Quindici giorni a zonzo per il Portogallo: meraviglioso

Viaggio alla scoperta di un Portogallo storico, naturale e perchè no, un pò jurassico ed indimenticabile.
Scritto da: Mony_85
quindici giorni a zonzo per il portogallo: meraviglioso
Partenza il: 06/09/2010
Ritorno il: 20/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Questo fantastico viaggio in giro per il Portogallo nasce in maniera molto semplice. Una sera, alcuni mesi prima che inizino le vacanze, a cena con amici, ci viene fatta la solita domanda di rito: “Allora voi due? Avanti! Dove avete deciso di andare quest’anno?”. Io e Ale ci guardiamo poco convinti, non sappiamo ancora cosa fare. Ale spezza il silenzio “Mah… Non sappiamo ancora… Io non sono mai stato in Portogallo…”. Lo guardo annuendo: “Portogallo… Si. Portogallo… Mi piace!”.

E PORTOGALLO FU’.

Partiamo da Malpensa lunedì 6 Settembre con un volo TAP Portugal diretto a Porto (€ 62,00). I mesi precedenti la partenza abbiamo pianificato quello che più o meno avrebbe dovuto essere il nostro itinerario, prenotato gli aerei (andata verso Porto, ritorno da Lisbona) e anche quasi tutti gli alberghi (non volevamo perdere tempo in loco alla ricerca di un posto dove dormire).

Quello che posso dirvi è che abbiamo trovato il Portogallo più economico rispetto all’Italia, specialmente se parliamo di mangiare e ristorazione: le porzioni sono il doppio rispetto alle nostre e il prezzo compreso abbondante contorno è minore.

Arriviamo a Porto alle 9,00 del mattino ora locale (un’ora in meno rispetto all’Italia) un po’ rastornati. Alle 3.00 di notte abbiamo preso il pullman da Torino per arrivare in aeroporto alle 5.15 e procedere con chek-in, controlli, ecc… Partenza effettiva da Milano: h. 7.15.

Arriviamo a Porto un po’ provati, si.

Non ci lasciamo però scoraggiare. Ci dirigiamo subito verso la Europcar e ritiriamo la nostra fida compagna di viaggio: una Polo nuova di zecca con soli 2500 chilometri. L’auto a noleggio ci è costata 420 € per 15 giorni, e questo è il prezzo più economico che sia riuscita a trovare in rete.

Se desiderate girarvi il paese in totale libertà vi consiglio vivamente l’utilizzo di un mezzo proprio. Nelle varie gite fuori città scoprirete una miriade di paesini arroccati e affascinanti che magari non avevate tenuto in cosiderazione, o magari non ne conoscevate neppure l’esistenza. Inoltre, per quanto riguarda la bellissima regione dell’Alentejo, se siete interessati alle sue fantastiche spiagge, la maggior parte di queste è raggiungibile solo ed esclusivamente tramite stradine sterrate percorribili soltanto in macchina (per i più allenati in bici? O a piedi?).

Vi elenco subito quello che è stato il nostro itinerario:

1- PORTO

2- VILA DO CONDE – VIANA DO CASTELO – PONTE DO LIMA – BRAGA – GUIMARAES

3- COIMBRA – FATIMA – BATALHA – ALCOBACA – TOMAR

4- TOMAR – SINTRA – CABO DA ROCHA – CASCAIS – ESTORIL – LISBONA

5 – 6 – 7 – LISBONA

8 – EVORA – ZAMBUJERA DO MAR

9 – 10 – ALENTEJO

11 – SAGRES

12 -13 – ALGARVE

14 – RITORNO A LISBONA

15 – PARTENZA

E’ stato un viaggio ricco, durante il quale abbiamo cercato di vedere tutto quello che si rendeva possibile ma assaporando allo stesso tempo tutto ciò che questo bellissimo paese può offrire.

GIORNO 1 – PORTO

Dal diario di viaggio: “Porto mi piace. Mi piace la sua anima movimentata, mi piacciono le sue strade ed i suoi vicoli, la Ribeira, Vila Nova de Gaia, mi piace scovare Chiese con Azulejos dietro ogni angolo. E mi piace nonostante il decadimento delle sue case, che anzi dona forse ancora più fascino a questa città ricca di storia e totalmente affacciata alla vita.”

Questa è Porto. Rimarrete incantati di fronte ai vecchi negozi di libri, alle vecchie caffetterie, ai vecchi barbieri con ancora fuori insegne storiche.

Appena arrivati in città ci dirigiamo verso il nostro albergo prenotato su Booking.com: “RESIDENCIAL DOS ALIADOS”, (2 notti, 85 €) su Avenida dos Aliados, una delle vie principali di Porto. Sistemazione molto comoda per qualsiasi tipo di spostamento. I parcheggi in città sono veramente pochi ed impossibili da trovare, quindi siamo stati costretti a lasciare la macchina in un parcheggio multipiano proprio di fronte al nostro albergo. Costo giornaliero del parcheggio: 12 €, tutto sommato accettabile.

Lasciate le valigie in camera partiamo subito alla scoperta della città.

Iniziamo con la Torre dos Clerigos, vicinissima al nostro hotel e simbolo della città di Porto. Saliamo sulla ripida torre per soli 2 €, e dopo aver salito i suoi 225 gradini ci ritroviamo sulla sua vetta, con di fronte un bellissimo panorama (la torre è alta 76 metri).

Dopodichè ci avviciniamo alla Ribeira, il vero punto nevralgico della città, passando accanto alla Stazione Ferroviaria di Sao Bento, famosa per i bellissimi azulejos che ricoprono il suo interno.

Percorriamo Rua da Flores, con le sue botteghe e i suoi caffè all’aperto, fino a giungere all’Igreja de Sao Francisco, austera chiesa gotica vista dall’esterno, ma con un’interno che vi farà rimanere senza parole. Non un centimetro di Chiesa vi apparirà non ricoperta d’oro. L’ingresso costa 3,50 € ma ne vale veramente la pena.

Per il nostro primo pranzo in terra portoghese vogliamo subito provare il tipico “baccalhau”. Su consiglio della nostra Lonely pranziamo al piccolo ristorante “ADEGA SAO NICOLAU” (Rua Sao Nicolau 1). Prendiamo due porzioni di “Baccalhau a Gomes”, tipico baccalà cucinato in una pentola di rame ricoperto d’olio con patate, cipolle e carote. La porzione è più che abbondante, tanto da non riuscire a finirla. Buono, buonissimo, tenerissimo, ma dopo un po’ leggermente nauseante.

Usciti dal ristorante visitiamo la Casa do Infante, luogo natale di Henrique il Navigatore, con le sue rovine romane molto ben conservate.

Riprendiamo poi la nostra passeggiata sul Douro e attraversiamo il Ponte de Dom Luis I, completato nel 1886 da un allievo di Gustave Eiffel (e la tendenza Eiffeliana è più che riscontrabile) per arrivare al piccolo paesino di Vila Nova de Gaia. Sul lungo fiume vediamo i barcos rabelos, le barche tradizionali usate per trasportare il vino Porto lungo il Douro e le numerose cantine vinicole nelle quali poter degustare del buon Porto locale.

Al ritorno, sempre tutto rigorosamente a piedi, ci siamo presi un acquazzone spaventoso. Di punto in bianco una scrosciata funesta si è abbattuta sulle nostre teste. Ormai lontani dalla fermata del bus, ci ripariamo sotto la tenda di un negozio. Dopo un’oretta la pioggia sembra calmarsi e iniziamo quindi a correre come dei forsennati verso l’albergo. Bella Oporto sotto la pioggia.

Ceniamo in un bellissimo ristorante semi-vegetariano vicino a Avenida dos Aliados, il ristorante “O CACULA” (Travessa do Bonjardim 20, è una vietta quasi nascosta, utilizzate la mappa per trovarlo) nel quale si possono gustare buonissimi piatti a base di verdure fresche ma anche piatti di carne e di pesce. Io mi butto su una ratatouille di verdure con polenta e Ale sul tanto decantato maialino iberico (buonissimo). Spesa: 28 €.

GIORNO 2 – I DINTORNI DI PORTO: VILA DO CONDE – VIANA DO CASTELO – PONTE DE LIMA – BRAGA – GUIMARAES

Dedichiamo il secondo giorno della nostra vacanza alla scoperta del nord del paese, con la pioggia sempre presente sopra le nostre teste.

VILA DO CONDE è la prima nostra tappa, con il MOSTEIRO DE SANTA CLARA e il suo lungo acquedotto che conferisce alla piccola cittadina un aspetto monumentale.

Il monastero gotico purtroppo è chiuso al pubblico, ma già soltanto visto dall’esterno dona un senso di austerità e di bellezza. In cima ad una collinetta veglia sulla città e sul porto adiacente. L’acquedotto romano è a dir poco stupendo.

Dopo aver scattato qualche foto sotto la pioggia e mossi da un vento terribile ci rimettiamo in macchina alla volta di VIANA DO CASTELO. Qui, dopo aver fatto quattro passi per il piccolo ma grazioso centro medievale, ci dirigiamo verso il TEMPLO DO SAGRADO CORACAO DE JESUS, situato sul monte de Santa Luzia, bellissima basilica in stile neobizantino che sovrasta il paese regalandoci un gran panorama. Il tempo di un panino in un piccolo bar vicino alla basilica e si riparte, destinazione PONTE DE LIMA.

Ponte de Lima è forse la cittadina che più mi ha sorpesa di questo viaggio in Portogallo. Oltre al bellissimo ponte medievale che attraversa il Rio Lima, questo paesino è ricco di stradine e piazzette gradevoli da visitare. Noi siamo stati qui durante i festeggiamenti per il santo patrono, con la cittadina tutta addobbata a festa. Il lungofiume è ricco di verde e percorsi guidati.

BRAGA, il terzo centro del Portogallo, merita una visita per la Sè, ossia la cattedrale più antica del Portogallo. Passeggiando per le sue vie, oltre ai tanti caffè sparsi nelle piazze, abbiamo notato moltissimi negozi di arredamento davvero meritevoli.

GUIMARAES è invece la città nella quale nacque il regno del Portogallo. Bellissimo il suo centro medievale, intrico di viuzze labirintiche, piazzette, caffè e palazzi trecenteschi. Oltre ad una camminata per il centro della città, al tramonto ci siamo diretti verso il CASTELO E IGREJA DE SAO MIGUEL DO CASTELO. Castello con sette torri, costruito nell’XI secolo, adagiato sopra una verde collinetta sul tetto della città (visibile tutti i giorni fino alle 17.30, tranne il lunedì).

Dopo questa bellissima giornata rientriamo a Porto per le 21,00 e ci prepariamo per la cena. Scegliamo un locale situato vicino al nostro albergo: “AL FORNO BAIXA”, un locale di design molto carino. Scopriamo si occupino di cucina italiana e, cosa che non si dovrebbe mai fare all’estero, ordiniamo due pizze! Pizze sottili e con tanto formaggio ma non male… Cena compresa di dolce: € 21,00.

GIORNO 3 – COIMBRA – FATIMA – BATHALA – ALCOBACA – TOMAR

Oggi lasciamo la splendida città di Porto per iniziare la nostra discesa all’interno del Portogallo.

La prima tappa è COIMBRA, la più famosa città universitaria portoghese perché sede della più antica università del paese. Coimbra è stata una tappa piuttosto impegnativa: i suoi ripidi sali-scendi ci hanno veramente stremati! Abbiamo passeggiato moltissimo tra le varie facoltà nella CITTA’ ALTA per poi tornare alla nostra macchina (la macchina l’abbiamo lasciata ai piedi della città in un parcheggio a pagamento) e ripartire per FATIMA. Fatima è stata una tappa obbligata perché la curiosità di vedere dal vivo questo luogo di culto, meta di pellegrinaggio per milioni e milioni di persone, è sempre stata molto forte. Consigliamo la visita al complesso non nel week-end, in modo da poter visitare il tutto in piena tranquillità, senza il bisogno di lasciare la macchina a chilometri e chilometri di distanza. Ho sempre letto che dal punto di vista estetico questo santuario non avesse nulla di speciale, e forse è vero, ma a me il complesso è piaciuto. Il bianco la fà da padrona, e forse è proprio questo bianco splendente sotto un cielo completamente terso che mi ha fatto apprezzare l’intero santuario. La basilica vecchia, del 1953, dalla parte opposta dell’immenso cortile, abbraccia il pellegrino e lo invita a raggiungerla, mentre la chiesa moderna, L’IGREJA DA SANTISSIMA TRINIDADE, è una bella chiesa moderna, enorme (e credo sia davvero difficile oggi trovare una “bella” chiesa moderna). Inutile descrivere la fede di chi in pellegrinaggio, inutile descrivervi i volti di chi, in ginocchio, attraversa l’enorme piazza fino ad arrivare alla cappella delle apparizioni.

E’ stata una bella esperienza anche l’avvicinarsi alla fornace ardente nella quale i pellegrini accendono le candele. Il rumore della cera disciolta è impressionante e sempre più forte man mano che ci si avvicina.

L’unica nota dolente, quello che proprio ho trovato fuori luogo in un posto che dovrebbe essere così di culto, così intimo, è la miriade di alberghi/hotel/negozi di souvenir proprio al di fuori del complesso, come se si stesse passeggiando sul lungomare di Rimini. Vero è che il luogo deve essere attrezzato per poter ospitare milioni di pellegrini ogni anno, ma le insegne al neon come nei migliori hotel delle città di mare non le avrei davvero volute vedere.

Ripartiamo alla volta di BATHALA nella quale visiteremo una delle cose più belle di questo viaggio, insieme al monastero di Alcobaca e al Convento de Cristo di Tomar: IL MOSTEIRO DE SANTA MARIA DA VITORIA.

L’abbazia è estremamente bella, un misto di stile gotico/manuelino, costruita verso la fine del XIV secolo per ringraziare la Vergine Maria dell’aiuto dato ai portoghesi di Joao d’Avis durante la battaglia di Aljubarrota, durante la quale 6500 portoghesi riuscirono a respingere 30000 uomini castigliani. L’edificio all’esterno è di pietra calcarea color ocra, risultante molto chiaro alla vista, pieno di pinnacoli, finestre scolpite, porte stupende. Gli interni sono classicamente in stile gotico: altissimi, con i soffitti a volta e grandi vetrate colorate dalle quali filtra una luce fantastica.

Dopo esserci perduti nella bellezza dell’abbazia risaltiamo in macchina e come due folli corriamo alle porte di ALCOBACA. Non potevamo lasciarcela sfuggire.

Parcheggiamo la macchina e ci dirigiamo verso il magnifico e grandissimo MOSTEIRO DE SANTA MARIA DE ALCOBACA, risalente al XII secolo. Il sole sta tramontando e tra le vie del paese sta cadendo una bellissima luce calda, che avvolge il monastero in tutta la sua bellezza. Riusciamo ad entrare almeno nella Chiesa, senza però riuscire a visitare il resto del monastero vista l’ora tarda. Più’ austero rispetto a Bathala, su modello cistercense, ospita le due tombe di Dom Pedro e Dona Ines, la sua amante. La storia d’amore dei due è degna di qualsiasi romanzo d’amore medievale. Dom Pedro s’innamorò follemente della dama di compagnia di sua moglie, ma il padre, Dom Alfonso IV, gli vietò in tutti i modi di sposare la galiziana Ines, anche dopo la morte della moglie. Nel 1355 per non saper nè leggere nè scrivere la povera Ines venne assassinata, nonostante i due innamorati si fossero già sposati in segreto. Quando Pedro salì al trono, si vendicò facendo strappare il cuore degli assassini di Ines. Riesumò poi il corpo della sua amata, lo fece incoronare, e ordinò alla corte di rendere omaggio alla regina baciando la sua mano ormai decomposta… Ah l’amore!

Risaltiamo poi in macchina alla volta di Tomar: IL CONVENTO DE CRISTO ci aspetta!

La strada che porta da Alcobaca a Tomar è infinita… Panorami bellissimi, si, ma infinita… Dopo quasi un paio d’ore di viaggio raggiungiamo la piccola Tomar. E’ ormai sera inoltrata, scarichiamo le valigie vicino alla via principale e ci incamminiamo verso il nostro albergo: RESIDENCIAL LUZ, Rua Serpa Pinto 144. L’albergo ci è costato pochissimo, 20 € la camera. E’ proprio sulla via principale del delizioso paesino e ovviamente non lo si può considerare una reggia. Camere piccolissime, bagno in camera minuscolo, non pulitissimo, però chi se ne frega! Per una notte va più che bene!

Saliamo in camera, ci affacciamo alla finestra e la via è completamente vuota. Saranno le nove di sera e per strada non si vede un’anima. Vediamo proprio di fronte all’albergo una pizzeria decisamente carina e decidiamo di cenarvi. PIZZERIA LA BELLA, Rua Serpa Pinto 149. Mangiamo una porzione di Lasagne, una di pasta all’arrabbiata (anche molto molto buone tra l’altro!), due dolci… 21 €. Ve lo dicevo che in Portogallo si mangia bene e a prezzi onesti!

La cosa che ci ha sconvolti in positivo è stata l’uscita dalla pizzeria. Come vi dicevo al nostro arrivo la via principale era deserta… ora… l’impressione che abbiamo avuto appena messo il piede fuori è stata che tutto il Portogallo stesse trasorrendo la serata qui a Tomar! La via era piena di gente, di ragazzi, di signori che passeggiavano, tutti i barucci erano pieni di persone che sorseggiavano drink, un vociare! Bellissimo! Facciamo anche noi una bella passeggiata notturna per la città e poi andiamo a dormire. Chiudiamo le finestre ovviamente, il vociare arriva fino alla nostra camera!

GIORNO 4 – TOMAR – SINTRA – CABO DA ROCHA – CASCAIS – ESTORIL – LISBONA

Dopo la colazione fatta in una piccola pasticceria del centro e dopo una passeggiata sul simpatico lungofiume, ci dirigiamo verso il CONVENTO DE CRISTO, sede del tanto misterioso ordine dei templari. Non c’è da stupirsi che il Convento De Cristo, fondato nel 1160, sia patrimonio dell’Umanità UNESCO, un vero gioiello che domina la piccola cittadina di Tomar, un misto di stile gotico, manuelino, rinascimentale.

Appena arrivati di fronte al complesso si percepisce subito la grandezza, la solennità del tutto, per non parlare della sensazione un pò più personale del sentirsi abbracciati da un qualcosa di così antico, misterioso, conosciuto, importante. Dentro al convento ci si può perdere, tanto è grande e tanto è bello. Io e Ale lo abbiamo visitato seguendo il “cuore”, muovendoci liberamente tra tutte le sue stanze, i suoi piani, le sue scalette, i suoi fantastici chiostri. A mio avviso la visita al quartier generale dei templari è veramente imprendibile.

All’interno del monastero vengono tra l’altro svolte delle bellissime iniziative, come la rappresentazione teatrale de “Il nome della Rosa” di Umberto Eco. Lo spettacolo deve essere bellissimo e inoltre dà la possibilità di visitare luoghi non raggiungibili durante la visita diurna. La durata è di cinque ore, la recitazione è in portoghese, ma sembrerebbe non difficoltoso il seguire l’intero spettacolo. Il sito sul quale poter prenotare e conoscere le varie esperienze è il seguente: www.fatiasdeca.com.

Riprendiamo la nostra corsa verso il sud andando verso SINTRA, luogo che abbiamo trovato troppo turistico per i nostri gusti. Le sue costruzioni ed i suoi tetti hanno un chè di Gaudiniano, ma non ci ha assolutamente entusiasmati.

CABO DA ROCHA… brividi sulla pelle al ricordo dell’arrivo in questo capo, il punto più occidentale d’Europa. Il vento soffia forte su questa lingua di terra affacciata sull’Oceano. Seduti su di un muretto, rivolti verso il mare, abbiamo fatto tante foto e ci siamo goduti appieno la bellezza e la profondità del luogo.

Di CASCAIS ho un ricordo vividissimo: il vento irrefrenabile e le strade ricoperte di sabbia, sabbia sabbia e sabbia. Fare due passi per la spiaggia è stata un’impresa ardua e difficile, il vento ti portava realmente via. Anche qui le nostre macchine fotografiche si sono sbizzarrite di fronte ai tanti surfisti che domavano le grosse onde dell’Oceano. E’ proprio a Cascais che mi sono innamorata perdutamente delle immense spiagge oceaniche, e la mia voglia di scoprire le coste portoghesi è salita a dismisura.

Le strade del centro città sono piene di persone che passeggiano, e l’idea che ci siamo fatti del luogo è stata assolutamente positiva.

ESTORIL… Ale avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avvicinarsi alla mitica pista. La troviamo ovviamente chiusa, ma salendo su delle gradinate riusciamo a fotografarla con la dolce luce del tramonto.

Ripartiamo cercando di raggiungere LISBOA.

Arriviamo nella capitale intorno alle 19.30 di un “tranquillo” giovedì sera. L’albergo che avevamo prenotato da casa l’”EVIDENCIA LIGHT SANTA CATERINA”, nel bel mezzo del vivacissimo Bairro Alto, cerchiamo di raggiungerlo in macchina… TERRIBILE! Il traffico di Lisbona alle otto di sera è veramente impraticabile, ancor più nel Bairro Alto, punto nevralgico della vita giovane in città. Rimaniamo fermi in coda per circa un’ora, girando su noi stessi e nell’intrico di stradine del quartiere. Cerchiamo l’albergo ma senza alcun risultato. Abbiamo sbadatamente lasciato a casa la cartina con la posizione esatta dell’albergo e tentiamo di trovarlo a naso, affidandoci solo ed esclusivamente al grandissimo senso dell’orientamento di Ale. Niente da fare. Sono le 20.30 e siamo ancora in macchina a girare come trottole alla velocità di 2km all’ora.

Ci buttiamo sull’aiuto da casa. Telefoniamo al nostro amico Alby, informatico in grado di darci informazioni reperibili on-line ovunque si trovi, e grazie al suo aiuto individuiamo il punto esatto in cui il nostro albergo è situato. Erevamo lì lì he… Continuavamo a girargli intorno, ma essendo nel bel mezzo di un sali-scendi di vicoli con gradinate percorribili soltanto a piedi, non avremmo mai potuto trovarlo!

Scendo dalla macchina e inizio a vagare per i vicoli del Bairro fino a raggiungere l’hotel. Entro e avverto il gentilissimo ragazzo della reception che siamo in procinto di arrivare, stiamo solo cercando parcheggio. Lui mi guarda sorridendo e facendomi gli auguri nella speranza di trovare un parcheggio in breve tempo… Ottimo!

Torno da Ale e ricominciamo a girare, almeno l’albergo lo abbiamo individuato, ma non c’è nulla da fare. Tutti i multipiano sono pieni, si continua ad andare pianissimo e accodati. Accostiamo quindi accanto alla stradina che ci condurrà in albergo, scarichiamo tutte le valigie e seduta su una di queste aspetto Ale, che nel mentre continua a cercar di lasciare l’auto da qualche parte in città.

Entriamo in camera, esausti, alle 22.30. Tre ore dopo l’arrivo a Lisbona!

Le risate che ci siamo fatti in queste tre ore però, in macchina esausti e disperati, non le dimenticherò mai!

Soltanto due parole in merito al nostro albergo: l’Evidencia Light S.ta Caterina è un albergo giovane, minimale, pulito, ristrutturato da poco, e con un personale gentile e cortese. La nostra camera, la n° 1 al piano terra non era grandissima, con un bagno veramente molto piccolo, ma per soggiornare giusto qualche giorno è andato più che bene. Purtroppo le camere non sono dotate di condizionatore, e la notte, essendo al pian terreno, affacciati sulla tranquilla stradina di fronte all’albergo, con soltanto una finestra in camera, la faccenda diventava seria. Ma per tre notti è assolutamente fattibile. Costo della camera: 44 € a notte.

Dopo una veloce rinfrescatina in camera corriamo fuori per mangiare qualcosa e per passeggiare per la prima volta tra le affollate stradine del Bairro.

La vita notturna di Lisbona è fantastica!

I vicoli del Bairro sono pieni, pieni, pieni di locali e ragazzi. Unico consiglio: non fare cena in questi posti. Le nostre due tapas ci sono costate 30,00 €!!!

GIORNO 5 – LISBOA

Prima giornata a spasso per la splendida Lisbona. Colazione in un baruccio accanto al nostro albergo in Rua do Combro, pieno di signori lisboeti e di simpatico chiasso portoghese, e subito dopo: mitico tram 28. Visitiamo il Castello di Sao Jorge e passeggiamo per tutti gli stretti e tortuosi vicoli dell’Alfama, il vecchio quartiere dei pescatori. Facciamo pranzo in una piccola e carinissima trattoria, “SANT’ANTONIO ALFAMA”, mangiando pesce e insalatone per un totale di 30,00 € in due.

Ripartiamo in direzione della Cattedrale, passeggiamo per il Chiado, facciamo quattro passi lungo il Tejo, visitiamo le rovine del bellissimo Convento Do Carmo, acquistiamo tantissime sardine nell’antico negozio dell’Alfama “CONSERVEIRA DE LISBOA. DESDE 1930”, per poi goderci, infine, un fantastico tramonto sulla città da Gracia.

Ceniamo nel minuscolo e particolare “caffè” di forma triangolare accanto al nostro hotel, mangiando baccalà, polpettine, limonata, e spendendo ben 13,00 €!! (ADAMASTOR, Rua Marechal Saldanha 24. I tavoli sono pochissimi, conviene andare presto).

Dal diario di viaggio: “Al Bairro Alto c’è una vita pazzesca! Un sacco di locali e tanta di quella da gente da non credereeeee!” : questa è Lisbona.

GIORNO 6 – LISBOA

Questa mattina, dopo la solita colazione nel nostro ormai bar di fiducia ( tra l’altro, le brioche in Portogallo sono enormi!) facciamo quattro passi per il Bairro sotto la luce del sole, per poter vedere tutti I negozietti particolari che racchiude e che la sera troviamo sempre chiusi.

Arriviamo fino alla bellissima BASILICA DE ESTRELA. La Basilica de Estrela è quella cupolona bianca che sovrasta la città e che spesso si erge di fronte al turista durante le sue passeggiate a zonzo per Lisbona. Entriamo nella chiesa, decorata con marmi rosa e bianchi, seguendo poi la freccia che indicava la visita ai campanili. Troviamo un signore che ci domanda se siamo interessati a salire fin sopra la bellissima cupola bianca che sovrasta la città. Ovviamente rispondiamo di si e iniziamo a salire una quantità vastissima di scalini, solo io, Ale, e questo simpatico signore Lisboeta. Arriviamo fin sopra il tetto e passeggiamo a cielo aperto, accanto ai due campanili, saliamo su uno di essi e ci guardiamo intorno. Il cielo che ci accompagna in questa giornata è tersissimo, e rimaniamo veramente entusiasti di questa visita. Entriamo poi nella cupola, seguendo tutta la spiegazione fattaci in portoghese dal nostro accompagnatore. Nonostante sia io che Ale non parlassimo portoghese, è stato così gentile da parlare piano pianissimo e siamo riusciti a capire tutto. Da sapere: quando la gente del posto parla alla velocità della luce, il portoghese diventa incomprensibile!!

Usciti dalla Basilica facciamo ancora quattro passi nel bel JARDIM DA ESTRELA, situato proprio di fronte alla Chiesa. Si stava svolgendo un mercatino dell’artigianato tessile con tantissime giovani ragazze e I loro capi di abbigliamento fatti a mano: borse, gioielli, vestiti, sciarpe, vestitini per nenoati.

Dopo un pò di sano shopping ci fermiamo per il pranzo nella piccola e carina PRACA DAS FLORES (al di fuori delle rotte turistiche), al ristorante NOVAMESA, un simil-italiano con dei primi molto buoni e dei dolci squisiti!! Per non parlare della simpatia e della gentilezza del personale (un primo, un’insalatona e due dolci 20,00 €).

Al pomeriggio Ale vuole andare a vedere I DOCKS DI ALCANTARA al di sotto del ponte 25 ABRIL. Consiglio a tutti di prendere il trenino che vi lascerà poi nel bel mezzo di Lisbona per soli 1,20 €. Noi abbiamo percorso tutta la strada a piedi passando per luoghi desolati e stradoni ad alta velocità! Insomma, prendete un mezzo per raggiungerli.

Ad ogni modo I docks sono caratteristici, soprattutto la passeggiata sul Rio Tejo, al di sotto del bellissimo ponte, riproduzione del Golden Gate di San Francsico. Noi abbiamo raggiunto il luogo praticamente al tramonto, e la sua luce rosata e morbida ha reso tutto ancora più bello. Abbiamo fatto aperitivo in uno dei tanti locali che si susseguono ai docks: l’Hawaiian e poi ritorno in albergo… CON IL TRENINO!! (è facilissimo trovare la stazione per il ritorno, è proprio dietro ai docks e I biglietti si possono fare direttamente con la macchinetta automatica).

Facciamo cena in una bellissima pizzeria del Chiado, la pizzeria MEZZOGIORNO, su consiglio di un’amica. La pizza è la classica pizza napoletana, veramente veramente BUONA! Andateci!

GIORNO 7- LISBOA

Dal diario di viaggio: “Che bella mattinata, qui a Oriente sembra di essere improvvisamente atterrati nello spazio, o comunque in una città avvenieristica del 2200”

Oggi, dopo la visita al Museo Do Chiado ammirando la bellissima esposizione del pittore portoghese Nadir Afonso (la domenica mattina al museo do chiado si entra gratis), ci dirigiamo in metro verso Oriente. La metro di Lisbona è nuova, pulita, ed ogni stazione è dedicata a un tema particolare, con disegni e colori bellissimi sui muri. A Oriente, dopo essere rimasti a bocca aperta di fronte alla bellissima GARE DO ORIENTE, progettata da Calatrava, entriamo nel centro commerciale Vasco De Gama: enorme, bellissimo, pieno di negozi e di ristoranti economici. Ci fermiamo a mangiare carne alla griglia a “LA PARILLA”: filetto alla griglia, 3 contorni dolce e caffè. 16,00 €… in due!!

Continuiamo il nostro giro passeggiando nel PARQUE DAS NACOES. Il lungo fiume è molto bello, ammirare le varie architetture morbide e sinuose che riprendono il tema del mare è un piacere, passeggiare per i vari giardinetti esotici pure, per non parlare della vista sul PONTE VASCO DE GAMA… è veramente impagabile. Prendiamo la funicolare che permette di vedere tutta la zona di Oriente e il ponte dall’alto pagando 3,95 € a testa… Meraviglioso.

Nonostante la voglia di rimanere ancora un pò in questa bellissima zona della città ci rimettiamo in metro alla volta di BELEM… PASTEIS DE NATA ARRIVIAMO!

Belem la raggiungiamo prendendo il tram 15 da Praca do Comercio. Qui ci troviamo catapultati all’epoca delle scoperte grazie all’imponente monumento sito sul lungo fiume, grazie alla tomba di Vasco de Gama dentro allo stupendo MOSTEIRO DOS JERONIMOS, e grazie infine alla Torre de Belem, dalla quale abbiamo ammirato un bellissimo tramonto.

I Pasteis de Nata ahimè li saltiamo… troppa troppa coda e tanta tanta stanchezza (ma ci torneremo… è impossibile andare via da Lisbona senza assaggiarne almeno uno!).

Ci rimettiamo in tram verso l’albergo e ci prepariamo per la cena.

Affamati, ci dirigiamo verso la TAVERNA DO CHIADO, nella stessa piazzetta della pizzeria MEZZOGIORNO. Locale enorme, cucina tipica lisboeta e prezzi abbordabili: seppie alla griglia, maialino nero alla griglia, dolce, caffè € 22,00 in due.

GIORNO 8 – LISBOA – EVORA – ZAMBUJERA DO MAR

E’ giunto il momento di lasciare la capitale per dirigerci verso il sud del paese.

Tappa a Belem per la colazione… ovviamente! Pasteis de Nata alla irrinunciabile ANTIGA CONFEITARIA DE BELEM, madre degli strabiglianti dolcetti alla crema; passaggio sul ponte 25 ABRIL, e infine visita al CRISTO REI, dal quale abbiamo potuto godere della migliore vista sulla città in assoluto. L’altissima statua, riproduzione della medesima sita a Rio de Janeiro, è alta 28 metri e situata su un basamento alto 84… giusto per farvi capire l’imponenza. Venne realizzata nel 1950 come ringraziamento per la non partecipazione del Portogallo nella seconda guerra mondiale. Fateci un salto perchè è veramente un piacere godere di una tale vista sotto le braccia aperte del Cristo.

Nella bellissima, meravigliosa, incredibile regione dell’Alentejo, facciamo subito tappa ad Evora, una tra le città medievali meglio conservate del Portogallo. I gradi centigradi più ci si addentra nell’entroterra più si fanno sentire… A Evora, il 13 di settembre, troviamo 41°, ed è per questa ragione che purtroppo non siamo riusciti a godercela appieno. Parcheggiata la macchina all’interno delle mura trecentesche passeggiamo un po’ per i suoi piccoli vicoli. Fulcro della città è PRACA DO GIRALDO, teatro di avvenimenti drammatici per la storia portoghese, uno dei quali i roghi delle vittime dell’Inquisizione. Visitiamo la Cattedrale e il bellissimo chiostro del XIV secolo salendo fin sopra le mura, dalle quali abbiamo goduto di una bellissima vista sui campi arsi dal sole delle vicinanze. Riusciamo ad arrivare fino ai vicini resti del TEPLO ROMANO, reperto romano meglio conservato del Portogallo, per poi tornare a capo chino e sudato alla nostra macchina.

Prima di raggiungere il nostro paradiso in questa vacanza: Zambujera do Mar, facciamo un’ulteriore sosta per tuffarci a capo fitto in un passato preistorico: CROMELEQUE DOS ALMEDRES, complesso megalitico più importante di tutta la penisola iberica.

Per raggiungere il complesso abbiamo seguito una strada costeggiata da terreni arsi dal sole, olivi e querce da sughero.

Prima tappa al Menir dos Almendres: monolite di circa 4 m di altezza. Arriviamo al sito dopo aver percorso una strada sterrata a piedi ma vi dirò… niente di così speciale.

Risaliamo in macchina avviandoci verso l’ultima tappa e quindi al complesso, decisamente più bello del singolo monolite. Qui se ne contano 95, in granito, sparsi per il terreno… una scenografia magica.

Dopo due ore di viaggio in un Alentejo veramente da scoprire arriviamo a ZAMBUJERA DO MAR. Il viaggio per raggiungere il nostro tanto amato HERDADE DO TOURIL ci ha portati in mezzo al nulla. Chilometri e chilometri percorsi senza incontrare una sola casa, una sola macchina. L’Alentejo è una delle regioni meno densamente popolate d’Europa ed anche una delle più povere, ma con una bellezza e una natura selvaggia imparagonabili. Le sue spiagge infinite, le sue aspre scogliere, le onde dell’Oceano sul quale si affaccia… non ci sono parole per spiegare quanto bella sia questa terra. Penso che proprio qui il Portogallo dia il suo meglio.

L’HERDADE DE TOURIL per noi è stato il paradiso. Arrivati a Zambujera, piccolo paesino sul mare, a settembre quasi deserto, seguiamo le indicazioni per l’Herdade. Il soggiorno in questo fantastico agriturismo lo abbiamo prenotato direttamente sul loro sito (www.touril.pt) pagando ben 100 € a notte, ma posso assicurarvi che ne è valsa la pena. L’agriturismo si trova su un grandissimo terreno ospitante estesissimi prati di girasoli ed è strutturato in questa maniera: una casa principale, con reception, due o tre appartamenti e ristorante, e tante casette sparse per il terreno a ricordare ciò che una volta è stato questo posto, e quindi: CASA DEL MANIERE, CASA DEL FATTORE, CASA DELLO STALLIERE, e così via. Tutti gli appartamenti sono a dir poco stupendi, con piccolo terrazzino all’aperto provvisto di sdraio e poltroncine.

Dopo aver scambiato quattro parole con il direttore dell’agriturismo, che ci accoglie dicendoci: “Qui all’Herdade il tempo si ferma. Godetevi questa vacanza!”, lasciamo tutto nella nostra camera affacciata sull’Oceano e andiamo a cenare in un piccolo ristorantino di pesce anche questo affacciato sul mare: “RESTAURANTE SACAS”. La vista non è delle migliori, perchè il terrazzo del ristorante da’ sul parcheggio e l’Oceano lo si sente solo rumoreggiare, ma vi assicuriamo che la bontà e l’abbondanza del pesce servito sono indescrivibili! Le nostre due orate alla griglia con cotorno di patatine, insalata, riso in bianco e fagioli ci sono costate la bellezza di 25 €… sempre in 2!

GIORNO 9 – ZAMBUJERA DO MAR

Oggi, dopo una settimana di sveglie mattutine, decidiamo di prenderci il nostro tempo e rilassarci… All’Herdade de Touril il tempo si ferma no? Alle 11.30 mettiamo piede giù dal letto. Ci prepariamo e andiamo a fare la nostra colazione/pranzo (servono la colazione fino a mezzogiorno, e si è liberi di usufruirne quante volte si vuole nella mattinata). Dopodichè, zaino in spalla e via con due delle mountain bike messe a disposizione degli ospiti (ovviamente non si paga nulla).

Il terreno dell’Herdade è enorme, e permette di percorrere un sentiero sterrato affacciato sulle splendide scogliere fino al faro di Cabo Sardao.

Durante il pomeriggio percorriamo ben 18 km in bici, arrivando quindi all’agriturismo pressochè stremati, ma la bellezza incontaminata della costa alentejana ci ripaga totalmente dello sforzo. Le altissime coste frastagliate, la natura selvaggia, il sole forte e il profumo di Oceano vissuti in questa maniera, in bicicletta, in mezzo al nulla, non li dimenticheremo mai.

Arrivati all’Herdade ci tuffiamo in piscina e, rilassandoci a bordo vasca sorseggiando una fresca granita di frutta, attendiamo il tramonto.

Questa sera per cena seguiamo i consigli dell’albergo e andiamo a cenare a Boa Vista dos Pinheiros, lievemente più nell’entroterra, al ristorante “O BERNARDO”. Ancora oggi, al solo nominare “O Bernardo”, a me e ad Ale viene l’acquolina in bocca. Abbiamo mangiato tanto, ma così tanto, e così bene, che è davvero impossibile non innamorarsi di questo posto. Qui si mangia principalmente carne e cibo di terra. La nostra grigliata mista, I nostri sei contorni, I nostri due antipasti e dolci, ci sono costati la bellezza di 38 € totali!

Torniamo in albergo con la pancia piena appagati dalla bella giornata trascorsa, e dall’ottima cena mangiata!

GIORNO 10 – VILA NOVA DE MILFONTES

Anche oggi lasciamo che la svegli suoni tardi. Dopo la colazione e un pò di relax nel nostro terrazzino ci dirigiamo verso Vila Nova De Milfontes. Passeggiamo per le sue spiagge a piedi nudi, pranziamo in un localino sulla spiaggia mangiando dell’ottimo pesce e nel tardo pomeriggio torniamo verso casa.

Facciamo cena in una pseudo-pizzeria nel centro di Zambujera (nonostante la voglia di tornare da “O Bernardo”), facciamo quattro passi per la piccola cittadina e torniamo poi in albergo, tristi all’idea di dover lasciare questo paradiso proprio il giorno dopo.

GIORNO 11- COSTA VICENTINA – SAGRES

Arrivederci Herdade de Touril… Arrivederci magiche coste alentejane.

La nostra vacanza è quasi agli sgoccioli e oggi intraprendiamo il viaggio che ci porterà in Algarve, l’ultima tappa del nostro viaggio.

Scendiamo fino a Sagres passando per il meraviglioso PARQUE NATURAL DO SUDOESTE ALENTEJANO E COSTA VICENTINA. Ci fermiamo in ogni singola spiaggia, PRAIA DE ODECEIXE, VALE FIGUEIRA, PRAIA DA ARRIFANA, ma è proprio a Vale Figueira che ho lasciato il cuore. Per raggiungere gran parte di queste spiagge, come già ho detto all’inizio, è inevitabile avere una macchina o comunque un mezzo che permetta di percorrere grandi tratti di strade sterrate. Vale Figueira è stato per me il raggiungimento della pace dei sensi. Una splendida spiaggia chilometrica, praticamente solo per noi e per qualche surfista alle prese con l’Oceano. Gran parte del pomeriggio lo abbiamo passato qui, camminando in riva all’Oceano e giocando con le sue onde. Che sensazione di pace e di libertà!

Arrivati in Algarve la grande pace e l’immersione totale nella natura vengono cancellati da stabilimenti turistici e grande quantità (per l’appunto) di turisti. Ale ed io rimpiangiamo non poco I magnifici giorni passati in Alentejo.

In Algarve abbiamo deciso di soggiornare a Sagres, perchè da casa l’avevamo captata come una meta un pò meno turistica rispetto alle altre e per la sua vicinanza al Cabo de Sao Vincente. L’albergo da noi scelto è il MARETA BEACH CLUB, a pochi passi dal mare. Una struttura arredata in maniera minimale, pulita, non troppo economica e con una colazione a buffet favolosa!

GIORNO 12 – VALE FIGUEIRA BIS

Questa mattina, dopo la visita al Cabo de Sao Vincente e al suo “Farol” (un posto bellissimo, con delle altissime scogliere a picco sul mare), e dopo aver visitato la fortezza di Sagres, fatta erigere da Henrique il Navigatore, convinco Ale a tornare a Vale Figueira.

Passiamo quindi nuovamente il pomeriggio in questo posto incontaminato del mondo, sdraiati sulla spiaggia con I nostri libri, a contatto col nostro mare.

Tornati in albergo in serata, decidiamo di andare a cenare a Lagos, una cittadina sul mare con una vita pazzesca!! Ceniamo in un locale tra I più folkloristici visti in Portogallo: “ADEGA DA MARINA”, sul lungo mare. Enorme ex-capannone rivisitato con un’infinità di microscopici tavolini, lampadari in ferro battuto e attrezzi agricoli appesi qua e là, nel quale servono dell’ottimo pollo alla griglia con patatine e piattini di pesce niente male. Dopo qualche minuto di coda per entrare riusciamo nell’impresa! Pollo ottimo ed economico!

Passiamo la serata per il carinissimo centro storico di Lagos, pieno di gente e di ragazzi, per poi tornare a Sagres pronti per una nuova giornata.

GIORNO 13 – COSTA DELL’ALGARVE

Oggi percorriamo la Costa dell’Algarve fino al confine con la Spagna, e quindi: PORTIMAO, ALBUFEIRA, FARO, OLHAO, TAVIRA, CASTRO MARIM, VILA REAL DE SANTO ANTONIO.

Meritano una visita la bella Faro, con una città vecchia deliziosa, la bianca Tavira e il confine con la Spagna brullo e arido.

Albufeira l’abbiamo trovata molto lontana dal nostro modo di essere, più accozzaglia di villaggi turisti e hotel che altro.

Portimao e Olhao sono invece due città prettamente portuali, nonostante lo stile moresco che si può notare quà e là tra le loro case.

A Castro Marim abbiamo cercato di visitare il castello trecentesco senza però riuscirci, ma godendoci una passeggiata per il suo pittoresco villaggio.

Ceniamo questa sera a Sagres, al ristorante “A Tasca”, sul porticciolo del paese, mangiando dell’ottimo pesce.

Domani ripartiremo per Lisbona, assaporandoci ancora un pizzico della bellissima capitale per poi salire sull’aereo che ci riporterà a casa.

GIORNO 14 – RIENTRO A LISBONA – CABO ESPICHEL

Questa giornata la passiamo completamente in macchina. La salita verso Lisbona non si presenta così rapida come la immaginavamo, soprattutto per la tappa che ci siamo ritagliati lungo il tragitto: CABO ESPICHEL.

La nostra Lonely presenta questo Capo come un luogo surreale, e così lo abbiamo trovato. Battuto dal vento, ospita una chiesa del XVIII secolo NOSSA SENHORA DO CABO nel bel mezzo di una piazzetta sterrata abbracciata da lunghi ed antichi portici. A picco sul mare, in questo punto di terra remoto, è possibile fare un viaggio indietro nel tempo catapultandosi nell’era preistorica grazie alle orme di dinosauri tutt’oggi visibili su una parte di scogliera. WOW!

Dopo esserci lasciati accarezzare per l’ennesima volta dalla freschezza del vento che tira sulle scogliere, risaltiamo in macchina per l’ultima vera ed inaspettata tappa del nostro viaggio: IL MULINO A VENTO.

Sulla strada che porta a Cabo Espichel abbiamo intravisto un simpatico bar con poco più lontano un mulino a vento funzionante. Ci fermiamo e leggiamo un cartello con su scritto: “Per visitare il mulino chiedere al bar”. Perchè no??

Entriamo nel bar e veniamo accompagnati da una gentilissima ragazza fino al mulino, dove il mugnaio (il papà della ragazza) ci permette di ammirarlo e visitarlo mentre in funzione spiegandoci dettagliatamente tutti I meccanismi. Io ero felice come una bambina!

Dopo le solite foto di rito e I ringraziamenti vari proseguiamo verso Lisbona per passare la nostra ultima notte in terra portoghese.

L’albergo che abbiamo prenotato è l’ “ARTS HOTEL VIP EXECUTIVE”, zona Parque das Nações, per essere così più comodi l’indomani mattina per raggiungere l’aeroporto.

L’hotel è un albergo business con camere molto grandi e delle enormi vetrate con vista Ponte Vasco de Gama. Bello e suggestivo!

Facciamo cena nuovamente alla Parilla, al centro commerciale Vasco de Gama, passeggiamo sotto un cielo stellato al Parque das Nacoes per poi ritrovarci in albergo a preparare definitivamente le nostre valigie.

GIORNO 15 – ADEUS PORTUGAL!

Arriviamo all’aeroporto di Lisbona non senza alcun problema… continuiamo a girarci intorno senza trovare l’entrata! Diamine! Forse è il destino! Forse dobbiamo rimanere ancora un pò in questa magnifica terra!

Ci va’ male…

Riconsegnamo la nostra fida Polo (dopo averle dato una pulita visto che le stradine dell’Alentejo l’avevano lievemente “provata”) e attendiamo con pazienza il nostro aereo.

Il Portogallo è una terra ricca di storia, di cultura, di natura incontaminata e pura. Un paese da vivere in ogni suo aspetto. E’ bello tutto del Portogallo, il nord un pò più chiuso e sicuramente più storico, Lisbona e la sua vitalità, I paesini spersi per la costa dell’Algarve, ma il posto che più mi è rimasto nel cuore è sicuramente l’Alentejo. La sua gente, la sua natura, il suo mare e le sue spiagge.



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