Paesaggi meravigliosi in Provenza

Due amici all'avventura tra i variegati paesaggi provenzali, la rinomanata cucina francese e la tranquillità e l’elegante semplicità di un vasto angolo di Francia
Scritto da: Sinsi
paesaggi meravigliosi in provenza
Partenza il: 09/08/2015
Ritorno il: 12/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Metti 4 amici con vincoli di budget e di tempo, metti un’auto a disposizione, metti una casa a Lione e una a Noli e… voilà! Nasce l’idea di una vacanza fai da te che unisca Lione a Noli attraverso l’alta Provenza. Per scendere nella riviera ligure da Lione Ema ed io impieghiamo 4 giorni durante i quali visitiamo: Orange, Mont Ventoux, Avignone, Fontaine de Vauclause, Gordes, Senanque, Roussillion, Forcalquier, Valensole, Moustier-St-Marie, Route des Crêtes, Saint Paul de Vence. Agosto da evitare per i troppi turisti e per l’assenza della lavanda in fiore (già raccolta anche in Valensole). Meglio fine luglio così si riesce anche a partecipare al festival di Avignone. Il gasolio in Francia costa meno che in Italia, ma stanze doppie in alberghi da 1-2 stelle costano tra i 70€ e i 100€ tassa di soggiorno e colazione escluse. La colazione costa tra i 7€ e i 9€. Nonostante il sovraffollamento abbiamo sempre trovato da dormine senza prenotare, ma eravamo in due. Se si é in più persone occorre prenotare in anticipo prima della partenza..

Domenica 9 agosto

Partiamo da Lione verso le 12.20. Prendiamo l’autostrada A7 verso Marsiglia e alle 14.30 arriviamo ad Orange dove vista l’ora decidiamo di fermarci per pranzo (se non avete necessità particolari si può anche saltare per dedicare più tempo ad altri luoghi ben più caratteristici). Visitiamo la cattedrale romanica. È periodo di chiusura estiva quindi molti negozi e ristoranti sono chiusi. Passeggiando per il centro arriviamo in Place de la Republique e scegliamo il ristorante “Les artistes” per il pranzo. Mangiamo una buona tartare du boeuf e un’insalata provenzale ad un prezzo corretto. La guida Routard consigliava “La Rosseline” ma era chiuso per ferie. Ripartiamo verso le 16 per salire al Mont Ventoux, tappa simbolo del Tour de France. Saliamo da Malaucène e scendiamo da Bédoin. Se si vuole salire in bici meglio fare il contrario. Alle pendici del monte, prima di attaccare la salita si vedono diversi negozi di noleggio biciclette. Il cielo é sereno e anche a 1912m di altitudine non fa particolarmente freddo nonostante il vento (una felpa é sufficiente). Da qui in poco più di 1 ora percorriamo i 65 km che ci separano da Avignone e alle 20.30 ci mettiamo in cerca di una stanza per la notte. Troviamo l’Hotel de Blauvac (Rue Bancasse). Paghiamo 100€ per una camera doppia senza prima colazione (che sarebbe costata 9€) più 0,94€ a testa di tassa di soggiorno. Ci sembra che il prezzo sia sproporzionato al servizio da 2 stelle che effettivamente offre. Essendo in una vietta stretta del centro dobbiamo mettere la macchina in un parcheggio privato convenzionato con l’hotel (Les Halle, sconto del 20%) a circa 1 km di distanza. Lasciando la macchina dalle 20.30 della domenica alle 11.30 del lunedì mattina paghiamo 8,80€. Dopo una doccia e un pò di relax usciamo e seguiamo l’itinerario di 2,5km suggerito dalla Lonely Planet con partenza dalla piazza dell’orologio che é a 100m dall’hotel. Se siete interessati ad un giro sulla ruota panoramica in riva al Rodano sappiate che chiude i battenti alle 23.

Lunedì 10 agosto

La tabella di marcia prevedrebbe la visita al mercato provenzale di Forcalquier che pare essere uno dei più belli della Provenza e si tiene tutti i lunedì mattina. Tuttavia non possiamo mancare la visita al Palazzo dei Papi. Ci svegliamo alle 8.00 senza sveglia (la nostra stanza dava su una via di passaggio e il vociare dell’attività mattutina entrava dalla finestra aperta). Facciamo colazione in un bar su Rue de la Republique per 19€ in due (i bar nella piazza di fronte al palazzo dei Papi aprono solo verso le 9.00) e alle 9.00 ci facciamo trovare all’ingresso del palazzo dei Papi che apre le sue porte. Per 2,50€ in più si accede anche alla visita del famoso ponte di Avignone (Pont Saint-Bénezet). Per 2€ vale la pena prendere l’audioguida che si trova anche in italiano. Avignone sarebbe da visitare nelle ultime 3 settimane di luglio quando si tiene il festival del teatro. Alle 11.15 ci mettiamo in macchina. A questo punto il mercato di Forcalqiuer (che dista 1h e mezza abbonadante) l’abbiamo perso. Ci dirigiamo quindi verso Gordes (il paese dove Ridley Scott ha girato “Un’ottima annata”). Sulla strada tra Avignone e Gordes vediamo le indicazioni per Fontaine-de-Vaucluse e deviamo per andare a vedere la grotta dove il torrente Sorgue dovrebbe formare un piccolo lago dalle acque chiare (che ispirò la canzone “Chiare, fresche et dolci acque” del Canzoniere). Cominciamo a vivere l’invasione dei turisti. Paghiamo 4€ di parcheggio e ci dirigiamo verso il torrente e la grotta. Il percorso, che dovrebbe essere carino e tranquillo, é rovinato da tutta una serie di negozietti e baretti turistici di cattivo gusto. Arriviamo alla grotta e il laghetto purtroppo é quasi asciutto. Insomma non é il periodo giusto, ma almeno ci siamo fatti un’idea. Alle 13.25 arriviamo a Gordes. Paghiamo altri 4€ di parcheggio. La solita invasione di turisti. All’ingresso del paese a destra della fontana c’é il Circle de la Republique. Vale la pena fermarsi per l’atmosfera da circolo di paese e per il terrazzino sul retro che da su uno splendido panorama.

Da Gordes in 10 min arriviamo all’Abbazia di Senanque, un’abbazia cistercense del 1178. L’abbazia é molto bella e abitata ancora dalle monache della Confraternita dell’Immacolata Concezione. Controllate il cortile sul retro: noi abbiamo trovato un banchetto all’ombra dove le monache avevano lasciato dei sacchetti di Financier fatti da loro e dei pomodori del loro orto che si possono prendere facendo un’offerta di 4€ (come indicato dalle monache). Non visitiamo tutta l’Abbazia perché preferiamo andare verso Roussillion ed il famoso sentiero delle ocre. Arrivati in paese non trovando la strada per l’ingresso del sentiero chiediamo informazioni ad una coppia inglese che gestisce una galleria d’arte in paese. Sono molto gentili e ci regalano anche una piccola mappa del posto.Troviamo il sentiero ossia un percorso guidato attraverso un mini canyon. L’ingresso costa 2,50€ a testa. Si può scegliere fra 2 percorsi a piedi, quello rosso e quello giallo. Noi prendiamo quello rosso, più lungo rispetto al giallo probabilmente di una quindicina di minuti. Non arrivate stanchi perché non avreste la possibilità di godervelo. Alle 18 siamo in strada per raggiungere Forcalquier. Lungo la strada vediamo diversi segnali di cantine di vino (“Domaine”) e decidiamo di andare a comprare un paio di bottiglie. Scegliamo a caso il Domaine de l’Angèle tra Roussillion e Goult. Ci accoglie un simpatico vecchietto, facciamo due chiacchere, assaggiamo i loro vini e acquistiamo 2 bottiglie. Spendiamo 21€ e il vecchietto mi regala un mazzo di lavanda. Alle 20.30 arriviamo nei pressi di Forcalquier ci mettiamo a cercare una chambre d’hôtes per la notte. Chiediamo in diverse strutture prima di trovare una stanza doppia all’Auberge Saint Suffren per 75€ con colazione. Stanza pulita senza pretese. Prendiamo il bigliettino da visita di 2 hotel che ci sembrano ideali per un weekend rilassante in campagna: “Le Mas du Pont Roman”, 120€ la doppia e “La Campagne Saint Lazare”. Alle 22.15 andiamo a mangiare a “La Campagne Saint Lazare”. La proprietaria, Isabelle, che ci aveva già rifiutato la stanza un’oretta prima é mossa a compassione e anche se aveva ormai pulito la cucina ci fa accomandare. La cena é ottima e l’atmosfera pure. Tutti gli ingredienti sono biologici o provenienti dal giardino di Isabelle. Ottima la sua Tatin di albicocche! Il prezzo é l’unico bemolle. Per 2 antipasti, 2 piatti e 2 dessert spendiamo 140€, ma ne é valsa la pena. La grappa alla verveine é offerta. Il posto rimane altamente consigliato!

Martedì 11 agosto

Ottima colazione stile francese alle 9.00 con croissants, pane, burro e marmellata fatta in casa nel giardino dell’auberge. Posto estremamente rilassante. Partiamo alle 11.00 direzione Valensole. Prima facciamo uno stop a Forcalquier che é bella anche senza mercato. È diversa dai paesi visitati ieri perché dà più l’idea di città. Compriamo un pò di regalini a base di lavanda in un negozio gestito da una simpatica signora che parla perfettamente francese, inglese e italiano. Attraversiamo l’altipiano di Valensole. Avevo letto che da queste parti la raccolta può avvenire anche a metà agosto. Forse a causa dell’estate particolarmente calda o forse perché Agosto é in generale già troppo tardi fatto sta che di lavanda non ne vediamo. È comunque un bel paesaggio, si può vedere la configurazione tipica dei campi di lavanda con i solchi e i cespugli piantati a distanza regolare, c’é ancora qualche campo di girasole qua e là. Alle 15.00 siamo a Moustiers-St-Marie, ingresso ovest del Parco Nazionale del Verdon che si chiude a est con Castellane. Moustiers é molto bella, ma ancora una volta invasa dai turisti. L’idea é quella di fare una passeggiata nelle gole e andiamo all’ufficio del turismo. Non ci sono molto utili e siccome non riuscivamo a renderci conto di quali fossero le diverse possibilità a disposizione decidiamo di acquistare la cartina proposta dall’ufficio del turismo per 2,50€. Spesa inutile. Decidiamo di fare il sentiero de l’Imbut (GR 99). Arriviamo ad Aiguines dov’era indicata la partenza e perdiamo 1h per trovare l’imbocco del sentiero. Sono ormai le 17 passate e l’ufficio del turismo di Aiguines ci dice che il circuito si fa in 7h. A malincuore rinunciamo. Guardate piuttosto Sentiero Couloir Samson (sotto il point Sublime – 2h a/r) e il sentiero Martel (15km per 6h di cammino). Ci dirigiamo verso La-Palud-Sur-Verdon dove troviamo chiare indicazioni per prendere la Route de Crête. È un percorso circolare di circa 25km da fare in auto con diversi belvedere a distanza regolare. Posti incantevoli che non hanno nulla da invidiare ai canyon americani. Si vedono anche le aquile. Finiamo il giro ritornando a La Palud verso le 19.30, ma siccome vogliamo vedere il tramonto sulle montagne rifacciamo la strada una seconda volta (dopo aver preso 2 birre e un sacchetto di patatine al “8 à 8” di La Palud). Il sole tramonta alle 20.15 circa. Alle 20.30 dobbiamo cominciare a cercare una stanza per la notte, ma siamo nel mezzo del Canyon e non si vedono molte strutture. Ci sono per lo più dei campeggi. Percorriamo nel buio della notte la strada a tornanti che costeggia il fiume Verdon tra La-Palud e Castellane (da fare di giorno perché deve essere strepitosa) e arriviamo a “Le moulin de la Salaou”, un hotel 1 stella con ristorante. Abbiamo fortuna e troviamo una stanza perché una coppia che aveva prenotato non si é presentata. Paghiamo 71€ per una stanza da 3 posti e 7€ per la colazione. Il posto é incantevole. Ceniamo al ristorante sotto il pergolato in giardino che ha anche una cascatella. Paesaggio da montagna. La stanza pulita ma molto spartana (il tetto é in ethernit). Posto consigliato se volete fare rafting dal momento che il parcheggio dell’hotel é condiviso con quello di una struttura che organizza proprio questo tipo di gite.

Mercoledì 12 agosto

Dopo la colazione a buffet che non é nulla di particolare partiamo come al solito verso le 11.00 per raggiungere Castellane. Qui troviamo finalmente un mercato che non é molto grande, ma carino. Ci sono frutta, formaggi, marmellate non proprio a buon mercato. Lasciato Castellane ci dirigiamo verso Saint-Paul-De-Vence. Visitiamo la fondazione Maaeght. L’ingresso costa 15€ a persona. Se si vogliono fare foto occorre aggiungere altri 5€. Merita per l’architettura del Museo e i giardini con installazioni di Mirò e Giacometti. Noi troviamo la mostra temporanea di un pittore francese contemporaneo, Gérard Garouste, che troviamo un pò pazzo e paranoico. Bella la tranquilla biblioteca se volete sfogliare libri d’arte. In un’oretta si può vedere tutto, non é molto grande. Dopo il museo visitiamo il paese dove ci sono quasi esclusivamente gallerie d’arte. Ci imbattiamo nello spazio artistico di Louise Bang e Gui Lessin (rue de la petite sellerie at Place de l’Hospice). Se passate per di lì vale la pena fermarsi a fare due chiacchiere. Tra le viuzze del centro troviamo la casa in cui ha vissuto Jacques Prévert. Non é visitabile. C’é solo una targa. Verso le 17 ci rimettiamo in macchina destinazione Noli dove Mario ci aspetta. Il rientro in Italia é un pò traumatico. Arrivati nella zona di Mentone cominciamo a vedere palazzoni di cemento, famiglie con ombrelloni sotto il braccio che rientrano dalle spiagge, locali con musica disco a palla per attirare giovani in cerca di divertimento. La tranquillità e l’elegante semplicità della Provenza é finita.



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