Naturalmente Scozia!

Partenza da Edimburgo e poi su a nord, nelle vere Highlands.
Scritto da: melsto
naturalmente scozia!
Partenza il: 27/06/2009
Ritorno il: 12/07/2009
Viaggiatori: fino a 6
Finalmente, dopo diversi anni di attesa, decidiamo di andare in Scozia: io, mio marito ed Elena di 13 anni: puntiamo su Edimburgo per poi dirigersi a nord, per gustarci le vere Highlands. Partiamo il 27 giugno da Pisa con volo Ryanair, arrivato puntuale a Edimburgo e abbiamo cenato in aeroporto (17£) prima di tuffarci nella “vita scozzese”. Infatti, appena usciti dall’aereoporto, ci siamo accorti che, nonostante fossero le 20 passate, era sempre giorno pieno e siamo andati a prendere un taxi. Esperienza very english: taxi tipico nero. L’autista carica i bagagli accanto al posto di guida, noi ci accomodiamo sul divanetto posteriore e, via, si parte. Ma come: tutti sembrano venirci addosso! Questa é la prima impressione del traffico con guida a sinistra. Antonio già pensa che se gli sembra strano ora, figuriamoci come sarà traumatizzante guidare. Edimburgo ci accoglie con cielo grigio e le sue casette grigie, eleganti, un po’ austere, ordinate, e, via via che ci avviciniamo al centro, i palazzi sempre più eleganti, tanto che all’autista che per far conversazione (povero lui…) tesseva le lodi dell’Italia, abbiamo subito detto “very beautiful city!”. Spendiamo 25 sterline di taxi, ma vista l’ora e i bagagli, era proprio quello che ci voleva. Il Bed and breakfast che ci accoglierà per due notti é il Frasers, 7 Bellevue Place. 75 sterline a notte per la tripla, senza infamia e senza lode, colazione continentale ma ci stupisce il proprietario: ci dice che l’indomani mattina ci lascerà la colazione pronta perché lui non ci sarà, noi dobbiamo lasciare la chiave in camera e chiudere il portoncino d’ingresso dietro di noi, lui tornerà tra 4 giorni: se questa non é fiducia…!

Domenica 28 di buona mattina diamo il via alla nostra giornata a Edimburgo e subito ci rechiamo al Waverly Bridge dove acquistiamo 3 biglietti per il giro in bus (Edinburgh Bus Tours) a due piani e gli ingressi per il castello. Partono così le prime 60 sterline della giornata. Utilizzeremo il pullman per avere un’infarinatura della città ma anche per spostarci. Il castello di edimburgo ci accoglie avvolto nella nebbia: dal piazzale non si vede neanche l’ingresso e via via una pioggerellina finissima rincara la dose. Purtroppo niente veduta dal castello che un po’ci delude: inoltre Elena accusa il riacutizzarsi della sua tallonite e usciamo senza terminare la visita. Passeggiamo lungo il Royal Mile, ammirando St. Giles Cathedral e andiamo in Princess Street all’ufficio informazioni turistiche per prenotare l’albergo del nostro ultimo giorno scozzese, la notte prima di prendere l’aereo del ritorno. L’addetta, non senza difficoltà, ci trova un albergo: spenderemo più che al Frasers e senza colazione, forse era meglio sentire se il Frasers aveva posto ma la voglia di trovarne uno migliore (e vederne uno di più) era tanta e così ci lasciamo convincere. Trovare un luogo per mangiare sembra arduo e Elena ha davvero bisogno di riposare al più presto quindi ci infiliamo in un Mc Donald. Per cena Antonio vorrà rifarsi e ci lasciamo consigliare dalla Lonely Planet: Monster Mash, dove spenderemo 26 sterline e ci renderemo subito conto che per mangiare sarà un problema. Intendiamoci, per noi mangiare non é quasi mai un problema perché vogliamo sperimentare la cucina locale invece che cercare di mangiare italiano a tutti i costi, ma la lingua ci mette in difficoltà per sapere cosa ci porteranno (non tanto per me e Antonio, quanto per Elena che anche a casa é ancora alle solite cose, ma siamo contenti che debba adattarsi…).

Lunedì 29, chiuso il portoncino del Frasers, il taxi é già lì che ci aspetta (lo avevamo appena chiamato dalla camera) dovrà portarci all’Avis dove via internet avevamo prenotato una macchina per 11 giorni. Ci assegnano una Peugeot 207 station wagon, nuova dal concessionario, la cifra stabilita cresce più del previsto per l’aggiunta dell’abbattimento della franchigia che ci costa più di quanto avevamo visto in Italia. Siamo in pieno centro di Edimburgo e Antonio prova difficoltà specialmente con il cambio a sinistra: Il nostro fidato Tom Tom ogni volta che partiamo ci avverte della guida a sinistra e senza di lui sarebbe stato molto più arduo guidare: almeno la direzione era certa. Stare sulla sinistra sembra l’unica preoccupazione di Antonio che a volte rischia di prendere il marciapiede, ma ben presto arriviamo davanti alla Roslyn Chapel (ingressi 15 £). Mi é piaciuto l’interno ma la copertura del tetto, anche se permette di vedere le guglie dall’alto, toglie molto del fascino di questa costruzione. Comunque andava vista! Ci dirigiamo Verso St. Andrews, prendiamo qualcosa da mangiare al Supermercato Tesco e cerchiamo da dormire (B&B at Number One,1 High Street, Eile, Fife, tel. 01333331157) a Eile (dove vediamo la prima grande spiaggia di una lunga serie), pensando di essere molto vicini a St. Andrews. Per 80 sterline ci viene assegnata una doppia e una singola con un bagno privato al piano mezzanino. Tutto molto pulito, le stanze carine, la signora Elisabeth Wilkie, ci offre una tazza di te, che rifiutiamo per andare a St. Andrews dove visitiamo le rovine della cattedrale, suggestive, ad un passo dal mare. Passeggiando troviamo anche il castello, é già chiuso e facciamo le foto da fuori. Ci imbattiamo in un Pub che ci piace subito “The Rule”, 116 South Street. Ormai abbiamo capito che qui si usa entrare, prendere possesso di un tavolo e poi dirigersi al bancone per effettuare la prenotazione: bisogna pagare subito, ti danno subito le bibite e poi vengono loro al tavolo per apparecchiare e portarti quello che hai ordinato. Io, visto che ieri sera mi é piaciuta, ordino, anche qui la soup of day. Che sia di carote, di pomodoro, di cereali o di altro é sempre semiliquida, servita con del pane tostato e burro. Loro dopo aver imburrato il pane lo inzuppano nella zuppa come noi facciamo con il cornetto nel cappuccino, io mi rifiuto e lo faccio a pezzetti, adagiandolo nella zuppa: comunque hanno ragione loro, con il pane imburrato é molto più buona. Spendiamo 28 sterline ma siamo soddisfatti, anche Elena perché ha capito che qualsiasi cosa ordinerà arriverà sempre accompagnata da patatine fritte!

Martedì 30 dopo la nostra prima colazione davvero scozzese (a dire la verità solo per Antonio che ha uno stomaco di ferro) con uova, salsicccia, fagioli, pomodori e bacon, senza farsi mancare il te con pane, burro e marmellata (servita a regola d’arte in un salottino delizioso) partiamo alla volta di Elgin. Per strada troviamo il Glamis Castle e così ci fermiamo: bello, imponente ed elegante, facciamo un giro per i giardini all’italiana, per il boschetto e fra fagiani e la famose mucche rosse dal ciuffo, con tanto di corna, insomma proprio quelle che si vedono sulle cartoline, questa volta gentilmente offerte da… Sua maestà la regina madre che qui ha trascorso la sua gioventù. 12 sterline il prezzo per visitare l’esterno. Siamo pieni della colazione di stamani e ci mangiamo solo un gelato, poi più tardi spelluzzicheremo qualcosa comprato al Tesco il giorno prima. Arrivati ad Elgin vediamo molti cartelli “no vacancie” e così ci affidiamo alla Lonely e telefoniamo alla Southbank Guest House, 36 Academy Street che ci offre una tripla con bagno in camera per 84 sterline. Siamo un po’delusi: dalla Lonely ci aspettavamo di più di una struttura un po’vecchiotta che ci offre una camera senza armadio. Visitiamo la spiaggia East di Elgin, vediamo la cattedrale e andiamo a cena a Lossiemouth. Dopo una strada un po’ lunghetta ci accoglie un paesino tutto affacciato su una baia con una spiaggia fantastica. Un ponticello porta oltre un’insenatura dove penetra il mare, direttamente fra le dune di sabbia. Ceniamo con 25 sterline a La Caverna, noi non vediamo l’ora di andare in spiaggia e invece il servizio é lentissimo. Alle 21 siamo in spiaggia ma il sole non ne vuole sapere di tramontare, torniano alla Guest House sfiniti e chiudiamo le tende che oscurano ben poco la camera: ci abitueremo a dormire con la luce e non vedremo mai la notte buia come da noi. Sarà che alle 22,30/23 crollavamo ma a mezzanotte e mezza una volta ho visto che stava facendo sera e una notte alzandomi alle 3,30 ho visto che albeggiava e quindi deduco che al massimo hanno 4 ore di buio.

Mercoledì 1 luglio rabbocchiamo 34 sterline di benzina e partiamo a vedere le spiagge di Nairn e poi giù nella Glen Spey sulla rotta del whisky. Ci fermiamo a vedere la lavorazione del salmone alla Smokey House dove gustiamo delle tartine al salmone affumicato. Pranzo in una panetteria di Grantown’on’Spey dove chiederò un panino con Jam and cheese (solo assaggiandolo mi renderò conto che era meglio se dicevo Ham and cheese..). Foto sul Bridge of Avon e agli splendidi panorami di questa valle e, sfiniti riusciamo a trovare la distilleria Glenlivet. Abbiamo fatto un giro insieme alla guida che parlava solo inglese per noi e un altro signore con un foglietto in italiano che riassumeva quello che diceva la guida. I fiumi da queste parti da lontano sono di un blu talmente intenso che sembra irreale. Da vicino le acque sono marroni: si dice che questo colore sia a causa del malto che viene lavato nell’acqua dei torrenti e dei fiumi. Per cena torniamo ad Elgin: grave errore, tutto chiuso e l’unico posto ci offre pizza disgustosa e insalata greca con salsina indefinibile. Torniamo a dormire alla Southbank GH.

Giovedì 2 il viaggio ci porta a passare per Inverness: troppo caos, non siamo più abitutati, e proseguiamo costeggiando il Loch Ness. Non ci entusiasma, un bel lago grande, molto turistico, ma niente di speciale e rifuggiamo da tutto quello che è legato al mostro. Deviamo per Cannich, vogliamo avvicinarci al Glen Affric, una riserva naturale che vogliamo visitare. Troviamo un B&B in una strada in fondo al paese che porta ancora più in mezzo alla campagna e, quando la strada sembra finire ci imbattiamo in questa casa delle bambole. In giardino un signore vestito con tutona blue e cappello da cowboy è immerso nel cofano di una vecchia auto e ci fa cenno di entrare: apriamo il cancello di legno chiuso con una corda e va a chiamarci sua moglie che ci mostrerà una camera deliziosa, curatissima, con bagno altrettanto carino e una singola con un letto ad una piazza e mezzo, tutto per 75 £. Passando per il soggiorno l’impressione non era stata delle migliori a causa di sedie un po’ vecchie ma queste camere sono troppo particolari! Andiamo nella Glen Affric costeggiando il Loch Beinn aà Mheadhoin, vediamo le Dog Fall e poi ci dirigiamo verso il Loch Affric. Purtroppo il tempo da minaccioso si fa impressionante e appena in tempo interrompiamo la nostra passeggiata e torniamo alla macchina. Un diluvio si abbatterà su tutta la single track di ritorno rendendo il paesaggio inquietante. Torniamo al B&B e la signora ci offre un tè, così, dopo una doccia veniamo accolti in un salottino delizioso e ci gustiamo i biscotti attingendo qualche libro dalla fornitissima libreria di fronte ad un caminetto (spento): era proprio quello di cui avevamo bisogno. Siamo immersi in quell’oasi di tranquillità che ci riconcilia con il mondo. Riprendiamo verso il Loch Ness e continuiamo a costeggiarlo e troviamo l’Urquhart Castle quando mancano pochissimi minuti alla chiusura e piove. Così troviamo un pertugio da cui osservarlo oltre le siepi e lo fotografiamo: credo che visitarlo non sia un gran che visto che si tratta di rovine. Rimane suggestiva la posizione sul lago! Arriviamo a Fort August con i suoi canali e ceniamo in un Pub, A Great Glen, Main Street (28£). Per il ritorno allunghiamo la strada per vedere La Glen Moriston. Torniamo al nostro B&B dove passeremo una notte davvero tranquilla: la signora si chiama Pauline Chapman, il B&B è The Bothy, Kerron Cannich, IV4TNA tel 01456 415408 le coordinate del TomTom sono N 58°32’890’’ O 4°40’N92”.

Venerdì 3 proseguiamo verso nord, per strada fagiani e moltissimi conigli selvatici che attraversano la strada (infatti molti ci lasciano la pelle) ci fermiamo a Dornoch, vediamo la spiaggia, mangiamo e ci dirigiamo verso Tongue attraverso la A836, una single track davvero molto lunga ma finalmente arrivano i paesaggi delle Highlands. Fino ad ora alberi alti e verde, adesso vegetazione bassa e soltanto prati. A Tongue non c’è posto per dormire e ci viene consigliato di arrivare a Durness. Per strada, quasi alla meta, quando siamo sfiniti, troviamo una spiaggia bellissima. Un prato verdissimo lascia il posto ad una spiaggia bianca bianca il cui mare ha i colori caraibici (scopriremo che si chiama Ceinnabeinne). Appena entrati in paese notiamo sulla destra una stradina sterrata che porta più in basso ad una casetta al limite di un prato, davanti ad una piccola baia di sabbia bianca, è un B&B e noi ci tuffiamo. La signora ci chiede un’onestissimo 18£ a persona per una tripla spaziosa con due belle finestre. Posiamo i bagagli e Antonio e Elena vanno sulla spiaggia dove incontreranno i due border collie della signora e io mi siedo su una panchina al limite del prato per gustarmi dall’alto la spiaggia, il mare, due isolotti davanti. Viene a farmi compagnia un amico della proprietaria e intavoliamo una conversazione piacevole sui posti della scozia e i luoghi italiani. Da allora ho capito che anch’io posso farmi capire e… Capisco cosa mi dicono. Tutti sono molto gentili e quando mi scuso per il mio inglese, loro si scusano per non saper parlare italiano e fanno di tutto per farsi capire: hanno una gentilezza innata e un senso dell’accoglienza mai trovato. Questa spiaggia è Sangobeag. Anche la signora ci offre un ottimo tè con ottimi biscottini in un salottino con un bow-window che dà sulla spiaggia! Ceniamo all’unico Pub del Paese (Sango Sands Oasis Ltd, Durness) che è alle spalle della Sango Beach: un posto fantastico! Spendiamo 35 £ e torniamo al nostro B&B: Torrun-a-chuain di Mrs Morrison, 83 Sangobeg, Durness, Lairg, IV274QD, tel 01971 511719 Consigliatissimoooo.

Sabato 4, salutiamo la signora con un sicuro “See you later” ma lei ci dice che aveva capito che era solo per una notte e non aveva posto. Siamo davvero dispiaciuti e un po’ scocciati. Lei, invece che voler 54 £, ne prende solo 50: è il prezzo più basso che spenderemo ed il posto più carino che abbiamo trovato! Ci trasferiamo al Morven di Mrs e M. Mc Kenzie, Durness IV274QB, tel 01971 511252, mi sembra 27.50 ppn per una doppia, una singola e un bagno in comune (ma la signora mi rassicura che il bagno sarà nostro perchè noi facciamo colazione alle 8, gli altri alle 10). Visitiamo le Smoo Cave e passeggiamo fino alla fine dell’insenatura e poi arriviamo alla spiaggia di Balnakeil, costeggiamo il Kyle of Durness e torniamo a goderci la spiaggia di Ceinnabeinne che scopriamo diversa da ieri: la marea ha mangiato un sacco di spiaggia ed ora sembra un altro posto, sempre bello ma manca anche la luce del sole di ieri. Il sole, quando c’è, rende tutto molto più bello: si può godere della magnificenza di questi colori, della brillantezza di questi prati verdi, del mare che cangia dal verde all’azzurro intenso, del cielo che finalmente si colora non solo di grigio! Ceniamo allo stesso Pub per 28 £.

Domenica 5 ci svegliamo con un bel sole, i signori Mc Kenzie sudano che è uno spettacolo e noi gli diciamo che per noi questa è primavera! Dopo un rabbocco di benzina (qui non abbiamo trovato altri benzinai) ci dirigiamo verso Ullapool attraverso una strada che ci regala paesaggi fantastici, con laghi e foreste. Ullapool è carina, molto turistica, con un porto piccolo ma frequentato, dove oggi pare sia siano radunate le Lotus di ogni dove, ma noi proseguiamo dopo aver mangiato verso Skye. Ci fermiamo a Stromeferry, dove nelle tre case del paese, troviamo alloggio in quella centrale, accanto ad uno scivolo che serve per portare in acqua le barche. 15 £ a testa per dormire in una camerata a 5 letti con bagno che sarà solo per noi. L’impressione non è fantastica, ma la camera è pulita e noi tanto stanchi: dovremo chiedere gli asciugami perchè ce ne forniscono uno in tre ma questa volta abbiamo deciso di fermarci due giorni e la signora, che sembra all’inizio freddina, poi ci invita la sera stessa ad un barbecue che farà con altri amici. Decliniamo l’invito, anche se ci piacerebbe, perchè vogliamo andare a visitare l’Eilean Donan Castle, il simbolo della Scozia e dei suoi Castelli. Non ci delude, un suonatore di cornamusa ci accoglie nel parcheggio e quel ponte che lo collega alla terraferma, sembra invitarci in un viaggio nel tempo. Dentro è ricostruita la vita dell’epoca con tanto di manichini e ricostruzione dei piatti cucinati. Sarà che è il primo che visitiamo completamente ma ci piace. Per cena ci dirigiamo a Plockton, paesino carino con piccolo porto e le case colorate. Noi ceniamo al Plockton Hotel che ha, dall’altra parte della strada, un giardino affacciato sul mare con dei tavolini da cui godiamo del paesaggio e il paese. Cena 37£.

Martedì 7 lasciamo la Station Master’s House, l’unico posto dotato di allarme da disattivare se torniamo la notte, (ovunque ci hanno sempre detto che il portoncino rimane sempre aperto e che loro non chiudono nulla) e ci dirigiamo a Skye: Antonio è partito dall’Italia per vedere le balene e pare che da Elgol partano delle gite per vedere balene, delfini, pulcinella di mare e foche. Elgol sembra non arrivare mai e quando siamo arrivati ci sembra di aver sbagliato perchè non vediamo il mare. Poi, d’un tratto una discesa vertiginosa ci porta dritti dritti ad un molo con due baracchine (ecco il porto) dove prenotiamo la gita per le 14. Torniamo indietro e ci fermiamo in una specie di caravan nel nulla dove moglie e marito preparano panini e piatti frugali: siamo entusiasti via via di trovare questi posti dove ti riappacifichi con il mondo e ti ricarichi. Alle 14 ci imbarchiamo su un gommone di 9 metri tutti intabarrati con tute impermeabili e giubbotti salvagente: il tempo è davvero nero ma noi partiamo verso l’isola di Egg, proprio e sud est di Skye. Il tizio che guida il gommone fa evoluzioni, cerchi nell’acqua inclinando il gommone da una parte all’altra al limite della sopportazione. Io non so esprimermi bene nella sua lingua e nella mia testa mi ripeto cosa vorrei dirgli con tutta la rabbia possibile e fisso le scarpe del signore davanti a me perchè fuori non posso proprio guardare. Guarderò quando quasi si ferma per farci vedere la montagna più alta di Skye, le baie e… Finalmente le foche: le uniche a proprio agio nell’acqua o sugli scogli in questa giornata che adesso ci regala anche la pioggia. Una nuota proprio vicino ad Elena, ma balene, delfini e pulcinella di mare devono aver trovato un rifugio meno freddo del nostro: mentre il gommone va, la pioggia ghiaccia ci sferza il viso come fossero aghi. Pensare che Antonio ed Elena sono tutti contenti! Finalmente a terra ci dirigiamo verso Portree dove vorremmo mangiare ma la strada di ritorno verrà chiusa alle 21 e così la visitiamo in fretta e torniamo a cena verso Broadford. A Portree abbiamo l’impressione di essere seguiti da un tizio poco rassicurante che punta la nostra macchina fotografica: sarà l’unica volta che non ci sentiamo a nostro agio e poco sicuri. Nel ristorante scelto ci sono degli italiani che puntano il nostro tavolo e fanno capire alla cameriera che vogliono proprio mangiare al nostro tavolo. La poveretta spiega loro che ci siamo già noi, che stiamo aspettando di ricevere la cena già ordinata e loro si accomodano lì vicino puntandoci per tutto il tempo. Ce la prendiamo con calma fino a che anche loro vengono serviti, ma indomiti, quando noi usciamo si trasferiscono con piatti, bicchieri, bottiglie al nostro tavolo: siamo italiani e ci vogliamo sempre far riconoscere!! Complimenti! Spendiamo 53 £ ma Antonio ha mangiato la più buona Steak pie della vacanza (sarà perché la carne era cotta nella birra?)

Mercoledi 8 luglio lasciamo il B&B senza rammarico (anche la colazione non è un gran che) e ci dirigiamo verso Fort William, dove pranziamo (16£). La breve visita in città ci fa decidere di cercare un B&B fuori e troviamo, nell’imbarazzo della scelta, a Corpach, il Travee, PH33 7LR, tel 01397 772380 di Bob e Mary Cumming. Assolutamente consigliato!! La camera tripla è spaziosa, luminosa, con un bow-window sul Loch Linnhe, Ben Nevis e su Fort William. I signori sono gentilissimi e non mancheranno mai, ogni volta che rientriamo, di farci trovare biscottini, pezzetti di dolci fatti in casa da accompagnare al tè. Tutto pulitissimo, in ordine, tovaglia di raso e colazione perfetta per 75 £ meritatissime. Anche la colazione è servita in una stanza con bow-window sul loro giardino e sullo stesso magnifico panorama che ci separa da Fort William. Loro sono disponibilissimi ad informazioni e dei gran chiaccheroni, lascerò loro la dedica più sentita dei guest book! Ci dirigiamo verso Glenfinnan, dove, davanti al Glenfinnan Monument, si trova il parcheggio per il Visitor center e accanto a questo un piccolo sentiero conduce su un’altura da dove abbiamo visto passare The Jacobite Steam Train, il treno di Harry Potter con tanto di vapore e… Proprio sopra al viadotto reso celebre dal film! Decidiamo di andare verso la costa, passiamo da Arisaig e poi Mallaig, ma appena giungiamo in questo paese, Antonio si accorge di aver lasciato lo zaino con tutto il materiale della macchina digitale (obiettivi vari e le schede di memoria già piene) in un parcheggio dove ci eravamo fermati ad osservare un paesaggio fantastico circa mezz’ora prima. Torniamo indietro (40 chilometri) alla velocità della luce e troviamo un motociclista che sta per appendere lo zaino in alto, al riparo sotto una tettoina di legno perchè ha cercato dentro lo zaino un nome, un indirizzo che non ha trovato; pensava di portarlo alla polizia ma eravamo equidistanti (e lontano) da due paesi, infine, vedendo che cominciava a piovere lo voleva porre al riparo. A lui non sfiorava neanche l’idea che lo avrebbe messo in un posto visibilissimo a chiunque ma evidentemente pensava che tutti avrebbero pensato che non era roba loro. Lo ringraziamo e pensiamo che in Italia sarebbe successo l’opposto (sul Gargano si appostano ai parcheggi dove si gode di splendidi panorami per saccheggiare le auto anche in due minuti). Che genta fantastica!!!! Anche questa volta il contatto con la gente del posto ci ripaga della stanchezza e ci mette in pace con il mondo! Che belle sensazioni! Abbiamo cenato in un ristorante (Old Library Lodge) ad Arisaig per 31 £ e poi abbiamo visto le Silver Sands, spiagge disseminate vicino a Morar. Torniamo al B&B a farci un té e godere del panorama dalla nostra camera, il Travee di Bob e Mary Cumming, Corpach, Fot William, Inverness-shire, PH337L, tel. 01397 772380 (75 £ la tripla). La mattina dopo passeggiamo a piedi nel Glen Coe e mangiamo il Packed Lunch che i signori Cumming ci hanno reparato per £ 7,50. Ci spingiamo fino ad Oban, dove ceniamo. Ormai le cittadine un po’ caotiche ci infastidiscono, ci eravamo abituati alla pace e ai paesaggi sconfinati. Sulla strada di ritorno ci imbattiamo nel Stalker Castle, un castello su un isolotto che si fa ammirare da un luogo di osservazione privilegiato scovato per caso su una collinetta di lato. La mattina a malincuore lasciamo il nostro B&B non senza obbligare Bob e Mary ad una foto ricordo (Mary mi ringrazia per la bella dedica sul Guest book): direzione Stirling. Visitiamo il centro, mangiamo qualcosa e poi andiamo a visitare il castello (circa 23£) da cui si gode di una bellissima vista. Nel pomeriggio Loch Lomond, Balmaha, un piccolo centro sulle sponde del lago e poi Balloch per cena (Palombos of Balloch, £ 31) dove mangio finalmente le cozze locali ma mi deludono. Rientriamo alla Guest House trovata per stasera a Bridge of Allan, The Walmer (£79, 90 Henderson Street) il cui proprietario sembra essere un italiano.

Venerdì 10, cambiamo B&B, andiamo in quello prenotato per telefono e consigliato dalla Lonely Planet: Inverallan Lodge, 116 Henderson Street, Bridge of Allan, Stirling (90 sterline, una doppia e una doppia uso singola), poi rabbocchiamo la benzina e ci dirigiamo al Loch Katrine, consigliatoci dall’addetta delle informazioni turistiche di Balmaha. La strada finisce davanti al lago dove parte un battelo a vapore e una strada chiusa al traffico per pedoni e biciclette. Antonio ed Elena noleggiano una bicicletta partono per il giro del lago. Io mi incammino sulla stessa strada e pian pianino mi faccio la mia bella passeggiata di un paio d’ore: mi fermerò in un prato a mangiare un panino comprato la mattina e, poi, di ritorno al punto di partenza mi fermo allo chalet, dove mi gusto una fresca coca cola su una poltroncina-vista-lago in tutta calma. Alle 14 parte il Steamship Sir Walter Scott che fa il giro del lago ed io mi imbarco. Quando il vaporetto attracca, anche Antonio ed Elena tornano dal loro giro, tutti e tre siamo molto soddisfatti di quel che abbiamo visto (in modo diverso, ognuno con i propri tempi). Ceniamo a Bridge of Allan (31 sterline).

Sabato 11, subito dopo la nostra ultima colazione scozzese) partiamo alla volta di Edimburgo, dove, in perfetto orario alle 10,30 lasciamo la macchina all’Avis, dopo averla rabboccata di benzina ed essere andati a scaricare le valigie in albergo.

Ci dirigiamo in Princess Street, siamo però distrutti dalla stanchezza, la giornata è soleggiata e calda ed Edimburgo ci sembra diversa da quella che abbiamo visitato 15 giorni fa con la nebbia. “Guarda da Princess street, si vede il castello, guarda che belli i giardini con il sole…!” Compriamo vari ricordini, entriamo in vari centri commerciali ma la stanchezza ha il sopravvento. Mangiamo panini nel Princess Street Center e andiamo a gozzovigliare nei giardini di Princess Street insieme a centiaia di persone. Edimburgo di questi tempi sarà anche più luminosa, ma noi siamo reduci da lande sconfinate e tutta questa gente un po’ ci infastidisce, inoltre non ce la facciamo più e decidiamo di rientrare in albergo e riposarci. All’ora di cena usciamo in ricognizione: nella zona i pub accettano solo maggiorenni e sembra non esserci niente di raccomandabile così decidiamo di cenare in albergo (Premier Inn, 1 Morrison Link,. Cena 41 £). Durante la notte un via vai di sirene incessante e Antonio suppone che sia per tutti quei pub delle vicinanze, dove dopocena girava gente accompagnata solo dalla propria birra (è sabato sera e per gli inglesi un’ubriacaura è d’obbligo). Noi a nanna presto, domattina un taxi viene a prenderci alle 5 e si va in aeroporto dove faremo colazione e prenderemo puntuali il nostro volo per London Gatwick che ci consentirà di prendere le nostre valigie ed effettuare un nuovo ceck-in per Pisa e poi pranzare. Aereo EasyJet puntuale anche questa volta, nonostante a Londra in aeroporto ci fosse stato un allarme incendio, con una voce che diceva di non preoccuparsi perchè era in un’altra ala dell’aeroporto (non che ce ne fosse bisogno, neanche una persona che si fosse perlomeno guardata in giro per saperne di più…, quando si dice la flemma inglese…). Con il bagaglio a mano pieno di k-way e pile atterriamo in una afosa Pisa: eccoci a casa ma ancora dobbiamo dirigersi verso il nostro mare: eccoci davvero a casa!

Abbiamo negli occhi ancora i prati verdi, le spiagge meravigliose, le mucche ovunque, le pecore sulle strade, i conigli selvatici, i laghi, i fiordi e la gente fantastica, la Scozia ci ha affascinato, più che per le città, per la sua natura straordinaria!



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