NANCY PISELLI IN PARIS, ovvero Parigi tutta compresa

Nancy è nata per scherzo dalla fantasia di tre navigatori del nostro sito. Continua a vivere e viaggiare...
Turisti Per Caso.it, 22 Ott 2002
Nancy è nata per scherzo dalla fantasia di tre navigatori del nostro sito. Continua a vivere e viaggiare…

Parte prima – Paco

E’ tutto l’anno che faccio le pulizie dalla signora, e lei che con me è molto buona, mi dà sempre qualche cosetta in più, che io poi metto nel salvadanaio a porcellino. Me lo ha consigliato il mio amico che fa il cameriere a Roma e che ha ospitato Concy e me di fare così, il porcellino è più sicuro, dice. Giocare “a borsa” è pericoloso. Lui vive a Roma, queste cose le sa. Ci possono essere i crackers.

Insomma, la signora è andata in vacanza col dottore e mi ha detto ci vediamo a settembre, buone vacanze. Ma io ora che non faccio più le pulizie dalla signora mi annoio un po’. Da quando poi Concy si è fidanzata con Pietro, fa la bella vita, va ogni sera al bar, gioca a flipper e beve pure la birra. Tutto ad un tratto, la settimana passata, passando davanti all’agenzia di viaggi che sta in piazza ho visto un cartello che diceva: PARIS: LAST MINIUT – 250 euri volo e quattro notti tutto compreso.

Parigi… La città degli innamorati, di Lady Oscar e del Tulipano Nero… Come era bello il Tulipano Nero… Mi ricordo ancora la sigla: faceva

“alla Bastiglia la gente si scanna è la vigilia di una nuova battaglia colpi di qua, colpi di là cosa accadrà cosa accadrà” Di corsa sono arrivata a casa, ho aperto il bagagliaio della Ritmo e ho preso il crick. Sono entrata a casa e sotto lo sguardo interrogativo di mia sorella Imma ho rotto il porcellino…

1, 2, 3, 10, 30, 60, 110, 200, 234 euri! me ne mancavano 26 e Parigi sarebbe stata mia, avrei finalmente visto il set del Tulipano Nero! Non fu difficile recuperarli: 10 euri me li ha dati la mamma, 10 il babbo, 5 Imma e 1 l’ho chiesto a zia. Lei non ha figli e quindi è molto tirchia, ma me l’ha dato.

Per sicurezza ho contato tutto di nuovo, perchè con i centesimi è complicato e potevo essermi sbagliata, ma invece avevo proprio 250 euri! Li ho divisi in torrette da 10 euri l’una, le ho legate con il nastro adesivo e li ho messi tutti in una busta, di quelle resistenti della esse lunga. Poi tutto nello zaino e, sulla mia bici Graziella rosa mi sono precipitata all’agenzia! Come pesava quello zaino! Ma non potevo certo metterlo nel cestino della Graziella! Potevano rapirmelo! Sono arrivata in agenzia tutta sudata, ho messo la busta con tutti i miei risparmi sul bancone e ho detto: VOGLIO ANDARE A PARIGI TUTTA COMPRESA! Dopo un paio d’ore –solo il tempo di contare gli euri- avevo in mano il mio biglietto! PISELLI/ANNUNZIATAMRS LEONARDO DA VINCI – CHARLES DE GAULLE CHARLES DE GAULLE – LEONARDO DA VINCI Che sarà questo mrs? Mamma Rosa Santissima? Ma ritorno Sabato? Minchia Roba Seria? Chi sa…

E poi che c’entrano Leonardo da Vinci e Charles De Gaulle? Io parto da Roma e arrivo a Parigi!

One week later

E’ la prima volta che prendo un aereo, nemmeno Concy l’ha mai preso. Lei dice che c’ha paura di BIM LAGER, quello che uccide tutti gli Ebrei. Ma io voglio vedere il mondo, non mi farò intimorire da questo signor Lager! In aeroporto ci sono tutti, mi hanno accompagnato papà, che mi dice di non uscire sola la sera; la mamma, che piange; Imma, che rivuole i suoi 5 euri; zia Assunta e zio Mario, che mi hanno prestato la valigia; Concy e Pietro, che per l’occasione mi hanno regalato la cassetta di Eros Ramazzotti, così se mi sento sola la ascolto e penso a loro; io sono emozionata, tutta questa gente che si preoccupa per me, che mi abbraccia, che si commuove… Sono venuti tutti apposta per me… La mamma mi ha preparato un panino con “chorizo y finas hierbas” (!!!), un thermos con la spremuta di agrumi, che quella mi serve per non raffreddarmi, che a Parigi fa freddo, i biscotti, però senza cioccolato caso mai mi viene la diarrea, e una banana, che è nutriente.

L’aereo parte alle quattro del pomeriggio, però per paura di non fare in tempo siamo arrivati un po’ in anticipo. E’ già un paio d’ore che siamo qui in aeroporto ed è ormai mezzogiorno. Lo stomaco si lamenta… Meno male che zia Assunta pensa proprio a tutto! Ha portato uno stanato di lasagne! Contenti ci sediamo intorno alla valigia, zia Assunta la copre con la tovaglia a quadretti bianchi e rossi, prende i piatti di carta, le posate, i bicchieri, il vino rosso fatto ad ottobre dallo zio Mario e, finalmente, la lasagna! E’ proprio buona, tutti infatti ci guardano per l’invidia.

Intanto il tempo passa e finalmente arrivano le 15:20, orario previsto per l’imbarco. Una bella signorina con un taièr verde si avvicina al microfono e dice che il volo per Parigi – Charles de Gaulle sta per essere imbarcato. (Ancora questo Charles de Gaulle –penso io-… Ma io devo andare a Parigi città!) La mamma inizia a piangere a dirotto, papà e zia Assunta cercano di calmarle e zio Mario dice di non fare queste sceneggiate, che siamo a Roma.

Ma io ormai non li sento più… Io mi sono alzata e mi sono diretta verso la signorina verde. Guardo dritta di fronte a me, non vedo e non sento più nulla di quello che mi circonda… Sto per prendere un aereo! Sto per andare a Parigi! Nemmeno Concy lo avrebbe mai fatto, da sola… Ed io sì! Piselli Annunziata, nata a Campobasso il 12/03/1977, sta per prendere il suo primo aereo da sola e sta per andare a Parigi! D’un tratto il brusco risveglio: “Signorina, ma Lei non ha fatto il check-in?!?” “Il cecchino? Signorina, il biglietto in agenzia me l’hanno fatto! L’agenzia che sta in piazza a campobasso! Io il cecchino non so…” Pietro mi strappa di mano il biglietto, prende la valigia e inizia a correre. Io lo seguo.

“Pietro! Dove vai??” “Corry, Nensy! Corry!” Ahhhhh Pietro… Lui sì che è un uomo vero… E’ stata fortunata Concy ad essere scelta da Pietro! Vediamo un cartello: check-in Parigi. Mentre ci dirigiamo correndo, si rompe lo spago della valigia, ma quello serviva soltanto per fare la maniglia, l’importante è che non si rompa la corda che serve a chiuderla! La signorina lì dietro mi chiama: “Signorina Piselli! Venga, presto!” Sono sconvolta: come fa a sapere il mio nome? A Campobasso questo non poteva succedere… Che a Roma siano telepatici??? “Signorina Piselli, la collega mi ha detto che voleva imbarcarsi senza fare il check in… Presto, si sbrighi! Mi dia il biglietto e metta qui la valigia!” Pietro poggia su una specie di striscia grigia la mia valigia e la striscia inizia a camminare…

“La valigia! Signorina Alitalia, la mia valigia se ne sta andando!” “Non si preoccupi, forse facciamo a tempo ad imbarcarla, altrimenti le arriva col prossimo volo”.

Ho capito. Devo stare zitta. Tanto io col mio diplomino queste cose moderne non le posso capire.

Ecco. Cecchino fatto. Di nuovo di corsa all’uscita. Col mio biglietto in mano schizzo evitando frotte di giapponesi verso la GAYT (ma perchè la signorina Alitalia ha detto Gayt? Che strano, è la seconda volta che vengo a Roma e di nuovo mi trovo in mezzo agli omosessuali). Intanto le polpettine della lasagna (che la zia Assunta fa perfettamente sferiche) mi rimbalzano nello stomaco.

Come in una scena al rallentatore vedo tutti che mi compaiono davanti, ma io non do loro retta, corro verso l’aereo del mio successo, l’aereo della mia maturità, l’aereo che per me significa esperienza di vita, sfida, battaglia –VINTA- contro la chiusura mentale e i pregiudizi della mia piccola città.

Nessuno mi può più fermare. Per me superare la gayt è già tagliare un traguardo importante della mia vita! Ecco! vedo la signorina Alitalia che mi fa dei cenni concytati, mi dice qualcosa ma io non la ascolto, non sento più nulla, penso solo a correre, correre, correre…

SBRAAAAAAAAAAAAAANG! Inciampo nel treppiedi della macchina fotografica di un giapponese e volo atterrando oltre la signorina Alitalia…

Sono attorcigliata nel piedistallo, ma ho superato la GAYT! Ho vinto! Piselli Annunziata, o come dicevan tutti, Nensy [ndr: a questo punto Manzoni si starà rivoltando nella tomba] ce l’ha fatta! Percorro cercando di riprendere fiato un piccolo corridoio che mi porta alla CARLINA dell’aereo, il comandante mi accoglie con un sorriso, le hostess pure, io vado a cercare un posto libero…

mmmhhh sembra tutto pieno questo aereo.. Ah no, lì c’è un posto, ecco, posso sedermi lì, c’è pure un bel ragazzo accanto, con gli occhi azzurri…

“Bonjour”, mi dice. Che dialetto stretto che hanno, però, questi Romani… E’ quasi peggio del milanese! “Ciao”, rispondo.

Il viaggio è splendido, tutto fila liscio, ho scoperto che mi piace molto l’aereo… Si vede che sono proprio nata per viaggiare, io! Viene anche una delle signorine col TAIER verde e mi chiede cosa voglio da bere. Le dico una Coca Cola. Apro lo zainetto per prendere il portaeuri e pagare, ma quando alzo lo sguardo lei è già oltre. Boh! Che strano! Forse ci portano il conto quando atterriamo! BBBBBBBZZZZZZ WWWWOOOOOOMMM ATTERRAGGIO PERFETTO! “Benvenuti a Parigi, aeroporto Charles de Gaulle. Mantenere le cinture allacciate fino a che l’aereo non sarà fermo”.

L’avventura comincia! Ma capiranno l’italiano?

Fine primo episodio Paco

Parte seconda – Paolo

Eccomi qui…Sono nella città più città d’europa! La città di Cocco Scianel, di Ralf Loran, dei Boemi …

L’aeroporto è enorme, gigantesco, in confronto quello di Roma me pare il cucinotto di mia zia Antonina detta La scalza…E mò…Dove vado? Nessuno mi da retta…E tutto scritto in francese! Oddio e adesso? Devo raggiungere il mio albergo TUTTACOMPRESA! Per fortuna trovo dei turisti italiani e mi dicono che posso prendere o un tassì o prendere la RERE…O la REE…RER…Insomma un trenino.

Io non c’ho soldi e allora prendo il trenino. Dopo 45 minuti finalmente lo trovo, ci salgo e poco dopo questo parte…Si va…E poi arriva il controllore…”bonjour madame, le billet s.V.P.!” “io stoio dgià compriss, TUTTACOMPRESA stoio” “madame, s.V.P. Le billet de r.E.R.?” « stoio TUTTACOMPRESA ! » e glio ho dato il bigliettino dell’aereo…

quello se scoccia assai…Ma che vuole? L’agenzia mi ha detto che ho tutto da roma all’albergo di Parigi! Gli do allora il facse…Ma quello sbraita vuole il billiet de sta ROR…Ma che vuole.

…Poi scrive, vuole la mia carta d’identità…Me fa la multa!!! Ma che…C’ha i tordi dentro la capoccia! “so TUTTACOMPRESA AH BELLOOOOO!!!” …Dopo 15 minuti sono tutta sola nella stazioncina di una paesiello…Oddio e mo’…

Passan 10 minuti e arriva un altro treno…Aho…Bellissimo, ganzo, fico…Tutta lungo, lungo…Che me pare una matita ce sta scritto SNCF – TGV… Boh…Che vor dì? Me sa che è la targa del treno!…Io c’ho tuttacompresa…Ci salgo…Anche qui ci stanno le simpatiche signorelle in TAILER…Non mi filano e io me siedo…In fondo nell’ultimo vagone, non c’è nessuno, tutta sola…

Mi faccio piccolina, un paio di volte si affacciano delle donne in TAILER, ma non me vedono…

E il treno matitone va…Minghia se va! Nemmeno in aereo andavo così.

E vai…E non si ferma mai…Passa 1 ora, 2 ore…3 ore…Se ferma!!!!! Finalmente…Ci siamo…Ecco sui cartelli c’è scritto LYON!!!! Ce l’ho fatta sono a PARIGI!!! La signora dell’agenzia di Campobasso m’aveva detto che il mio hotel di Parigi se trovava vicino alla GARE DE LYON! Tiè! Alla faccia di tutti queli che me vogliono maluccio! Tutta sola ce l’ho fatta! Sono a PARIGI!!!!! Esco dalla stazione…E ce stanno i tassì…Vado da uno e ie dico il nome dell’albergo: “bongiur mossier le tassinar, oio debb ander o l’hotel “LE SALE CON”, pur favor” il tassinaro è un francese strano, è tutto nero con in tasta una parrucca di carnevale e gli vengono giù delle treccine che paiono dei fusilli lunghi lunghi e tutti neri…Me paiono anche un pelo zozzi.

“bounjour, je n’ai pas compris, ou est votre hotel?” AHHHHHHHHH !!! evvaaaiiii ! è tutto COMPRI anche questo !!! Grande l’agenzia di campobasso!!!! Allora gli do il facse, dove ce stà l’indirizzo.

Quello lo guarda e resta un po’ così…E poi ride…Ahò…Ma ride de bestia! “madame…Cet hotel c’est pas a Lyon…Il est à Paris! Il y a 500 kilometres d’ici ! » io non capisco niente…Ma mo’ che m’ha detto che sto TUTTACOMPRESA…Io dar tassì non ce scendo più.

Mo’ me porti là!

Fine secondo episodio Paolo

Parte terza – Pepa

Per fortuna Miscel, il tassinaro coi fusilli neri in testa, conosce Toni. Toni è il suo amico di bevute che viene da Martinafranca, lavora a Lione e fa l’importatore di mozzarelle. MADOOOOOOOO’ COME’ E’ PICCOLO IL MONDO, E’ DAVVERO PICCOLISSIMO! Pensa un po’ se qui a Lione dovevo trovare uno di Martinafranca! Chissà se conosce mia zia Sopportata che vive laggiù… E così Miscel mi porta da Toni e Toni mi spiega che Lione non è Parigi. Io non ci capisco granchè ma mi viene il sangue alla testa dalla rabbia perché mi rendo conto che quei cretini dell’agenzia turistica forse hanno fatto l’errore e mi hanno spedito a LA GAR DI LIONE invece che a LA GAR DI PARIGI. E mo’, come dicono a Roma , m’attacco.

Ma a me mi sa che lassù qualcuno mi ama: cheffortuna! Toni proprio quel pomeriggio deve partire per Parigi per consegnare un carico fresco fresco di burrata di Andria : già che ci siamo me ne regala un paio e dice che se faccio la brava mi dà un passaggio. Un passaggio? MERSI’ MERSI’! Io sono felicissima , ringrazio Miscel e salgo sul camioncino di Toni. Tutto fila liscio, e in cinque ore siamo a Parigi. Com’è grande Parigi, com’è diversa da Roma, mi viene da dire che è parecchio più francese. Aiuto Toni a scaricare le mozzarelle , lui mi chiede se usciamo insieme stasera e io gli do l’indirizzo dell’albergo: cheffortuna, uscirò con uno che vive in Francia, chissà dove mi porterà mai…..

Poi prendo un taxi e vado all’albergo duestelle (anche le stelle sono incluse). Quando scendo davanti all’hotel il tassista mi chiede di pagarlo: AAAAAAAH, ma qui è un vizio tutti chiedono soldi ma non ero TUTTA COMPRESA? Dopo mezz’ora che discutiamo io in italiano e lui in francese, lui prende un pezzo di carta e mi fa un disegnino tipo REBBUS DE LA SETTIMANA ENNIMISTIGA; nell’ordine, da sinistra a destra, disegna: -un paio di banconote con una croce A ICS sopra -una freccia -un sedere fatto a pezzi che assomiglia tanto al mio. Non so ma la cosa non mi piace per niente così mi lascio guidare dall’istinto e gli do un po’ di EURI che il nonno Carmelo mi aveva dato di nascosto prima di partire: – tieni Annunzià, prendili che magari ti fanno comodo, ti compri un gelato, una liqquirizzzia, un panzerotto – mi aveva detto. E infatti a me mi sono tornati comodissimi.

L’albergo duestelle è in centro ed è in una zona molto vecchia che si chiama PIGALL. A scuola quando ho studiato l’inglese mi ricordo che pig voleva dire maiale; ..Chissà se c’entra qualcosa mi domando ma poi capisco che c’ho avuto un’ intuizione vera che mio zio Rosalino ,se lo sapeva, sarebbe fiero di me: infatti mentre passeggio per le strade vicino all’albergo vedo uno che cammina con un pezzo di pane lungo lungo sotto l’ascella , si proprio sotto l’ascella. Ma il pane non è incartato no no, il pane appoggia proprio sotto il braccio, PANE CONTRO ASCELLA! All’inizio penso che il signore ha perso il sacchetto ma poi giro l’angolo e vedo uno che va in bici con un altro pezzo di pane ancora più lungo ma sempre sotto l’ascella e senza sacchetto. Poi ne vedo un altro e un altro ancora: ASCELLA CONTRO PANE, PANE CONTRO ASCELLA.

Allora mi viene l’intuizione: qui a Pigall sono tutti un po’ MAIALI. La sera Toni passa a prendermi alle otto e mi porta a mangiare al Quic. Il Quic è un ristorante francese che assomiglia un po’ a quello che avevo visto a Roma, il Mecdonal ma a differenza del Mecdonal è tutto arancione e poi i panini sono tutti scritti in francese. Toni mi dice di provare la CROCMADAN ma io non mi fido, mi sa di arabo e con tutti i casini che ci sono in quella parte di mondo non ne voglio sapere proprio non ne voglio ! Allora prendo un bell’ amburgher “Vache fou”, si si scritto proprio così. Chissà cosa vorrà dire vache fou, ma io lo prendo uguale, dopo tutto a me piacciono le sorprese. Poi Toni mi porta col suo camioncino vicino alla Senna. La Senna è il fiume di Parigi ed è molto grande , mica come il rivolo che scorre vicino alla casa di nonno Carmelo. E’ un po’ come il Tevere ma più grande e meno marrone. Che bella la Senna di sera, sembra quasi di stare al mare anche se di pescherecci non se ne vedono affatto.

Toni poi mi porta all’albergo duestelletuttecomprese e prima di salutarmi mi regala una BUFALA DI ANDRIA NANA: – E’ PPREGGIATISSSMA! – mi sussurra Toni all’orecchio e i suoi baffi a manubrio mi fanno un po’ il solletico. Lo ringrazio e lo saluto prima che gli vengono in mente cose strane e me ne vado su in camera. Sulle scale incontro delle signorine tutte vestite eleganti con le calze bucherellate, le gonne cortissime e i capelli biondi e rossi e nero blu: una si è dimenticata di chiudersi la camicetta così glielo dico e lei mi ride in faccia: sicuramente è il suo modo allegro di ringraziare, ci metto mano sul fuoco come MUZZO SCIABOLA! Che belle che sono tutte truccate con il rossetto rosso-catarifrangente e con la CIEVINGUMS in bocca! Che ragazze moderne che sono! La mia camera duestelle è stupendissima.

E’ grande quanto tutto l’appartamento di nonno Carmelo + l’orto coi pomodori e le piante d’origano! Dentro c’è un letto molto grande, come quello della mamma e del babbo ma più fico, sul pavimento c’è la mochett azzurra e poi il bagno è tutto per me. Entro nel bagno e per poco non svengo: OOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHH GESUMAMMASANTISSIMADELLINCORONATA MANCA IL BIDE’! OMARIAGIOVANNAADDOLORATAETUTTISANTIDELROSARIO, MANCA IL BIDE’! Poi cerco di guardare meglio, alzo la tavola del WALTER per vedere se magari è nascosto lì dentro: no, niente da fare.

Allora apro l’armadietto per vedere se magari c’è un bidet quelli da montare dell’ICCHEA: non c’è nemmeno un bidet da montare. Sto proprio a Pig-all e si vede! Mo’ mi spiego perché costava così poco l’ OLL INCLUSIV, ci credo non include neppure il bide’! Così prendo il telefono e chiamo la RECESSION e comincio a a dire “no bidè no bidè!” ma loro non capiscono allora io urlo: così magari salgono in camera a vedere penso io.

E infatti dopo qualche minuto sale la signorina che c’era giù alla Recession con un altro signore tutto elegante che sembra quello di MEN IN BLEK. Sono spaventatissimi continuano a chiedermi CHESCHESSE’ CHESCHESSE’. CHESCHESSO’ MI CHIEDETE? SO CHE QUI NON CI STA IL BIDE’! E IO SONO VENUTA QUI TUTTA COMPRESA! Li porto in bagno, gli mimo il bidè, gli disegno il bidè gli canto il bidè ma non c’è niente da fare loro scuotono la testa e continuano a ripetere “AH LESITALIE’N LESITALIE’N!” ma io non capisco un tubo di questo lesitalie’n , forse è il modo in cui loro chiamano il bidè o forse è la marca francese di bidè, magari poi mi informo.

Quando i signori vanno via vado a letto che sono stanca . Sto per entrare nella fase REX DEL SONNO quando ecco che sento dei rumori strani che arrivano dalla camera di fianco: prima rumori di molle come se uno saltasse sul letto e poi delle grida pazzesche quasi inumane: OOOOOOMAMMASANTISSIMAETUTTISANTIDELROSARIOMESSINSIEMEE CHE ACCIDENTI E’ QUESTO CASINO? ODDIODDIODDIODDIODDIODDIO NON E’ CHE MAGARI DILLA’ STANNO FACENDO DEI RITI VADUZ?

Fine terzo episodio Pepa Parte quarta – Daniela Mi giro e mi rigiro nel letto e aho pure il mio cigola e le molle del materasso nelle costine mi fanno pure male. Mi giro e mi rigiro e mi dico: “Ecco perché quella urla! E c’ha ragione porella!”. Quando mi sembra d’aver trovato la posizione più comoda le urlo: “Provi a stare su un fianco!” … Ma che sciocchina, sai quella quanto può aver capito se non parlo francese! E invece aveva capito, perché ha smesso di lamentarsi per un attimo, ma quando ha ripreso era ancora peggio. Ti credo se il suo materasso era come il mio, gl’arrivavano le molle dritte dritte nella lombata…Porella! Allora mi studio e le suggerisco: “Metta il cuscino sotto al popò”. Sta volta mi sentivo d’aver indovinato, anche perché “popò” mi suonava proprio francese. Non sento più urla per un po’ e sono quasi contenta, quando invece eccola che riprende! Incredibile, porella… Che sfortuna con quel materasso! La mattina dopo mi sono svegliata tutta racciappollata, ma volevo proprio godermi la vacanza TUTTA COMPRESA. Io volevo trovare il Tulipano Nero! Già me la vedevo Concy che sarebbe svenuta di fronte alle foto mie e del Tulipano.

Tony m’aveva detto dove dovevo andare e io, che non sò scema, mi sono orizzontalata subito. Passate due ore già c’avevo i granchi nei polpacci, ma io so de coccio e non me se smuove. Avevo fatto abbastanza corsa sul posto, stiramenti e saltelli quindi potevo smuovermi e uscire finalmente dalla camera. Mia cugina Conversata mi aveva detto che serviva allenamento.

Così sò uscita e chi ti trovo? Ma chi ti trovo? Ma chi ti trovo? La Suora! Quella dell’oratorio di San Daniele e San Giovese magna bevi e nun badà a spese! Cioè questo è il soprannome che gl’avevamo messo io le amiche mie perché nun pagava mai. Beh, la suora stava lì con un gruppo di monache per turismo. Che ci faceva la suora vestita di bianco tra le monache che sono nere? La primula rossa! Insomma, anche se il Tulipano nero non lo trovavo a fiori stavamo comunque messi bene.

La Suora mi riconosce, mi abbraccia e poi sembrava così stupita dell’albergo mio che mi fa: “Nency, non dormirai qui?”. La Suora da quando s’è fatta la dentiera nuova tutte le S le dice C per evitare che si senta qualche fischio se si smolla un dente un’altra volta. Per questo lei mi chiama Nency.

Dicevo… La Suora s’era stupita del mio albergo e allora io per glassarmi ho fatto la ragazza fine e gl’ho risposto: “Sì, sto qui e sto tutta compresa!” Da qui in poi non c’ho capito più niente, la Suora è diventata di mille colori, fruga nelle tasche della tonaca – che so’ lunghe lunghe – finchè si tira fuori dai calzini un mazzetto di figurine. Mejo dei Pockemon! Le monache le vedono e le prendono loro, una che c’aveva l’aria d’essere il capo si mette a fare di mazzo e distribuisce tre carte a testa. Mejo d’un coppiere! E io le dico: “Sorella, guardi che anche la briscola è un gioco d’azzardo!” Se m’avesse vista mio nonno pirata quanto ero diventata brava e religiosa… Se rivoltava nella tomba! Poi guardo le mie carte e invece m’aveva dato tre santini! “Tieni e ripijate!” mi dice pure. Non ho fatto tempo a capire nè la frase, nè chi c’era di briscola che già la suora mi aveva trascinato via.

Ma ti pare che mi voleva cambiare di albergo? Così mi trascina in un negozio dove ti vendono depilanti ma non paghi e c’è un signore col taièr da uomo, sì… Il coso… Come si chiama? Vabbè nun me viene ma era tanto elegante che sembrava proprio Pippo Baldo. Ci mette davanti una lista con tanti nomi d’albergo e uno a uno ce li indica e ci dice una roba tipo “isìplas”, poi ne indica un altro “noplas”, quello dopo “plas”… Insomma ci dico alla Suora: “Se stanno tutti in piazza a me va’ pure bene, me piace il movimento!”. Fatto sta che s’era fatto tardi e la Suora c’aveva una messa e così mi ha lasciato sola e ci siamo date appuntamento al pomeriggio.

E che t’ho fatto io? Sò andata a fare compere. Non avevo un soldo che fosse uno, però sono andata lo stesso. Io sui giornali della signora dove facevo le pulizie avevo visto tutta quella pubblicità della lingerie francese e adesso volevo cercarla.

Gira che ti rigira ho trovato proprio un bel negozietto di biancheria intima e in vetrina ho visto proprio quello che faceva per me. Siccome sono pubbica, preferisco le cose discrete e avevo addocchiato un paio di mutandine a pantoloncino che mi sembravano una furbata per coprire la celluloide. Così vado dalla commessa e gesticolando, cerco di spiegarmi che voglio sapere il prezzo di quelle lì. E lei mi fa: “Culotte?” ma come mi dice culotta a me? Allora la celluloide da coprire ce l’ho proprio! E insiste: “Culotte?” Sò uscita perchè a me della culotta non me lo da nessuno o gli spacco il grugno. Certo che se quella dice culone a tutte le clienti, non vende molto.

Gira che ti rigira trovo Tony, quant’è carino Tony. Fa tanto D’Artagnan con quei baffi poi… “Nensy, vieni andiamo a fare quattro salti!” e mi porta in un bar pieno di fumo, buio, con una musica alta. Io non c’ero stata mai a fare quattro salti. Con tutto quel fumo non vedevo nemmeno Tony che era proprio di fianco a me. E come si fa? E io allora faccio un salto avanti, uno a destra, uno a sinistra e uno dietro. Al secondo giro avevo preso il ritmo, mani sui fianchi e riprendo uno, due, tre e quattro. Ammazza che fatica fare la vita moderna. Dopo un po’ perdevo anche l’equilibrio. Se c’avessi avuto almeno un gessetto per disegnare il quadrato per terra, come a giocare al mondo… Mentre lo cerco, guardo l’orologio: “O no! Ho dimenticato l’appuntamento con la Suora!

Fine quarto episodio Daniela Parte quinta – Elisa Mannaggia…L’appuntamento con la suora…L’ho dimenticato!!! La suora è così buona, come mi dispiace di averla passata di mente…Mi è stata sempre vicina, anche quando Alfredo mi ha lasciata e volevo buttarlo giù dalla torre…Eh se non c’era lei, chissà quale sciocchezza avrei combinato…Ma poi lei con la sua santa pazienza mi ha dato dei buoni e saggi consigli e alla fine mi ha detto “canta che te passa!!” io ubbidiente mi sono iscritta al “coro delle anime trafitte” ( no di Campobasso ma di Montefreddo che erano in pochi)…Così ho pure scoperto che c’ho na bella voce e quando è stato il compleanno di Nicolino, il chirichetto, ho fatto un assolo che tutti m’hanno detto “ nensy canti da sturbo” …

certo che è bello che la gente si emozioni quando sente la mia voce!!!! Che soddisfazione di me stessa ebbi! Comunque ormai è tardi, la suora in fondo capirà…D’altronde stare in questa città ti fa sentire in un altro mondo e …Io, Annunziata o come dicevan tutti Nensy ( Manzoni…Tuttapposto????) aleggio come una farfalla con questa musica e questo fumo…La mente si svuota… Ahhhhhhh come mi sento principesca qui a PARIGI-TUTTACOMPRESA!!!

Toni mi guarda e mi strizza l’occhio…Il mio cuore accelera e le gambe fanno Giacomo-giacomo, faccio il quarto saltello è a momenti cado…Fortuna che c’è lui così mi attacco alla sua camicia ma ahhhhhhhhh gli strappo una manica…Ma lui mica si arrabbia noooooooo, dice che domani gliene compro una nuova!!!!!! …CHE UOMO, CHE CARATTERE COSì MASCHILE, COSì VIRULENTO! Si vede che è europeo lui!!! E’ proprio un cosmolita!!! Mi guarda e dice “ Nensy dai che ti porto sul BATò MUSCH!!! è pure un vulcano di idee!!!! Io non lo so che roba è sto BATò MUSCH ma mi vergogno a dirlo così dico “ OH YEAAAAAA TONI” e tiro su l’alluce della mano …Voglio che veda che anche io sono mondiale come lui! Mi dice che dobbiamo andare al Porte de L’Arsenal….

AHHHHHH questo lo conosco!!! Il cugino di Concy, Enrichetto ( ma si fa chiamare Richy!) , mi ha fatto la capoccia quadrata co sto Arsenal!!!! Forse la squadra viene ad allenarsi qui vicino…Io per sicurezza faccio una foto con la mia Polaroid-ultimo-modello che almeno c’ho pure un SUVENIRS ( inizio pure a imparare la lingua!!!) per Richy! Chissà che sorpresa per lui!!!!!!!! Lo vedo già che si vanta coi compagnucci di scuola! EHHHHHHHHH non credo ai miei occhi!!!!!! Ma questa è una nave stupenda!!!!!!! Ci faranno le crociere!!!!!!! Che romanticone questo Toni…Credo proprio che gli piacio!!! La nave parte, piano piano, scivola sul marrone della Senna….Eh mò ho capito perché si chiama BATò MUSCH!!!! E’ moscia moscia…È così lenta, talmente lenta che toni s’appisolato … Capperi quanto russa!!!!!!! già bè lui s’è assuefatto alla città! Non si sente trasportato in un mondo fantastico, dove tutto è fantastico, e il cielo è di un blu fantastico e il sole è così fantastico che sembra diverso da quello che vedo dalle grate del mio seminterrato a Campobasso…Qui è proprio fantastico! Io però non demordo, lo strattono con audacia ( si Concy poi ti racconto!!!) e lo porto sulla punta della nave…E lì …Dico “Toni facciamo come a TAITANIC????” e così mi metto con le braccia al vento come faceva quell’attrice americana ….. Che emozione il vento francese sulla faccia….Mi sento così libera e felice…Con Toni appisolato che dice “smettila che t’arrestano se non cadi prima de sotto!” Ma io non lo ascolto più, rapita dall’estasi di questo momento così magico e subliminale!!! AHHHHH come mi sento padrona di tutto il mondo, donna senza frontiere, donna all’avventura, donna per la strada….

eh si si mi sento come MEGAN GAIL nello spot della omnitel…

“MI SENTO DI CONQUISTARE IL MONDO …END IU?? “ E’ proprio una giornata gremita di emozioni violente… Toni, la suora, il TAITANIC e oraaaaaa….. Siamoi scesi dalla nave da crociera ed ora io e Toni siamo arrivati qui …Che posto splendidissimo…Siamo davanti alla Chiesa più Chiesa di tutte, la NOSTRADAM de PARIS!!!!!!!!!! Non ci posso credere …Sono qui!!!!! A NOSTRADAM DE PARIS!!! Quant’è grande…Che imponenza grandissima!! Quante punte, quante volte, quanti draghi, e tra i tre portici quel grande immenso colorato tondo centrale…Poi Toni, lui si che sa tutto, mi dice che si chiama LA ROSETTA!!!!!! Certo che Toni è proprio accalorato, sa tutto di tutto!!!! Si vede che a trasportar mozzarelle per il mondo uno conosce tante cose del mondo! Come lo invidio Toni, lo immagino sul camion carico di mozzarelle e ricotte e mi torna in mente il viaggio “ON DE ROD” con Concy verso roma… Ma torniamo a NOSTRADAM…Certo che a vedere una Chiesa così, ti viene da essere proprio religioso…Io infatti già da fuori mi vorrei inginocchiare e vorrei arrivare fin dentro così, come a Roma…Lì alla Scala Santa vanno tutti in ginocchio, L’HO VISTO CON ENTRAMBI GLI OCCHI!!!!!!!! La devozione è più forte delle piaghe, del sangue, delle vesciche e delle cicatrici…Lo dice sempre la suora! Ma Toni mi dice di non fare la scema che lui si imbarazza ( che tenerezza che mi ispira!!) e che poi non c’abbiamo più i soldi manco per comprare i cerotti… E così camminando mi viene alla mente dove ho visto questa chiesa…..Ma sì ora lo ricordo!!!!!!!!!!!!! Ora rimembero tutto!!!!! Qui, proprio qui, sul suolo che ora io pesto con i miei due piedi di sana pianta, proprio qui hanno vissuto IL GOBBO ED ESMERALDA!!!!!!!!! ODDIOOOOOOO, mi sento mancare dall’emozione… Cosa direbbe Concy ora???? Concy, cara carissima adorata Concy, quante emozioni mozzafiato sto vivendo, se tu fossi qui ti prenderebbe un colpo!!! Quando torno ti racconto tutto tuttissimo e lo racconto pure a quella odiosa di Adelaide, che così schiatta d’invidia, lei che si vanta di aver visto Milano e pure il Duomo…Pure lì ci sono le punte e le rosette ma lì mica c’è stato il Gobbo!!!! Adelaide tiè!!!!!…Te la immagini, cara carissima Concy???? Quasimodo ed Esmeralda! Che storia…Me lo immagino quel povero gobbo deriso da tutti che si aggrappava con unghie per le guglie…Ahhhhhhh solo a pensarci mi vengono i brividi…Quel rumore odioso di unghie che si spezzano AHHHHHHHH Ma comunque….Io voglio sapere la storia vera! Voglio scoprire tutto!! Si ecco, ho deciso…Voglio fare un reportagese ( visto come imparo??) farò tante foto con la mia nuova Polaroid-ultimo-modello, scriverò tutto, intervisterò i discendenti, troverò luoghi e personaggi e …..

SIIIIIIIIIII farò lo SCUP DEL GOBBO !!!!! A Campobasso tutti saranno fieri e papà e mamma saranno gorgoglianti di gioia di avere una figlia così mondana!!! Da dove posso iniziare…

Fine quinto episodio Elisa Parte sesta – Cinzia ..Ecco ho deciso, per il mio reportagese mi serve tutto il materiale.. Mica ci ho pensato quando sono partita da casa… Toni continua a parlarmi e ogni tanto mi strofina i suoi morbidi baffi nelle orecchie, soffiando. Insomma quando ci ho domandato se non aveva un’allergia al mio profumo, che lo faceva sbuffare come una vaporiera, lui allora mi ha detto che mi stava facendo delle AVANZ, anzi delle AVANS e che avremmo potuto divertirci.

Toni è proprio simpatico e mi piace, e poi è così premuroso che non si azzarda neanche a dirmi che è allergico.. Non sapendo cosa sono queste avans che fanno divertire io gli ho detto che le faremo sicuramente insieme, domani o dopodomani, ma che prima devo fare lo SCUP del gobbo.

Lui ha sbuffato un’altra volta (la prossima volta il profumo non me lo metto! Povero Toni!!) e ha detto che va bene, poi mi ha potata a comprare quello che mi serve per la mia missione. Siamo stati ai Magazin Lafaiet (Concy se solo potessi vedere o credere a quello che ti racconterò!!!)… Come sono entrata ho pensato: “GESU’GIUSEPPEMARIAAAAGASPARE MELCHIORREBALDASSARREEEETUTTELEPECORELLEEEEEEEE MA QUANTA ROBBAAA!!!! AMMAZZA CHE LUSSO!!!!” Toni mi ha regalato il NESSESSER per fare la reporter: una penna, una matita di quelle metà blu-metà rosse, da professoressa, e un quaderno.

Io ho scelto un quaderno inglese (pensa che in questo grande magazzino anche le cose che vengono dall’inghilterra e da tanti altri posti del mondo!), è un NOTE BUC.

Abbiamo passato tutto il resto della giornata dentro questo posto da favola, pieno di cose bellissime… Se non diventerò famosa con il giornalismo vorrei lavorare qui… Anche qui le signorine indossano un taièr molto elegante.

Qui dentro è tutto luccicoso e scich. Il reparto più incredibile però è la profumeria.

Ci sono milioni di scatole colorate di crema, di gel, ombretti, matite per gli occhi, insomma tutto per essere bellissime. Mica l’oil of olaz che si mette mia zia, che difatti ci ha un sacco di zampe di pollo attorno agli occhi.

Ho perfino fatto una seduta di trucco aggratis con una gentile signorina firmata lancome. Ci è voluto un po’ di tempo, ma del resto il proverbio dice che per bella apparire hai da suffrire… Concy mi dovresti vedrere: sembro uscita da Dainasty o Biutiful!!! L’unica cosa che non mi è piaciuta è stato quando la signorina lancome mi ha strappato via le sopracciglie e i baffetti, io non ho mica dei mustacchi erano solo pochi peli!!!! Toni mi ha riaccompagnata fino all’albergo, camminando io mi sono specchiata in tutte le vetrine. Mi sento così importante con questo COLOSSEO d’uomo a fianco, intanto abbiamo chiacchierato un sacco, e siamo riamasti d’accordo che ci vediamo domani sera, perché ha ancora delle trecce di bufala da consegnare qui a Parigi. Una volta arrivati mi ha chiesto un bacetto sulla bocca…Secondo me mi vuole bene! Io allora gliel’ho dato…Mi è pure parso di sentire le campane!!!!! Poi invece è passata la macchina della gendarmeria con le sirene accese.

Questa sera sono talmente stanca e ineBbriata di tante emozioni che mi addormenterò come un agnello nell’ovile… Così domani indagherò meglio di Donatella Raffai! Sveglia alle 6:00 mi lavo, mi vesto e corro, scapicollandomi per la scala a chiocciola a fare colazione. Ho la pancia che emette dei suoni come di porte che cigolano, ma molto di più, mio nonno che ha fatto la guerra dice che quando c’ho fame faccio un rumore come di carro armato!!! Ordino il caffelatte e pane e cioccolata, perché ho letto che è una specialità francese, ma il cameriere non mi porta la fetta di pane con la Nutella francese, ma una strana BRIOSC con la cioccolata dentro. MAMMA CHE BONTAAAA’!!! E’ sicuramente una giornata iniziata bene! Me ne mangio 4 e faccio la zuppetta.

Ecco mi sento un’altra donna. Una donna moderna, proprio come quella della rivista! Determinata e sicura di sé. Siccome la metro l’ho già presa a Roma mi sento tranquilla e la prenderò per arrivare a NOSTRADAM DE PARIS.

Ore 7:10 sono davanti alla chiesa. Mi sento come Licia Colò in un documentario, con la mia polaroid ultimo modello al collo, tutti i caricatori di riserva infilati nella cintura, i pantaloni 1000 tasche mimetici e il mio Note buc!! Per prima cosa ho deciso di visitare bene la chiesa, magari all’interno trovo delle informazioni importanti che nel cartone della Disnei hanno tralasciato, del resto quella è roba per bambini.. Dentro la chiesa vedo un gruppo di persone con al collo un fazzoletto giallo, capitanati da una ragazza con un fazzoletto giallo legato in cima ad un ombrello. Che cosa originale.. Sta a vedè che è una squadra di qualche cosa?!! Avvicinandomi ho sentito che parlavano in italiano, chiedo a una signora di dove sono.. Sono proprio italiani, di Brescia, parlano un po’ strano (questi padani!), ma la signora mi spiega che non sono una squadra, non giocano a niente, al massimo a briscola o a scopa. Sono un gruppo di pensionati in gita, e quella con l’ombrello non è il capitano della squadra, ma la giuda turistica. Per un po’ li ho seguiti, di nascosto e sono stata così furba da ascoltare tutto quello che la guida ci raccontava sulla chiesa (quando lei si girava io mi lanciavo dietro le colonne) e così ho assorbito un sacco di informazioni (c’ho pure qualche livido, ma non è grave). Ho scoperto –senza leggere neanche un libro!- che Victor Ugò, un francese che è morto, ha scritto questa storia del gobbo Quasimodo e della bella gitana Esmeralda.

Questo Quasimodo era il campanaro gobbo e sciancato della cattedrale di No tre dame (forse questo nome sta a indicare che tre dame non vanno bene?! A me mme pareva che fosse Nostra Dama di Parigi.. Boh devo pedinare un altro gruppo di turisti italiani). Viveva nella torre lontano da tutti, da quanto era brutto, ma da lassù stava sempre a spiare nella piazza davanti alla cattedrale e così si innamora di questa ballerina gitana Esmeralda (ahò era gobbo e sciancato ma ci vedeva benissimo questo quasimodo!!! Io dalla cima nun distinguevo niente.. Me parevano tutte formichine quelle sotto!).

Esmeralda è innamorata di Foebus, il bel capitano delle guardie del Re.

Foebus però è già fidanzato con una giovane e ricca , ma la bellezza esotica e sensuale della gitana non lo lascia indifferente l’uomo che da subito se ne INCUPISCE. Anche Frollo, l’arcidiacono della cattedrale, è segretamente attratto da Esmeralda e spiando le mosse dei due amanti in un raFtus di gelosia e di desiderio carnale represso per sbarazzarsi del rivale pugnalerà Foebus alle spalle. Esmeralda viene arrestata con l’accusa di aver tentato di uccidere il capitano delle guardie e gettata in prigione. Frollo approfittando della situazione prova a ricattarla dicendole che se va a letto con lui verrà liberata, ma Esmeralda, che è una brava ragazza, inorridita rifiuta l’offerta minacciandogli vendetta. Quasimodo libera Esmeralda e la nasconde nella sua torre. Ma Clopin, un amico di Esmeralda attacca la cattedrale per liberare la sua amica. Nel tentativo di sedare la rivolta interviene anche Foebus e i suoi uomini mettono a ferro e fuoco la cattedrale.

Il povero Quasimodo, che è un po’ ingenuo crede che Foebus voglia liberare Esmeralda e consegna la donna a Frollo che a sua volta la consegna alle guardie… ..Poi c’è qualche altro passaggio che non mi è chiaro, ma per Esmeralda è la fine. In realtà Foebus vuole la vuole uccidere perché solo così potrà sposarsi con la sua ricca fidanzata (questo finto principe azzurro!!! Usa la povera ragazza, fa le corna alla sua fidanzata poi si scopre pure che lo fa per i soldi della fidanzata… A parte i soldi per certe cose mi ricorda quel mostro di Alfredo!!!!). Quasimodo dopo aver visto l’impiccagione della sua amata, si rende conto che Frollo lo ha preso in giro e lo butta dalla torre ( Quando ce vo’ ce vo’!!! esattamente quello che io volevo fare con Alfredo!!! Ahò sentivo io che c’è una certa affinità tra me e questa storia! ). Distrutto dal dolore il gobbo conduce il corpo dell’amata alla fossa comune dove si lascerà morire al suo fianco.

Mannaggia questa storia mi fa piangere un sacco.. .Ho dovuto abbandonare i pensionati col fazzoletto giallo perché avevo gli occhi pieni di lacrime e iniziava a colarmi il naso..

Sono corsa via in frettissima e SBOOOMMMM ho travolto un signore che aveva tantissimi fogli in mano… I suoi disegni della cattedrale e i suoi appunti sono volati dappertutto.. Io allora l’ho aiutato. Non era gentile scappare senza aiutarlo… E a questo punto mi sono accorta che quello in cui ho incocciato era niente meno che Riccardo Cocciante!!!! SANTAVERGINEINCORONATAAAA io Nensi Piselli e Riccardo Cocciante, sotto lo stesso tetto!!!! L’ho toccato Concy!!!!! E’ qui per fare la mia stessa ricerca.. Per una rappresentazione del Gobbo!!!

Fine sesto episodio Cinzia Parte settima – Eloisa Sono così emozionata!!! Concy, perdonami, ma il DATTILOGRAFO a Cocciante proprio non ho avuto il coraggio di chiederglielo!!!!! Eppure ci avevo pure il NOTBUK… Sono stata proprio un po’ scema, mi sa che la Concy non me lo perdonerà!!!!! O mamma come mi gira la testa!!!!!! Corro via e mi incammino per una strada luuunghissima e larga larga, si chiama BULEVAR.. Forse qualcuno ha spaventato un generale francese e quando gli hanno fatto “BU’!!!!” tutti hanno detto “via via leviamo tutto di mezzo che sennò s’incazza” e così è diventato il BU-LEVAR. Il nonno sarebbe fiero di me, che sto TUTTACOMPRESA e Già IMPARATA DEL FRANCESE IN COSÌ POCHE ORE!!!! Il nonno… Il mio paese… Mi viene un po’ da piangere se penso al mio paese. Poi penso al giorno che son partita e mi viene in mente la canzoncina che cantavo all’aeroporto…

“alla Bastiglia la gente si scanna è la vigilia di una nuova battaglia colpi di qua, colpi di là cosa accadrà cosa accadrà” IL TULIPANO NERO!!! MI SONO DIMENTICATA DEL TULIPANO NERO E DI LADY OSCAR!!!! Ohh laaady lady lady Oscar… Si. Devo andare assolutamente alla Bastiglia! Ma come faccio? Due spiccioli ancora ce li ho, perché già ho capito che essere tutta compresa qui vale poco. Mi sa che dovrò andare poi con nonno Risparmiato (che è piccolo ma c’ha un carattere del diavolo!!!!) a reclamare all’agenzia, che mi rimborsano i treni e i takessì!!!!!!!!! Prendo la Metropolitana. Qui mi piace molto la metropolitana. Le entrate sono tutte in metallo ARRDECÒ dipinte di verde muschio, che ti pare di entrare nel regno degli elfi in un bosco. Peccato che subito dentro gli elfi si trasformino in mendicanti senza scarpe e hanno accanto cani divertiti con un fazzoletto rosso al collo in quel mare di piastrelle bianche. La metropolitana di Parigi sembra un po’ un ospedale, con i mendicanti malati e le centinaia di cunicoli bianchi di piastrelle bianche. Però li nessuno li cura, non ho visto infermieri, qua.

Il trenino corre corre, ed ecco che arriva fuori dalla terra. Deve essere qui la Bastiglia . Mi hanno detto che quando il trenino esce da terra è la Bastiglia. Infatti i muri della fermata sono tutti decorati e dipinti con gli eroi del Tulipano Nero! Si vede che è un cartone animato intelligente!!!!! Mi sembra di riconoscere tutti i personaggi. C’è il re, la regina, i poveri della città che corrono… Ma quella cosa è? Ah si, la maestra una volta ci ha raccontato che qui in Francia tagliavano la testa con questa cosa qui… La ghigliottina. Guarda li che impressione! Ma dove è il Tulipano nero? Se lo sono dimenticato? E Lady Oscar????? Che delusione.

Un signore passa e mi chiede se sono italiana. “si! E voglio andare a vedere la Bastiglia per vedere il Tulipano nero, anche se lo so che probabilmente non lo vedrò perché hanno tolto i cavalli dalla città, e poi lui di giorno si nasconde.” Lui ride e ride. Mi chiede se so cosa è quella cosa lì, la ghigliottina. E certo che lo so! “qui in Francia la chiamavano “la veuve”, che significa la vedova”.

Ahhhh. La vedova?…Ma come, LA VEDOVA????????? … Mi viene un dubbio…

… Ma vuoi dire che mi son persa l’ultima puntata del Tulipano nero …E lui…E lui sposa Lady Oscar e poi… E poi … Eppoi VIENE UCCISO??????????????? … Oddio! Mi viene da piangere! Tulipano!!! Oooo no vergine santissima del carmine!!!!!! Il mio Tulipano! Ecco. Adesso capisco perché qui è tutto nero e c’è questa vedova ghigliottina. Piango amare lacrime e il signore commosso mi dice che è bello vedere gente che piange per i morti della rivoluzione e che la storia a volte è crudele. Sono troppo affranta per chiedergli dove hanno seppellito il Tulipano.

Corro via. Esco dalla stazione della metropolitana e mi trovo davanti un palazzo luccicante di marmi grigi e neri. Mi dicono che è il nuovo palazzo dell’Opera. Ma che brutto! Eccola li davanti, la Bastiglia. È proprio come in tivvù, con quei muri tristi della prigione. Che imponenza! Che impressione.

È tardi, e da un bissetrò francese esce un profumino di pane appena sfornato. Ho molta fame, e decido di tornare al mio albergo, tutta compresa. Ritorno nelle budelle bianche della città . Piango tantissimo e la gente su per i metrò non mi chiede soldi oggi, …Almeno oggi che piango hanno capito che sono tuttacompresa!!!! Anche quelli li che suonano la barbonica lamentandosi della malinconia hanno capito che io posso ascoltare aggratis perché ho già pagato tutto e non mi chiedono nulla.

Eccolo il mio albergo. Ora dovrò dire che mangio qui stasera, che sono tutta compresa quindi la cena me la devono dare! Già che il bagno è senza bidé! Entro con la faccia tutta rigata di lacrime e un poco infuriata per fargli sapere che sono di malumore e che sarà meglio nutrirmi e non contraddirmi. A casa dirò che mi sono fatta valere!!!! E vai … Tutta compresa! Ma… Toni! Che ci fai qui? Ma com’è romantico il mio Toni, ora che mi ha portato sul BATO’MUSCH mi vuole portare fuori a cena! Aspetta che vado a cambiarmi. Non sono moderna come queste che vedi scendere dalle scale, però nella mia camera ci sono così tanti specchi che sicuro mi saprò mettere elegante! Si, ti dico, tantissimi specchi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Pensa che posso specchiarmi persino stando sdraiata sul letto! L’altra notte pensavo che una signorina gridasse perché le facessero male le molle del materasso, ma invece magari stava solo vestendo e gridava arrabbiata perché malgrado si spostasse di continuo non riusciva a sistemarsi la gonna! E ci credo! Povera signorina! Come si fa a vestirsi quando una deve specchiarsi da sdraiata????? Questi francesi sono strani davvero. Non uno specchio messo in maniera cristiana… Toni ride. E rido anche io perché è vero che un cristiano non metterebbe mai uno specchio sopra al letto!!!!!!!!!! Che, siamo mica stupidi??????????? Quando uno dorme mica si specchia!!!!!!!!!!! Che senso ha specchiarsi con gli occhi chiusi??? Mica ti ci puoi vedere l’anima!!!! Salgo ridendo in camera. Toni si che mi capisce. E pensando questa cosa sento dentro una strana farfallina che gira su e giù. Sarà la fame? Mi metto i GINSI, che così son più moderna. A Tony sicuro piaceranno perché lui mi capisce. Una maglietta a maniche lunghe che forse fa un poco freschetto la sera dei bu-levars.

Toni mi aspetta alla resceppcion e ride con la signorina al banco, ma appena mi vede gli luccicano le pupille. Mi sono messa anche un pochino di maschera. Me l’ ha data la Concy, dice che mi fa gli occhi da gatta. E poi mi ha dato un po’ di glosse, che mi fa le labbra lucide lucide. Ora si che sono moderna! Toni mi mette un braccio attorno alle spalle e mi sistema la giacca. Mi sento una vera signora: sto uscendo da un albergo moderno a Parì, tutta compresa, sono già imparata con il francese ed un uomo coi baffi mi sistema la giacca sulle spalle! Se mi vedesse la Concy si roderebbe dall’invidia e la maschera non me la presterebbe più! Toni mi dice che sono bella, con il mascara che allunga le ciglia. Vedo il suo baffo a manubrio che vibra, deve essere contento che mi sono messa moderna. Dio mio santissima rosalia che fame che c’ho!!!!!!!! Appena guardo Toni mi vengono addirittura le farfalle nello stomaco! Sarà perchè lui mi ricorda le mozzarelle, e con la fame che ho… Lo stomaco si risveglia.

Andiamo a mangiare in una pizzeria di un amico del suo amico parigino: “Scé Andonio”. Ci sono le tovaglie bianche e rosse a quadrettini, e nel centro della tavola una candelina tutta consumata che pare quella della nonna Adele: una montagna di moccoli accartocciati ed un filino di luce nel mezzo.

Ci portano le pizze fatte con la mozzarella di Toni e questo mi procura una gioia e un andirivieni pazzesco di farfalle! Satissimarosalia che fame devo avere!!!!!!! Addento la pizza mentre Toni comanda un bicchiere di vino della casa per me e per lui!!!! Mi tratta proprio come una signora!!!! Come sono fortunata che ha scelto me per venire fuori a cena!!!!! Mentre mangio lui sorride. Ad un tratto ricomincia a soffiarmi nelle orecchie e a me mi viene da ridere perché il baffo mi fa il solletico e mi viene la pelle a puntini su tutto l’avanbraccio che mi sembra di avere freddo e caldissimo!!! Ma cosa fai Toni? Ah si, è quel gioco lì, come lo chiami? L’ AVANS. Ma cosa si fa? Sembra divertente. Di cosa si tratta? Tu mi sussurri qualcosa all’orecchio e io devo indovinare che dici???? Tony sorride e tra i suoi denti spicca un pezzetto di basilico che gli si è impigliato lì tra i denti. Non glielo dico perché forse non è educato e moderno interrompere questa cosa dell’ avans. Poi Toni si avvicina, che fai? “ssssttt, silenzio. Taci per un secondo solo!!!!” ci rimango un pochino male, devo parlare più piano che così vieni vicino o non devo parlare del tutto? Ho la maschera che cola? Ho un pezzetto di basilico sotto al naso? Perché guardi la mia bocca? Sono sporca? Ma lui ha detto di stare zitta e io mando giù il boccone, sono un pochetto preoccupata!!!! O satissima Rosalia del carmine dell’addolorata! Ma..Ma che…??? … Toni! Ma mi stai succhiando via il glosse!!! È divertente davvero, e io me ne sto zitta così non smette. Forse avevo del basilico pure io sui denti perché ora sento che … Oddio Concy! Ma questi francesi sai che son matti forte? Non sarà un gioco che gli hanno insegnato a Parì a Toni ? Togliersi vicendevolmente il basilico dai denti senza dover dire nulla. Lo chiamano L’AVANS… Sarà perché c’entra L’AVANS DI CIBO?????? Eppure con il cibo le campane non c’entrano nulla.. Perché quando Toni vuole fare l’avans si mettono a suonare e io dimentico tutto e sento musiche, sapori ed odori che sanno di paradiso.

Ed è così piacevole!!!!! Santissima rosalia del carmine! Ma ho ancora fame che le farfalle sono lì a correre nel mio stomaco come mosche sulla coscia di un mulo??? Forse è solo il solletico dei baffi di Toni, che mi fa venire la pelle a puntini ed i brividi nella schiena!!!! Non capisco più nulla e mi sembra che forse il vino non lo dovevo bere. Me lo diceva sempre la mia mamma che quando bevo il vino dopo comincio a ridere come una matta e divento rossa rossa e dico scemenze!!! Omammasantissimaducarmineaddoloratodelcuoreinfrantodigesù!!!!! Adesso farò la mia brutta figura perché mi sento accaldata rossa a sicuramente sono ubriaca perché mi sento leggera come se fossi Gesù cristo che cammina sulle acque.

E credo che Toni se ne sa accorto perché quando usciamo mi prende per mano. Si vede così tanto che barcollo? Ma come è bella Parì di notte! Toni dice che mi porta agli SCIANS ELISéS, che lì è dove vanno gli innamorati.

Gli innamorati? Siamo innamorati anche noi? Come il Pietro e la Concy? Ma allora Toni, quando saremo lì mi comprerai una rosa rossa? E poi facciamo così che tu mi aspetti sotto le lucine degli alberi ed io faccio finta di essere la ragazza di FLESCEDENSE e ti corro incontro per 50 metri e tu mi prendi al volo, giriamo in tondo e mi regali la rosa???? EHH TONI???? LO FACCIAMOOOO???? EEEH TOOONIII???? DAAAAIII… Per favore… Ci manca il cane, ma magari qualcuno ce lo presta! Già sento la canzone de “il tempo delle mele” che canticchio sempre quando penso agli innamorati: “DDDRRRIIIIIMMMM IN MAAAI RIIIALLITIIIIII”. Comincio a cantare e dico a Toni che sono felice.

Chissà se pure lui pensa che canto da sturbo? Toni sorride, ma ora non fa più finta di non essere romantico. È persino arrossito! Mi sa che mi accontenta. Questa rosa la farò seccare come ha fatto la Concy quando il Pietro le ha regalato i fiori, che li ha messi a testaingiù e si sono seccati benissimo, tanto bene che sono ancora lì appesi sopra il suo letto, proprio di fianco all’immagine di Beata Concetta che la protegge dal male e dal peccato. Vicino al rametto d’ulivo benedetto della Domenica delle Palme che ci ha dato Don Lurio.

Fine settimo episodio Eloisa Parte ottava – Costanzo “Dai stai buonina, fìdati di me”, mi dice Toni. Mamma Santa quanto è uomo Toni! Mi pare papà mio che quando ero piccola mi pigliava per mano e mi portava in giro, così, vicina a lui, non avevo paura. Ha detto che mi vuole portare in un bel giardino, dove ci sono i fiori, le fontane, in un posto romantico. Che bello, finalmente, Parì, la città dell’amore! Si ripiglia la metro. Quanto mi piace la metro! Quanto è lunga la metro! Secondo me a Parigi sono dei grandi furbi: dicono che la metro ti porta dappertutto, invece non è mica vero! Ci vai a piedi dappertutto! E’ pieno di corridoi e cammini un sacco sotto la metro. Zia Disperata mi ha prestato un paio di scarpe belle, col tacco alto, m’ha detto “Nunzià, méttete quelle quanno che stai a Pariggi, coscì se vede che sì na signora e nun de pìjeno pe ‘na poraccia, ché quelli l’itajani se l’immàggineno scporchi vesctiti male”. Le scarpe sono belle, mai piedi mi fanno malissimo a camminare per i corridoi della metro. Che bel parco! Si chiama tipo Bu de Bologna. E’ una specie di foresta, poi è buio ed è selvatico. Parigi è meravigliosa ha pure i posti selvatici dentro la città! Allora entriamo dentro a questo Bu.

Stiamo mano nella mano. Non si sente niente, mi pare di stare in una nuvola.

Camminiamo in un sentierino e sentiamo dei ragazzi che ridono. Che bello, mi ha portata in un posto movimentato. Ci sono venuta a posta a Parigi, per vedere i posti con tanta gente! Ci sono 4 ragazzi, due maschi e due femmine su una panchina. Ridono, ridono tanto. Mi mette allegria sentirli ridere. I ragazzi stanno con una bottiglia in mano e una ragazza sta fumando, l’altra ride. Che buffi. Noi gli passiamo davanti. Toni dice “Aho’, questa è Maria!” Ma dai, cavolo, Toni conosce tutti!!!!! “E’ una tua amica?” gli chiedo.

“Chi?” mi fa. “Maria!!! E’ un’amica tua Maria?” Toni si gira e mi guarda. “Ma no, non è una mi amica…” Che sguardo dolce che ha! “Ma tu fumi?” mi chiede. Come fa a saperlo? Io non l’ho detto a nessuno. Fumo di nascosto, sennò mio padre mi massacra, ma voglio fare la moderna, e che cavolo, sto a Parì tutta compresa, non posso sembrare rimbambita. “Certo che fumo.” “Aspetta, ti presento Maria”. Va dai ragazzi, parlano un po’ in francese. Che eroi il mio Toni, parla come uno straniero vero. Ridono tutti insieme. Poi si fa dare una sigaretta strana (veramente pare un sigaro, perché è cicciona) e lui non so che gli dà in scambio. Poi torna da me. Camminiamo ancora un po’ e ci sediamo in una panchina. Lui accende la sigarettona, la fuma un po’ e poi me la dà a me, e fumo anch’io.

Poco dopo mi sveglio nel mio hotel tutto compreso. Sono confusissima. Mi devo essere persa qualcosa. Guardo nello specchio sul letto e ci vedo Toni che dorme vicino a me. O Dio mio, Mamma santa! Un uomo nel mio letto!!!!!! Visto che ho strillato Toni si sveglia di botto e si mette a urlare pure lui! Poi ci calmiamo. “Allora, Nensy, sei contenta?” Io sì sono contenta, ma perché me lo chiede appena svegli? E poi perché ha dormito nel mio letto? Lui mi dice che quando stavamo al Bu, mi sono messa a cantare, a ballare, a ridere, e che, ero così allegra e contenta che quando siamo tornati indietro, prima che chiudesse la metro, ho voluto contiunuare a ballare, e così siamo saliti in albergo. Poi dopo aver ballato ancora, mi sono addormentata, e siccome era tardi, è rimasto lì. Poi mi ha chiesto “Ti è piaciuto?”. Io non mi ricordavo niente e non sapevo che cosa mi sarebbe dovuto piacere, ma gli ho detto di sì per farlo contento: lui è stato così carino con me! Poi quella mattina, mi ha accompagnata all’Aeroporto. Mi ha fatto lui il cecchino, che io ancora non so che è, ma deve essere una cosa degli aeroporti, e mi ha accompagnata fino alla porta GAYT (anche a Parigi ci sono i gay!!!!!) dove c’era la signorina col vestito verde.

Prima di entrare verso l’aereo ci siamo salutati. Lui mi ha detto “Ciao Leonessa!” e mi ha dato un bacetto sul naso.

Ho solo un dubbio … Perché mi ha detto Leonessa?

Fine



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