Il viaggio dei sogni fra Innsbruck e Salisburgo

Capodanno tra Swarovski e Mozart
Scritto da: elisag81
il viaggio dei sogni fra innsbruck e salisburgo
Partenza il: 28/12/2011
Ritorno il: 05/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Quest’anno ho compiuto i fatidici 30 anni, eta’ importante per me, e per regalo di compleanno da mio marito ho voluto il viaggio che da tanto tempo volevo fare. Premettendo che io sono un‘appassionata di Swarovski, e ne ho una collezione intera di gioielli, la meta di questo viaggio non potevo che essere Innsbruck in Austria, patria natale appunto degli Swarovski. Decisa a passarvi il Capodanno, ho iniziato a settembre a spulciare internet per organizzare il viaggio, e avendo gia’ le idee ben chiare su cosa volevo vedere, ho organizzato 4 giorni a Innsbruck e 4 giorni a Salisburgo, patria di Mozart.

Per gli hotel stavolta non ho guardato a spese, almeno per quanto riguarda l’albergo di Innsbruck, infatti avendo sognato da tanto tempo questa vacanza, ho voluto che fosse perfetto sotto tutti i punti di vista, e infatti ho scelto l’hotel Romantik Schawarzer Adler 4 stelle superior 105 euro a testa in B&B, dotato di ogni tipo di comfort, dal wifi in camera, alla Spa interna, e terrazza panoramica della citta’, a 5 minuti a piedi dal centro storico, e cosa piu’ importante che mi ha spinto a sceglierlo, Swarovski e’ il partner ufficiale dell’hotel e dall’arredamento della struttura, (Spa compresa) a tutte le camere sono arredate con elementi di Swarovski (pure nel bagno). Hotel comunque molto elegante, e discreto, sicuramente da consigliare.

Hotel molto piu’ ”modesto” quello scelto invece per Salisburgo, Hotel Ramada Salzburg City Centre 4 stelle, che si trova nella piazza della stazione centrale, snodo anche di tutte le linee dei Bus, hotel molto moderno, a 5 fermate dal centro, dotato anch’ esso di Spa interna, Wifi in camera, a 55 Euro a persona in B&B.Consigliato anch’esso.

Per il viaggio abbiamo dovuto scegliere la nostra auto, nonostante non fossi molto entusiasta, perche’ il rischio di trovare neve per la strada visto il periodo scelto era molto alto, ma purtroppo questa parte di Austria non e’ servita molto bene con i trasporti, in quanto entrambe le 2 citta’ sono dotate di aeroporti, ma molto piccoli, dove scendono solo aerei di linea, ( per intenderci non certo Ryanair e affini) quindi con tariffe piu’ alte, e per quanto riguarda i treni, ho trovato treni con orari molto scomodi (tipo si arrivava di notte) e non si poteva fissare i posti a sedere sul treno fra Innsbruck a Salisburgo, in quanto dall’Italia non si possono prenotare. Quindi tutte queste obiezioni ci hanno costretto a ripiegare sulla nostra auto, sollevando la disperazione dei nostri genitori, che gia’ ci vedevano sperduti in mezzo a tempeste di neve pazzesche!

PRIMO GIORNO

Sistemata tutta la “ pratica burocratica” del viaggio, non ce’ restato che passare “indenni” dalle feste natalizie, e abbuffate varie, fino a arrivare finalmente al giorno della partenza; cosi’ caricata la macchina all’ inverosimile, (i maglioni e le scarpe pesanti prendono tanto posto in valigia! Questa e’ la scusa che ho usato per Alessio, per giustificare tutte le valige e i borsoni che gli passavo da caricare!). Siamo partiti alle 10:00 la mattina alla volta di Innsbruck.

Siamo stati fortunati durante il viaggio, la neve tanto temuta, ornava solo le Alpi, ed e’ stato veramente bello vederle cambiare colore man mano che la luce del sole diminuiva, fino al culmine del tramonto quando sono diventate rosa! Per quanto riguarda la famosa Vignette, ovvero il bollino autostradale che permette di viaggiare sulle autostrade austriache, non vi preoccupate, ci sono molti autogrill che la vendono vicino al confine, o comunque si puo’ comprare insieme al pedaggio per L’EuropaBrucke.

Siamo arrivati all’ hotel verso le 17:00 e abbiamo messo subito l’ auto nel garage a pagamento sottostante ( 15 euro al giorno!) e fatto il check in abbiamo avuto una bella sorpresa, l’hotel ci faceva un upgrade gratuito della camera, e a nostra disposizione ora avremmo avuto una piccola suite! Non vi dico la mia gioia appena entrata dentro, Swarovski ovunque e perfino nel muro del bagno (dove secondo me qualche ospite precedente ha pure provato a rubarli, perche’ c’erano delle piccole ammaccature a giro!)

Sistemati i bagagli siamo andati a fare una passeggiata per il centro Storico di Innsbruck, (Altstadt, vecchia citta’ in tedesco). Passeggiando per l’Universitats-strasse, arriviamo davanti a un piccolo arco di entrata che immette nella Hofgasse Strasse, la via che porta verso il Tettuccio D’oro, simbolo della citta’. Gia’ qui si respira un ‘aria natalizia, con tutti i piccoli negozietti addobbati ancora per le feste, vari alberi di natale qua e la’, e molti pupazzi di pezza attaccati ai balconi e le finestre dei palazzi come addobbi natalizi, pupazzi che poi abbiamo saputo simboleggiavano le favole, infatti ovunque c‘era personaggi delle fiabe piu’ famose, come Il Gatto con gli Stivali, Biancaneve, Pinocchio, ecc. Io non smettevo di guardare con il naso all’ insu’, e piu’ volte ho rischiato di sbattere contro i passanti, e poi eccolo siamo sotto di lui, il famoso Tettuccio D’oro, o Goldenes Dachl, un bovindo aggiunto nel 1500 da Massimiliano I, ricoperto da 2657 tegole in rame dorato, era il balcone preferito dell’ Imperatore, a cui piaceva affacciarsi li per poter controllare la citta’ e la Herzog-Friedrich-Strasse, la strada principale del paese, che ancora oggi e’ il fulcro della vita cittadina. E’ una via fiancheggiata dalle facciate di numerosi edifici barocchi, molti dei quali meritano attenzione, come L’ Helblinghaus, il municipio gotico, o la vecchia pensione Der Goldene Adler (l’Aquila D’oro), oppure la Stadturm, la Torre cittadina che possiede una terrazza panoramica, dalla cui vetta si ha una visuale a 360 gradi della citta’. Proseguiamo per la nostra passeggiata sulla Maria-Theresien-Strasse, dove ancora c‘era un piccolo mercatino di natale, fino all’Arco di Trionfo, vero ingresso alla citta’. Questo Arco fu fatto costruire dall’ Imperatrice Maria Teresa per celebrare il matrimonio del figlio erede al trono Giuseppe II con L’ Infanta Maria Isabella di Borbone. Tornando indietro non potevo esimermi dall’ entrare nel piu’ famoso negozio di Swarovski, e li letteralmente mi sono persa nelle sue meraviglie, fra i gioielli, e le sue mostre. Dopo aver bevuto un caffe’ che ci hanno offerto, continuiamo a girovagare per il centro storico, senza meta, facendo fotografie e godendo semplicemente dell’ atmosfera, aspettando l’ ora di cena.

Prima di partire, come sempre ho dato un’ occhiata al nostro sito preferito, ovvero Turistipercaso, e ho chiesto aiuto alla nostra guida per caso di Innsbruck per avere qualche dritta e info utile, e infatti il consiglio che mi ha dato per la cena, e’ stato ottimo; siamo infatti andati al ristorante Elferhaus, un locale storico, appena sotto il Tettuccio D’oro, dove abbiamo mangiato la mitica Wiener Schnitzel, ovvero il “piatto nazionale austriaco”, una cotoletta impanata, di dimensioni ragguardevoli, servita con le patate lesse e una marmellata di ribes. A me e’piaciuta talmente tanto che e’ stato uno dei miei piatti preferiti nei giorni a seguire. Poi stanchi per il viaggio siamo tornati in hotel per dormire.

SECONDO GIORNO

Stamattina ci svegliamo con una bella sorpresa, nevica, ed e’ nevicato tutta la notte, infatti tutta la citta’ e’ ricoperta da un sottile velo bianco, che rende tutto il paesaggio piu’ romantico e ovattato, cosi’dopo un abbondante colazione, e dopo essersi coperti ben bene con berretti e sciarpe, ci siamo incamminati verso il centro, per andare all’ ufficio turistico di Innsbruck che si trova all’ incrocio fra La Herzog- Strasse e la Maria- Theresien- Strasse a comprare le nostre Innsbruck Card da 72 ore (39 euro a testa). Consiglio vivamente questa card, perche’ innanzitutto consente l’ entrata gratuita in tutti i monumenti e musei turistici della citta’,e poi trasporto illimitato con i bus, navetta gratuita per il Kristall welten di Swarovski, e sconti per ristoranti e locali. Insieme alla card vi verra’ fornita una piccola guida con tutte le attrazioni gratuite, e richiedete anche una mappa delle fermate dei bus, vi potra’ essere utile se anche voi come noi, volete un po’ esplorare anche i dintorni.

Con la nostra Card in tasca ci avviamo verso la nostra prima visita, la Stadtturm, la Torre Cittadina (un tempo le vecchie prigioni) per vedere il panorama da lassu’, anche se visto le condizioni metereologiche, forse non e’ stata una scelta molto azzeccata, la neve rendeva la visuale un po’ offuscata, ma comunque affascinante vedere tutta la citta’ sotto di noi ricoperta di bianco…, dopo facciamo un’altra capatina al negozio di Swarovski, per prendere l’omaggio in regalo a tutti i possessori della Innsbruck card (una piccola stellina ciondolo con la collana di caucciu’), e ci avviamo verso quello che secondo me e’ il monumento se non il piu’ importante, ma almeno il piu’ bello e ricco di fascino della citta’: l’ Hofburg o Palazzo Imperiale. Con la card vi verra’ data un audio guida che vi accompagnera’ lungo tutto il percorso delle sale visitabili.

Questo palazzo un tempo dimora dell’ Imperatore Massimiliano I, e’ stato rimaneggiato in stile rococo’ dall’ Imperatrice Maria Teresa nel 1755, che qui vi ha soggiornato molto spesso. Infatti l‘impronta di questa grandissima donna e’ molto presente sia nell’arredamento che nella facciata del palazzo. Nata ai primi del 1700, e diventata Imperatrice consorte del Sacro Romano Impero dopo il matrimonio con Francesco I, e a differenza del marito, legittimo proprietario del titolo, ha assunto lei tutte le funzioni statali della sua posizione, diventando una grandissima stratega in ambito politico, e rendendo la corte imperiale austriaca una delle piu’ importanti e potenti corti della sua epoca in Europa. Dal suo matrimonio d’ amore con Francesco I sono nati 16 figli, fra cui i piu’ famosi, Giuseppe II l’erede e successivamente imperatore, Leopoldo II imperatore dopo l’abdicazione del fratello, Maria Antonietta Regina di Francia, e Maria Carolina Regina di Napoli.Ha combattuto e vinto il vaiolo, cosa eccezionale per l’epoca, ed e’ sopravvissuta a 6 figli morti in tenera eta’ per questa malattia. Da sempre dedita alla famiglia, nella sala dei Giganti nel palazzo di Hofburg, ha fatto mettere i ritratti di tutta la sua famiglia e dei 16 figli, simbolo dell’ unita’ e del potere politico e familiare che caratterizzo’ la reggenza teresiana. Dopo la morte dell’ amato marito, avvenuta proprio qui a Innsbruck, in circostanza misteriose durante i festeggiamenti del matrimonio del primo figlio Giuseppe II e la moglie L’infanta di Spagna Maria Isabella di Borbone, ne fece ristrutturare la camera da letto, facendola diventare una cappella funebre, ricordo perenne del suo amato marito.Da quel momento ha sempre indossato solo abiti neri, portando quel lutto che le ha distrutto la vita.

Questo palazzo e’ stato usato per brevi soggiorni anche dall’ Imperatore Francesco Giuseppe e proprio per questo venne arredato lussuosamente un piccolo appartamento privato per la moglie, l’Imperatrice Sissi. Noterete che l’ atteggiamento un po’ bizzarro e anticonformista dell’ imperatrice, si rispecchiano anche nell’ arredamento della sua camera da letto, mobili preziosi e sete sgargianti si accompagnano infatti all’inginocchiatoio e la sputacchiera, usanze molto maschili. Per la visita di tutto il palazzo fate il conto di almeno 2 ore emmezzo.

Davanti all’ Hofburg c’e’ la Chiesa di corte Hofkirche (entrata gratuita con la card), costruita da Ferdinando I per ospitare la tomba del nonno Massimiliano I. La tomba era stata disegnata dallo stesso Massimiliano I che sebbene non vide i suo progetti completati, la struttura risultante e’ fra i capolavori della scultura rinascimentale. Attorno al sepolcro vuoto (in quanto poi alla fine la salma dell’ Imperatore e’ sepolta da un’altra parte) ci sono 16 statue di bronzo a perenne protezione del sepolcro stesso, raffiguranti i membri della sua famiglia, insieme a altri personaggi, a cui Massimiliano I, fissato con gli alberi genealogici, credeva di discendere, come Re Artu’. Visita molto interessante.

Per pranzo siamo andati all’ Augustiner Brau di Innsbruck, un locale storico di birra originario di Monaco di Baviera (noi ci siamo stati durante l’Oktoberfest) dove vengono serviti gli ottimi piatti tirolesi, annaffiati da un ottima birra. Io personalmente non amo molto la birra, ma qui ne ho bevuta un litro anche io, in quanto e’ buonissima. Un consiglio, in Austria, (ma abbiamo avuto modo di constatarlo anche in Germania), ci si mette a sedere dove c’e’ posto, anche al tavolo insieme ad altri commensali, i camerieri infatti sono troppo impegnati a servire che non stanno dietro alle richieste dei clienti per il posto a tavola.

Finito di mangiare abbiamo passeggiato per il centro cercando di digerire il pasto buonissimo ma peso! La neve aveva gia’ smesso da un po’ di cadere, e si affacciava timido un piccolo raggio di sole a rischiarare il tutto. Abbiamo finito la giornata nella Spa del nostro albergo, coccolati dalle comodita’ del centro benessere,cena in hotel e nanna presto in vista della levataccia del giorno dopo.

TERZO GIORNO

Oggi nelle mie intenzioni organizzative, sarebbe stata la giornata dedicata ai cristalli Swarovski in tutte le sue sfaccettature, infatti avevo organizzato l’escursione mattutina al paese Hall in Tirol (distante circa 15 minuti dal centro di Innsbruck) e il pomeriggio la gita al Kristallwellten, la fabbrica di Swarovski famosa in tutto il mondo, ma gli dei non sono stati benigni con noi; innnazitutto nella notte era ripreso a nevicare fortissimo e ci siamo svegliati con circa 30 cm di neve per le strade, cosa molto affascinante, se questo non avesse rallentato tutti i trasporti, compresi i bus che dotati di catene per la neve alle ruote, avevano un po’ di ritardo sugli orari, e questo comportava ritardo alla nostra tabella di marcia, che prevedeva la visita alla Zecca di Hall in Tirol appunto, dove avevo letto da internet, che oltre a essere la zecca piu’ vecchia d’ Europa, ospitava una mostra permanente dei cristalli Swarovski. Dopo molto peripezie per prendere l’autobus davanti al nostro hotel, una volta scesi, sbagliamo mille volte strada per trovare questa benedetta Zecca, e vi assicuro camminare sotto la neve che scende abbondante e affondarci dentro quasi a mezza gamba, e’ molto faticoso, fino a arrivare a un ‘amara sopresa: la Zecca era chiusa. Seppur io avevo controllato gli orari anche il giorno prima! Una rabbia inaudita, un po’ per la stanchezza, e un po’ per la levataccia, ma io e Alessio poi la buttiamo sul sorriso, siamo sempre in vacanza, e cerchiamo di prendere il lato migliore delle cose, in fin dei conti quando ci ricapita qui da noi di riprendere il bus con la neve alta quasi 40 cm?Godiamoci almeno dello spettacolo del panorama innevato no?

Quindi torniamo in centro a Innsbruck e andiamo a mangiare l’hamburger nel McDonald sotto il Tettuccio D’oro, sfruttando anche il Wifi gratis, e poi ci avviamo alla fermata della navetta messa a disposizione per andare alla Fabbrica di Swarovski (fermata in Museumstrasse), gratuita con la card.Io sono emozionatissima, avevo aspettato tanto questo momento, si puo’ quasi dire che ho organizzato questo viaggio quasi apposta, quindi quando ho visto la testa del famoso Gigante apparire dalla neve ero felicissima! Mille foto dopo, andiamo al ticketoffice, e io sfodero con orgoglio la mia tessera di socia Swarovski, che mi da un adesivo di riconoscimento da attaccare al giubbotto, con il quale passiamo attraverso un entrata diversa, e poi avro’ il pass per la sala Vip Lounge. Dentro il museo e’ tutto uno sfavillio, dal brillante piu’ grosso al mondo, al Duomo di cristallo che cambia colore, al labirinto di cristallo… e poi tutto culmina nel negozio di Swarovski piu’ grande al mondo, dove ovviamente io ho ricevuto in regalo dal mio maritino un bellissimo anello!! Nella sala vip poi ci hanno offerto da bere e siamo stati comodamente a sedere a guardare le vetrine scintillanti. Quando siamo usciti per riprendere la navetta, era gia’ buio e abbiamo avuto la possibilita’ di fare anche le foto in notturna, (che secondo me rendono molto di piu’) infatti se ne avete la possibilita’ calcolate di andare di giorno e tornare la sera, avrete modo di vedere il Gigante cambiare colore!

La sera poi stanchi abbiamo mangiato un panino con wurstel e salsiccia in un baracchino in Maria-Theresiaen Strasse, e poi per riprenderci dal freddo patito durante la giornata, altra seduta di sauna nella nostra Spa dell’ hotel e poi nanna!

QUARTO GIORNO

Ultimo dell’ anno, e gia’ qua e la’ si vedevano i preparativi per la festa della sera, nevicava ancora, e forse piu’ abbondantemente dei giorni precedenti.Dalla nostra lista di cose da vedere ne mancavano ancora due da spuntare, cosi’ fatta colazione, siamo andati alla fermata del Bus Sightseer, l’ unico che scende proprio davanti all’ entrata dello Schloss Ambras nostra prossima meta.

Quando arriviamo, lo Schloss Ambras sembra uno di quei castelli delle favole, e’ un castello bellissimo, tutto bianco, e con la neve intorno rende tutto ancora piu’ romantico, forse anche per la sua storia d’ amore vissuta qua. Il castello infatti fu donato dall’ erede al trono di Imperatore d’Austria Ferdinando II alla moglie Phillippine Welser, sposata in gran segreto, in quanto lei era una borghese. Quando il padre di lui l’Imperatore Ferdinando I seppe di questo matrimonio, non si oppose, ma obbligo’ i due sposi a tenere segreta la cosa, infatti anche quando nacquero i due figli, furono dichiarati illegittimi, e per potersene prendere cura Philippine, dopo averli partoriti, dovette fare finta di averli trovati fuori dalla porta di casa, in quanto chi trovava dei trovatelli fuori di casa per l’Uso comune, ne diveniva subito tutore, e lei non essendo sposata per legge, ma quindi ancora nubile agli occhi del popolo, doveva trovare una giustificazione per la presenza di questi bambini nella sua casa. Il matrimonio fra Ferdinando e Philippine fu riconosciuto dal Papa, solo 4 anni prima della morte di lei, e i figli non ereditarono mai il titolo che gli spettava di diritto.

Ferdinando II era anche un noto collezionista della sua epoca, infatti nel castello degno di nota e’ la sua collezioni d’armi e il suo arsenale, con tantissime armature originali di cavalieri e principi del suo tempo, e la Wunderkammer, (la camera delle meraviglie) dove sono raccolti tutti gli oggetti e le stranezze da lui trovati nel corso degli anni, come il ritratto dell’ Uomo Peloso, o del Gigante e del Nano ecc.

Finita la visita allo Schloss, riprendiamo il Bus Sightseer per andare a vedere il famoso trampolino di lancio che si trova a Bergisel. Essendo gia’ ora di pranzo mangiamo nel ristorante panoramico a i piedi del trampolino, e poi finito di mangiare ci avviamo verso la piccola funivia che porta alla cima dello stesso (tutto gratuito con la Card). Continua a nevicare incessantemente, e quindi il panorama da lassu’ non e’ proprio dei migliori, ma comunque la vista e il senso di vertigine che si ha e’ notevole. . La struttura e’ divisa in 3 piani, il primo piano e’ il piano dedicato agli atleti con gli spogliatoi, il secondo paino c’e’ un ristorante, e il terzo piano ha una terrazza panoramica,con Alessio dopo aver preso un caffe’ nel bar, siamo andati nella postazione di lancio degli atleti per fare delle foto, e li’ ho capito cosa spinge chi si dedica a questa professione , una passione che e’ sempre stata nell’ uomo, la capacita’ di poter volare e toccare il cielo con un dito, e vi giuro che la sensazione che si ha da quell’altezza vertiginosa e’ veramente quella!

Appena scesi ritorniamo alla fermata del nostro bus Sightseer, e come ci aveva spiegato l’autista all’andata, essendo l’ ultimo dell’ anno, il servizio di trasporto veniva sospeso prima, quindi ci siamo dovuti fare a piedi tutta la discesa della collina (circa 4 km), fino alla fermata di un bus davanti alla Chiesa di Wilten. La discesa comunque non e’ stata faticosa, anzi quasi divertente in mezzo alla neve alta, giocavamo come dei bambini!

Rientrati in centro passeggiamo un po’ per le stradine diventate per noi ora piu’ familiari, e assistiamo a una gara di maratona sotto la neve, fino alle 18. Per il cenone per Capodanno infatti non avevamo deciso nulla, anche se nel nostro hotel organizzavano una cena di “gala”, cosi’ abbiamo preparato noi un “capodanno alternativo”. Siamo stati dalle 19 fino alle 22:30 nella Spa deserta (tutti infatti erano impegnati nel cenone), poi con calma ci siamo preparati e alle 23:00 eravamo gia’ in piazza a cenare con un bel panino alla salsiccia e wurstel, e birra, e abbiamo aspettato tutti assieme lo scoccare della mezzanotte, dopo ovviamente aver comprato a caro prezzo da un baracchino un calice di spumante a testa (3 euro al bicchiere, questo e’ vero business!) e a mezzanotte tutti a ballare il valzer e a vedere i fuochi pirotecnici nel cielo. Purtroppo la pioggia subentrata alla neve ha un po’ sciupato l’atmosfera, in quanto la neve stessa sciolta in fanghiglia, creava piccole pozzanghere d’ acqua ( dove ovviamente io sono caduta!). Quindi non siamo stati fino a tardi, perche’ avevamo entrambi i piedi completamente fradici, e non mi volevo certo ammalare in vista della prossima tappa del nostro viaggio Salisburgo l’indomani!

QUINTO GIORNO

Essendo il primo dell’ anno, l’hotel ci ha permesso il check out piu’ tardi, quindi ne abbiamo approfittato per dormire un po’ di piu’, e dopo una sostanziosa colazione, facciamo un ultimo giretto per il centro, approfittando del sole che di nuovo e’ ritornato fuori, un po’ per salutarci, e un po’ per permetterci di fare un viaggio tranquillo verso Salisburgo.

Ci mettiamo circa 2 ore per arrivare alla nostra nuova tappa, il viaggio in macchina e’ stato tranquillo, abbiamo fatto anche un pezzo di autostrada tedesca (Salisburgo confina con la Baviera Tedesca), e Alessio ha dato sfoggio della sua passione automobilistica, dando piu’ gas per un certo tratto di strada (ricordo che le autostrade tedesche sono senza limite di velocita’) e arrivati poi al nostro albergo dopo aver poggiato le valige in camera, cerchiamo di ambientarci nella nostra nuova citta’. Come gia’ detto l’Hotel Ramada si trova nella piazza della Stazione ferroviaria, e snodo centrale di tutti i bus, compriamo anche qui la Salisburgo Card come gia’ fatto a Innsbruck a 35 Euro le 72 ore, e ci informiamo un po’ su l trasporto, poi contenti prendiamo il primo bus che passa e scendiamo alla fermata Rathaus (il vecchio municipio), fermata principale del centro storico della citta’ vecchia.

Salisburgo e’ divisa dal fiume Salzach, la parte destra e’ considerata la citta’ ”giovane” ovvero piu’ nuova, mentre la parte sinistra del fiume e’ stata dichiarata dall’ Unesco Patrimonio dell’Umanita’. E’ un labirinto di piccole strade medioevali, fra cui la piu’ importante e lunga (attraversa letteralmente tutta la citta’) la Getreidegasse, la strada principale, dove la fanno da padrone i negozi di varie marche alloggiati in case barocche, al numero civico 9, c’e’ la casa dove Wolfgang Amadeus Mozart nacque e visse fino all’eta’ dei 17 anni, adesso e’ diventato un museo a lui dedicato.

La prima sera abbiamo preferito camminare senza una meta precisa, cosi’ godendoci dell’atmosfera ancora natalizia, e girando girando, ho trovato un negozio fantastico proprio dietro la MozartPlatz (la piazza dedicata a Mozart): un piccolo negozio di una fotografa dove era possibile farsi fare una foto vestiti come nel 1900, pur rimanendo con i propri abiti addosso. Curiosa sono entrata, e in meno che non si dica, Alessio si e’ ritrovato vestito come un gentiluomo del 1900 con tanto di giacca lunga, cappello a cilindro e bastone da passeggio, e io vestita da gran signora con un abito con le spalle nude, dei guanti bianchi, un cappellino civettuolo e un piccolo ombrellino parasole di pizzo bianco in mano. La foto color seppia, sembra veramente ritragga una coppia di signori del 1900 e ora fa bella figura nel salotto di casa nostra.Un curioso souvenir diverso dagli altri!

Per cena abbiamo fatto uno sbaglio che non bisogna mai fare all’ estero, cioe’ mangiare in un ristorante italiano, perche’ si sa che la cucina non sara’ mai veramente italiana (mangiato spaghetti fatti con il sugo pronto della Barilla, e una pizza che a noi sembrava di quelle gia’ pronte e congelate), ma eravamo troppo stanchi per cercarne un altro! Poi nanna!

SESTO GIORNO

Il primo giorno a Salisburgo ci sveglia con un bel sole (che poi ci accompagnera’ per tutto il nostro soggiorno), e in base ai programmi da me studiati prima di partire, andiamo come prima tappa allo Schloss Mirabell, vicinissimo al nostro hotel.

Si dice che questo castello fosse il dono d’amore del Principe Arcivescovo Wolf Dietrich alla sua amante Salome, che gli diede 16 figli. Questo Arcivescovo e’ una figura molto importante nella storia di Salisburgo, in quanto fu proprio lui ad avere l’idea di sfruttare il sale presente nelle miniere di Hallein, per farci un lucroso mezzo di scambio economico, che gli permise poi con i guadagni di costruire la Residenz, e porre il primo sasso per il Duomo di Salisburgo. Al momento lo Schloss Mirabell e’ usato per lo piu’ come sede amministrativa, e ne si puo’ visitare la Scalinata degli angeli, la Sala dei marmi, e i bellissimi giardini, che d’ estate saranno sicuramente meglio!!

Andando a piedi, siamo andati nella Marktplatz, fino alla Tanzmeisterhaus, la casa dove Mozart e la sua famiglia si sono trasferiti, quando il compositore aveva 17 anni. La visita dentro, non mi ha molto entusiasmato, in quanto non e’ fornita nessuna audioguida, e i cartelli esplicativi, sono pochi e non esaurienti. Comunque se ne deduce che in questa casa alla fine Wolfgang Mozart ci ha vissuto ben poco, impegnato a fare le sue tourne’, infatti dopo la morte del padre Leopold, la casa fu abitata dalla sorella Nannarel per poco tempo e poi lasciata disabitata e piu’ tardi adibita a museo.

Vista la bella giornata di sole a me e’ venuta un’idea, di andare a fare le foto del panorama sulla Kapuzinerberg la collina di fronte alla citta’ vecchia, ci sono infatti delle scale ripide (263 scalini contati uno ad uno) che portano in cima dalla Linzergassse, ma vale la pena salirvi. A meta’ strada si trova la chiesa di St. Johann, e in cima dove un tempo c’era un castello che faceva parte delle fortificazioni medioevali, ora c’e’ un complesso monastico di cappuccini. La vista da lassu’ e’ veramente superba, e con la giornata tersa e’ stato possibile fare delle ottime foto. Poi scesi abbiamo camminato un po’ per la citta’ “nuova”, e pranzato in uno dei tanti localini che ci sono.

Nel pomeriggio abbiamo attraversato il ponte StaatsBrucke che collega le due parti della citta’ e siamo andati alla Casa Natale di Mozart. Li mi e’ piaciuta di piu’ la visita e si comprende davvero la vita di Mozart, perche’ chi ha uno smartphone puo’ scaricare gratuitamente l’ audioguida sul proprio telefono con la rete wifi, e fare il suo comodo. L’arredamento della casa ovviamente e’ andato perso, ma ci sono ancora pochi oggetti personali del compositore, come un ciuffo dei suoi capelli.Mozart nonostante tutto non ha fatto una bella vita, vessato fin da piccolo dal padre ambizioso, ha iniziato a girare l’Europa, facendo delle tourne’ lunghissime pur di suonare nelle corti reali piu’ ricche (i viaggi fatti in carrozza non erano certamente comodi), e facendo pagare a caro prezzo ogni sua esibizione. Narcisista e spendaccione, gli piaceva la bella vita, e circondarsi di cose belle, infatti la leggenda vuole che sia morto giovane e in poverta’, lasciando la giovane vedova con due bimbi piccoli, fra cui uno di pochi mesi, e piena di debiti. Odiava la sua citta’ natale Salisburgo, in quanto la considerava una citta’ provinciale, dove il suo talento era sminuito (e la cosa mi fa molto ridere, pensando invece che la citta’ di Salisburgo lo venera, sfrutta ancora la sua immagine per turismo, arrivando pure a dedicargli una piazza e una statua!). Forse il suo grande talento non gli ha permesso di vivere appieno la sua infanzia e adolescenza, (gia’ a 3 anni fece il suo primo concerto alla Residenz), e in tante cose, (parere mio) mi sembra assomigli a Michael Jackson, anche lui turbato da un padre autoritario, costretto a mantenere costantemente la sua immagine di cantante perfetto… Si si sono convinta, Mozart se fosse vissuto oggi sarebbe diventato un moderno rockstar, facendo la vita dei piu’ grandi musicisti del nostro tempo, viaggiando in tutto il mondo, perennemente insoddisfatto e con tutti i problemi che purtroppo molti artisti subiscono,quando la pressione e lo stress hanno la meglio.

Passeggiamo ancora per il centro e arriviamo davanti al Duomo dove l’entrata e’ a offerta; questo Duomo prima Cattedrale di Salisburgo, come gia’ detto dopo l’ incendio del 1598 che rase quasi al suolo l’ intera citta’, fu fatto costruire dall’ Arcivescovo Principe Wolf Dietrich; l’edificio fu progettato per contenere 10 000 fedeli, piu’ dell’ intera popolazione, l’organo barocco all’ interno fu suonato da Mozart.

Poco lontano dalla DomPlatz, c’e’ il Caffe’ Tomaselli, il locale storico conosciuto ai tempi di Mozart come Caffe’ Stiegl, dove la sua famiglia andava a comprare il latte e le uova.Oggi luogo ricco di fascino, per lo piu’ frequentato da turisti, vi e’ possibile fare una bella merenda. Noi abbiamo preso un caffe’ e una fetta di torta squisita, che viene offerta ad ogni tavolo da cameriere vestite con l’ abito tipico austriaco, che reggono un vassoio con un minimo di 20 fette di dolce diverso, impossibile resistere!

Sul fare del crepuscolo io ho avuto la brillante idea di tornare sulla Kapuzinerberg, per fare le foto al tramonto, quando le luci della citta’ si accendono ma c’e’ ancora il riverbero del tramonto, quindi rifacciamo i 263 scalini e facciamo un casino di foto.

Poi letteralmente esausti dopo i quasi 1000 scalini fatti fra le varie andate e ritorno, ritorniamo all’ albergo e ci rinchiudiamo di nuovo nella Spa, dove cerco di dare un po’ di sollievo ai miei poveri piedini martoriati!!!Cena al BurgerKing della stazione e nanna!

SETTIMO GIORNO

Oggi ci aspetta la Fortezza di Honhensalzburg, arroccata sul promontorio roccioso del Festungsberg, che si raggiunge tramite la funicolare dalla Festungasse. Questa fortezza e’ stata per secoli il rifugio per gli arcivescovi di Salisburgo qualora si sentivano minacciati; alla fine del XIX secolo ha funto come caserma militare. E’ molto interessante la sua visita, in quanto e’ una piccola cittadella fortificata, e viene fornita una piccola audioguida che risulta essere molto utile. Molto interessante da vedere sono la stanza delle torture, chiamata cosi’ piu’ che altro perche’ fungeva piu’ come deposito degli strumenti di tortura, che come stanza delle torture vere e proprie. Interessanti sono gli appartamenti reali degli arcivescovi, con tutti i soffitti decorati a cassettoni e sfoglie d’oro, e la Goldene Stube la stanza piu’ bella del castello con la grande stufa in stile gotico. In questa fortezza e’ stato rinchiuso l’ormai famoso Arcivescovo Wolf Dietrich, dopo aver perso la guerra contro la Baviera per il controllo del sale, e qui c’e’ morto. Abbiamo pranzato qui, in un piccolo ristorante con le sale con le decorazioni medioevali nel Piccolo Cortile, e fatta l’ultima passeggiata, volevamo scendere di nuovo con la funicolare, ma non so come, abbiamo perso di vista le segnalazioni, e ci siamo dovuti fare tutti a piedi la discesa verso Kapitelplatz, la piazza del mercato che ha una delle piu’ belle fontane della citta’, e dove e’ possibile fare attivita’ a cielo aperto, come giocare a scacchi, e infatti noi abbiamo avuto proprio l’ occasione di assistervi a una partita fra 2 pensionati.

Nel pomeriggio abbiamo deciso di andare a vedere la fabbrica della birra Stiegl, poco distante la citta’, sempre compresa nella Salisburgo Card, cosi’ andiamo a prendere il Bus numero 1 sulla Rudolfskai la strada principale che affianca il fiume, fermata principale di tutte le linee dei bus. La visita alla fabbrica della birra e’ stata interessante, suddivisa prima con la spiegazione del procedimento e della produzione della birra, e poi con la distribuzione della birra stessa, il tutto culminante dall’assaggio della birra nel bar interno della fabbrica, tutto compreso nella nostra Card. Non so se e’ stata forse la birra, o la stanchezza a iniziare a farsi sentire, ma abbiamo quasi perso l’ autobus per il ritorno, e non essendo proprio in centro rischiavamo di aspettare un bel po’ per l’ autobus dopo!

Sinceramente distrutti decidiamo di tornare un po’ prima in hotel, e di cenare sempre nel nostro BurgerKing vicino all’ hotel e poi nanna!

OTTAVO GIORNO

Oggi un po’ di pioggerillina, insieme al sole a rischiarato la nostra giornata, e’ il nostro ultimo giorno a Salisburgo e decidiamo di visitare le ultime cose da vedere sfruttando al massimo la nostra card, cosi’ andiamo alla Residenz, prima pero’ ci fermiamo in Residenzplatz, per sentire il carillon della Residenz-Neubau usata come dimora temporanea dei vescovi mentre si costruiva la nuova Residenz, suona tutti i giorni alle 7, 11 e 18.

La Residenz dimora dell’ Arcivescovo principe e sovrano religioso fu costruita per l’arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau (sempre lui), i suoi successori poi ne ampliarono la struttura e in seguito, la Residenz divenne sede amministrativa. Ci sono ancora degli arredi originali, e mobili d epoca. Anche l’ Imperatore Francesco Giuseppe uso’ questo edificio per accogliere Napoleone III, e qui Mozart dette il suo primo concerto.

Pranzato in un bar del centro decidiamo di andare alla terrazza panoramica piu’ bella di Salisburgo, cioe’ al Monchsberg, dove si trova anche la sede del Museo d’ arte moderna. Anche qui facciamo tante foto del panorama visto da un’altra prospettiva, e poi la pioggia ci fa desistere, e rifugiare nel Museo di Scienze Naturali (sempre compreso nella nostra card), dove passiamo tutto il pomeriggio, immersi nella natura, e nella storia dell’ uomo.

E’ la nostra ultima sera a Salisburgo e decidiamo di fare come la prima sera, ci divertiamo a perderci nelle piccole stradine, riconoscendo che e’ vero quello che si dice che la citta’ vecchia e’ un labirinto, tutte le strade infatti si incrociano e intersecano fra loro. Per cena andiamo in un noto ristorante storico, simile all’ Augustiner Brau di Innsbruck, solo che qui la birra e’ la Stifler, e mangiamo la nostra ultima Wiener Schnitzel! Poi a nanna presto visto che l’indomani ci aspetta l’ultima tappa del nostro viaggio prima di tornare a casa.

NONO GIORNO

Lasciata la citta’ di Salisburgo, andiamo a circa mezz’ora di distanza ad Hallein, alle miniere di sale piu’ famose d’Europa e le piu’ vecchie del mondo, in quanto gia’ nel 400 a.c. qui si estraeva il sale. Non gettate la Salisburgo Card, perche’ vi offre ancora uno sconto nel biglietto delle miniere. Il tour inizia facendo mettere una speciale tuta bianca sopra i vestiti, e si entra in miniera con il trenino che usavano i minatori. La Guida accompagnatrice spieghera’ come funzionava la miniera man mano che ci si addentra nelle sue viscere, molto belli sono gli scivoli di legno costruti dall’uomo (ricordatevi che in fondo a uno vi verra’ fatta la foto con la misurazione della vostra velocita’!) e il viaggio in zattera sul lago salato a quasi un km di profondita’ dalla terra. Qui sono stati trovati due corpi di uomini dell’ epoca celtica perfettamente conservati. Nel percorso che viene fatto sottoterra si attraversa per ben 2 volte anche il confine con la Germania. In tutto la visita dura quasi 2 ore, ma ne vale veramente la pena. Pranziamo qui nel ristorante della struttura e finalmente torniamo verso casa, ma il tempo stato clemente con noi finora, non lo e’ piu’, e in mezzo all’autostrada inizia a nevicare, costringendoci prima ad un ‘andatura a lumaca e poi a mettere le catene da neve;cosa che ha rallentato notevolmente il nostro ritorno a casa, e vi dico che non e’ stato molto bello guidare sotto una tormenta di neve, da cui non si vedeva veramente niente!

In conclusione che dire, era un viaggio che sognavo da un bel po’, avevo infatti molte aspettative a riguardo, e tutte perfettamente esaudite. Tuttora non saprei quale citta’ scegliere come piu’ bella fra Innsbruck E Salisburgo, entrambe dotate di un fascino straordinario, ma completamente diverse l’ una dall’ altra, Innsbruck la citta’ dei cristalli Swarovski, Salisburgo la citta’ di Mozart mi hanno lasciato un bel ricordo, e sono contenta che stavolta sia stata una vera vacanza (a differenza dei nostri viaggi precedenti) dove ci siamo presi i nostri tempi, e ce la siamo goduta tranquillamente, senza l‘assillo dell’orologio o la frenesia di dover vedere tutto e subito. Se dovessi consigliare io suggerirei di visitare entrambe sotto le festivita’ natalizie, in quanto le luminarie e gli addobbi natalizi danno alle citta’ una marcia in piu’… neve permettendo!

Spero di esservi stata utile.

Alla prossima

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Il gigante di Swarovski



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