Porto Rico: istruzioni per l’uso

In questo diario di viaggio non voglio raccontare la nostra vacanza ma dare delle indicazioni, che spero possano essere utili, a chi vuole visitare questo interessante angolo di Caraibi.
Scritto da: marco1968
porto rico: istruzioni per l'uso
Partenza il: 12/02/2011
Ritorno il: 20/02/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
In questo diario di viaggio non voglio raccontare la nostra vacanza ma dare delle indicazioni, che spero possano essere utili, a chi vuole visitare questo interessante angolo di Caraibi.

Informazioni generali

Porto Rico (Puerto Rico in inglese e spagnolo), orgogliosamente ribattezzata dai portoricani “la isla del encanto”, è un territorio non incorporato degli U.S.A., in poche parole un pezzetto di “America” nel mar dei Caraibi… In effetti, girando per l’isola, ma soprattutto nelle città e lungo le strade principali, ci si imbatte molto frequentemente in fast-food, negozi ed attività commerciali che riproduco perfettamente lo stile statunitense.

Il clima è tipicamente tropicale e come in tutto il Golfo del Messico non esiste una vera e propria stagione secca, in quanto uno scroscio di pioggia può capitare in qualunque giorno dell’anno; la stagione migliore per visitarla è da fine novembre a fine aprile, con temperature minime tra 20 e 24°C e massime tra 27 e 30°C, un tasso di umidità non fastidioso e precipitazioni brevi e sporadiche: purtroppo è periodo di alta stagione è quindi i prezzi per i soggiorni sono i più alti dell’anno; a inizio maggio comincia la stagione più calda e umida, con aumento delle precipitazioni e da giugno a novembre c’è il passaggio degli uragani e delle tempeste tropicali.

Le lingue ufficiali sono lo spagnolo e l’inglese; lo spagnolo è parlato da tutti, l’inglese da coloro che lavorano nel settore del turismo o comunque hanno a che fare con gli stranieri; è curioso il fatto che se ti rivolgi ai portoricani in spagnolo, quasi sempre loro ti rispondono in inglese……o meglio in uno slang americano non sempre comprensibile…..ti risponde in spagnolo solo chi non sa parlare inglese, se dici di non capire l’inglese oppure se chiedi esplicitamente di poter parlare in spagnolo.

Ovviamente l’unica moneta circolante ed accettata è il Dollaro Statunitense; gli Euro vengono cambiati sia in banca (con commissioni) che negli uffici di cambio (molto diffusi e spesso senza commissioni) ad un tasso tutto sommato onesto; le principali carte di credito sono accettate quasi dovunque, ad esclusione dei chioschi e dei bar sulle spiagge e lungo le strade.

Non ci sono voli diretti dall’Italia su Puerto Rico; per ridurre al minimo la durata del viaggio ed evitare lo scalo negli U.S.A., è necessario utilizzare le principali compagnie europee, con scalo nell’hub di riferimento della compagnia stessa e successivo volo intercontinentale sulla capitale San Juan. Tra le suddette compagnie aeree la più economicamente conveniente è Iberia, che offre voli giornalieri diretti da Madrid a San Juan. Il mio giudizio complessivo sull’Iberia, per quanto riguarda i voli intercontinentali, è decisamente negativo: nel volo di andata sostituzione, causa guasto, dell’aereo e conseguente riassegnazione casuale dei posti (in pratica i posti da noi riservati in occasione del check-in a Milano sono stati dati ad altri passeggeri!!); il volo di ritorno è partito con oltre 3 ore di ritardo e il personale Iberia non ha saputo (o voluto) fornirci una spiegazione in merito; su entrambi gli aeromobili (Airbus A340) pulizia non certo ottimale e spazio per le gambe, in classe economica, abbastanza ridotto; qualità dei pasti mediocre, disponibilità e servizio abbastanza scadente (bisognava chiedere due-tre volte per riuscire ad avere un bicchiere d’acqua……); unico aspetto positivo: personale di bordo abbastanza gentile.

Cucina e dintorni

Tipica cucina creola, quindi abbastanza speziata; molti piatti fritti, quasi tutti gustosi ma ipercalorici, come da tradizione della cucina “made in U.S.A.”

Per fortuna si trova anche molta carne, soprattutto di maiale e di pollo, di buona qualità e anche tanto pesce; i primi piatti (pasta), ovviamente, non esistono nella cucina tradizionale portoricana, ma si possono trovare nei ristoranti che propongono cucina italiana (a San Juan e nelle località più turistiche) e nelle pizzerie. Quindi le possibili portate di un pranzo o di una cena sono: antipasto o zuppa, piatto principale (comprende sempre riso bianco e/o verdure a scelta), dessert; tutti i piatti di carne e pesce sono accompagnati da salse varie, più o meno speziate.

Tra i piatti tradizionali più diffusi, che personalmente ho molto apprezzato, ci sono il Mofongo (a base di platano verde e gamberi) e le sue varianti Bifongo (con l’aggiunta di yucca) e Trifongo (con l’aggiunta di yucca e platano dolce), i Tostones (sempre platano verde, ma fritto) e le varie zuppe di legumi e/o verdure varie più o meno speziate, come il sancocho.

I prezzi del vitto sono molto variabili e per tutte le tasche: in un chiosco o bbq si mangia (tanto) spendendo anche meno di 10 $, in un ristorante turistico o etnico si possono spendere dai 10 ai 30 $, in un ristorante elegante o di categoria elevata sicuramente oltre i 30 $ (ma noi non siamo mai stati in questi ultimi); i prezzi sopra indicati comprendono acqua in bottiglia o birra locale e caffè; gli alcolici d’importazione e soprattutto il vino hanno prezzi “europei”. Naturalmente il mio consiglio di viaggiatore “curioso” è quello di mangiare sempre nei ristorantini o chioschi dove mangiano i portoricani, evitando il più possibile i ristoranti “eleganti”, che propongono spesso e volentieri menù per turisti, oltretutto a prezzi decisamente superiori.

Per concludere il capitolo dedicato al cibo segnalo alcuni posti dove, a mio parere, vale la pena di fermarsi se si è di strada……..

A Ponce (costa meridionale): Ristorante Tomas (per gli abitanti locali Cafè Tompy), tempi di attesa lunghi, anche con pochissimi clienti, ma qualità decisamente buona…….spesa 12 $ circa.

A Luquillo Beach, sulla Carretera n°3: lungo la spiaggia ci sono circa 40 chioschi, di cui la metà chiusi a causa della crisi economica e perché febbraio è bassa stagione turistica (così ci è stato detto da alcuni di loro) e qui abbiamo pranzato due volte: la 1^ al chiosco n°38 Ceviche Hut (cucina peruviana): cibo con sapori particolari e molto speziato……spesa 21 $; la 2^ in un chiosco con cucina portoricana semplice ma gustosa e porzioni abbondanti…….abbiamo speso 13 $.

Sulla Carretera n°129 tra Arecibo e Camuy: Johnny’s BBQ, locale più che spartano ma con ampia scelta di piatti, buona qualità e porzioni decisamente abbondanti…….spesa 8 $!!!!!!

A San Juan, località Carolina/Isla Verde, Avenida Isla Verde: Ristorante Lupis, cucina messicana ottima, menù molto ricco, porzioni gigantesche, personale molto gentile e disponibile…..abbiamo speso circa 16 $.

A San Juan, località Carolina/Isla Verde, nell’Hotel Embassy: Outback Steakhouse, cucina portoricana e statunitense di ottima qualità, presentazione piatti molto curata, personale gentilissimo e molto simpatico, spesa in linea con il livello del locale (dai 15 $ in su…….)

Tra i tanti aspetti positivi della ristorazione portoricana ritengo importante segnalare che anche nei chioschi apparentemente più spartani e modesti viene mantenuto un livello di pulizia e igiene più che accettabile e conforme agli standard statunitensi, che prevedono parecchi controlli da parte delle autorità preposte; non c’è quindi alcun rischio di problemi gastrointestinali, se si consumano carne o pesce cotti.

Anche a Puerto Rico, come in tutti i Caraibi, si trovano quasi ovunque ottimi cocktails, soprattutto a base di rum e frutta (prezzi a partire da 4-5 $) e naturalmente buonissimi frullati di frutta fresca (a partire da 3-4 $).

Spiagge e mare

Ci sono spiagge per tutti i gusti, di ogni tipo e dimensione.

Sulla costa nord, la meno protetta dalla barriera corallina, il mare è quasi sempre abbastanza mosso o anche agitato: qui ci sono le spiagge frequentate dai surfisti; tra le più belle Vega Baja Beach, Cerro Gordo Beach (entrambe attrezzate) e Dorado Beach, quest’ultima più lunga delle due appena citate e con mare più calmo ma un po’ torbido; è comunque possibile trovare alcune baie riparate e quindi con mare calmo nella zona di Isla Verde/Condado e tra Arecibo e Camuy.

Sulla costa sud, che non siamo riusciti a visitare, ci sono molte belle spiagge protette dalla barriera corallina, con acqua calda e calma, quindi adatte per nuotare in tutta tranquillità e fare snorkeling; le più consigliate sono Punta Guilarte Beach (vicino ad Arroyo) e La Parguera, molto famosa e denominata “baia fluorescente” in quanto la presenza di particolari microrganismi acquatici genera il fenomeno della luminescenza notturna.

Anche sulla costa ovest, che non siamo riusciti a visitare, ci sono varie spiagge che meritano una visita: la Boqueron Beach e quelle nella zona di Rincon, dove tra gennaio e marzo è possibile osservare il passaggio delle balene.

Infine, sulla costa est ci sono alcune bellissime spiagge in puro stile caraibico: ampia distesa di sabbia chiara e fine, palme e vegetazione fin sulla spiaggia, acqua calda e mare sempre calmo protetto dalla barriera corallina; la più turistica e comunque tra le più belle di tutta l’isola è la Luquillo Beach, con un’ampia zona attrezzata e ben mantenuta dedicata ai turisti, ma che durante i fine settimana è presa d’assalto anche dai portoricani, e una parte più selvaggia e praticamente deserta. Decisamente meno turistiche e frequentate, ma a mio parere anche più belle e perfette per lo snorkeling, sono quelle nei dintorni di Fajardo: la Seven Seas Beach, dove è possibile vedere la deposizione delle uova da parte delle tartarughe marine; la zona denominata Fajardo Lighthouse, dove avviene un fenomeno di luminescenza notturna simile a quello di La Parguera; sempre in zona, se vi piacciono le escursioni via mare, con un breve tragitto in barca potete raggiungere l’isoletta deserta di Palaminitos.

Un discorso a parte meritano le isole di Vieques e Culebra, che insieme ad altri isolotti formano l’arcipelago delle Isole Vergini Spagnole; entrambe raggiungibili in meno di 1 ora di navigazione e a costi irrisori, con traghetti che effettuano varie corse giornaliere durante tutto l’anno, dal porto di Fajardo; assolutamente imperdibili per gli amanti del relax e della tranquillità, ancora immuni dal turismo di massa, grazie anche alla modesta ricettività alberghiera, sono due perle dei Caraibi ancora poco conosciute. I portoricani consigliano di trascorrere qualche giorno su entrambe, per una full-immersion a base di mare e natura.

Una raccomandazione importante: portare sempre con voi, oltre alle creme per la protezione solare, anche dei repellenti per insetti in quanto, sulle spiagge dove ci sono le alghe è quasi sicura la presenza di minuscoli insetti tipo mosquitos, che possono lasciare sgradevoli ricordi delle loro morsicature.

Luoghi da visitare

Old San Juan (il centro storico della capitale San Juan), la più vecchia città del centro-nord America, fondata all’inizio del XVI secolo; architettura coloniale e strade pavimentate di ciottoli, il tutto molto ben conservato e ristrutturato. Le principali attrattive sono le due fortezze: il Castillo di San Cristobal e il Castillo di San Felipe del Morro, per tutti semplicemente El Morro, collegate tra loro da un camminamento con spettacolare panorama sulla parte bassa della città e sull’oceano; i prati che circondano quest’ultima sono considerati il miglior posto al mondo per far volare gli aquiloni e infatti ne vedrete decine: un vero spettacolo. Da non perdere anche la cattedrale gotica di San Juan, risalente al 1540 e la Fortaleza, antica dimora governativa tuttora in uso. Infine potrete passeggiare con tutta calma nel dedalo di stradine, soffermandovi ad ammirare i bellissimi palazzi, in alcuni dei quali sono allestiti musei e gallerie d’arte; una soluzione alternativa che permette di visitare Old San Juan in modo più riposante è quella di utilizzare il Trolley, un originale trenino urbano che funge da servizio autobus completamente gratuito e con 3 diversi itinerari, che danno la possibilità di visitare l’intero centro storico senza dover percorrere vari chilometri a piedi. Consiglio di dedicare almeno un’intera giornata alla visita della città vecchia.

Ponce, seconda città dell’isola ma decisamente poco turistica, con il suo centro storico in stile coloniale ben conservato, i ritmi lenti dei suoi abitanti, seduti a chiacchierare ai tavolini all’aperto dei caffè o sulle panchine dei giardinetti e nelle piazze del centro storico……insomma quell’atmosfera rilassante tipicamente caraibica; a noi è piaciuta moltissimo e anche qui bisognerebbe passarci tutta una giornata.

El Yunque National Park, nell’estremo nord-est (vicino a Luquillo), è la foresta pluviale tropicale più grande dell’isola; comprende anche l’omonima montagna, alta oltre 1000 metri, la cui vetta è raggiungibile percorrendo uno dei 13 sentieri presenti all’interno della riserva. L’ingresso costa 4 $ e si può utilizzare l’auto per spostarsi all’interno della riserva e raggiungere i vari punti panoramici; potrete ammirare, oltre alla classica vegetazione tropicale, due cascate, circa 50 specie di felci di ogni dimensione, bambù giganti, una decina di specie di uccelli e, se siete fortunati (a noi non è successo……), il raro pappagallo portoricano; sarà invece impossibile non sentire il singolare e inconfondibile gracidio della rana coquì, l’animale simbolo di Puerto Rico. Tenete presente che siete nella zona più piovosa dell’isola ed attrezzatevi di conseguenza…..Per una visita abbastanza completa del parco (esclusa ovviamente la scalata alla vetta della montagna) dovete prevedere almeno 4-5 ore ma se siete naturalisti appassionati potete dedicargli anche un’intera giornata!

Il Rio Camuy Cave Park, nella zona nord-ovest (vicino a Lares), si trova in una regione ricchissima di gole e di grotte sotterranee (ne sono state scoperte oltre 200); se arrivate dalla costa nord la strada più breve, ma non l’unica, è quella che prevede di percorrere l’autopista n°22 fino allo svincolo che indica il parco e poi proseguire sulla carretera n°129 fino all’entrata del parco; il biglietto d’ingresso costa 15 $ a persona + 3 $ di parcheggio per l’auto. Dopo un breve tragitto con un trenino su ruote, accompagnati da una guida locale parlante inglese e spagnolo, inizia la visita a piedi della Cueva Clara, veramente molto grande. La durata complessiva della visita è di circa 1 ora e 30 minuti, più l’attesa per il trenino. A noi il prezzo dell’ingresso è sembrato eccessivo, considerando che si può visitare una sola grotta.

Altri luoghi da visitare, per chi fosse interessato alla conoscenza delle attività rurali portoricane , sono le varie distillerie di rum e l’Hacienda Buena Vista, una piantagione di caffè restaurata, nei dintorni di Ponce.

Trasporti

Il modo migliore per esplorare l’isola in piena autonomia è quello di noleggiare un’auto; il prezzo dipende dalla tipologia della vettura e da quali assicurazioni aggiuntive volete includere nel contratto, tenendo presente che quasi tutte le compagnie includono nel prezzo solo l’assicurazione corrispondente alla nostra RCA; comunque per un’auto media per 4 persone si spendono dai 50 $ al giorno circa in su; la guida è a destra, le auto sono quasi tutte alimentate a benzina, hanno tutte il cambio automatico e mediamente consumano più delle nostre.

La rete di distribuzione dei carburanti, soprattutto nelle città, è piuttosto capillare, mentre sulle autostrade non sono presenti né distributori né aree di servizio attrezzate, ma solo aree di sosta; la benzina a febbraio 2011 costava circa 0,76 $/litro con differenze nei prezzi applicati dalle varie compagnie di massimo 5-6 centesimi di $.

La rete stradale di Puerto Rico è tutto sommato in discrete condizioni, soprattutto per quanto riguarda le autostrade (autopiste) e le principali strade extraurbane (carreteras); i portoricani hanno mediamente uno stile di guida abbastanza corretto e viaggiano ad una velocità di crociera piuttosto bassa: adeguatevi, perché i controlli da parte della polizia sono abbastanza frequenti……..

La capitale San Juan è una città grande (tipo Milano, per intenderci) e con un traffico caotico, soprattutto nei giorni lavorativi e nelle fasce orarie durante le quali i pendolari entrano ed escono dalla città; tenete presente che sia il trasporto privato che quello commerciale avviene su strada in quanto la rete ferroviaria extraurbana non esiste.

Quando guidate, soprattutto lungo le autostrade e le strade extraurbane, fate attenzione ai limiti di velocità: sono espressi in miglia orarie (Mph) mentre le distanze sono indicate in chilometri!!!

Quando dovete parcheggiare, soprattutto nelle città, tenete sempre presente di utilizzare i posti tracciati con la vernice di colore giallo, che sono gratuiti, mentre quelli di colore blu sono riservati ai disabili.

Se invece intendere effettuare spostamenti solo a breve raggio la soluzione sicuramente più economica è quella di utilizzare i bus pubblici, se avete una fermata vicino al vostro alloggio; in alternativa ci sono sempre i taxi, molto diffusi e non molto cari: servitevi solo dei taxi ufficiali, prima di salire chiedete sempre il prezzo della corsa e, se dovete fare un tragitto abbastanza lungo, provate a chiedere uno sconto sulla tariffa che vi propone il taxista.

Shopping

Come negli U.S.A. E in tutti gli stati che hanno come moneta ufficiale lo U.S. Dollar, anche a Puerto Rico si possono fare ottimi affari acquistando abbigliamento e accessori di varie “griffes” della moda, soprattutto statunitensi ma non solo; ad esempio nella Old San Juan si trovano dei negozi monomarca (Tommy Hilfiger, Ralph Lauren e Burberry, solo per fare alcuni nomi) molto ben forniti, dove sono presenti anche articoli che in Italia e in Europa non vengono commercializzati, e con prezzi assolutamente competitivi, anche grazie al vantaggioso cambio Euro/Dollaro; alcuni esempi: jeans Hilfiger a poco più di 30 $, polo R.L. A circa 25 $…….

Un’altra buona notizia per i patiti dello shopping è che nei centri commerciali (numerosi, enormi e dove è possibile trovare di tutto e di più) i negozi fanno sconti anche del 50% in ogni periodo dell’anno e quindi è possibile comprare anche prodotti di “firme” europee (tipo Lacoste) a prezzi più bassi rispetto ai saldi in Italia.

Alcune considerazioni conclusive.

Anche se siamo riusciti a visitare solo una piccola parte dell’isola, non ho dubbi nell’affermare che è una destinazione assolutamente consigliabile, sia per chi vuole trascorrere una vacanza prettamente “balneare” (in questo caso consiglierei le coste sud ed est, con l’aggiunta delle isolette di Vieques e Culebra), sia per chi vuole andare alla scoperta della cultura di una popolazione in cui convivono l’efficienza e l’affidabilità statunitensi con le tradizioni e lo stile di vita semplice tipicamente caraibico.

I portoricani sono gentili e disponibili, si fermano volentieri a parlare con i turisti che chiedono loro informazioni.

Gli ingredienti base per una vacanza “low cost” a Puerto Rico sono:

1) Prenotare con il più largo anticipo possibile il volo intercontinentale

2) Soggiornare in una guest house (se ne trovano in tutte le località balneari)

3) Mangiare nei chioschi e comunque nei locali frequentati prevalentemente dai portoricani e non dai turisti

Quindi non mi resta che augurarvi: “Felices vacaciones a Puerto Rico!!!!!!”



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