Magnifico Perù

Tour classico del sud (dal deserto alle Ande) ricco di bellissimi paesaggi, di storia affascinante e... di forti emozioni
Scritto da: Emanuela75
magnifico perù
Partenza il: 07/02/2016
Ritorno il: 22/02/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
07/02/16 DOMENICA

Partenza alle 7.00 dall’aeroporto di Bologna con scalo e cambio aereo a Madrid.

Arriviamo a Lima alle 18.30 ora locale (differenza di fuso orario -6) dopo circa 10 ore di viaggio. I film proposti dalla Iberia sono stati una buona compagnia.

All’arrivo in aeroporto siamo accolti dal contatto di “Perù responsabile” con nostro sollievo che quanto concordato, finalmente via mail, finalmente ha un riscontro fisico. Ci accompagna all’Hotel Ducato nel quartiere Miraflores che è quello più tranquillo e turistico. In albergo ci attende Sara (referente italiana) e Paul (sarà la nostra guida nei primi giorni) che ci forniscono le direttive organizzative per i prossimi giorni. In realtà saranno le nostre balie per i prossimi giorni.

Ottima impressione della organizzazione che ci regala pure una maglietta molto carina e di buon tessuto.

Una volta che ci siamo rinfrescati, andiamo a fare due passi nel quartiere e ci dirigiamo al centro commerciale all’aperto e sul mare chiamato LARCOMAR con vista sull’oceano pacifico.

08/02/2016 LUNEDì

Partiamo da Lima in compagnia della nostra guida che si destreggia in mezzo al traffico caotico dove il sorpasso è indifferentemente effettuato a destra e sinistra. Vivono 10 milioni di abitanti a Lima e non tutti i quartieri sono sicuri. Ci fermiamo a cambiare i dollari e la nostra guida controlla attentamente che le banconote che ci vengono date siano buone.

Uscire da Lima è già un viaggio nel viaggio e la periferia è abbastanza degradata con tutto un deserto attorno. La cosa che notiamo subito è che occupano tutti i posti possibili per costruire, ma in genere arrivano al primo piano e poi lasciano incompiuto il resto. Evidentemente finiscono i soldi. Infatti i materiali da costruzione sono costosi. Per tale motivo cercano di costruire un po’, anche abusivamente, per occupare il terreno e vantare il diritto e poi lasciano incompiuto. Ogni muro lungo la strada è utilizzato come spazio pubblicitario per i candidati alle elezioni che si terranno nel mese di aprile.

Dopo un po’ di km, la guida si ferma in un chiosco lungo la strada dove acquistiamo degli ottimi panini con diverse farciture alle olive. La guida ci fa vedere i forni dove cuociono il pane e ci spiega che il proprietario coltiva le olive che poi mette nei panini. Molto buoni. Alla fine della merenda arriva la sorpresa, la nostra guida dice “caffettino” e compare tutto il necessario per preparare un ottimo caffè con Moka e tanto di fornellino da viaggio. Spettacolare!

Il nostro viaggio ha una sosta nel paese di CHILCA dove andiamo a visitare una cantina vinicola e acquisto due bottiglie di PISCO. Liquore locale ottenuto dal vino e simile alla nostra grappa. Il cocktail principale che viene fatto con tale alcolico è il PISCO SOUR che avremo occasione di sentire.

Continuiamo il nostro viaggio con il deserto ai lati della strada fino ad arrivare alla penisola e al paese di PARACAS dove ci fermiamo per pranzo al ristorante PILATO e assaggiamo il nostro primo CHEVICHE e il mais tostato che viene servito in attesa che venga servito il piatto ordinato.

Comincia poi il giro per la RISERVA di PARACAS. La nostra guida ci porta veramente off road con il 4×4 in giro per tutte le dune del deserto con salite e discese mozzafiato. E’ un pò come le montagne russe, sole che siamo in auto. Molto emozionante, peccato che le riprese non possano rendere l’effetto delle discese dalle colline. I colori del deserto variano dal bianco al rosso dove il ferro si è ossidato. Vediamo scogliere ripide dove vivono tanti tipi di uccelli fra cui gli avvoltoi. Abbiamo visto i leoni marini su uno scoglio, rilassati a godersi il sole. Tutto fortemente battuto dal vento che ha modellato il territorio. La guida ci organizza un ottimo aperitivo con Brut Rosè sulla spiaggia per ammirare il tramonto del sole in uno scenario che non dimenticheremo facilmente. Per essere la prima giornata, wow! Andiamo a cena in compagnia della nostra guida ed è subito chiaro che non sarà una vacanza che ci farà perdere peso. Gustiamo un ottimo risotto ai frutti di mare e filetto di pesce.

09/02/2016 MARTEDì

Al mattino andiamo all’imbarcadero e partiamo per il tour delle isole Ballestas. La prima sosta è per vedere quello che viene chiamato EL CANDELABRO, una rappresentazione sul versante di una collina che si vede molto bene dal mare simile a un candelabro, appunto.

Le leggende in merito alla sua nascita sono diverse: alcuni sostengono che fosse stato fatto da pirati per segnalare un tesoro. Altri che fosse di origine dalla cultura Paracas per omaggiare gli elementi principali come il cactus e la corona. Ci viene spiegato che si conserva nei secoli senza intervento umano, per lo stesso principio per cui si conservano le linee di Nazca. In sostanza quando è stato realizzato è stato rimosso lo strato superficiale di sedimento a base di manganese, scuro e duro. Sotto resta lo strato più simile al gesso e quindi più chiaro. La quasi assenza di piogge e la protezione dal vento fornita dalla cresta della collina alle spalle ha impedito che il vento riempisse i solchi.

Nelle varie isole lungo le spiagge delle quali ci muoviamo con la barca senza approdare per proteggere l’habitat naturale ci sono moltitudini di uccelli marini fra cui pellicani, cormorani e poi leoni marini. La quantità di escrementi sulle rocce ha generato quantità di guano che è un prezioso concime naturale che è stato oggetto di florido commercio. Non si può immaginare il rumore generato dagli animali e l’odore che si sente. Uno spettacolo incredibile di brulicare di vita.

Tornati a riva partiamo di nuovo in direzione sud.

Arriviamo ad HUACACHINA dove c’è una specie di oasi in mezzo alle dune di sabbia. Le dune sono addirittura in centro citta. Noleggiamo dune buggy a 100 sol e il pilota e partiamo per una corsa sulle dune d sabbia in cui facciamo anche una discesa con snow board non in piedi ma stesi sulla pancia, sabbia da tutte le parti. Fortunatamente il sole è coperto da un velo di nubi perché non oso immaginare come potrebbe essere visto che la sabbia è già infuocata così. Salti e discese da brivido in un paesaggio suggestivo mai provato prima. Meglio di Mirabilandia. Peccato che la telecamera non possa rendere come si deve. La giornata è densa, alle 12.30 abbiamo già fatto la gita in barca e la corsa sulle dune di sabbia. Wow!

Prendiamo la strada per NAZCA e si fermiamo per pranzo al ristorante sul retro di una casa splendidamente allestito in mezzo alle piante. Piatto a base di maialino cotto alla brace per diverse ore (sardegna docet) verdure e succo di Tamarindo da bere. Molto buono.

Arrivati a NAZCA ci incontriamo con Juan che ci accompagnerà alla scoperta delle rovine di CAHUACHI per una cifra di 130 sol. Attraverso una strada sterrata e piena di buco ci allontaniamo 15 km fuori NAZCA e raggiungiamo il sito. In questa zona si sono sviluppate 3 diverse culture una confluita nell’altra. Paracas da 1500 a.c a 300 a.c; Nazca da 300 a.c. a 600 d.c. e Wari o Huari fino al 1100 d.c. con l’arrivo degli Incas. Il sito è stato scavato per 30 anni e ne è stata portata alla luce solo il 2% mentre si estende per diversi km quadrati. C’è una partecipazione archeologica italiana. Ovunque ci sono frammenti di antiche ceramiche che venivano distrutte nel tempio a sacrificio per gli dei. Molte tombe profanate dai tombaroli per cui una buona parte dei reperti sono finiti chissà dove. Importanti i reperti di ESPONDILUS una sorta di conchiglie simili alle nostre capesante ma molto più grandi e colorate che nel passato avevano grande valore e provenivano dall’Equador. Alloggeremo nelle stanze che sono state allestite all’interno del MUSEO ANTONINI. Museo che visitiamo.

10/02/2016 MERCOLEDì

Cominciamo a viaggiare verso AREQUIPA lungo la statale Panamericana. Superiamo la spiaggia di TANAKA e lungo la strada ci fermiamo a sentir delle olive che sono prodotte in questo posto e acquistiamo un barattolo di miele fatto anche con olive. Devo dire che sulla ciambella, una volta arrivato in Italia, si è rivelato molto buono. Facciamo una piccola deviazione per andare a vedere una faglia geologica. Ad ATICO ci fermiamo per pranzare e di nuovo assaggiamo il Cheviche di Corvina. Un piccolo problema di documenti all’uscita del paese che con un po’ di pratiche burocratiche viene immediatamente risolto dalla nostra guida. Cominciamo a salire di quota e si sente. Alle 18.00 arriviamo ad AREQUIPA che si rivela essere una grossa città con 1 milione di abitanti e tanto traffico. Prendiamo alloggio in un albergo del centro storico in stile coloniale, Hotel Santa Marta dal nome della strada in cui si trova. Il centro è facile da girare e la sera, in compagnia della nostra guida, andiamo a mangiare al ristorante ZIG ZAG, molto rinomato. La loro particolarità è unire le caratteristiche di cucine di alta quota, alpina e andina.

11/02/16 GIOVEDì

Ci incontriamo con Max un ragazzo che ci farà da guida in giro per AREQUIPA. Cominciamo con il mercato coperto dove troviamo una moltitudine di frutta multicolore, piante medicinali in vendita (la medicina alternativa in Perù è molto diffusa), verdura, formaggi e carne. Un caleidoscopio di colori e odori.

Si possono trovare pacchetti già pronti da sacrificare. Dovete sapere che in Perù è molto diffuso il concetto della PACHA MAMA, la Madre Terra a cui vengono fatte numerose offerte come piante, foglie di coca mese sotto mucchi di pietre oppure feti essiccati di animali in sostituzione dei sacrifici di animali vivi. Inoltre essendoci vicino ad AREQUIPA diversi vulcani fra cui il più famoso si chiama MISTI, le offerte sacrificali sono fatte anche alla montagna.

Andiamo poi a visitare un ex convento gesuita oggi riadattato a centro culturale e commerciale dove si vendono tessuti di alpaca e vigogna di qualità.

Ci rechiamo a visitare il museo della mummia della piccola Juanita. Si tratta di una vicenda accaduta in epoca INCA in cui una bimba era stata sacrificata sul vulcano AMPATO. In quel momento la mummia era negli USA per degli studi. Sia il video che il racconto della guida è stato molto interessante per capire queste cerimonie sacrificali che comprendevano dei pellegrinaggi lunghi mesi per arrivare nel luogo del sacrificio. Inoltre da notare che la maggior parte dei sacrifici era volontaria, cioè c’era una classe di fanciulli che veniva cresciuta proprio come eletti allo scopo di essere consacrati agli dei. Nel momento del sacrificio venivano anestetizzati con droghe e alcool.

Avendo piovuto il giorno prima oggi ci sono mosquitos che a me danno particolare fastidio essendo allergico alle loro punture. Mi toccherà ancora l’iniezione di cortisone.

Visitiamo il monastero di SANTA CATALINA. Oggi è abitato da non più di 30 suore ma nel passato ne ospitava fino a 500. Alcune in modo permanente altre in modo temporaneo. E’ un villaggio dentro la città. Per vitarlo noi abbiamo preso una guida ma si può benissimo anche farne a meno.

Empanadas a pranzo e poi camminata fino al MIRADOR DEL YANAHUARA nell’omonimo quartiere della città. Da qui si vede dall’alto la città e le circostanti montagne.

Visitiamo la cattedrale in PLAZA DE ARMAS e la CHIESA DI SAN FRANCESCO nella quale assistiamo alla messa che, anche se in spagnolo, è facilmente riconoscibile grazie ala internazionalità del rito.

Aperitivo alla CASONA DEL PISCO con Pisco Sour e cena al rinomato ristorante LA CHICHA.

12/02/2016 VENERDì

In gruppo con una decina di persone fra cui una coppia di Milano, Alessio e Giovanna con cui facciamo amicizia, a bordo di un pulmino partiamo con destinazione CHIMAY.

Nel viaggio toccheremo la quota di 4910 metri e la guida consiglia di premunirsi di foglie o caramelle di coca e quindi le acquistiamo in uno dei tanti negozi che le vendono lungo la strada. A 4000 metri slm c’è l’altipiano della PAMPAS DI CAHAUASI in cui riusciamo a vedere alpaca, lama e vigogne. Alpaca e lama sono addomesticati mentre le vigogne, protette, sono selvagge. Una volta all’anno viene fatta una festa in cui le vigogne vengono raccolte in dei recinti e tosate. Si tosa solo una parte del loro mantello e parte del ricavato viene utilizzato per finanziare le esigenze delle popolazioni locali. Da ogni singolo capo si possono ricavare al massimo 250 gr. di lana. Dell’alpaca si mangia anche la carne degli esemplari compresi fra 1 e 3 anni. Poi non è più buona. Il lama, oltre che per la lana poco raffinata, è utilizzato solo come bestia da soma e non si mangia.

Arrivati a CHIVAY ci aspetta un pranzo a buffet e poi giro ai bagni termali a cui io ed Emanuela non andiamo e, in compagnia dei ragazzi di Milano, ci facciamo una passeggiata. Vediamo in un pascolo un vitellino nato da pochi minuti e ci avviciniamo facendo conoscenza dell’allevatore.

CHIVAY è un caratteristico paesino in mezzo alle Ande (è un po’ freddino ma non troppo) e ci troviamo proprio nei giorni del carnevale che è molto sentito per cui nel paese è una festa. In piazza mettono dei pali ricavati dagli eucalipti che crescono nella zona ( introdotti dall’Australia)a cui legano nastri colorati e poi vengono abbattuti a colpi di ascia.

A cena nel ristorante musica folcloristica e danze locali in cui viene coinvolta anche Emanuela. Io mangio il porcellino d’india (CUI) che non si rivela una gran cosa e che, soprattutto, non si mangia nulla.

13/02/2016 SABATO

Sveglia prestissimo alle 5.00 per visitare la zona del CANYON DEL COLCA. Arriviamo a YANQUE alle 6.45 e in piazza (sanno benissimo che arrivano i turisti) ci sono già bambini che con musica e in costume ballano per racimolare qualche offerta prima di andare a scuola. La giornata si preannuncia bellissima e la luce è già splendida a quest’ora. Andiamo verso CRUZ DEL CONDOR, dove il canyon è profondo. Fra la cima del monte BOMBAIO e il fondo del canyon c’è un dislivello di 3400 m. Riusciamo a vedere 4 condor che volteggiano nell’aria. Alcuni giorni non se ne vede nemmeno uno e, comunque ci sono solo nelle prime ore del mattino quando le correnti ascensionali li portano in alto. Un condor è giovane infatti è di colore marrone e non ha ancora il classico colore nero e collare bianco.

Al rientro facciamo una sosta nella cittadina di MACA che nel 1981 è stata distrutta da uno sprofondamento del terreno a seguito di attività vulcanica che si era verificata l’anno prima. Adesso è tutta ricostruita.

Quando ci si ferma in qualche posto, ci sono bancarelle e donne in costume alle volte accompagnate da cuccioli di alpaca che si prestano per delle foto dietro compenso di una mancia. Alle volte basta anche solo un sol per farli contenti.

Ci sono alcune donne che hanno delle aquile addomesticate ma si cerca di disincentivare tale pratica e lasciare che questi uccelli restino liberi di volare nel cielo. Per questo motivo le guide sconsigliano di fare foto alle donne con aquile per indurli a non esporli e catturarli.

In questa zona, prima che arrivassero gli Inca, esistevano due culture diverse: una che viveva nella parte bassa del canyon e una nella parte alta in pacifica convivenza. I nuclei erano al massimo di 6 persone. La sottomissione agli Incas ha comportato una intensificazioni della agricoltura al fine di reperire prodotti per supportare la numerosa popolazione della capitale CUZCO. Quando sono arrivati gli spagnoli sono stati aperti villaggi in modo da concentrare la popolazione e poterla controllare meglio spopolando le montagne.

Gli uomini venivano mandati a a lavorare nelle miniere lontani dalle donne che erano tenute nei villaggi per utilizzarle come servitù al servizio dei conquistadores. Per potere vedere le proprie donne, di notte gli uomini fuggivano dalle miniere e si travestivano da donne con il viso coperto per non farsi riconoscere. I conquistadores si accorsero di questo fatto perché le donne restavano “misteriosamente” incinte. Da questa pratica è nato il ballo WITITI in cui l’uomo è vestito da donna.

Le coltivazioni agricole erano differenziate in base a tre diverse altitudini: in basso il mais, a metà le patate e in alto la quinoa.

Con un bus turistico, proseguiamo il nostro viaggio dopo pranzo superando di nuovo il passo a 4910 metri.

Percorriamo l’altopiano dove nasce il RIO COLCA e ci fermiamo per una sosta al lago LAGUNILLAS dove vediamo alcuni fenicotteri in lontananza.

Attraversiamo la città di J

Attraversiamo la città di JULIACA con qualche difficoltà perché il bus vuole evitare il centro dove c’è la festa per il carnevale. Tuttavia le strade sono un massacro fra lavori in corso e buche di cui molte piene di acqua per la pioggia del giorno prima. Ma per buche si intende veri crateri. Mi devo ricredere, solo qui, delle strade italiane. Arriviamo a PUNO e al terminal degli autobus c’è il nostro contatto che ci accompagna fino all’hotel HELENA INN vicino a plaza de armas. Siamo talmente stanche che decidiamo di restare in hotel e ceniamo con dei crakers.

Le piazze centrali sono tutte chiamate plaza de armas perché le domeniche mattina si svolgono delle parete delle forse militari o di polizia.

14/02/2016 DOMENICA

Partenza presto per la gita sul lago TITICACA. Chi avrebbe mai detto che ci sarei venuto. Visto tante volte in tv e poi… La prima parte è dedicata alle ISOLE GALLEGGIANTI DEGLI INDIANI UROS. Ormai questi indiani vivono prevalentemente di turismo per cui molto di quello che si vede è ad uso e consumo del turista. Indossano abiti molto colorati. Ci spiegano il principio di costruzione delle isole galleggianti. Prima di tutto si tagliano dei blocchi delle radici di canne che costituiscono una sorta di grossi mattoni galleggianti al cui centro viene piantato un palo. Tutti questi pali vengono legati fra di loro in modo da creare una superficie galleggiante tipo molo flottante. Sopra vengono stesi diversi stati di canne alternandole in un verso e un altro fino a circa uno spessori di un metro. Ogni 2/3 settimane queste canne devono essere reintegrate perché, essendo materiale organico, si deteriora. La vita media di un’ isola galleggiante è di circa 40 anni. Se le famiglie che abitano un’ isola (circa 7), non si trovano d’accordo, allora l’isola viene letteralmente segata in due e levando le ancore, ognuno se ne va per i fatti propri. In ogni isola la massima autorità è un presidente che viene nominato a rotazione ogni anno. Esiste un isola ospedale una scuola. Ci dirigiamo attraverso una specie di fiume dentro il lago e poi un lago aperto, fino alla ISOLA DI TAQUILE. Anche qui è l’ultimo giorno di carnevale e per il paese gira una festosa banda che suona. Tutte le persone sono in costume tipico e non perdono occasione per farsi dare una mancia ogni volta che li fotografi. Forse stanno vestiti in costume proprio per questo motivo. Ci viene spiegato che l’autorità degli uomini dell’isola è manifestata dal copricapo che portano. Cappello nero è importante ma cappello nero cono sotto la cuffia colorata, molto più importante. Tutto il loro costume è di influenza castigliana.

Dal molo alla piazza ci tocca un bel pezzo in salita e con il problema di altitudine, lo facciamo con tante soste.

Lasciata l’ISOLA DI TAQUILE, arriviamo a LIQUINA CHICO, un centro di turismo rurale molto tranquillo in cui ritengo varrebbe la pena passare la notte. Ci offrono un ottimo pranzo a buffet (il pesce persico era strampalato) su una veranda vista lago.

Tutto il viaggio di rientro lo facciamo sul tetto della barca per goderci la meravigliosa giornata di sole. In prossimità delle isole UROS veniamo attaccati da bambini armati di gavettoni che ci bersagliano. Qualcuno mi centra.

Alla sera facciamo un giro per PUNO e rivediamo i ragazzi di Milano con cui andiamo a cena al ristorante MAJSA. Poi passeggiata fino ad una piazza in cui sono in corso festeggiamenti a base di schiuma spray. Qualche spruzzo è inevitabile.

15/02/2016 LUNEDì

Sveglia molto presto, tanto per cambiare e partenza con pullman turistico.

Prima sosta a PUKARA dove visitiamo un piccolo museo dove è esposta la statua del dio decapitatore adorato dalle antiche popolazioni locali. Il culto dei Tori è molto forte e vengono messi sui tetti delle statuette rappresentanti una coppia di tori per buon auspicio. I tori sono stati introdotti dagli spagnoli ma hanno suscitato subito un notevole fascino sulle popolazioni locali che essendo agricole ne hanno tratto grande beneficio. Altra sosta a LA RAYA che è il punto più alto che toccheremo questa giornata (4300 m slm).

Dopo pranzo a buffet a SICUANI, raggiungiamo RAQCHI che è un importante insediamento Inca con i resti di un complesso templare e le relative mura di cinta.

Ad ANDAHUAYLIILLAS visitiamo la chiesa gesuita che viene denominata la cappella sistina del sud america. Il motivo è che il suo interno è tutto decorato e affrescato nei muri e nella volta, ma non certamente a livello della famosa cappella sistina. Inizialmente era una chiesa gesuita, poi divenuta domenicana e poi ancora gesuita. In un piccolo museo annesso sono esposti elementi dell’artigianato locale e ci viene spiegato il metodo di preparazione della CHICHA MORADA, una birra ricavata dal mais scuro.

Arriviamo a CUSCO e ci vengono a prelevare alla stazione degli autobus per accompagnarci in albergo, INKARRI HOSTAL dove incontriamo VIKO, la guida che ci accompagnerà per i prossimi giorni.

16/02/2016 MARTEDì

Partenza in auto con la guida VIKO e raggiungiamo il primo sito archeologico fuori di CUZCO. Si tratta di SACSAYHUMAN il cui vero nome sembrerebbe essere ILLAPA che significa fulmine. Si ritiene questo perché doveva essere un tempio dedicato al fulmine in quanto era un luogo dove cadevano spesso i fulmini perché il sottosuolo è ricco di oro e attirava i fulmini. Infatti si ritiene che gli Inca scavassero le loro miniere di oro nei i luoghi dove più spesso cadevano i fulmini.

La guida ci racconta tutta la storia della conquista spagnola, sia di Cortes che di Pizarro. Cortes conquista il Messico invece Pizarro (prima Ernandes e poi Francisco) attraversano il fiume che diverrà il canale di Panama e dal Pacifico scendono fino in Perù. Il complesso monumentale è costituito da diverse cinte di mura su più livelli realizzati con tipi diversi di pietre. Quelle del basamento sono veramente maestose e perfettamente incastrate, tanto che ci si stupisce come possa averlo fatto una civiltà che non conosceva il ferro e la ruota. Poco distante si vede la statua di un Cristo Redentore che sovrasta la città.

Ci spostiamo su un altro sito che era uno dei 22 avamposti militari che circondavano la città/capitale dell’impero inca, CUZCO. Ci viene spiegata la ricorrenza del 3 nei vari settori della vita al tempo degli Inca.

Religione (sottoterra, terra e cielo) simboli (serpente, puma e Condor) leggi (non rubare, non mentire, non oziare). Questa triade rappresenta anche il lato da cui deriva la croce inca.

In un altro sito è costituito da una sorgente che si trovava all’ingresso della città presso la quale coloro che stavano per entrare dovevano purificarsi. All’interno del posto da cui sgorga l’acqua, degli scavi, hanno evidenziato che sono stati costruiti filtri naturali con alternanza di sassi, sabbia ed altro materiale, che filtravano l’acqua e che ancora oggi funzionano perfettamente.

In un altro sito sono presenti delle grotte che potevano avere una funzione cineraria ma si ritiene che servissero soprattutto per avere basse temperature in cui riuscivano a disidratare i corpi per mummificarli.

Al ritorno in citta visitiamo il museo posto sotto la BASILICA DI SAN DOMENICO e poi il mercato coperto di SAN PEDRO. Anche qui un’esplosione di colori e odori. Acquistiamo del cacao e del mate de coca.

17/02/16 MERCOLEDì

Raggiungiamo il paese di CHINCHERO dove vediamo tutto il processo artigianale di tessitura e tinteggiatura della lana di Alpaca. Molto interessante con tutte le donne nei loro tradizionali costumi. I costumi tradizionali sono diversi da paese a paese nei colori e nei cappelli e servono ad identificare la provenienza delle persone. Qui ammiriamo la seconda chiesa con la volta tutta dipinta. Lo stato di conservazione di questa è un po’ peggiore. E’ comunque un villaggio ben tenuto.

Arriviamo a MORAY dove visitiamo il sito composto da una specie di anfiteatro circolare a gradoni. Ci viene spiegato che si tratta in realtà di una specie di serra a cielo aperto dove gli agricoltori inca cercavano di selezionare e adattare i diversi tipi di culture agricole alle diverse altezze presenti nel territorio. Da 0 metri a oltre 4000 m slm. Nei vari gradoni si sono identificati una moltitudine di diversi microclimi che hanno consentito di sperimentare e ottenere nuove piante e sementi adatte alle diverse zone. Una volta selezionate le piante venivano portate nella zona dell’impero più adatta alla loro coltivazione. La maggior parte è stata restaurata.

Raggiungiamo MARAS dove, in altitudine, hanno ricavato delle saline sfruttando una sorgente di acqua salata. Sono tutte vasche di evaporazione su terrazzamenti. Un colpo d’occhio di bianco e di rosa. Pranzo in ristorante locale a soli 8 soles. La zuppa è buonissima.

Ci mettiamo di nuovo in auto e dopo 50 minuti raggiungiamo OLLANTAYTAMBO, cittadina gremita di turisti e punto obbligato di partenza pe raggiungere MACHU PICCHU. All’estremità del paese c’è un tempio con una grande scalinata che crea uno scenario molto bello. In cima, dopo una discreta faticata, ci sono i ruderi di un incompiuto TEMPIO DEL SOLE. Sulla parete della montagna opposta ci sono delle sculture nella roccia che dovevano rappresentare degli dei e hanno delle somiglianze con facce tipicamente spagnole. Si narra che per tale somiglianza e a causa di alcune profezie, Pizarro e i suoi furono accolti come dei e così riuscirono, seppure notevolmente inferiori di numero, a conquistare l’impero Inca. Mi spiace non avere previsto una notte ad OLLATAYTAMBO, sarebbe stato interessante visitarlo un po’ più approfonditamente.

Ci rechiamo alla stazione con biglietti già acquistati precedentemente e attendiamo la partenza del treno che ci deve portare ad AQUAS CALIENTES dove pernotteremo. C’è una gran quantità di persone e mi posso immaginare cosa possa essere in luglio e agosto, periodo in cui, ci dicono, ci sono molti più visitatori. Le compagnie che gestiscono la ferrovia, di proprietà straniera, sono due INKARAIL e PERURAIL. Noi abbiamo viaggiato con la più economica INKARAIL. Il percorso del treno è lungo il fondovalle di una gola in cui scorre l’impetuoso fiume URUBAMBA. Il turismo è la fonte principale di sostentamento e si vede che è tutto sviluppato in quest’ottica ma con una buona integrazione nel contesto.

Arrivati ad AQUAS CALIENTES attraversiamo il mercato che è subito fuori dalla stazione e raggiungiamo a piedi il centro della città e troviamo l’albergo. Visto che abbiamo lasciato il grosso dei bagagli a CUZCO dove ritorneremo, sarebbe stato meglio saperlo prima in modo da organizzarsi con un baglio leggero per questa due giorni. Infatti sarebbe stato ingombrante portarsi le grosse valigie fino a qui. Teniamo conto che molti turisti da CUZCO, fanno il tour di MACHU PICCHU in un giorno, ma è una levataccia.

18/02/2016 GIOVEDì

Alla mattina alle 8.30 ci apprestiamo a salire sui pullman che ci porteranno fino a MACHU PICCHU. Visto che piove acquistiamo anche due poncho che proteggeranno anche gli zaini. Dopo circa trenta minuti di strada tortuosa arriviamo finalmente all’ingresso del sito. Qui c’è anche un albergo di lusso (camera da centinaia di euro a notte) e una folla di gente che si appresta ad entrare. Qualcuno si è fatto anche la salita a piedi ma è troppo faticoso. Una nota, i bagni sono solo qui e dentro al sito non ci sono per cui se c’è bisogno devi uscire e per rientrare paghi nuovamente. E’ un modo per svuotare il sito ed evitare che la gente resti tutto il giorno. Infatti al pomeriggio c’è meno gente e consiglio quindi di prendersela comoda senza arrivare al mattino molto presto quando arrivano tutti. C’è anche una postazione in cui ti mettono sul passaporto il timbro di MACHU PICCHU.

All’inizio c’è una bella scarpinata ma appena arrivati in cima e girato l’angolo si apre uno scenario mozzafiato. MACHU PICCHU!

Ci siamo, è vero e toglie il fiato!

Le nuvole vanno e vengono coprendo e rivelando alternativamente lo splendore del sito. Fortunatamente non piove più e quando esce il sole è pure caldo. Le cime circostanti sono costantemente ricoperte da nubi rendendo il tutto ancora più suggestivo. Avevano scelto bene gli INCA.

Cominciamo il giro delle rovine con la nostra guida VIKO che ci spiega il significato e lo scopo di ogni sasso e di ogni angolo. Il tutto arricchito dalle notizie storiche degli ultimi Inca fino a TUPA AMARU I ultimo imperatore.

MACHU PICCHU rappresenta il penultimo sito dove gli Inca si sono nascosti nella loro ritirata davanti alla conquista spagnola. Da qui, l’ultimo imperatore è andato a BILCA BAMBA (chiamato dagli spagnoli con l’attuale nome di ESPIRITU PAMPA) dove è stato catturato e giustiziato in piazza a CUZCO.

Terminato il giro VIKO ci saluta e ritornerà a Cuzco, mentre noi continuiamo a gironzolare nel sito e a scattare foto approfittando del sole. Verso le 15.00 ci dirigiamo all’uscita per inderogabili esigenze fisiologiche e, dopo avere mangiato un paio di panini che ci eravamo portati al seguito, cominciamo la discesa a piedi. Lungo il percorso vediamo un colibrì ma a un certo punto comincia a piovere e continuerà fino a che non arriveremo in paese, tutti bagnati dalle cosce in giù. Una bella doccia e cena ristoratrice per concludere una bellissima giornata.

19/02/16 VENERDì

Dopo essersi svegliati con calma dopo due settimane di sveglie prestissimo, ci dirigiamo alle terme dove restiamo a mollo nell’acqua calda per un paio di ore. All’uscita ci coglie un acquazzone che lasciamo passare per poi fermarci a mangiare qualche cosa. Facciamo un pò di shopping e poi recuperati i nostri zaini, ci dirigiamo alla stazione e il trenino ci riporta ad OLLANTAYTAMBO. Appena scendiamo, non mancano le proposte di autisti che si propongono per accompagnarci a CUZCO per 15 soles a testa. Il turista è una vera miniera d’oro e un sacco di attività ruotano attorno a loro. Nel collectivo (il nome dei pulmini turistici) c’è un altro ragazzo italiano originario di Avezzano che ora vive per lavoro in Belgio. E’ da diverso tempo che è in giro un po’ da solo un po’ in compagnia e ci racconta un po’ delle sue esperienze. Quanto è vario il mondo.

Arrivati a CUZCO ci separiamo e ceniamo in Plaza de Armas, prima di ritornare all’hotel dove due giorni prima avevamo lasciato le nostre valigie.

20/02/2016 SABATO

Nella mattinata visitiamo il quartiere di CUZCO chiamato SAN BLAS. È una zona un pò di tendenza e artistica, con vicoletti stretti e tanti b&b. Ci sono anche qui diversi negozietti di rivendita di artigianato locale. Visitiamo una galleria d’arte dove sono esposti dei bellissimi tappeti le cui rappresentazione sono di espressione custa con un caleidoscopio di colori. L’artista è MAXIMO LAURA. Molto bravo ma il costo non è per le nostre tasche.

Visitiamo il MUSEO HISTORICO REGIONAL in cui sono esposte delle interessanti foto che mostrano MACHU PICCHU al momento della scoperta (1911) e dopo l’opera di restauro. Era veramente camuffata nella jungla.

Ci tocca poi abbandonare CUZCO e, raggiunto l’aeroporto, prendiamo un volo interno per tornare al punto di partenza, LIMA.

21/02/2016 DOMENICA

Alle 9.00 ci preleva la guida che ci porterà in giro per Lima e ci dà alcune informazioni sulla città.

· LIMA è costituita da 46 quartieri ognuno con il suo sindaco che fa capo ad un sindaco capo che viene eletto per 4 anni;

· Il presidente si elegge per 5 anni e hanno una camera dei deputati con 130 membri;

· Nelle città ci sono enormi quantità di poliziotti che rendono la citta più tranquilla. Soprattutto sono donne perché più difficili da corrompere.

· Nelle case, sui muri di cinta c’è sempre del filo spinato elettrificato che veniva messo una volta ma ora non è più permesso visto che la città è più tranquilla;

· Mangiano molto a colazione e a pranzo ma la sera quasi nulla;

· Fanno 6 anni di scuola primaria, 5 di secondaria e poi a 16 anni cominciano l’università.

· Nei luoghi pubblici è sempre indicato il punto più sicuro in caso di terremoto, abbastanza frequenti, e il numero massimo di persone che possono stare in una stanza in modo da rendere sicura l’evacuazione.

Visitiamo il parco dell’amore nel quartiere di MIRAFLORES.

Visitiamo PIAZZA S.MARTIN ed entriamo all’Hotel BOLIVAR in cui c’è una splendida cupola liberty in vetro. Subito dopo visitiamo l’edificio che ospitava il vecchio ministero degli esteri con uno splendido cortile interno e terrazzo in legno intarsiato.

Visitiamo il MUSEO DEL CACAO in un angolo di PLAZA DE ARMAS dove si sta svolgendo il cambio della guardia a cavallo. Un vero spettacolo che si ripete nella prima e ultima domenica mattina di ogni mese.

Oggi a presenziarla c’è il primo ministro oltre ad un enorme spiegamento di forze di polizia.

Salutata la guida andiamo a pranzare al ristorante POPULAR (molto carino) al centro LARCOMAR. Ci facciamo l’ultimo PISCO SOUR poi alle 18.00 ci rechiamo in aeroporto dove alle 20.25 partiremo per tornare in Italia alla fine di una bellissima vacanza.

Perù Responsabile è un’agenzia che organizza tour appoggiandosi a gente del posto che così lavora come guida. Inoltre con una percentuale dell’incasso, appoggia alcuni progetti di riqualificazione e sostegno locale. Ad esempio il museo ANTONINI e altre attività.

VALORE DEL SOL: 3.48 SOL = 1 DOLLARO

Riferimenti delle varie guide che ci hanno accompagnato. vPaul.mostacero@gmail.com (fuoristrada fino ad AREQUIPA) – Florez11@hotmail.com (VIKO – CUZCO E MACHU PICCHU)



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