Il nostro viaggio in Portogallo… per caso!

Viaggio di nozze in Portogallo ...Lisbona, Oporto e tutto il Portogallo da cima a fondo!
Scritto da: hunda77
il nostro viaggio in portogallo... per caso!
Partenza il: 11/07/2010
Ritorno il: 25/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Il nostro è un viaggio di nozze nato per caso… L’idea iniziale di viaggio di nozze è ed era concentrata su una meta esotica che però non ci permetteva di partire subito…così un pò come “rimpiazzo al viaggio di nozze n. 1” è nato il meraviglioso viaggio di nozze n. 2 che poi è stato il n. 1… Insomma per caso e per fortuna appena sposati siamo partiti per il Portogallo.

L’itinerario lo abbiamo deciso prima di partire, così come gli alberghi e la prenotazione della macchina a noleggio. Tutto grazie anche all’aiuto di un amico portoghese che vive a Milano e che ci ha consigliato alcuni posti imperdibili!

La prima impressione del viaggio che mi ritorna in mente è l’inaspettata energia che questo viaggio ci ha infuso. Pensavamo di essere stanchi e di aver voglia di riposo, ma il Portogallo è un luogo tutto da scoprire e assaporare… In tutti i sensi!! Ogni angolo è arricchito di splendide ortensie, glicini fioriti, la gente è cordiale ed ospitale, i luoghi emozionanti e coinvolgenti.

La nostra prima tappa è Lisbona, già dall’aereo, al momento dell’atterraggio, appare nella sua bellezza: la città sorge sull’estuario del fiume Tago con il magnifico e maestoso ponte del 25 Aprile, che dall’alto appare ancora più maestoso. La città è caotica quanto basta, vivace, ricca di bellezze da scoprire ed anche solo per pochi giorni vale la pena scoprirne i segreti. Abbiamo trovato molto bello passeggiare nelle assolate mattine di visita della città tra le strade del centro, su fino al castello di San Jorge da dove si gode una splendida vista di tutta la città. La sera imperdibile il fado, dove voci melodiche malinconiche e gloriose allo stesso tempo scandiscono la cena a lume di candela. Per muoversi la metropolitana è perfetta, efficiente ed anche molto bella da visitare. Ogni stazione è diversa dalle altre per stile, organizzazione interna e colori. Pochi giorni a Lisbona sono stati sufficienti a farci innamorare del Portogallo, ma il nostro viaggio è appena cominciato. Assolutamente da non perdere la Boca do Inferno con il mare agitato a Cascais e i castelli di Sintra sulle colline appena fuori Lisbona.

Tappa successiva: la penisola di Setubal e il parco di Arrabida. Soggiorniamo per l’occasione in una splendida, suggestiva e accogliente Pousada a Setubal di Sao Felipe. La città non è niente di che, ma il pesce è molto buono e l’estuario, sulla quale sorge, è molto bello da visitare specialmente in barca. Il parco di Arrabida con il villaggio di Portinho de Arrabida, il monastero sulla collina valgono una mattinata sopratutto se si arriva fino al Cabo Espichel dall’altra parte del parco. L’interno della riserva è ricca di vigneti e aziende vinicole che, con un po’ di tempo a disposizione, è bello visitare.

Salutata Setubal e gli amici incontrati (due psicoanalisti tedeschi appassionati di Nikon come noi), ci dirigiamo verso sud. Prossime tappe Sines, Sagre ed Algarve.

Sines non è un granché, ma percorrendo lungo la costa la strada fino a porto Covo si gode di una visuale spettacolare, scogliere e promontori sull’oceano da togliere il fiato. E che tramonti!! L’atmosfera un pò camperista – surfista – vacanze per famiglie rende il luogo un pò strano, ma tutto sommato affascinante. A cena in un ristorante scovato grazie alla guida utilizzata per il viaggio assaggiamo una delle meraviglie del Portogallo: la zuppa di pesce nella cataplana. La cataplana è una simpatica padella doppia (come due wok uno sull’altro) di ottone battuto a mano, che viene messa in forno per la cottura del pesce. Il risultato è una deliziosa zuppa. La cataplana è venduta pressoché ovunque con prezzi proibitivi che sono decisamente inferiori se sei portoghese o del luogo. Fatevi degli amici e convinceteli a comprarvela!

Rotolando verso l’Algarve decidiamo, dato il tempo a disposizione, di percorrere i kilometri che abbiamo davanti attraverso strade secondarie. Pur impiegandoci un’enormità di tempo in più ciò che abbiamo avuto la possibilità di vedere ci ha ripagato a pieno del tempo. L’entroterra del basso Alentejo e dell’Algarve è bellissimo. Lasciato il paesaggio marino, fatto di alte scogliere e paesaggi fatti di arbusti bassi, la regione al suo interno ci riserva grandi boschi di sugheri e colline verdeggianti tra cui sorgono una miriade di villaggi tutti rigorosamente composti da caseggiati bianchi con orlature ocra o celesti. Il contrasto tra il marrone della terra, il verde dei sugheri e il banco delle case è meraviglioso. Tra questi villaggi merita una visita quello di Monquique dove il cielo azzurro e il caldo afoso sono spezzati solo dal passaggio di qualche turista sperduto! L’Algarve merita la visita, ma è importante fare delle scelte ben precise. Noi abbiamo voluto scegliere la natura, la tranquillità della natura e non buttarci nel caos più assoluto. Abbiamo amato Faro e la sua meravigliosa e trascurata laguna (l’aereoporto è situato sulla riserva e ogni 3 minuti, un aereo in atterraggio o decollo ti passa sopra la testa). Questa laguna, immensa, è la casa di diverse tipologie di fauna e flora che stanno lentamente morendo a causa dell’edilizia selvaggia e dell’inquinamento ed è un vero peccato perchè è un posto molto bello. Ci sono ancora le cicogne che fanno la loro casa un pò ovunque a Faro. Abbiamo amato e goduto, nonostante il fortissimo vento, della fortezza di Sagres, all’estrema punta del Portogallo, un luogo ancora oggi misterioso, posizionato su un grande promontorio. La visita di questo luogo vale i soldi richiesti all’ingresso, che inizialmente anche a noi sono sembrati un pò eccessivi. Anche a Sagres dormiamo in una splendida Pousada.

La prima settimana di viaggio è trascorsa da Lisbona verso sud, la seconda parte ci porta nell’afoso entroterra e al nord.

Evora, patrimonio UNESCO, è molto carina, sopratutto l’Università, visitabile, ha l’originale ingresso ricoperto dalle foto dei laureandi dell’anno accademico in corso e il chiostro totalmente ricoperto di splendidi azulejos, le tipiche ceramiche portoghesi bianche e azzurre. Per il resto la città è piacevole, ma niente da inviadiare alle nostre Urbino o Gubbio.

Incantevoli invece Silves e Castelo de Vide. Quest’ultimo è villaggio al nord, sopra Evora, al confine con la Spagna che conserva ancora il fascino di ciò che credo sia il vero Portogallo. Inevitabilmente alcuni luoghi del Portogallo sono diventati molto turistici, ma alcuni villaggi che si incontrano lungo la strada sono incantevoli. Posti dove c’è silenzio, calma, niente fretta, solo passeggiate senza meta alla scoperta di una cultura della terra, oltre che del mare, che ricorda tanto la mia Sicilia.

Lasciato il sud, le case dipinte a calce, le distese gialle di grano dell’Alentejo e il caldo afoso ci dirigiamo verso nord. Coimbra, Braga e Oporto.

Il nord è molto diverso dal caldo e afoso sud, ovunque ci sono foreste di pini, zone rocciose, autostrade molto trafficate. Le città sono molto Art Nouveau e Decò, Liberty, uno stile diametralmente opposto al barocco e mediterraneo del sud. Coimbra sorge su di una serie di colline su un fiume, è molto elegante e caotica, sede della più antica università del Portogallo che, nonostante quanto scritto nelle guide, a nostro avviso ha perso molto del fascino di un tempo. Per non parlare della salita pazzesca che bisogna percorrere per raggiungerla.

Braga, città più a nord, è moderna, con serate movimentate e vivaci, piena di bei negozi e ristoranti a buon prezzo e di buona qualità, una visita, seppur breve, merita. Immancabile la visita alla città dove è nato il Portogallo: Guimaraes.

Oporto è la nostra ultima tappa. La città sorge anch’essa sull’estuario di un fiume, da un lato del fiume c’è la città di Oporto e dall’altra la città di Vila nova de Gaia dove oltre a poter godere di una spettacolare vista di Oporto, sopratutto al tramonto, si può assaggiare il meraviglioso vino Porto. Qui sorgono tutte le cantine ed è anche interessante visitarne una, alcune chiedono il prezzo del biglietto, altre, come la cantina Taylor’s, no. In quest’ultima cantina c’è anche un raffinato e ottimo ristorante dove non è infrequente incontrare il proprietario, che in un perfetto inglese, si intrattiene con gli ospiti.

Molte strade del centro di Oporto sono adornate da palazzi fastosi ma decadenti e questo la rende una città bella e malinconica. Quasi tutta la città vecchia affaccia sul fiume in un intricatissimo intrecciarsi di palazzine l’una attaccata all’altra che ricorda l’architettura disordinata ma allegra del Peluriho a Bahia. Ma Oporto, come Lisbona, va scoperta per le strade, nelle piazze che ricordano Parigi, nei bellissimi giardini all’Italiana proprio lungo il fiume o il mare e tra la gente. La sera, nel caos di Vila Nova de Gaia, una passeggiata al tramonto lungo il moderno lungo fiume, verso Afurada è romantica e suggestiva.

Molte parole, ma poche suggestioni nelle mie parole. Non è facile raccontare un viaggio così desiderato, sognato e realizzato, giorno dopo giorno, con la freschezza e la voglia di scoprire un nuovo mondo. Questo viaggio è nato per caso, ma è diventato il nostro bellissimo viaggio di nozze. Abbiamo incontrato tante persone, amato i sapori, i colori e i panorami, gioito del clima festoso dell’estate e sofferto nel vedere l’edilizia selvaggia che sta ricoprendo il Portogallo di cemento senza regole e senza criterio. Abbiamo amato il baccalà, piatto nazionale, e il Porto. Abbiamo lasciato il nostro cuore tra le rive del Duoro a Oporto. Insomma abbiamo amato vivere il Portogallo un pò per caso e un pò per amore!



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