A incuriosirci è innanzitutto la fama di questo castello, noto per essere stato la prigione di Maria Stuart. La pioggia però rallenta il collegamento, e la cosa non ci dispiace troppo perché almeno dall’esterno il castello delude. Ci rimettiamo in marcia diretti al castello di Glamis. Bellissimo, sicuramente tra i castelli che ci sono piaciuti di più. Prima visitiamo gli interni, colpiti dalla bellezza di alcune sale e incuriositi dalle storie di fantasmi sapientemente raccontate dalla guida. Poi facciamo un giro all’esterno, negli immancabili giardini, belli ma meno di quelli del palazzo di Scone. Nel parcheggio facciamo la conoscenza della bizzarre mucche delle Highlands, che più volte rincontreremo nel nostro viaggio. Diretti verso Pitlocry, facciamo una sosta ad Aberlemno, dove finalmente riusciamo a vedere le pietre dei pitti, che compaiono all’improvviso misteriose e secolari sul ciglio della strada. Riprendiamo la strada per Pitlocry costeggiando il fiume Tay, seguendo un itinerario davvero piacevole. Il paese è carino e pieno di gente. Raggiungiamo l’albergo prenotato (Moulin Inn,75 sterline, a mio avviso il più caratteristico B&B in cui abbiamo pernottato). Ceniamo al Moulin Inn che la nostra guida suggerisce come il migliore pub scozzese per l’atmosfera e la birra prodotta. La birra è imbevibile, il pub davvero tradizionale. Ceniamo a base di carne, decidiamo che è arrivato il momento ora che siamo nelle Highland di provare l’haggis ma soprattutto scopriamo il whisky scozzese ( l’Edradour è a mio avviso il migliore di tutti). Per tutti gli aspetti, la cena ci è piaciuta molto e anche qui il prezzo non ci è sembrato eccessivo (40 sterline).

4 GIORNO: Stamattina il cielo è di nuovo un po’ coperto ma soprattutto la temperatura è più bassa che all’arrivo. Dovendo scegliere per tempo tra la visita alla distilleria e la Tay Forest , optiamo per quest’ultima rinomata come la regina delle foreste scozzesi. Raggiungiamo Queen’s View, dove si può godere di una vista sul lago Tummel incantevole. Poi ci rimettiamo in marcia, e nonostante l’esitazione alla fine cedo al richiamo di Nessie e raggiungiamo il lago di Lochness. Il lago, lunghissimo e scuro da sembrar tetro assolutamente non è il più bello della Scozia e tutte le strutture dedicate al mostro che lo circondano, specie nella zona di Drumnadrochit se possibile lo rendono anche più spiacevole. Un peluche di Nessie lo acquisto comunque, ma scappiamo via diretti a Plockton. Facciamo una sosta all’Urquhart Castle, ma il sito è pieno di gente e soprattutto ancora troppo commerciale per i nostri gusti per cui decidiamo di non visitarne l’interno. Riprendiamo la strada attraverso la Valle del Loch Duich. Il paesaggio addentrandoci nel cuore delle Highland cambia e si inasprisce, ma è fantastico. Siamo circondati da montagne e cascate, stambecchi ci tagliano la strada e pecore, migliaia di pecore ovunque. Raggiungiamo l’Eilean Donan Castle, il castello più suggestivo e secondo noi il più bello della Scozia. La visita e le foto all’esterno della struttura sono una tappa obbligata. Alla fine raggiungiamo Plockton, una bellissima cittadina su una baia piena di isolotti. Qui pernottiamo secondo programma al Waterside Guest House (160 sterline per 2 notti, avendo deciso di tornare a Plockton anche di ritorno dalla visita all’isola di Skye, prevista per il giorno successivo). La stanza è carina e soprattutto ha una vista fantastica. Ceniamo al Plockton Inn, con cena a base di pesce (43 sterline).

5 GIORNO E’ di nuovo una bella giornata, fa freddo ma c’è il sole. Prima di partire per Skye facciamo una gita in barca con partenza dal porto di PlocKton con la Calumn per vedere le foche. Davvero divertente. Poi ci rimettiamo in cammino per raggiungere Kyle of Lochalsh, dove attraversiamo il ponte che conduce all’isola di Skye. In marcia verso Dunvegan, facciamo una sosta per vedere Dun Beag Broch, una fortificazione ad uso militare. Poi raggiungiamo il castello, assolutamente deludente: la struttura è tutta impalcata e interessata da una massiccia ristrutturazione, i giardini assolutamente anonimi. Decidiamo allora di metterci alla ricerca della Coral Beach, spiaggia formata da scheletri di alghe coralline. E questa si che ci piace parecchio. Ci intratteniamo qui per una lunga sosta, anche per riposarci dalla passeggiata che conduce alla spiaggia di oltre un miglio. Prima di lasciare l’isola visitiamo una delle tante fabbriche di ceramica riportate dalla guida ma senza capire il perché di tanta enfasi. Tutto sommato l’isola di Skye non è stata un granchè. Torniamo a Plockton dove impazza 1 simpatica festa cittadina. Ceniamo bene al Plockton hotel (32 sterline, un piatto di carne e uno di pesce) poi partecipiamo ad un divertente ceilidh al Plockton Inn.

6 GIORNO: Oggi sappiamo di dover fare un bel po’ di strada. La nostra destinazione finale è infatti la città di Oban. Ci muoviamo alla volta di Fort William, ma prima di giungervi facciamo una sosta al Commandos Memorial un monumento dedicato ai soldati della seconda guerra mondiale. Poi raggiungiamo Fort Willliam che si guadagna il primato a nostro avviso della città più brutta vista in Scozia, piena solo di negozi di souvenir. La lasciamo senza troppo rammarico e decidiamo di esplorare il Glen Nevis per dirigerci verso le cascate Steall Meadows, caratterizzate da un salto di 100 m. Il posto e la passeggiata per raggiungerle sono davvero molto belle. Prima di lasciare la zona di Fort William, visitiamo il fiordo di Glienfienn e il monumento sormontato dalla statua di un highlander. Anche questa zona ci piace un bel po’. Ci rimettiamo in macchina per raggiungere dopo diverse miglia la cittadina di Oban, una deliziosa località situata su una baia. Qui ceniamo in una steak house e pernottiamo al Kilchrenan Guest House (38 sterline), la camera è pulita e carina, l’accoglienza del proprietario ottima.

7 GIORNO: E’ il momento di visitare una distilleria di whisky, e quella di Oban in attività dal 1794 è davvero interessante. Dopo la visita, la degustazione e l’inevitabile acquisto di litri di whisky, ci rimettiamo in marcia. Finalmente diretti verso la Capitale! Il programma prevede di visitare Edimburgo a piedi per i prossimi giorni per cui prima della restituzione della macchina decidiamo di visitare la Rosslyn Chapel, la cappella resa famosa dal Codice Da Vinci. Un posto davvero enigmatico che secondo me merita una sosta. Dopo la visita raggiungiamo Edimburgo e il B&B scelto:Fraser Guest House, dove pernotteremo per tre notti. Il posto è centrale (la città vecchia si raggiunge tranquillamente a piedi) ed economico almeno rispetto agli altri consultati su internet (270sterline per tre notti). Di sera ceniamo al David Bann, il più famoso ristorante vegetariano della città.

8-9 GIORNO: Prima di privarci definitivamente la macchina, decidiamo di raggiungere Cramond un centro a pochi km da Edimburgo, consigliato dalla nostra guida come l’angolo più pittoresco della capitale. E’ così anonimo e abbandonato che non ci restiamo per più di dieci minuti. Restituiamo la macchina presa a noleggio e con un pullman ci avviciniamo al centro della città. E’ una bella giornata di sole e dal castello comincia il piacevolissimo tour a piedi per la città. La old town è strapiena di gente, probabilmente per via dei vari festival che si tengono ad Edimburgo nel mese di agosto. Il castello è bello ma di sera i giochi di luce che lo impreziosiscono lo rendono ancor più suggestivo ed emozionante. Dapprima seguiamo l’itinerario insolito a piedi proposto dalla nostra guida che stavolta ci colpisce e ci mostra scorci della città che da soli probabilmente non avremmo scoperto. Poi visitiamo la St. Giles Cathedral, semplice ma bella. Infine decidiamo di chiudere la giornata in uno dei tanti pub della città vecchia e dopo la lunga passeggiata una pinta di Tennet’s è proprio quello che ci vuole. Il giorno successivo riprendiamo la visita in città,sempre muovendoci a piedi e girando senza una meta lasciando che sia la curiosità a guidarci. Seguendola, visitiamo il parlamento. La struttura esterna è decisamente bizzarra, ma la visita interna della Main Hall è tutto sommato interessante. Dal parlamento ci spostiamo nella città nuova, dove si erge imponente il monumento a Walter Scott. Infine visitiamo la National Gallery of Scotland che da italiani troviamo un po’ poverella,(di certo non sarà un caso che l’opera maggiormente degna di lode sia la scultura di Canova “le Tre Grazie”). Usciti dal museo per un puro colpo di fortuna riusciamo ad acquistare i biglietti per il Military Tatoo, a cui partecipiamo la sera stessa, una parata militare così ben organizzata e suggestiva che da sola vale da visita ad Edimburgo. Torniamo in albergo con l’amaro in bocca che accompagna sempre la fine di una vacanza. Ripenso a quanto letto prima di partire negli altri diari di viaggi:è proprio vero la Scozia ha un fascino e una magia che la rendono unica e che è difficile immaginare senza averla visitata. Ma che sicuramente, dopo esserci stato, ti resterà nel cuore



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