Perù e Galapagos

In giro tra Pisco, Lima, Cusco e poi un tuffo nell'arcipelago
Scritto da: alecocca
perù e galapagos
Partenza il: 19/07/2013
Ritorno il: 03/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Partecipanti: 2 persone (coppia).

Periodo: 19 Luglio – 3 Agosto 2013.

Costo complessivo per due persone: 6.500 Euro.

Voli:

DELTA Malpensa-Atlanta-Lima (prenotato con http://it.delta.com)

DELTA Quito-Atlanta-Malpensa (prenotato con http://it.delta.com)

TACA INTERN. AIRL. Cusco-Lima-Quito (prenotato con www.edreams.it)

TAME Quito-Guayaquil-Galapagos(Baltra) (prenotato con www.edreams.it)

TAME Galapagos(Baltra)-Guayaquil-Quito (prenotato con www.edreams.it)

Autobus:

CRUZ DEL SUR Lima-Pisco e Ica-Cusco (prenotato con www.cruzdelsur.com.pe)

Pernottamenti:

Lima Casa Serena (prenotato con www.booking.com)

Pisco Hostal Tambo Colorato (www.booking.com)

Ica Hotel Villa Jazmin (www.booking.com)

Cusco Wifala Thematic Hotel Boutique (www.booking.com)

Aguas Calientes Wachuma B&B (www.booking.com)

Quito Hotel Boutique Portal de Cantuña (www.booking.com)

Tour Galapagos Tour di 5 giorni/4notti parte su Isabela e parte su S.Cruz con pernottamenti

sulle isole (prenotato con www.galapagosislands.com)

NOTE

Una menzione particolare meritano l’albergo di Cusco e quello di Quito, molto belli e con ottimo rapporto qualità/prezzo. In generale il costo del pernottamento è molto basso e già con 40/50 dollari a camera in due si ha una sistemazione più che confortevole; noi abbiamo soggiornato in posti con meno di 25 dollari a notte per una camera pulita con bagno e prima colazione.

Alle Galapagos molti pensano (anche noi prima di informarci) che l’unico modo per visitarle sia con crociere molto costose (tanto per dare un’idea, una crociera per 4gg/3notti costa dai 1.000 dollari/persona per imbarcazioni piccole tipo peschereccio con 4-10 cabine, ad oltre 4.000 dollari/persona per piccole navi con 50-100 cabine); in realtà si possono benissimo visitare soggiornando nelle strutture alberghiere presenti sulle isole ed evitando oltretutto disagi per chi, come mia moglie, soffre il mal di mare; noi abbiamo speso circa 500 dollari a testa tutto compreso (pernottamenti in pensione completa, trasferimenti interni e da un’isola all’altra, ingressi con guide naturaliste per tutte le escursioni) e abbiamo visto tutti gli animali possibili!

Del costo complessivo del viaggio esattamente due terzi è stato il costo di tutti i voli; per il resto il costo della vita in Perù e anche in Equador è molto basso.

Vaccinazioni:

Nessuna richiesta né fatta.

Clima:

Perù: sulla costa il clima era fresco la mattina (7/8 °C) e più caldo il pomeriggio (15/20 °C) abbastanza secco; a Cusco era un po’ più freddo la mattina (5 °C) mentre il pomeriggio con il sole si arrivava anche a 16 °C, se coperto invece 10/12°C.

Quito: 10 °C la mattina e 16/18 °C il pomeriggio.

Galapagos: temperatura stabile sia di notte che di giorno sui 20 °C, quasi sempre nuvoloso ma senza pioggia.

Ci siamo organizzati vestendoci a cipolla: comunque un consiglio che ci sentiamo di dare è di portare una buona giacca a vento ed un pile pesante che saranno utilissimi.

Trasporti locali:

In questi paesi i trasporti pubblici non sono sviluppati e si utilizza molto il taxi che ha un costo piuttosto basso (una tratta in città può costare da 1 a 5 dollari). Consigliamo vivamente di utilizzare, soprattutto nei trasferimenti dall’aeroporto al centro città, compagnie di taxi ufficiali i cui uffici prenotazione si trovano sempre all’interno degli aeroporti (per evitare di incappare in taxi falsi che derubano i turisti). In questo viaggio però non ci siamo fatti mancare nemmeno gli autobus locali e i “collettivos”, una sorta di pulmini privati con costi irrisori (anche mezzo dollaro a testa per tratte di mezz’ora).

Per raggiungere Aguas Calientes punto di partenza per l’escursione al sito di Machu Picchu abbiamo prenotato il biglietto del treno sul sito della compagnia ferroviaria peruviana (www.perurail.com).

Il biglietto dell’autobus da Aguas Calientes a Machu Picchu invece si acquista direttamente ad Aguas Calientes alla stazione di partenza (19 dollari/persona).

Biglietto per sito archeologico di Machu Picchu:

Acquistato on-line sul sito del ministero della cultura del Perù (www.mcultura.gob.pe). E’ utile acquistarlo con anticipo soprattutto per chi volesse fare anche la salita al Huayna Picchu (un cucuzzolo dal quale si ha una vista ancora più bella del sito archeologico e delle montagne che lo circondano) in quanto c’è un numero massimo di visite per fascia oraria e conviene prenotarlo per tempo (costo biglietto Machu Picchu+Huayna Picchu 152 Soes per persona); tenete presente che sarà necessario fornire tutte le informazioni del passaporto già in fase di prenotazione, inoltre il passaporto è richiesto al controllo di accesso al sito per cui non scordatevelo in albergo.

Pasti:

Il costo della vita in Perù soprattutto, ma anche in Equador, è inferiore al nostro; in Perù si può pranzare o cenare tranquillamente con l’equivalente di 5/8 euro a testa; in Equador con poco di più.

Guide:

Abbiamo utilizzato la Lonely Planet del Perù e la Lonely Planet dell’Equador: devo dire che non le abbiamo sfruttate molto perché facendo diverse escursioni organizzate non sono state necessarie. Abbiamo utilizzato più quella dell’Equador per organizzare la visita nella capitale Quito.

Varie:

Corrente: in Perù 230 volt 50 Hz (come da noi) con prese tripolari che van bene sia per spinotti di tipo americano (contatti piatti) sia per quelli italiani (contatti tondi); in Ecuador invece la tensione è 110 volt 50 Hz con prese di tipo americano (contatti piatti).

Moneta: in Perù c’è il Sole (oggi un euro equivale a circa 3,6 Soles) ma accettano ovunque anche i dollari americani; l’Ecuador non ha una propria moneta ed utilizza il dollaro americano. Noi ci siamo portati dollari in contanti che abbiamo poi parzialmente cambiato in Soles, trovando dobbiamo dire sempre cambi molto buoni, persino negli aeroporti.

Diario di viaggio.

Venerdì 19 Luglio (volo)

Partenza di mattina da Malpensa con volo Delta Airlines con scalo ad Atlanta ed arrivo a Lima in tarda serata verso le 23. Aereo pulito senza schermo personale e con pasti buoni e frequenti. Unico problema i tempi per il controllo immigrazione negli Stati Uniti che ci hanno quasi fatto perdere la coincidenza per Lima (avevamo solo 2 ore tra un volo e l’altro). Noi l’abbiamo scoperto per caso, ma anche quando si effettuano scali tecnici nel territorio USA è necessario aver fatto prima di partire (almeno 3 gg prima!) la procedura per l’autorizzazione all’ingresso il cosiddetto ESTA (https://esta.cbp.dhs.gov/esta) pagando 14 dollari a persona.

All’arrivo a Lima avevamo chiesto all’hotel Casa Serena di mandarci un taxi concordando, via email, il costo di 20 dollari. Arrivati in hotel, abbiamo avuto un po’ freddo ma adeguatamente vestiti e molto assonnati abbiamo subito preso sonno.

Sabato 20 Luglio (Lima – Pisco)

Sveglia non troppo presto, verso le 8, colazione (nulla di che) nella guest house e giro veloce nel quartiere di Miraflores. Pranzo in uno dei tanti ristorantini con vista sull’oceano e ritorno alla Guest House. Ci siamo fatti chiamare un taxi che ci accompagnasse alla stazione degli autobus della Cruz del Sur dove avevamo prenotato la tratta Lima-Paracas (circa 4 ore). Gli autobus di questa compagnia (biglietti prenotabili on-line) sono molto belli con tanto spazio sia in prima che in seconda classe: in prima classe addirittura ci sono poltrone reclinabili che diventano quasi dei lettini; a bordo vengono serviti colazione/pranzo/cena, a seconda degli orari.

La stazione della Cruz del Sur di Lima sembra un piccolo aeroporto con tanto di check-in e controlli al metal detector.

Alla stazione di Paracas ci attendeva il taxi prenotato via email (20 soles) tramite l’ostello di Pisco dove avremmo pernottato. Arrivati a Pisco abbiamo fatto un breve giro a piedi nel centro storico, fermandoci in un supermarket per comprare dell’acqua e della frutta che abbiamo mangiato poi in camera. I centri storici sono tutti di architettura coloniale con una grande piazza quadrata, la Plaza de Armas, e vie con edifici colorati e balconi di legno.

Domenica 21 Luglio (Isole Ballestas – Riserva di Paracas – Ica)

Tramite la gentilissima signora Carla, proprietaria dell’ostello, abbiamo prenotato l’escursione della mattinata alle isole Ballestas e del primo pomeriggio alla riserva di Paracas (costo di circa 80 soles a testa). Fatta la colazione, dopo poco ci passa a prendere, direttamente in albergo, il pulmino che ci porta al porto di Paracas dove partiamo a bordo di un motoscafo. Le Ballestas sono una riserva naturale, sono isole disabitate prevalentemente rocciose dove nidificano molte specie di uccelli marini tra cui anche una specie di pinguino molto piccola; ci sono poi colonie di leoni marini. Il giro è rigorosamente solo a bordo del motoscafo in quanto non è consentito scendere a terra. Dapprima si passa vicino al cosiddetto Candelabro, un disegno scavato nella roccia di un’isola, alto qualche decina di metri e raffigurante un candelabro; l’origine non è nota ma si ipotizza che sia vecchio di qualche secolo.

Dopo circa mezz’ora di navigazione arriviamo all’arcipelago di queste isolette; lo spettacolo è sorprendente, sono completamente ricoperte da uccelli e sulla parte più bassa ci sono tantissimi leoni marini che riposano sdraiati sulle rocce. Dopo circa un’oretta attorno a questi isolotti torniamo al porto dove ci aspetta un altro pulmino per la visita alla riserva di Paracas.

Anche questo tour non ci delude, visitiamo quest’area desertica a sud del paese stretta tra l’oceano Pacifico e le Ande con scogliere mozzafiato e colori bellissimi: vediamo anche una specie di piccoli condor sorvolare il cielo in prossimità della costa. Pranziamo in un ristorantino a base di Ceviche (piatto tipico della costa peruviana con pesce e frutti di mare marinati nel succo di limone), in un bellissimo paesino di pescatori all’interno della riserva. La visita si conclude con un piccolo museo, e poi rientro a Pisco. Di nuovo taxi fino alla fermata dell’autobus, stavolta di linea, che in circa un’oretta e mezza ci porta alla tappa successiva del nostro viaggio, la cittadina di Ica. Arriviamo in serata e con un taxi percorriamo i pochi chilometri che il nostro albergo dista dalla fermata. Ceniamo con la frutta che ci era avanzata dalla sera prima, e a letto presto.

Lunedì 22 Luglio (Oasi di Huacachina)

Colazione ottima e abbondante (sarà la migliore di tutto il viaggio). Quindi ci facciamo chiamare un taxi che ci porti all’oasi di Huacachina. Questo è stato forse il punto meno azzeccato del nostro viaggio. C’è questa oasi tra alte dune di sabbia dove è possibile fare anche il sandboard (surf sulla sabbia). Purtroppo l’oasi è stata stravolta dalla costruzione di alberghi e ristoranti tutto attorno ed il risultato è che pare di essere attorno ad uno stagno; sulla cima delle dune si scorgono cisterne-deposito, insomma è tutto poco naturale!

Purtroppo abbiamo prenotato l’autobus notturno che ci porterà a Cusco solo alle sei di sera e in qualche modo cerchiamo di rilassarci fin verso l’ora di pranzo stesi sulla sabbia, all’ombra delle palme. Nel primo pomeriggio ritorniamo in albergo, prendiamo i bagagli e ci facciamo portare in taxi alla stazione della Cruz del Sur. Saliamo sull’autobus alle 18 con arrivo previsto a Cusco il giorno successivo alle 11.

L’autobus è “l’aereo” dei peruviani, che lo utilizzano abitualmente per fare spostamenti su distanze medie e anche lunghe. Il tragitto Ica-Cusco sono più di 600 km che partendo dalla costa pacifica attraversa le Ande fino ad arrivare alla destinazione che si trova sul versante orientale di questa imponente catena montuosa. Abbiamo tenuto acceso il gps della macchina fotografica durante tutto il tragitto per vedere le altitudini toccate e con nostra sorpresa abbiamo poi scoperto di essere arrivati ad oltre 4.600 metri di quota.

Martedì 23 Luglio (Cusco)

Frastornati, con lo stomaco sottosopra e con un ritardo di più di due ore sulla tabella di marcia, arriviamo nella meravigliosa città di Cusco. La città è in stile coloniale con un centro storico stupendo, tante chiese piene di decorazioni quasi barocche. Depositati i bagagli all’albergo (raggiunto in taxi dalla fermata dell’autobus) a piedi torniamo in centro (15 min). I 3.400 metri di quota ci hanno un po’ “tagliato” le gambe, siamo molto stanchi e ancora con lo stomaco disturbato dal lungo viaggio (e soprattutto dalla guida “sportiva” del conducente sui numerosi tornanti!). Ceniamo nella piazza principale sotto un bellissimo porticato in un’ottima … pizzeria!

Torniamo in taxi all’albergo dove andiamo in fretta sotto le coperte. Il personale dell’albergo ci ha fatto trovare la stufetta elettrica accesa e sorpresa … ci portano anche la borsa dell’acqua calda.

Che bella dormita!

Mercoledì 24 Luglio (Maras, Moray e Ollantaytambo)

Colazione ottima dove abbiamo assaggiato un dolce fatto con farina di mais. Prepariamo un solo zaino con poche cose per la visita di domani a Machu Picchu e lasciamo i restanti bagagli in camera (abbiamo prenotato lo stesso albergo anche per la sera del rientro a Cusco). Sempre tramite la gentile signora Carla dell’ostello di Pisco avevamo prenotato una gita per tutta la mattinata a Maras, Moray e Chinchero (costo di circa 50 dollari a testa). Puntuale l’addetta dell’agenzia passa a prenderci alle 8. Iniziamo il giro fermandoci ad un laboratorio di tintura e tessitura della lana di alpaca (compriamo anche una bella coperta di lana) quindi ci spostiamo al sito archeologico di Moray dove gli Inca sperimentavano nuovi tipi di colture (soprattutto di patate). Raggiungiamo quindi le saline di Maras dove purtroppo abbiamo potuto ammirarle solo dall’alto e scattare qualche foto con lo zoom; si tratta di vasche di raccolta ed essicazione dell’acqua salata che sgorga dalle sorgenti sotterranee per recuperarne il sale contenuto. Il pulmino ritorna verso Cusco ma noi ci facciamo lasciare a Chinchero dove con un autobus e un combi (come chiamano i collettivos) raggiungiamo in circa un’ora e mezza il paese di Ollantaytambo. Il paese è molto carino, con tante sorgenti d’acqua che percorrono canali scavati lungo le antiche vie in pietra del borgo. Pranziamo nella Plaza de Armas e nel pomeriggio visitiamo la bellissima fortezza inca arroccata alle spalle del paese (il nome “tambo” vuol proprio dire fortezza). A parte le ripide scale, la visita merita.

Terminata la visita entriamo in un bar vicino al ponte dove ci gustiamo un ottimo “mate de coca“ (una tisana fatta con foglie della pianta di coca) che dicono essere energizzante. Verso le 17 andiamo alla stazione a prendere il treno per Aguas Calientes (circa 3 ore e mezza). Ad oggi il treno è l’unico mezzo per raggiungere Aguas Calientes, se si esclude il famoso percorso Inca Trail da fare a piedi in più giorni. Il treno va molto piano e, scopriremo il giorno dopo con la luce del sole, attraversa la giungla.

Aguas Calientes è un paese nato per fornire alloggio ai turisti in visita a Machu Picchu. Purtroppo come già avevamo avuto modo di verificare con il costo del treno (100 dollari a testa andata e ritorno), tutto ciò che ruota attorno al sito di Machu Picchu è molto più costoso: l’albergo pagato quasi 50 dollari è un ostello davvero minimale; andiamo ad acquistare i biglietti del pulmino che ci avrebbe portati l’indomani mattina al sito (circa 20 minuti di tragitto) e lo paghiamo ben 19 dollari a testa!

Mettiamo la sveglia per le 4 e andiamo a dormire.

Giovedì 25 Luglio (Machu Picchu)

Colazione alle 4.30 e veloci a fare la coda per prendere il pulmino e arrivare sul sito prima dell’alba. Arrivati purtroppo il tempo era nuvoloso e piovigginoso, inoltre una foschia nascondeva tutte le rovine. Verso le 10 di mattina la foschia si è magicamente diradata e la fortezza Inca ci è apparsa in tutto il suo splendore. L’abbiamo girata in lungo ed in largo da soli, ed alla fine non ancora contenti abbiamo concordato un’ulteriore visita con una guida (costo di circa 40 dollari) e ne è valsa davvero la pena.

Torniamo ad Aguas Calientes, recuperiamo il bagaglio e via con il treno, stavolta con destinazione Poroy (capolinea della ferrovia, a qualche chilometro da Cusco). Durante il tragitto il treno passa attraverso una valle in piena giungla con una vegetazione lussureggiante e particolare. Avevo infatti omesso di dire che Machu Picchu si trova a circa 2.400 metri di quota, quindi ad un’altitudine inferiore a Cusco, sul versante delle Ande che scende verso la foresta amazzonica. La vegetazione è già quella tipica della giungla.

A Poroy prendiamo il taxi che ci riporta a Cusco. Cena nella piazza principale e a letto presto.

Venerdì 26 Luglio (volo per Quito)

Partenza con il volo delle 7 del mattino da Cusco a Quito con scalo a Lima. Arrivati all’aeroporto di Quito prendiamo il taxi (26 dollari) per il centro storico di Quito (quasi due ore di tragitto). Abbiamo prenotato l’albergo proprio dietro Plaza San Francisco, il cuore del centro storico che è oltretutto patrimonio dell’UNESCO.

Ci accomodiamo in questo bellissimo albergo ricavato da un’antica casa coloniale completamente ristrutturata. Chiediamo al gestore di prenotarci già il taxi di domani per l’aeroporto. La sera facciamo un giretto nel centro storico e ci fermiamo a cena in un locale proprio nella piazza San Francisco.

Il centro storico è sicuro anche per la presenza di tantissima polizia, tuttavia ci è stato raccomandato di evitare di girare a piedi dopo le nove di sera, inutile dire che abbiamo seguito alla lettera il suggerimento.

Sabato 27 Luglio (volo per Galapagos)

Sveglia alle 3 di mattina, la signora dell’albergo, gentilissima, nonostante l’ora ci ha fatto trovare nella sala pane, marmellata e caffè caldo.

Arriviamo all’aeroporto, sbrighiamo le formalità per il check-in e sottostiamo ad un controllo bagagli aggiuntivo onde evitare di portare contaminazioni nel paradiso naturalistico delle isole Galapagos. Nonostante alcuni inconvenienti con la compagnia aerea (TAME), il biglietto prenotato con Edreams ci dicono essere una tariffa scontata valida solo per cittadini equadoregni (paghiamo il supplemento ed è tutto risolto; al rientro in Italia abbiamo contattato Edreams che ci ha correttamente rimborsato il costo addizionale), il tempo perso per tutte le pratiche amministrative per pagare la differenza di costo ed una coincidenza persa, riusciamo comunque ad arrivare sull’isola di Baltra dove ci aspetta il mini-tour organizzato di 5 giorni sulle isole.

Passati i lunghi controlli all’arrivo (esattamente come se fossimo atterrati in un altro Stato; le Galapagos fanno parte dell’Equador), troviamo la nostra accompagnatrice. In autobus attraversiamo tutta l’isola di S. Cruz per raggiungere Puerto Ayora dove nel primo pomeriggio parte il nostro motoscafo per l’isola Isabela. Pranzo veloce in un ristorantino al porto, acquataxi che ci porta al nostro motoscafone e via per due ore in aperto oceano a tutto gas fino all’arrivo. Per chi soffre di mal di mare non è proprio il massimo perché il motoscafo viaggia impennato per tutto il tempo con scossoni e sbalzi notevoli.

All’arrivo ci portano a vedere uno stagno con i fenicotteri rosa, spettacolo sublime. In serata cena e poi alberghetto senza troppe pretese.

Domenica 28 Luglio (Tintoretas e centro tartarughe giganti)

Colazione abbondante e trasferimento con pulmino e barca ai vicinissimi isolotti chiamati Tintoretas (a sud di Isabela). Questi isolotti di roccia lavica prendono il nome da piccoli squali che hanno la punta della pinna bianca (da cui il nome in spagnolo); sono abitati da iguane marine, ne abbiamo viste tantissime, anche cuccioli. Poco dopo la guida ci porta a vedere uno stretto canale di roccia dove di giorno riposano proprio questi squaletti che si vedono nelle limpidissime acque nuotare lenti vicino alla superficie. Lo spettacolo forse più bello è vedere centinaia di iguane nere prendere il sole, sono talmente tante che anche lungo il sentiero che si percorre durante la visita occorre far attenzione a non calpestarle (non hanno paura dell’uomo e non si spostano). Terminiamo la visita con uno snorkeling di circa un’ora dove vediamo tantissime tartarughe marine giganti: alcune si riposano sul fondale sabbioso (due/tre metri sotto la superficie) e altre invece nuotano incuriosite accanto a noi.

Torniamo su Isabela, pranziamo in un ristorantino e il pomeriggio che sarebbe libero, visitiamo il centro di tutela della tartarughe terrestri giganti di Isabela: è stato interessante apprendere che questa tartarughe sono di tante specie diverse a seconda dell’isola di provenienza; si sono infatti modificate nel corso di milioni di anni partendo dalla stessa specie.

Le tartarughe vengono fatte riprodurre in cattività e poi liberate nelle isole di provenienza una volta raggiunta una dimensione tale da non poter più essere attaccate da predatori. Vivono fino ad oltre 150 anni e possono superare i 250 kg di peso.

Terminata la visita torniamo in albergo facendo una bellissima passeggiata sulla spiaggia bianchissima.

Lunedì 29 Luglio (Trasferimento a S. Cruz e centro tartarughe giganti)

Sveglia presto (5.30 di mattina) e trasferimento all’isola di S. Cruz. Colazione all’arrivo e visita al Centro Darwin. In sostanza il centro è analogo a quello di Isabela dove si possono vedere le tartarughe dall’incubazione artificiale delle uova, di varie età ed adulte; la guida ci spiega molte cose anche delle teorie di Charles Darwin.

Pranzo e escursione alle Grietas, una formazione rocciosa che si presenta come un piccolo canyon con in fondo l’acqua; è possibile fare il bagno ma l’acqua è molto fredda.

Cena e rientro in albergo a Puerto Ayora.

Martedì 30 Luglio (Terre alte di S. Cruz, riserva El Chato e tunnel di lava)

Colazione e partenza per le terre alte di S.Cruz dove è possibile vedere le tartarughe giganti in libertà; è molto più bello che vederle in un recinto!

Terminata la visita, la guida ci porta ai tunnel di lava, delle gallerie naturali sotterranee formatesi dopo il raffreddamento delle colate laviche che hanno formato le isole.

Cena in un ristorantino moto carino di Puerto Ayora (avevo scordato di dire che è il principale centro abitato delle isole Galapagos).

Mercoledì 31 Luglio (Volo per Quito)

Colazione, trasferimento in aeroporto e arrivo a Quito nel primo pomeriggio. Taxi per il centro, ritorniamo nel nostro solito hotel proprio dietro Plaza S. Francisco. Ceniamo in un fast-food di carne alla griglia poco distante da Plaza S. Francisco (in un’altra piazza della quale non ricordo il nome).

Giovedì 1 Agosto (Quito e volo per Atlanta)

Colazione ottima in albergo e giretto per il centro storico di Quito con le indicazioni della guida della Lonely. Visitiamo la bellissima chiesa della Compagnia di Gesù: impressionante per la ricchezza degli interni con dorature in oro zecchino ovunque.

Percorriamo la caratteristica via La Ronda piena di negozietti di artigianato e di ristoranti. Terminato il giro torniamo a pranzo nel ristorante in Plaza S. Francisco (proprio sotto la terrazza antistante la chiesa).

Trascorriamo le ultime ore prima della partenza in albergo dove la proprietaria (di origini italiane) ci ha gentilmente lasciato la stanza tutto il pomeriggio.

Taxi per l’aeroporto dove abbiamo il primo volo per Atlanta che parte alle 23.

Venerdì 2 Agosto (Aeroporto di Atlanta)

Vi chiederete perché menzioniamo anche l’aeroporto di Atlanta, non certo per le 12 ore di attesa della coincidenza per Malpensa!

Atlanta è la città della Coca Cola e ci eravamo informati per capire se valesse la pena andare a visitare l’omonimo museo; varie recensioni su internet ci hanno dissuaso, sembrava che l’unica cosa interessante fosse la possibilità di gustare la famosa bevanda in tutte le decine di varianti di gusto disponibili solo negli Stati Uniti.

Beh, non abbiamo rimpianto la scelta perché in aeroporto, nella zona ristoranti dell’area di attesa degli imbarchi internazionali, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di avere lo stesso tipo di distributore con possibilità di riempire il bicchiere gratuitamente tutte le volte che si vuole.

Stanchi per tutti questi trasferimenti ci accingiamo a prendere il decimo e ultimo aereo del viaggio! Arriveremo domani mattina alle 9 a Malpensa.

Conclusioni.

Questo viaggio è stato bello, forse un po’ impegnativo da organizzare ma una volta sul posto è andato tutto bene e nonostante i vari trasferimenti non è stato per nulla stancante.

Forse il Perù più delle Galapagos ci ha lasciato il ricordo più bello!



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