Dalla Finlandia alla Russia in treno

Partiamo in 2 dall’aeroporto di Firenze (abitiamo a Prato) di buon’ora, destinazione Helsinki, per poi andare verso la Russia e più precisamente a San Pietroburgo e Mosca. Avevo letto una valanga di guide, spulciato moltissimi siti e frequentato i newsgroup dedicati ai viaggi e al turismo, per scoprire cosa caspita portare di roba da vestire...
Scritto da: carlofiaschetti
dalla finlandia alla russia in treno
Partenza il: 29/07/2001
Ritorno il: 14/08/2001
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Partiamo in 2 dall’aeroporto di Firenze (abitiamo a Prato) di buon’ora, destinazione Helsinki, per poi andare verso la Russia e più precisamente a San Pietroburgo e Mosca. Avevo letto una valanga di guide, spulciato moltissimi siti e frequentato i newsgroup dedicati ai viaggi e al turismo, per scoprire cosa caspita portare di roba da vestire e tutti ti consigliavano delle cose diverse: “portatevi almeno una giacca a vento”, “non importa assolutamente portare roba pesante, perché nel periodo estivo fa veramente caldo” ecc. Ecc. Morale della favola: partiamo con 2 mega zaini al limite dei 20 kg canonici trasportabili in aereo senza sovrattassa, zeppi di vestiario.

Arriviamo a Helsinki nel primo pomeriggio e c’è un clima veramente ideale.

Con l’aiuto della nostra guida del Touring Club, ci incamminiamo verso l’ostello precedentemente fissato con Internet. Fortunatamente ci assegnano una cameretta con 2 letti, e subito usciamo a fare il nostro primo giro per la città. Helsinki è veramente una città a misura d’uomo, dove le distanze sono brevissime anche a piedi, e in 40’ la puoi tagliare da nord a sud. Ci piace moltissimo anche girare in tram, che sono comodissimi e raggiungono ogni parte della città. La metro invece, non è assolutamente consigliabile, perché oltre ad essere cara è limitata ad alcune zone centrali della città. L’alcool scorre a fiumi soprattutto tra i giovani, che decidono così di riempire il loro tempo libero. Assolutamente da non perdere, è l’Opera Finlandese: uno splendido teatro interamente concepito dalla mente geniale di Alvar Aalto.

Dopo i primi 3 giorni passati a girare in lungo e in largo la capitale, decidiamo di fare una capatina anche in Estonia e precisamente a Tallin, la sua capitale con un velocissimo piroscafo. Tallin è davvero una città stupenda e purtroppo una visita di un solo giorno non è stata sufficiente per visitarla completamente.

Poi prendiamo una macchina in affitto per visitare i tantissimi laghi che ci sono a sud della Finlandia.

Andiamo anche a Turku, una cittadina a nord della capitale.

Dopo una settimana partiamo con il treno verso San Pietroburgo.

Una mastodontica città in preda ad un traffico caotico al limite del sopportabile. Per le strade dell’ex Leningrado regna l’anarchia più assoluta, qui tutti possono fare quello che vogliono (improvvise inversioni ad U, parcheggiare in mezzo alla strada…) e tutto questo davanti alle tante forze dell’ordine che assistono passive ad ogni sorta di infrazione.

Beh, la città è meravigliosa ed è ottimamente collegata da una vetusta metropolitana che tranquillamente la si può definire un’autentica opera d’arte. L’unico problema, davvero insormontabile, sono le varie scritte delle stazioni scritte solamente in alfabeto cirillico.

I mezzi pubblici sono logori e ti meravigli di come ancora possano viaggiare. Gli autisti dei tram sono davvero dei personaggi oscuri: fumano come turchi e cercano di schiacciarti anche se attraversi sulle strisce; qui il pedone intraprende una continua lotta per la sopravvivenza. Di grandissimo interesse è la famosissima Nevskij prospekt, la Prospettiva Nevskij, oramai invasa da cartelloni pubblicitari che deturpano i meravigliosi palazzi che si affacciano sulla lunghissima strada.

Alla fine della stessa prospettiva, c’è il famoso museo dell’Hermitage. E’ immenso e organizzato malissimo: centinaia di opere d’arte ammassate nelle sale, senza un minimo criterio e alla completa mercé del turista. Attentissimi sono i custodi, in ogni stanza ce n’è uno (età media 75 anni), che puntualmente dorme su di una scomodissima sedia di alluminio. Ah, ci sono due biglietterie, una per gli occidentali e una per gli autoctoni; ovviamente gli occidentali pagano un prezzo maggiore degli indigeni.

Purtroppo 4 giorni passano velocemente e inconsapevoli ci stiamo avviando alla nostra più grande impresa del viaggio: fare il biglietto ferroviario per Mosca!! Ovviamente nella mastodontica stazione dove partono i treni per la capitale, non c’è nessuno che parla inglese, e ottenere il biglietto richiede uno sforzo che farebbe imbestialire anche il più devoto seguace di Sant’Antonio da Padova. Alla fine ci riusciamo, e tra un tram ed un’autobus che cercano di ucciderci partiamo per Mosca.

Sul treno conosciamo una signora che in compagnia dei suoi due figli si accinge a fare un viaggio che ha dell’incredibile: arrivati a Mosca prenderanno la coincidenza per Vladivostok, città che si affaccia sul mare del Giappone e che confina con la Cina; il viaggio in treno durerà ben sette giorni. La Russia è una nazione davvero gigantesca.

Mosca si può considerare tranquillamente una metropoli occidentale, alla stregua di Londra o Parigi. Bellissime la piazza Rossa e il Cremlino, dove siamo costantemente tenuti d’occhio da centinaia di poliziotti russi.

Io comunque, sono rimasto stregato dal fascino che sprigiona Helsinki, veramente una città costruita intorno all’uomo. Credo che tornerò a visitarla nel periodo invernale, che, pare meno rigido da qualche anno a questa parte.

Ciao Carlo



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