Tre giorni a Parigi

Ci vorrebbe una vita per assaporare a fondo l'atmosfera parigina. Io e il mio ragazzo ci proviamo in tre giorni!
Scritto da: Meril
tre giorni a parigi
Partenza il: 03/03/2012
Ritorno il: 06/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Tramite un coupon acquistato qualche tempo fa, io e il mio ragazzo ci siamo concessi una breve fuga parigina, prefiggendoci di cercare di visitare il più possibile anche se in così poco tempo. Partiamo intorno alle 13 da Napoli con volo Air France Economy, arriviamo con qualche minuto di anticipo a Parigi, dove acquistiamo i biglietti (costo circa 10 euro) per raggiungere con il treno (Rer) il centro della città e la Paris Visite Card, zone 1-3 (circa 20 euro); quest’ultima la consiglio particolarmente per chi deve muoversi a piedi…ci è stata utilissima per spostarci con la metro da una zona all’altra in pochissimo tempo.

Il nostro hotel (Apollo Opera, tre stelle) è situato a Pigalle in Rue De Douai, a pochi metri dalla fermata Blanche, che dà sulla famosa piazza del Moulin Rouge. Lo raggiungiamo in 50 minuti, utilizzando la Rer fino a Chapelle poi a piedi fino a Grand du Nord, e da lì la metro. L’albergo non è nulla di eccezionale ma è ottimo per chi vuole pagare poco e deve risiedere a Parigi solo per pochi giorni. Posiamo i bagagli e usciamo subito… abbiamo poco tempo per vedere la città così iniziamo subito il nostro tour.

inizia il tour

Prima tappa, Tour Eiffel. Arriviamo, sempre con la metro, a Trocadero ed eccola davanti ai nostri occhi… ci sentiamo davvero a Parigi! E’ sera e quindi la torre è completamente illuminata, il tempo non è dei migliori ma comunque ci permette di ammirare pienamente i giochi di luci che la rendono magica. E’ quasi ora di cena, riprendiamo la metro in direzione Louvre. Arrivati al famoso museo, respiriamo l’atmosfera suggestiva dei film famosi che lo vedono protagonista, illuminato di sera è eccezionale! Ormai stanchi decidiamo di iniziare a cercare un posto per la cena, così ci dirigiamo verso il quartiere latino e lì ci fermiamo in un ristorante della catena Leon a St German des Pres. Il menu prevede per lo più cozze fatte in svariati modi e patatine fritte a volontà. I prezzi sono abbastanza accessibili, abbiamo pagato circa 25 euro a persona prendendo anche un antipasto in due. Lo consiglio, il menù è originale rispetto ai soliti menu da pub.

Secondo giorno

Giardini di Lussemburgo, Sorbonne, Cattedrale di Notre Dame, Champs Elysees, Arc de Triomphe e cena thailandese.

Devo dire che il clima parigino non è stato molto clemente, non ci ha concesso neanche un giorno di sole… però questo è parte del fascino di Parigi, equilibrio perfetto di luci e ombre. I giardini di Lussemburgo sono sicuramente più adatti alle soleggiate giornate estive, ma restano comunque un luogo piacevole in cui passeggiare anche con un clima un po’ più rigido. Si ammirano numerose statue e al centro uno specchio d’acqua artificiale attorno al quale i bambini si divertono e gli adulti si rilassano seduti sulle panchine, mentre ammirano i numerosi uccelli che si abbeverano e si ristorano intorno al piccolo laghetto. È domenica quindi vediamo moltissimi parigini che si divertono in numerose attività sportive e sembrano non soffrire molto il clima umido. Noi nel frattempo ci godiamo la passeggiata e man mano ci incamminiamo verso l’uscita; lungo la strada che ci porta alla Sorbonne gustiamo un ottimo croissant e pain chocolat gigante! La Sorbonne la ammiriamo solo da fuori, purtroppo la domenica è chiusa. Lo stile è quello tipico dei palazzi parigini: tetto scuro e struttura antica e imponente… un po’ delusi per non essere potuti entrare, proviamo a immaginare come siano enormi e suggestive le aule e gli studi all’interno e ancora sognanti ci dirigiamo verso un altro capolavoro: Notre Dame! Credo che questa cattedrale sia, insieme a Montmartre, uno dei luoghi di Parigi che più mi ha affascinato… sarà che da piccoli ne sentiamo spesso parlare, sarà per il noto romanzo… ma a me ha colpito tanto. L’interno è ricco di rosoni dai mille colori che appaiono e scompaiono dietro le massicce colonne, che separano ordinate le navate. Vorremmo salire anche sul tetto della chiesa ma la fila è davvero interminabile e quindi decidiamo di non perdere troppo tempo e fermarci invece qualche minuto soltanto nei giardini che circondano Notre Dame per riposarci prima di ripartire approfittandone per ammirarla ancora per un po’. Ripartiamo ma è ora di pranzo, e quindi decidiamo di lasciare l’Ile de la Citè e risalire in ponti fino ad arrivare nella zona del Le Marais. Per raggiungerla attraversiamo la Senna. La passeggiata per i ponti è stupenda… i bateaux mouches attraversano il fiume e le luci dei lampioni accese già nel primo pomeriggio rendono il paesaggio perfetto. Gli scorci che si colgono vanno assolutamente immortalati, ho cercato di rendere l’idea con tantissimi scatti… ma dal vivo sono assolutamente un’altra cosa. Ci fermiamo a pranzare in uno dei locali della catena Quick (tipo Mc Donald). Dopo pranzo decidiamo di passeggiare ancora un po’ nel Marais alla ricerca di souvenir. Continuiamo a salire fino al Centre de Pompidou, dove espongono Matisse, non entriamo ma ci fermiamo per qualche minuto a osservare alcuni ballerini di breakdance che si esibiscono ai piedi del centro. Da qui ci dirigiamo verso la metro di Chatelet e ci muoviamo in direzione Arc de Triomphe. L’arco di Trionfo è davvero imponente, per avvicinarsi bisogna attraversare un sottopassaggio che sbuca direttamente sotto l’arco. Siamo fortunati! Quel giorno salire è gratuito (non abbiamo capito se perché è domenica o se in quel giorno (4 marzo) c’è qualche ricorrenza particolare). Dall’alto possiamo ammirare tutta Parigi. Da piazza Charles de Gaulle, in cui sorge l’Arco, si può ammirare l’ordine geometrico con cui le strade di Parigi sono state progettate e si ha l’idea di una città schematizzata e ordinata. Ormai stanchi decidiamo di andare via e muoverci verso Place de la Concorde… dove arriviamo dopo aver attraversato gli Champs Elysees… pieni di negozi per lo più dai prezzi poco accessibili. Da Place de la Concorde prendiamo di nuovo la metro (che ci ha accompagnato praticamente ovunque) e ritorniamo a St German des Pres, dove ci fermiamo in un bar a prendere un succo d’arancia ( consiglio di assaggiare il succo d’arancia francese… è buonissimo!). Parecchio stanchi e affamati (è ormai ora di cena) ci dirigiamo nel quartiere latino dove ceniamo in un ristorante thailandese (abbastanza caro), vicino Leon. Il servizio è ottimo (direi quasi di alta cucina), l’ambiente è tipicamente orientale e abbiamo mangiato molto bene a base di gamberetti fritti, ravioli e verdure.

Ultimo giorno – Montmartre e Galleries Lafayette

Un po’ tristi perché l’indomani dovremo lasciare quasi all’alba questa romantica città, ci dirigiamo verso una delle tappe più attese… Montmartre! A Montmartre arriviamo percorrendo a piedi tutto il tragitto che va da “Blanche” ad “Anvers”, da qui risaliamo una stradina piena di negozietti di souvenir che ci porta fino ai piedi del Sacrè Coeur. Per raggiungerlo bisogna salire una scalinata abbastanza ripida. Si può anche scegliere di prendere la funicolare (che è inclusa nella Paris Visite), ma noi preferiamo percorrere le scale fino in cima. Il Sacrè Coeur, inutile a dirsi, è molto bello. Forse meno imponente di Notre Dame ma ugualmente ricco di dettagli. Inoltre dall’alto della chiesa si può ammirare un bellissimo panorama e da un’angolazione un po’ nascosta abbiamo potuto scorgere nuovamente la Tour Eiffel. Scendiamo, questa volta usando la funicolare, e ci dirigiamo verso Place du Tertre, la famosa piazzetta dei pittori. Qui tantissimi disegnatori ci propongono un ritratto. La zona è particolarissima, sembra di trovarsi improvvisamente in un mondo a parte; dalla grande metropoli parigina sembra d’essere catapultati in un piccolo paesino d’altri tempi. Ci piace molto Montmartre e decidiamo di fermarci a pranzo lì. Mangiamo in un tipico bistrot francese, “Le Poulbot” in rue Puolbot. Tavoli piccoli e praticamente attaccati l’uno all’altro. Molto carino. Scegliamo un menu fisso a 12 euro che comprende un primo e un secondo piatto, una bibita e un dolce a testa. Riprese le energie, ci incamminiamo di nuovo verso la metro e ci muoviamo in direzione Galeries Lafayette. Probabilmente, proprio come noi, non riuscirete ad acquistare nulla in questo lussuoso centro commerciale, però vale la pena entrare per arrivare al centro dell’edificio e ammirare lo splendido soffitto a cupola ricco di vetrate colorate. Il centro si sviluppa su diversi piani e vende un po’ di tutto, dai vestiti agli accessori per la casa ai giocattoli; c’è anche un piano con i souvenir (il più accessibile) e diversi punti di ristoro. Completato il tour usciamo e decidiamo di completare l’acquisto dei souvenir ritornando nella zona Le Marais. Qui ci fermiamo a ristorarci in uno Starbucks, quindi riprendiamo la passeggiata raggiungendo nuovamente il quartiere latino dove girovaghiamo fino ad ora di cena. Per l’ultima sera a Parigi decidiamo di restare a Pigalle. Dopo aver scattato le dovute foto al Moulin Rouge illuminato, andiamo a cenare da Buffalo Grill, situato i piazza. La cucina comprende per lo più panini… nulla di eccezionale rispetto ai classici pub. Tra antipasto, panino e dolce paghiamo circa 20 euro a testa. Salutiamo questa bellissima città, sicuri di ritornare magari in un periodo più soleggiato per poterla ammirare anche sotto una luce diversa.

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