Sardegna meridionale -culturalgastronomica

Lo so...lo so... ho sempre scritto che per visitare l'italia c'è tempo...finchè ce la fò giro con lo zaino a 15.000 km da casa.... per questo sublime ponte il ballottaggo era tra il solito e inflazionatissimo egitto e una settimana di immersioni a palawan nelle filippine. la differenza stava solo nel prezzo. Basso l'uno, astronomico...
Scritto da: Paolo Motta 2
sardegna meridionale -culturalgastronomica
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Lo so…Lo so…

ho sempre scritto che per visitare l’italia c’è tempo…Finchè ce la fò giro con lo zaino a 15.000 km da casa…

per questo sublime ponte il ballottaggo era tra il solito e inflazionatissimo egitto e una settimana di immersioni a palawan nelle filippine.

la differenza stava solo nel prezzo. Basso l’uno, astronomico l’altro.

poi…Un giorno di aprile…Arriva un invito a trascorrere 7 giorni a villasimius, villa sul mare, altre 2 coppie di amici, costo basso.

le filippine mi attiravano…Poi guardando l’abisso che si trova dentro il portafoglio, abbiamo deciso per la sardegna.

era dal 1984 che non ci mettevo piede.

in precedenza ci ero stato dal 1970 al 1984 tutte le estati tranne 3.

e proprio a villasimius avevo trascorso gli ultimi 2 anni! i ricordi erano pochi e vaghi, troppo giovinciello, addirittura la prima volta ci andai a 8 mesi! non che mi ricordi.

complice l’idiozia dell’alitalia che ha eliminato i voli diretti da milano a cagliari (bisogna andare a roma e da lì a cagliari), si vola con air-one (che ringrazia sentitamene alitalia per la sua demenza). Volo delle 7.30 da linate. Arriviamo al checkin alle 6.20, in netto anticipo, assonnati e stravolti; anche altri 20.000 milanesi hanno fatto lo stesso…Solite squallide ed inutili scene, gente che urla, bestemmie, insulti alle hostess, cagnetti che vengono calpestati dala folla, bambini smarriti, valigie rubate e sopratutto una coda che quasi esce dal’aeroporto. Infatti l’organizzatissima air-one ha ben tre (3) tavoli per il checkin aperti. Per voli a: cagliari, napoli, vienna, roma, brindisi, catania…

oltretutto hanno fatto il solito overbooking, decine di perosne del volo per napoli restano a terra, urlando e quasi aggredendo la solita hostess capro espiatorio.

partiamo con un bel ritardo di 1 ora e 20 minuti.

a milano fa fresco, tempo coperto, il solito clima meravigioso di milano.

atterraggio a cagliari elmas.

sole, 25 gradi, profumo di oleandri anche all’aeroporto.

taxi per cagliari, ritiriamo la macchina dai genitori della nostra amica sarda che vive a milano, e via in 4 dentro una miniutilitaria con valigie gigantesce (le due donne) e zainetti monastici (noi uomini). nei miei vaghi ricordi la costa dopo quartu san’elena e sino a villasmius era desolata, con pochissime ville, pochi aberghi, 1 campeggio. E sopratutto brulla. Bruciata.

carbonizzata dal sole di agosto e dai soliti piromani maledetti. La sardegna l’avevo sempre vista così: una terra desertica, dove il giallo il nero e l’ocra la facevano da padroni.

ora tutto è cambiato, l’area metropolitana di cagliari si è estesa per km sulla costa orientale, ci sono case, ville, villette residence, cenri commrciali ovunque, ma sopratutto l’intera isola è VERDE! verde vivo, verde primavera, verde natura, rigoglioso, fresco, fiori ovunque…

dopo circa 10/15 km da cagiari le case diminuiscono, poi spariscono e resta solo il mare e la montagna verde smeraldo; una meravigia, si vaggia con i finestrini aperti, su una strada tortuosa e abbastanza pericolosa, i panorami sono eccezionali. Mi ricordavo decine di minuscole calette…I 3/4 di quelle minuscolo e meravigliose calette senza anima viva sono oggi quasi tutte dei residence di 100/200 villette a schiera. Alcune ben mimetizzate nella natura, altra da abbattere all’istante. Nessuna rispetta i 100 dal mare…Abusivismo selvaggio.

dopo 45 km circa arriviamo a villasimius, il paese è decuplicato, abbastanza anonimo, anzi abbastanza bruttino. Si prosegue per altri 2 km, arrivamo, stradina sterrata, ingresso in un complesso di villette…Fantastico, casette costruite su un declivio, che sembrano diun solo piano, e in realtà sono villette di 3 piani, rivolte al mare, che si trova circa 40 metri più sotto.

prendiamo possesso della casa. Bellissima, il soggiorno ha una enrome finestra che dà direttamente sull’acqua verde/blu.

la temperatura è perfetta, via scarpe e jeans, solo costume e maglietta.

qualche ora dopo arrivano anche gli altri 2 nostri amici in macchina, loro hanno preso il traghetto da genova ad olbia, poi si sono attraversati tutta l’isola sulla carlo felice. Il viaggio in nave ci hanno detto esser stato orrendo. Avevano il posto ponte, e visto il freddo all’aperto si sono messi nel bar.

per loro enorme sconforto, il bar alle 22.00 si è trasformato in discoteca, con musica unf-unf sino all’alba! sono devastati.

cosa fa un gruppo di milanesi in sardegna appena arrivato all’ora di pranzo? aperitivone con negroni sbagiato fatto in casa e una enorme grigliata sul bbq! ovvio! andiamo poi al mare, allo spiaggione principale di simius: è una lingua di sabbia di almeno 2 km, con sabbia fnissima bianca, una duna di una decina di metri e opposto al mare una grossa laguna, il tutto dominato da una rocca con castelletto.

ci saranno una cinquantina di persone non di più.

caldo, sole, noi bianchi come delle mozzarelle, i sardi già mulatti. Noi pochi nordici ci riconosciamo immediatamente: pelle grigia, occhiaie, capelli grigi o calvizie incipiente…

i primi 2 gorni sono dedicati al riposo…Sevglia a ora immonda, giro delle calette della zona, pranzo al sacco (tristissimo: pomodori e formaggelle ricoperte di sabbia). Cena…E che cena…Al ristorante “zia maria” che qualcuno aveva rinominato senza volerlo “tre marie”: spaghetti alle vongole e bottarga, branzini, anzi no, solo noi milanesi chiamiamo branzino quello che tutti gli italiani chiamano spigola, chissà perchè, cernie ed orate che volano nel ristorante e seadas finale…Ritorno a casa e botta finale a colpi dell’ottima filu e ferru, la potentissma e temibile grappa sarda. 2 giorni 10 chili.

proviamo anche a fare il bagno…Impossiblie, l’acqua è gelata.

terzo giorno, gita a barumini a visitare su nuraxi. Andiamo solo in 4. Lungo il viaggio, poco dopo essere usciti dalla carlo felice, ci troviamo in un paesaggio toscano. Non c’è alcuna differenza: splendide colline, dolci e verdi, prati coltivati, sparuti alberi all’orizzonte e incredibili distese di papaveri rossi e di margheritoni gialli. su nuraxi l’avevo vista quasi 20 anni fa. Mi ricordavo un sito archeologico mal tenuto, sporchino, dove ogn’uno andava dove voleva.

oggi per fortuna è tutto diverso. L’area è recintata,è patrocinata dal world heritage dell’unesco, prezzo onesto (circa 4 euro), e si viene accompagnati da ottime guide. Il complesso nuragico è molto ben tenuto, le spiegazioni ottime,il posto è pulito e ristrutturato molto bene. La visita occupa circa 1 ora, piacevole ed interessante.

ma oltre al nuraghe avevamo un altro obbiettivo: il ristorante “sa lolla” a barumini paese. Ci andiamo, è un po’ tardino, le 14.45, ci rimbalzano, troppa gente.

insistiamo, preghiamo, alla fine ci danno un tavlino; menù: antipasto: filetti di alici, insalata di granchio, insalata di piovra, prosciutto e salame di cinghiale, peperoni piccanti, pomodori sott’olio, crema di formaggio pecorino, pomodorini e cipollotti selvatici, insalata di funghi e pecorino…Più qualcos’altro…Il tutto in dosi enormi.

primo piatto: spaghettini ai frutti di mare, almeno 2 etti e mezzo a testa.

secondo primo piatto: spaghettini alla bottarga, almeno 2 etti e mezzo a testa.

secondo piatto: lumache trifolate in salsa di pomodoro e peperoni.

contorno: insalata mista e patatine.

dolce: sorbetto al limone.

caffè.

ammazzacaffè: la temibile filo e ferrù.

il tutto condito da 2 litri di vino bianco della casa.

prezzo 36.000 lire A TESTA!!!! chiunque vada in sardegna DEVE andare a mangiare da “sa lolla”, obbligatorio! nel patio c’è una griglia di almeno 8 metri dove 2 enrgumeni cucinano di tutto: maiali, porceddu, granchi, pesci, melanzane, peperoni…

il paradiso. Ci sono anche 7 stanze per dormire, e la piscina…

rotolammo fuori da “sa lolla” alle 18.00, facevamo fatica anche a respirare. Non so come ma riuscmmo a fare le 2 ore di auto sino a villasimius. Arrivo alle 20.00.

alle 22.00 ci è venuto un languorino…Si torno al ristorante…Empepata di cozze e branzino, anzi spigola, alla griglia…

al ritorno pinte di alkaseltzer per tutti.

il giorno successivo dedicato al sano riposo delle stanche membra. Solite incredibli calette, con mare di ogni tonalità del verde e del blu.

pranzo pantagruelico.

cena. Siamo andati in pescheria. Gi avevamo detto di tenerci via delle cernie.

l’omino della pescheria al nostro ingresso ci accogie sollevando trionfalmente una cernia enorme dalle branchie.

pesa 4,4 kg. Ci dice che costa 15 al chilo. Noi sbianchiamo…Costa troppo..15 euro al chilo per 4 kg e mezzo! prendiamo gamberoni, calamari e orate, spendendo la stessa cifra.

paghiamo usciamo…A 20 metri sorge il dubbio che l’omino non si esprimesse in euro, bensì in lire…Corriamo in pescheria…Esce un sardo sorridente con la “nostra” cernia sotto il braccio…I prezzi erano in lire. 15.000 a chilo! la sera grigliamo il tutto e mangiamo ancora da dio. Siamo sempre più convinti di perdere l’aereo per milano e restare a vita in sardegna.

altro giorno, altro giro.

si parte per una sorta di tappone dolomitico.

svegia alle 6.15, il ruolino prevedeva l’uscita di casa alle 7.15.

alle 9.15 siamo a cagliari! salta ovviamente tutto.

alle ore 10.40 siamo in costa verde a torre dei corsari.

il viaggio è stato funestato da mia moglie. Ci ha convinti che quando si vedono dele pecore bisogna alzare le braccia verso esse e stringere i pugni più volte. Glielo aveva insegnato il nonno, e così facendo si diventava ricchi! il problema è che a milano di pecore se ne vede forse 1 in tutta la vita, in sardegna se ne vedono un centinaio ogni 15 minuti. Ci è quasi venuta l’artrite.

arriviamo a torre dei corsari.

il paese è brutto, malcostruito in cima ad uno sperone di roccia, ma sotto… Sotto c’è la NAMIBIA!!!! una serie di enormi dune di sabbia gialla. La più alta arriva a circa 120 metri; mare blu cobalto, 40/50 metri di spiaggia e poi le dune iniziano a crescere, con colline, montagnette, gobbe, plateau…Incredible. Saliamo a fatica in cima alla più alta, non ci sono impronte e nemeno turisti, essendo un giorno non festivo, sembra veramene il sahara o la namibia. Restiamo in cima a goderci questo incredibile panorama, deturpato purtorppo da una serie di 10 villette abusive costruite in cima alla duna vicina! scendiamo dall’altro versante, ditro di noi le dune finiscono contro le montagne verdissime e rigogliose.

questo versante della dune è una sorpresa ancora più incredible, ci sono prati di campanule viola e lilla! pianticele verdi, cardi…Il tutto sulla sabbia.

fantastico.

resteremmo delle ore, ma la tabella di marcia ci obbliga a partire.

tappa successiva la costa verde centrale e l’area mineraria di montevecchio.

la strada è tremenda, non ci sono ne auto ne persone. Ma il paesaggio è fantastico, colline verdissime, aria di montagna, prati ricoperti da fiori gialli, montagne simili ale dolomiti sul fondo…E il mare blu sempre a portata di occhio. Procediamo per 1 ora, iniziamo a trovare le miniera abbandonate, decine e decine, con i carrelli arrugginiti, le costruzioni abbandonate che ospitavano i minatori. La costa verde era il più grande giacimento di bauxite d’europa. Ci lavorarono e morirono migliaia di sardi, lavorando in condizni spaventose.

montevecchio è un simpatico paesino minerario che prometteve diverse cose da vedere…Ma la tabella di marcia non ci consente nemmeno di fermarci. Una dele 2 macchine oltretutto è quasi in riserva, ed il distributore più vicino è almeno a 50 km! cerchiamo di arrivare a piscinas. È un altro tratto di costa con enormi dune di sabbia, ma con il mare molto più bello di torre de corsari… Andiamo, andiamo, la benzina diminuisce… Finalmente iniziamo a vedere da lontano, almeno da 5 km le dune di piscinas… Finalmene arriviamo alla deviazione. Abbiamo fatto quasi 35 km di sterrato, siamo stravolti. La strada per piscinas è chiusa! lavori in corso, sbarrata! non c’è modo di arrivare! ci viene da piangere.

proseguiamo nel tappone. Andiamo ad iglesias, facciamo finalmente il pieno e ci dirigiamo verso portovesme per imbarcarci per l’isola di san pietro.

lungo la strada passiamo per fluminmaggore, un bel paese, letteralmente ricoperto da coloratissimi murales, bellissimi.

il nostro obbiettivo era carloforte, la città dell’isola di s. Pietro. L’isola è una enclave ligure. Gli abitanti parlano come il gabibbo, la specilità del posto sono le trenette al pesto, e sopratutto il tonno. Cucinato in mille modi. Preoccupati per l’orario ormai avanzato telefoniamo al ristorante indicatoci e gli diciamo di tenere aperta la cucina sino alle 15.00. Dobbiamo prendere il traghetto delle 14.30.

arrviamo a portovesme alle 14.31, il traghetto è partito! prendiamo quello dele 15.30, arriviamo alle 16.00 a carloforte. Il ristrorante ha chiuso. Anche tutti i bar e gi altri ristoranti son ciusi. Noi non mangiamo dalla seraprecedente. Tutto chiuso sino alle 17.00.

giriamo la splendida carloforte. Tutte le stradine sono perpendicolari le une alle altre, palazzi stupendi, colori vivi, pulitissima, incredibli caruggi strettissimi, niente traffico.

è veramente bellissima…Ma abbiamo una fame da orchi. Alle 17.00 ci rimpinziamo di farinata ligure e birra, giriamo ancora un po’ poi risaliamo su un traghetto.

il tappone prevedeva ancora una sosta a sud est di cagliari e a nora a vedere le rovine romane…Tiriamo dritti! ci fermiamo a salutare i genitori della nostra amica e voliamo rapidamente a villasmius a mangiare al solito ristorante. Crolliamo dopocena.

giorno di relax nelle bellissime spiagge ad ovest di villasimius, tentativo fallito di bagno e scottatura al sole di 4/6 del gruppo. Siamo carbonizzati, io sembro un enorme carabinero, i gamberoni giganti argentini color porpora.

grigliata. Stavolta abbiamo imparato. In pescheria compriamo 2 cernie, 1 spigola gigante, 12 triglie rosse di scoglio e 2 calamari enormi.

più peperoni, melanzane e bruschette, più dolcetti allo zafferano…Cannonau, vermentino e l’immancabile filo e ferru.

alkaseltzer a manetta.

penultimo giorno, si fa ormai fatica a camminare, siamo ingrassti di una decina di chili e scottati. Facciamo fatica ad accenderci le sigarette. Le donne vanno ovviamente in spiaggia, noi 3 carabineros grigliati restiamo ad affrontare bartezzaghi e ghilardoni sulla settimana enigmistica.

non riusciamo nemmeno ad andare al mare.

cena clamorosa in un ristorantino vicino a capo boi.

cernie, cozze, bottarga, seadas…Che volano per il ristorante…Che dire! ultimo giorno, 2 partono immediatamene per andare a palau ad imabracarsi. Noi altri abbiamo l’aereo ale 21.30 da elmas.

si va in spiaggia, vicino all’albergo cormoran…Lo stesso dove trascorsi 2 esteti 18 anni fa. Almeno quello è rimasto identico! spiaggia meravigiosa, ma un po’ affollata, è il 1° maggio.

dovevamo andare a cagliri a vedere la sagra di sant’efiso, poi abbiamo sentito che prevedevano 150.000 persone lungo le strade a vedere sfilare i carretti e la presenza di berlusconi.

restiamo a villasimius.

il cuore si intristisce. Nessuno parla…Ci giungono notizie da milano, di 15/18° gradi e pioggia…Abbiamo tutti una voglia matta di riaprie uffici e studi…

partiamo infine, atterriamo in ritardo di 1 ora buona a linate. PIOVE.

ritiro i bagagli.

un deficiente di proporzioni globali deve aver imbarcato sull’aereo una confezione di latte, che essendo la stiva non pesurizzata è esploso, uscendo dalla valgia e cospargendo la mia! siamo a casa! cosa mi resta di tutto questo…Beh che forse non serve andare a 20.000 km (ogni tanto però bisogna andarci) da casa per trovare una terra bellissima, poco turistica, con del cibo eccezionale, una naturaincrdibile..Basta andare in sardegna a maggio, in piena primavera! …Mi restano anche 3 forme di pecorino e un kg di ricotta salata, e delle seadas da friggere! ovviamene! ciao paolo-milano



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