Da Napoli alla Provenza

In auto da Napoli alla Provenza senza affanni, con soste intermedie.
Scritto da: alistair
da napoli alla provenza
Partenza il: 08/08/2010
Ritorno il: 27/08/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Sabato 7 Agosto

Napoli- Perugia

Saremmo ben felici di poter scegliere periodi diversi per le nostre vacanze estive, ma come molti altri italiani, gli impegni di lavoro ci costringono a partire nel pieno dell’esuberante flusso vacanziero. Così facciamo di necessità virtù e cerchiamo di individuare destinazioni ed itinerari – per quanto possibile – non sovraffollati. Quest’anno la scelta è caduta su Costa Azzurra e Provenza con soste di servizio in alcuni dei più bei siti della nostra bellissima Italia. Tutti gli alberghi sono stati prenotati su Booking.com e tutti con largo anticipo adoperandoci per contenere il budget in limiti compatibili con le nostre possibilità di spesa (spesa media per una tripla pari a 64 Eur per notte). Dunque partenza sabato 7 agosto direzione Perugia con visita pomeridiana alla città. L’albergo scelto per la prima tappa è l’Hotel Tirrenus (70 Eur) appena fuori città, comodo e confortevole. Dopo un breve riposo in hotel per aggirare la canicola pomeridiana ci dirigiamo verso il centro di Perugia che raggiungiamo in 5 minuti e dopo aver parcheggiato l’auto le scale mobili ci conducono nei suggestivi resti della Rocca Paolina, una sorta di piccola città sotterranea che sorge proprio a ridosso del centro storico, da cui sbuchiamo a Piazza Italia vera e propria terrazza panoramica dalla quale poi si accede all’elegante Corso Vannucci, il vero cuore della medievale città. Quindi sosta alla duecentesca fontana Maggiore nella bellissima piazza IV novembre con visita alla Cattedrale ed al chiostro e passeggiata nei dintorni. In serata cena alla Osteria dell’Olmo, appena fuori Perugia, della quale avevamo letto ottime recensioni e che ha mantenuto in pieno le nostre aspettative (cena degustazione 25 euro a testa).

Domenica 8 Agosto

Perugia- Monsummano Terme (PT)

Destinazione: Monsummano Terme, un piccolo centro a pochi km da Montecatini Terme. Prima di arrivare alla stupenda “Residenza del Granduca” (69 euro la tripla, rapporto prezzo qualità sbalorditivo), sosta a Pistoia che malgrado fosse quasi deserta in una torrida domenica agostana ha conservato intatto il suo fascino. Bellissima la piazza del Duomo con il medievale palazzo comunale ed il Battistero. Peccato davvero non averli potuto visitare perché alle 13 era già tutto chiuso ad eccezione del Museo di Città, che però abbiamo tralasciato preferendo un breve giro a piedi nel centro dove abbiamo consumato una veloce crepes in uno dei pochi locali aperti. Nel pomeriggio visita a Montecatini con passeggiata nel bel parco delle Terme e poi in serata fugace (purtroppo) visita della stupenda Lucca, con le sue splendide mura e l’originalissima piazza Anfiteatro. Ceniamo al “Bastian Contrario”, locale appena entro le mura dove è possibile cenare all’aperto nei caratteristici vicoli del centro storico e gustare la cucina ed i prodotti del territorio (conto 63 eur).

Lunedì 9 Agosto

Puntata in Versilia per un bagno a Viareggio.

I lidi si susseguono senza soluzione di continuità sul lunghissimo litorale, cerchiamo una spiaggia pubblica – visto che per un paio d’ore non valeva la pena di fittare ombrellone e lettini – e la troviamo senza difficoltà. Proprio sui lidi, su file perpendicolari rispetto alla spiaggia si dispongono ordinatamente graziose costruzioni ad un piano con ampie verande che fungono da casette di villeggiatura, magari saranno una consuetudine in Versilia ma per noi che non avevamo mai visto nulla di simile rappresentano una novità e la cosa ci incuriosisce tantissimo. Il mare non è certo quello della Sardegna o del Salento ma l’acqua sembra sufficientemente pulita sebbene popolata da fastidiose meduse. Nella mitica “Pinetina” dove i villeggianti si riparano dal sole all’ombre della pineta, fittiamo delle bici e ci catapultiamo sulle frequentatissime piste ciclabili per una bellissima passeggiata fino a Marina di Pietrasanta. In serata cena al ristorante del nostro albergo “La fattoria Medicea” (65 euro in tre) e menzione speciale per una superba crema vellutata di ceci e cozze.

Martedì 10 Agosto

Monsummano Terme – Villeneuve-Loubet

Si parte per la Francia. Un po’ di apprensione per il temutissimo traffico della Genova-Ventimiglia, ma tutto fila liscio ed in perfetto orario arriviamo a Villeneuve-Loubet, piccolo e grazioso villaggio di collina a tre chilometri dal mare, a metà strada tra Cannes e Nizza, attraversato dal fiume Loup che passava proprio accanto al nostro albergo. La scelta della “location” (Hotel Du Parc, 71 euro la tripla senza prima colazione come in tutti gli alberghi in Francia) si rivela eccellente dal punto di vista logistico per gli spostamenti. In Costa Azzurra c’è una ottima e funzionale rete viaria che sopporta con sufficiente disinvoltura il carico notevolissimo di auto che transitano nelle stupende località disseminate lungo il percorso. Anche i parcheggi sono tanti e ben distribuiti, tuttavia la ricerca del parcheggio a ridosso del superaffollato Ferragosto è stata spesso problematica. In altri periodi il parcheggio risulterà senz’altro molto più agevole. Per spostarsi tra le maggiori località della Costa Azzurra conviene servirsi della E50, l’autostrada che lambisce tutti i più importanti centri rivieraschi ed è comoda e scorrevole sebbene risulti un po’ fastidioso il doversi fermare per pagare frequentemente il pedaggio. Sulla costa di Villeneuve- Loubet giganteggia un enorme residence che in maniera un po’ irriverente noi accostavamo alle famigerate “vele” di Secondigliano (peraltro abbattute dopo interminabili polemiche) e sul quale avevamo opinioni diverse: a me tutto sommato non dispiaceva e ne apprezzavo l’ardimento architettonico, aldilà della sua ingombrante presenza, mentre Valeria lo trovava orripilante. In serata visita all’incantevole paesino di Saint-Paul de Vence, un bellissimo borgo con case in pietra ed incantevoli vicoli lungo i quali si susseguono botteghe ed esposizioni di artisti ed artigiani. Praticamente una galleria d’arte in itinere con una atmosfera di notevole suggestione. Lasciamo a malincuore Saint-Paul de Vence, di cui però avvertiamo distintamente la prevedibile inclinazione elitaria (e dunque i costi, anche dei ristoranti erano in linea con la raffinatezza del luogo) e per cena ci dirigiamo verso Vence che dista pochi kilometri. Vence pullula di locali e ristoranti anche se quello che sceglieremo per la nostra cena non ci lascerà per nulla un buon ricordo. Nel tornare verso il nostro albergo, ancora affamati per la cena deludente ci fermiamo in una pizzeria da asporto e plachiamo i residui morsi della fame trangugiando avidamente una pizza.

Mercoledì 11 agosto

Ci dirigiamo verso la costa ad Ovest verso Cap d’Antibes e St Juan les Pins dove ci fermiamo per uno splendido bagno. Mare incantevole e splendida sabbia fine e chiara. Tutte le località costiere hanno delle spiagge libere dove è possibile fermarsi a fare il bagno e prendere il sole senza spendere un solo euro. A St Juan les Pins rimaniamo particolarmente colpiti dalla presenza per strada di un defibrillatore “pubblico” al quale è possibile fare ricorso nel malaugurato caso di emergenze cardiache. Davvero una cosa (per noi) incredibile. Proseguiamo nel pomeriggio andando a visitare Cannes con immancabile sosta al Palazzo del Festival del Cinema e foto sulla mitica passerella rossa, il “red carpet” dove passano ogni anno le stelle dello star-system hollywoodiano. Passeggiata sul lungomare della Croisette invaso da disciplinate frotte di turisti e bagnanti e sguardo ammirato alle belle architetture ed ai fasti dei lussuosi alberghi, primo fra tutti il Carlton, dove soggiornano ogni anno attori e registi di grido. Torniamo verso Antibes dove ci fermeremo per cena e dove è bellissimo passeggiare nel borgo antico all’interno delle mura ed a due passi dal mare, disseminato di locali, botteghe e bancarelle. Sul molo di Antibes, campeggia una installazione artistica contemporanea molto suggestiva, soprattutto ad osservarla illuminata da lontano. Si tratta in sostanza di una sorta di enorme testa umana in metallo smaltato bianco, formata con le lettere dell’alfabeto, opera d’arte per così dire, a beneficio di impavidi bambini e ragazzini che vi si arrampicano all’interno ed all’esterno (correndo anche qualche rischio, ad esser sinceri, perché dalla sommità vi saranno almeno 5 o 6 metri e cadere da quell’altezza non sarebbe di certo una bella esperienza …). Prima di tornare a nanna, breve passeggiata sul molo per ammirare gli incredibili e affascinanti Yacht che vi stazionano con la loro spudorata ricchezza, simboli perfetti di un mondo che ha eletto il superfluo e la tracotante apparenza a modello assoluto…Incontriamo lo sguardo corrucciato di una ospite che ritorna trafelata e anonima su uno dei panfili miliardari. Sembra davvero triste e annoiata, che dite, ci credereste se vi diciamo che non li invidiamo neanche un po’ ?!?…

Giovedì 12 agosto

Oggi si fa tappa a Nizza che raggiungiamo in pochi minuti di autostrada. Molto più complicato sarà trovare un parcheggio nei pressi dello splendido litorale, ma dopo qualche tentativo riusciamo a trovare posto (1 euro all’ora la tariffa nelle strisce blu) e ci dirigiamo decisi verso la spiaggia. Praticamente tutto il litorale nizzardo che va dall’aeroporto che si trova appena a Nord della città ed è proprio sul mare, fino alla Vielle Ville in prossimità del porto, è spiaggia libera e balneabile. Non riuscivamo a non pensare a quale abissale distanza separi la nostra amata, ma da questo punto di vista, derelitta città, da una realtà come questa, nella quale chi è in città può vivere il mare come risorsa, e come preziosa dotazione di cui poter godere e beneficiare. Oltre venti spiagge libere si susseguono sul lungomare, ciascuna ha la sua scaletta di accesso, la sua torretta con il bagnino/a che sorveglia i bagnanti (servizio offerto evidentemente dalla municipalità), la sua doccia (gratuita anch’essa) a beneficio di tutti e su ciascuna spiaggia viene affisso un bollettino che riporta i dati sulle analisi che periodicamente vengono effettuate sulla qualità dell’acqua di mare in tutte le spiagge di Nizza. Ed allora dopo un meraviglioso bagno su una spiaggia in piena realtà metropolitana e per nulla affollata in pieno Ferragosto, senza spendere un solo centesimo, andiamo a consumare le nostre baguettes nella zona del “castello” di Nizza, proprio sopra alla città vecchia ed al porto. Sulla sommità del parco si trovano le rovine del castello ed una suggestiva cascata artificiale, oltre a stupende terrazze panoramiche dalle quali è possibile godere di una splendida prospettiva sulla Promenade des Anglais e su tutta la città. Puntiamo quindi verso gli affollatissimi e vivaci vicoli del centro storico dove è possibile ritrovare, nelle architetture e nelle atmosfere, anche un po’ della – tutto sommato -vicinissima Italia. Le insegne con i nomi delle strade riportano anche la denominazione in dialetto nizzardo che sembra rassomigliare molto più ai suoni del dialetto ligure o sardo che al francese. E’ piacevole incunearsi nella zona del mercato tra odori e colori e bancarelle di ogni tipo. Alcune cose sono davvero a buon mercato, ci stupisce moltissimo ad esempio trovare un pollo allo spiedo a soli 3,80 Euro!! Non ci pensiamo su due volte e prima di lasciare Nizza lo compriamo per la nostra cena serale. Visitiamo poi il Palais Lascaris (ingresso gratuito) un edificio del XVII secolo e poco più avanti ci lasciamo tentare dalla caratteristica “pitta”, una sorta di farinata di ceci. Infine tappa ad uno dei meravigliosi punti vendita di “La cure Gourmande” un vero e proprio paradiso dei golosi dove ci lasciamo tentare da uno strepitoso assortimento di biscotti di ogni gusto e foggia e cediamo volentieri assaggiandone un bel po’ (buonissimi, ma anche molto cari..)

Venerdì 13 agosto

Per arrivare a Montecarlo dobbiamo pagare il prevedibile pegno di una buona oretta di traffico e della ricerca di un parcheggio. Parcheggiamo in uno degli efficientissimi e tutto sommato economici parking sotterranei nei pressi dell’eliporto, 6 ore circa di parcheggio ci costeranno alla fine circa 13 euro. Montecarlo è un miracolo di efficienza e di saggia programmazione urbanistica, si resta subito stupiti dal fatto che nonostante l’apparente sovraffollamento di edifici in una superficie tanto ristretto gli spazi siano godibilissimi e perfettamente a misura d’uomo, di turista e di pedone. E’ un vero tripudio di sottopassi, parcheggi perfettamente mimetizzati e dall’impatto visivo pressoché nullo, terrazze e giardini, scale mobili e percorsi pedonali, con una grande attenzione alla qualità degli arredi urbani, nonché installazioni artistiche contemporanee (molte e bellissime le statue di Botero disseminate un po’ ovunque in città). A ciò vada aggiunto un senso di profondo civismo unito ad una innegabile e forse un po’ ostentata ricchezza che percepisci subito, quando ti capita di ascoltare con inusuale frequenza il rombo inconfondibile dei motori delle Ferrari ( ne abbiamo contate almeno una quindicina nella nostra brevissima permanenza). Comunque la baia ha un grande fascino, così come il castello così profondamente legato alle vicissitudini dei Principi Monegaschi ed alle pagine dei rotocalchi. La visita al Castello è d’obbligo ed è interessante, sebbene gli interni non siano particolarmente sontuosi, così come merita una sosta anche la bella e neoclassica cattedrale dove riposano le spoglie di Ranieri e di Grace. Quindi tappa al Museo Oceanografico, ed al piccolo zoo ricavato da piccoli terrazzamenti sovrapposti, nonché al mitico casinò ed alla sottostante terrazza panoramica con annesso parco e splendida veduta sulla baia. Ovviamente ci guardiamo bene dal fermarci a cena, certo i lussuosi ristoranti non mancano di solleticare i nostri appetiti, gli odori affluiscono invitanti alle nostre narici ma la vacanza è lunga, le risorse vanno dosate sapientemente e pertanto riusciamo stoicamente a resistere e ci limitiamo ad una cena spartana….

Sabato 14 agosto

Ci sarebbe piaciuto fare il bagno, visto che il giorno prima la giornata troppo intensa ce lo aveva impedito, così ci dirigiamo verso Frejus, sulla costa ad Ovest di Cannes, ma ben presto ci accorgiamo che il tempo volge al brutto. Facciamo appena in tempo a scendere dall’auto per una breve incursione nel centro storico con visita alla Cattedrale dove abbiamo la fortuna di assistere ad un matrimonio “provenzale” in costume con danze, lancio di petali e spari di archibugi all’uscita degli sposi. Quindi visita all’interessante chiostro ed al Battistero. Nel frattempo però ha cominciato a piovere, e la pioggia si trasformerà ben presto in un incessante acquazzone che ci costringerà a prolungare giocoforza la sosta in chiesa per oltre due ore. La pioggia persiste implacabile ed allora decidiamo di affrontarla impavidi, muniti di un minuscolo ombrellino da viaggio per raggiungere l’auto nel lontano parcheggio. Arriviamo in macchina zuppi, fradici e non possiamo far altro che riprendere la via del ritorno. Decidiamo di non riprendere l’autostrada e sempre sotto una incessante pioggia percorriamo la splendida “Route de l’Esterel” la strada costiera che va da Frejus a Cannes con stupendi scorci sulle coste frastagliate e di un suggestivo colore rosso, simile a quello della Costa Paradiso in Sardegna. In serata tappa a Grasse, la città “capitale del profumo” dove ha sede la profumeria Fragonard e dove si susseguono nelle strette viuzze negozi e botteghe che espongono le loro essenze tra inebrianti effluvi odorosi. Ma, ahimè, arrivati in serata intorno alle 20 e per giunta alla vigilia di Ferragosto, abbiamo trovato la desolazione più totale: niente profumi, neanche un negozietto aperto e pochissimi altri turisti (quasi tutti italiani) disorientati e delusi al pari di noi. Così ci limitiamo ad una breve passeggiata nel centro (carino) e ad ammirare un po’ il panorama con lo sguardo che dalle colline arriva fino alla costa tra Nizza e Cannes.

Domenica 15 agosto.

E’ Ferragosto ed allora bagno di rito sulla spiaggia di Villeneuve-Loubet proprio sotto le “vele”. Spiaggia spaziosissima di piccoli ciottoli e mare decisamente bello per una mattinata di relax senza soverchi problemi di spostamenti, traffico e parcheggio. Pic-nic ferragostano con le provviste del supermercato e con l’immancabile “poulet rotì” proprio sotto il nostro albergo sulle rive del fiume, dove vi è un piccolo parco con appositi spazi attrezzati, panche e tavoli. Nel pomeriggio altra escursione programmata nel vicino entroterra con puntata al bellissimo borgo di Gourdon, arroccato su uno sperone di roccia con bellissimo panorama, ed al Saut du Loup, le cascate del fiume Loup appunto che scorre fino a Villeneuve e passa proprio accanto al nostro Hotel.

Lunedì 16 agosto

Villeneuve Loubet – Ollioules (Tolone)

Si parte per la prossima tappa: Ollioules, un piccolo sobborgo a un soffio da Tolone. Decidiamo però di passare da St Tropez, dopotutto siamo di strada e ci sembra delittuoso non approfittarne per un assaggio a questa icona del turismo internazionale. La scelta si rivelerà però molto poco saggia per via del traffico devastante che incontreremo tra St. Aygulf ( dove facciamo sosta per un fantastico intermezzo balneare, splendida spiaggia di ghiaia rossiccia) e St Tropez. La raffinata e celebrata località emana un nauseante olezzo di glamour e di supponente raffinatezza ad ogni angolo ed a parte la stanchezza e la rabbia per il traffico estenuante non riesce per niente ad entusiasmarci. Breve passeggiata con tappa al campanile giallo e rosa, ma spaventati dal traffico, rinunciamo a spingerci sulle spiagge rese celebri dai servizi dei rotocalchi sulle bellezze patinate. Il viaggio prosegue dunque per Tolone, dove riusciremo ad arrivare nel tardo pomeriggio. La nostra destinazione è Ollioules, un grazioso sobborgo di Tolone dove per 49 Eur abbiamo preso una tripla all’Hotel Parc Azur , economico sì, logisticamente perfetto ma decisamente troppo spartano ( bagno senza doccia di 1 mq). Ollioules è deserta, così per la cena ci spingiamo fino a Tolone ma la scena non cambia, quasi nessuno per strada, pochi i bar ed i ristoranti aperti: la desolazione regna sovrana. Riusciamo a trovare un po’ di movimento sul grazioso lungomare dove ci rechiamo dopo aver consumato un triste panino da McDonald. La città comunque è così vuota ed il giro in auto così fugace che non possiamo che ricavarne un’impressione parziale ed approssimativa…

Martedì 17 Agosto

La mattinata va dedicata al mare (anche perché da domani lasceremo la costa per addentrarci in Provenza) e così decidiamo di dare un’occhiata alla penisola che sorge immediatamente ad Ovest di Tolone. Ci rechiamo perciò sulla bella spiaggia di Six Four Au Plage, ma tira un vento talmente impetuoso che decidiamo di desistere. Troveremo una spiaggia un po’ più riparata dopo qualche chilometro, nei pressi del Museo Navale. Nel pomeriggio visita alle “Calanques” nei pressi di Cassis a pochi Km da Marsiglia. Le “Calanques” sono delle insenature che si susseguono su questo bel tratto di costa creando dei suggestivi fiordi nella bianca roccia di ardesia. Lo spettacolo naturale è valorizzato da un bel percorso della durata di un’oretta che offre magnifiche vedute sulle frastagliate scogliere. Poco lontano la pittoresca Cassis col suo bel porticciolo e con i suoi vicoli vivaci ed affollati. Nel tornare verso il nostro albergo, sul far del tramonto, prendiamo la “Route de Cretes” una strada panoramica che si inerpica su un aspro colle che domina le due località costiere attigue di Cassis e di La Ciotat offrendoci bellissimi scorci panoramici .

Mercoledì 18 Agosto

Ollioules – Avignone

Lungo la strada che ci condurrà alla città dei papi, la storica Avignone, facciamo tappa ad Aix en Provence, con visita alla interessante Cattedrale e passeggiata per l’interessante e grazioso centro storico adornato da tantissime fontane. Arriviamo ad Avignone ma la stanza prenotata all’Hotel Cristol (56 euro la tripla senza colazione,vivamente consigliato:tutte le camere sono a schiera, molto carine ed hanno l’affaccio sul prato), dove soggiorneremo per le prossime tre notti, non è ancora pronta. Avremmo preferito riposare un po’ ma non siamo tipi da scoraggiarci e nonostante la canicola delle 14 e le timide proteste del nostro Riccardino, ci addentriamo nella storica cittadina. Il palazzo dei papi ha un suo innegabile fascino ed una suggestione che gli deriva dall’essere stato teatro di avvenimenti di grande rilievo storico. Pur essendo sostanzialmente spoglio di arredi e decori la accorta disposizione museografica ed e la proverbiale capacità dei francesi di valorizzare i loro siti storico-culturali ne fanno un appuntamento imperdibile. Noi abbiamo scelto la visita guidata in italiano (15 Eur a persona) e riteniamo che ne valga assolutamente la pena per meglio apprezzare la visita e per fare una sempre utile ripassatina di storia. Alle spalle della vasta piazza che ospita il maestoso “palazzo dei papi” e l’attigua cattedrale vi è un parco con bellissima vista sul ponte di St. Benezet, altro monumento simbolo della cittadina. Lo percorriamo su di un trenino che per 8 Euro vi porta a fare il giro del centro storico e dei principali monumenti (ma il centro è piccolo e se avete tempo a sufficienza è molto più bello fare a piedi il giro della città). Molto bella la chiesa di St. Pierre con il suo stupendo altare dorato e la vivace Place de l’horloge con l’edificio dell’Hotel de ville ed una caratteristica giostra di cavallini a dondolo. La sera a cena da Flunch, una catena di self-service di cui ci serviremo spesso anche nei giorni a venire, prezzi contenuti con il vantaggio di poter scegliere “a vista” cosa mangiare.

Giovedì 19 Agosto

Ci mettiamo in cammino per raggiungere Roussillon dove arriviamo in ¾ d’ora attraversando la verde regione del Luberon. Roussillon deve il suo nome al rosso terreno argilloso sul quale sorge. Le pareti degli edifici sono dipinte con tutte le tonalità intermedie tra il rosso ed il giallo mimetizzandosi perfettamente con l’ambiente circostante e creando effetti di grande suggestione. Dopo aver parcheggiato ci incamminiamo verso il piccolo borgo quindi ci dirigiamo decisi verso il fantastico “sentiero delle ocre”: una spettacolare passeggiata di un’oretta in un incredibile scenario naturale fatto di dune, singolari concrezioni di argilla ed un ambiente che ricorda i parchi naturali statunitensi. Dopo aver scattato decine di foto lungo l’affascinante percorso e dopo un veloce spuntino ci rimettiamo in viaggio per raggiungere Gordes, piccolo villaggio a dieci chilometri di distanza con un bel castello e successivamente, sempre negli immediati paraggi, prima l’Abbazia di Senanque uno dei simboli della Provenza che campeggia su milioni di cartoline con i suoi campi di lavanda. Dopo una breve sosta ci dirigiamo verso Fontaine la Vaucluse, località in cui si trova la scenografica sorgente del fiume Sorgue, ai piedi di una spettacolare scarpata che è possibile raggiungere in pochi minuti dalla piazza principale seguendo un sentiero che costeggia le rive del fiume nascente. Le sue acque limpidissime ispirarono i famosi versi del poeta Petrarca “chiare fresche dolci acque”. Una lapide nei pressi della sorgente rievoca la storica circostanza ma abbiamo notato, non senza disappunto, che i francesi hanno impropriamente “francesizzato” il nostro poeta trasformandolo forzosamente in “Petrarque” (!?!…). Nei pressi della sorgente vi è anche una cartiera con un secolare sistema di lavorazione della pasta di cellulosa; essa viene pestata in grossi mortai da enormi presse a loro volte azionate dalle pale di un mulino che sfrutta l’energia del fiume. Nel nostro programma c’era anche una visita ad Isle Sur la Sorgue altro bellissimo borgo che però abbiamo dovuto limitarci ad attraversare in auto perché intanto il sole era già tramontato e la giornata era stata davvero troppo intensa…

Venerdì 20 Agosto

Veloce tappa ad Arles, storica città al confine tra la Provenza e la Camargue con fugace visita (dall’esterno) di anfiteatro e Teatro romano. Quindi puntiamo decisi verso la Camargue ed arriviamo a St. Marie la Mer, ridente località balneare dal cui porto partono battelli che propongono escursioni sui canali che attraversano la Camargue. Nonostante la Spagna non sia vicinissima in queste zone hanno importato la corrida, a pochi passi dal lungomare vi è una “plaza de toros” e si incontrano statue e sculture raffiguranti i tori e la tauromachia. Dopo aver fatto un giro per il centro ed essere saliti sul tetto a spiovente della chiesa madre – da cui si gode di una splendida visuale sulla cittadina e sulle circostanti e sconfinate radure del parco naturale con lagune, stagni e colonie di fenicotteri rosa-, decidiamo di fare una passeggiata a cavallo nelle piane della Camargue. Lungo la strada principale che conduce in paese si incontrano numerosi maneggi che propongono escursioni a cavallo ed i prezzi possono essere anche notevolmente diversi. Alla fine scegliamo una proposta di un giro di 50 minuti per 15 euro a testa e restiamo un po’ delusi perché il percorso scelto dal capogruppo non ci condurrà a vedere da vicino le colonie di fenicotteri che avevamo avvistato in lontananza in precedenza dal tetto della chiesa. Nel tardo pomeriggio ritornando verso Avignone ci fermiamo al delizioso villaggio di Le Baux de Provence: un vero gioiello, un borgo di pietra bianca incastonato su di uno sperone roccioso, dominato dall’immancabile rocca medievale e colorato dalle mille botteghe che propongono saponi, sapori e lavanda di Provenza. La lavanda appunto, che malauguratamente era stata da poco raccolta (la raccolta avviene verso la fine del mese di Luglio), rappresenta senz’altro la costante, il tratto caratteristico più deciso di questa stupenda regione, insieme agli sconfinati e spettacolari campi di girasole (quelli sì, siamo riusciti ad ammirarli e ci è sembrato tante volte di stare dentro ad una delle tele di Van Gogh). Abbiamo potuto soltanto vedere in foto e dunque solo immaginare quale tripudio di colori possa esserci su quelle dolci colline su campi coltivati a perdita d’occhio in ordinati filari di profumatissima lavanda. Il profumo, i colori, lo spettacolare contrasto tra il verde luminoso dei prati e dei boschi ed il lilla intenso della lavanda od il giallo dei girasoli devono davvero formare uno stupefacente collage di emozioni.

Sabato 21 Agosto

Avignone – Greoux Les Bains

Siamo alla nostra penultima tappa in terra francese: Greoux Les Bains. Questa località rappresentava un ideale punto di partenza per le località che avevamo selezionato. Nel corso del viaggio da Avignone a Greoux, attraversando nuovamente la bellissima regione del Luberon, ci fermiamo al castello di Lourmarin. Arriviamo al nostro hotel (Le Colonnes, 67 euro ) e considerata la giornata rovente approfittiamo subito della piccola piscina per una rinfrescante nuotata. Nel pomeriggio passeggiata a Valensole e poi a Manosque. Questa è la zona in cui si incontrano i più sterminati campi di lavanda, (ahimè, come detto tutta già raccolta) e le colline sono più dolci che nella zona del Luberon. Queste località pertanto sono da mettere assolutamente in agenda laddove si programmi un viaggio nel periodo di fioritura della lavanda, diversamente si può anche farne a meno. In serata passeggiata a Greoux con salita al castello che però non abbiamo potuto visitare in quanto vi si teneva una rassegna di cinema all’aperto.

Domenica 22 Agosto

La strada che ci conduce al bellissimo lago di St. Croix attraversa deliziosi paesini quali ad esempio Esparron sur le Verdon e ci fermiamo più volte a scattare foto e ad ammirare il panorama. Senza grosse difficoltà di traffico o di parcheggio, nonostante sia una domenica di pieno agosto, raggiungiamo le sponde del lago ed infilati i costumi ci immergiamo nelle sue fresche ed invitanti acque. Il lago, visto dal piccolo borgo di S.te Croix che gli dà il nome offre suggestive vedute ed ha un litorale ampio e comodo per attività balneari. Dopo aver fatto il bagno ci dirigiamo verso quello che si rivelerà come il più incantevole di tutti i villaggi visti sinora ( e dire che la concorrenza è davvero agguerrita!..): Moustiers Sainte-Marie. Il paesino sembra un piccolo presepe incastonato com’è sotto un altissimo sperone roccioso, con alle spalle una sorgente che l’attraversa e che più in basso crea una coreografica cascata a valle, con pittoreschi davanzali fioriti, piccole invitanti botteghe ed un suggestivo monastero abbarbicato su di una impervia roccia, rassicurante guardiano di questo emozionante e felice connubio di natura e manufatto umano. Dal piccolo borgo si dipartono numerosi sentieri che sarebbe stato bellissimo percorrere, ma c’erano le superbe “gole del Verdon” ad attenderci e tra l’altro il caldo torrido si faceva sentire più che mai. Quindi consumiamo il nostro veloce spuntino e ci dirigiamo verso uno dei più spettacolari panorami mai goduti sinora: le Gorges du Verdon appunto, create dal fiume Verdon che prima di immettersi nel già citato Lago di S.te Croix, attraversa delle altissime gole a picco su di esso creando dei veri e propri canyons. Abbiamo circumnavigato tutte le gole, la strada è un po’ faticosa e ovviamente non tutti i tratti sono panoramici, per cui se soffrite il mal di macchina , potete senz’altro limitarvi ad ammirare le gole dal primo tratto di strada a pochi kilometri da Moustiers dove si trova il punto panoramico più suggestivo, altrimenti proseguite pure perché ne vale senz’altro la pena. Lungo il percorso altro straordinario bagno refrigerante lungo le sponde di un fiume cristallino nei pressi di Trigance. Quindi altro stop nei pressi di un ponte con uno strapiombo impressionante dove abbiamo assistito non senza trepidazione ad alcuni lanci di “free jumping”. Ritorniamo quindi a valle sulle sponde del lago per un’altra breve sosta a Le Salles sur Verdon perché volevamo raggiungere l’imbocco delle gole, l’inizio del lunghissimo fiordo che si diparte dal lago di S.te Croix e che avevamo ammirato dall’alto. Ci rendiamo conto però di aver sbagliato strada e quando ritorniamo sulla strada per Moustiers che ci condurrà in questo fantastico posto il sole volge già al tramonto. Che disdetta, avremmo voluto prendere un pedalò ed addentrarci lungo il fiordo per navigare lungo quelle acque dall’incredibile color turchese! Decidiamo che non rinunceremo a questa gioia e ci ripromettiamo di tornare all’indomani, sebbene sia prevista la partenza per la tappa di avvicinamento all’Italia. Poco male ci sveglieremo di buon’ora e saremo tra i primi a salire sul pedalò!

Lunedì 23 Agosto

Greoux Les Bains – Eygliers

Come detto, sveglia di buon’ora e rotta verso il Verdon. Fittiamo un pedalò al costo di 12 Euro l’ora e pedalando di buona lena dalle sponde del lago ci addentriamo in men che non si dica in un fantastico scenario naturale tra le spettacolari gole del fiume. Avevamo preventivato di rimanere una sola ora ma lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi è così bello ed è cosi piacevole rinfrancarsi di tanto in tanto dalla stanchezza della pedalata con un bel tuffo nel fiume turchese, che alla fine terremo il pedalò per due ore abbondanti. Il fiume si incunea sinuoso attraverso le ripide vette circostanti ed ai lati si susseguono incantevoli scenari con piccoli ruscelli che precipitano nel fiume creando suggestive cascate. Stanchissimi ma soddisfatti ci mettiamo in moto per la prossima ed ultima meta francese. Questa volta c’è qualche kilometro in più da percorrere ( in generale tutti gli spostamenti in Francia sono stati relativamente brevi: tra i 100 ed i 200 km) ma facciamo una ulteriore sosta programmata a Sisteron una bella cittadella fortificata, sorta di frontiera tra la zona alpina e l’alta Provenza. Interessante la visita al castello, teatro di importanti eventi storici, anche in età napoleonica e dalla cui sommità lo sguardo a 360° può raggiungere considerevoli distanze con le vette delle alpi già in bella evidenza. Arriviamo ad Eygliers (Hotel Lacour, 70 euro, buono), piccolo villaggio ai piedi del versante francese delle alpi davvero stanchi e ci limitiamo ad una passeggiata nel minuscolo borgo e ad un veloce kebab.

Martedì 24 Agosto

Eygliers – Neive (CN)

Ebbene sì, si torna all’italica sponda: via Briancon, valico del Monginevro ed in poco tempo si è già alle porte di Torino che bypassiamo dirigendoci verso le Langhe. Arriviamo a Neive piccolo e graziosissimo paese nel cuore delle Langhe – che fa parte, meritatamente, di quel ristretto gruppo di villaggi e borghi che il Touring Club ha decretato essere tra i più belli d’Italia – verso l’ora di pranzo e prendiamo posto al ns. Hotel (Castelbourg, 90 euro, semplicemente delizioso). Per prima cosa decidiamo di “vendicarci” delle ormai odiate baguette e dei pranzi e cene di fortuna ed un po’ arrangiati, un po’ per scelta “salutare” un po’ per evitare di dilapidare l’esiguo patrimonio familiare e per la gioia del nostro piccolo Riccardino ci sediamo finalmente di fronte ad un succulento piatto della nostra amata e giammai tanto agognata “pasta”. Per la precisione un bel piatto di Tajarin, cucinati con perizia e servitici al tavolo per la nostra goduria. Assaggeremo estasiati anche gli insuperabili salumi locali ed un gaudente lardo con miele e nocciole che supera i confini della gastronomia per entrare di diritto in quelli della poesia. Nel pomeriggio primo giro delle Langhe e sguardo estasiato sullo spettacolo dei filari di vigneti che si susseguono a perdita d’occhio sul dolce profilo delle colline. Alba e poi Barolo e Grinzane Cavour, entrambe con dei bei castelli ed infine Monforte d’Alba dove ceneremo in maniera memorabile alla “Osteria da Felicin”.

Mercoledì 25 Agosto

Il vero spettacolo di queste terre è quello che regalano i vigneti che in questo periodo si preparano al rito della vendemmia ormai quasi alle porte. Pur non essendo raffinati intenditori ci ha divertito molto girare per alcune delle fornitissime enoteche regionali che esponevano in bella mostra le loro pregiate bottiglie come pezzi di antiquariato con prezzi davvero stratosferici. Confessiamo di aver assaggiato qualcosa ma di esserci ben guardati dall’acquistare alcunché.. Tuttavia è sempre interessante scoprire come dietro il buon bere ci sia una filosofia, uno stile di vita ed una quantità notevolissima e rigorosa di nozioni e di metodiche senza il possesso delle quali non è possibile accedere al ristretto club del buon bere. Il giro di oggi ha compreso Barbaresco, Cherasco (dove acquisteremo degli squisiti salami al barolo ed al tartufo), La Morra (il borgo che ci è piaciuto di più, anche e soprattutto per la meravigliosa terrazza panoramica che domina l’intera zona delle Langhe e dalla quale si scorgono quasi tutti i paesini visitati), Mango (anche qui un bel castello) e infine Serralunga d’Alba con cena al ristorante Italia (prezzi contenuti e ottimo rapporto prezzo-qualità).

Giovedì 26 agosto

Neive (CN)- Orvieto (TR)

La tappa più lunga ci porta da Neive ad Orvieto, più di 500 chilometri che percorriamo senza incontrare traffico per nostra fortuna. Così partiamo dalle Langhe intorno alle 10 per arrivare ad Orvieto nel primo pomeriggio. Ci resta il tempo per una breve visita ad Allerona e per passare la serata ad Orvieto con cena alla trattoria “La Palomba” per un succulento piatto di stringozzi, senza mancare di ritornare ad ammirare quel Duomo che ha, a parer mio, la più bella facciata del mondo.

Venerdi 27 Agosto.

Orvieto (TR) – Napoli

E’ proprio ora di tornare, ma sulla strada del ritorno ci fermiamo per una visita alla stupenda Villa d’Este di Tivoli con il suo trionfo di monumentali fontane. E’ stata una vacanza meravigliosa e se tutto è andato così bene molto è dipeso soprattutto dalla nostra buona stella ma tanto anche da una buona programmazione degli spostamenti e dalla individuazione di punti di appoggio ideali. Abbiamo soggiornato fuori per 20 notti e percorso in tutto 4.600 km spendendo complessivamente 3.500 Euro in tre, comprese tutte le spese (autostrade, hotel, carburante, pasti, ingressi, regalini, acquisti e quant’altro). Speriamo che il racconto di questo viaggio possa essere d’aiuto a qualcuno che ha in animo di visitare questi fantastici luoghi e possa spingere magari qualcuno a ripercorrere i nostri passi. Sarebbe una maniera originale di riportare un po’ di noi in questi posti che tanto ci hanno emozionato.

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