Da New York a Saint Marteen

Ovvero istruzioni per l’uso per la Grande Mela e le Piccole Antille. Alcune indicazioni che possono aiutare a pianificare il viaggio
Scritto da: lguar
da new york a saint marteen
Partenza il: 20/07/2010
Ritorno il: 06/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Salve a tutti gli amici di Turistipercaso, siamo Luca e Silvia e vogliamo lasciarvi alcuni appunti del nostro viaggio nella presunzione che possano darvi uno spunto per impostare la vostra vacanza. Iniziamo spiegando il perché queste due mete: Silvia voleva da tempo visitare NYC ed io non volevo rinunciare al mare (periodo fine luglio e primi d’agosto) ed entrambi non volevamo passare troppo tempo tra aerei ed aeroporti. Con questa nostra richiesta ci siamo presentati nella agenzia di viaggi di fiducia chiedendo alle ragazze di studiare una soluzione che soddisfacesse entrambi e che, ultimo ma non meno importante, ci permettesse di utilizzare lo scalo di Bologna per partenza e arrivo (abitiamo a circa mezzora dall’aeroporto). Dopo qualche giorno ci hanno richiamato prospettandoci questa soluzione: 7 notti a NYC e 10 notti a Saint Marteen. Partenza da BLQ (Bologna) – JFK (via Amsterdam con KLM) poi volo EWR (Newark) – SXM (Saint Marteen) con Continental e infine rientro SXM – BLQ via Parigi (Air France). Ecco spiegato il motivo di Saint Marteen: ci consentiva di essere raggiunto con volo diretto da NYC e poi ci dava modo di rientrare direttamente su Bologna. Prima di partire, come facciamo già da qualche anno, abbiamo letto il resoconto dei Turistipercaso che ci hanno preceduto per avere qualche spunto e per organizzarci un po’. Nelle righe che seguono non abbiamo descritto le “cose da vedere”, e che abbiamo visto perché a ciò sopperiscono eccellentemente le guide, ma le cose che abbiamo fatto cercando di organizzare al meglio il viaggio. Iniziamo con la Grande Mela. Hotel a NYC. Non è un segreto per nessuno che i costi degli hotel a NYC sono alti quanto i suoi grattacieli. Avremmo potuto risparmiare qualcosa pernottando nel Jersey ma poi dovevamo aggiungere i costi e , non ultimo, i tempi di trasferimento per Manhattan. Alla fine dei conti, a nostro parere, non c’era tutto ‘sto guadagno. Su indicazione dell’agenzia abbiamo scelto di soggiornare in solo pernottamento all’Hudson Hotel (incrocio W58th – 9 Av) a un solo isolato dalla stazione della metro di “Columbus Circle” e Central Park. L’hotel è nuovissimo con arredi moderni ,di “tendenza”, ma le dimensioni delle camere sono al minimo sindacale: La pulizia, a nostro modo di vedere un “must” irrinunciabile, è ai massimi livelli e ogni camera è dotatissima: frigorifero, cassetta di sicurezza, stiro, phon e ogni gadget ipermoderno (TV LCD 27”, WI-FI, HI-FI, ecc). Trasporti. Date le distanze risulta improponibile muoversi solo a piedi quindi conviene sicuramente fare la Metro Card (25 $) valida per tutta la settimana e che consente, oltre all’utilizzo illimitato della metro, pure l’utilizzo degli autobus urbani che, anche se lenti causa traffico, ti consentono di osservare la città quasi come in un film. Le soluzioni da e per gli aeroporti sono: taxi e limo (70-100$), shuttle (prezzo paragonabile al taxi), bus (15$) in partenza dalle principali stazioni: Penn, Port Authority e Grand Central (sulla carta impiegano lo stesso tempo dei treni ma hanno l’incognita “traffico” assolutamente da non sottovalutare) e infine treno (15$) che ha a suo favore l’economicità e l’assenza di ingorghi da traffico. Noi abbiamo scelto quest’ultima soluzione. Se la partenza dell’aereo è di prima mattina, come nel nostro caso, vi consigliamo di acquistare i biglietti in anticipo e nella stazione di partenza così potete dedicare una decina di minuti per capire come muoversi rapidamente la mattina della partenza. Il ns volo era in partenza alle 08:00, siamo usciti dall’albergo alle 05:20 e alle 06:15 eravamo all’aeroporto. Tutto di misura! Alcune note sulla metro di NYC: muoversi con metro e bus non è complicato purché si abbia a disposizione una buona mappa con evidenziate le fermate principali e secondarie (ci è capitato di sbagliare treno della metro e sfrecciare davanti la fermata alla quale volevamo scendere). La temperatura delle stazioni durante il periodo estivo è prossima a 35°C con un tasso di umidità elevatissimo mentre all’interno delle carrozze la temperatura non supera i 20-22°C. Si gela! Per salvaguardare la salute consigliamo di tenere a portata di mano almeno un foulard e un pullover, meglio se di lana o pile leggero, da mettere e togliere al volo. Non temete, questi accessori vi torneranno comunque utili quando deciderete di prendere un bus, entrare in un ristorante, bar, museo o negozio. Alimentazione. Foraggiarsi a NYC è facilissimo e può essere sia estremamente economico sia estremamente costoso. Noi facevamo una colazione ricca in uno dei tanti bar che offrono di tutto un po’, dalla classica colazione americana a quella nostrana classica (pasta e caffè). Per due colazioni veramente “toste” (un paio di uova, bacon salsiccine, pane, succo d’arancia, ecc.) si sta poco sopra i 20$. Per un paio di muffin (belli grandi) con due succhi di frutta si sta sui 10$ o meno. Durante la giornata di solito ci fermavamo nei bar/drogheria/negozio/di tutto un po’, sono esercizi che offrono un po’ di tutto dalle bevande ai detersivi dai fazzoletti di carta ai biscotti ed hanno un paio di banchi per le pietanze: uno freddo per frutta e verdura e uno caldo per le pietanze (carne, pesce, riso, pasta, ecc.). Ci si serve da soli riempiendo la vaschetta e poi si passa alla cassa per la pesatura ed il pagamento. Il pasto si può consumare per strada oppure in un locale attiguo o la piano superiore. Per la sera potete sbizzarrivi nella scelta del ristornate: BBQ, Tex Mex, etnico, sushi, vegetariano e chi più ne ha più ne metta. Attenzione ai prezzi e al quartiere dove vi trovate! Cena simile in locale di pari livello in TRIBECA può farvi lievitare il conto del 30-40% rispetto a zona Broadway-Time Square! Non dimenticate, e non si dimenticherà nemmeno il cameriere, del “tip”, la mancia, che in teoria è libera ma in pratica è obbligatoria in tutti i ristoranti e viaggia dal 15 al 20%. Musei e visite. Come tanti prima di noi abbiamo fatto il City Pass (75 $ a testa più 4 $ di prevendita/tasse/diritti) che contempla: American Museum of Natural History, Guggenheim Museum , Museum of Modern Art (MoMA) e The Metropolitan Museum of Art, la visita all’ Empire State Building Observatory, una crociera attorno Manhattan/salita sul grattacielo del Rockfeller Center (top of The Rock) e Ellis Island con l’annessa visita all’isola su cui sorge la Statua della Libertà. Il City Pass oltre a farvi risparmiare se avete intenzione di visitarne almeno 4 musei, vi farà saltare le file (che per Ellis Island, Empire State Bulibing e Top of the rock sono piuttosto lunghe). Vi consigliamo la crociera attorno a Manhattan al tramonto, parte dal Pier 80 (vicino alla portaerei Intrepid), circumnaviga Manhattan a Sud arrivando fino al palazzo ONU e ritorna passando per la Statua della Libertà; un paio di ore veramente piacevoli e rilassanti. Per il capitolo musei abbiamo scelto di non strafare e ci siamo limitati al MOMA, Metropolitan e Ellis Island (che a nostro parere è veramente interessante ed emozionante). Harlem e gospel: se vi fermate una domenica a NYC dovete assolutamente vedere, ed ascoltare, una messa gospel. Noi siamo stati, su indicazione di altri Turistipercaso alla chiesa First Corinthian Baptist Church, che ritrova all’interno di un vecchio teatro, ed è molto vicina ad una fermata della metro. Ovviamente ricordatevi che state assistendo ad un funziona religiosa (inizia alle 11:00) e quindi non scattate foto e spegnete i cellulari. All’uscita, proprio di fronte, al teatro c’è la pasticceria “Make your cake” che oltre a realizzare torte coloratissime formato “gigante” ha paste e succhi di frutta niente male. Shopping. Impossibile non fare shopping a NYC ergo alzate il massimale di spesa della vostra carta di credito o portatelo a zero se soffrite di sindrome compulsiva da shopping! Premesso che era periodo di saldi, abbiamo trovato molto conveniente l’abbigliamento. Polo allo store Lacoste (5 Av) dai 30 ai 50 $, Calzature sportive (Nike, Adidas, Timberland, ecc.) 40-70 $, jeans Levi’s (che pronunciano Levais) a meno di 50$, abiti donna di CK da Macy’s a 60$ e tanto altro. Se acquistate il blocchetto City Pass ricordatevi che c’è un buono sconto del 15% su tutti i prodotti acquistati da Bloomingdale. Se poi siete patiti di basket non potete mancare di visitare l’ NBA Store quasi di fronte alla cattedrale di Saint Patrick a pochi passi dallo Store Lacoste). I prodotti elettronici hanno prezzi leggermente inferiori rispetto l’Italia e fate attenzione perché non sempre offrono la garanzia internazionale ma quella valida per i soli Stati Uniti. Locali e serata. Al Greenwich Village, la zona universitaria a sud di Midtown, troverete numerosi locali all’aperto dove mangiare e bere più a buon mercato, frequentati da giovani e chiassosi universitari. A noi è piaciuto molto la zona di TRIBECA e High Line Park, il nuovo giardino sospeso in corso di ampliamento e realizzato sopra una linea ferroviaria sopraelevata e dimessa (ricordatevi che chiude alle 22:00). In zona troverete molti locali trendy veramente carini ma piuttosto “carucci”. Mi ha un po’ deluso Times Square by night; va assolutamente vista per lo spettacolo di luci e colori ma la confusione e il numero di persone è allucinante e a nostro parere insopportabile. La Fifth Av, a differenza del giorno, la sera non ha nulla da offrirvi. Consigli generali: Per andare in America dovete assolutamente avere una carta di credito. Prima di partire alzate il limite della vostra carta di credito e pagate solo con quella (una sera ho pure pagato una pizza al taglio da 2$). Evitate di cambiare ai change office e quel poco di liquidità che vi serve per l’hot dog o le caramelle potete benissimo portarlo dall’Italia o prelevarlo al Bancomat (il tetto massimo prelevabile 300$ per operazione). Non fate troppo affidamento sulle carte prepagate perché non tutti i negozi le accettano. Se andate in estate vi ricordiamo, e ripetiamo, di portate sempre con voi un pull comodo e un foulard da mettere e togliere all’ingresso e all’uscita dei negozi, musei, metro, autobus etc. L’aria condizionata ce l’hanno e la adoperano. Per gli amici che vogliono seguirci a Saint Marteen consigliamo di salire sull’aereo e raggiungerci ai Carabi. Ciao Luca e Silvia …Eccoci atterrati a Saint Marteen dopo circa 4 ore di volo da New York per trascorrere una decina di giorno in relax. Auto e Autonoleggio. Prima di partire abbiamo provveduto a noleggiare un’auto tramite il fantastico strumento che è Internet. Ho scovato un paio di siti (www.sxm-cars.com, www.destination360.com) che proponevano parecchie compagnie di autonoleggio, sia le più note (mi riferisco a quelle internazionali come Hertz, Avis, ecc.) sia le locali. Dopo un paio di simulazioni si è deciso per la US Save rental. Motivo: era la più economica, offriva una “economy” a 168$ per 10gg (assicurazione CWD a 10$/giorno da sommare). In aeroporto sono presenti solamente gli sportelli con un operatore che convertirà il voucher in contratto poi verrete accompagnati con una navetta presso la sede, che dista pochissimi km, a ritirare il mezzo. La prenotazione tramite internet ha richiesto il numero di carta di credito, potete benissimo dare quello di una prepagata ma per il pagamento in sito è necessaria la classica (numeri in rilievo). L’autovettura prenotata era una Hyundai Atos, ed in sede ci hanno presentato un’auto non proprio fresca si concessionaria (interni e carrozzeria un po’ massacrati) poi, prima di consegnarcela, il tipo del noleggio ha iniziato ad appuntare diligentemente tutti i segni e le ammaccature della carrozzeria sull’apposito modulo prestampato: alla fine c’erano più di un cimitero. Prima del ritiro mi sono accorto di una crepa che attraversava il parabrezza ed ho chiesto la sostituzione dell’auto. In un primo momento hanno cercato di convincerci: è sicuro e non si rompe. La polizia non vi ferma, ecc) poi hanno addotto che altre auto non c’erano ma data la nostra insistenza …ci hanno rifilato una vecchia Corolla del 2003 con gli interni e la carrozzeria sgualciti tanto quanto la precedente. Viabilità. Le strade, nonostante la bassa stagione, sono parecchio trafficate e non oso pensare come possono presentarsi in alta stagione. I locali generalmente guidano tranquilli (dove devi andare su di un’isoletta grande come un francobollo) ed è raro vedere sorpassi. Le indicazioni sono ridotte al minimo sindacale e poco visibili, i cartelli stradali sono delle stesse dimensioni delle indicazioni dei negozi ma di colore più tenue (bianco/verde o bianco azzurro). Conclusione: con buone probabilità i primi giorni non raggiungerete la spiaggia o la località desiderata ma sicuramente riuscirete a trovare il negozio di Cartier (un cartello ad ogni, dico ogni, incrocio). Clima. Tra giugno e ottobre è periodo di uragani, bassa stagione e tasso di l’umidità molto elevato. Nel complesso siamo comunque stati fortunati avendo avuto solo mezza giornata di pioggia, non male per il periodo ma purtroppo era il giorno del tour in catamarano attorno l’isola e ci è saltato (abbiamo ripiegato sul tour di mezza giornata). Gli stessi accorgimenti per NYC, leggi aria condizionata, valgono ancora: pull e un foulard da indossare prima di entrare nei negozi. Attrezzatevi con un buon repellente per le zanzare, o come dicono loro “mosquitos”, che risulta indispensabile se decidete di cenare all’aperto e o di restare in spiaggia durante tramonto. Consigliamo di acquistare i repellenti sul posto perché quelli portati da casa sono risultati poco o nulla efficaci. Hotel. L’agenzia ci ha proposto il Beach Plaza Hotel (www.hotelbeachplazasxm.com) a Marigot (vedi il sito) nella parte francese. Si trova sulla spiaggia e la posizione è a nostro parere eccellente. L’hotel non è recentissimo ma comunque ben tenuto, è dotato di spiaggia riservata piuttosto piccola ma comunque attrezzata (ombrelloni e lettini gratuiti per i clienti) delimitata da un paio di scogliere foranee che esteticamente non sono il massimo ma consentono, indossata la maschera da sub, di osservare una moltitudine di pesci tropicali a pochi metri dalla riva. La camera riservataci, completa di frigo e l’indispensabile climatizzatore, dava sul lato strada, abbiamo chiesto e ottenuto di trasferirci sul lato mare molto più tranquillo e silenzioso (hanno richiesto un sovrapprezzo: 20€/giorno). Le camere sono grandi e dotate di balcone e la pulizia è ai massimi livelli. La colazione è quella tipica internazionale di buona qualità e assortimento. Consigliamo le “donuts” (cambelline fritte) spolverati con zucchero e cannella in polvere. In ultimo, se avessimo saputo che i teli bagno venivano forniti gratuitamente avremmo lasciato a casa i nostri risparmiandoci un po’ di peso in valigia. Spiagge. Le spiagge, stando agli opuscoli e alle guide turistiche, dovrebbero essere 37 quindi in soli 10 giorni è impossibile visitarle tutte quindi ci siamo limitati a sceglierne alcune tra quelle indicate dai Turistipercaso che ci hanno preceduto e/o quelle consigliate dagli opuscoli. Molte spiagge (Orient bay, Bay Rouge, Friar’s Bay) sono attrezzate e spesso offrono nel prezzo oltre a ombrellone e lettino anche un paio di birre o bibite (10-15$ al giorno) oppure, se pranzate da loro ombrellone e sdrai sono gratis. Ogni spiaggia ha le sue caratteristiche. Bay Rouge, sabbia rosa e mare color smeraldo è quella che ci è piaciuta di più. Bay Longue, come dice la parole, è lunghissima e offre pesci tropicali a pochi metri dalla riva e per lo snorkeling consigliamo la scogliera lato “Hotel La Samanna”. Orient Bay è parecchio, e forse troppo, attrezzata e “americanizzata” e nonostante la bassa stagione offre molta musica e un po’ di folla ma nulla di paragonabile alle nostre spiagge in agosto. Baie aux Prunes, è contigua e molto simile a Bay Long. Friar’s Bay tipicamente caraibica e carina, un paio di stabilimenti balneari (di cui uno “rasta”). Altre spiagge tipo Guana Bay erano particolarmente ventose con mare decisamente mosso, eccellenti per il surf nelle sue varie forme ma non sicure per la balneazione. La spiaggia di Philisburg, è la spiaggia della “città” quindi nulla di particolare ma può tornare comoda se vi trovate da quelle parti affaticati e volete rinfrescarvi ultimato lo shopping. Sera, cena e “struscio”: Dopocena un vero “mortorio” su tutti i fronti a parte il fine settimana. A Philipsburg, fino alle 16:30 c’è il mondo (leggi 1 o 2 navi da crociera che sbarcano i passeggeri la mattina a fare escursioni e shopping) poi alle 17:00 (a imbarco passeggeri ultimato) inizia il “coprifuoco” e le persone a passeggio o fuori a cena si contano. Alle 21:00 chiude l’ultimo bar ristorante del lungomare “the Blue Bitch” e tutti a nanna. Per la cena potete scegliere ciò che più vi stuzzica il palato visto la vasta scelta offerta. Marigot, Gran Case e tutto il versante “francese” se vi piace la cucina francese (foie gras, petto anatra, onion suope, aragoste, ecc). Amate le grigliate? Allora avanti con BBQ e Tex-Mex (carne e pesce) andate sul versante olandese. Cucina creola un po’ ovunque e se volete qualcosa di veramente tipico e a buon mercato costo provate i “Lolo’s”, sono i ristorantini sulla strada che assomigliano tanto a quelli delle nostre piazze organizzate dalle pro-loco durante le sagre paesane. Qualche nome: a Marigot siamo stati al “le Petite Auberge des Iles” (5 sere) che si trova sulla Marina Royale, ottimo rapporto qualità prezzo e discreta scelta di piatti (carne e pesce) e dessert da leccarsi i baffi (consigliamo vivamente il dolce della casa al cioccolato, un capolavoro!). Degno di nota, se vi piace la cucina marocchina il “Le Marrakech”, sempre a Marigot, che offre oltre alla qualità dei piatti una bellissima ambientazione con tanto di giardino interno e divani all’aperto. Non male il “Mini Club” in centro a Marigot, abbiamo optato per la serata a buffet con menu a prezzo fisso (carne, pesce e ottimi formaggi francesi) con eccellenti aragoste lessate e ai ferri a ruota libera….Abbiamo testato la cucina creola: al “the Bridge”, veramente carino e si trova vicino al ponte, ovviamente, che sta tra Marigot e Sandy Grond, poi al “Petit Lolo’s” a Grand case. La qualità in entrambi i casi è eccellente, ovviamente non è paragonabile il conto e il servizio, piatti di ceramica e tavola apparecchiata di tutto punto nel primo caso e piatti di carta e posate di plastica su tavolone nel secondo caso. Se vi piacciono i frutti esotici sarà uno sballo per il vostro palato: manghi, ananas e bananine saporitissimi che vi consigliamo non acquistare nei supermercati ma nei banchi a conduzione familiare che trovate lungo le strade. Capitolo shopping. Impossibile non fare shopping a NYC scrivevo nella prima parte del resoconto a NYC. Ora mi ripeto: impossibile non fare shopping a Saint Marteen. Rispetto a NYC l’abbigliamento è più costoso (stesse cifre espresse in € anziché $) ma comunque più economici dell’Italia. Decisamente più conveniente l’elettronica, la gioielleria e orologeria (sono appassionato di orologi e rispetto casa nostra si riesce a risparmiare mediamente tra il 15 e il 30% in funzione di marca e modello). L’elettronica è veramente conveniente, ho acquistato una fotocamera (camera + memoria + custodia + garanzia internazionale) risparmiando ben il 35% rispetto il miglior prezzo proposto on-line su Ebay! Buone occasioni su borse e valigeria con vasta scelta delle maison francesi, ovviamente. Varie. Abbiamo fatto un salto ad Anguilla. In questo periodo il primo battello parte dal porto di Marigot alle 08:00 con cadenza ogni 45’ (l’ultimo per il rientro parte da Anguilla alle 18:00) e costa 15$ a tratta (da pagare in contanti) più 5$ di tassa di uscita. Giunti sull’isola abbiamo deciso di noleggiare un’auto per visitare Shoal Bay e fare un giretto a visitare almeno un’altra spiaggia. Per il nolo dell’ auto ci hanno chiesto 30$, 5$ l’assicurazione e 20$ la patente di Anguilla rilasciata direttamente dal noleggiatore (un cartoncino azzurro scritto a mano dal noleggiatore!), pagamento in contanti. Oltre alla fantastica Shoal Bay siamo stati a Cove Beach un po’ meno pittoresca e decisamente quasi deserta: 7 persone, noi compresi per circa 2 km di spiaggia. Moneta. A Saint Marteen le monete ufficiali sono tre. Versante francese: Euro. Versante olandese: Dollaro USA e Fiorino Olandese delle Antille (mai visto). Le carte di credito principali sono accettate dappertutto ad esclusione dei negozietti. A differenza di NYC qui un po’ di contante serve quindi attrezzatevi con qualche € e qualche $ (per ogni evenienza ci sono bancomat un po’ ovunque). Vi consigliamo di guardare bene il conto che vi viene presentato nei ristoranti e negozi perché spesso è in doppia valuta (€ e $) e di scegliere di pagare con la divisa più conveniente (spesso cambiavano 1€=1.20$ e anche meno quando il cambio ufficiale era 1€=1,30 $, per non parlare dei negozietti e Lolo’s dove fanno 1€=1$). Pensiamo di aver detto tutto e se siete in partenza vi auguriamo buon viaggio. Contattateci se vi serve qualche dritta. Ciao Luca e Silvia


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