Rovigo, una piccola destinazione… che è una grande scoperta

È un prezioso scrigno di tesori, sia naturali che storici, culla di biodiversità e di storie e culture che qui si sono incontrate e mescolate. Una destinazione con un patrimonio storico-artistico certamente da scoprire e da vivere.
Turisti Per Caso.it, 21 Gen 2020
rovigo, una piccola destinazione... che è una grande scoperta
La città capoluogo Rovigo, tra monumenti, teatri, palazzi pubblici e privati sede di mostre d’arte temporanee e di eventi culturali, è una piccola ‘capitale culturale’ del territorio romanticamente distesa ai piedi delle sue iconiche Due Torri appartenenti all’antico castello che proprio nel 2020 compiono ben 1100 anni . All’ombra della Torre Donà e della Torre Grimani (anche detta Torre Mozza perché mancante dell’apice), la bellezza di Rovigo si svela nei suoi principali luoghi d’interesse. Prima tra tutte Piazza Vittorio Emanuele II, la principale piazza del centro storico e autentico cuore pulsate della città. La colonna con il Leone veneziano è un silenzioso e monumentale testimone dell’ex appartenenza alla Repubblica ducale di Venezia e palcoscenico privilegiato di architetture di pregio come il quattrocentesco Palazzo Roverella (arte ferrarese), Palazzo Roncale del ‘500, la Loggia dei Nodari sede del municipio.

Ed è proprio tra le sale di Palazzo Roverella e Palazzo Roncale che si respira cultura e storia, rese fruibili al grande pubblico attraverso l’organizzazione di mostre capaci di attirare ogni anno circa 60.000 visitatori in città.

Non si può parlare di cultura a Rovigo senza menzionare a parte il contributo dell’Accademia dei Concordi fondata nel 1580: la biblioteca conta oltre 300.000 documenti tra cui manoscritti davvero preziosi e la pinacoteca annovera più di 400 opere di arte veneta dal XIV al XVIII secolo. Degni di nota anche i circa 500 reperti di arte egizia appartenenti alla Collezione Valsè Pantellini, numericamente la più consistente del Veneto, che deve il suo nome al rodigino in esilio al Cairo Giuseppe Valsè Pantellini, che ebbe il merito di far arrivare a Rovigo i reperti tra cui spiccano due mummie: una di giovane donna nota come Meryt e l’altra di un ragazzo noto come Baby. Una selezione dei quadri della Pinacoteca e della Collezione Egizia è visibile, in forma permanente, al piano nobile di Palazzo Roverella.

Allontanandosi da Piazza Vittorio Emanuele, le sorprese di Rovigo non finiscono, anzi. Dallo storico Caffè Borsa (oggi Thun Caffè) ci si sposta fino al Palazzo Pretorio, sede storica della Camera di Commercio il cui Salone della Borsa, noto come Salone del Grano, incanta con la grande volta a botte vetrata e il pavimento in marmo lavorato. Oggi il salone è location speciale di meeting ed eventi con i suoi 200 posti.

Si arriva poi al Teatro Sociale, inserito nel 1967 nel ristretto novero dei “teatri lirici italiani di tradizione”, dove ha debuttato Beniamino Gigli e hanno cantato tutti i grandi della lirica come Maria Callas, Renata Tebaldi, Luciano Pavarotti.

Un itinerario che conduce alla scoperta della storia e della cultura di Rovigo non può non fare tappa al Tempio della Beata Vergine del Soccorso anche noto come La Rotonda, gioiello dalla pianta ottagonale che all’esterno si mostra sobrio e lineare, ma che all’interno accoglie i visitatori con un autentico trionfo di decorazioni, elementi di pregio e pitture. Il tempio, infatti, conserva al suo interno un doppio ciclo pittorico del ‘600, un altare dedicato alla Madonna in segno di devozione e sculture che ne impreziosiscono letteralmente ogni angolo.

DALL’ARCHEOLOGIA ad oggi, come la storia si racconta a Rovigo

In un territorio così antico e così ricco di popoli che lo hanno abitato, non possono ovviamente mancare occasioni di approfondimento e luoghi che soddisfino gli appassionati di storia antica. Il Museo dei Grandi Fiumi, allestito all’interno del Monastero degli Olivetani del XIII secolo, racconta infatti le civiltà che nel corso del tempo si sono sviluppate lungo il corso dell’Adige e del Po attraverso reperti archeologici, spettacolari scenografie e videoclip informativi di grande impatto. Imperdibili, in questo senso, anche un salto al Museo Archeologico Nazionale della Frattesina, ospitato da Villa Badoer patrimonio UNESCO a Fratta Polesine e al Museo Archeologico Nazionale di Adria.

Oltre a concedersi una emozionante immersione nell’archeologia del territorio, Rovigo consente di conoscere meglio anche la storia legata alla sua archeologia industriale in luoghi che sono una vera sorpresa. È il caso del Centro Servizi – Rovigo Fiere, antico zuccherificio che è stato riqualificato e che oggi ospita, oltre a spazi per convegni, esposizioni, incubatori di start-up e il CUR Consorzio Universitario di Rovigo, anche un nuovo polo culturale La Fabbrica dello Zucchero. Una realtà che punta a diventare un riferimento per le arti visive e performative per giovani e adulti e uno spazio da vivere all’insegna dell’integrazione e della contaminazione.

Rovigo e… dintorni: cosa vedere a pochi passi dalla città

Non c’è dubbio che il patrimonio ambientale e paesaggistico della provincia rodigina sia il Delta del Po, dal 2015 area Mab Unesco, habitat prediletto di oltre 350 specie diverse di avifauna stanziale e migratoria. Un territorio molto vasto, divenuto set prediletto di grandi registi italiani quali Rossellini, Antognoni, Avati, Mazzacurati, ma anche luogo dove la natura e l’uomo continuano a dialogare accompagnando il viaggiatore lungo argini da percorrere sulle due ruote o lungo i rami del Grande Fiume e le lagune nei meandri di questo grande ventaglio che sfocia nel mare Adriatico.

Adria, antico porto etrusco, ha dato il nome a questo mare e proprio grazie agli scambi commerciali (Via del Sale, Via dell’Ambra) oggi è possibile rivivere millenni di storia al Museo Archeologico Nazionale che raccoglie preziose testimonianze di arte greco-romana-etrusca, oltre alle collezioni di vetri e gioielli che incantano per colore e foggia.

Se invece si sceglie la direttrice che da Rovigo va verso Verona, seguendo il corso dell’Adige, s’incontrano tanti piccoli borghi, meta ideale per chi è in cerca di un soggiorno da vivere all’insegna della storia e della cultura, e che sempre viene sorpreso da un patrimonio così ricco e variegato.

Nella patria delle ville venete, neanche Rovigo fa eccezione in termini di capolavori architettonici. Oltre alla già citata Villa Badoer di Fratta Polesine, ad una manciata di chilometri dalla città si apre tutto un altro mondo fatto di raffinate residenze dal sofisticato charme d’altri tempi, come Villa Grimani-Molin-Avezzù col suo prezioso ciclo di affreschi incentrato principalmente sui temi dell’amore e della fecondità, Villa Dolfin-Merchiori a Lendinara con l’immenso parco che d’estate diventa teatro di spettacoli all’aperto e Villa Nani Mocenigo a Canda resa inconfondibile dal suo parco all’inglese decorato da statue a soggetto mitologico.

Accanto alle ville nobili, la storia religiosa trova le sue grandi testimonianze sia a Lendinara alla Basilica della Madonna del Pilastrello che a Badia Polesine all’Abbazia della Vangadizza, guidata nel X secolo dai monaci benedettini, che aveva il privilegio di rispondere direttamente al Papa, era cioè immediatamente soggetta alla Santa Sede.

La storia del Risorgimento italiano è invece testimoniata dalla Casa Museo Matteotti a Fratta Polesine e dalla “Rievocazione Storica” che ogni si tiene il secondo weekend del mese di novembre…appuntamento imperdibile per rivivere cene, feste e battaglie in costume al tempo dei carbonari.

Altra tappa consigliata è la visita del MUVIG, museo virtuale nel piccolo comune di Canaro, che celebra le opere di Benvenuto Tisi da Garofolo attraverso un interessante percorso di installazioni multimediali.

Primizie di Primavera

A Palazzo Roncale dal 28 Febbraio al 28 Giugno 2020 si potrà visitare “La Quercia di Dante”, un progetto che offre al pubblico un insieme di attività espositive: la rievocazione della storia della Grande Quercia di san Basilio, raccontata da Dante, troverà spazio nell’androne, mentre nelle consuete sale dell’ultimo piano sarà allestita la mostra “Visioni dell’Inferno” attraverso le opere di tre grandi artisti stranieri, uno per ciascuno degli ultimi tre secoli: Gustave Dorè, Robert Rauschenberg e Brigitte Brad. Contestualmente, il Piano Nobile propone alcuni dei tesori bibliografici dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile riferiti alla Commedia dantesca.

Palazzo Roverella, invece dal 4 Aprile al 5 Luglio, ospita un’importante esposizione monografica su Marc Chagall. Una selezione esemplare di oltre 100 opere che provengono dagli eredi del pittore e da musei e gallerie di Mosca e san Pietroburgo, di Parigi, Madrid e Zurigo con alcuni dei suoi capolavori più noti

Per informazioni turistiche: http://www.rovigoconventionbureau.com



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