Torino fast&food

Due giorni tra le piazze, i locali e le vie della città
Scritto da: francis81
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La mia visita a Torino dura solo un paio di giorni in un weekend autunnale e, ovviamente, giungiamo a destinazione di mattina presto per iniziare un tour concentrato della città, ma ci accorgiamo di non essere muniti di mappa; la cosa si è rilevata poi superflua perché a Torino è praticamente impossibile perdersi: le vie sono tutte perpendicolari tra loro e il centro racchiude la maggior parte delle bellezze da visitare.

Dalla stazione Porta Nuova percorriamo la diritta via Roma, in cui si affacciano vari negozi per la mia immensa gioia, un po’ meno per il mio compagno, e ben presto ci troviamo davanti il “Salotto d’Italia”, Piazza San Carlo, la cui conformazione ricorda lo stretto rapporto che intercorre tra Torino e la capitale francese, un influsso francofono che si può ritrovare in vari angoli di Torino e che la rende altrettanto magica.

Al centro della piazza l’imponente monumento equestre di Emanuele Filiberto, nota a tutti come il cavallo di bronzo. Il pomeriggio prosegue nello stesso quartiere, zona per eccellenza del cioccolato. Se si vogliono gustare le migliori creme al cioccolato da spalmare ci si deve recare in via Sacchi, sul lato destro della stazione di Porta Nuova, da Pfatisch, in città un indirizzo cult.

Nelle vicinanze anche il Museo Egizio (il secondo per importanza dopo quello del Cairo, che ho visitato qualche anno fa, ma che supera quello di Torino solo per grandezza) e piazza Castello, cuore storico della città. Proseguendo verso il fondo di Piazza Castello, si supera la cancellata in ferro, opera di Pelagio Palagi.

La cancellata è aperta da un ampio passaggio fiancheggiato dalle statue dei Dinosauri. Il lato di fondo della piazzetta Reale è sovrastato dalla lunga facciata del Palazzo Reale. Le sale che custodiscono antichi e pregevoli mobili, quadri ed elementi d’arredo, sono in gran parte visitabili. Anche il giardino è realizzato secondo i più famosi modelli europei del seicento: all’interno vi sono sistemate statue del VII secolo, un tuffo nella vita di corte di un tempo. Uscendo dal Palazzo e tornando in Piazza Castello, il panorama a distanza è dominato dalla Cupola della Cappella della Sindone. Naturalmente non è possibile vedere la Sindone, ma la chiesa in cui è custodita merita qualche minuto di osservazione.

Successivamente imbocchiamo via Po, che si può percorrere sotto i 1250 metri di portici.

Il lato destro della via è ricco di negozi e il viavai è continuo. Nelle vicinanze si trova Caffè Fiorio; questo locale è una delle istituzioni storiche della città poiché all’interno si trova la saletta Cavour, dove è conservato il posto dove il conte amava sedersi.

Una serie di viuzze serpeggianti ci conducono, infine, al simbolo torinese per eccellenza, la Mole Antonelliana, esempio di monumentale bellezza tutta italiana (la più grande costruzione in muratura esistente) che ospita in maniera permanente il Museo nazionale del cinema. Continuiamo il nostro tour alla scoperta della città e dei suoi angoli più particolari con la visita a piazza Carignano, che la domenica ospita un vivace mercatino di antiquariato. Sappiamo che nella zona si trova il famoso locale di proprietà di Piero Chiambretti e approfittiamo di un buco allo stomaco per provare la pizza dei fratelli LaCozza, davvero buona.

Non ci rimane che visitare la piazza più famosa di Torino, che è anche la piazza più grande d’Europa, piazza Vittorio Veneto, che vista al tramonto nella sua immensità, ci regala un panorama meraviglioso. La sera, per cenare in un posto informale, si torna verso piazza Vittorio Veneto, al Porto di Savona, ristorante dal sapore antico dove si mangiano piatti della tradizione piemontese.

La serata è appena iniziata, le sponde del Po, chiamate Murazzi dai torinesi, scintillano di locali e da lontano si sentono già le prime note di musica dal vivo: Torino è anche questo, una città di giovani e per i giovani, con un ricco assortimento di eventi per tutti i gusti, d’altronde è una città universitaria e sempre pervasa da studenti in cerca di svago.

Abbiamo deciso, infine, di andare a vedere il Parco Naturale della Collina Torinese prendendo la tramvia a dentiera Sassi-Superga. La storica linea è unica in Italia nel suo genere. Il trenino rosso, le cui vetture risalgono al 1934, si arrampica fino ai 670 metri di altezza della cima lungo un tragitto di tre chilometri che si snoda nel verde della collina. Un’immersione nella natura, in uno dei parchi più importanti della città, per scoprire le bellezze della Basilica, costruita nel XVIII secolo dall’architetto più celebre a Torino, Filippo Juvarra, con il suo ampio colonnato e i suoi due campanili. Nei sotterranei della Basilica sono custodite le tombe di casa Savoia.



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