A Parigi fra monumenti, dolci e tea

Una settimana alla scoperta della città e in giro per le mie piccole fissazioni culinarie
Scritto da: pinkopanko
a parigi fra monumenti, dolci e tea
Partenza il: 22/07/2012
Ritorno il: 29/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Si parte intorno a mezzogiorno del 22/07/2012. Ci accompagnano all’aeroporto di Cagliari direzione Parigi-Beauvois. Dopo che i bagagli sono stati misurati e pesati si parte grosso modo in orario e si arriva in Francia con appena cinque minuti di ritardo. Si corre per raggiungere l’autobus per Parigi temendo di far tardi, ma riusciamo senza problemi a fare il biglietto (15 €). Prendiamo posto e siamo in viaggio. Arriviamo a Porte Maillot e ci indirizziamo verso la metro che troviamo dopo un momento di confusione. Dovremmo cambiare metro alla fermata di Charles de Gaulle ma i treni continuano a far scendere i passeggeri ed a non far salire nessuno. Aspettiamo un poco, come vediamo fare anche ai parigini, non capendo cosa dica la voce della metro. Dopo un po’, visto che non riusciamo a ripartire, decidiamo di cambiare itinerario ed arriviamo a Blanche. Da qui a Rue Veron (vicino al “Café des Deux Moulins” dove lavorava Amelie…), dove ci aspettano per il saldo e per consegnarci le chiavi dell’appartamento, sono pochi metri che facciamo di corsa visto che siamo in ritardo. Veniamo qui a sapere che è stato un incidente a complicarci il viaggio in metro.

Prendiamo possesso dell’appartamento e ci sistemiamo. L’appartamento che abbiamo affittato via internet ci delude un po’. Nelle foto non sembrava così angusto e il prezzo era un’offerta che non abbiamo potuto rifiutare. Il tavolino al centro della stanza va ritirato, perché fa parte del mobile letto, per poter tirar giù il letto stesso che occupa tutta la stanza. Il cucinino è proprio un angolo e il bagno, senza bidet, ha il lavabo grande come un piatto, incastrato tra la porta e la doccia. Anche solo lavarsi i denti è piuttosto difficile. Per non parlare della porta. L’appartamento è una struttura indipendente nel cortile di un palazzo e la porta è un finestrone che riusciamo a chiudere solo dopo diversi e difficili tentativi. Alla fine riusciamo ad uscire per fare due passi e cercare un posto per cenare. Ci troviamo a Pigalle, a pochi metri dal Moulin Rouge, dove inizia a formarsi una fila di avventori. Continuiamo la passeggiata per Boulevard de Clichy dove troviamo un ristorante indiano, il “Marinisa”, a prezzo accettabile. Decidiamo di cenare qui. Mentre ceniamo possiamo vedere la fila per il Moulin Rouge allungarsi e superare il punto in cui ci troviamo in direzione di Place de Clichy. Quando usciamo verifichiamo che la fila è davvero lunga e scorre lentamente. Evidentemente i prezzi del Moulin Rouge non scoraggiano i turisti (175 euro..).Si è fatta notte ma riusciamo anche a fare una piccola spesa d’emergenza, per fortuna il Franprix è aperto tutti i giorni fino a tardi. Nei pressi ci sono anche un Monoprix ed un Carrefour, come ci segnala la padrona di casa, che di domenica però sono chiusi. Concludiamo la serata curiosando fra i “negozietti” e i locali di Pigalle…

lunedì

Come d’abitudine, per prima cosa cerchiamo un ufficio informazioni turistiche, nel caso ci sia sfuggito qualcosa. Ce n’è uno proprio in Place du Tertre. Valutiamo che non è distante e ci avviamo a piedi, non sapendo che si tratta di diverse e ripide salite e scalinate. Con l’ultima scalinata entriamo in Place du Tertre. Abbiamo modo di girare per un po’ fra la piazza, la basilica del Sacro Cuore, le bellissime viuzze piene di verde e l’infinita quantità di localini che riempiono piazza ed i dintorni. Facciamo lo slalom fra i numerosi artisti che si offrono per fare un ritratto e quelli che espongono e realizzano i loro lavori. L’ufficio non apre che alle dieci, molto arrotondate. All’apertura scopriamo che non è di alcuna utilità poiché si occupa solo della zona e non dell’intera città. Riprendiamo le scale in discesa, molto meglio… Entriamo alla fermata della metro di Anvers dove facciamo l’abbonamento Navigò settimanale. Ci è sembrato più conveniente (5 euro la tessera con foto più 19 euro circa di abbonamento), per le nostre esigenze, della Paris Visite, e devo dire che lo abbiamo sfruttato più che abbondantemente.

Decidiamo di iniziare il nostro girovagare da Montparnasse partendo dalla torre, passando per i famosi locali “La coupole” e “La closerie des lilas” (e già qui si inizia a capire che Hemingway beveva e scriveva un po’ ovunque per Parigi), la Rue Campagne-Premiére per terminare con una lunga camminata per il cimitero dove cerchiamo le sepolture dei famosi estinti. Mangiamo un panino per strada (qualcuno mangiava sulle panchine del cimitero ma ci è sembrato eccessivo..) e continuiamo per i Jardin du Luxembourg pienissimi di turisti e non solo che passeggiano, prendono l’ombra, oppure il sole, ai bordi del lago ottagonale. Ci soffermiamo ovviamente al Palais du Luxembourg, alla Fontaine Medicis, al gazebo è in corso l’esibizione di un’orchestrina. Da qui ci incamminiamo verso Place St Sulpice. Visitiamo la chiesa e ci godiamo la piazza con l’imponente fontana dei Quattro Vescovi. Prendiamo la metro e sbuchiamo proprio davanti alla chiesa di St Germain des Pres. Nei pressi è possibile trovare alcuni dei locali in cui beveva Hemingway come “Les deux magots”, il “Café de flore”e la “Brasserie Lipp”. Passeggiamo per il Blv St Germain e la medioevale Rue du Dragon. Finiamo per avvicinarci alla Senna all’altezza dell’Ecole Nationale Superieure des Beaux-Arts, nel Quai Malaquais, presso la Passerelle des Arts, piena di lucchetti. È ora di cena e decidiamo di avvicinarci al Quartier Latin che con la metro risulta piuttosto vicino. Troviamo un ristorante all’angolo fra Rue St Severin e Rue de la Harpe, “Le Pre Grill” dove il menù turistico è accettabile. Fortuna vuole che il nostro cameriere parli perfettamente italiano, il padre è calabrese. Finiamo la giornata passeggiando per il Qurtier Latin dato che fa buio ben oltre le 22,00.

Martedì

Ci si sveglia presto per la prima tappa obbligata: Disneyland. Prendiamo la metro 2 sotto casa, da Blanche fino al capolinea Nation, da qui la Rer A in direzione Marne la Vallée (circa 6 euro di biglietto per viaggio), impossibile sbagliare, al capolinea della 2 ci sono persino due ragazzi che forniscono informazioni o aiuto a chi deve viaggiare. Entriamo a Disneyland con il nostro biglietto dell’anniversario dei 20 anni, acquistato su internet, che ci da la possibilità di entrare ed uscire dai due parchi a piacimento. Che dire, è proprio come uno se lo immagina, la musica che ti accompagna continuamente ovunque, tanti negozi di souvenir in tema e locali o chioschi in cui mangiare sparsi un po’ dappertutto. I giochi sono a misura di bimbo, quelli un po’ più “arditi”, che noi facciamo, sono pochi e sono poi delle piccole montagne russe in tema con l’area in cui sono collocati. Evitiamo le file sfruttando il sistema dei fast pass, ed alla fine verso metà pomeriggio, ci riteniamo soddisfatti e ci incamminiamo verso la stazione. Chi ci viene con i figli però non credo che possa limitarsi ad un solo giorno. Il tempo di rientrare, passare da casa a darci una rinfrescata ed è ora di cena che trascorriamo in un ristorante libanese in Blv de Rochechouart, della catena “Dima”.

Mercoledì

Di nuovo sveglia presto e si va in direzione Tour Eiffel. Purtroppo non siamo riusciti a fare i biglietti su internet. Non c’era nessuna disponibilità per l’ascensore, dato che uno era fuori uso, e i biglietti per le scale non si possono acquistare con questa modalità. Quando arriviamo, con la Rer che si ferma proprio li, troviamo già una lunga fila per l’ascensore. Decidiamo di posizionarci nella fila per le scale. La biglietteria fortunatamente apre in orario e la fila dura relativamente poco. Devo dire che il biglietto è più conveniente (circa 11 euro contro i 15 dell’ascensore) e la salita, fatta con calma, non è poi cosi terribile. Inutile dire, però, che trovare l’ascensore per la vetta, al secondo piano, ci riempie di felicità. Vedere la città che pian piano diventa sempre più piccola è piuttosto curioso. Ridiscesi dalla torre ci incamminiamo per i Champs de Mars, in direzione dell’Ecole Militaire. Da qui intravediamo già la cupola del Dome e, passando per la Rue Cler, dove si dovrebbe trovare un mercato interessante, ci indirizziamo verso il complesso de Les Invalides. In realtà la Rue Cler ha diversi negozi ma niente di caratteristico. Entriamo finalmente nel complesso de Les Invalides, ingresso gratuito tranne che per il Dome con la tomba di Napoleone. Attraversiamo il complesso soffermandoci in St Louis Des Invalides, la Cour d’Honneur, dove si trova un’esposizione di cannoni, ed usciamo dall’Hotel des Invalides, nei giardini. Continuiamo la nostra passeggiata per L’Esplanade des Invalides fino a raggiungere la Senna. Grazie alla metro facciamo una puntatina a casa per rinfrescarci e fare uno spuntino e si riprende la via in direzione Arc de Triomphe, con la metro 2 andiamo dritti da Blanche a Charles de Gaulle/Etoile e siamo ai piedi dell’arco. Da qui si diparte la famosa Avenue des Champs Elysées che percorriamo facendo attenzione ad individuare due dei miei miti parigini. Uno è Guerlain, che ha una boutique in questa strada ma che non è la sede principale, l’altro è Ladurée, il cui negozio è in rifacimento e temporaneamente sostituito da un “pop up store”. Non potevo non assaggiare i capolavori di cui ho letto e che ho cercato di riprodurre. Esco dal negozio con una scatolina da sei macaron e due tortine per un valore di oltre 30 euro….le passioni accecano. Continuiamo la nostra passeggiata fino a Place de la Concorde. Da qui pochi minuti in metro e siamo in Rue de Rivoli. Eccoci al Louvre. Temevo che avremmo fatto una fila lunghissima e invece entriamo immediatamente dalla piramide, facciamo il biglietto alle macchine automatiche ed in pochissimo siamo in giro che schiviamo torme di turisti asiatici. Si ha l’impressione che le opere più conosciute, oltre alla Gioconda, siano tutte qui. Usciti dal Louvre decidiamo di cenare con un gelato in un locale proprio li vicino, visto prima di entrare nel museo. Stranamente hanno ritirato i tavolini che avevamo adocchiato perciò giriamo l’angolo dove un cameriere gentilissimo c’informa che a quell’ora servono solo la cena. Per il gelato ci dobbiamo accomodare al bar all’interno. La situazione ci sembra un tantino elegante ma entriamo comunque. Chiediamo indicazioni per il bar ad un inserviente altrettanto gentile che ci scorta al bar. La situazione, il bar con le pareti rosse, le colonne di smalto nero e la musica di sottofondo, ci sembra sempre più elegante e noi ci sentiamo sempre più fuori luogo, sudati e in disordine. Troppo tardi per tornare indietro. Prendiamo il nostro gelato cercando di essere il più possibile disinvolti. Solo quando usciamo, dall’entrata principale, che è inequivocabilmente quella di un cinque stelle, ci accorgiamo che siamo stati all’Hotel du Louvre. Usciti da li, poiché è ancora chiaro, continuiamo la nostra esplorazione per La Madeleine e l’Operà.

Giovedì mattina direzione Versailles

Arriviamo in metro a Invalides dove prendiamo la Rer (poco più di 3 euro per viaggio) per Versailles. Abbiamo i biglietti fatti su internet (passeport 18 euro) per cui facciamo una fila più che accettabile. Visitiamo questa infinita struttura partendo dal castello dal quale usciamo dopo qualche ora ed attraversiamo i giardini a piedi. I giardini sono veramente estesi, anche se molti spazi verdi sono transennati, e se non fosse per il caldo le distanze sono gestibili. Arriviamo al Grand Trianon e poi al Petit Trianon. Prima di tornare indietro ci fermiamo a fare uno spuntino all’ombra. Tornati al castello vorremo passare dal negozio di Ladurée (anche qui!) per acquistare un libro. Purtroppo l’operatore che controlla la fila in uscita ci blocca, non si può tornare indietro, dopo che spieghiamo cosa cerchiamo di fare ci fa passare e possiamo finalmente uscire con il bottino. Si rientra ed il pomeriggio decidiamo di vedere l’Eliseo, che inizialmente confondiamo con il ministero dell’interno. Per fortuna pullulano le guardie che ci indirizzano correttamente. Continuiamo per Rue du Faubourg Saint Honore fino a trovarci di fronte alla Comedie Francaise ed al Palais Royal. Da qui continuiamo per il Beaubourg con il Centre Pompidou, la Fontaine des Innocents, la Rue de Quincampoix e la chiesa di St Merry. Il forum des Halles è in rifacimento, poco attraente per un visita. Ceniamo in una brasserie del Quartier Latin, il “Bistrot 30’”.

Venerdì

La mattina iniziamo a visitare il Marais dove si trova una delle mie tappe obbligate, il negozio dei Mariage Freres, in rue Du Bourg Tibourg. Visto che il negozio non aprirà prima delle 10,30 ne approfittiamo per visitare il quartiere per la Rue des Francs Bourgeois, il museo Carnevalet, Place des Vosges, Notre Dame des Blanc Manteaux, St Gervais et Protais, il Memoriale della Shoah, fino a Place de La Bastille/Operà. Si torna indietro a comprare del tè e dopo una tappa in casa, dove ci armiamo di ombrello data la piega che il tempo sta prendendo, si va per l’Ile de la Cité dove, a Notre Dame, decidiamo di fare anche il percorso delle torri che ci lascia semi distrutti. Continuiamo la visita dell’Ile de la Citè e poi dell’Ile Saint Louis, fino al Quartier Latin che ancora non avevamo visitato correttamente. Torniamo per la cena nell’Ile St Louis dove abbiamo adocchiato una brasserie a buon prezzo, il “Café med” in Rue St Louis (menù turistico 14 euro..).

Sabato

Ci dirigiamo verso il Pantheon, che aci è sfuggito, e poi verso la Rue Mouffettard nel quartiere del Jardin des Plantes e lo stesso giardino. Qui si trova anche la moschea di Parigi. Il pomeriggio lo passiamo a visitare finalmente con calma a Montmartre. Entriamo nella basilica del Sacre Coeur, tramite funicolare, ed a St Jean L’Evangeliste. Continuiamo la passeggiata che si conclude con una visita al cimitero. La sera si cena in un locale della Rue Mouffettard, “La casserole”. In generale per i menu turistici abbiamo sempre speso intorno ai 18 euro per tre portate, , ma spesso capita che per lo stesso prezzo il menu non ne preveda più di due, a scelta fra antipasto/portata principale o portata principale/dolce.

Domenica

La mattina di domenica andiamo per mercati, a Les Enfants Rouge ed in Place d’Aligre. A mezzogiorno dobbiamo liberare l’appartamento. Per fortuna la nostra padrona di casa ci permette di lasciare le valigie da lei fino alle 17,00. il nostro aereo parte verso le 21,20 e non lasceremo Parigi prima delle 18,20, possiamo ancora vedere qualche punto di Parigi, ma con i bagagli appresso sarebbe difficile. Abbiamo un po’ di problemi ad entrare in contatto telefonico ma fortunatamente ci si riesce ad incontrare. Facciamo in tempo a vedere il Bois de Boulogne, il Parc Monceau ed è già tempo di ritirare i bagagli. Arriviamo a Porte Maillot per tempo e lasciamo Parigi mentre inizia a piovere. A Beauvois diluvia e ci imbarchiamo a piedi sotto la pioggia. Alle 23,30 circa atterriamo a Cagliari.

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Versailles: con tutti questi specchi come non approffittarne..



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