Parigi in autunno

Come sfruttare al meglio un weekend lungo quattro giorni. Vietato perdere tempo
Scritto da: gufinitpc
parigi in autunno
Partenza il: 11/10/2012
Ritorno il: 14/10/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Bonjour amis! Noi siamo Federica e Dario, due turisti per caso calati in veste parigina. Baschetto alla francese e baguette annessi. Come vivere al meglio le meraviglie della Ville Loumiere, che – si sa – sono davvero numerose, avendo a disposizione un weekend lungo di quattro giorni senza sprecare nemmeno un secondo? Ecco qui la risposta. Voilà!

Giorno 1

Partiamo da Milano Malpensa con un volo Easyjet prenotato mesi prima e, quindi, molto economico e sbarchiamo all’aeroporto Charles De Gaulle in tarda mattina. E’ giovedì e abbiamo davanti a noi un bel weekend nella capitale. Grazie ad una guida Lonely Planet siamo ben consci del fatto che non si riuscirà a vedere tutto, ma grazie ad una tabella di marcia ben organizzata e prefissata, vi assicuriamo, nulla è impossibile. Con un comodo treno Rer preso direttamente in aeroporto (costo 11 euro a testa), arriviamo in centro molto presto. Scendiamo alla fermata Gare Du Nord e con poche altre fermate di metropolitana (veramente molto affollata, ma altrettanto efficiente) raggiungiamo Brochant, corrispondente alla zona del nostro hotel. Siamo ai confini del quartiere Montmartre e alloggiamo in un modesto ma confortevole albergo: Hotel Paris 121. La zona è veramente comoda, in pochi minuti di metropolitana si arriva in centro. Lasciamo le valigie in camera e ci fiondiamo alla ricerca della nostra prima brasserie. Troviamo un posticino carino in Avenue de Clichy e, attirati dall’atmosfera particolarmente accogliente, entriamo. E’ la brasserie “Libre Echange” e qui ordiniamo le prime prelibatezze tipiche: un entrè (torta al formaggio e prosciutto) e un plat (poullet con patate fritte). Il tutto per 15 euro a testa, beveraggio compreso. Nulla di troppo costoso. Pancia e tasche ringraziano! Quindi, come dicevamo, la metropolitana è risultata un mezzo davvero ottimo per muoverci velocemente tra i punti nevralgici della città. E qui diamo un consiglio: acquistate la Paris Visit Card, che consente di risparmiare sui mezzi pubblici per la quantità di giorni che volete. Noi ne compriamo una valida per 3 giorni al costo di 23 euro. E’ stata davvero utile e comoda. Nel pomeriggio, partiamo quindi alla scoperta della città. Ci catapultiamo nella via forse più famosa e rinomata, dove lo shopping regna sovrano: gli Champs Elisèes! E’ un vialone davvero vasto e lungo, chic e ricco di ogni tipo di esercizio commerciale. Decidiamo di percorrerlo fino a raggiungere l’Arc du Triomphe. Imponente, svetta sulla piazza e per raggiungerlo – ci abbiamo messo un po’ a scoprirlo – c’è un apposito tunnel. Siamo a Parigi, ora ce ne rendiamo proprio conto! Scattate un po’ di fotografie e osservato l’Arco in tutte le sue caratteristiche, si fa ora di cena e, sotto uno scrosciante acquazzone, cerchiamo un posto dove mangiare una buona pizza. Scegliamo la catena “Pizza Pino”, consigliata da altri TpC, e in effetti andiamo sul sicuro. Certo, una margherita a 15 euro ci fa un po’ sorridere, ma siamo sulla via più glamour di Parigi, e lì ogni cosa ha il suo prezzo. Dopo cena, decidiamo di arrivare fino all’altro capo dei Campi Elisi. Eccoci a Place de la Concorde! Immensa col suo noto obelisco, ci dà la buona notte.

Giorno 2

E’ di nuovo giorno a Parigi ed è di nuovo tempo, per noi, di rimetterci in cammino verso le nostre tappe. Questa mattina siamo diretti alla cima della Tour Eiffel. E qui, ecco subito un consiglio importante. Grazie alla nostra fedele Lonely Planet, abbiamo scoperto che la fila per salire è sempre così lunga da far perdere tempo e pazienza ai viaggiatori che vi si imbattono. Ma c’è una soluzione: acquistate i biglietti online! E’ semplice e facile, vi costerà solo un paio di euro in più rispetto al biglietto standard acquistato sul posto, ma vi permetterà di arrivare sotto la Tour all’orario che sceglierete voi e senza spreco di tempo alcuno. Idea che ai nostri occhi è sembrata subito ottima. E così è stato. Arriviamo ai piedi della Torre poco prima delle 11 (sul biglietto preacquistato ci sarà scritto il vostro orario, non modificabile) e con grande efficienza passiamo i tornelli d’ingresso riservati alle prevendite, mentre effettivamente notiamo che la coda normale è sterminata. In pochi minuti arriviamo in cima. Abbiamo scelto di arrivare fino all’ultimo piano e l’altezza è davvero notevole! Circa 300 metri d’aria ci separano dalla terra parigina. E il panorama, grazie anche alla bella giornata di sole, è davvero mozzafiato. Riusciamo a riconoscere diversi monumenti, ripercorriamo col dito tutti gli Champs Elisèes e tocchiamo le vette dei palazzi più alti. Paris, tu es magnifique! Giriamo intorno alla piattaforma e scopriamo che monsieur Eiffel l’aveva trasformata nel suo attico privato. La visita alla Torre dura più o meno due ore, al finire delle quali, affamati, cerchiamo un pranzo che faccia per noi. Siamo fortunati, perché proprio sotto la Torre, lungo la Senna, troviamo “Le bistrot parisien”, una barca trasformata in ristorante, dove pranziamo con un economico, ma gustoso menu self-service per la modica cifra di 15 euro a testa. Ma ricordiamoci che siamo ai piedi della Torre Eiffel: pranzare con questa vista non ha prezzo. Subito dopo pranzo, essendo già sulla sponda della Senna, visto il sole che continua ad accompagnarci, decidiamo di saltare su uno dei famosi bateaux. Quale? Sono tantissimi e offrono tante e diverse soluzioni. Noi optiamo per il “Batobus”, un traghettino coperto da pareti trasparenti (ottimo per godersi ogni scorcio anche dall’acqua) che ha la caratteristica – a differenza delle altre compagnie – di fare tappa. Sono 8 le fermate previste e, con un biglietto giornaliero di 11 euro (gli studenti non pagano), è possibile salire e scendere a piacimento, proprio come fosse un bus. Ci è sembrata la soluzione perfetta perché ci ha permesso di unire due attrazioni della nostra tabella di marcia nello stesso pomeriggio: godersi una crociera sulla Senna e, per mezzo della stessa, continuare comunque a visitare a piedi qualche monumento in città. Passiamo davanti al Musèe d’Orsay, ma noi decidiamo di dirigerci (e quindi di scendere) alla fermata Notre-Dame. La cattedrale è stupenda, ci lascia a bocca aperta al primo sguardo. C’è qualche artista di strada a pochi metri da lei, ma non ci fermiamo, la “Signora” ci ipnotizza. Abbiamo occhi solo per lei. Entriamo e ne visitiamo le parti, bellissimi i mosaici, il rosone e la luce alternata delle navate. Essendo cresciuti a latte e Disney, decidiamo di fare un saluto ai Gargoyle che vegliano dall’alto e di bussare, quindi, alla porta della dimora del noto Quasimodo. Certo, la strada verso l’alto è leggermente faticosa, sono molti gli scalini, ma ne vale decisamente la pena. Bello il panorama, bello toccare queste statue diventate leggenda per grandi e piccoli, bello sapere di essere su uno dei tetti di Parigi. E’ emozione. Da una torre si passa all’altra e c’è anche la possibilità di vedere una delle celebri campane. Quasimodo si nasconde, ma le campane suonano e, nella nostra fantasia, lo immaginiamo all’opera. Scendiamo dalle torri e salutiamo questa magnifica tappa del nostro itinerario. Ci vuole un po’ di dolce nel nostro pomeriggio per ricaricare le batterie. E cosa c’è di meglio di una crepe? Entriamo in una delle innumerevoli brasserie che incontriamo nel nostro viaggio e ordiniamo una crepe alla nutella e una al cioccolato e banane. Qui purtroppo è tutto molto costoso, forse proprio perché siamo ai piedi della cattedrale, quindi spendiamo più del previsto, ma la merenda è stata ottima, ci siamo consolati così. Torniamo alla fermata del “Batobus” e proseguiamo la crociera sulla Senna, fino a tornare al punto di partenza, sotto la Tour Eiffel. E’ ormai quasi ora di cena. Il tempo di scattare qualche fotografia alle prime luci notturne della Torre (di notte è veramente uno spettacolo, fermatevi ad osservarla ad ogni cambio dell’ora, inizierà a brillare come un diamante!) ed ecco che la fame si fa sentire. Decidiamo di tornare a “Le bistrot Parisien”, sapendo che la sera propongono un menu alla carta di cucina tipica, quindi diverso dalle proposte del pranzo. Ordiniamo due zuppe ratatouille a base di carne (agnello e pollo), precedute da un gustoso entrè a base di formaggio fritto, fagioli, patate e bacon. Concludiamo in bellezza con un ottimo macaron al pistacchio e ciliegie, mentre davanti a noi la Torre continuava a brillare. Una cena che ricorderemo per sempre. E consigliamo vivamente la location, oltre che per la vista splendida, anche per il costo: 35 euro a testa circa. Usciti dal bistrot, rimaniamo qualche minuto col naso all’insù. La Torre è splendida, non ci sono altre parole. Pensiamo che, nonostante alcuni monumenti siano famosissimi in tutto il mondo, che anche se ti sembra di conoscerli senza averli mai visti o toccati, trovarti a pochi passi da essi è un istante unico, cristallizzato. E solo quando sei lì, a pochi passi da una struttura come la Tour Eiffel che illumina il cielo di Francia, senti veramente un tuffo al cuore. Perché sei lì, finalmente sei lì per lei, e non altrove a immaginarla. Qualche attimo di magia notturna e anche questa giornata volge al termine. Torniamo in hotel, per ricaricarci e riposare. Domani ci attendono altri pezzetti dell’anima di Parigi.

Giorno 3

Ecco finalmente arrivato il momento di visitare il museo del Louvre! Ci svegliamo abbastanza presto e decidiamo di dedicare l’intera mattinata a questa tappa. In realtà, sappiamo bene, vedremo solo una minima parte, ma sarà un buon motivo per tornarci una prossima volta. Un consiglio fondamentale: stabilite un itinerario preciso, altrimenti il rischio di perdersi e vagare a vuoto per i corridoi immensi del Museo è assicurato! Il biglietto per l’intero museo è inferiore ai 15 euro, ma gli under 26 cittadini UE entrano gratis. Noi decidiamo di dedicarci alla scultura greca e alla zona della pittura italiana. Nike di Samotracia, Venere di Milo e Amore&Psiche di Canova ci entrano subito nel cuore. Una meraviglia. E poi eccoci correre verso l’attrazione forse più scontata, ma pur sempre affascinante: la Gioconda. Vi sembrerà di giocare a rugby con una folla compatta di fotografi schierati davanti all’opera di Leonardo, ma, fidatevi, ne vale assolutamente la pena! Ci colpisce molto il dipinto raffigurante “Le nozze di Cana”, immenso e catalizzante. Il tempo scorre velocissimo e, giusto il tempo di vedere tutto quello che ci eravamo prefissati, ed ecco che arriva ora di pranzo. Ciao Louvre, ci rivedremo sicuramente, questo era solo l’antipasto!

Nel pomeriggio, visitiamo un’altra zona molto particolare: la Conciergerie e la Sainte-Chapelle. Passando per il pittoresco Pont-Noeuf, luogo veramente ideale per scorgere scorci perfetti. La Conciergerie altro non è che il Palazzo di Giustizia, dove si staglia un motto molto caro alla storia dei diritti francesi rivoluzionari: “Libertè, Legalitè, Fraternitè”. Si sente che qui la storia ha lasciato il segno. Entrando in questo complesso, abbiamo accesso alla particolarissima Sainte-Chapelle: trionfo del gotico diffusissimo a Parigi, la chiesa presenta al suo interno tutte le pareti mosaicate, rappresentanti la storia della città. Uno spettacolo di luci e colori. Davvero un posto da non perdere! Il biglietto all’ingresso è inferiore ai 5 euro e, anche qui, gli under 26 cittadini UE entrano gratis.

Si fa ora di cena e, fortuna vuole, che degli amici ci invitino in una zona non ancora visitata: la Bastille. E’ sabato sera e la movida appare davvero movimentata. Tantissimi localini animano la piazza, dove scorgiamo diversi edifici moderni che ospitano uffici. Questa è una zona del business parigino, che, insieme al quartiere ovest della Défense, fa della città un vero centro di affari.

GIORNO 4

E’ l’ultimo giorno e, per combattere la tristezza, decidiamo di gustarci una zona meravigliosa: Montmartre. Come da copione, avendo visto molti film ambientati qui, ci lasciamo ispirare e vaghiamo per le sue vie, andando su e giù per scale e scalette, per scoprire ogni angolo nascosto. Arriviamo alla casa che ha ospitato il primo atelier di Picasso, che emozione! Visitiamo allora la Basilica del Sacre-Coeur (entrata libera), che dal basso ci porta a scalare una bella collina, su cui svetta maestosa. E’ bellissima, sia fuori che dentro. Oggi è una giornata di pioggia e, come Woody Allen fa dire al protagonista di “From Paris with love”, secondo noi Parigi è più bella sotto la pioggia. Montmartre ci affascina, ci fa sentire in un’altra epoca. Ascoltiamo un brano di Yann Tiersen mentre passeggiamo. Come si fa ad andar via da qui? Arriviamo a Place du Tertre, la favolosa piazza degli artisti. Qui si dipinge come si respira. La piazzetta è piena di pittori, quadri, atelier e brasserie tipiche. Ci incanta. Ma, purtroppo, si fa ora di avvicinarci alla stazione, quindi salutiamo questo meraviglioso quartiere, che sembra più un mondo.

Mentre raggiungiamo la stazione, facciamo ultimissima tappa a un altro imperdibile luogo: il quartiere Pigalle. Ecco il Mulin Rouge! Una via all’insegna dei locali a luci rosse, che in effetti contrasta con tutto il resto della città. Scattiamo qualche foto al bel mulino e poi si fa proprio tempo di andare. Il nostro volo Easyjet ci attende in serata. E noi torniamo a casa, con una città in più nel cuore. A bientot, Paris!

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Mona Lisa smile

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Louvre

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Sacro Cuore

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Montmarte, Place du Tertre

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Moulin Rouge, Pigalle

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Tour Eiffel

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Tour Eiffel

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Arc du Triomphe

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Gargoyle, Notre Dame

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Tramonto sulla Senna

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Vista di Parigi dalla Tour Eiffel

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Notre Dame

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Tour Eiffel by night

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Macaron al pistacchio e ciliegia



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