Parigi insolita tra impressionisti e Tour de France

Una meta classica con una sorpresa: la vittoria di un italiano al Tour de France
Scritto da: luxocchio
parigi insolita tra impressionisti e tour de france
Partenza il: 27/07/2014
Ritorno il: 02/07/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Parigi: meta classica con una sorpresa, la vittoria di un italiano al Tour de France

Domenica 27 luglio 2014

Quando abbiamo prenotato i biglietti Rayanair alcuni mesi fa, non avevamo previsto di assistere alla volata finale

Del Tour de France del nostro ciclista italiano Nibali. Ma così è stato! Siamo arrivati a Parigi domenica mattina e dopo aver girovagato un po’ , ci siamo posizionati lungo le transenne di Rue de Rivoli in attesa della grande festa. Perché così è stata. Una lunghissima carrellata di automobili trasformate in spot pubblicitari dagli sponsor del tour che hanno sfilato lungo i viali suonando clacson, musiche a tutto volume. Tra i tantissimi abbiamo scorto anche l’auto di Rai Sport che trasmetteva la diretta per l’Italia! Alla fine sono arrivati i mitici ciclisti, in volata, accompagnati da grida di incitamento e tra loro… ecco la maglia gialla! Nibali! Ben sette volte sono passati dalla nostra postazione, per poi terminare la volata sugli Champs Elysées.

La sera ci siamo diretti verso La Torre Eiffel, che è già uno spettacolo mentre ci si avvicina, e pazientemente ci siamo messi in coda, mentre il sole stava tramontando. I biglietti per il secondo costano 9 euro gli adulti e 7.50 euro i ridotti fino a 18 anni, ma ne vale la pena.

La Torre Eiffel è stata realizzata nel 1889 in occasione della Esposizione Universale su progetto e calcoli statici dell’ingegnere di Eiffel. Alta 307 metri, è composta da 15000 travi d’acciaio ed è tenuta insieme da 2 milioni e mezzo di bulloni e pare sia il monumento più visitato al mondo.

Abbiamo raggiunto il secondo piano con le luci della città già accese, ovviamente con l’ascensore. Che meraviglia!

Un panorama mozzafiato. Alle 23 in punto, con un ohhh della folla, si sono accese le luci intermittenti e scintillanti che per 5 minuti hanno illuminato la tour: sembrava di essere su un’astronave. Scesi al primo piano, quella temeraria di mia figlia ha letteralmente passeggiato nel vuoto: piattaforme trasparenti posizionate agli angoli permettevano di vedere giù. Solo per chi non soffre di vertigini!

Ultime foto dai giardini del Trocadéro, famosi per la meravigliosa Fontana di Varsavia.

Lunedì 28 luglio

Mattinata al Louvre! Per fortuna il giorno prima avevamo acquistato il pass di due giorni (42 euro a testa, gratis per i giovani) presso l’ufficio turistico nei pressi di rue de Pyramides. Questo pass dà diritto all’ingresso a numerosissimi musei e, a volte, ad un accesso preferenziale, come al Louvre.

Ci si passerebbe una vita in un posto simile, ma il tempo è tiranno, e nonostante sia la seconda volta che visitiamo il museo, abbiamo scelto di andare alla ricerca delle opere più famose, che viste a distanza di anni, suscitano ancora molta emozione. Siamo rimasti stupiti dalla sete di conoscenza di nostra figlia adolescente, che quasi annoiata quando era bimba, ha dimostrato di apprezzare molto le opere esposte, soprattutto quelle studiate al liceo. Perciò abbiamo cercato e ammirato: il Codice di Hammurabi, il colosso di Ramesse II, Amore e Psiche, l’incoronazione di Napoleone, la Vittoria di Samotracia, la vergine delle rocce di Leonardo Da Vinci, il San Sebastiano del Mantegna, la Venere di Milo e ovviamente la Gioconda, tanto amata soprattutto… dai Giapponesi! Sgomitavano, pestavano piedi, scattavano foto a raffica, incuranti degli altri turisti vicini. Mah ! Chi li capisce!

A piedi ci siamo diretti verso l’Ile de la Cité, dove la vista della cattedrale di Notre-Dame è sempre emozionante. Notre Dame è lunga 135 metri, larga 48 e alta 35. Proseguendo verso l’organo, il più grande d’Europa, la luce si fa più forte. I rosoni sono dei libri in vetro: si ammirano le storie del Vecchio Testamento, santi, vergini, demoni e tutto quanto serviva ad educare alla religione il popolo che non sapeva leggere.

Qui l’ingresso è gratuito. Con il pass invece siamo entrati nelle torri dove, con una scala a chiocciola di 387 gradini, abbiamo raggiunto la Galleria delle Chimere e i famosi Gargouille, mostri fantastici per la verità un po’ spettrali e inquietanti, che riportano alla triste storia di Quasimodo, il gobbo di Notre- Dame.

D’obbligo è stata la visita alla S.Chapelle fatta costruire da Luigi IX per custodire un pezzo della Croce Santa. Gioiello dell’architettura gotica, è suddivisa in due parti: quella bassa era il luogo di preghiera del popolo, mentre quella alta ospitava la famiglia reale e i nobili. Una luce colorata filtra attraverso splendide vetrate che raccontano una Bibbia per immagini.

Sempre sull’isola si trova La Conciergerie originariamente parte del palazzo di Re Filippo IV, poi convertita in prigione. I prigionieri furono sia prigionieri comuni sia prigionieri politici. Così come altre prigioni dell’epoca, il trattamento dei detenuti dipendeva dalla loro ricchezza, dal loro status sociale e della loro conoscenza. La prigione della Conciergerie veniva considerata, durante il Terrore, l’anticamera della morte. Pochi ne uscivano liberi. Tra gli altri detenuti illustri si ricordano la regina Maria Antonietta, Danton, , Antoine Lavoisier e Maximilien Robespierre.

Per sfruttare al meglio il pass, abbiamo rinunciato volentieri a qualche riposino, concentrandoci sulle visite che avevamo a disposizione. Abbiamo scelto di visitare il quartiere latino sulla RIVE GAUCHE, il quartiere intellettuale, artistico e bohémien, in quanto la riva sinistra della Senna è sempre stata storicamente al centro della vita letteraria, universitaria (Sorbona) ed artistica (Quartiere latino, Montparnasse), mentre la RIVE DROITE, si trova a nord della Senna.

Passando per la famosa università de La Sorbonne, siamo entrati nel maestoso Pantheon, per la verità molto simile al nostro monumento romano. Nato come chiesa, il Pantheon è riconosciuto fin dalla Rivoluzione Francese, come tempio dedicato ai grandi nomi che hanno segnato la storia di Francia: Voltaire, Rousseau, Victor Hugo, Zola, Pierre e Marie Curie, Dumass, Lagrange, Carnot e Braille, quello dell’alfabeto. Sono tutti sepolti nella cripta.

Al centro del Pantheon c’è un meccanismo, purtroppo in questo momento in restauro perciò non visibile, formato da una pesante sfera di acciaio appesa ad un cavo che riproduce l’esperimento del pendolo di Foucault, che nel 1851 ha dato prova della rotazione terrestre.

Martedì 29 luglio

Oggi Versailles! Coda chilometrica per entrare, ressa nelle sale… un vero supplizio.

Gioiello nato dai capricci di Luigi XIV, soprannominato il Re Sole, la Reggia di Versailles, diventa il riflesso della potenza e delle vittorie di questo sovrano che governò per 72 anni. Soffriva di manie di persecuzione e grandezza: si trasferì a Versailles perché a Parigi vedeva congiure da parte dei nobili. Ogni angolo è grandioso, ma sicuramente il luogo più suggestivo è la galleria degli Specchi, 357 specchi, 80 metri di lunghezza, che risplende nella luce riflessa dai suoi tanti specchi e nella bellezza dei suoi stucchi . Anche i giardini sono straordinari.

Ritornando a Parigi con la RER, abbiamo scorto il pont de la Granelle, dove si trova la copia della Statua della Libertà.

Ci siamo poi diretti alla tomba di Napoleone, posta nella cupola di Les Invalides. La bara è realizzata in porfido rosso posto su piedistallo verde e circondato da dodici enormi “Vittorie” scolpite che simboleggiano le campagne militari dello stesso Napoleone.

Abbiamo continuato il nostro tour nel suggestivo museo d’Orsay e con il pass salta coda siamo entrati velocemente nella vecchia stazione, dove sono esposte molte opere d’arte tra cui i quadri degli impressionisti più famosi: ”Colazione sul prato” di Manet, “Bal au moulin de la Galette” di Renoir, “Due donne tahitiane” di Paul Gauguin, “Autoritratto” di Van Gogh, “La stanza di Van Gogh ad Arles”, “ I papaveri “di Monet, “I giocatori di carte” di Paul Cezanne e molti altri. Semplicemente stupendi.

Mercoledì 30 luglio

L’ultimo giorno! Accusiamo un po’ di stanchezza ma continuiamo il nostro tour con meta a Montmartre, il quartiere degli artisti. La basilica du Sacré-Coeur è un vero gioiello, sia fuori che dentro. Nella Place du Teatre si trovano numerosi ritrattisti e a due passi da qui nostra figlia non ha saputo rinunciare a l’ Espace di Salvador Dalì, una mostra permanente del grande artista.

Scendendo verso il centro, abbiamo trovato il famoso Il Moulin Rouge, molto noto per le sue follie ma poco attraente.

Prima di dirigerci a prendere il bus navetta per l’aeroporto (anche qui coda lunghissima), abbiamo dato un’occhiata all’ Avenue des Champs Élysées e sullo sfondo l’Arc de Triomphe.

Che dire di più: Parigi sarà una meta classica ma è davvero emozionante.

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