Salento accessibile

Val d'itria e Salento con accessibilità
Scritto da: ROTEX
salento accessibile
Partenza il: 16/07/2011
Ritorno il: 02/08/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Per lo meno per quest’estate è vacanza.

La vacanza è rilassarsi: sole, mare. E’ staccare la spina, diventare un’ameba più del solito, si tenta di staccare dal quotidiano per poterlo apprezzare di più al rientro, ma alla fine non è così….anzi la voglia di restare fuori aumenta…..

Per questa vacanza ho scelto il Salento, è da tempo che mi chiamava pertanto mi è toccato rispondere, altrimenti parevo antipatico… Io vivo nella punta estrema dell’Italia del nord ovest e il Salento sta nella punta estrema dell’Italia del sud est, insomma siamo agli apici. Per questo motivo ero un po’ spaventato dal viaggio della speranza che dovevo fare, per la precisione 1184 km, infatti si decide, per l’andata di dividere il viaggio in due frammenti: una prima tappa vicino a Pescara ed una seconda in Val d’Itria per visitare la famosa Puglia dei trulli.

Anche se non vedo ancora il mare è una valle che m’attrae da subito, in particolare Locorotondo. E’ uno dei borghi italiani che più mi hanno incantato, sarà per il bianco delle vie che pare di essere in Grecia, sarà la pavimentazione talmente comoda per le mie rotelle che mi pare di strotellare dentro la mia cucina, sarà che pare deserta ma è anche piena di vita, sarà che vi sono molti luoghi in cui mangiare delle vere e proprie prelibatezza la carne in primis, sarà che di notte è tutta giallognola e fresca ma diffonde protezione come la casa di mia nonna, sarà che di giorno è cosi bianca e abbagliante che pare di essere dentro ad un labirinto in cui non riesci più ad uscirne.

Lasciando alle spalle Locorotondo, una tappa obbligatoria in Val d’Itria è ovviamente Alberobello la capitale di trullandia. Ad Alberobello si trovano trulli di tutte le dimensioni e di tutti i tipi, bello, caratteristico ma estremamente turistico e direi anche commerciale e dopo un po’ mi annoio. Per chi ha il pass per i disabili è possibile entrare nel centro storico, non è certo comodissimo essendo tutto in salita, anche i trulli non sono molto accessibili molti hanno diversi scalini all’entrata, comunque sia si può visitare Alberobello con estrema facilità e farsi un idea generale della capitale di trullandia. A Martina Franca con la sua piazzetta di altri tempi, pare di ritornare indietro di molti molti anni, soprattutto se la si visita nelle ore più calde e il calore e la luce del sole la fermano.

Mi rendo conto che ci vorrebbe più tempo per visitare tutta la valle e i suoi paesi, mentre passiamo velocemente a Cisternino e da Ostuni, ci vorrebbe più tempo per contemplare anzi godersi la vista degli ulivi e delle vigne e dei campi di grano ma il Salento mi attende quindi scappiamo via…..

Qualche mese fa avevo contattato il presidente di Anyway AcceSsalento (http://www.accessalento.it ) in quanto stavo cercando una casa vacanze in Salento e che fosse accessibile.

“Anyway AccesSalento è vincitore del bando “Principi Attivi – Giovani idee per una Puglia migliore” (edizione 2008), che ha lo scopo di promuovere la capacità progettuale, creativa e di impresa dei giovani pugliesi attraverso la concessione di contributi per la sperimentazione e/o la realizzazione di idee innovative. L’idea vincente di AccesSalento e’ stata quella di costituire un’equipe di giovani diversamente abili che valutasse l’accessibilita’ delle strutture turistiche e ricreative presenti sul territorio salentino e di rilasciare loro un marchio di qualità riconosciuto dalla Regione, in modo che ogni struttura visitata e giudicata accessibile potesse essere subito riconosciuta come tale. L’obiettivo finale di Accessalento è stato quello di creare un circuito di informazioni sulle strutture accessibili, che, elencate su un sito internet e su una guida turistica, potesse essere di aiuto al viaggiatore “diversamente abile”, fornendo tutte le informazioni di cui potrebbe aver bisogno, in modo da favorirne sempre di più l’integrazione e la partecipazione alla vita sociale. La guida sull’accessibilità turistica salentina ed il sito internet contengono, infatti, una descrizione molto accurata delle strutture ricettive (alberghi, agriturismi, b&b, campeggi..) di tutto il territorio, al fine di fornire alle persone con difficoltà gli elementi per valutare il grado di accessibilità della struttura stessa rispetto alle specifiche esigenze individuali e per programmare i propri spostamenti in autonomia”.

Con l’aiuto e la disponibilità di Diomede Stabile ho trovato una casa accessibile a San Foca -Melendugno ad una ventina di chilometri da Lecce o da Otranto.

San Foca è la classica località balneare non troppo turistica e con diversi lidi con un mare splendido, di quelli che vedi in cartolina, insomma dove vai a fare ciaf ciaf molto volentieri e ci rimarresti per ore.

La maggior parte dei lidi sono accessibili con le passarelle ed hanno la sedia job, in questo modo si gode appieno del mare.

Io ero abituato a tuffarmi dalle barche, per poter fare un buon bagno, con la sedia job è sicuramente più comodo. Il lido in cui andavamo spesso è “La Caciulara”.

Avevo già visitato Lecce in inverno qualche anno fa e mi era piaciuta, ora che l’ho “vissuta” un po’ di più mi ha conquistato.

Si è vero ci vuole poco a conquistarmi e alla fine sto bene ovunque tranne dove sono.

Però mi sono immaginato come dev’essere vivere in una cittadina come Lecce, dove alla fine si conoscono un po’ tutti, dove si esce molto e si incontra e si familiarizza facilmente, dove non c’è un traffico allucinante, dove a pochi kilometri si ha uno splendido mare e dove si mangia tanto e bene, dove non c’è il problema della pioggia che cade tutti i giorni e ti guasta l’umore.

Certo questa è la visione superficiale e veloce di chi arriva dall’esterno, poi non so come funzionano i servizi, non so quanto riuscirei ad essere autonomo con le mie rotelle, non so quanto mi abituerei a certi ritmi lavorativi.

Sicuramente Lecce mi è parsa vivace ed allegra e queste sono le caratteristiche principali che deve avere un luogo per farmi stare bene.

Mi piace e mi mette allegria passare per le viuzze intorno al centro, piene di localini in cui si mangia e si beve, pare che non ci siano problemi, che non ci sia nemmeno la crisi…

Il centro storico di Lecce è quasi tutto accessibile, essendo pianeggiante e senza ciottolati e con una buona pavimentazione.

Ho mangiato la cucina casareccia leccese dalle zie (www.lezie.it), pare di essere invitati dai parenti di Lecce, suoni un campanello ed entri in una casa arredata come 20 anni fa, pochi posti e la cucina a vista, ti preparano le pietanze con la stessa cura che avrebbe la zia Rosaria di Castri, dopo cena si va a mangiare un dolcetto oppure un gelato in una delle pasticcerie più note, vicino a Piazza Oronzo c’è la Pasticceria Natale (www.natalepasticceria.it).

La bellezza del Salento sta prioritariamente nella sua luce e nei colori che ne scaturiscono, dal verde degli ulivi, sotto cui avrei desiderato potermi fermare e addormentare per godermi il silenzio e la mancanza di tempo, al rosso della terra che emana forza e potenza, dai varianti blu e verde che il mare regala in ogni differente ora della giornata, ai gialli o i rossi dei tramonti, dai bianchi o i grigi del cielo che cambiano come l’umore delle persone, ai colori dell’arcobaleno che per un attimo mettono tutto in pace, ma che poi scompare; che sia per questo o per molto altro che non sempre si può descrivere, grazie Salento per avermi regalato immagini e colori che non dimenticherò.

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