Portogallo, alla scoperta del paese del fado

Da Porto fino alle coste dell’Algarve, poi cinque giorni a Lisbona e di nuovo nella città dei ponti
Scritto da: robi85
portogallo, alla scoperta del paese del fado
Partenza il: 06/08/2016
Ritorno il: 20/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Per il viaggio di quest’estate io e il mio ragazzo eravamo alla ricerca di una meta abbastanza economica e la nostra scelta è caduta sul Portogallo… non sapevamo molto di quello che avremmo trovato, ma questo Paese ci ha stupito con la varietà dei suoi paesaggi, la cultura delle sue città e la bontà della sua cucina. Lonely planet alla mano, abbiamo iniziato qualche mese prima della partenza a prenotare voli e alberghi e pianificare le varie tappe del viaggio. Abbiamo deciso di iniziare il nostro tour da Porto per la comodità del volo Ryanair da Bologna, da qui abbiamo noleggiato un’auto e abbiamo proseguito un po’ a zigzag tra la costa e l’interno verso sud, fino ad arrivare alle coste dell’Algarve; siamo infine risaliti fino a Lisbona dove abbiamo lasciato l’auto e, dopo esserci fermati 5 giorni in questa favolosa città, ci siamo diretti nuovamente verso Porto in autobus per il rientro a casa.

6/08

Arriviamo a Porto che è quasi sera; lasciamo i bagagli nell’ostello situato a pochi passi dalla fermata della metropolitana e partiamo subito per una passeggiata alla scoperta della città. Ci accorgiamo subito che Porto è piena di scale (sorgendo su una collina le scale fungono da scorciatoie per raggiungere i vari livelli della città) e nonostante la presenza del fiume fa un caldo incredibile… una combinazione devastante! Raggiungiamo il ponte Dom Luis che, tutto illuminato, domina il paesaggio e ci addentriamo per i vicoletti della Ribeira affollati di gente. Facciamo solo un giro veloce, dedicheremo tutta la giornata successiva alla visita della città, che ci appare già a prima vista in tutto il suo fascino.

7/08

Abbiamo solo un giorno a disposizione per visitare Porto e non vogliamo perderci nulla…quindi usciamo molto presto e riusciamo a goderci la città praticamente tutta per noi!! Ripercorriamo le famose scale e raggiungiamo la Ribeira, col sole possiamo apprezzarne la vivacità delle case colorate e le tipiche barche dei pescatori lungo il fiume. Girovagando per le strade ci accorgiamo che molti palazzi sono decorati con i tipici azulejos, piastrelle di ceramica decorate con i classici motivi bianchi e azzurri… la tradizione degli azulejos trova la sua massima espressione nell’ingresso della stazione Sao Bento e sulla facciata della chiesa del Carmo, impressionanti! Lasciato il quartiere della Ribeira ci dirigiamo verso la torre Dos Clerigos, saliamo per ammirare il panorama e “puntiamo” la nostra prossima tappa: la libreria Lello e Irmao, meta obbligata per un’amante della saga di Harry Potter come me. Si dice che J.K.Rowling si sia ispirata alla favolosa doppia scala di questa libreria per descrivere le scale di Hogwarts… non devo essere stata l’unica ad averci creduto perché la libreria è strapiena di gente e si fa quasi fatica ad apprezzarne a pieno la bellezza. In compenso si vedono benissimo le copie dell’ultimo libro della saga esposte all’ingresso; non posso resistere e ne acquisto uno, sarà il mio souvenir di Porto 😛 Il caldo inizia a farsi sentire sul serio, ci fermiamo per pranzo e poi ci dirigiamo sulla riva opposta del fiume, famosa per le cantine del vino Porto… ma tutto quello che degustiamo è un bel Calippo per combattere la calura!! Continuiamo a girovagare per la città senza una meta precisa, bevendo litri e litri di acqua, finchè non si fa sera e ritorniamo in ostello per mangiare qualcosa e goderci una bella siesta.

8/08

Oggi inizia il viaggio itinerante. Andiamo in aeroporto a ritirare la macchina che abbiamo noleggiato, una Peugeut 208, e partiamo subito diretti verso Coimbra. Lungo la strada ci fermiamo ad Aveiro: decantata come la Venezia del Portogallo, si rivela una gran delusione: di fatto, una cittadina composta da centri commerciali costruita su un canale in cui circolano delle barchette folkloristiche ..de gustibus. Rimaniamo invece piacevolmente colpiti dalla cittadina di Agueda, la famosa città degli ombrelli colorati. Ci fermiamo a scattare tante foto, approfittando anche dell’ombra. Raggiungiamo infine Coimbra e, dopo aver lasciato i nostri bagagli nella guesthouse, ci avventuriamo per i vicoletti della città con l’intento di raggiungere l’università che si trova sulla sommità di una collina; impresa tutt’altro che semplice in quanto perdersi nell’intrico di viuzze è molto più facile. Dopo esserci persi tra scale “spezzaschiena” e vicoletti degni di una medina, raggiungiamo infine il gioiello di Coimbra, la sua università.. ci limitiamo ad entrare nel grande cortile, anche se a detta di tutti la biblioteca merita una visita.

9/08

Lasciamo Coimbra e partiamo in direzione di Obidos. Lungo la strada notiamo tanti pellegrini che si dirigono verso Fatima… ci troviamo infatti a pochi km dal santuario e da altri 3 siti religiosi dichiarati patrimonio dell’UNESCO: i monasteri di Alcobaca, Batalha e Tomar. Oggi ci dedichiamo alla visita di due di questi monasteri, Alcobaca e Batalha, entrambi molto belli ed imponenti e con chiostri finemente decorati. Dopo aver dedicato la mattina alla cultura ci spostiamo verso la costa, e in particolare a Nazarè. A differenza dell’interno, dove è anche oggi molto caldo e purtroppo si stanno formando numerosi incendi (in certi punti della strada abbiamo notato che ci cadeva sulla macchina della cenere e abbiamo poi sentito alla radio che c’erano incendi attivi un po’ in tutto il Paese), qui fa molto freddo e tira un gran vento, soprattutto al faro del Promontorio do Sitio, dove arriviamo comunque per godere del bellissimo panorama, e a Cabo Carvoeiro. Percorriamo in macchina il giro del promontorio ammirando la costa frastagliata e ripartiamo verso Obidos. L’ostello che abbiamo prenotato è appena fuori dalle mura di questo grazioso paesino con case imbiancate a calce e decorate con motivi ocra, azzurri e rossi. Lasciamo i bagagli e visto che c’è ancora luce decidiamo di fare proprio una passeggiata sulle mura per dare un’occhiata al paese dall’alto…aspettiamo il tramonto, poi scendiamo e ci concediamo una buona cena di pesce a base di baccalà, polpo…e aglio!

10/08

Facciamo il pieno di energia con l’ottima colazione preparata dalla proprietaria dell’ostello e ripartiamo di nuovo verso l’interno… oggi ci sposteremo fino a Marvao, praticamente al confine con la Spagna. Facciamo una prima breve sosta a Santarem, solo per ammirare il panorama sul rio Tejo, procediamo poi verso Fatima. Qui ritroviamo tutti i pellegrini incontrati lungo la strada, ma moltiplicati. Fatima è un luogo difficile da descrivere: una grande piazza di un bianco abbagliante alle cui estremità sorgono due chiese, una cattedrale “classica” che ricorda la basilica di San Pietro e una chiesa super moderna che sembra più un centro congressi che un luogo di culto. Tra queste due chiese si estende una striscia di marmo, ormai consumata dal passaggio dei pellegrini che la percorrono in ginocchio in segno di penitenza. E poi migliaia di candele che bruciano in un grande braciere. Lasciamo Fatima e ci muoviamo verso il convento do Cristo di Tomar, un tempo convento dell’ordine dei Templari. Sicuramente il più grande ed imponente dei tre monasteri, anche se forse non altrettanto bello. Ci rimettiamo in cammino e ci inoltriamo nella regione dell’Alentejo: al primo impatto ci sembra di trovarci nella savana.. percorriamo km di strada circondati dal nulla, interrotto solo dagli alberi da sughero..alla fine del viaggio sarà la nostra regione preferita! Prima di arrivare a Marvao ci fermiamo a Castelo de Vide, un piccolo villaggio situato sul cucuzzolo di una collina con pochissimi turisti e un favoloso punto panoramico sulla valle circostante che raggiungiamo con una bella passeggiata. Su un cucuzzolo si trova anche Marvao, il nostro posto del cuore: un paesino praticamente disabitato, con le rovine di un castello dalle quali ci godiamo un tramonto da favola. Ceniamo nell’unico ristorantino del paese, su una bellissima terrazza e spendendo meno di 10 euro a testa gustiamo un’ottima cena!

11/08

Lasciamo a malincuore Marvao dopo la squisita colazione che la padrona di casa ci ha fatto trovare al nostro risveglio, e iniziamo a scendere verso sud. La nostra meta di oggi è la città di Evora, dichiarata patrimonio dell’Unesco, ma prima di arrivare ci fermiamo nei paesi di Portoalegre e Monsaraz, nel cuore dell’Alentejo. In entrambi i paesi troviamo pochissimi turisti e rimaniamo piacevolmente colpiti soprattutto da Monsaraz, che sorge su un’altura al centro di una pianura sconfinata tra alberi di sughero e campi di grano. La strada per arrivarci è davvero suggestiva e il paese lo è altrettanto: case imbiancate a calce, pochissime persone in giro, e un panorama favoloso! Ripercorriamo la strada a ritroso e raggiungiamo Evora. Siccome abbiamo prenotato un ostello in pieno centro, prima di andare a lasciare le nostre cose decidiamo di andare a visitare i megaliti che si trovano a pochi km dalla città. Si tratta di due siti, conosciuti come Cromeleque dos Almendres: si percorre un breve sentiero a piedi e si raggiunge il primo sito in cui si trova un solo grande monolite, proseguendo si raggiunge il secondo sito, un campo con più di cento pietre disposte in circolo… sicuramente un luogo molto suggestivo! Raggiungiamo Evora nel tardo pomeriggio e ci godiamo una bella passeggiata per i suoi vicoli bianchi e gialli; la parte più vicina alla piazza è forse troppo turistica, molto bella invece la parte vicino all’acquedotto romano. La sera ci godiamo una bella cena in piazza, nell’unico punto con un po’ d’aria di questa città afosissima, con carne di maiale all’alentejana (una sorta di spezzatino con maiale e… vongole!?).

12/08

Dopo una settimana di paesi e paesini oggi finalmente arriviamo al mare, direzione Algarve! Lungo la strada ci fermiamo in un paio di villaggetti che non ci colpiscono particolarmente.. quindi arriviamo abbastanza velocemente a Lagos, dove dormiremo per due notti. Il primo impatto con la città non è dei più emozionanti: ci si para davanti una distesa di palazzi e palazzoni, un’alveare di residence e alberghi che sembra essersi divorato il paesaggio. Per fortuna a pochi km dal centro di Lagos si trova la Ponta de piedade, un luogo dove la natura regna incontrastata: si arriva in cima alla scogliera e si vede tutta la costa con i suoi faraglioni giallo ocra, poi si scendono due scalette e si arriva in una caletta molto bella. Passiamo un paio d’ore a passeggiare sulle scogliere e poi decidiamo di scendere in spiaggia nella praia di Dona Ana e praia di Pinhae, dove possiamo ammirare i faraglioni “dal basso”. Rimaniamo in spiaggia fino quasi al tramonto poi andiamo a lasciare le nostre cose in albergo e la sera facciamo un giro sul lungomare, dove troviamo anche un bel mercatino serale.

13/08

Oggi è la giornata di relax del viaggio… relax si fa per dire perché abbiamo percorso un bel po’ di km per andare a vedere il maggior numero di spiagge possibile! Partiamo da Lagos diretti verso est e raggiungiamo Praia de Falesia, una spiaggia lunga e stretta con alte scogliere di roccia rossa; poi ci fermiamo a Praia da Galè, una serie di calette collegate tra loro da un sentiero sulle rocce, qui facciamo il nostro primo bagno nell’oceano (l’acqua è fredda, ma non freddissima e fuori ci sono 40 gradi!). Proseguiamo nella nostra esplorazione della costa e arriviamo a Praia de marinha, una delle spiagge più belle e sicuramente quella con il panorama più spettacolare: si può camminare sulla scogliera e, volendo, percorrere un sentiero di 11 km che porta fino a praia de Centianes. Fa troppo caldo per camminare sotto al sole, cosi raggiungiamo praia de centianes in macchina e ci fermiamo per il secondo bagno in questa spiaggia molto bella, anche se le onde sono altissime e rischio di affogare travolta dalla loro potenza, per la gioia del mio ragazzo che sta ancora ridendo. Pieni di aspettative, ripartiamo diretti a Praia da Rocha, indicata in tutte le guide come la spiaggia più bella dell’Algarve; per noi è stata una gran delusione.. il paese di Portimao in cui si trova, è un ammasso di palazzoni e residence super turistico, e la spiaggia in sé per sé non ha nulla di eccezionale, anzi… c’è solo un gran caos di gente e noi ce ne andiamo subito! Ci fermiamo nella più tranquilla Praia dos tres irmaos, a goderci la pace del tramonto all’ombra dei faraglioni che a quest’ora assumono un colore giallo ocra belllissimo! La sera andiamo a cena in un locale sul lungomare e proviamo la francesinha, uno dei piatti tipici portoghesi: un panino farcito con diversi tipi di carne e ricoperto di formaggio fuso e uova, immerso in una salsa a base di tabasco… pesantissimo, ma gustoso.

14/08

Ripartiamo da Lagos, oggi in direzione ovest, verso Sagres e Cabo di Sao Vicente. Raggiungiamo il faro del capo, ma non entriamo e ci limitiamo a godere del bel panorama sulle scogliere circostanti. A differenza della costa meridionale dell’Algarve, abbastanza protetta dalle correnti, qui tira un gran vento e fa freschino, una costante che ci accompagnerà per tutta la giornata. Il paesaggio è anche più brullo e incontaminato, forse anche proprio grazie al vento inospitale. Ci fermiamo lo stesso in alcune spiagge lungo il percorso, anche se oggi il clima non è da bagno: praia di Martinhal, praia di Belice (dove per arrivare bisogna scendere delle scalette scavate nella roccia) e praia do Amado, una spiaggia molto grande meta di molti surfisti. Arriviamo nel tardo pomeriggio nella spiaggia più bella, almeno per noi, praia do Malhao: una serie di spiagge collegate tra loro con dei camminamenti su passerelle di legno tra le scogliere… un luogo incontaminato nonostante la moltitudine di turisti. Trascorriamo la notte a Cercal, un paesino sperduto nell’entroterra, dove abbiamo l’impressione di essere gli unici turisti.. la sera usciamo per una passeggiata e ci imbattiamo in una festa di paese con dei vecchietti carichissimi che ballano per la strada sulla musica di un’ orchestra che suona una sorta di liscio..ci siamo troppo divertiti!

15/08

La parte itinerante del nostro viaggio è quasi finita: oggi arriveremo a Lisbona, dove trascorreremo gli ultimi 5 giorni. Lungo la strada volevamo fermarci nel parco di Arrabida, nella penisola di Setubal, avendo letto delle ottime recensioni… mai idea fu più sbagliata! Va bene che è Ferragosto e tutti vogliono andare al mare, ma qua è l’inferno: macchina su macchine e poi ancora macchine lungo tutta la strada che percorre il parco, per non parlare della fabbrica di cemento (una vera fabbrica di cemento dentro un parco!?) che segna l’ingresso del parco. Non ci va meglio a Cascais, la cittadina ci sembra più che altro una trappola per turisti con tutti i suoi ristoranti, e non sembra aver conservato molto di autentico… troviamo giusto qualche bel murales e, a circa 2 km, il Boco do Inferno, un bel punto panoramico. Niente di eccezionale comunque, in confronto a Cabo da Roca, il capo più occidentale d’Europa, con scogliere a picco sul mare, un faro molto bello e una bellissima passeggiata da percorrere sulle scogliere. Lasciamo a malincuore questo posto meraviglioso e ci dirigiamo verso Lisbona per riconsegnare la macchina e raggiungere poi il nostro ostello.

16/08

Passiamo gli ultimi giorni di vacanza a Lisbona, base da cui partiamo per visitare anche la vicina Sintra. Raggiungiamo Sintra col treno da Lisbona (con la tessera VIAGEM si ha diritto ad uno sconto, ma non abbiamo ben capito di quanto) e poi prendiamo il bus n.434 con il quale si possono raggiungere le principali attrattive della città, salendo e scendendo alle varie fermate. Per prima cosa raggiungiamo a piedi, con una breve passeggiata di 10 minuti, la Quinta da Regaleira: il palazzo in sé non è niente di eccezionale, ma il parco è davvero molto bello con un giardino immenso e labirintico; ci sono anche dei passaggi sotterranei che portano fino ad un pozzo dell’iniziazione dal quale poi si può salire in superficie… la nebbiolina che avvolge questo luogo (a differenza del sole che abbiamo lasciato a Lisbona) non fa che contribuire all’atmosfera mistica. Con il bus poi raggiungiamo il Palacio National da Pena, purtroppo c’è una fila disumana per entrare al palazzo e ci è consentito fare i biglietti solamente per il parco.. col senno di poi è stato meglio cosi: il parco è davvero bellissimo e trascorriamo un paio d’ore nei suoi sentieri fino a raggiungere il punto più alto da cui si gode una vista incantevole proprio sullo stravagante palazzo che si staglia oltre la nebbia. Riprendiamo il bus e poi il treno e ritorniamo a Lisbona, cena in ostello e a letto presto, siamo stanchissimi.

17-18-19/08

In questi 3 giorni abbiamo cercato di vedere il più possibile di Lisbona. C’è da dire che la città non è tanto grande, utilizzando il tram o i tuk tuk si riescono a raggiungere anche punti lontani in poco tempo, e per il resto è un piacere muoversi a piedi per esplorare i vari angoli della città. Per prima cosa volevamo fare un giro sul tram 28, ma non è stato possibile per la ressa di turisti accalcati alla fermata… abbiamo subito desistito e optato per una bella passeggiata nel quartiere dell’Alfama perdendoci nei suoi vicoletti caratteristici (la mappa in questo caso è totalmente inutile, le strade spesso non hanno nome e sono troppo intricate per rappresentarle su una cartina). Nel pomeriggio abbiamo raggiunto piazza del commercio, grandissima e affacciata sul mare: abbiamo camminato tantissimo e infatti la sera siamo crollati e non siamo riusciti a spingerci oltre il Miradouro de Sao Pedro de Alcantara, il più vicino al nostro ostello, dove c’è anche un bel mercatino tutte le sere.

Il giorno dopo prendiamo l’autobus per raggiungere il quartiere di Belem, che si trova a circa 6 km dal centro, e visitare il Monastero dos Geronimos, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e la torre di Belem. In realtà rimaniamo abbastanza delusi da entrambi: il monastero che dall’esterno sembra molto imponente in realtà è solo in minima parte visitabile, e la torre è sicuramente una delle cose più sopravvalutate dalle guide. Ci consoliamo con un pasteis de nata alla rinomata pasticceria Belem (anche se non ci sembra molto diverso da quelli che abbiamo mangiato fino ad ora nella altre pasticcerie). Ritorniamo in centro con il tram storico n.15 e ci concediamo una siesta prima di ripartire dopo il tramonto per un giro serale all’Alfama. Questo quartiere che di giorno è strapieno di turisti, la sera è ancora più vivace con i locali che si animano e le note del Fado che risuonano tra i vicoli illuminati dalle tipiche lanterne giallognole. Abbiamo capito perché tutti ci hanno sconsigliato di usare la macchina in città: un povero ragazzo spagnolo ha distrutto la fiancata della macchina rimanendo incastrato in un vicolo e ci è voluta una buona mezz’ora e la pazienza di un ristoratore del posto per farlo ripartire dopo mille manovre. L’ultimo giorno ce la prendiamo comoda; ci mancherebbero da visitare il museo degli azulejos e la chiesa del Carmo, ma decidiamo di lasciar perdere e raggiungere invece a piedi il miradouro de Nossa Senhora do Monte da cui si gode un fantastico panorama. Dopo la camminata ci concediamo un pranzo in un ristorante dell’Alfama collocato in uno splendido vicolo e gustiamo dell’ottimo pesce grigliato!! Continuiamo la nostra passeggiata fino a raggiungere la scalinata di Sao Cristovao per ammirare i murales, in particolare uno bellissimo che rappresenta il Fado.. a Lisbona ci sono dei murales favolosi!! Ritorniamo in ostello e iniziamo a tirare le somme della vacanze e a preparare la valigia, domani si ritorna a casa.

A proposito di tirare le somme… il Portogallo ci ha veramente colpito: cucina favolosa e a prezzi bassissimi rispetto allo standard del resto dell’Europa, paesini incantati sulle montagne e una costa da favola!! Noi abbiamo consumato la memoria della macchina fotografica e la suola delle scarpe… e consigliamo a tutti di fare lo stesso! Ma se potete andate in primavera o a settembre… ad agosto c’era veramente troppo caldo e troppa confusione!



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