Portogallo e Madeira: tour cultural-eno-gastronomico

Un mese in giro per Il Portogallo e l'isola di Madeira. Bellissimi posti e ottima cucina a prezzi accessibili
Scritto da: Lugent
portogallo e madeira: tour cultural-eno-gastronomico
Partenza il: 25/05/2011
Ritorno il: 23/06/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Portogallo e Isola di Madeira: tour cultural – eno-gastronomico. Suggerimenti pratici.

Sono rientrata da poco da un lungo viaggio in Portogallo continentale + isola di Madeira, durato circa un mese ed interamente organizzato da me e dal mio compagno: abbiamo viaggiato da soli, con una combinazione volo + macchina a noleggio, spendendo in totale circa 1.800/ 1.900€ a testa. Se siete interessati a visitare questo piccolo ma splendido paese, vi racconto la nostra esperienza con suggerimenti pratici che possono tornare utili nell’organizzazione fai-da-te. Tralascio o faccio solo rapidi accenni alle cose da vedere perché per quelle ci sono guide più che esaustive, mentre ritengo siano più utili i consigli pratici basati su un’esperienza diretta e “fresca”.

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Siamo partiti a fine maggio con un volo Tap Bologna-Lisbona (a.r. 165€ a testa): la compagnia ci è piaciuta: voli puntuali sia all’andata che al ritorno, buon servizio e prezzo tutto sommato accessibile.

Arrivati all’aeroporto di Lisbona abbiamo ritirato subito la macchina a noleggio prenotata dall’Italia tramite l’ottimo sito www.rentalcargroup.com: per il noleggio di un’utilitaria Renault -la più economica disponibile- abbiamo speso 312€ per 18 giorni, ossia circa 17€ al giorno. Per nostra maggiore sicurezza abbiamo poi deciso di stipulare un’ulteriore assicurazione (in pratica la Casco) aggiungendo altri 7,50€ al giorno, ma è stata una nostra scelta, non era assolutamente obbligatoria.

Abbiamo rimandato la visita di Lisbona alla fine del viaggio e quindi dalla capitale siamo partiti subito per il seguente itinerario: Cabo da Roca – Azenhas do Mar – Sintra – Mafra – Óbidos – Alcobaça – Batalha – Castelo de Almourol – Tomar – Coimbra – Aveiro – Porto – Braga – Viana do Castelo – Guimarães – Marvão – Castelo de Vide – Portalegre – Alegrete – Elvas – Estremoz – Évora – Lisboa. Dulcis in fundo, abbiamo concluso il viaggio con 5 giorni all’isola di Madeira.

In macchina da Lisbona abbiamo raggiunto Cabo da Roca, la località più occidentale d’Europa. Oltre al primato geografico, il luogo, con le sue scogliere a picco sull’Oceano, è molto suggestivo e i paesaggi lungo la strada per raggiungerlo sono splendidi.

Da Cabo de Roca siamo arrivati ad Azenhas do Mar, una piccolissima località a pochi km da Sintra, dove abbiamo soggiornato per due notti prendendola come base per visitare Sintra e dintorni. La località è solo un agglomerato di case ma ci piaceva l’idea di dormire sul mare piuttosto che negli affollati e costosi hotel di Sintra. La scelta è stata azzeccata. Abbiamo soggiornato al Casal Santa Virgínia, prenotato tramite il sito booking.com a 50€ a notte (prezzo della camera matrimoniale con colazione). La struttura è un po’ vecchia e le camere sono semplici, ma la posizione è impagabile: su uno sperone di roccia a picco sul mare: di notte si sente il rumore delle onde e la mattina si fa un’ottima colazione in una bella saletta con vetrata sull’oceano. L’hotel ha anche una piccola piscina e una veranda sul mare.

Per mangiare ad Azenhas consiglio il ristorante Adega das Azenhas, in Avenida Comissão de Melhoramentos 5, una bella tavernona interrata in stile rustico, dove per 30€ totali abbiamo preso dell’ottimo baccalà con verdura (mezza porzione a testa è più che sufficiente per una fame normale), + una bottiglia di vinho verde, due dolci e due caffè. A proposito di caffè, ne approfitto per precisare che il Portogallo è l’unico paese in cui ho trovato il caffè buono come quello italiano: servito in tazzine piccole, è un vero espresso e tra l’altro costa quasi ovunque 0,60/ 0,70€.

Da Azehnas abbiamo fatto un’escursione di un giorno a Sintra, splendida città, vale veramente la pena di dedicarle almeno un’intera giornata. Si può fare tranquillamente anche in treno da Lisbona, ma in macchina, nonostante la difficoltà del parcheggio, è decisamente più comodo perché i siti interessanti sono sparsi su un territorio abbastanza vasto.

I due palazzi più visitati sono il Palácio da Pena e il Palácio Nacional: sono sicuramente interessanti ma se avete un po’ più di tempo a disposizione vi consiglio di visitare anche la Quinta da Regaleira (ingresso: 6€, ci si arriva anche a piedi dal centro storico), una tenuta padronale di un eccentrico aristocratico, oggi trasformata in museo ed immersa in un parco con una rigogliosa vegetazione, giardini esotici, laghetti, statue, grotte e labirinti.

Anziché pranzare al ristorante, abbiamo preferito fare una sosta in pasticceria per gustare i due dolcetti tipici della città: le queijadas -a base di formaggio- e i travesseiros -a base di uova e mandorle come quasi tutta la pasticceria portoghese di origine conventuale. Noi li abbiamo sperimentati da Piriquito, la più famosa pasticceria di Sintra, in rua das Padarias 18, ma se arrivate in treno potete trovarli anche alla pasticceria Fábrica das verdadeiras queijadas de Sapa, in volta do Duche 12, un posto molto bello vicino alla stazione: entrambi hanno prezzi accessibili.

Se invece vi fermate a cena, avendo a disposizione la macchina un posto molto originale è Orixás, in avenida Adriano Júlio Coelho, fuori Sintra Nova (Estefânia): è un bellissimo ristorante brasiliano pieno di piante, fiori, statue, dall’atmosfera veramente affascinante dove a seconda delle serate si tengono anche concerti dal vivo. Noi abbiamo mangiato la classica feijoada à brasileira: fagioli neri, carne di maiale, riso bianco e verdura, servita con farina di manioca, arancia e banana fritta: era buona e abbondante; non saprei dire il prezzo perché abbiamo utilizzato un coupon in offerta del sito Groupon (per il Portogallo ci sono molte offerte interessanti sulla ristorazione, soprattutto a Lisbona e Porto), ma la qualità e l’atmosfera valgono comunque la pena.

Da Sintra ci siamo diretti verso nord facendo una breve sosta a Mafra per vedere -da fuori perché era chiuso- il famoso Palácio Nacional del 1700. Tra tanti meravigliosi palazzi, castelli e conventi che ci sono in Portogallo, questo lo classificherei ultimo: è un mastodonte in una mescolanza di stili di scarso fascino che a mio parere non merita granché la deviazione, ma naturalmente è solo un’opinione personale.

Una considerazione generale sulle strade portoghesi. Consigliato noleggiare un’auto se, come noi, avete intenzione di esplorare zone rurali, piccoli paesini e castelli sperduti, poco serviti dai mezzi pubblici; in caso contrario, se il vostro viaggio prevede solo visite alle città principali, è molto meglio servirsi dei mezzi pubblici che sono abbastanza efficienti e senz’altro più economici. Infatti la benzina è cara: 1,70€/litro in Portogallo continentale, un po’ meno a Madeira, tra 1,40 e 1,50€, le autostrade sono piuttosto belle ma altrettanto care, forse anche per questo sempre semideserte in un paese in profonda crisi economica e i parcheggi spesso a pagamento, anche se un po’ meno cari che in Italia.

Durante gli spostamenti in macchina, abbiamo pranzato più volte in piccoli bar-ristoranti lungo le statali, posti semplici affollati di camionisti dallo straordinario rapporto qualità-prezzo. Ve ne suggerisco in particolare uno, che abbiamo trovato per caso nel viaggio da Mafra a Óbidos, lungo la statale N8 (che tra l’altro attraversa bellissimi paesaggi di campagna): il ristorante si chiama O Santinhos e si trova 100 m prima del cartello di Carvalhal, sul lato destro della strada. Abbiamo speso 25€ in totale per due abbondanti porzioni di baccalà squisito con gamberi, cipolla e patate + mezzo litro di bianco della casa, acqua, un dolce e due caffè.

Óbidos è bellissima anche se molto turistica: il centro storico è il classico labirinto di stradine acciottolate con case imbiancate a calce piene di fiori (e di negozi), il tutto circondato da una cerchia di mura merlate percorribili, sempre che non si soffra di vertigini, perché totalmente senza protezione! Il bel castello medievale purtroppo non è visitabile perché è stato trasformato in una delle più costose Pousadas del Portogallo. Non ho consigli su ristoranti e hotel ma non vi perdete la specialità della zona che è la ginginha -liquore di ciliegia- servita nel bicchiere di cioccolata!

Dopo Óbidos, dove ci siamo fermati solo un pomeriggio, abbiamo pensato di proseguire con la classica visita dei tre famosi monasteri medievali a breve distanza l’uno dall’altro: Alcobaça, Batalha e Tomar. Se pensate di fare altrettanto sappiate che esiste un biglietto combinato, valido più giorni, che costa 15€ e permette di visitare tutti e tre i siti.

Alcobaça è una città gradevole, piccolina, il cui principale interesse turistico è appunto quello del convento cistercense del 1100, molto imponente e con una splendida facciata. La visita è interessante tra le altre cose perché all’interno sono conservate le tombe in marmo decorato dei due storici amanti portoghesi, il re dom Pedro e dona Inés de Castro. Per dormire consiglio l’hotel in cui abbiamo soggiornato, Hotel Santa Maria, un tre stelle semplice ma comodissimo perché proprio davanti al Monastero, con ampio parcheggio gratuito (50€ a notte con piccolo buffet per la colazione).

Anche il Monastero di Batalha è molto suggestivo, anche se la superstrada ormai gli passa praticamente a 100 metri. Dopo la visita abbiamo mangiato in un posto consigliato dalla Lonely Planet, la Churrasqueira Vitória, in largo da Misericórdia, poco lontano dal monastero: un posto discreto ma niente più, spesa per un pasto non troppo abbondante con 1/2 litro di vino: 12€ a testa.

Se da Batalha avete voglia di vedere l’Oceano c’è un posto di mare a pochi km che si chiama São Pedro de Moel, vicino Marinha Grande in direzione Leiria: c’è una bella pineta attrezzata con tavoli per i pic-nic e un’ampia spiaggia libera.

Anziché mangiare sempre al ristorante, qualche volta abbiamo fatto la spesa e ci siamo preparati il pranzo o la cena per conto nostro: nella camera di Alcobaça, tra l’altro, avevamo un ampio balcone con vista monastero, per cui era molto piacevole cenare in terrazza. Se avete intenzione di fare altrettanto, vi consiglio di fare la spesa in uno dei numerosi Pingo doce sparsi per il paese: è una catena di supermercati molto ben fornita a buoni prezzi, il cui unico inconveniente -comune peraltro alla maggior parte dei supermercati- è il forte odore di baccalà diffuso in tutto l’ambiente… Hanno anche un reparto gastronomia e pasticceria dove si trovano tutti i dolcetti tipici portoghesi a prezzi bassissimi (abbiamo trovato i pasteis de nata a 0,45€). Ottimi vini da acquistare al supermercato perché in genere al ristorante sono un po’ costosi sono quelli della zona del Dão: noi abbiamo assaggiato un rosso Reserva Touriga Nacional 2007 che era veramente squisito, prezzo intorno ai 7-8€. Un vinho verde discreto è il Muralhas de Monção, che si trova ad un prezzo accessibile anche in molti ristoranti.

Ultimo dei tre monasteri è stato dunque quello di Tomar: il famoso Convento de Cristo, anticamente fortezza dei templari. E’ spettacolare, forse il più bello dei tre, imperdibile. Noi abbiamo avuto la fortuna di vederlo in una circostanza particolare che vi consiglio caldamente se ne avete l’occasione. Un gruppo di attori di Tomar, dal nome Fatias de Cá, organizza spettacoli teatrali ambientati in luoghi storici del Portogallo: castelli, monasteri ecc. Il prezzo del biglietto è un po’ alto, 30€, ma giustificato in quanto comprende oltre allo spettacolo anche la cena e l’ingresso al sito storico. Proprio il giorno in cui eravamo a Tomar la compagnia metteva in scena una pièce adattata dal Nome della Rosa di Umberto Eco, dentro al convento de Cristo. Lo spettacolo -che viene riproposto spesso ormai da anni perché ha molto successo- inizia verso le 17 ed è “itinerante” all’interno del convento, cioè il pubblico segue gli attori che si spostano nelle varie sale mentre l’azione procede. Tra un “tempo” e l’altro dello spettacolo ci sono delle pause gastronomiche dentro al refettorio del convento (bellissimo, tra l’altro), dove gli stessi attori in costume servono al pubblico piatti antichi della tradizione portoghese, vino e alla fine dolce e caffè: durante ogni pausa viene servita una pietanza. Tra spettacolo e pause si esce alle 22:30! Ovviamente gli spettacoli sono in portoghese ma anche se non si conosce bene la lingua vale la pena di partecipare perché sono davvero suggestivi. I programmi della compagnia sono visibili sul sito www.fatiasdeca.net.

A Tomar abbiamo soggiornato al Residencial União, rua Serpa Pinto, nel pieno centro storico, a 45€ a notte: la piccola pensione era consigliata dalla Lonely Planet ma sinceramente non l’ho trovata all’altezza della descrizione che ne offre la guida. Il personale è gentile e disponibilissimo, ha un’ampia sala dove si può usufruire gratuitamente del collegamento wi-fi (come in quasi tutti gli hotel portoghesi che abbiamo visitato) ma le camere sono squallide e soprattutto i letti matrimoniali microscopici: io e il mio compagno siamo abbastanza alti ma non giganti eppure abbiamo dovuto dormire con i piedi fuori dal letto!

Avendo cenato durante lo spettacolo dei Fatias de Cá non abbiamo sperimentato nessun ristorante, ma ho letto che alcuni viaggiatori di questo sito consigliavano di provare il Dopolavoro della banda municipale, nella piazza principale del paese, pare molto caratteristico e dall’ottimo rapporto qualità prezzo.

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Da Tomar abbiamo visitato il vicino Castello di Almourol, nel distretto di Vila Nova da Barquinha, una perla da non perdere: è un piccolo castello che si trova su un microscopico isolotto sassoso in mezzo al fiume Tago. Se non fosse per l’unico, orrendo bar che hanno aperto proprio davanti al sito, che tra l’altro diffonde brutta musica commerciale a tutto volume, sembrerebbe di essere rimbalzati nel XIV secolo, tanto il posto è magico e semideserto. Si accede al castello attraversando il fiume con una barchetta che in primavera-estate fa la spola ogni mezzora dalle 10 alle 19, con un’interruzione per il pranzo. La barca porta al massimo una dozzina di persone alla volta (ma quando siamo andati noi non c’era quasi nessuno) e la traghettata dura giusto un paio di minuti al costo di 1,50€. La passeggiata sull’isolotto, tra i fichi d’india, è breve ma molto suggestiva, l’accesso al castello è gratuito e la parte alta della torre offre una bella vista sul fiume e la campagna circostante.

Coimbra è stata la nostra tappa successiva. La città merita soprattutto per la nota università, i cui principali siti, soprattutto la bellissima biblioteca, sono visitabili al costo di 9€ (il biglietto si acquista fuori dal recinto universitario, nell’ufficio turistico).

Prima di arrivare in città ci siamo fermati a pranzo al Vintém, un altro ristorantino “da camionisti”, lungo la statale Tomar-Coimbra poco prima della località Penela: abbiamo preso un ottimo pescespada grigliato, una cernia grigliata, entrambi con abbondante accompagnamento di patate e insalata, 1/2 litro di vino bianco, acqua, caffè, gelato + pane e olive per la modica cifra di 18,50€.

A Coimbra abbiamo soggiornato alla Guesthouse Pombal, anche questo un suggerimento di Lonely Planet, stavolta più azzeccato rispetto a quello di Tomar: il posto è carino, in pieno centro storico; la signora che lo gestisce (credo sia olandese) parla un discreto portoghese e un ottimo inglese ed è molto disponibile e prodiga di preziosi consigli: le camere sono piccole ma graziose, dall’arredamento semplice ma con un tocco personale e per colazione c’è un piccolo buffet di buona qualità (50€ a notte con colazione).

Come ristoranti ne abbiamo provati un paio senza infamia e senza lode a prezzo medio, mentre, per chi viaggia con budget ridottissimo mi sento di consigliare un posticino che abbiamo sperimentato a pranzo: si trova in rua da Moeda 35 e chiama O Garfinho (la forchettina), è un microscopico locale frequentato solo da gente del posto dove abbiamo mangiato il piatto del giorno (un discreto pesce alla griglia con condimento di riso, fagioli e insalata) + 2 birre e 2 caffè, spendendo solo 5€ a testa. Si esce con una discreta puzza di fritto attaccata ai vestiti, ma per questo prezzo vale la pena! Subito fuori dal centro storico ci sono diverse pasticcerie dove si possono assaggiare a buon prezzo i pasteis de tentúgal, i dolci tipici di Coimbra, a base di pastasfoglia e uovo, oppure i classici pasteis de nata alla crema di vaniglia che si trovano in tutto il Portogallo.

Dato che Coimbra, oltre a Lisbona, è famosa per il fado, rigorosamente maschile, ci siamo fatti consigliare un posto dove assistere ad un bel concerto di fado dalla signora della guesthouse che molto gentilmente, anziché spedirci in uno dei soliti ristoranti spennaturisti, ci ha indirizzato al Centro Cultural Dom Dinis, largo Marquês de Pombal, dove abbiamo assistito ad un bellissimo concerto totalmente gratuito, organizzato dagli studenti della sezione del fado dell’Università di Coimbra. Il Centro culturale ne organizza spesso, in genere sempre a titolo gratuito, si trovano info sui programmi sul sito http://www.uc.pt/sasuc/ServicosApoioEstudantes/C_C_D_Dinis/.

Da Coimbra siamo ripartiti verso nord fermandoci una giornata ad Aveiro, che chiamano la piccola Venezia. In realtà di Venezia non c’è assolutamente nulla se non un paio di canali nel centro storico. A parte questo paragone fuorviante, Aveiro è una gradevole cittadina molto vicina al mare, dal centro storico variopinto con un paio di chiesine interessanti ricoperte di azulejos. Abbiamo anche trovato un ottimo ristorante, il Restaurante Ferro, rua do Tenente de Resende, con tavoli all’aperto sulla strada pedonale ed un ricco menu fisso a 12€ comprendente zuppa di verdura, 1 piatto di pesce a scelta con condimento di verdure varie, 1 dolce, caffè e 1 litro di vino bianco della casa, tutto di ottima qualità.

Da Aveiro abbiamo fatto una piccola deviazione-spiaggia alla Praia da Costa Nova, una decina di km ad ovest, dove abbiamo trovato una splendida spiaggia di sabbia bianca larga e lunghissima, semideserta.

Nella tappa successiva, Braga, ci siamo fermati per 4 giorni, prendendo la città come base per esplorare buona parte del nord del Portogallo. E’ stata una scelta felice che vi consiglio perché Braga è una bella città, elegante e tranquilla nonché ricca di monumenti e chiese interessanti, tra le quali la Sé, la cattedrale, che è la più antica chiesa portoghese, risalente al 1089. Abbiamo soggiornato all’hotel Bracara Augusta, un 4 stelle ricavato in un palazzo antico in pieno centro storico della città. Consiglio vivamente anche l’hotel che è bellissimo e gestito da personale giovane molto efficiente. Prenotando sul sito booking.com abbiamo trovato un’offerta a 69€ a notte per la “camera economy” che pensavamo essere lo sgabuzzino dell’hotel e invece si è rivelata un’ampia camera con letto king, bagno extralusso con morbidi accappatoi, una bottiglia d’acqua al giorno offerta e una ricchissima colazione a buffet inclusa nel prezzo, con tanto di macchina Nespresso. Inoltre, l’hotel ha 4 posti auto riservati ai clienti lungo la strada, per i quali bisogna chiedere la chiave al personale della reception e, nel caso in cui i posti fossero tutti occupati, ha anche una convenzione con l’adiacente parking sotterraneo, dove si può parcheggiare gratuitamente dalle 21 alle 9 del mattino.

Da Braga un’escursione imperdibile è quella al monastero del Bom Jesus, non tanto per il monastero in sé che è bello ma non eccezionale, quanto per la lunghissima e splendida scalinata barocca che lo collega alla strada. Non volendo muovere la macchina dal parcheggio gratuito del Bracara Augusta, ci siamo arrivati in autobus (1,50€ a tratta, il biglietto lo fa l’autista) prendendo il n. 2 dalla stazione ferroviaria: il bus passa ogni mezzora e attraversa vari punti del centro storico e della Avenida da Liberdade, impiegando circa 20 minuti ad arrivare al monastero.

Si può salire e scendere a piedi gratuitamente, oppure -come abbiamo fatto noi- salire per 1,20€ con l’elevador hidráulico, una vecchia funicolare che ricorda un po’ gli elevadores di Lisbona, e poi scendere a piedi. Dall’alto del monastero si ha anche una bella vista sulla città.

Per mangiare a Braga la prima sera abbiamo scelto il ristorante del Bracara Augusta, il nostro hotel, che era consigliato anche sulla guida come uno dei migliori ristoranti della città. In effetti abbiamo mangiato molto bene nel giardinetto interno a bordo piscina, in un’atmosfera molto romantica. Il ristorante è più caro della media portoghese, ma ne vale veramente la pena: abbiamo speso 45€ in due per un piatto di antipasti misti di pesce, una cataplana per due (pentola tradizionale di rame, doppia, che si apre a conchiglia) di pesce con gamberi + dolce, caffè, una bottiglia di vinho verde e una d’acqua. In più i camerieri, tra l’altro simpaticissimi, ci hanno offerto una mini-degustazione di alcuni tipi di Porto bianco e rosso.

Per chi ama le librerie, proprio accanto al Bracara Augusta -avenida Central 118- ce n’è una splendida che si chiama Centésima página e, oltre ad essere molto bella e fornita come libreria, è anche molto attiva per quanto riguarda le iniziative culturali ed ha un bel caffè-ristorante al suo interno (http://www.centesima.com/).

Per finire, sempre a Braga città, avendo bisogno di lavare un po’ di vestiti e biancheria dopo diversi giorni di viaggio, seguendo il consiglio della Lonely Planet abbiamo utilizzato il servizio della Lavanderia Confiança, in rua dom Diogo de Sousa 46, che lava e asciuga a 2,50€ al kg.

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Da Braga abbiamo fatto escursioni di un giorno a Porto, Viana do Castelo e Guimarães.

A Porto siamo andati in treno: la linea Porto-Braga è molto ben servita da due tipi di treni: quelli dei pendolari, i nostri regionali ma ad una prima impressione molto più efficienti e puliti, e quelli rapidi, che non conviene affatto prendere perché costano il triplo e in una tratta breve consentono di risparmiare solo pochi minuti. Il tragitto con il treno normale dura 1h15 e il biglietto andata e ritorno costa 4,60€.

Porto personalmente mi ha un po’ delusa, ma forse avevo aspettative troppo alte. Non mi è piaciuta soprattutto la zona della ribeira, il lungofiume, che sulla riva principale mi è sembrato solo un agglomerato di ristoranti e bar uno accanto all’altro, mentre sulla riva opposta, quella delle cantine di vinho do Porto, un susseguirsi di “buttadentro” molto insistenti che cercano di caricare il numero più alto di turisti sui barconi per le crociere sul Douro abbinate alle degustazioni di Porto. Abbiamo deciso di non visitare le cantine anche perché infastiditi da tanta insistenza.

Più gradevole e “autentica” invece la città nell’interno, lontano dal fiume. Molto bella la Torre dos Clérigos sulla quale siamo saliti (2€ il biglietto) che offre una bella vista della città dall’alto, splendida l’Igreja do Carmo in stile rococò con la facciata decorata da bellissimi azulejos, così come anche la stazione ferroviaria, il cui interno è ricchissimo di azulejos che raffigurano scene della storia portoghese.

Anche per chi non fosse appassionato di lettura, è comunque interessante entrare nella storica libreria Lello e Irmão, in rua das Carmelitas, con una bella atmosfera “retro” e soprattutto una spettacolare scalinata barocca in legno. Purtroppo all’interno, murato di turisti più che di lettori, non si possono fare foto né filmati.

Altra escursione che abbiamo fatto da Braga, stavolta in macchina, è stata Viana do Castelo, una bella cittadina di mare, con un elegante centro storico cinquecentesco. Vicino alla città ci sono anche molte belle spiagge: noi abbiamo provato quella di Afife, molto ampia e poco frequentata (almeno in giugno!). E’ una spiaggia libera, anche se vicino ci sono bagni pubblici gratuiti e un piccolo chioschetto con gelati, bibite e giornali.

Ultima escursione è stata Guimarães, la prima capitale del Portogallo. E’ una città deliziosa, con un caratteristico centro storico medievale, molto ben tenuto. Ci abbiamo passato solo un pomeriggio e una serata, cenando in un ristorantino consigliato da una viaggiatrice su questo sito, El Rei, nella piazza principale, praça San Thiago. In realtà il ristorante non ci ha entusiasmato: abbiamo speso 32€ in totale per una cena di media qualità con vino, non mi sentirei di consigliarlo, ma magari era la serata sbagliata…

Dal Nord siamo scesi verso l’alto Alentejo, vasta regione rurale non molto battuta dal turismo. Abbiamo fatto una tappa unica di circa 400 km da Braga a Marvão, alternandoci alla guida per buona parte della giornata. Di tutto l’Alentejo abbiamo visto solo la parte alta, non il sud né la zona marittima: la parte che abbiamo visitato, praticamente lungo il confine con la Spagna, è molto affascinante, ricca di paesini sperduti in mezzo alla campagna o arroccati su collinette con castelli medievali a far da guardia al confine con la Spagna. Merita senz’altro una visita, almeno per vedere Marvão e Castelo de Vide, oltre naturalmente al capoluogo Évora. Noi siamo rimasti una settimana e col senno di poi ritengo sia stato un po’ troppo, 3 o 4 giorni potevano essere sufficienti. Per soggiornare consiglio piuttosto Castelo de Vide che Marvão perché quest’ultimo è un paesino incantevole ma praticamente deserto: ci vivono solo gli esercenti delle attività turistiche e si vede che è conservato integro ad uso e consumo dei turisti. Invece Castelo è ancora popolato e più “vero”, ha una più ampia scelta di ristoranti e hotel e prezzi più contenuti.

A Marvão abbiamo dormito nell’hotel El Re Dom Manuel a 50€ a notte con colazione. L’hotel è carino, anche se le camere sono infestate da moscerini innocui ma fastidiosi che rendono impossibile aprire le finestre. La colazione è buona, mentre il ristorante dell’hotel è carissimo per essere un tre stelle. La maggiore attrattiva del paese è naturalmente l’imponente castello-fortezza da cui la vista sulla campagna alentejana è davvero impressionante.

A Marvão abbiamo fatto un piccolo trekking interessante attraverso un percorso indicato dalla Lonely Planet e di cui ci siamo procurati la mappa all’Ufficio turistico: si tratta di un circuito di una decina di km lungo una strada medievale lastricata che dal paese conduce alla vicina cittadina di Portagem attraversando le località di Abegoa e Fonte Souto. Lungo il cammino non abbiamo incontrato nessuno, se non i contadini del posto. Si attraversano paesaggi splendidi, è un’escursione di mezza giornata, non faticosa, molto piacevole.

Anche Castelo de Vide, a 15 km da Marvão, ha un bel castello in posizione strategica, così come Alegrete, altro paesino alentejano bianco e ocra fortificato e arroccato su un’altura. Si trova a ca. 30 km da Marvão in direzione Portalegre. Il paesaggio dopo qualche giorno comincia ad essere un po’ ripetitivo, ma è comunque sempre molto bello.

Terminato il soggiorno a Marvão -dove abbiamo mangiato spesso facendo la spesa da Pingo doce- ci siamo incamminati per Évora facendo due deviazioni a Elvas ed Estremoz: le due cittadine sono graziose e la strada per raggiungerle molto piacevole, tra l’altro piena di nidi di cicogna. Personalmente tra le due ho preferito Estremoz, la città del marmo con un bel castello-convento, costruito parzialmente in marmo, dove è stata ricavata una Pousada.

Évora, capoluogo dell’Alentejo, merita senz’altro una visita di un paio di giorni. Noi abbiamo alloggiato alla Pensão Policarpo a 45€ a notte con colazione: in pieno centro, stile molto spartano ma dignitoso, con personale della reception squisito. La pensione offre anche il servizio di lavanderia a buon prezzo. L’unico neo è che non è possibile pagare con carta di credito.

Per mangiare abbiamo chiesto consiglio al personale che ci ha suggerito il Restaurante São Luis in rua do Segeiro. Abbiamo mangiato bene: due zuppe di verdura, due baccalà davvero ottimi, un buon vinho verde, dolce, caffè per 38€, un po’ caro per gli standard portoghesi ma la qualità era molto buona.

Come visite, ad Évora i due siti più “gettonati” sono la Cattedrale, a cui si accede a pagamento -2,50€ inclusa la visita del chiostro- e soprattutto la Capella dos Ossos, cappella della chiesa de São Francisco, spaventosamente decorata con vere ossa umane teschi e persino un cadavere mummificato a “memento mori”. L’ingresso costa 2€ + 1€ per il “diritto” di fare fotografie.

Visto che ci hanno ricordato che dobbiamo morire, per essere sicuri di non morire a stomaco vuoto usciti dalla cappella ci siamo messi alla ricerca di un buon ristorantino e l’abbiamo trovato proprio davanti alla chiesa: il ristorante O da boa fé, che ci è sembrato quello con i migliori prezzi tra tutti i ristoranti nei dintorni: per due discreti piatti di bacalhau à bráz con pane e una caraffa da 1 litro di vino bianco fresco della casa abbiamo speso 21€.

Per il versante dolci, la migliore pasticceria della città sembrava essere la Pastelaria Conventual Pão de Rala, in rua do Cicioso: l’abbiamo provata ed effettivamente ha un’ampia scelta di buona qualità e il posto è molto carino, con una bella parete di azulejos: il pão de rala è uno dei dolci tipici di Coimbra a base di mandorle e uova, per i miei gusti un po’ troppo appiccicoso.

Un’altra pasticceria interessante è la Pastelaria Académia, di cui non ricordo l’indirizzo ma molto vicina al Residencial Policarpo. Fa anche bocconi salati da asporto, come polpette di baccalà, pollo o gamberi, ad ottimi prezzi.

Un’altro posto che abbiamo sperimentato per mangiare trovandoci molto bene è il Ristorante Burgo Velho, in rua de Burgos, vicino alla centralissima praça do Giraldo. Il simpatico gestore che parla anche qualche parola di italiano fa un menu a pranzo a 9,50€ con zuppa di verdura, baccalà, dolce, caffè e bevanda a scelta (anche vino servito al bicchiere ogni volta che lo svuotate!).

Un’escursione interessante che abbiamo fatto in macchina da Évora è stata la visita dei dolmen a 15 km dalla città: ci si arriva percorrendo la statale N114 per Lisbona e seguendo le indicazioni per Cromeleque dos Almendres. I siti di interesse sono due: nel primo si lascia la macchina per fare una camminata di 15 minuti e si arriva ad un monolito alto ca. 4 metri, mentre nel secondo, che si trova un po’ più avanti sulla stessa strada, sono conservate decine di monoliti in granito su un pendio in posizione panoramica: in particolare questo secondo sito è molto suggestivo.

Dopo il breve soggiorno ad Évora abbiamo concluso il nostro viaggio in Portogallo continentale fermandoci 5 giorni nella capitale.

Per soggiornare a Lisbona abbiamo scelto un bell’hotel lussuoso ma a buon prezzo, un po’ fuori dal centro ma ben collegato, il Corinthia. Con un’offerta trovata sul sito dell’hotel abbiamo acquistato un pacchetto da 350€ per 5 notti con colazione. Il pacchetto comprendeva anche un upgrade gratuito al 23° piano con bella vista sulla città, la colazione a buffet (un vero banchetto nuziale!) e due “7 Colinas Card”, abbonamenti ricaricabili ai mezzi pubblici, caricate per due giorni. Consiglio questo hotel perché è un ottimo 5 stelle dai prezzi molto abbordabili e comodissimo per la visita della città, in quanto si trova a 200 metri dalla fermata Jardim Zoológico e con la metropolitana in 10 minuti si arriva in centro. Davanti all’hotel inoltre staziona sempre una colonna di taxi, notte e giorno, e il prezzo dei taxi in Portogallo è molto contenuto (dall’hotel all’aeroporto abbiamo speso 8€). L’unico piccolo neo è che l’hotel è il solo in cui abbiamo trovato la connessione wi-fi a pagamento, tra l’altro anche cara, strana cosa visto che sembra ospitare soprattutto uomini d’affari. Le uniche camere che hanno il collegamento gratuito sono le Executive del 24° piano, le camere di lusso, ma visto che noi eravamo al piano sottostante siamo riusciti lo stesso a collegarci alla rete dell’hotel e alla fine non abbiamo pagato nulla!

Dopo aver depositato i bagagli in hotel e ritirato la nostra “7 Colinas Card” (si acquista nelle stazioni della metro o nelle tabaccherie al costo di 0,50€ e si può ricaricare a varie tariffe: quella che abbiamo scelto noi costa 3,95€ e consente di viaggiare su tutti i mezzi pubblici, compresi gli elevadores, per 24h) siamo andati in aeroporto a restituire la macchina.

Dall’aeroporto per il centro si può prendere l’aerobus, che costa 3€ a tratta, oppure, utilizzando la “7 Colinas Card”, si possono prendere una serie di bus urbani, tra cui il 745 che abbiamo utilizzato noi, che in una mezzora arrivano in centro.

Inutile dire che Lisbona è una città splendida dove le cose da fare e vedere sono moltissime. Noi abbiamo visitato diverse chiese, il monastero dos Jerónimos e la torre di Belém, passeggiato in lungo e in largo per tutto il centro storico, presi gli elevadores e il mitico tram 28, visto il panorama da tutti i miradouros, soprattutto da quello di São Pedro de Alcântara che è stato rinnovato da poco ed è davvero molto bello, passeggiato la sera nel Bairro Alto con i suoi localini per tutti i gusti, visto le sfilate durante la festa di Santo António il 13 giugno e mangiato le tradizionali sardine grigliate per strada, visitato il bellissimo Oceanário. In un soggiorno precedente a Lisbona io avevo visitato anche il Museo da Arte Antiga e la Fundação Gulbenkian, due splendidi musei imperdibili per gli amanti dell’arte, ed ero stata a Cacilhas, sull’altra sponda del Tago, per vedere Lisbona dall’alto del Cristo Rei. Quest’ultima è un’escursione interessante che si fa con pochi soldi in mezza giornata. Dal Cais do Sodré si prende un traghetto per Cacilhas che impiega pochi minuti ad arrivare dall’altra parte del fiume al costo di una manciata di euro, poi dal porto di Cacilhas si prende il bus 101 fino alla statua del Cristo ad Almada.

Il monumento in sé da fuori è francamente orribile, ma la vista dall’alto su Lisbona e il ponte del 25 aprile vale tutto il viaggio e la spesa.

Una notizia che spero non vi serva ma è bene sapere: se a Lisbona doveste avere qualche problema che necessiti l’intervento della polizia (se venite derubati, truffati o volete denunciare qualsiasi comportamento illecito) sappiate che esiste un efficiente ufficio di polizia turistica dove le forze dell’ordine per raccogliere le denunce si avvalgono di personale multilingue. A volte può essere utile anche in un ristorante o in un hotel dove qualche gestore furbetto pensa di poter facilmente fregare lo straniero sprovveduto: basta anche solo minacciare di rivolgersi alla polizia turistica per vedere l’esercente disonesto cambiare completamente atteggiamento. Si chiama Esquadra de Turismo e si trova in Praça dos Restauradores, tel. +351 213 42 16 23/ 34.

Truffe a parte, in generale a Lisbona si mangia bene un po’ dappertutto. Sulla base della nostra esperienza, consiglio i seguenti posti:

Restaurante Oh Caldas, rua de São Mamede 22/c, vicinissimo alla cattedrale. Un posto della serie “brutti ma buoni”, molto ruspante, per niente turistico e dallo straordinario rapporto qualità-prezzo: con 1 piatto di pesce completo di condimento, una caraffa di vino della casa, acqua, pane e caffè si spendono circa 7-8€ a testa.

Self-service del Museo Nacional de Arte Antiga, rua das Janelas Verdes 9: vi si può accedere anche senza entrare al museo, la cucina è buona ed ha un gradevolissimo giardino.

Restaurante 33, rua Alexandre Herculano 33/A, ottimo rapporto qualità-prezzo.

Una sera abbiamo mangiato il pesce anche al Jardim do Marisco, perché anche per questo ristorante avevo acquistato un voucher su Groupon che ci consentiva di mangiare per 50€ spendendone 25. Diversamente non ci saremmo mai andati perché il posto è molto caro e la qualità buona ma non eccezionale. Con il valore di 50€ siamo riusciti a prendere solo un piatto per due di frutti di mare misti e una bottiglia di vino.

Se siete in giro nella Baixa e volete fare una pausa caffè, un posto assolutamente da evitare è la Pastelaria Pombalina Snack bar, in rua dos Fanqueiros. E’ un bar-ristorante dove ci siamo fermati per un dolcetto e caffè ed hanno tentato di fregarci in modo molto subdolo: il cameriere con fare amichevole ci ha portato un dolce in più rispetto a quello che avevamo ordinato lasciando intendere che lo offriva la casa, poi ha tentato di rifilarci un sacco di altri prodotti che abbiamo più volte rifiutato e quando ho chiesto il conto, senza farci nessuno scontrino ci ha scritto solo il totale su un foglio di carta, una cifra esorbitante per due-tre paste e due caffè. Ho protestato (qui è stato utile sventolare il bigliettino con il numero di telefono della polizia turistica!) e chiesto di vedere lo scontrino dettagliato ed è intervenuto un altro tipo che immagino fosse il titolare, il quale ci ha chiesto scusa e rifatto il conto, un po’ più basso, ma comunque sempre caro. Insomma, proprio disonesti, da evitare.

Se siete vegetariani e amate i posti in stile naturista, un locale molto gettonato è Os Tibetanos, piuttosto famoso e riportato anche nelle guide, non ricordo l’indirizzo ma ha anche un suo sito internet. Noi ci siamo andati con l’ennesimo voucher Groupon mangiando un piatto unico a base di seitan e verdure + bibita e caffè a prezzo irrisorio, diversamente, a prezzo pieno, è caro ma molto grazioso.

Se avete bisogno di una lavanderia, ci siamo trovati molto bene alla Lava Neve, in rua da Alegria, vicino all’avenida da Liberdade. Sarebbe self-service, ma in realtà è gestita da una simpatica signora francese che se volete prende in carico la vostra roba e in due ore ve la restituisce lavata e asciugata per 10,40€ ogni 5 kg.

Se vi piace l’opera, il Teatro São Carlos generalmente mette in vendita, la sera stessa a partire da due ore prima dell’inizio della rappresentazione, eventuali biglietti invenduti da 15 a 20€.

Per quanto riguarda Belém -imperdibile!- ci si arriva con il tram nuovo n. 15 che parte da Praça da Figueira: fa anche altre fermate nel centro storico ma è consigliabile prenderlo dal capolinea se ci si vuole sedere, visto che il tragitto dura circa 40 minuti. Si può prendere con la Card “7 Colinas”.

Noi abbiamo fatto un biglietto congiunto Monastero Jerónimos + Torre a 10€ e poi siamo andati a pranzo in un ottimo ristorante molto vicino al monastero, il Floresta de Belém: due piatti di pesce con abbondante condimento di riso e verdura, acqua e vinho verde a 25€.

Consiglio di pranzare qui e di andare a prendere dolce e caffè nella famosa Pastelaria de Belém che si trova proprio davanti al ristorante, dall’altra parte della strada. Fanno i migliori pasteis de nata di tutto il Portogallo, che qui si chiamano appunto Pasteis de Belém: sono squisiti, vengono serviti caldi con una spolverata di zucchero a velo e cannella e, anche serviti al tavolo, costano comunque molto poco: noi abbiamo speso 5,50€ per 4 pasteis e due caffè al tavolo. Non vi fate spaventare dalla fila perenne davanti alla pasticceria: dentro è così grande che un posto a sedere si trova sempre.

Belém è stata l’ultima nostra visita lisbonese, dopodiché abbiamo passato l’ultima notte al Corinthia e al mattino molto presto siamo partiti per l’isola di Madeira. Dall’aeroporto di Lisbona (Terminal 2) partono i voli low cost della Easy Jet che in due ore arrivano a Funchal. Sono più economici di quelli della Tap: noi abbiamo speso 80€ a testa andata e ritorno con 20 kg di bagaglio.

All’aeroporto a Madeira abbiamo preso un’altra macchina, sempre precedentemente prenotata su www.rentalcar.com, al costo di 106€ per 5 giorni. Qui vi consiglio davvero di aggiungere la Casco o comunque un’ulteriore assicurazione perché guidare a Madeira è un’impresa e non è difficile avere dei problemi. Avendo l’isola diverse montagne anche piuttosto alte (1.500/1.600 m) le strade sono ripidissime e spesso a strapiombo sul mare: pochi tornanti e molte lunghissime discese-salite vertiginose che mettono a dura prova i freni e i nervi del guidatore. In più la segnaletica orizzontale è scarsa e poco chiara, ad esempio utilizza tre sigle ricorrenti -VR/ VE/ VA- che solo dopo un po’ abbiamo capito che significano rispettivamente via rápida (l’unica superstrada di Madeira che collega le principali città)/ via expresso (le vie nuove)/ via antigua (le vecchie strade, più scomode e sconnesse). L’isola è piena di tunnel con immissioni interne e segnaletica interna spesso illeggibile per mancanza di luce e alla fine di molti tunnel ci si trova improvvisamente davanti a rotonde o passaggi pedonali… insomma è per guidatori attenti ed esperti!

A parte questo inconveniente, l’isola è bellissima e merita un soggiorno di almeno una settimana: tra l’altro bar, ristoranti, benzina e supermercati sono mediamente più economici che in Portogallo continentale, dunque si riesce ad organizzare una vacanza con una spesa abbastanza contenuta. Noi siamo rimasti solo cinque giorni e ci piacerebbe tornare per completare una visita che è stata un po’ troppo superficiale.

Abbiamo soggiornato in un posto bellissimo, la Quinta da Bela Vista, una villa antica ristrutturata e trasformata in 5 stelle subito fuori Funchal, inserita in un giardino meraviglioso, un vero paradiso di piante di ogni genere, banani, bambù e fiori profumatissimi, con una splendida vista sulla baia di Funchal. Se il vostro budget è alto e volete fare una cosa romantica, magari in luna di miele, ve lo consiglio senz’altro: l’accoglienza è caldissima, le camere splendide, la colazione ottima in una bella veranda e c’è anche un parcheggio interno. Nel prezzo sono compresi sia la colazione che il parcheggio e l’uso della piscina in magnifica posizione panoramica. Ovviamente è un posto molto caro: a prezzo pieno costa circa 200€ a notte, prenotabile anche su booking.com. Noi ce lo siamo potuti permettere solo perché abbiamo avuto la fortuna, probabilmente irripetibile, di acquistare un pacchetto per 4 notti all’asta su e-bay che abbiamo spuntato per 206€ totali: se trovate un’offerta analoga sul sito dell’hotel o su booking vale veramente la pena. Nelle recensioni che ho letto prima di partire tutti parlano molto bene anche del ristorante interno, nel quale però non abbiamo mai cenato perché carissimo: il menu più economico -senza bevande- costava 42€.

Per mangiare alcune volte abbiamo optato per il fai-da-te approfittando dell’ottima frutta presente sull’isola a prezzi molto convenienti: le piccole banane ad esempio sono squisite. Naturalmente non mancate di provare il vinho Madeira, che è ottimo come il Porto, e se vi piacciono i superalcolici anche la Poncha, un’acquavite di rum con limone e miele tipica dell’isola, che in genere viene servita con lupini.

Per mangiare a buon prezzo consiglio il Funil, rua da Carreira 132: a pranzo è un vero affare, con un menu a 5,50€ comprendente piatto del giorno (carne o pesce con condimento) + bevanda + dolce e caffè. Il servizio è un po’ lento e la cameriera non proprio gentilissima ma a questo prezzo non ci si può lamentare. L’abbiamo provato anche di sera, alla carta, ma il rapporto qualità-prezzo è molto meno conveniente.

Altro posto assolutamente anonimo ma convenientissimo per il pranzo è lo Snack Bar Ilhéu Mole che si trova subito sopra l’uscita delle Piscine Naturali di Porto Moniz. E’ un po’ defilato rispetto a tutti i ristorantini con vista mare -molto più cari- dei dintorni, ma noi ci abbiamo pranzato con 2 ottimi piatti del giorno + verdura e riso, una bottiglia di vino bianco, acqua e caffè a 17€.

Se chiedete il pane nei ristoranti sappiate che al posto del pane comune spesso vi verrà servito il bolo do caco che è un pane tipico madeirense, servito caldo e spalmato di una salsa alle erbette e aglio, molto buono.

Un posto che invece sconsiglio caldamente è il Monumental Grill, sulla Estrada Monumental, molto pubblicizzato ma che non ci è affatto piaciuto. E’ allettante il menu a 10€ sia a pranzo che a cena, ma non sono incluse le bevande, i vini sono cari e soprattutto il gestore è insopportabile: cerca in tutti i modi di rifilarvi cose in più a quelle che avete ordinato, tipo sangria, antipasti, dolci, ammazzacaffè: con noi ha insistito soprattutto perché prendessimo una seconda bottiglia di vino e quando abbiamo rifiutato per l’ennesima volta ha cominciato a fare battutine sulla nostra presunta tirchieria, veramente inqualificabile.

Da visitare a Madeira, a parte Funchal che è una cittadina carina con un bel lungomare, ci sono le tipiche casas de colmo di Santana, casette tradizionali col tetto di paglia, i vari villaggi di pescatori sul mare, come Câmara de Lobos, dove abbiamo assistito anche alla festa della ciliegia con canti e balli folcloristici; il bellissimo Giardino Botanico con Parco dei Pappagalli subito fuori Funchal, imperdibile, con una varietà impressionante di fiori e piante e in splendida posizione panoramica: l’ingresso costa 3€ e per chi non fosse riuscito ad andare a Santana, anche dentro al giardino c’è una casa de colmo; molto belli anche alcuni punti panoramici come quello di Cabo Girão, la falesia più alta d’Europa, 580m a picco sul mare, spettacolare!

Soprattutto è bellissimo girare in macchina per Madeira (per chi non guida!!) perché il paesaggio è estremamente vario e rigogliosissimo, banani dappertutto, fiori dai colori incredibili, il vero spettacolo dell’isola è la natura in cui è immersa.

Invece per quanto riguarda le spiagge, se andate a Madeira con l’idea di fare una vacanza di mare rimarrete molto delusi: l’isola è di origine vulcanica e la costa è costituita prevalentemente di roccia a picco sull’Oceano, per cui le spiagge sono veramente pochissime e spesso quelle che loro chiamano “praias” sono solo agglomerati di sassi o spianate di cemento costruite ad hoc per la balneazione. Gli unici due posti che valgono la pena sono le Piscine Naturali (ingresso a pagamento 1,50€) e la Prainha de Cabo de São Lourenço, l’unica spiaggia sabbiosa naturale dell’isola, di sabbia nera, non molto grande ma graziosa. E’ una spiaggia libera ma con un piccolo bar ristorante, discreto e dove non si mangia neanche male a prezzi onesti, che volendo noleggia ombrelloni e lascia il bagno a disposizione di tutti.

Per chi desidera spiagge dorate, l’unico modo è prendere il traghetto da Madeira e andare a Porto Santo, cosa che noi non abbiamo fatto per mancanza di tempo: lì sì le spiagge sono praticamente l’unica attrattiva.

Altra cosa che non siamo riusciti a fare e che invece sarebbe stata senz’altro una bellissima esperienza sono i percorsi a piedi lungo le levadas, i famosi sentieri lungo gli antichi canali d’irrigazione: del resto bisogna sempre lasciare qualcosa da fare per tornare!

Spero che questi suggerimenti possano essere utili: il Portogallo -isole comprese- è un bellissimo paese che merita di essere conosciuto meglio e che forse anche grazie al turismo può riuscire a risollevarsi da questa catastrofica crisi economica in cui si trova sommerso.

Se avete altre curiosità scrivetemi pure – lugent@yahoo.it. Buon viaggio!



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