Highlands, isola di Skye ed Edimburgo

Un breve, ma intenso ed emozionante viaggio in Scozia
Scritto da: Lucia Fichera
highlands, isola di skye ed edimburgo
Partenza il: 08/07/2014
Ritorno il: 15/07/2014
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €

1° giorno – 8 luglio

Partenza da Roma-Ciampino alle 17,50 e dopo un volo Ryanair con pilota con guida sportiva arriviamo alle 21,10 – ore locali – a Edimburgo. Tempo bellissimo nonostante le previsioni contrarie, all’aeroporto prendiamo un taxi che con 19 sterline ci porta al nostro Hotel – Hotel Castle View in Castle Street, 30, una traversa di Princes Street. Pieno centro!

In realtà all’aeroporto ci sono sia il tram che il bus (100), costo biglietto quattro euro circa, che portano in centro, ma per noi (siamo un gruppo di cinque persone) è stato più conveniente prendere il taxi che ci ha lasciati proprio davanti al portoncino dell’Hotel. La porta è chiusa e al campanello non rispondono. Panico. Per fortuna davanti alla porta c’è un cartello che pubblicizza l’hotel con il numero telefonico da contattare e dopo dieci minuti arriva il ragazzo della reception. Ci ha mostrato la stanza (una tripla molto ampia e ben arredata – bagno nuovissimo – anche se al secondo piano senza ascensore) e dato le chiavi. Anche se un po’ stanche, decidiamo comunque di esplorare la zona circostante e soprattutto cercare un posto dove mangiare. Ci rendiamo subito conto che ad Edimburgo dopo le 20 è difficile trovare un ristorante/pub/bar con la cucina aperta, quindi ripieghiamo su un fish and chips take away acquistato in un negozietto in Rose Street, gestito da un indiano.

Passeggiamo per Princes Street fino alle 23, quando finalmente diventa buio! I negozi in genere chiudono alle 17, ma alcuni negozi di souvenir e Primark, fonte inesauribile di acquisti economici (meno male che viaggiamo con il bagaglio a mano e quindi con limiti di peso/spazio, altrimenti avremmo acquistato di tutto di più!) chiudono alle 22.

2° giorno – 9 luglio

Cominciamo con una buona colazione (io prendo quella scozzese – un po’ scarsa!) nella saletta all’ultimo piano con una bellissima vista sul castello! Scopriamo con molto piacere che dall’hotel possiamo andare quasi ovunque a piedi. Raggiungiamo il Castello, attraverso una ripida salita e il magnifico giardino di Princes Street, dove dei giardinieri stanno facendo manutenzione delle aiuole e dell’orologio fatto di fiori. Che meraviglia!

Al Castello ci aspetta una lunga fila alla biglietteria, sotto il sole! Ingresso 16 euro per adulti e 14 over 65. Vi conviene acquistare l’audioguida che per soli 3 pounds vi da più notizie di quante ne vorreste! Il castello è molto bello con un panorama mozzafiato sulla città.

Dopo la visita (finiamo verso le 13) proseguiamo lungo la High Street (Royal Mile) dopo una brevissima sosta al Pozzo delle Streghe (povere donne!) poco visibile sulla sinistra. La via è molto ariosa, piena di negozietti, ristoranti, pub e giovani artisti che si esibiscono, anche in costume tradizionale. Mangiamo da “Backed Potato” un fazzoletto di negozio in una traversa – Cock Street) dove con soli per 5 pounds a testa gustiamo delle buonissime patate ripiene + bibita. Proseguiamo sulla High Street, visitiamo la cattedrale di S. Gilles, molto bella, soprattutto la cappella dell’ordine dei cavalieri del cardo, simbolo della scozia. La strada finisce con Holyrood Palace, che non abbiamo visitato perché l’ingresso era veramente troppo caro (19 pounds a persona).

Andiamo invece a visitare la National Gallery, ma prima di entrare assistiamo ad una piacevolissima esibizione di un complesso che ha rielaborato in versione rock la musica tradizionale scozzese (cornamusa inclusa). Poi ancora un po’ di shopping e cena al “The last drop” in Grassmarket, locale storico dove il boia offriva l’ultimo bicchiere prima dell’esecuzione. Grassmarket era il luogo adibito a mercato di bestiame, ma anche a luogo di esecuzioni pubbliche. La cena è buona, ma non eccellente, come ci era stato segnalato dalla guida turistica. Per concludere la serata decidiamo di andare con il taxi a visitare il Britannia (lo yacht reale) e a fare una passeggiata al porto o sul lungomare, ma, grande delusione, ci troviamo in un brutto quartiere (Leith), anche mal frequentato. Perciò, un po’ delusi, rientriamo in fretta in hotel.

3° giorno – 10 luglio

Dopo una buona colazione ci dirigiamo a piedi verso l’Orto Botanico, molto ampio e curato, ingresso gratuito.

Alla fine della visita, per accelerare i tempi, andiamo in taxi fino a Prince Street dove prendiamo il bus 15, che con sole 3 sterline a/r ci porta alla Cappella di Rosslyn, che dista una quindicina di km dalla città. Immersa in una bellissima campagna si erge la magnifica cappella e ci troviamo catapultati nel medioevo! La cappella non è più circondata da impalcature per il restauro, quindi abbiamo potuto godere pienamente del suo fascino (ingresso 9 pounds). Su di essa tanto si è detto e scritto, tanti sono i misteri che la avvolgono, ma quello che più mi ha colpito è un dettaglio di una scultura che rappresenta la pianta del mais, nel 1446 sconosciuta in Europa e che mette in discussione la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Secondo questa interpretazione il terzo conte di Rosslyn era già stato in America intorno al 1400. Se siete curiosi andate a leggervi il sito: Mistero risolto – le varie bufale sulla Cappella di Rosslyn” e decidete voi in cosa credere!

Ritorniamo a Edimburgo e andiamo a cena all’Elephant House (al 21 di George IV Bridge – Old Town – una traversa della Hight Street) pub/ristorante con vista sul castello dove la scrittrice J.K. Rowling scrisse il suo primo romanzo della tanto amata serie: Harry Potter e la Pietra Filosofale. Buono, ma niente di che – circa 8 pounds per un’insalata con il salmone.

La sera partecipiamo per curiosità ad un tour dei fantasmi, prenotato on line tramite “Scozia tour” (info@scoziatour.com – che si trova al n.3 di Old Fishmarket Close) con guida in italiano. Per fortuna ci capita una ragazza italiana simpaticissima e molto preparata (non una pazza invasata come le guide degli altri tours che gridano e strepitano per fare spaventare – o ridere – i turisti), laureata in storia dell’arte, che ci ha fatto fare una bella passeggiata attraverso il Royal Mile e i suoi close, il cimitero Greyfriars Kirkyard e la collina di Carlton Hill (splendida vista, monumenti veramente brutti, per i quali Edimburgo fu denominata la Atene del nord). Annalisa, la nostra guida, ci ha raccontato con dovizia di particolari la dura vita degli abitanti di Edimburgo nel medioevo a causa della peste e dei terribili casi di omicidi e caccia alle streghe, che erano molto più paurose delle storie sui fantasmi (costo 10 euro).

4° giorno – 11 luglio

Abbiamo prenotato un altro tour con la stessa organizzazione “Scozia tour” per visitare il castello di Sterling, s. Andrews e la solita visita turistica in una distilleria. Bellissima gita e bellissimi posti, grazie alle due Valentine che ci hanno accompagnato! Mi è piaciuta soprattutto S. Andrews, splendida cittadina delle Lowlands (terre basse scozzesi). Abbiamo avuto qualche ora per visitarla liberamente e goduto di una stupenda giornata di sole. Abbiamo mangiato in un ristorantino dove si poteva scegliere il pesce fresco sul bancone, che poi veniva servito al tavolo (o portarlo via e consumarlocamminando), molto carino, buono ed economico “The Tailend Restaurant and Fish Bar” in Market Street, n. 130, ve lo consiglio proprio! Ho mangiato per la prima volta le aringhe affumicate, ottime! Abbiamo pagato sui 12 pounds a persona.S. Andrews è anche una prestigiosa Università, la più antica della Scozia, dove hanno studiato i principi William e Kate.

Altrettanto interessante è stata la visita alla distilleria di whiskey Deanston, perché i proprietari hanno saputo intelligentemente ottimizzare (merito anche della “oculatezza” scozzese?) tutte le risorse naturali (malto delle coltivazioni limitrofe, fiume che scorre a fianco alla fabbrica e che fornisce energia elettrica per il processo produttivo) e riutilizzare perfino i resti di produzione che vengono usati come cibo per gli animali. Inoltre dal fiume ottengono anche energia superiore alle loro necessità che rivendono alla locale azienda di energia elettrica! Altre entrate poi provengono dagli ingressi dei turisti (6 pounds) e acquisti vari presso il negozietto interno! Il tutto senza inquinare la bellezza del luogo, con fiume e boschetto vicino! Che dire? Come da noi in Italia, preciso! Insomma gli scozzesi sono passati dalla proverbiale tirchieria alla ecosostenibilità! Fantastico. Infatti in tutti gli hotel dove abbiamo alloggiato si invitava il cliente ad utilizzare per più di una volta le asciugamani, perché è un costo molto alto per l’hotel e si consumano troppi detersivi che inquinano l’ambiente. Giusto.

Il tour si conclude con la visita a South Queensferry, per fare alcune foto ai due ponti (un terzo è in costruzione) che attraversano l’estuario del fiume Firth of Forth. Nel 1060 da qui partiva una nave che portava la regina Margherita e innumerevoli pellegrini alla Dunfermline Abbey. Rientriamo a Edimburgo per le 18,30 e ceniamo da Nando’s in Chambers St, 32°(pollo, patatine e birra 6,50 pounds a persona).

5°- 6° e 7° giorno – dal 12 al 14 luglio

Partiamo alle 9 di mattina con la Timberbush per un tour di tre giorni alle Highlands + isola di Skye. Qui purtroppo il mio giudizio non è del tutto positivo. I luoghi sono veramente stupendi, imperdibili, ma purtroppo l’organizzazione lascia un po’ a desiderare. Primo punto debole è che i km sono troppi anche per tre giorni. Ciò significa soste brevi nei luoghi da visitare o addirittura soste in squallidi punti di ristoro/souvenir tipo turisti/polli in batteria. Secondo punto debole è che l’autista è anche la guida turistica. Non è possibile che oltre a guidare per più di 600 km in tre giorni quel poveraccio dovesse anche curarsi dell’alloggio, del controllo se tutti eravamo a bordo e anche fornire notizie sui luoghi mentre guidava! Poi c’è stato il problema della lingua, che noi abbiamo prospettato già al momento della prenotazione e sul quale eravamo stati rassicurati con la comunicazione che avremmo avuto una guida scritta in italiano (che in realtà si è rivelata essere formata da due fogli A4 con notizie stringate e meno che essenziali!). E non parliamo del carattere “spigoloso” dell’autista, che rasentava la maleducazione! Vabbè, è andata.

Portree, il capoluogo dell’isola, è un colorato e accogliente villaggio sul mare. Fantastica l’escursione in barca presso il castello di Dunvegan, dove abbiamo avvistato da vicino intere famigliole di foche! A Portree abbiamo alloggiato al Caledonian Hotel, che vi consiglio caldamente sia per l’alloggio, la posizione e per le ottime cene che preparano (pesce di ogni tipo ed ostriche a 10 pounds a persona!).

Rientriamo a Edimburgo il 14 sera e ci trasferiamo al Lairg hotel (moderne ed ampie stanze, ottima colazione – indirizzo 11 Coates Gardens – nel quartiere Haymarket – comunque centralissimo e vicino all’autobus per l’aeroporto – costo 120 pound per una tripla). Cena al Market bar per pochi pounds a persona (locale, cibo e cameriere deliziosi!).

8° ed ultimo giorno – 15 luglio

La mattina, dopo una bella colazione in hotel, facciamo gli ultimi acquisti da Primark e visito la vicina Basilica di S. Mary e… partenza per l’aeroporto!

Sigh! Siamo state così bene, abbiamo visto tanti bei luoghi e tanti altri ancora avremmo voluto vedere! Edimburgo, ci rivedremo ancora (spero non la prenda come una minaccia)!



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