Praga malinconica signora

Ritorno a Praga dopo 15 anni, e ad essere sinceri la cosa un pò mi spaventa.Si, perchè l'impatto con città di questo tipo ( Praga, Napoli, Venezia) smuove sempre un qualcosa; città di non facile fruizione, anche se a un primo e superficiale sguardo possono non sembrare, tali, vittime e carnefici della loro storia.Dolorose nella loro...
Scritto da: emily
praga malinconica signora
Partenza il: 03/05/2007
Ritorno il: 06/05/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Ritorno a Praga dopo 15 anni, e ad essere sinceri la cosa un pò mi spaventa.Si, perchè l’impatto con città di questo tipo ( Praga, Napoli, Venezia) smuove sempre un qualcosa; città di non facile fruizione, anche se a un primo e superficiale sguardo possono non sembrare, tali, vittime e carnefici della loro storia.Dolorose nella loro bellezza, ruffiane nel saperti accalappiare e consapevoli dello struggimento che ti provocano.E’ questo lo stato d’animo per cogliere la città al meglio, lasciarsi pervadere dal senso di straniamento e di vaga inquietudine senza resistenza e allora la città si consegnerà senzaritegno.Sono accompagnata dal mio compagno Alfonso, e da una coppia di amici, Adriana ed Antonio , tranne me nessuno conosce la città. La prima emozione è cogliere il loro stupore di fronte a tanta armonia, la piazza di starè mesto, l’orologio astrologico e la rocca di Hardcany che signoreggia sulla città.Dopo tanta meraviglia ci dirigiamo in una vicina birreria e anneghiamo la stanchezza nella birra scura , siamo sazi e felici.Il giorno successivo visita canonica al castello, ed ecco che arriva il test: la vista di Malà strana, la vera anima nera di Praga, che effetto avrà sugli altri?Il significato del posto viene colto subito, ne sono ammaliati , tanto che nei giorni a venire , sia di giorno che di sera finiamo sempre a girare lì intorno.La città offre anche in questo periodo l’opportunità di assistere a meravigliosi concerti;infatti assistiamo alla Messa da requiem di Mozart nella barocca e congeniale chiesa di San Nicola, usciti dal concerto siamo a corto di parole e quasi senza accordarci andiamo all’isola di Kampa, romantico agglomerato che ci accoglie silenzioso, lasciando la mente libera di correre e di assorbire ,una cosa è certa Praga li ha presi tutti quanti.Il nostro amico Antonio è quasi posseduto cammina, senza sosta, non vuole perdersi niente, Adriana è pacata e coglie anche glia aspetti della natura, Alfonso è diffidente, le passioni lo spaventano. Il giorno seguente , essendo il tempo brutto(c’è la pioggia, ma probabilmente è il clima piu’ adatto alla città) decidiamo di imbarcarci su un piccolo battello e lì vediamo , forse una delle cose piu’ sifìgnificative della città : il metronomo che scandisce il tempo finalmente armonico di Praga, al suo posto dominava la città la statua di Stalin un controtempo! Ti viene da pensare come le difficoltà , o passati dolorosi producano , talvolta, contraddizioni forti e stati di grazia inimitabili.L’ultimo giorno è dedicato al ghetto anche qui le emozioni sono forti, in particolare il cimitero desta inquitudine , non come definizione, ma per la disposizione oppressiva delle tombe che corrisponde tragicamente al modo di vivere e di subire.Ci distraiamo raccontando la storia del golem, altro simbolo della praga ebrea, e di nuovo ci perdiamo nella bellezza dell’imprevisto , strade silenziose si parano davanti a noi e di nuovo scorci e ancora piazzette dove ci piacerebbe vivere. Nel primo pomeriggio si parte abbiamo visdto tutto quello che volevamo, gli occhi sono sazi, il lessico è esaurito voglio concludere con questa bellissima frase di … Non ricordo chi: ” Se cerchi una felicità senza nuvole, non andare a Praga”! Emily


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