Lisbona da ricordare

Città dei sette colli!
Scritto da: massom
lisbona da ricordare
Partenza il: 15/01/2009
Ritorno il: 21/01/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Partenza dall’aeroporto di Bologna il 15 gennaio 2009: destinazione Lisbona. Prima di partire di solito mi documento attraverso guide dettagliate e stilo una sorta di programma per evitare di perdere qualcosa di bello da vedere, in questo caso le 2 mete principali sono l’oceanario e il castello di Sintra, un po’ fuori città. All’arrivo ci accoglie una splendida luce che volge al tramonto e dopo aver raggiunto in autobus l’hotel (scelto attraverso l’agenzia di viaggi) facciamo subito una passeggiata esplorativa.

Lisbona, come Roma e Istanbul, sorge sopra 7 colli, per cui la visuale sopraelevata ci permette di vedere da lontano la via principale (Avenida da Libertade) srotolarsi rettilinea fino al fiume Tejo. L’hotel non era proprio in centro ma vicino alla metro, per cui la mattina, quando si era più freschi, facevamo una lunga passeggiata e la sera rientravamo stremati con la metro! Il primo giorno inizia con un’ottima e abbondante colazione e poi si parte alla scoperta di Lisbona, delle sue viuzze, dei suoi edifici ricoperti di azulejos e dei caratteristici tram che si arrampicano in salita. Visitiamo i giardini botanici e le serre con piante tropicali presso il parco Eduardo VII, dove c’è tra le altre cose una statua della maternità di Botero, poi scendiamo verso il fiume dove si trovano la Praca do Comercio, l’Elevador, il convento di Carmo (una chiesa molto particolare priva del tetto in seguito ai bombardamenti durante la guerra) e infine saliamo verso il Castello di Sao Jorge, da cui si gode di una panoramica sulla città.

Dopo aver pranzato con un buonissimo panino e un dolcetto tipico (le pastelas) prendiamo il treno verso Belem, per vedere la famosa torre, il monumento a Cristoforo Colombo e il monastero Dos Jeronimos, sotto un cielo terso che ci ha accompagnato per tutta la giornata. In questa zona un po’ fuori dal centro sorge uno dei due ponti che attraversano il Tejo, il Ponte 25 de Abril, mentre il secondo si trova nella zona fieristica, dalla parte opposta e si chiama Vasco da Gama, questo misura 17,2 km ed è il più lungo d’Europa. In lontananza si vede troneggiare sulla collina il Cristo Rei, una copia più piccola del Cristo Redentore di Rio de Janeiro. La sera abbiamo qualche difficoltà ad orientarci per tornare in albergo ma una signora lisbonese ci vede armeggiare con la piantina e ci offre gentilmente il suo aiuto: che carini questi portoghesi! Il giorno successivo riprendiamo il treno in direzione Sintra, a circa 30 km da Lisbona, per visitare il Palacio de la Pena, che sorge su di un’altura dalla quale domina incontrastato su di un panorama da favola che si estende fino al mare e, complice una giornata assolata, passiamo una mattinata magnifica! Uno spuntino sulla terrazza del castello e poi si riparte in autobus per raggiungere Cabo da Roca, il punto più occidentale del continente europeo, dove le onde dell’Atlantico si infrangono spumeggianti sulla scogliera in un’atmosfera solitaria e intensa. L’indomani il tempo è un po’ grigio ma per noi non è un problema, perchè è arrivato il momento della visita all’Oceanario, nella zona ultramoderna di Lisbona: l’Expo.

Raggiungiamo questa zona con la metro e ci rendiamo subito conto di come l’architettura contemporanea la faccia da padrone.

L’Oceanario sorge sul porto e ospita un’enorme vasca visibile da molteplici angolazioni. Al suo interno riconosciamo molti animali a noi familiari: squali toro, squali pinna nera, razze, trigoni, una grossa manta, il buffissimo pesce luna, uno squalo zebra e banchi argentei di carangidi. Ci sono anche altre vasche più piccole ma molto interessanti come quelle delle lontre e dei pinguini.

Dopo l’acquario facciamo anche un giro del porto con la funicolare e pranziamo all’interno di uno dei centri commerciali più grandi: il Vasco da Gama. La giornata termina con una passeggiata dedicata allo shopping nel centro di Lisbona. L’ultimo giorno riprendiamo il treno per visitare il palazzo di Queluz,una sorta di piccola Versailles dove però il tempo ha lasciato dei segni piuttosto evidenti. Ci colpisce lungo il tragitto il contrasto tra la povertà della periferia e la maestosità del centro e delle zone più turistiche.

Massimo mi convince a fare una lunghissima passeggiata per vedere un antico acquedotto romano e al ritorno ci riposiamo facendo un giro sul famoso tram numero 28, che attraversa tutta la città e scendiamo presso la cattedrale dove ci rifocilliamo con le gustose pastelas alla cannella. Insomma una vacanza esemplare, ancora adesso talvolta ci incantiamo sospirando davanti all’ingrandimento della fotografia scattata a Cabo da Roca che campeggia in soggiorno…



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche