Portogallo magico: Lisbona, Cascais, Sintra e Cabo da Roca

Partendo dalla capitale, intorno a lei si apre un mondo di meraviglie naturali affacciate sul mare
Scritto da: Stefano85
portogallo magico: lisbona, cascais, sintra e cabo da roca
Partenza il: 16/07/2019
Ritorno il: 20/07/2019
Viaggiatori: 2

Un Portogallo sorprendente ad ogni angolo

Con un mio amico con il quale annualmente decidiamo una meta europea, optiamo per il Portogallo, in questo 2019. Partenza alle 17.50 da Bologna per Lisbona il 16 luglio, il ritorno sarà sabato 20 luglio intorno alle 20. Voli prenotati in dicembre, costo di 100 euro a/r e alloggio all’Hotel Empire Lisbon sulla fermata Arrojos, che a causa di alcuni lavori è però chiusa nel periodo del nostro soggiorno. Niente paura: Alameda, altra fermata di riferimento, dista solo pochi minuti a piedi. Mi sento di consigliare caldamente l’hotel: staff gentilissimo e camere pulite, in un edificio moderno di sei piani. Non è vicino al centro, ma sono sufficienti tre o quattro fermate di metro, per cui è una posizione assolutamente consigliabile. A Lisbona ci accoglie un tempo nuvoloso e per tutta la durata della vacanza dovremo fare i conti con il vento che qui soffia forte data la posizione naturalmente esposta all’Oceano Atlantico.

Lisbona ha circa 600.000 abitanti e per spostarsi utilizziamo appunto la rete metropolitana che copre tutta la città, eccetto la parte a sud-ovest, quella della torre di Belem e del Mosteros de Jeronimos, ma ovviamente raggiungibilissima con bus e tram. Non esiste un biglietto singolo: ogni giorno dovrete caricare sulla vostra “Viva Viagem” un biglietto da 6.40 giornaliero. La Viva Viagem si preleva dalle numerose biglietterie automatiche e può essere ricaricata semplicemente inserendola nell’alloggio e pagando con carta, monete o banconote. Il costo della carta è di 0.50 centesimi mentre un biglietto singolo per la metro costa 1.50 euro.

Il biglietto giornaliero è valido su tutta la metro e su tutti gli autobus (anche sul famoso “28” di cui parlerò tra poco), ma NON sui treni che vi portano ovviamente fuori dalla città.

L’esplorazione di Lisbona inizia da Praca do Commercio, affacciata sul Tago, con i suoi grandi portici ai lati e una bella visuale di tutti i dintorni di Lisbona, sino al ponte 25 aprile e alla statua del Cristo Re simile a quella di Rio de Janeiro che si può osservare sulla destra guardando il fiume.

In giro per Lisbona: cosa vedere ma soprattutto come!

Dopo questo sopralluogo serale, stanchi dal viaggio ci riposiamo e il mattino seguente raggiungiamo lo stadio Da Luz, casa del Benfica: non mi dilungo sulla visita, ma per gli appassionati di calcio stadio e museo dei lusitani valgono davvero la pena una visita. Il biglietto di acquista sul sito del Benfica a 17 euro, ma prenotando a Natale lo abbiamo trovato scontato a 13. Nel pomeriggio, il giro della città con il famoso numero 28. Ad Alfama, quartiere della Lisbona “alta” le stradine tutte curve hanno permesso di conservare queste vetture anni Trenta fortemente turistiche (ma utilizzate anche dai lavoratori e dagli abitanti della città) sulle quali si può stare seduti per un’ora ammirando tutto la città.
Qualche indicazione: non salite mai nelle fermate di mezzo (tram già pieni), ma fatelo ai due capolinea: Martim Moniz (che è anche una fermata della metro) o Campo de Orique, la zona del cimitero. Cosa ancor più importante, occhio ai borseggiatori, a noi non è capitato ma abbiamo letto molte avvertenze in questo senso, per cui occhio a ciò che portate a bordo… tenetevelo ben stretto! Ma la cosa più importante da sapere è che sul 28 dovete per forza trovare un posto a sedere: inutile percorrere una visita panoramica di Lisbona in piedi e stretti come sardine.

Per cui salite solo quando arrivate dinnanzi alla porta scorrevole, anche se avrete lunghe file da fare (noi abbiamo atteso un’ora). Se l’autista vi indica di salire quando il tram è quasi pieno, lo fa solo perché ci sono posti in piedi. Il giro è assolutamente imperdibile: dalla Chiesa di Sé, al quartiere Alfama con la Brasileira, il famoso locale del 1905 in cui scriveva Pessoa, sino a discendere tra curve strette in cui vedrete addirittura la gente appoggiarsi ai muri, sul marciapiede, per non urtare il tram. Concluso il giro, in serata il vento si fa più insistente e noi giriamo per altri quartieri noti: Rossio, altra fermata della metro, con la bella sua piazza, le vie adiacenti, dove troviamo la Elevador de Santa Justa, un ascensore che permette di ammirare la città dall’alto (ma sempre dopo una fila chilometrica che noi evitiamo…), Praca do Figueira e Praca do Municipio. Fortemente pubblicizzata è la sardina, che insieme al baccalà (cucinato in circa 360 modi diversi) è il piatto forte del posto.

La prima escursione

L’indomani, la prima escursione: dalla stazione di Cais do Sodrè, parte ogni dieci minuti un treno per Cascais (5 euro a/r) in cui arriviamo dopo 45 minuti di viaggio. Non perdetevi questa piccola perla di vicoli, palme e saliscendi, con le sue spiagge (Rainha e Conceicao su tutte) affollate ma dove trascorrere qualche ora di sole, raggiungibili a pochissimi passi dalla stazione. Dopo un pranzo in un ristorante del posto (cercando di evitare quelli turistici, anche se a Cascais è davvero difficile, è iper turistica…) in cui mangiamo discretamente e spendiamo solo 18 euro a testa per un pesce e del riso con il pollo, accompagnati da vino bianco e rosso, riprendiamo il treno e alle 17,30 siamo ancora a Lisbona.

Scendiamo però a Alges: da qui a piedi verso la Torre di Belém e verso il Mosteiro do Jeronimos. La torre si può visitare anche all’interno, ma preferiamo restare fuori. Il sole picchia e ciò che vediamo è davvero una bellissima cornice. Accanto alla torre, il Museo della guerra, dedicato ai caduti portoghesi, e i Jardim, i giardini di Belém nei quali sostare all’ombra dei suoi grandi alberi. Procediamo ancora a piedi verso il Mosteiro, voluto per festeggiare il ritorno di Vasco da Gama dalle sue imprese navali, luogo dove il navigatore è sepolto: entrando, sulla sinistra, potrete vedere la sua tomba. Una visita all’interno di questa grande Chiesa è consigliata, mantenendo naturalmente il contegno e il silenzio che troppo spesso i turisti dimenticano all’interno degli edifici sacri.

Accanto al Mosteiro c’è un piazzale di partenza di vari bus che riportano verso il centro: lì troverete, lungo il marciapiede, il Pasteis de Belém, pasticceria storica e rinomata nella quale ci rifiutiamo di entrare perché è davvero tutto pieno. Rientrati a Lisbona centro, ceniamo ancora con discreta fortuna in una delle vie interne che portano a Praca do Commercio e saliamo poi, questa volta a piedi, verso il Castello di Sao Jorge (aperto però dalle 9 alle 21) tornando nel quartiere Alfama che anche senza mezzi non dista moltissimo, seppur ci sia da camminare in salita. Qui osserviamo la chiesa di Sant’Antonio, patrono della città, seppur San Vincenzo sia quello ufficialmente riconosciuto. Il santo morto a Padova però era nato proprio a Lisbona. Ci concediamo poi il “pastel de nata”, una sorta di pasta sfoglia con la crema che mangeremo tante volte durante la vacanza e che non può mancare nel vostro soggiorno portoghese. Una nota: intorno al castello e comunque in questa zona, potete trovare numerosi ristorantini non turistici che sono molto interessanti per una cena lontana dal caos della città bassa. Il giorno seguente è tempo di un’altra escursione: ancora un treno di 45 minuti, questa volta da Rossio, che ci porta a Sintra, cittadina di collegamento per Cabo da Roca, ossia il punto più a ovest d’Europa affacciato direttamente sull’Atlantico. Sintra è davvero un gioiellino: assaggiamo la Gingjnha, il liquore di ciliegie servito in bicchierini di cioccolato nero o bianco (1 euro ogni shortino), imperdibile, e pranziamo in una piccola taverna, la “Loja do vinho”, che serve buoni taglieri di salumi e formaggi e soprattutto custodisce una bella cantina di vini, tra cui bottiglie di Porto addirittura datate 1937 e 1964, in vendita alla modica cifra di 300 o 900 euro! Naturalmente, per un bicchiere di Porto e un tagliere sono sufficienti 15 euro. Mi sento di consigliarlo, un luogo anche questo meno fotocopiato dei soliti ristoranti turistici all’aperto. Da Sintra, cittadina che ci ha accolto addirittura con la nebbia data la sua posizione elevata, partono bus in direzione dei vari castelli della zona (controllate i bus 434 e 435), come per esempio il Palazzo de Pena al quale però rinunciamo data la immane fila per i biglietti (7.50 il costo della visita).

Dalla stazione di Sintra, prendiamo invece il 403 che ci porta in mezz’ora a Cabo da Roca, uno dei luoghi più gettonati del paese. Qui non vedrete altro che verde e mare, l’Atlantico, che si apre in tutta la sua magnificenza. Se il vento a Lisbona tirava in modo sostenuto, qui è impossibile quasi reggersi in piedi: una grande croce che sormonta un obelisco è il punto panoramico in cui tutti cercano di farsi fotografare, sfidando l’immane corrente d’aria. Si può discendere in mezzo ai verdi prati e alle rocce, ma non avventuratevi troppo fuori dai confini. La visuale è mozzafiato e il grande faro che sormonta la collina è l’ultimo avamposto prima del mare aperto. Il bus, che come tutta la rete portoghese è efficiente e soprattutto molto frequente, ripassa tre o quattro volte ogni ora, sia per Cascais che per Sintra, dove ritorniamo sulle 17 per prendere il treno di ritorno verso Lisbona. Per l’ultima cena della vacanza scegliamo il ristorante Maria Catita, prenotato la sera prima (ci avevamo provato, ma era pieno, così ci siamo tenuti il tavolo per la sera dopo) e con 16 euro si cena con un pesce, al quale aggiungere vino e un piccolo antipasto (insalata di polipo e verdure sminuzzate, ordinatela e non ve ne pentirete), per un totale di circa 53 euro da dividere in due. Staff cordialissimo e sempre numeroso ed efficiente, per cui provate e non ve ne pentirete.

L’ultimo locale che mi sento di consigliare, è un altro locale, il “Wine of Portugal”: aperto dalle 11 alle 19, in un grande salone sotto ai portici di Praca do Comercio, dà la possibilità di pagare una tessera, con 1 euro di deposito e l’importo che decidete voi, che vi darà accesso alle varie spillatrici di vino (rosso e bianco) disposte ai lati. La quantità non è molta, ma è certamente sufficiente se volete fare più assaggi. Si va da vini che costano 1.50 al calice fino ai 3.50. E’ un locale grande e molto pulito, puntellato da centinaia di bottiglie di vino e una grande mappa dei vini portoghesi divisi per ogni zona del paese. Lo suggerisco per una breve sosta tra una camminata e l’altra. Non fatevi mancare poi una puntata al Miraduro di Santa Luzia: sempre in zona Alfama, salendo dalla città bassa, ammirerete tutta la città dall’alto dei suoi terrazzi, circondati da una aiuola di fiori e piante verdi: imperdibile. Chiudo ancora con il calcio: prima di dirigerci in aeroporto, visitiamo anche lo stadio Alvalade, dove gioca lo Sporting, in una zona diversa e più urbana della città, sotto al quale si trova un grande centro commerciale e addirittura dei cinema. Per i calciofili, quelli più appassionati, vale la pena fare tappa, museo del club compreso, con tante belle chicche. L’aeroporto lo raggiungiamo da lì, sulla linea “vermelha”, la rossa, ribadendo la assoluta comodità dei collegamenti: l’aeroporto dista appunto soltanto una quindicina di chilometri dalla città. In definitiva, esplorate la capitale portoghese con i suoi edifici in piastrelle colorate, ma anche la sua malinconia e la forte identità latina che per questo la rende più “vera” di tante altre più grandi capitali europee. Ma soprattutto, sappiate che intorno a lei si apre un mondo di esplorazione: spiagge, natura, paesini e scorci che vanno per forza abbinate al vostro viaggio in Portogallo.



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