Provenza in salsa marinara

Una settimana nel Var, la parte più 'marina' della Provenza!
Scritto da: mamy62
provenza in salsa marinara
Partenza il: 24/08/2013
Ritorno il: 31/08/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Anche quest’anno Francia! Non che non apprezziamo le italiche spiagge, anzi, ma è bello curiosare in posti nuovi! Non vogliamo andare troppo lontano solo per una settimana e decidiamo per la Presqu’ile di Giens: due tomboli naturali formatisi nei secoli unendo la ex isola di Giens alla costa. Ce ne sono solo 2 in tutto il mediterraneo. ( l’altro è l’Argentario meta di tante nostre vacanze estive).

Partiamo da Milano prestino, tutta autostrada, superiamo Ventimiglia, la Costa Azzurra con le sue cittadine di lusso, Nizza, Cannes, Saint Tropez. Per la prima volta deviamo verso il sud e non siamo in molti a uscire a Hyeres. Attraversiamo la cittadina che visiteremo con calma e girovaghiamo cercando il nostro campeggio “Mediterraneè” Il paesaggio è a metà tra la Liguria e la Toscana: il mare, meraviglioso! Il campeggio è basico e spartano, bungalow e piazzole per tornarci solo a mangiare e dormire. La nostra casetta, per 2 + un divano/letto in soggiorno si presenta pulita, giustamente equipaggiata di pentole, frigo e un microonde e bagno con doccia. Lenzuola, cuscini e federe da portare da casa! Inutile fare un diario giornaliero: vi elencherò le spiagge da noi visitate che sono il vero cuore di questa vacanza.

SPIAGGIA LA BADINE – Praticamente la spiaggia del camping, poche decine di metri sotto la pineta e poi kilometri (a sinistra) di sabbia fine. Frequentatissima da famiglie francesi, italiane (tantissime) pochi i tedeschi, qualche olandese. Mare già bello, basso, pulito. Va fatta una precisazione: la riva del mare è spesso invasa dalle foglie mezze secche di un tipo di alga, la Poseidonia. Spiazza un po’, ma cartelli frequenti informano che è sintomo di mare sano, protegge l’erosione delle coste e va raccolta con moderazione! Dopo un po’ ti abitui, d’altronde tutto il litorale, avviso i compatrioti notoriamente schizzinosi, è molto naturale con tronchi dilavati dal mare, legnetti, niente ombrelloni se non quelli portati dalle persone, niente lettini, niente docce ne bar! Sulle spiagge più frequentate passano incessantemente ragazzi con carrettini refrigerati con gelati, bevande fresche e certi bomboloni alla nutella…

CALETTE DI GIENS- Tutto il perimetro della penisola è percosso dal “sentiero del litorale”

Che si arrampica su e giù tra i pini, a picco tra gli scogli e a volte si apre su calette deliziose, piccolissime o più grandi, ti devi calare da piccole scarpate ma poi è il paradiso: i pini che fanno ombra, i colori incredibili del mare (sempre molto fresco). Anche in Agosto siamo riusciti a stare da soli per un sacco di ore (borsa frigo ben equipaggiata, maschera, pinne e scarpette obbligatorie, un libro fortemente consigliato).

SPIAGGIA DELL’ ALMANARRE- Praticamente l’altro tombolo rispetto al camping. Circa un paio di Km dalla Badine. Sabbia bianchissima, in effetti conchiglie in frammenti, mare che sembra acqua minerale: meraviglioso! Qui il tombolo è più fragile e sottile tanto che in inverno il mare lo inonda e la strada viene chiusa. Posteggio libero senza problemi per Km e dall’alta parte il lago salato, con fenicotteri, riserva naturale che si può visitare. Mi rendo conto che le parole non bastano a descrivere questo posto!

ISOLA di PORQUEROLLES- Per molti la vera unica ragione di andare fino a Tour Fondue, da dove partono ininterrottamente i traghetti che ti portano all’isola. Solo circa 20 minuti di navigazione stipati, il costo 16 euro a testa ( ma erano in promozione tramite il camping perché costano alla biglietteria 18,50). Il paesino di Porquerrolles è piccolino: subito al chiosco turistico acquistiamo una bella cartina (in effetti foto enorme di google maps) e corriamo a noleggiare le bici che sono l’unico mezzo a cui è permesso circolare sull’isola, o così o a piedi!

Inforcate le nostre bici (11 euro a testa tutto il giorno, ci sono un sacco di noleggi e i prezzi sono più o meno uguali) cominciamo a percorrere la sterrata che costeggia la costa nord/est. Sono anni che non vado in bicicletta, ma ce la faccio, litigando con le marce, la lieve salita, il fondo sabbioso , la moltitudine di turisti di tutto il mondo che pedala anche con i bambini piccoli nei carrettini attaccati alle bici. Mio marito e mia figlia sembrano ciclisti provetti! Raggiungiamo Plage de Notre Dame l’ultima ampia insenatura prima degli scogli, il mare è bellissimo, lentamente digradante, con i colori che sfumano dal bianco all’azzurro fino al blu più in lontananza. La vegetazione arriva quasi fino al mare e i bagnanti si allineano ordinati lungo il suo bordo. Restiamo un bel po’ di tempo, passeggiamo sulla sabbia fine, mangiamo il nostro solito pic-nic, qualche rapido bagno infatti l’acqua è davvero freddina! Poi come improvvisamente svegliati da un incanto ci riscuotiamo: cerchiamo di visitare ancora qualcosa! Riprendiamo le bici e rifacciamo il sentiero all’inverso ora tutto in leggera discesa, ci fermiamo ancora ad ammirare panorami bellissimi e ci ritroviamo in paese, incasinatissimo di turisti che ancora arrivano o già riprendono il traghetto per tornare. Ci sono parecchi ristoranti, gelaterie, un giardino botanico, una chiesa con un grande piazzale in sabbia e terra davanti. Prendiamo un gelato artigianale (4 euro 2 gusti!) e ripartiamo verso la Plage d’Argent a ovest del paese, l’unica raggiungibile facilmente anche a piedi. E li al di la dell’effetto “rimini”( la spiaggia è pienissima) scopriamo ancora una volta che si può fare il bagno ai tropici anche nel mediterraneo! Infatti il binomio sabbia finissima argentata e acqua cristallina è unico! L’isola offre tanti percorsi ciclo pedonali, non solamente di mare e spiagge e ci lascia un rimpianto di non averla potuta visitare di più; chissà, un futuro viaggetto potrebbe includere 1 notte in uno dei pochissimi alberghi di Porquerrolles.

PLAGE de FORT BREGANCON – Torniamo sulla costa verso La Londe diretti verso la zona dove ha la residenza estiva “le president de la Republic”. Oltrepassata la cittadina, molto elegante, attraversiamo una zona di vigneti infiniti con relative cantine per produzione e vendita dei vini. Tutta la zona è molto elegante, ordinata e sulle stradine si incontrano intarsiati cancelli di ville (immaginiamo) bellissime. Seguendo le indicazioni per le spiagge arriviamo al parcheggio di Bregancon, ben 8 euro tutto il dì. In effetti non è solo un parcheggio: ci sono ristorante, bar con veranda sul mare, e zona relax. La spiaggia però è la solita: una bellissima insenatura con mare turchese, tanti scogli, la vegetazione che arriva fino al mare. Di particolare c’e vicinissimo il forte, massiccio e un po’ inquietante: vietatissimo avvicinarsi con qualsiasi mezzo anche se Hollande non è qui in vacanza.

HYERES – Quest’anno unico intermezzo culturale la visita alla cittadina di Hyeres. Anzi una visita parziale perché pur non essendo grande Hyeres ha due anime: quella medioevale e quella del IXX secolo quando era diventato di moda tra l’aristocrazia parigina venire qui in riviera. Ci sono quindi palazzi orientaleggianti, palme a profusione, bei giardini neoclassici… purtroppo non visitati. Noi abbiamo posteggiato in un parcheggio coperto in Avenue Gambetta, praticamente in centro e abbiamo fatto una bella passeggiata tra le vie che leggermente in salita ti portano alla città vecchia. Ci sono un sacco di botteghe provenzali e i profumi dei saponi di Marsiglia, della lavanda, delle erbe da cucina, di olive e altri buonissimi sott’oli, ristoranti uno via l’altro, una bellissima atmosfera operosa ma rilassata che ti fa venire voglia di trasferirti lì immediatamente (oltre che comprare i regalini per il ritorno); anche la gente è piuttosto cordiale, il che non è sempre scontato. I vicoletti si fanno sempre più ripidi e passando per l’antica porta di place Saint Paul arriviamo all’entrata dei giardini Saint Bernard, tra piante esotiche e aromatiche arriviamo a una antica torre da cui si spazia su tutto il tombolo fino alle isole in fronte, alla rada di Tolone ai promontori che subito si innalzano dietro il mare! Si può arrivare anche ai vecchi ruderi del castello, o visitare la modernista Villa Noailles , o il nuovo sito archeologico di Olbia ( si chiama così ). Insomma proprio una bella città.

Oltre ai nostri panini del mezzogiorno e alle pastasciutte serali in bungalow abbiamo mangiato in questi ristoranti :

Tahiti Plage- Chez Lulu nella località La Capte: un semplice ristorante familiare con una bella veranda sul mare dove abbiamo preso cozze e patatine, davvero buone, precedute da un antipasto. Per mio marito una zuppa di pesce diversissima da qualsiasi versioni delle nostre in quanto il pesce era frullato col brodo (devo dire che crostini all’aglio e una salsina tipica giallissima e agliosa la miglioravano alquanto) e io un formaggio di capra avvolto in pasta fillo con miele insalata di contorno, ottimo. Per dolce io un caffè gourmand cioè un espresso lungo servito con piccoli dolcetti vari, e mio marito una creme brulè molto buona. Entrecote con patine e gelato per mia figlia. Il tutto per un prezzo ragionevolissimo . Dimenticavo il capitolo vino che qui si fregia di etichetta doc Cote de Provence e il rosè è il suo massimo: ce ne sono fino a prezzi pazzeschi! Noi ci siamo sempre tenuti su cifre abbordabili e abbiamo bevuto rosè freschissimi, molto secchi e molto profumati.

La Pastachuca- Proprio in piazza Massillon, la principale, in mezzo a decine di altri locali: abbiamo mangiato una versione locale della carbonara con tuorlo d’uovo crudo intero al centro e una pasta al formaggio di capra, pasta fresca e tutto buono. Il solito rosè e caffè gormand. Insalatona piena di ingredienti e gelato per mia figlia. 12 euro a testa vino escluso.

Naturalmente i ristoranti di pesce fresco, crostacei, bouillambasse sono numerosissimi, borsellino e gusti permettendo!

Allora arrivederci “douce France”, alla prossima estate!



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