POLONIA – prima parte

Visito la bellissima CRACOVIA e faccio tante escursioni (Auschwitz, le miniere di sale di Wielicka, la fabbrica Shindler, il lago Kryspinov) e poi fra i monti TATRA a ZAKOPANE e infine la bella città slesiana e universitaria di BRESLAVIA o WROCLAW
polonia - prima parte
Partenza il: 28/06/2010
Ritorno il: 13/07/2010
Viaggiatori: uno
Spesa: 1000 €
Cracovia è una delle più belle città al mondo da me viste e saranno almeno un centinaio di importanti nelle quali ho messo piede. E’ stata per secoli capitale della polonia e tuttoggi è capitale culturale del paese. Naturalmente è la città di papa paolo giovanni ii che si incontra dappertutto, con le sue statue nelle chiese, nei parchi. la città sui 600.000 abitanti, ha un centro storico tutto circondato da un parco circolare molto curato e pedonale. I cracoviani lo percorrono a piedi per raggiungere le varie parti della città perchè dalla magnifica piazza centrale, il rynek ossia piazza del mercato, si irradiano strade in tutte le direzioni, molte solo pedonali che vanno tutte a finire nel parco. Ai bordi del parco circolare ci sono larghe strade dove passano tram, bus e poi ci sono teatri, la stazione ferroviaria e quella degli autobus che si raggiunge….a piedi percorrendo il parco. insomma alla fine mi sono venute le vesciche ai piedi perchè avrò percorso decine di km , ma sempre piacevoli all’ombra degli alberi, sedendomi ogni tanto nelle tante panchine e fermandomi a bere qualche bibita nei bar che trovi dappertutto, coi cracoviani giovani che ti sorridono e si mettono a parlarti volentieri, tutti in ottimo inglese, con pronuncia perfetta. Gli adulti sono più scorbutici e meno colti perchè hanno avuto formazione e istruzione sotto il regime comunista. I giovani sono invece gentilissimi, si prodigano appena ti vedono in difficoltà col classico: may i help you? cioè ti posso aiutare? non c’è molto bisogno perchè tutto è facile, organizzato, tutto indicato nelle tabelle che ti indirizzano per ogni bisogno, dai monumenti, al servizio trasporti eccezionale con tratta a 0,50 euro oppure giornaliero per tutti i mezzi a 1,50 euro! c’è da dire che lo stipendio medio dei polacchi è sui 600 euro e che la polonia ha il tasso di sviluppo maggiore di tutta europa da anni e perfino in questa crisi è in positivo, unico paese europeo. dicevo della piazza centrale che è la più grande d’europa, circa il doppio di piazza duomo di milano e circondata da palazzi classici con facciate molto belle, il palazzo dei tessuti al centro e la mariacka, la chiesa con due campanili sul lato nordovest e che dentro è bellissima. Tutto attorno bar e ristoranti all’aperto e carrozze eleganti coi cavalli bardati ed i guidatori in abito tradizionale. Fuori dalla piazza si irradiano varie strade, alcune pedonali con negozi e boutique eleganti, altri con discoteche, pub e cinema. vicino c’è una piazza recentemente restaurata, la scepanska plaz con la fontana dove vengono a giocare i bambini e gli sposi che si bagnano totalmente baciandosi e abbracciandosi mentre un fotografo li riprende. Sembra che porti fortuna. In quella piazza c’è un ristorante, il morski dove ho mangiato i miei primi pierogi cioè ravioli ripieni di verdure o carne, una specialità polacca e russa (questi ultimi sono più piccanti). si mangiano ottime minestre con verdure e carne, patate fritte, arroste o naturali e come verdure tanti capucci bianchi, gialli o rossi e poi carote, pomodori e cetrioli conditi con yougurt acido. Le birre sono ottime e si contendono la clientela sponsorizzando festival di cinema, teatro, musica che si incontrano in tutte le piazze delle maggiori città. A me sono piaciute soprattutto la okocim, la tiskie e la wyziec. in genere si consumano alla spina in boccali lunghi e stretti. Ottima la vodka wyborowa che si beve fredda in piccoli bicchierini. ho avuto ancora una volta l’impressione che noi italiani siamo indietro rispetto a questi nuovi europei che viaggiano a ritmi di miglioramento che noi avevamo negli anni ’50 e ’60 e che oramai ci stiano superando dopo aver ricostruito il paese dalla caduta del comunismo del 1989. in 20 anni hanno rifatto quasi tutto ed oggi hanno città più belle, pulite, organizzate e servite delle nostre, rimaste al palo per tutti questi anni e che ci mettono tanto tempo e tanti soldi per piccoli lavoretti mentre qui fanno grossi cambiamenti, veloci e senza spendere tanto. anche culturalmente sembrano avere un passo in più, soprattutto i giovani che parlano tutti l’inglese corrente con pronuncia perfetta, vestono molto bene e sono molto educati e gentili. Non si vedono in giro alternativi, nè barboni, nè extracomunitari, solo polacchi eleganti, colti e gentili. Prima o poi arriverà l’invasione anche per loro, ma per il momento si stanno godendo un paese bellissimo.

In viaggio da Cracovia a Breslavia in treno, ho notato dal finestrino la campagna e le cittadine più piccole e devo dire che ho visto soprattutto le tristi case costruite dal regime comunista, squallide e tutte uguali, delle scatole impersonali che ho ritrovato anche in Romania e a Cuba, retaggio di un passato comunista che ha dato a questi paesi buoni servizi sociali che oggi rimpiangono un po’ e forse più sicurezza per il lavoro, ma anche poca cultura, squallore, uniformità e livello basso in tutti i settori mentre con la privatizzazione e l’arrivo dell’economia libera e capitalista la gente si è data da fare ed ha creato la bellezza che si vede in giro. Insomma basta guardarsi un po’ attorno e si capisce subito quanto appartiene al vecchio regime e quanto alla nuova epoca. Un abisso di qualità ed efficienza. L’attrazione principale di CRACOVIA è la piazza centrale e le sue tante chiese che si incontrano praticamente in ogni via e sono molto frequentate perchè i polacchi sono molto cattolici e praticano la religione molto più di noi italiani. Il secondo gioielo è il WAWEL cioè il castello che si raggiunge a piedi per una strada pedonale dalla piazza centrale. Questo grande complesso sopra una collina panoramica a ridosso del centro, comprende il palazzo reale della monarchia polacca, la cattedrale ed altri edifici adibiti a musei e mostre. Si fa una fila di un’oretta per accapparrarsi i vari biglietti e si spendono 12 euro per sei visite: palazzo reale con saloni grandi e lussuosi ricchi di mobili, quadri e soprattutto enormi e splendidi arazzi; poi la visita al tesoro della Polonia, gioielli regali, corone, scettri; quella delle armi con una raccolta grandiosa di spade, archibugi, pistole, fucili e corazze decorate di varie epoche. La mostra che mi è piaciuta di più è quella di arte orientale con porcellane, tappeti, dipinti e mobili cinesi e giapponesi. La cattedrale è molto bella, decorata sontuosamente in uno stile mai visto e che mi riesce difficile descrivere. Vi basti dire che io non amo le chiese barocche, nè quelle gotiche ma queste polacche sono un misto di questi due stili ed usano molto legno scuro e intarsiato, bei dipinti religiosi e spesso vetri coloratissimi con disegni di ottimo gusto ed impatto. Molto fiorite con splendide composizioni e parecchie statue mai pesanti. Insomma un ambiente in cui ci si trova a proprio agio, fresco e nè buio, nè troppo luminoso, senza troppi orpelli ma di ottima fattura.

Sotto il castello passa la Vistola il fiume locale che compie varie anse dentro la città e lungo le quali ci sono parchi, passeggiate pedonali, battelli per escursioni ed altri ancorati a fungere da ristoranti, bar e birrerie. Mai ho avuto la sensazione di caos, traffico rumoroso, inquinamento, insomma tutte le cose abituali purtroppo delle nostre città. Qui hanno limitato tantissimo le entrate e girano poche auto, quasi esclusivamente quelle degli abitanti del centro, più il carico-scarico merci. I cracoviani usano tutti i mezzi pubblici e molti anche la bicicletta. Infatti ci sono ottime piste ciclabili praticamente in ogni strada ed inoltre abbondano i parchi, i giardini, insomma il verde che rende la città rilassante e fresca.

C’è un rione sud di Cracovia, KAZIMIERS, che era il rione degli ebrei prima che fossero deportati tutti e fatti fuori dal regime nazista. Comunque è rimasto ebreo in quanto ci sono varie sinagoghe e soprattutto ristoranti, bar e chioschi gestiti da ebrei con le loro specialità KOSHER ed il pane ebreo caldo tagliato a metà (baguette larghe e lunghe) e ricoperto a scelta di formaggi, salumi, carni e salse varie o verdure insomma le cose che noi mettiamo sopra le pizze. Naturalmente si mangiano anche tante pizze e poi soprattutto i panini kebab che si trovano dappertutto e che i polacchi usano mangiare aiutandosi con una forchettina di plastica.

Kazimiers è anche rione dei giovani, degli alternativi, degli artisti, dei bohemmiens. Ci sono tante boutiques, piccoli ristorantini, pub, show room e la sera arrivano da tutta la città per godersi il fresco, bere la birra, ascoltare la musica e conversare all’aperto. Io ci andavo tutte le sere preferendo questa zona a quella del centro più laccata e borghese. Ho passato una splendida serata in un pub il STANTYA, decorato con mobili d’epoca e foto anni ’30 pieno di giovani scatenati che ballavano molto bene i balli latino-americani. Un’ altra sera in NOVA Platz seduto a bere birra e conversare con alcuni giovani ai tavolini con la macchina da cucire SINGER! Un’altra volta ho mangiato in piazza le baguette ebraiche in compagnia di una famiglia di simpatici napoletani che stavano andando in Bielorussia, Russia ed Ucraina perchè il signore era uno storico che andava ad incontrare vecchi colleghi di quei paesi. Mi ha raccontanto che ancora negli anni ’70 a Cracovia si pativa quasi la fame e che arrivavano i contadini improvvisando banchetti per fornire la popolazione. Insomma di strada ne ha fatta da allora la Polonia!

Escursioni: – AUSCHWITZ: ci si arriva in comodo pullman in un paio di ore e poi si attende la visita guidata di gruppo nelle varie lingue e ti forniscono un apparecchio con cuffie nelle quali senti bene quello che racconta la guida strada facendo. Ero molto indeciso se fare questa visita perchè sapevo che mi avrebbe impressionato e depresso, ma poi l’ho fatta più o meno per il motivo che ho trovato espresso subito dopo l’ingresso: CHI EVITA LA STORIA, PER QUANTO DURA, E’ DESTINATO A RIPETERLA SULLE PROPRIE SPALLE.

All’ingresso c’è la famosa scritta ARBEIT MACHT FREI, cioè il lavoro rende liberi,scritta che era stata rubata qualche mese e che poi hanno rimesso al suo posto.

1,5 milioni di ebrei e non solo ebrei ma anche zingari, oppositori politici, gay, ecc. Sono stati gasati in questo mattatoio perfettamente organizzato. Ci sono le baracche di mattone bruno che fungevano da dormitorio-prigione ed in alcune hanno raccolto i reperti trovati quando i nazisti se ne andarono alla fine della guerra, non prima di aver bruciato quasi tutto per nascondere i loro misfatti.

Ci sono montagne di capelli umani che venivano usati per produrre stoffe! Le valigie dei deportati coi loro nomi impressi, i loro oggetti personali, scarpe, spazzolini da denti, occhiali, rasoi, ecc… E poi le stanze interrogatorio e le celle punizioni strettissime dove dovevano stare in piedi al buio prima di essere messi al muro e fucilati. E naturalmente le camere a gas nei quali venivano introdotti appena arrivati dai treni che a volte ci mettevano un mese e scaricavano metà dei disgraziati già cadaveri e l’altra metà ridotti a 30 kg di peso perchè senza cibo, nè acqua per lunghi giorni. I più forti venivano destinati ai lavori, gli altri venivano indirizzati subito alle camere a gas, compresi i bambini sotto i 12 anni.

Di fronte al campo di Auschwitz c’è quello di BIRKENAU che si visita in successione ed era il campo destinato alle donne, altrettanto orribile e impressionante ed in parte bruciato. Unica nota positiva che ho sentito nel commosso racconto della guida polacca: ad Auschwitz sono arrivati SOLO 7.500 ebrei italiani in quanto gli italiani, brava gente, hanno fatto in modo di nascondere e salvare la maggioranza dei suoi ebrei. WIELICZKA

sono le miniere di sale in funzione da 700 anni e tuttora in uso che si trovano in periferia di Cracovia e raggiungibili in autobus in circa mezza ora dal centro. E’ un grazioso paese con un bel parco attorno all’entrata di questo sito protetto dall’Unesco Nove livelli che arrivano a 327 mt di profondità ed un percorso di oltre 300 km di gallerie e cunicoli. Si pagano circa 10 euro e con guida parlante le varie lingue (io ho scelto quella inglese per questioni di orario ed era una gentilissima signorina polacca che parlava un ottimo inglese molto comprensibile). All’inizio ero addirittura da solo ma poi si sono aggiunte due coppie di ciccioni americani di Chicago e Oregon. Si scendono circa 350 scalini tutti di gesso, grigio-neri, in ambiente fresco per cui è meglio portarsi un maglioncino, dato che la guida dura circa 3 ore. Ci sono molti tunnel, sale con statue di minatori, cavalli, muli tutti fatti di sale e poi la meraviglia di una cattedrale, cioè un salone immenso scavato nel sale e decorato con statue e bassorilievi biblici come “l’ultima cena”, lampadari che sembrano cristallo e naturalmente la statua del papa polacco. La maggiore emozione è quando arrivi in una sala decorata dove entrano in funzione dei giochi di luce che mettono in risalto la particolarità dei bassorilievi e poi esce pian piano il pezzo forte di CHOPIN grande compositore polacco.

Si risale in superficie dentro un piccolo ascensore dopo esser stati a 200 metri di profondità e prima di uscire si può mangiare nel self service che offre specialità della cucina polacca a prezzi molto bassi oppure si possono comprare vari oggetti di sale, alcuni di altre pietre come l’ametista e l’ ambra che ,assieme ai cristalli Swarowski (cecoslovacchi) costituiscono la componente principale dell’oggettistica relegata a souvenir.

FABBRICA DI SCHINDLER

si trova nell’immediata periferia di Cracovia in zona industriale. E’ il sito reale della storia di Schindler da cui Steven Spielperg ha ricavato forse il suo più bel e toccante film nella sua lunga carriera di successi. Schindler si faceva consegnare centinaia di polacchi ebrei dai campi di concentramento nazisti, naturalmente a pagamento, e così li salvava da morte certa, facendoli lavorare nella sua fabbrica che produceva principalmente pentole d’epoca.

Il museo ricavato all’interno della fabbrica stessa è stato inaugurato recentemente e raccomando assolutamente la visita interessantissima e varia anche se il tema è sempre quello tristissimo della persecuzione ebraica. Meno deprimente di Auschwitz e più ricco di oggettistica d’epoca: si percorre un bel circuito attraverso varie stanze e gallerie dentro le quali sono posti foto d’epoca, vestiti, suppellettili, perfino giocattoli, ricostruite le stanze d’abitazione degli operai, addirittura il salone del parrucchiere e barbiere e poi ricostruzioni del ghetto ebraico. C’è poi la stanza dell’ufficio di Schindler con la sua scrivania e la sua foto e tante altre cose, ma tutte molto interessanti. La visita costa intorno ai 10 euro

HO FATTO TUTTE QUESTE VISITE DA SOLO, PRENDENDO I MEZZI PUBBLICI E PAGANDO SOLO IL BIGLIETTO D’INGRESSO, IN TOTALE PER LE TRE ESCURSIONI, TRASPORTO E BIGLIETTO D’INGRESSO HO SPESO 40 EURO CIRCA mentre se avessi aderito alle escursioni organizzate di gruppo avrei speso QUASI IL TRIPLO| L’ultimo giorno, affranto dal gran caldo ho deciso di prendermi una giornata di relax; ho preso il pullman 292 che porta all’aereoporto BALICE di Cracovia pagando il biglietto meno di 1 euro e poi ho camminato una mezzora prima di raggiungere il lago Kryspinow che è la spiaggia di Cracovia. Il lago è grandino con acqua pulita ma dal colore verde scuro, tutta circondata da betulle, canneti e a sorpresa, sabbia sia ai margini che sul fondale, sicchè si può circolare a piedi nudi e immergersi senza problemi nell’acqua fresca ma non fredda. Io sono stato nella zona più tranquilla e “liberal”, la spiaggia naturista, essendo un naturista convinto da 40 anni, senza pruderie, nè morbosità ma solo per il piacere di prendere il sole e nuotare come mamma m’ha fatto. Ho conosciuto un gruppo di giovani polacchi molto simpatici coi quali ho conversato piacevolmente. Mi hanno anche offerto la birra che loro si portano appresso in grandi contenitori frigo e che bevono continuamente alternando le bevute con nuotate e grandi chiaccherate in allegria. Era domenica e mi sono rilassato e rinfrescato prima di rientrare, con passaggio offerto dagli amici polacchi, in città e prima della partenza il giorno successivo per Zakopane.



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